giovedì 29 settembre 2011

Riccardo Gambelli e la sua mostra fotografica a Senigallia


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

... tre stanze interamente destinate ad ospitare i suoi lavori!

L’ultimo giorno disponibile per poter apprezzare i lavori di Riccardo Gambelli, in arte Niny, sarà il 2 Ottobre del c.a. La logistica, le sale del Palazzo del Duca, sito nell’omonima Piazza. Riccardo mi aveva informato dell’avvenimento per tempo, invitandomi a vedere queste foto; molte di queste le avevo già vedute, in quanto pubblicate sul libro di cui Riccardo mi aveva fatto omaggio.

Ma vederle esposte nel loro formato naturale (credo un 30x40, ma non vorrei sbagliare) è tutt’altra cosa. La medesima differenza che c’è, per uno sportivo, nel guardare una partita di calcio in TV o assistere dal vivo all’incontro da una curva dello stadio!

Incontro Gambelli in cima allo scalone che introduce nella Stanza del Trono, quasi come un padrone di casa in ansiosa attesa di annunciati ospiti in ritardo. Appena mi vede, mi accoglie con un largo soddisfatto sorriso. Saluta porgendomi quella sua grossa mano che stringendo la mia, che neppure è piccola, quasi me la “impacchetta”.
Ciò mi porta a riflettere, sul come quelle grossa dita, abbiano potuto lavorare così delicatamente su quegli obiettivi di ieri, affidati alla sola manualità del fotografo. Eppure, i risultati, inequivocabilmente, sono lì, appesi ai muri di quelle tre sale, che finalmente sono state a lui totalmente riservate.

Mostra Fotografica di Riccardo Gambelli a Palazzo del Duca di SenigalliaLe immagini di campi coltivati si alternano a quelle di terreni brulli, estati assolate si contrappongono ad inverni rigidi e nevosi, marine tranquille a preludi di temporali, ruderi di case a barche sulla spiaggia e, nell’ultima sala non potevano mancare i ritratti ricordo della sua compagna di vita, sua moglie.
Non so se sia dovuto alla casualità, ma non credo, oppure, più probabilmente, ad uno specifico messaggio. Un voler significare, spiegare, che con la dipartita della sua consorte ebbe a cessare, quasi totalmente, la sua breve (una decina di anni), ma intensa carriera artistica. Il senso del dovere, della responsabilità familiare, prese il sopravvento su quella che era la sua passione artistica.

Terminate le prime tre stanze, la mostra prosegue con altre due dedicate ad altri fotografi artisti e, per una volta, il maestro Giacomelli sembra non certo relegato in secondo piano, ma pare quasi abbia voluto “far posto” all’amico Riccardo.
I due infatti sono stati legati da una profonda amicizia, tanto che Gambelli gli fece anche da modello: la foto che lo raffigura sul manifesto della mostra è infatti di Giacomelli ed il soggetto è proprio un Riccardo “giovane guascone”. In maniera reciproca, Riccardo diventava suo fotografo per i diversi fissi immagine in cui ritrae un Giacomelli dei primi tempi.
Ma Riccardo è stato anche suo assiduo compagno di esplorazioni ed escursioni fotografiche, quando non partecipava agli appassionanti scambi d’impressioni ed esperienze nel gruppo Misa, unitamente ad altri nomi celebri della fotografia del tempo. Basterebbe accennare solo a quello di Giuseppe Cavalli.

Mostra Fotografica di Riccardo Gambelli a Palazzo del Duca di SenigalliaArrivato che sono all’area dedicata alle opere di Giacomelli, con quelle sue immagini di terreni arati quasi in una geometria da lui studiata e voluta, quei suoi bianchi e neri forti, crudi, mi pongo una domanda: chi sia stato il primo che abbia potuto solo pensare che la fotografia di Gambelli “ricorda” quella di Mario e come, perché e per che cosa.

Torno a ripetermi, anche in questa occasione, che io non sono un critico, sono semplicemente un appassionato. L’impegno massimo in cui mi sono profuso, fotograficamente parlando, è stato quello di fermare qualche immagine e neppure con una macchina fotografica, ma con il telefonino. Per me gli Asa, i Din, la focale ed altri termini, li conosco solo per sentito dire. Però quando vedo una bella foto, mi soffermo a guardarla quasi dovessi scovarne chissà quali segreti. Una deformazione, diciamo, un po’ relativa allo scrivere a livello hobbistico, naturalmente, Ma mai e poi mai vorrei che le mie sensazioni fossero scambiate per un atteggiamento ambizioso di valutazione critica, perchè non ne ho assolutamente le capacità. Quindi, queste mie, sono solo impressioni di un semplice profano appassionato.

Fatto questo volo pindarico, ma doveroso, per evitare poi malintesi, ritorno al punto in cui mi formulavo la domanda sul chi fosse quel colui che per primo...
Ho sentito allora, per cercare di capirci di più, il bisogno di ritornare indietro a rivedermi i lavori di Gambelli.

Mostra Fotografica di Riccardo Gambelli a Palazzo del Duca di SenigalliaLe sue foto, mi sono sembrate immagini “istantanee”, genuine, cotte e mangiate. C’è il colpo d’occhio dell’artista, ma non ancora quella professionalità artistica del costruire la foto, con quella “malizia” che l’esperienza con il tempo, poi concede in dotazione, ma che lui non ha avuto il tempo per appropriarsene. La sua fotografia tende prima di tutto, quasi a preoccuparsi di fissare l’immagine che poi fungerà da narratrice al fatto di cronaca immortalato, come fu quella volta per “l’incendio in cascina”. Eppoi i bianchi e neri di Riccardo, sono solo delle scale di grigi che variando nelle loro intensità, donano alla fotografia tonalità variabili di una ricercata morbidezza.

La grandezza, invece, di Giacomelli, sta proprio nel fissare quelle costruzioni, che per la sua abilità di ricerca, come dicevo sopra, sembrano quasi commissionate per realizzare il suo lavoro. Immagini fermate con due soli colori: il bianco ed il nero, dove il colore grigio è perfetto sconosciuto. I soggetti, poi, sono quelli logicamente che il posto offre: campagne, marina, personaggi dell’entroterra e quelli cotti dalla salsedine, vele e relitti di barche...

Mostra Fotografica di Riccardo Gambelli a Palazzo del Duca di SenigalliaMa se quelle che saltano subito agli occhi sono quella cinquantina di opere fotografiche incorniciate ed appese nelle tre stanze, sarebbe come commettere un grosso sacrilegio se il visitatore si lasciasse sfuggire le vere chicche contenute nelle teche. Quasi che fossero opere di minore pregio, vengono definiti semplicemente “Provini”.
Per me ed esprimo sempre un parere personale, sono opere invece, ancora di maggior valore, perché istantanee, riprodotte con l’uso del bromografo attraverso il contatto pellicola-carta, di uno scatto al naturale, nudo e crudo, da tagliare poi, e tutto da lavorare. Ma anche vero è, che in quelle foto color seppia, ingiallite dal tempo, c’è la storia di Senigallia e dei suoi personaggi e fatti di 50 anni fa.

Terminiamo il percorso e mentre ci stiamo salutando, augurandoci di rivederci alla prossima sua mostra, magari con i suoi innumerevoli “provini”, lo lascio giusto in tempo per fare una nuova visita in compagnia del Sindaco ed alcuni Assessori appena giunti... ed allora uscendo mi chiedo se Gambelli avrà la forza di sfruttare l’occasione per auto-promuoversi con le persone adatte ad un nuovo evento: e questa volta per 3 stanze di “Provini”.

lunedì 26 settembre 2011

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°15: Laura Mengucci

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di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it ...

con
"Pacchiarotta" il biologico è di casa... anche a Pane Nostrum!!

Era il 1985, quando i Righeira cantavano "L’Estate sta finendo, e un anno se ne va, sto diventando grande e sai che non mi va. In spiaggia di ombrelloni non ce ne son più, è il solito rituale...". Ed anche Senigallia non si può discostare dalle altre località balneari, anzi noi siamo all’avanguardia, precorrendo i tempi.

Pane NostrumInfatti l’estate turistica vacanziera da noi sembra già terminata il 30 di Agosto, visti i "rompete le righe degli esercenti". Ma grazie all’evento di "Pane Nostrum", qualche tendone di biologico, i due soliti mattatori pluri stellati della gastronomia locale, si è riusciti a chiudere questo gap facendo credere che la "stagione" ancora "dura".

Pane NostrumUna tre giorni di pout pourri, un caleidoscopio di pani salati e sciapi, lingue, sapori, profumi, novità, esperienze, ma il tutto con un’ unica condivisione : i prezzi... solo salati! Per carità, non voglio scendere sull’importanza della manifestazione, del successo ottenuto, delle masse "smosse", dell’incremento economico ottenuto.

Pane NostrumIl colpo d’occhio avuto è già anticipatore dei risultati più ancora dei dati statistici.
Posso affermare, senza timore di essere smentito, che le cassandre che denunciavano una soppressione della mostra del biologico, hanno, diciamo, un po’ esagerato.

Pane NostrumNell’area di piazza Manni, infatti, un po’ distaccata dai forni e quindi penalizzata, chissà forse nel timore che il caldo di questi o qualche contagio OGM avesse ad infettare la bio-genuinità, gli stand del biologico. Stand due in uno, per abbattere i costi, ma nel contempo e maggiormente la riservatezza commerciale.

Pane NostrumCon tutta sincerità, del premiato panificio di Piazza del Duca, non è che mi interessasse più di tanto, anche per la ripetitività dell’argomento trattato, ma stavo soprattutto cercando una cara ragazza-amica, che mi aveva invitato, con quell’entusiasmo che fortunatamente ancora riesce a coinvolgere qualche giovane, nel suo stand di prodotti biologici.

Laura Pacchiarotta Mengucci a Pane NostrumLaura, questo è il suo vero nome, è riuscita a concretizzare con l’aiuto anche della socia Cinzia e tanti sacrifici, quello che è sempre stato un suo desiderio: produrre e commercializzare prodotti biologici. Obbiettivo che è riuscita a centrare con la realizzazione di Amaltea snc.

Dopo qualche giro per la piazza finalmente sono riuscito a trovarla e tra i profumi delle marmellate e delle varie confetture, tra i ritagli di tempo tra un cliente ed un altro sono riuscito a farle qualche domanda.

Laura, che cosa farai dopo che "Pane Nostrum" avrà chiuso i battenti?
Devo dire intanto che "Pane Nostrum" è stata una vetrina importante in quanto non avendo potuto fare un’adeguata inaugurazione, come avrei desiderato, visto i costi elevati, in questa fase di start up, abbiamo optato per la partecipazione alla fiera.

E’ nostra intenzione creare sempre qualcosa di nuovo con i frutti della terra che arrivano a seconda della stagione, quindi a breve lavoreremo arance e marroni. Le nostre lavorazioni rispetteranno rigorosamente la stagionalità dei prodotti.

Quando ad esempio terminerà la confettura di fragola aspetteremo il prossimo maggio. Nulla viene prodotto dalla terra spontaneamente per tutto l’anno 12 mesi su 12.
Vogliamo inoltre creare un qualcosa di speciale per la ns città, per Senigallia. Ma per questo la mia bocca è cucita...

E la logistica di tutto questo...?

Amaltea è un progetto tutto made in Senigallia con sede operativa in Via Canaletto 42/b zona art.le Cesanella; il nostro sito web è www.amalteasnc.it

E quali sono o saranno i prodotti trattati?

Al momento la produzione riguarda liquori, confetture e marmellate tutti rigorosamente biologici e con ingredienti provenienti per la maggior parte dalla regione Marche. Pochi selezionati fornitori che conosciamo di persona che scrupolosamente e con passione svolgono il loro duro lavoro.

Impresa a carattere famigliare o allargata ad altro personale?
Siamo due donne a portare avanti il lavoro con il supporto morale di mariti e figli.
Il primo passo, se l’ attività andrà nel verso giusto, è quello di acquistare un’ azienda agricola e dare vita ad un sogno che ho fin da quando ero bambina... Il ritorno alle origini, alla Madre Terra.

Ma che cosa ti ha spinto e che come hai iniziato?
La "Passione" con la P maiuscola, la voglia, da sempre, di fare qualcosa per Madre Terra e mai contro di essa. Di valorizzare il lavoro di chi giorno dopo giorno è a contatto con la natura e per questo penalizzato da illogiche regole di un mercato che non ci appartengono.
Il riappriopriarsi del gusto dei prodotti della natura, riscoprendoli nell’aroma e nella fragranza. Natura vera in gusto vero.

Ho, meglio abbiamo, iniziato per scherzo e proseguito con determinazione unendoci una buona dose di tenacia E’ in questo modo che ha preso forma il nostro progetto e siamo riuscite a diventare il primo liquorificio biologico delle Marche tutto made in Senigallia.

L’affluenza del pubblico, allo stand, mi fa comprendere che sono solo d’ostacolo a chi sta lavorando e che è ora di un saluto ed un sincero augurio di buon e proficuo lavoro, perchè Laura e Cinzia se lo meritano veramente.

Questi i commenti dei lettori di 60019.it

Scritto da laura il 23/09/2011 ore 11:12
brava laura, complimenti e tanti auguri!!!!!!!!!!

giovedì 22 settembre 2011

Il Consiglio Comunale di Senigallia punto per punto, battuta per battuta

di Carlo Leone e Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Sanità, sale giochi, turismo, rifiuti, hotel Marche: questi i punti discussi tra brusii e frecciatine

Per un impegno improcrastinabile, non ho potuto provvedere a seguire tutto il Consiglio Comunale del 14 settembre. La prima parte infatti, è stata seguita quindi dalla redazione, per cui alla fine ne risulterà un lavoro costruito a quattro mani. E sempre per un altro impegno, questa volta della redazione, purtroppo è andata perduta la prima interrogazione mossa dal Consigliere Giacchella - a lui e soprattutto a voi facciamo le nostre scuse - per cui andremo a trattare come primo argomento l’interpellanza avanzata da Roberto Mancini in materia di sanità.

Il capogruppo di Partecipazione ha richiesto al Sindaco Maurizio Mangialardi quali fossero gli impegni presi con la città da parte della Regione - come annunciato da lui in una nota stampa - e come possano far progredire la proposta approvata all’unanimità dal Consiglio del 27 luglio sul dipartimento di emergenza e accettazione di primo livello presso l’Ospedale di Senigallia, senza "espressioni sibilline".

Il Sindaco: "Non c’è niente di sibillino, ci sono solo una serie di impegni presi dalla Regione già nel Consiglio Grande e le scelte del Direttore unico regionale... scelte prese in sincronia con quanto fatto finora: penso alla nomina dei primari nel periodo pre-estivo e a quella che verrà nel prossimo autunno. Quella messa in atto è una riorganizzazione su scala vasta della sanità dove Senigallia con il suo ospedale di rete giocherà un ruolo importante".
E poi in merito alla scelta di Fabriano come sede dell’Area Vasta per il territorio della provincia di Ancona, sempre il Sindaco ha dichiarato che la "scelta di Fabriano non è un problema per Senigallia nel contenuto, ma solo nel metodo perchè non c’è stato un grande coinvolgimento del territorio… ma non è un problema per città: lo sarà se le scelte amministrative e decisionali per Senigallia, come quella dei primari, dovessero ricadere su altre città".

La replica di Mancini: "Salutiamo con favore la nomina dei primari, ma i dati che abbiamo grazie al Presidente del Tribunale dei diritti del malato Umberto Solazzi, in merito alle liste di attesa, tanto per fare un esempio, sono preoccupanti. Quindi serve immediatamente una seduta della commissione per sapere quali ricadute ci saranno per la città. Auspico che Sardella convochi subito un incontro".

La parola viene data dal Presidente del Consiglio comunale Monachesi a Carlo Girolametti (La Città futura) che introduce l’aspetto retributivo-occupazionale della stagione estiva senigalliese: "Anche se parziali abbiamo dei dati sulla stagione estiva decisamente positivi… tanti eventi ed iniziative, tante anche le spese e gli investimenti. L’approvazione della "Variante al Piano degli Arenili" ha contribuito a porre tutti gli operatori economici che gravitano sulla balneazione, nelle migliori condizioni. Ma la qualità dei servizi non può prescindere dalla qualità dei rapporti di lavoro tra titolari e dipendenti. Su questo aspetto vorremmo porre l’accento: a Senigallia si fa troppo uso di contratti a voucher e contratti a chiamata… L’Amministrazione Comunale si faccia carico di venire a conoscenza del numero e della qualità dei rapporti di lavoro estivi per un’equa distribuzione della ricchezza prodotta".

A rispondere è ovviamente l’Assessore alle attività economiche Paola Curzi la quale, riprendendo l’introduzione fatta da Girolametti - servita su un piatto d’argento -, inizia con un panegirico su Senigallia città turistica con trend positivi sia sul turismo estero che quello interno alla Regione… "L’Amministrazione Comunale ha investito molto e sono buone le ripercussioni sul territorio: oggi abbiamo una trasversalità di operatori che hanno espresso un parere positivo sulla stagione e sulla qualità del turismo. Anche il piano degli arenili ha inciso positivamente con diversi investimenti. Sui rapporti di lavoro non abbiamo ancora dati ma possiamo verificare: i voucher sfuggono ad una prima analisi. Ora serve un riscontro da parte delle attività ricettive che saranno coinvolte in prossimo incontro, un tavolo di concertazione presieduto dal Sindaco… Il ruolo degli esercenti deve essere attivo in questo senso vista la positività dell’estate 2011".

Soddisfatto Girolametti che però suggerisce un monitoraggio complessivo sul numero dei contratti, sul loro utilizzo nonchè sul numero dei dipendenti e gli orari di apertura degli esercizi. "Sono noti a tutti casi di bar e ristoranti con personale presente quotidianamente anche se impiegato con contratto a chiamata: quindi serve valutazione tra l’orario di apertura e il personale impiegato. Si al tavolo di concertazione ma soprattutto serve un controllo con dati incrociati".

Monachesi a questo punto passa la parola a Roberto Paradisi, capogruppo del Coordinamento Civico il quale, nell’atto di allontanarsi dallo scranno torna sul banco per muovere la sua interrogazione e spiegare il suo gesto: "Mi ero allontanato perche pensavo che il Consigliere Girolametti stesse autocelebrando la maggioranza. Maggioranza che approva operato di Giunta e Sindaco che in sei giorni ha permesso una spesa di oltre di 500.000 euro per gli amici fermo restando che per la città invece i fondi non ci sono".
Finalmente la domanda all’Assessore alla Pubblica Istruzione Stefano Schiavoni sulle tariffe delle mense scolastiche: a Paradisi sono giunte voci su un aumento addirittura del 100%… e poi chi gestisce, se ci sono stati appalti e se è vero che si sono verificate diversificazioni tra scuola e scuola.

Decisamente poco sintetico Schiavoni più volte richiamato dal Presidente Monachesi ad attenersi ai tempi previsti e a non sforare: "L’aumento di mense e rette era già stato stabilito nel bilancio votato proprio da questo Consiglio Comunale, il consigliere Paradisi non dovrebbe dimenticarlo: si è passati dai 3,80 ai 5,00 € per la fascia alta e dai 2,80 ai 4 euro per gli Isee che accedono a contributi regionali e comunali".
Schiavoni passa inoltre a spiegare come non ci siano differenze tra scuole, come la gestione sia di competenza degli uffici comunali, quali sono i tre punti di cottura (Pascoli, piazza d’Armi e Marzocca), come la ditta che trasporta i pasti (la CIMAS) abbia vinto una regolare gara effettuata dopo la scadenza del contratto precedente, e di come tutte queste notizie siano verificabili.

Ironico Paradisi: "Se l’assessore mi dice che è stata vinta una gara regolare, non so se pensare che le altre non lo siano state…"

Elogi per la stagione turistica vengono anche dalla consigliera del PD Margherita Angeletti che viste le presenze in aumento si fa portavoce di un’esigenza manifestatale da più voci sulla scarsa presenza di bagni pubblici in città. Un dovere sociale per non essere costretti a girare parecchio in cerca o per non consumare nei bar. Ad esempio la riapertura dei bagni dietro il Municipio almeno nel periodo estivo poi si vedrà se continuare o meno.

Le riponde l’Assessore ai lavori pubblici Maurizio Memè: d’estate Senigallia viene dotata di bagni chimici in prossimità dei grandi eventi. A questo si aggiunge il fatto che i bar e gli altri esercizi devono garantire l’accesso ai bagni in maniera continuata e gratuita. Almeno dovrebbero. Inoltre in bilancio c’è già un bagno automatizzato che si igienizza dopo ogni utenza da sistemare nei parcheggi a fianco dell’ex Gil, ma il suo costo da 48mila euro rientrava nel patto di stabilità e quindi per ora rimane bloccato.

La replica dell’Angeletti: "I bagni chimici potrebbero essere posizionati almeno per tutta l’estate indipendentemente dalle grandi manifestazioni".

La penultima interrogazione la pone Enrico Rimini (PdL) sull’anno scolastico agli inizi con polemiche quest’anno decisamente più forti anche per la scuola media inferiore. Emblematico il caso Marchetti: con 141 iscritti - di cui 4 portatori di handicap - sono state create solo 5 prime classi con una media di 29 alunni per aula nonostante la capienza media di 22 alunni. O come a Sant’angelo dove si è agito in barba alle previsioni, per cui alcuni genitori hanno fatto di tutto perchè una classe venisse trasferita. "Chiedo la convocazione della Commissione con un funzionario regionale che spieghi perchè i numeri son questi".

Gli risponde ancora l’Assessore alla Pubblica Istruzione Schiavoni che insiste sul fatto che le problematiche dipendano dall’organizzazione che danno Ministero e gli uffici scolastici regionale e provinciale: l’Amministrazione Comunale non gestice gli organici scolastici. "Dalla Regione abbiamo ottenuto 3.000 cattedre in meno per tutti gli ordini di scuola, organici tagliati e numeri da spalmare su tutto il territorio, quindi meno classi sono state consentite. E questo per colpa dell’attuazione per il terzo anno della manovra Gelmini. Per Senigallia questo significa che rispetto all’aumento di 45 iscritti alle medie è stata concessa solo una classe in più con conseguente aumento del numero dei bambini per classe". Sulla situazione limite verificatasi alla Marchetti, Schiavoni spiega che è stato ridistribuito nelle varie classi il sovrannumero, trend confermato anche per le superiori: "Noi abbiamo contattato l’ufficio scolastico provinciale personalmente che però non ha fatto seguito alle nostre richieste".

Secca la replica di Rimini: "basta alla minestrina della riforma Gelmini, la conosciamo tutti: quelloche chiedo io è come mai alcune classi sono affollate mentre altre no. Com’è funzionata - se c’è stata - la ridistribuzione? Qua non si tratta di politica ma di matematica…"

Le interrogazioni vengono chiuse dalla Lega Nord che con il suo consigliere Tiziano Pazzani torna a chiedere della situazione amianto in città dato che diverse sono le segnalazioni tra cui via panzini e altre in arrivo. Una situazione "non risolta, chiedo massima attenzione dall’Amministrazione per questione che non si è mai sopita. Cittadini in questo caso possono fare poco, serve intervento dell’Amministrazione vistoche sono una decina gli enti che se ne interessano ma nessuno che lo faccia in maniera esaustiva". Pazzani conclude con la campagna "Eternit Free" di cui non si è più saputo nulla e con il censimento sui manufatti in amianto - sia in strutture pubbliche che private - di cui non sono stati resi pubblici i risultati.

Risponde il Sindaco Mangialardi che ripercorre un pò di storia spiegando come negli anni passati se ne sia fatto un "utilizzo disparato e fantasioso" dell’amianto. Ci sono verifiche da parte dell’Asur sulla rimozione, copertura o incapsulamento contro friabilità di quel materiale pericoloso. Proprio perchè sono tante le segnalazioni, tanto è il lavoro per il servizio di verifica e quindi di conseguenza sono numerose le ordinanze. "La provincia di Ancona è stata la prima ad avviare la campagna Eternit free: aspettiamo i risultati. Nel frattempo abbiamo provveduto a rimuovere alcune coperture dagli edifici pubblici, ma la cosa si fa più difficile in caso di struttura privata. Grazie anche alle sue segnalazioni, partono le procedure, noi continueremo a verificarle".

Non soddisfatto Pazzani replica chiedendo comunque un incontro della Commissione con i rappresentanti degli enti che si occupano della materia per capire cosa è stato fatto e cosa deve ancora venire.

A questo punto lo stop alle interpellanze per passare all’appello dei presenti e all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Ovviamente assenti i Consiglieri Marcantoni e Marcellini.

Il punto 3 dell’odg prevedeva la discussione in merito alla cancellazione delle festività laiche e al loro "trasferimento" al giorno lavorativo più vicino ai weekend per evitare "ponti" che potrebbero danneggiare la produttività del sistema Italia. La mozione presentata da Partecipazione e Rifondazione Comunista viene ritirata per via del ritiro da parte del Governo della previsione che mirava a cancellare secondo Luigi Rebecchini il 1 maggio, il 25 arpile e il 2 giugno. Lo stesso Rebecchini utilizza allora il tempo per una riflessione sul tema e sulla "rivolta del paese ha inciso sulla cancellazione. Resta il biasimo per chi ha pensato di annullare il 25 aprile, festa della liberazione, il primo maggio che si festeggia ovunque per via dell’enorme contributo dei lavoratori allo sviluppo econonimico e il 2 Giugno, festa della Repubblica, data che segna la scelta del popolo italiano, con il primo voto femminile, contro i Savoia. Rimaniamo vigili perchè non accada più" il monito del Consigliere di PRC.

Ed ecco un piccolo fuori programma con due repliche non autorizzate, una di
Magi Galluzzi che prende la parola - prima che Monachesi possa impedirlo - per ringraziare il Sindaco dell’essersi mosso subito. La seconda arriva da Paradisi che ironizza: "mi unisco anche io allora agli interventi illegittimi: è sicuramente grazie a Mangialardi che Berlusconi ha ritirato l’emendamento…"

Il punto 4 riguardava l’approvazione del regolamento comunale sugli apparecchi d’intrattenimento e svago e sulle sale giochi, pratica che è stata introdotta ancora dall’Assessore alle attività economiche, Paola Curzi. Dopo la sua relazione e un breve dibattito, sono stati presentati diversi emendamenti.
Nella relazione iniziale, Curzi riferisce di come questa iniziativa dia un occhio alle fasce deboli. Il Tulps attualmente vigente risale al 1931 e nonostante le sucessive modificazioni sembra essere comunque uno strumento datato. C’è poi una
difficoltà normativa per via delle autorizzazioni scisse tra Comune e Questura per un settore il cui volume d’affari - quello del gioco d’azzardo di stato, ovvero slot machines, video poker - è pari al 3,7% del pil. Così importante per lo stato che la manovra del Governo prevede ulteriori tasse e quindi entrate dal gioco d’azzardo. Da qui una specie di "spinta" ad aprire sale giochi che già coinvolgono 13 milioni di italiani, di cui 150.000 sembra siano i dipendenti patologici.
"Il regolamento comunale ci permette di muoverci su zone, aree, barriere architettoniche, locali già esistenti e locali nuovi, sorveglianza interna ed esterna, distanza di 500 metri da scuole caserme, chiese, cimiteri insomma tutti luoghi delicati inquanto frequentati anche o soprattutto da fasce di persone considerate deboli o vulnerabili". Infine gli orari: le aperture delle sale giochi è stata concordata con associazioni categoria, si chiude all’una di notte, il sabato e i prefestivi alle due.

Il primo intervento è di Paolo Battisti (Partecipazione) che chiede quante siano oggi nel territorio comunale le sale giochi e quali sono le zone dove potrebbero esserne inserite di nuove stante le valutazioni fatte.

Risponde subito Curzi illustrando come il centro storico sia tagliato praticamente fuori data la molteplicità di punti sensibili quali quelli individuati. Da qui la considerazione che le zone artigianali prefieriche potrebbero vedere sorgere nuove sale giochi, ferma restando la differenza tra sistemi VLT (autorizzati dalla questura che sono 3 o 4 in città e che permettono vincite di anche 5000 euro e oltre) e le AVP dove si possono vincere 100 euro o giù di lì. "Un intervento limitato ma incisivo" dichiara Paola Curzi.

Interviene Ilaria Ramazzotti: "Il rischio che i minorenni o le persone fragili cadano in trappola è alto, chiedo che il provvedimento sia il più possibile restrittivo e si ostacoli così l’apertura di sale giochi in città".

Di nuovo Battisti: "L’individuazione delle zone è importante perchè se quelle che prevedete sono zone periferiche o nascoste dal controllo sociale e delle forze dell’ordine, potrebbero nascere sacche di delinquenza". Serviva uno stop in tutta la città: "non bastano i 500 metri" la conclusione cui replica secca la Curzi sostenendo che l’accordo con le Associazioni di categoria non si sarebbe verificato in caso fossero state quelle le previsioni, senza contare che sono già presenti nel territorio.
Ed ecco che gli emendamenti presentati (1 dalla Ramazzotti 2 da Partecipazione) suggeriscono a Rebecchini che si tratti in realtà di una revisione quasi totale del regolamento proposto che, quindi sarebbe meglio far tornare in III commissione.

Sono le 18,30 quando prendo il "testimone", per condurre fino al traguardo questa seduta.
Non so se per casualità o perché è una situazione che si verifica spesso, troppo spesso, ma mi imbatto nella solita richiesta di Magi Galluzzi di una sospensione. Non so per che cosa, intuisco per un’eccezione su un emendamento (anche questo un evento ripetitivo, posto da Rifondazione-Partecipazione).
Dicevo, non so per cosa, come non lo sa neppure il buon Magi, perché, e lo dice lui, non ha partecipato ai lavori in Commissione, e da quello che si sente dal microfono in "secondo piano", lo fa dietro suggerimento della Ramazzotti.
Vista l’agenda dei lavori e dove si è arrivati, comprendo subito, che questa sera non si faranno le ore piccole e come infatti poi avverrà, il Presidente Monachesi manderà tutti a casa, non augurandoci la Buona Notte, ma un Buon Appettito, vista l’ora.

Ed è alla fine della seduta, appunto, al momento del saluto che mi è venuto da immaginare che se molti argomenti venissero trattati in anticipo in Rete, come ormai avviene spesso, e portati in Consiglio poi come un’inutile "minestra riscaldata", se si potesse trovare il sistema di "legare" due personaggi "scomodi" come Magi Galluzzi e Mancini, si potrebbe chiudere "bottega" con ore di anticipo: il primo per via delle sue stanche richieste di sospensione e l’altro, quasi con un gusto masochistico, con le sue interminabili serie di emendamenti, che poi, sono sempre destinate ad una bocciatura a prescindere.

Ma ecco che dopo 35’ di attesa entro ufficialmente e concretamente in servizio, ascoltando l’Assessore all’urbanistica Simone Ceresoni che introduce la variante al PRG per la rifunzionalizzazione del comparto Hotel Marche. "…Uno dei comparti più strategici della città, che abbraccia l’asse centro storico-lungomare in un unico luogo di mobilità leggera fortemente privilegiata… Non solo belle previsioni sulle carte… L’estrapolare l’Hotel Marche significa rendere appetibile l’acquisto in modo tale che questo luogo possa essere oggetto di riqualificazione… Il lungomare deve essere ricco di servizi alberghieri".
Poi Ceresoni si sposta sul piano economico: questa variante apporterà alle casse comunali 750 mila € di oneri di urbanizzazione che serviranno alla riqualificazione dell’area che va dalla Rocca Roveresca all’Hotel Marche. Fa inoltre presente come una volta approvata questa variante se ne darà immediata comunicazione ad Ancona per la nuova messa in bando del vecchio Hotel Marche.

Rimini interviene brevemente con l’affermare che "… l’asta, così come presentata, non è competitiva e che andrà deserta protraendosi così nel tempo". Si chiede anche se il bando sia stato fatto per la Provincia o per essere interessante a dei privati. Un bando, per Rimini, fuori dei parametri e quindi non competitivo "… e credo che passeranno degli anni prima che possa interessare a qualche privato…".

Per Rebecchini, già il fatto "… che resti albergo è positivo, ma voteremo contro…". Il perchè principale sta nel fatto che l’altra struttura, quella dello IAT, che sicuramente o verrà demolita o riqualificata e che comunque sia dovrebbe far parte di un progetto globale con l’Albergo. Proprio per dar modo a quella appetibilità di cui parlava Rimini, di divenire maggiormente interessante.

L’attuale carenza di appeal di questo tratto di Lungomare, per Cicconi Massi, con il suo degrado totale dell’area, affossa quelli che potrebbero essere gli interessi di un privato a caccia di un buon affare. "… vorrei che fosse subito venduto, ma mi associo ai dubbi espressi da Rimini – ed ancora si chiede - … quei 750 mila € di oneri di urbanizzazione, come saranno utilizzati? ci sarà un vincolo che obblighi tali fondi a quel comparto?". Ed ancora il suo interrogativo si sofferma sul dubbio di come quell’area nel frattempo verrà lasciata: resterà così o si vorrà porci un rimedio temporaneo ed ancora si domanda se esista già un qualche progetto, un qualche studio di come trasformare questa zona.

Riprende a questo punto la parola nuovamente Ceresoni per dare una risposta cumulativa ai vari quesiti. "Se ne è parlato tantissimo in Commissione ed è stato oggetto di riflessioni… tutto si potrà dire, ma non che il punto di forza di questa Amministrazione è il dare concretezza ai progetti…".
L’area interessata è quella che va da Piazza Del Duca al Lungomare, valutandola non solo nel senso verticale Nord-Sud, ma anche orizzontale Est-Ovest. "… non si vuole fare cassa, ma concretizzare quello scenario liberandola da quel comparto che è l’Hotel Marche, e facendolo divenire appetibile perchè non più legato all’altro meno interessante…". Nel frattempo fa presente che si sta lavorando per chiedere ad esperti progettisti ed architetti nazionali idee e soluzioni. E non si chiedono progetti belli solo sulle carte! Se poi il tutto incontrerà il favore di tutti, beh… questo sarà solo il tempo a dare conferma.

Logicamente il Sindaco e non poteva che essere così, fa una dichiarazione di soddisfazione. Tre le teste di ponte: Nuova area Sacelit, Nuovo Hotel Marche e Rotonda per completare un tratto di lungomare che diverrà un’ulteriore Eccellenza di Senigallia. E rispondendo a Cicconi Massi, fa presente che logicamente nel frattempo i Giardini Morandi verranno bonificati, ma non solo per le "feste", ma perché così non possono restare.
La dichiarazione di voto di Rebecchini è contraria, perchè non c’è la visione globale dell’hotel Marche e della struttura IAT.
Com’era immaginabile la votazione vede approvare la variante discussa.

Il nuovo punto all’OdG prevedeva la proposta di istituzione dell’Osservatorio comunale dei rifiuti quale avvio del percorso verso il traguardo "rifiuti zero". Ad introdurla è l’Assessore Campanile. Poveretto, la colpa è tutta mia, lui parla e parla e più parla ed io meno comprendo l’utilità di un organo simile, che dovrebbe servire a riunire dei tecnici e dirsi, alla fine, o quanto sono stati bravi… o l’inverso. Un "pezzo grosso" o meglio è dire un Tecnico di Livello internazionale, dovrebbe farne parte e dovrebbe essere targato USA (e voglio sperare che non lo si voglia interpretare come abbreviazione di usato, riciclato). Due i Consiglieri Comunali facenti parte di questo "gruppo di salottieri": uno della maggioranza e l’altro della minoranza. E poi il Sindaco, l’Assessore Campanile, il Presidente del Cir33, Lega Ambiente e la cooperativa Erica (e non so se ho tralasciato involontariamente qualcuno).
Compito di costoro sarà segnalare le criticità che emergeranno, discuterne e con l’americano che ci dirà poi come risolverle. Il tutto, come ci dice Campanile, a costo zero, perché non ci sono gettoni di presenza.

A far da spalla a Campanile interviene la Ramazzotti per dire che questa proposta di Osservatorio è molto positiva, che il rifiuto è un danno per l’ambiente e quindi deve scemare e che il costo zero dell’operazione è un invito a provare.

Il solito Mancini apre il suo intervento con il dire che la delibera ha aspetti condivisibili, ma che lasciano anche dei dubbi. Si chiede infatti se questo organismo non sia più un’occasione per fare un articolo sui giornali, più che intervenire sul merito delle questioni. Un esperto internazionale avrà una spesa e che bisognerà vedere che benefici apporterà, certamente molto pochi in più…
A questo punto Mancini chiede al Presidente di scampanellare richiedendo il silenzio in aula, per il comportamento ineducato dei Consiglieri presenti.
Tra tanti insegnanti, mi è difficile e spiacevole fare il maestrino dalla penna rossa, ma altrettanto lo sarebbe il far finta di nulla. Ecco che allora vorrei suggerire a Monachesi di fare anche lui una richiesta di un tecnico educatore, anche italiano, ma in questo caso, vista la cronicità del male, di quelli validi, per curare il comportamento indisciplinato di certi individui, che eletti dal popolo, sarebbero preposti, anche attraverso i loro comportamenti personali, a dare l’esempio ai propri elettori di che cosa sia l’etica professionale.
Ripristinato il silenzio in aula, Mancini riprende il suo intervento esponendo la richiesta di conoscere la cooperativa ERICA, presentata in Commissione, senza la documentazione che dica chi essa sia. Poi si chiede perché sia stato scelto come componente dell’Osservatorio la Lega Ambiente, non presente a Senigallia e si sia tralasciato magari Pro-Natura o il GSA. Sarà un caso che il GSA venga citato sempre e più volte quando dice SI e dimenticato quando dice NO. Lega Ambiente ricorda più "Fiume Sicuro" subito dopo l’esondazione del Cesano. Allora suggerisce di aggiungere le categorie Economiche.
Non c’è gettone di presenza, ma c’è rimborso spese ed allora c’è da chiedere se con un tetto o senza. Ed infine "… ma la Commissione permanente potrebbe mettere al suo interno Consiglieri Comunali, associazioni e tecnico. Allora penso che sarebbe un miglior strumento…".

Anche Pergolesi fa sentire la sua voce, ammettendo "…qualche dubbio l’avevo anche io. In principal modo per i fondi. Però in Commissione i miei dubbi sono stati chiariti… Il fatto di ascoltare tanti dubbi mi rendono certo del fatto che servano delle risposte esplicative… Osservatorio averlo o non averlo è sempre meglio averlo ed anche se cosa simbolica è sempre utile". Poi un lungo volo pindarico che quasi lo trascina fuori tema, per concludere che il presidente dell’ERICA si conosce, basta andare su Internet… è un tecnico collaboratore di Grillo…

Per Cameruccio qualche riflessione va fatta anche se in aula c’è un brusio disinteressato perché dell’argomento se ne è parlato in Commissione. Per lui rifiuti è sinonimo di business. Nel 2011 sono stati messi in preventivo 7 milioni e spicci di €, come dire 15 miliardi delle vecchie lire. Quindi è "importante porsi la questione di come affrontare e gestire un centro di costo che non ricada sui cittadini in modo così pesante… se per gli altri i rifiuti divengono ricchezza, perché per noi che siamo arrivati al 60% di raccolta differenziata, invece la tassa è aumentata? …per non parlare poi dei disservizi che ci sono stati nell’estate… Vogliamo essere solo il 56° comune che approva l’Osservatorio o anche porre l’attenzione sull’aumento dei costi e miglioramento dei servizi?".

Rebecchini non può fare a meno di ricordare come la maggioranza abbia dato il suo NO all’Osservatorio sulla Sanità ed oggi chieda un SI su quello, non certo meno importante, dei Rifiuti. Comunque per lui l’osservatorio dovrebbe posare la sua attenzione sulla pulizia della città. "Condivido la proposta ed il dubbio di Mancini, che la proposta così come fatta, sia solo di facciata… sono a chiedere anche io chi sia ’sta ERICA… Io di benefattori, oltre a Berlusconi, ne conosco pochi!".

A Magi Galluzzi il compito di spiegare il perché dei costi della differenziata sono superiori a quelli dell’indifferenziata (Quello che si dimentica di farci presente è perché altre nazioni più evolute della nostra ne hanno ricavato industrie economiche e non certo in deficit… ma benefici). Il fatto che poi nell’Osservatorio avverranno scambi di informazioni, beh ha scoperto l’acqua calda… ma l’avrebbero potuto fare anche dietro un piatto di spaghetti ai frutti di mare, pagando poi il conto alla romana.

Cicconi Massi non ha peli sulla lingua nel dire che ha diffidenza per certe cose: "… non c’è bisogno dell’Osservatorio, se costoro vogliono riunirsi per parlare di questi argomenti (Sindaco e consiglieri compresi)… vedo che gli organi di maggioranza si stanno arrampicando sugli specchi… intanto c’è un costo! … l’aereo dagli USA, magnà, dormì, una segretaria gliela voi da, gli straordinari alla segretaria glieli voi pagà…?".
Poi, come diceva anche Rebecchini, non è che la pulizia della città sia eccelsa. "Non è che il Sindaco per far pulire delle foglie per permettere che la gente esca da casa, deve fare un SMS… non è così che si agisce… questo il centro e nella primissima periferia la situazione è indecente… Cestini pochi e in quei pochi viene fatta la raccolta indifferenziata (carta, plastica, rifiuti organici e vetro) e questa sarebbe l’educazione civica… cittadini educati ed un’Amministrazione un po’ meno". Un Osservatorio, per Cicconi Massi, quindi del tutto inutile.

Cameruccio chiede di intervenire per ricordare brevemente a Magi Galluzzi "… che rispetto ai costi esagerati si era detto che più si differenziava e più si sarebbe risparmiato… la virtuosità sarebbe stata premiata ed ora invece…".

Mia piccola nota: sembrano ormai contagiosi certi comportamenti verbali con cui si ricorda che mai e poi mai si metteranno le mani nelle tasche dei cittadini…!

L’intervento della Bucci è una scheggia: "Confermo quello che dice Cicconi Massi, in città non c’è differenziata e forse questo Osservatorio può essere utile".

Campanile, di cui tralascio i ringraziamenti indirizzati anche alle donne delle pulizie, è un crescendo rossiniano. Non condivido quello che dice, ma mi piace come lo dice. Per una volta riesce a scendere dal suo pulpito e s’incazza (passatemi la parola volgare per una volta anche a me) come qualsiasi comune mortale. Esprime e trasferisce finalmente tutta la sua passione (come direbbe Ceresoni) in quello che dice ed in quello che vorrà fare ed in cui crede. Dice di accettare alcuni degli emendamenti suggeriti, contesta con calore il fatto dei rimborsi che non ha mai ricevuto, condivide il fatto di aggiungere le Associazioni e l’affermare "Per me un esperto non è un costo perché da un’utilità…" è come il liberarsi da un peso sullo stomaco.
Condivide a questo punto tutto, sta bene anche il GSA, ma si inalbera quando difende Lega Ambiente, quando afferma che la città non è sporca solo per colpa di Campanile "… datemi più operai… noi cerchiamo di governare i processi… poi sbagliamo anche noi e più volte al giorno (e questo pizzico di modestia lo rivaluta non poco, secondo me e per quel che può valere questo mio giudizio), ma lo facciamo con onestà, consigliere Rebecchini…".

Cicconi Massi ribattendo ad un invito di Campanile: "Accetto di fare un giro nelle discariche, magari con la mia macchina a metano… però io non ho ministri miei…".

Poi si passa all’illustrazione degli emendamenti e al voto finale: approvato quello sul taglio del rimborso spese presentato da Rimini e l’inserimento del GSA nell’Osservatorio proposto da mancini, sono bocciati invece gli altri presentati sempre da Mancini. La pratica complessiva viene approvata.


E per una volta, tutti a cena alle 21:25!


Questi i commenti dei lettori di 60019

Un plauso a Girolametti...
Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 19/09/2011 ore 15:03
Un plauso all'interrogazione del consigliere Carlo Girolametti (maggioranza). Cominciare a trattare i temi di ripartizione della ricchezza stagionale senigalliese in maniera più equa e legittima verso i lavoratori dipendenti è una questione che serve urgentemente da sempre. Le controversie registrate in questo mezzo secolo a Senigallia tra datori di lavoro stagionali e dipendenti a tempo determinato nel comparto turistico sono memorabili e infinite. Basti pensare solo che nell'estate 2005 (o 2006) sono state registrate 105 assunzioni di lavoratori stagionali in una città che ha solo di alberghi 120 strutture. Con questo è tutto chiaro... Quanto s'è nascosto negli ultimi 50 anni? Quanta giustizia ed equità è mancata in città su questa situazione? Il problema è che, comunque sia, non ci si riuscirà lo stesso perchè le disposizioni locali non possono cozzare con quelle nazionali sul lavoro. Inoltre la politica è lontana anni-luce dal trattare queste tematiche. E poi ci sono gli amici degli amici...quindi sarà sempre tutto destinato a proseguire nella maniera "italica".
Dalla stagione ci guadagnano sono i soliti
Scritto dall' I.P. 82.59.7.235 il 19/09/2011 ore 15:54
Ma se l'ispettorato del lavoro e la finanza si facessero un bel giro per gli alberghi di senigallia in vari momenti della stagione? E perchè gli affitti estivi? E' venutro fuori che sono per lo più in nero alla fine della stagione e che si faranno controlli. Quando? A NAtale?
sad
Scritto da sadman il 19/09/2011 ore 16:45
Una bella cena a gratis e non emerge nulla...
Senigallia ai margini della politica e della sanità
Scritto da Observer il 19/09/2011 ore 18:17
L'ASUR decide l'ennesima riorganizzazione della sanità regionale (!) con una nuova ottica provinciale, alias Aree Vaste. La sede per la nostra provincia fra Ancona, Senigallia e Jesi? Fabriano, ovviamente la più logica considerata la collocazione geografica, logistica ed infrastrutturale... Ed il "nuovo" direttore unico per l'Area Vasta, il già noto per Senigallia, Ing. Bevilacqua, direttore uscente di Jesi. La morale? Merloni & Spacca hanno deciso che l'asse sanitario per la provincia di Ancona è tutto nella Vallesina, con buona pace del capoluogo di provincia (che comunque è sede degli Ospedali Riuniti), ma soprattutto della nostra città. Se qualcuno ancora non se ne fosse accorto Senigallia non conta più nulla a livello politico regionale ed esce come la vera sconfitta da questo ennesimo gioco di poltrone, sul filo del cambiar tutto per non cambiar nulla... Con gli auguri di buon lavoro al nuovo Direttore di Area Vasta, ingegnere di nome e di fatto, e con un ringraziamento per l'ingrato compito di riassestamento dei conti toccato al bravo e competente Dr. Pesaresi. Chiaramente congedato dagli "illuminati" vertici regionali.
circa la mia interrogazione
Scritto da Massimiliano Giacchella il 19/09/2011 ore 23:27
Visti i molteplici e concomitanti impegni della redazione proverò a spiegare il senso della mia interrogazione. Ho presentato un'interrogazione scritta a risposta orale datata 22 agosto in piena manovra d'agosto. Con tale interrogazione ho evidenziato la necessità di fronteggiare il fenomeno dell'evasione fiscale, intesa sia come evasione di tributi comunali (Ici, tassa rifiutiecc), sia come evasione dei tributi erariali per i quali abbiamo stipulato una convenzione con l'Agenzia delle entrate che riconosce a fronte di tale attività il 50% (poi 100%)delle maggiori somme recuperate dall'erario grazie all'aiuto dell'ente comunale nel segnalare le eventuali situazioni anomale.Nell'ambito di tale interrogazione ho anche trattato il tema degli affitti estivi sollecitando un'attività di controllo e verifica. Condiviso in toto quanto affermato dal collega Carlo Girolametti in relazione alla necessità di garantire una più alta qualità dei rapporti di lavoro stagionali al fine di permettere una più equa ripartizione della ricchezza prodotta. Massimiliano Giacchella
Lotta durissssimaaa all'evasione fiscale!!!
Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 20/09/2011 ore 01:38
Il 14 settembre transitando per Via Rossini leggo sulle locandine dei quotidiani dell'omonima edicola: "lotta dura ai furbetti degli affitti". Praticamente come se si pretendesse improvvisamente di andare a mungere il latte dalle vacche grasse dopo aver lasciato il recinto aperto per settimane e settimane. Il senso è lo stesso.
Belle parole, ma...
Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 20/09/2011 ore 11:05
Lodevole l'ultima interrogazione di Girolametti. Lodevoli gli ultimi impegni, interrogazioni, ed appelli di Giacchella per favorire la destagionalizzazione delle strutture ricettive e lotta all'evasione fiscale. Ma qualcuno spieghi come si fa a mettere in pratica tutte le volontà espresse da questi due consiglieri se il comune non è nemmeno capace di farsi pagare 10 EURO alle migliaia di attività sul territorio (pure appartamenti in affitto) per finanziare 24000 EURO di 20 min. di fuochi d'artificio. E poi mica sarà scema la maggioranza da inasprire tasse e contributi per alcune categorie stagionali perdendo migliaia di voti alle prossime elezioni...Tanto vale tenere come è sempre stato, infatti è andata così per 50 anni. Sono pronto a mettere la mano sul fuoco che le belle cose espresse in consiglio e sulla stampa cadranno nel nulla.

Scritto dall' I.P. 10.117.32.222 il 20/09/2011 ore 11:24
quindi lasciamo stare tutto così com'è o magari continuiamo ad ausare un buona dose benaltrismo che in queste argomentazioni fa sempre la sua bella figura?

Scritto da piero il 20/09/2011 ore 20:39
anche io sono pronto a scommettere che si trattano di chiacchiere al vento per fare un tantino di presenza ogni tanto
il calendario della giustizia e legalità
Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 21/09/2011 ore 04:14
OK I.P. 10.117.32.222 ! Allora fai una cosa domani mattina 21/9: vai tu a cercare gli affitti turistici in nero e i lavoratori stagionali con contratti di comodo studiati ad hoc con una rosa di giustificazioni in caso di eventuale controllo. Al 21 di settembre!

martedì 20 settembre 2011

Abbattuta la barriera architettonica del parcheggio del Campo Boario a Senigallia


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

... una volta su mille, ma volendo... ce se la fa!!

Diversamente Giovani aveva segnalato questo inconveniente, documentando lo stato di difficoltà, che i diversamente abili, incontravano nel percorrere i marciapiedi del parcheggio di Campo Boario, per via della troppa angolazione dello scivolo.

Il primo commento, molto educato, che avevo ricevuto a questo mio articolo, era di Giorgio Ponzio un ragazzo disabile, che anzi colgo qui l’occasione per salutare e ringraziare, che titolava con un “SPERACI”.

Ed io infatti ci ho sperato che effettivamente qualcuno si interessasse del caso e risolvesse lo “spigoloso” problema. Come vedi caro Giorgio, la speranza, deve essere l’ultima a morire!

Barriera architettonica abbattuta a Campo BoarioQuesto qualcuno, a cui non dico grazie e non certo per mia ineducazione, bensì per un mio modo di vedere le cose, ma onore al merito certamente, è l’Assessore ai Lavori Pubblici, nonché Vice-Sindaco, Maurizio Memè, che prima delle ferie estive, durante un Consiglio Comunale, mi aveva avvicinato, chiedendomi ulteriori informazioni ed impegnandosi di fare un sopralluogo e prendere le decisioni del caso.

E da quel momento, cominciando ormai a conoscere i vari personaggi che occupano l’Aula Consiliare, dopo un anno e mezzo che la frequento, ho creduto che il Suo interesse non fosse posto lì per formulare poi la solita promessa da marinaio.

Ed affermare che inizialmente i rapporti con Memè erano nati su di un piano ottimale, sarebbe come dire una grossa bugia. Poi ci siamo chiariti ed ho potuto constatare, nel tempo, come l’Assessore Memè, sia persona seria, che parla lo stretto indispensabile e che come suo unico portavoce siano i fatti.

Barriera architettonica abbattuta a Campo BoarioNon sto parlando certamente per i grossi lavori, io posso seguire solo le piccole cose ed a volte neppure quelle, almeno come vorrei. Serietà ed impegno che mette ed ha messo, non solo nei miei confronti, perchè sarebbe ben poca cosa, ma soprattutto verso quei Consiglieri Comunali che a lui si rivolgono.

Ma quello che più mi ha soddisfatto in questo intervento è il fatto che non abbia impiegato mezzi faraonici, non siano stati fatti costosi progetti, ne c’è stato il bisogno di abbattere la cabina Enel. In sostanza si sono apportate le modifiche necessarie utilizzando il sistema della “migliore qualità di lavoro con la minora spesa”.

Lo "scivolo" com’era prima dell’interventoAnticipo coloro che non fossero soddisfatti, che so anch’ io che si sarebbe potuto far di meglio, ma oggi si deve lavorare in “economia”, ... nel portafoglio ci son rimasti gli spiccioli ed è con questi che dobbiamo tirare avanti per arrivare alla “fine del mese”... o almeno è così che si fa a casa mia ed a quanto pare... non solo!

Nell’ultima foto, lo "scivolo" com’era prima dell’intervento

Questi i commenti dei lettori di 60019.it

era ora
Scritto da rebecca il 18/09/2011 ore 00:44
finalmente ! bastava così poco per aggiustare quel passaggio che avevo notato anch'io, era pericoloso,e mi chiedo chi ha diretto i lavori quando è stato fatto la prima volta?

Scritto da laura il 18/09/2011 ore 13:46
franco sindaco!
@ Laura
Scritto da Franco Giannini il 19/09/2011 ore 12:21
... Grazie per la fiducia, ma principalmente per avermi fatto scoprire almeno una di quelle persone che mi vogliono male...:-)) Avrò sicuramente fatto dei grossi peccati, ma mai tali per meritarmi una simile penitenza. Suggeriscono il non proferire "Mai dire mai" ?? Ma io sono invece certo di poterlo affermare: MAI!

domenica 18 settembre 2011

IL PRESIDENTE NAPOLITANO E L’ESPERANTO


E' un comunicato stampa che ricevo dalla FEI ( Federazione Esperantista Italiana) e che pubblico oltre che sul mio Blog esperantista, anche su questo Blog, perchè mi sembra un fatto, oltre che curioso, anche interessante. L'Esperanto come viene anche qui dimostrato, non sembra essere poi, un'utopia come spesso accade di sentir dire. (la foto è una di repertorio ricavata dalla rete)

IL PRESIDENTE NAPOLITANO E L’ESPERANTO

Il presidente Giorgio Napolitano in visita ufficiale in Romania ha risposto alla domanda del primo ministro rumeno, Emil Boc, se dovessero parlare in inglese o utilizzare le possibilità di interpretazione: “Come lei preferisce. Possiamo parlare in esperanto, inglese, italiano o rumeno.”

Il primo ministro rumeno dopo dei sorrisi di sorpresa alla proposta dell’esperanto ha risposto sottolineando che effettivamente italiani e rumeni si capiscono anche se parlano ognuno nella sua lingua, ribadendo così le comuni radici latine dei due popoli.

Il presidente Napolitano in effetti aveva voluto indicare la sua apertura ad un dialogo senza precondizioni con la Romania, mentre la stampa rumena ha strumentalizzato l’episodio come un tentativo di ironizzare contro il primo ministro Boc. Probabilmente questa reazione all’episodio va intepretata alla luce dei rapporti tra il primo ministro rumeno e la stampa del suo Paese, perche’ non vi sono tracce di ironia in quella frase, come puo’ dire chiunque conosca l’italiano ed il modo di scherzare degli italiani. Tutto l’episodio è stato ripreso e trasmesso dalla televisione rumena: http://www.antena3.ro/politica/premierul-boc-ironizat-de-presedintele-napolitano-i-a-propus-sa-vorbeasca-in-esperanto-136970.html

Comunque i rapporti tra il presidente Napolitano e l’esperanto datano da molto tempo. Sotto il suo Alto Patronato, si svolse il Congresso Mondiale di Esperanto a Firenze nel 2006, ed in quella occasione, ma anche successivamente, fu diffusamente informato sull’esperanto. Gli esperantisti italiani sono soddisfatti della menzione dell’esperanto da parte del presidente della Repubblica, che ringraziano per l’appoggio che da a questa come a tante altre giuste cause.
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Esperanto Italia - FEI
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
www.esperanto.it, stampa@esperanto.it

venerdì 9 settembre 2011

Svolta a Senigallia la premiazione del VI concorso di poesia "C. Vedovelli"

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Tre le sezioni, sette i premiati, venti gli attestati, tantissimi i poeti partecipanti

Prima di tutto le cose belle, poi in fondo le "critiche", che poi critiche non sono, perché non si possono o meglio non si devono fare osservazioni polemiche a chi mette tutta la propria passione ed il suo tempo libero su quello in cui crede, ama ed infine realizza. Quindi solo rispetto ed ammirazione, verso tutti coloro che con la loro opera, qualunque essa sia stata, da quella manuale a quella più intellettuale, hanno partecipato alla realizzazione di questa Sesta edizione del Concorso di poesia Cesare Vedovelli.

Mi ero ripromesso di non fare nomi, invece quasi senza volerlo mi ci vedo costretto. Chiedo però scusa fin d’ora a quanti involontariamente per dimenticanza o proprio per il mio ignorare, tralascerò di nominare.
Impossibile non iniziare quindi con Oliviano Sartini, il Presidente dell’ACLI di San Silvestro, che ha tenuto a sottolineare come ogni qual volta si ricorda Cesare Vedovelli, si commuove, perché era uno della famiglia della piccola comunità di San Silvestro.

Operativa manualmente, organizzativamente, intellettualmente, ma sempre distante dalla scena principale che lascia ad altri, Anna Maria Bernardini, artefice indispensabile per la realizzazione di ogni edizione. Rubo solo una frase del saluto del Sindaco Mangialardi che calca a pennello questa figura: "... non è difficile costruire un evento, il difficile è poi proseguire...", e se siamo arrivati alla VI° edizione, qualche merito, Anna, lo avrà di certo.

Non posso dimenticare l’eloquio forbito, la malleabilità nelle varie dizioni dialettali regionali, del Presidente di giuria Antonio Maddamma, il tutto con l’ "aggravante" della sua giovane età.

A questi pilastri "Vedovelliani" non va dimenticato di aggiungere il nome di un altro celebre poeta concittadino in veste, qui, di co-presentatore di questa edizione: Mauro Marcellini.

Malgrado cerchi di passare inosservata altro personaggio di spicco di questa festa della poesia, anche lei membro della giuria, Valeria Bellagamba, curatrice letteraria nonché poetessa.

A declamare le venti opere finaliste in modo impeccabile e professionale, si sono alternate: Laura Mosconi, Elena Principetti, Maria Vittoria Chessa, Anastasia Ramazzotti.
L’accompagnamento del sottofondo musicale è stato affidato al musicista che si è autodefinito "cantante della doccia che appena svolto il lavoro lì ritornerà": da tutti conosciuto in arte semplicemente come "Baldo", ma all’anagrafe registrato, sembra, con quello di Gabriele Baldini.

Dicevo che venti sono state le poesie segnalate di cui dieci nella sezione dialetto e dieci in quella della lingua italiana.

Questi i lavori premiati, i loro autori e la motivazione:

DIALETTO

1° "RazeJelle" di Michele Micunco di Altamura (BA)
"Struggente poemetto sull’abbandono, quello più doloroso. La vita racchiusa in un giorno, non diverso dai tanti altri trascorsi "senza na stòrie" insieme, eppure il giorno che chiude una vita, il cui ricordo condensa, come su un vetro, l’alone dei sogni ancora aperti".

2° "Ucchiuzzi birbanti" di Giuseppe Bellanca di San Cataldo (CL)
"Canzonetta di infinita grazia e compostezza, densa di preziosismi fonici e stilistici, capace di soffondere in tono elegiaco i sentimenti già lievi, ora gravi, di una innocenza strappata".

3° "Fiùm ch’avònta" di Daniela Gregorini di Fano (PU)
"Poesia dal ritmo di una canzone popolare, come popolare è la saggezza che vi è racchiusa e la sferza della denuncia, fatta della stessa corda del fiume umanamente offeso".

LINGUA ITALIANA

1° "La porta socchiusa" di Rodolfo Vettorello di Milano
"Poeta di ispirazione classica, tradizionale nella metrica, antinovecentista nella prassi, su quella linea che da Leopardi e Saba conduce a Sbarbaro, Rodolfo Vettorello, con la "porta socchiusa", ci ha offerto un miracolo raro di bellezza".

2° "Visioni a Istambul" di Giacomo Giannone di Torino
"Elegante poesia di fascinazione orientale, pienamente simbolista, nella quale astrazione e metafora sconfinano arditamente nell’allegoria".

3° "Su un unico binario" di Letizia Greganti di Marina di Montemarciano (AN)
"Se la vita ha compagni di strada, compagni non ha, di strada, il pensiero: "...è un treno che va / entro e oltre il mondo / avanti, indietro solitario / su un unico binario / senza scambio / e un solo passeggero". Parola d’autore".

Qualcuno si chiederà: "e la sezione RAGAZZI?" Il premio quest’anno è andato ai ragazzi della scuola elementare (o primaria si dice oggi??) G. Pascoli di Senigallia. Un premio speciale a questa classe coordinata dal prof. Luciano Montesi, "per il lavoro collettivo di teoresi e prassi della poesia, felice incontro, da sempre, di genio ed arte".
Un prof. che, grazie anche all’amicizia, io continuerò a chiamare "sor maestro", che non definisco coordinatore, bensì insegnante concreto, genuino, anticonformista e anticipatore dei tempi. La sua genialità è stata quella di importare poeti adulti a scuola esportando le poesie fresche ed attuali dei suoi alunni. Il merito di questo successo va alla sua perspicacia, ma anche alla disponibilità dei poeti concittadini ormai affermati come Simone Tranquilli (in arte Quilly), Leonardo Barucca e Enrico Dignani, resisi disponibili nel tenere lezioni di poesia nella lingua "bambinesca", destando il piacere e la curiosità verso quest’arte.
Cosa facile, fino a poco tempo fa, solo per Luciano!

Ultimo nome che volevo e dovevo fare, ed ultimo non certamente per importanza, è quello di un altro amico di Vedovelli. Quello di Lorenzo Marconi, colui che fornisce i premi di alto artigianato senigagliese quale la bottega dell’Orientexpress.

E siamo giunti così alla fine...
Concorso di poesia C Vedovelli a SenigalliaDicevo non critiche, assolutamente, ma solo alcuni benevoli suggerimenti, formulati da chi forse, anche per via dell’età, rimane attaccato romanticamente alle cose passate... Ricordo con piacere, anche se scomode, le panche della ex scuola elementare, le edizioni scorse lì all’aperto sotto il cielo stellato, nelle calde serate, ma programmate alle 21, sempre più fresche di quelle organizzate al chiuso, alle 17, in una stanzetta che non riesce più a contenere il folto pubblico. Fa male vedere persone che vorrebbero entrare e non possono!

L’assessore Stefano Schiavoni, nel suo saluto, ha detto giustamente tra l’altro che "la cultura è quella che esprime il territorio, ed è su questa base che poi nasce la Cultura...". Quindi cultura del territorio, quasi come qualche cosa da custodire gelosamente per poi lievitare ed essere divulgata.
Però poi Maddamma parlando del numero delle presenze che hanno partecipato a queste edizione e che sono venute dall’Italia, ma anche dall’estero, dal nord come dal sud, è stato lapidario con il suo "casa nostra è una sola: è la poesia!".

Fa sì che ad uno venga allora da chiedersi che cosa vorrà fare da grande, se fermarsi qui o guardare avanti. Immagino che la risposta sia progredire. Ed allora ritengo che sarà opportuno rivedere alcune cose: logistica, acustica, orari, validità del premio sezione dialettale.
Ora è aperto a tutte le regioni, ma la traduzione in italiano di un dialetto, diciamocelo francamente, perde "aroma" e diviene come bere un caffè freddo e fatto con un surrogato. Quegli applausi fiacchi, carichi solo di gentilezza, sono il frutto dell’incomprensibilità dei loro contenuti. Allora non sarebbe meglio rendere obbligatoria la partecipazione e la lettura da parte degli stessi autori (almeno di quelli premiati)? o in seconda ipotesi rendere aperta la partecipazione solo a quelli regionali o delle regioni confinanti (più comprensibili)?

Comunque sia, sono queste, solo osservazioni formulate dal solito "brontolone", mentre a voi tutti, invece, vanno nuovamente i miei apprezzamenti per quanto ogni anno riuscite a fare, regalando alla città quella cultura necessaria per crescere e vivere, migliore sicuramente di quell’aria che oggi respiriamo.


Questi i commenti dei lettori di 60019.it

Scritto da Laura il 06/09/2011 ore 14:32
sono una sola, mi inginocchio sui ceci e mi batto il petto (più del dovuto) dopo questo solenne mea culpa, hai i soldini per venirmi a trovare?? :-) sono sicura che il caribù ti piacerà! :-)))
premio Vedovelli
Scritto da enrico dignani il 07/09/2011 ore 16:44
é un interessante sguardo sul vario territorio del Comune di Senigallia, sulle colline marchigiane e le comunità che le abitano, l’adattamento degli usi e costumi appare lento e in cerca di modalità dello spirito discrete e funzionali. Doverosa e benemerita credo la presenza Sindaco e l’assessore alla Cultura li dove lo spirito cerca di farsi laboratorio, occuparsi di poesia non è facile e la frazione di S. Silvestro lo fa e crea attenzione,cosa può voler di più il buon senso non saprei.Bella serata con tanti amici e belle coscienze. Grazie

martedì 6 settembre 2011

Sette giorni dopo: evento fortuito o voluto al Cimitero di senigallia?


di Franco Giannini già pubblicata su 60019.it

Comunque sia certamente utile… ecco che cosa significa presenza, prevenzione e controllo!

Dopo appena sette giorni dal mio primo sopralluogo, sempre di venerdì, giornata d’entrata con l’auto per i disabili muniti di permesso, sono ritornato sul luogo del "delitto": il Cimitero delle Grazie. Questa volta però, con un comportamento ligio nel puro rispetto della legge. Anche se proprio rispetto non lo è stato, forse più codardia. Ehh … si, anche perché intimorito, soprattutto, dalla presenza di una "panda" municipale con tanto di Vigile Urbano.

Non lo so se fosse lì per il controllo dell’afflusso dei visitatori, in quanto stava parlando con una signora, ma risulta comunque un fatto strano, quanto meno anomalo, vedere la presenza di questa divisa, in questo posto.

Auto parcheggiate fuori dal cimitero di SenigalliaEvidentemente lo stesso mio timore, però, sembra lo abbia suscitato anche a tanti altri, almeno da quello che ho potuto vedere e che ho fermato sulle foto che pubblico. Tante macchine nei parcheggi, non mi è stato mai dato di vedere neppure durante la festività del due novembre.
Che un miracolo sia avvenuto in questi giorni ed abbia donato di nuovo a tanti, non il riuso delle gambe che già avevano, ma quello delle facoltà mentali e con esse il ripristino di un senso civico? Voglio rimanere nel dubbio.
Comunque, le vetture che uscivano dall’area cimiteriale, avevano quasi tutte, due persone a bordo e putacaso, sempre anziane!

Auto parcheggiate fuori dal cimitero di SenigalliaAllora ho voluto approfondire ancora ed ho oltrepassato, a piedi, il cancello.
Le buche sono sempre ordinatamente al loro posto. Le erbacce continuano a crescere rigogliose, i rubinetti dell’acqua che non funzionavano continuano con precisione a non funzionare da 15 giorni e - seguendo alcune voci - anche più.

Insomma l’unica rondine, che però non fa primavera, è stato quel Vigile Urbano che con la sua presenza, casuale o voluta, questo non lo so, ha rotto le uova nel paniere ai super impegnati del venerdì. Non credo che possa essere stato il mio articolo a smuovere le coscienze, anche perché avrei voluto allora, nell’eventualità, che fossero altre.

Quello che mi ha fatto invece piacere, è l’aver ricevuto una telefonata, nell’anonimato, di un cittadino che mi ha intrattenuto una buona mezz’ora, sui problemi cimiteriali.
Si è presentata, si fa per dire, come persona ex addetta ai lavori e che proprio per questo motivo ha preferito rimanere nell’anonimato. Ho dato allora il mio indirizzo e-mail affinché mi mettesse per iscritto quanto mi diceva verbalmente anche senza nomi o indicazioni che potessero far risalire alla sua persona.

Auto parcheggiate fuori dal cimitero di SenigalliaMa credo che resterò ancora a lungo ad attendere due righe! Non ho prove, quindi, ma solo indizi su alcuni disservizi cimiteriali. Forse conosciuti e forse no. Ma che non avendo uno straccio di prova, come mio uso, neppure accenno.

Io più di quanto ho fatto, non posso fare. Altri sono gli organi predisposti a ciò e mi riferisco in principal modo ai Consiglieri, che dovrebbero controllare la veridicità di tali voci, per poi parlare con la documentazione in mano.

Io del resto posso solo fare da pappagallo... sempre però, che ci sia qualcuno disposto ad ascoltare.

Questi i commenti dei lettori di 60019.it

Cimitero Le Grazie
Scritto da william il 03/09/2011 ore 17:42
ARGOMENTO DI STRETTA ATTUALITA' SU CUI CONCORDO IN PIENO- Ho defunti sia al Cimitero di Mondolfo che alla Grazie: il primo è tenuto in modo eccellente. Per quest'ultimo invece,oltre a quanto già segnalato, evidenzio che immediatamente dopo l'ingresso principale lato ufficio esiste un rimessaggio recintato per il ricovero di attrezzi e di contenitori di fiori secchi che offende il decoro del luogo. Stanco di vedere l'esposizione di tale sporcizia ho fornito a mie spese una telatura che è stata messa in opera lungo la recinzione dal personale. Ad ogni mia visita in cimitero trovo il cancello sempre aperto vanificando l'intervento. Io provvedo sistematicamente a chiuderlo ma non essendo un assiduo visitatore chiedo la collaborazione di persone sensibili anche per rispetto del luogo. William

Doveroso ringraziamento
Scritto da Franco Giannini il 04/09/2011 ore 09:23
@ William Grazie per la sua conferma che allontana da me, almeno voglio sperarlo, il dubbio di essere solo e sempre il solito polemico cittadino visionario. Un secondo grazie, perchè, almeno da quel che leggo, non è un cittadino "mugugnatore", ma partecipativo ed in maniera anche concreta!

commento all'articolo
Scritto da ivana il 05/09/2011 ore 17:10
Le sono immensamente grata per aver toccato un tema molto delicato quale il cimitero,dove in tanti ci rechiamo e ci ritroviamo a pregare sulle tombe dei nostri cari defunti. Ma quando torniamo a casa l'amarezza è tanta di più per la trascuratezza del luogo che da tempo si può constatare. Ha aperto un capitolo importante!!! Grazie di cuore perchè sono certa che i nostri cari anche dal cielo hanno sempre voce!Questa mia testimonianza è sostenuta dalle tantissime persone che incontro puntualmente ... propio al cimitero!!!

sabato 3 settembre 2011

Non la luna, ma un minimo di decoro sì per i viali del Cimitero di Senigallia


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Con le loro buche, per quantità, dimensione e profondità, sono infatti l'ennesima eccellenza cittadina

Anche questa, come le mie precedenti “pochezze”, saranno destinate a cadere nell’oblio del silenzio. Terminate le ferie, riprenderanno i lavori in Consiglio Comunale, e queste “piccolezze” rimarranno nel cassetto delle cose da fare, affogate dalle priorità che portano attenzione e consensi. Le fiere sono terminate, ma non certo quelle dell’ambizione: è il momento dei dati. Logicamente tutti positivi e, quindi, da pubblicizzare. Altri impegni ben più importanti richiederanno sedute che si protrarranno fino al mattino. Le Commissioni hanno, infatti, già cominciato a produrre impegni che, più grandi sono, più la politica la fa da padrona lasciando le cose come le trova.

Una cosa è certa: ognuno, sia posto esso sulla sponda della maggioranza o quella dirimpettaia della minoranza, avrà il suo momento di visibilità sia in fase di esaltazione che in quella contraria della critica denigratoria o meno. Si salveranno solo quelli che con la loro presenza fisica, fatta di silenzio, esalteranno ancora, in Consiglio, la loro assenza intellettuale.

Beh, è allora a costoro che mi rivolgo.
Uno dei viali del cimitero delle Grazie a Senigallia, pieno di bucheHo provato a farlo in svariati modi a chi pensavo potesse avere orecchie per ascoltare. Ho potuto constatare che invece, evidentemente, hanno solo sentito...
Ho provato allora a rivolgere un’atea preghiera alla Madonna di Senigallia, ma senza miglior effetto. Del resto, poveretta, che miracolo potevo pretendere di ottenere. Un ateo che rivolge una preghiera atea, in un momento poi, in cui le preghiere stanno intasando le Vie Celesti per cose veramente ben più importanti che non riguardano sicuramente gli affari comunali di Senigallia.

Ecco che allora ho pensato di rivolgermi a quegli esseri evanescenti di cui sopra, che stentano a conoscere come e perché siedono in quegli scomodi banchi.
Quindi, offro loro una chance per dimostrare che almeno sono vicini alle piccole problematiche cittadine.
Uno dei viali del cimitero delle Grazie a Senigallia, pieno di buchePiccole, come piccolo è chi scrive ed altrettanto lo sono loro come utilità consiliare, ma almeno per una volta, potrebbero risultare partecipativi. Anche se il risultato è di già scontato. Ma fatele vostre e parlatene.

Silenzio sulle foglie, idem per le ragnatele. Rispetto i silenzi. E rispettavo le leggi!

Spesso vado nell’area cimiteriale, fors’anche per un motivo di adattamento. Logicamente però, principalmente per un rispetto nei confronti dei defunti, e per ritrovare un po’ di tranquillità che fuori è difficile da provare. Questo, però, una volta, ora non più. Mi spiego!

L’ingresso al cimitero delle Grazie a Senigallia, con tanto di bucaGià sulla soglia del cancello cimiteriale delle Grazie, entrando sul lato destro, come rappresentato dalla foto, c’è una buca che al passaggio di ogni macchina provoca contraccolpi alla vettura e dei forti rumori della carrozzeria maltrattata. Tanto che mi sono chiesto, come possano passare inosservati sia i rumori, sia ciò che li provocano.

Una delle buche lungo i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaSuperato l’ingresso si affronta il viale centrale che sale verso le zone alte. Una volta ben asfaltato ed immerso nel silenzio rotto solo dal cinguettare degli uccelli o dal frusciare del vento tra i rami degli alberi. Una strada, solitamente, la si definisce con il termine sconnessa, quando il suo manto è rovinato. Qui il termine risulta più falso di Giuda. Le foto che ho fatto, non rendono neppure lontanamente l’idea. Ho misurato la profondità di una delle buche: 12 cm.
Per un viale cimiteriale, dove il traffico veicolare è (come dovrebbe essere) assente, equivale ad una perforazione petrolifera in Adriatico.

Automobili tra i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaMentre sto fotografando, l’occhio si deve dividere in due, per il controllo delle buche e per il via vai di macchine che, sia per la velocità, sia per schivare queste buche, se non stai attento, ti mettono sotto.
Assurdo e sorprendente!
Non vanno neppure a passo d’uomo come la buona creanza dovrebbe suggerire. Alcuni, i SUV, perchè ci sono anche questi, sobbalzano su quel terreno impervio, fregandosene di sospensioni e gomme... loro possono anche questo, anzi meglio!

Automobili tra i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaE’ venerdì, sono le sette e mezza del mattino e dopo un frettoloso saluto al caro estinto, via a tutta velocità per andare al mare o smarcare il cartellino in orario al lavoro.
E’ la giornata di entrata per i portatori di patologie che non permettono la deambulazione e che dietro rilascio di certificazione possono quindi entrare con l’auto. Il bello è, che buona parte di costoro, sono giovani, non claudicanti e... soli.

Non ho controllato se costoro fossero possessori del permesso vidimato, non avendo io alcun diritto ed autorizzazione a chiederlo.
Ma la cosa mi ha lasciato un grosso dubbio. Voglio pensare che siano allora meglio degli abusivi, piuttosto che della gioventù disabile, perché il numero di questi darebbe veramente da pensare!
Non ci sono segnali stradali nè verticali nè orizzontali, non ci sono divieti di accesso e di sosta, ognuno fa come vuole, si ferma dove vuole e come può. Anche qui le foto sono a parziale conferma di quanto dico.

Automobili tra i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaDicevo sopra, che rispettavo le leggi. Si, perché vedendo ciò, non mi sono sentito più un cittadino ligio, ma un cittadino stupido. Un cittadino non protetto. Un cittadino che pur possedendo le prerogative, sia io che di mia moglie, per richiedere tale “privilegio”, abbiamo sempre preferito fare le nostre visite utilizzando le nostre gambe, anche se a volte con un po’ di fatica.
Allora ho valicato anche io senza permesso, con l’auto, facendo lo slalom tra le buche che conosco ormai una ad una. La sensazione che ho provato nel non rispettare la legge? Dell’imbecille che non vedeva l’ora di uscire da quel cancello non per il timore di essere multato, ma per essere scoperto e fare la figura dell’italiano furbo.

Buche lungo i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaEd allora che cosa chiedo?
Prima di tutti, la sistemazione delle buche. Anche qui un suggerimento. Non l’asfaltatura degli interi viali, ma qualcuno del personale cimiteriale che con un po’ di rena e un po’ di catrame liquido copra quel “pericolo” per gli anziani che invece della macchina utilizzano le gambe.

Automobili tra i viali del cimitero delle Grazie a SenigalliaNei giorni di entrata, poi, un controllo dei permessi rilasciati ai possessori di tali pass. E che gli intestatari obbligatoriamente occupino un posto nell’auto.
Un cartello con la scritta ben visibile “A passo d’uomo”. La sanzione che verrà impartita a coloro che non osserveranno tali obblighi.

Ne guadagneranno tutti: il manto stradale, la sicurezza, il silenzio ed economicamente anche qualche cosa il Comune.

Ultimo e non ultimo, quantomeno a livello di rispetto, un taglio dell’erba davanti e dietro i loculi. Che il preposto a tale incarico, non faccia finta di non averla vista. L’altezza dell’erba indica il tempo che è trascorso dall’ultima estirpazione. Lo so che il bacino cimiteriale non porta consensi, ma almeno un occhio, buttiamocelo ugualmente di tanto in tanto, se non come un dovere, almeno come senso di rispetto.

Erba non tagliata al cimitero delle Grazie a SenigalliaErba non tagliata al cimitero delle Grazie a SenigalliaErba non tagliata al cimitero delle Grazie a Senigallia

Piccolezze o pochezze, mi si dirà... Lo so, non sono della stessa importanza di certi sondaggi di esponenti consiliari per conoscere quale sia l’inizio o la fine del Corso.
Io avevo anche chiesto di mettere dei cartelli indicatori con i nomi dei ponti, ma evidentemente fa più effetto una richiesta su Facebook che una proposta senza risposta sulle pagine di un giornale, che seppur on-line è sempre e fortunatamente un giornale.

Questi i commenti dei lettori di 60019

troppo buono!
Scritto da w65 il 31/08/2011 ore 23:29
non ho preso appunti al momento, ma ricordo perfettamente alcune zone dei "condomini" sempre molto sporche; bidoni di plastica per i fiori appassiti, spaccati; lavandini complatamente intasati; l'acqua che non arriva ai piani alti se sono aperti i rubinatti dei piani bassi, il tutto mentre gli addetti ai lavori non sanno come passare il tempo! Se avete avuto l'opportunità o la necessità di visitare altri cimiteri, vi sarete resi conto che il nostro cimitero di Senigallia non possiamo certo definirlo di "serie A".

Scritto dall' I.P. 151.76.4.143 il 01/09/2011 ore 15:45
Bè non voglio dare la colpa a nessuno, ma fino a che la cooperativa operava a orario continuato l'ambiente era abbastanza curato, adesso vengono chiamati solo per funerali e 2 o 3 volte al mese per "manutenzione", il problema è sempre quello, i soldi che non verranno spesi sicuramente per i nostri cari estinti, quindi cittadini tiriamoci su le maniche e spazzoliamo perchè è l'unico modo per tenere pulito il nostro campo santo.
LA LIVELLA
Scritto da un povero tra i poveri "di politia" il 01/09/2011 ore 16:01
LA LIVELLA PER FORTUNA ESISTE E SAPPIAMO TUTTI DI COSA STO PARLANDO. POI E POI TUTTI FINIREMO LI', RICCHI E POVERI, POLITICI E NON. INUTILE FRUGARE NELLE TASCHE!!!!! PREMESSO CHE UN CIMITERO DOVREBBE ESSERE UNA FONTE DI REDDITO PER IL PROPRIO COMUNE VISTO CHE OGNI 40 ANNI IL LOCULO DEVE ESSERE RICOMPRATO PAGANDO ANTICIPATAMENTE, CHE E' UN SETTORE CHE NON CONOSCE CRISI, PRONTO AD OFFRIRE SISTEMAZIONI COME SI VOGLIA O QUASI. INSOMMA SI DOVREBBE AUTOFINANZIARE NELLA SUA GESTIONE E NELLE SUE NUOVE COSTRUZIONI. DA TENER PRESENTE CHE IN QUESTO MOMENTO UNO CHE NE HA BISOGNO SI DEVE ACCONTENTARE DI UN LOCULO DI FORTUNA O DISPONIBILE DOVE ESSO SIA IN ATTESA DI UNA MIGLIORE SISTEMAZIONE, SE UNO TROVA UNA SISTEMAZIONE E DEVE ANDARE IN UN CIMITERO VICINO. VISTO CHE IL CIMITERO DELLE GRAZIE VIENE TENUTO IN QUESTA MANIERA, ED IL BRAVO FRANCO FA' BENISSIMO AD EVIDENZIARE CERTE VERGOGNE, COME SEMPRE TRA L'ALTRO IN TUTTI I SETTORI, VIENE DA CHIEDERSI DOVE FINISCONO I SOLDI CHE IL COMUNE INCASSA PER LE VENDITE DEI LOCULI, CAPPELLE E SPAZI VARI. DOPO UNA SISTEMAZIONE PROVVISORIA, VISTO CHE NON VI ERA UNA SISTEMAZIONE OPPORTUNA AL MOMENTO DEL DECESSO IL COMUNE RISARCISCE IL 30% DEL LOCULO PAGATO PER INTERO, SE LA SISTEMAZIONE PROVVISORIA NON E' DURATA PER PIU' DI 15 ANNI (CIRCA)ALTRIMENTI NON RESTITUISCE NULLA. SIAMO ARRIVATI AL PUNTO DI COMPRARE I LOCULI SULLA CARTA, TRAMITE DISEGNO TECNICO, PAGARE ANTICIPATAMENTE ED AVERE IL LOCULO NUOVO DOPO DUE ANNI, SI SPERA. CI VUOLE MOLTO A CALCOLARE I LOCULI DA METTERE A DISPOSIZIONE IN UN ANNO E PROGRAMMARE LE NUOVE COSTRUZIONI DA ESEGUIRE. RICORDIAMOCI CHE IL COMUNE NON VENDE AL PREZZO DI COSTO DI COSTRUZIONE MA CI GUADAGNA ALLORA C'E' DA CHIEDERSI I SOLDI DOVE SONO FINITI IN QUESTI ANNI VISTO CHE ORAMAI VENDE SULLA CARTA PER REALIZZARE I NUOVI. PERCHE' NON VIENE TENUTO IN MODO DECOROSO VISTO CHE I SOLDI CI DOVREBBERO ESSERE????? PROVATE A VISITARE CERTI CIMITERI E VEDRETE LA DIFFERENZA, TANTO CHE SI PROVA UNA CERTA VERGOGNA PER QUELLO DI SENIGALLIA. VERO E' CHE NEL GESTIRE UN CIMITERO CI SONO DELLE REGOLE FERREE E GLI IMPIEGATI SONO LI PER RISPETTARLE E FARLE RISPETTARE E PER QUANTO MI RIGUARDA MI TOLGO IL CAPPELLO PER IL LORO LAVORO E DI AVER NOTATO SEMPRE GENTILEZZA DA PARTE LORO SIA ADDETTI AL CIMITERO CHE NEGLI UFFICI PREPOSTI. E' POLITICAMENTE CHE VIENE GESTITO MALE, DOVE SONO FINITI I SOLDI????? DOVE SONO STATI STORNATI, IN CHE CAPITOLI DI SPESE???? (FORSE PER PAGARE LE MULTE DELLE CAUSE PERSE DAL COMUNE). UN VECCHIO DICEVA CHE SE VUOI CONOSCERE LA STORIA DI UNA CITTA' DEVI VISITARE IL SUO CIMITERO E LI TROVERAI LA SUA STORIA E DEI SUOI ABITANTI. PERCHE' LA PARTE VECCHIA DEL CIMITERO, PER INTENDERCI QUELLA VERSO L'ENTRATA DELLE GRAZIE, NON VIENE SISTEMATA RIPULITA E RIORGANIZZATA, STA' CADENDO A PEZZI. SI RIPAGA DA SOLO IL CIMITERO E CREA POSTI DI LAVORO (POTREBBE RIOCCUPARE I DISOCCUPATI O QUELLI IN CASSA INTEGRAZIONE, CHE STANNO SENZA FARE NULLA O LAVORANO IN NERO) PER FORTUNA CHE C'E' LA LIVELLA E ANCHE CHI HA GESTITO MALE I SOLDI DEL CIMITERO LA DEVE FINIRE E SPERO CHE NON TROVI POSTO. MAGARI QUANDO SE LA SENTE ARRIVARE, PER NON PAGARE IL CARRO, SI PRESENTI DIRETTAMENTE AL CIMITERO ED ATTENDA LA FINE VICINO AD UNA FOSSA O BUCA DI QUELLE IN FOTO, COSI' RISPARMIA, LA LIVELLA LA PAGHIAMO NOI TUTTI.

Scritto da piero il 01/09/2011 ore 16:29
ma altri cimiteri hanno il custode. perchè senigallia non lo può avere?

Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 02/09/2011 ore 16:27
"pala e carriola" del 2009/2010 si sono fermate subito dopo le elezioni (una media di due cantieri aperti alla settimana in un solo anno per le opere pubbliche popolari, strade, marciapiedi, ecc.) E non sono mai passate da quelle parti perchè come risaputo i morti non votano...