martedì 27 maggio 2014

Agli “Anche No” va il 4° Memorial di Volley “Daniele De Duonni”

Definire "combattuta" l'edizione di quest'anno sarebbe solo un eufemismo! - VIDEO 
E sarebbe da invertire, a questo punto, anche il nome della squadra vincitrice da “Anche No” a “No, anche” malgrado… seguita da diversi puntini di sospensione.
Infatti, quest’anno è stato un susseguirsi di tanti malgrado “No, anche“: una squadra rinunciataria già al via del torneo, eppoi malgrado l’esondazione del Misa, malgrado i danni procurati dal fango alle palestre in cui si disputavano le partite, malgrado il lutto familiare (sicuramente la cosa più dolorosa!), che ha colpito Donatella e Francesco Bramucci, nonché Gianfranco Pacenti, gli organizzatori, arbitri e “deus ex machina” di tutto l’ambaradan, per la perdita del loro caro fratello e cognato.
E proseguendo con la lista dei “malgrado”, c’è da aggiungere la non facile ricerca di una nuova location per la finale e le concomitanti Elezioni Europee – purtroppo anche questo, sì ! – ma malgrado tutto ciò, alla faccia di chi ci vuole male, si è riusciti a tagliare il traguardo.
Voi chiamatela come volete: sfortuna, avversità, iella, scalogna! Per me, perchè rende maggiormente l’idea con il suo francesismo, è solo un’enorme “sfiga“, che quest’anno si è abbattuta sul Memorial. Una “sfiga” che avrebbe abbattuto moralmente chiunque, ma non certo Francesco, che ha replicato con la uniche armi in suo possesso: la passione per il volley, la caparbietà-testardaggine che mette in quello che fa ed in primis l’amicizia verso Daniele.
premiazione IV Memorial Daniele De Duonni-foto 2Si poteva immaginare anche, con la data del torneo che cadeva proprio lo stesso giorno delle le votazioni per le Europee, che ci si sarebbe dovuti privare, per fare le premiazioni, di una figura a livello istituzionale, come desideravano ed auspicavano gli organizzatori e la famiglia De Duonni. Ed infatti, non siamo rimasti né delusi, né sorpresi quando l’assenza si è concretizzata. E questa, sinceramente, non saprei se aggiungerla alla lista dei “malgrado“, come segno di una ulteriore iattura o come segno di “porte bonheur” per futuri eventi. Visto che le premiazioni sono state ugualmente fatte, come documentato dal video (in allegato, n.d.r.), opterei per la seconda, a conferma del fatto che tutti sono utili, ma nessuno indispensabile.
A questo punto, la cosa più difficile da fare, con il rischio di apparire mielosi: i ringraziamenti. Ed allora, per non cadere nel tranello, o almeno ci provo, uso la massima sincerità. Cominciamo allora con il ringraziare tutte le atlete e tutti gli atleti partecipanti, nessuno escluso, partendo da quelli che hanno chiuso in fondo alla classifica, che seppure all’ombra di coloro che li hanno preceduti in graduatoria, riescono sempre a trovare una giusta motivazione per migliorarsi.
Un ringraziamento a chi con pazienza ed umiltà, è rimasto seduto in panchina a guardare le partite da questa angolazione, autoincoraggiandosi con la convinzione che gli altri scesi in campo fossero migliori di lui. Un grazie a chi non ha mai contestato, malgrado qualche visibilissimo svarione degli “arbitri”, proprio perché perdonabile, in quanto commesso involontariamente da semplici “inesperti del mestiere”.
Un grazie ai dirigenti scolastici, che hanno messo a disposizione le palestre. Un grazie ai pazienti spettatori. Ed ancora un grazie a coloro ai quali avrei magari dovuto indirizzarli, ma di cui involontariamente mi sono dimenticato di inserire nella lista: a loro, vanno le mie scuse anticipate, ma ugualmente sincere.
Ah… dimenticavo… tra breve saranno aperte le iscrizioni per il 5° Memorial e sarebbe gradita, nella prossima edizione, una rappresentativa con una divisa delle Forze dell’Ordine, anche mista. Passate parola: impossibile che non si riesca a trovare una decina di “ragazze e ragazzi” tra VU-VF-GdF-CC-PS-CFS
Classifica finale:
1°- ANCHE NO
2°- CANTINA VERDE CARMINE
3°- GLI OPPOSTI
4°- Comunque Contro
5°- G.E.A.
6°- Laboratoriamo Cesanella
7°- Ristorante Pomodoro
8°- Terzo Tempo 

Allegati :
VIDEO "4° MEMORIAL DANIELE DE DUONNI" di Franco Giannini
Franco Giannini
Già pubblicato Lunedì 26 maggio, 2014 su SenigalliaNotizie.it 

giovedì 15 maggio 2014

Agli “Amici” vicini e lontani di Facebook, Attenzione!!

ed a quelli senigalliesi ancor di più : la rabbia potrebbe farvi impantanare nei vostri stessi commenti ! 

Il fatto di essere rimasto appena 24 h. senza la possibilità di leggere e ribattere i commenti degli “amici” su FB, causata dell’esondazione del Misa che ha interrotto le connessioni ADSL, mi ha fatto sentire come in una specie di astinenza informatica, come un figlio orfano della Rete.
Ma oggi a distanza di una decina di giorni, ripensandoci attentamente, mi sono reso conto che si può sopravvivere ugualmente e forse ancora meglio senza questa spada di Damocle sulla testa. Perchè poi FB anche di questo si tratta.
Intanto, tutta questa alta tecnologia sembra abbia “toppato” di brutto in questa occasione, perchè l’acqua ha avuto il sopravvento sulla stessa. Sono saltati i server, le centraline elettriche erano fuori uso, l’ADSL è rimasta spenta in più punti della città e per diversi giorni ed anche gli eventuali segnali di fumo alla pellerossa sarebbero stati inutili in considerazione del fatto che come avresti potuto accendere il fuoco in mezzo a tanta acqua? Ed allora ho pensato che Guglielmo Marconi, con la scoperta delle sue onde radio, è rimasto sempre attuale, offuscando la fama di Mark Elliot Zuckerberg.
E’ sempre utile, in questi momenti di difficoltà, avere più un transistor, munito di pile, che un PC o un Cellulare o un Tablet: belli, ma altrettanto impossibili da connettere. Con la radiolina sei in grado di seguire quello che avviene invece intorno a te. Se poi ci sono dei radioamatori sei superfortunato, sei in grado anche di comunicare con l’emisfero opposto. Ma questo è un altro discorso.
Ritornando agli amici di Fb, passata la buriana dell’acqua e del fango, dei tam-tam per l’organizzazione dei soccorsi, si è cominciato, sempre su queste pagine, a fare il processo del lunedì, questa volta non calcistico, ma delle responsabilità. A chi imputare le colpe, a chi addebitare i danni. Ma quello che più mi è saltato all’occhio, è stata l’accusa-difesa-condanna, il tutto in non più di due, tre righe. Con la stessa immediatezza con cui l’acqua ed il fango ci ha coperto.
Non tutti, logicamente! Qualcuno ha cercato di farsi delle domande, darsi delle risposte, fornendo documentazioni di quanto dicevano. Però con la massima sincerità devo dire che la cosa non mi è risultata simpatica, anche perchè le responsabilità, come si deduce dai commenti, vengono addossate solo all’ultimo periodo di gestione amministrativa, quando invece queste responsabilità sono state tramandate da decine e decine di anni. I responsabili, quindi, credo che debbano essere individuati in più di uno. Anzi dirò di più, che se non fosse perchè si incolpa in primis una natura innocente e se colpevole, solo di riprendersi quanto le era stato tolto, dovremmo ammirare per la correttezza degli ultimi, considerati gli unici responsabili, perchè almeno fin ad ora non li ho sentiti alzare una parola contro coloro che li hanno preceduti e che dovrebbero essere furiosi avendo ricevuto in mano questo cerino acceso, che ora brucia e non poco.
Ma oltre i giudizi, affrettati o meno, giusti o errati che possano essere, leggo anche insulti gratuiti, apprezzamenti espressi con parole al limite del legale, comunque sia non certo dettati dalla buona educazione. Si può comprendere la rabbia di chi ha perduto tutto, ma contrapposta a questa c’è quella di chi si vede messo sotto accusa, non potendosi difendere, al momento, in alcun modo, perchè la barca non si lascia finchè tutti non sono stati tratti in salvo. Poi si vedrà!
Ed allora, “Amici di FB” attenzione, perchè è questione di un attimo il vedersi citati per una querela di diffamazione o altro.
A rendere pubblica questa evenienza è lo stesso Facebook che in questa nota scende in tutti i particolari.
Infatti non si è assolutamente immuni da querela per il semplice fatto di non aver scritto il nome di colui alla quale l’epiteto era indirizzato, perchè recentemente in una sentenza ha sancito che se la località, l’attività svolta, il tipo di accusa, ecc. sono facilmente intuibili per risalire all’accusato, il colpevole è tenuto a pagare pegno.
Come pure non si pensi di sfuggire ai controlli, per il semplice fatto che si usi un nickname, perchè siamo tutti schedati con un indirizzo mail e che le Forze dell’Ordine sono in grado di risalire sempre a quello che si considera “anonimo”.
Amici si, ma ricordate che cosa l’esperienza dei vecchi attraverso i proverbi ricorda ed insegna: “Chi trova un amico trova un tesoro”. Non vorrete mica pensare di trovare sulle pagine di FB un diamante rosa?? Ed allora, sarà bene, alla luce dei fatti, usare sempre un tono il più possibile civile.

Franco Giannini
Già pubblicato Mercoledì 14 maggio, 2014 alle 0:30su SenigalliaNotizie.it 
Questi commenti dei lettori di SenigalliaNotizie.it :
 
vicking973
2014-05-14 11:52:40
Mi scusi sig. Giannini ma il fatto di non dare l'allarme alla popolazione, quando già prima delle 06:00 il fiume era uscito in zona Pianello, il fatto di non chiudere le scuole quando c'era tutto il tempo di farlo è colpa delle amministrazioni precedenti? Le tre vittime che ci sono state è colpa delle amministrazioni precedenti? I lavori della complanare che hanno cementificato ulteriormente un territorio già ai limiti della vivibilità è colpa delle amministrazioni precedenti? (salvo poi rilasciare recentemente dichiarazioni con annesse lacrime di coccodrillo che ci si deve impegnare maggiormente nel rispetto del territorio!)E sul fatto di "non potersi difendere al momento" lei sta sbagliando di grosso, perché il difendersi, il giustificarsi è l'unica cosa che ha fatto questa amministrazione in ogni dichiarazione rilasciata in merito all'accaduto. Questo suo voler rabbonire gli animi le assicuro che li sta facendo ancor di più scaldare invece. A gente che ha perso tantissimo in beni, salute e anche persone non può dire di fare attenzione a quello che scrivono su FB. Invece di preoccuparsi di future querele per diffamazioni, si impegni anche lei come dovrebbero far tutti a scoprire la verità su quanto accaduto e capire di chi sono le responsabilità di questo disastro annunciato.
Franco Giannini
Franco Giannini
2014-05-14 14:51:57
Gentilissimo vicking973, non è lei che, se non vado errato, è lo stesso commentatore del mio precedente articolo ( http://www.senigallianotizie.it/1327354978/senigallia-l-alluvione-vista-a-bocce-ferme )? Ed allora, sempre che lo abbia letto fino in fondo, ( cosa di cui ora comincio a dubitare!) sempre che mi sia spiegato come avrei voluto, (ma anche questo mi porta a pensare che evidentemente non ci sono riuscito!) e se solo avessi avuto le capacità di essere più chiaro, avrebbe potuto constatare (anche dagli allegati) che non avevo di certo assolto questa Amministrazione, tutt'altro. Qui, invece, ho voluto solo informare, del pericolo a cui potrebbero andare incontro coloro che, non conoscendo certe insidie gratuite e ritenendo di avere come una Password immunitaria, offendono gratuitamente gli "amici" su FB. Ma forse era cosa difficile da comprendere, a quel che leggo, se non per tutti, per alcuni. Lo ritenevo, in cuor mio, un semplice "servizio" d'informazione piccolo, modesto, non completo. Non di certo comunque un' assoluzione per quanto accaduto. Io, almeno, non possiedo nè le certezze, nè le capacità, nè l'autorizzazione per emettere verdetti certi ed infallibili. Rispetto, com'è giusto che sia, democraticamente, il suo pensiero. Detto questo, sicuramente una cosa è certa, le sue ultime tre righe le respingo al mittente in quanto non di mia competenza. Io ho già dato, contrariamente a lei, mi passerà la battuta vero?, io, ripeto l'io e lo sottolineo, almeno ho il coraggio di metterci la faccia!! La ringrazio comunque per la sua gentile attenzione.
anfatti
2014-05-14 15:09:47
Io credo che non ci sia bisogno di questo articolo. Se qualcuno non lo sa, è evidente che non si è informato e quindi merita (nel caso offenda o diffami qualcuno) già solo per questo l'eventuale persecuzione legale!
stefano
2014-05-14 15:43:14
Non ho alcun dubbio che questo articolo sia dettato dalla buonafede e dallo spirito di "servizio di informazione. Ma su alcuni pasai dell'articolo non si può esimersi dall'intervenire: 1."le responsabilità vengono addossate solo all'ultimo periodo di gestione amministrativa quando queste sono state tramandate da decine e decine di anni". Sì, però la gestione amministrativa del territorio è rimasta tal quale a quella delle precedenti amministrazioni. Senza discontinuità di sorta. E poi ad essere messo sotto accusa è la gestione dell'evento . E l'evento lo gestisce l'amministrazione in corso, mica quelle di qualche decina d'anni fa. 2. "Non li ho sentiti dire una parola contro coloro che li hanno preceduti". Ma guarda caso che quelli che li hanno preceduti, da decine e decine di anni, sono della stessa sponda politica ( sia localmente che in Regione). Di altro colore, siamo sicuri che sarebbero stati silenti nella stessa misura?
Massimo Mariselli
Massimo Mariselli
2014-05-14 15:44:52
In questi giorni di caos e di emergenza nonchè di forte stress, io per primo ho dovuto mordermi la lingua per non imprecare e azzannare qualcuno, o comunque quelli che io a mente calda credo che siano i responsabili dell'evento alluvionale. Nemmeno scrivendo su Facebook nel diario che è visibile ai miei amici mi sono quasi azzardato/permesso di offendere o diffamare o insultare qualcuno, sapendo i rischi connessi, di querele che possono costare un sacco di Euri. Quindi a tutti gli amici attenzione a quello che scrivete, perchè se vengono fatte delle querele il querelante potrà richiedere lIP e risalire con certezza all' autore. Ringrazio Franco per l'articolo pacato ed esaustivo.
vicking973
2014-05-14 18:28:23
Gentilissimo sig. Giannini, la faccia io ,come tanti altri, l'ho messa per 8 giorni di seguito in mezzo alla melma e al fango a spalare e faticare. Quindi il suo "ho già dato" per un articolo scritto mi fa un po' sorridere , se mi permette. Ad ogni modo anche il mio commento non è stato capito da tutti. Provo con altre parole: che qualcuno possa essere permaloso e sentirsi offeso mentre alcuni quartieri della città sono in situazione di emergenza, non mi sembra un problema su cui accentrare l'attenzione in questo momento. Poi ognuno in coscienza si comporta come meglio crede, ma se mi permette sfogare l'enorme rabbia che la gente ha provato e sta provando con le parole mi sembra preferibile e di gran lunga rispetto ad altri tipi di sfogo. Poi qui c'è poco da accusare o da insultare, i fatti (fortunatamente tutti documentati) parlano da soli ed è solo su questo che adesso è necessario e doveroso concentrare l'attenzione sia dalla magistratura che dall'opinione pubblica. La ringrazio anche io per la sua risposta.
Franco Giannini
Franco Giannini
2014-05-14 21:07:22
@vicking973. No, non sono intelligentissimo, ma giusto quel tanto che basta per comprendere che quel "Ho già dato" riferito a 4 righe anche dal contenuto confuso, visto che non mi sono riuscito a spiegare, sarebbe risultata offensiva per chi si è prodigato in ben altro modo. Mi riferivo invece a ben altre due alluvioni, quella di Ancona del 1959 e quella di Firenze del 1966, alle quali ad entrambi ho partecipato e non certo scrivendoci su qualche cosa.
strozzapreti
2014-05-15 11:27:55
A parte il fatto, che a scopo preventivo, si doveva allertare la cittadinanza di una probabile esondazione dei corsi d' acqua, già dopo un ora di intense ed inconsuete precipitazioni, per me di base, la vera colpevole è la consueta cultura di chiudere le stalle dopo che sono scappati i buoi... c' è un incrocio pericoloso ? si interviene solo dopo che ci scappa il morto o i morti a seconda di chi muore e così per l' alluvione, per le nevicate anomale ecc.Una volta eravamo più ignoranti, ma più furbi : vivevamo sulle palafitte.

domenica 11 maggio 2014

Senigallia, l’alluvione vista a bocce ferme

"Dopo la devastazione e il rimboccarsi le maniche, direi che ferme proprio non sono, anzi girano..." 

Oh si e come girano, trascinando tutto in inevitabili polemiche. I primi che sarebbero autorizzati a farle ed invece non le fanno, sono i Giovani! Quella parte buona di loro che viene generalizzata con quella un po’ meno, facendo di tutta l’erba un fascio, solitamente il giorno successivo alle varie notti bianche senigalliesi.

E per questo motivo dovremmo tutti chiedere loro scusa. Io per primo. Giovani che hanno ascoltato, assimilato e fatto buon uso degli insegnamenti ricevuti dai loro genitori e che in occasione di questa triste, disgraziata occasione hanno avuto modo di mostrare i loro sentimenti ed il loro alto senso civico. Molti di costoro, chiuse le scuole, hanno impugnato la pala e sono andati ad affiancare chi aveva bisogno del loro aiuto e del loro sorriso. Sì, sorridenti e nel contempo orgogliosi ed appagati di questa esperienza di vita, che difficilmente, credo, dimenticheranno. E questa non è retorica, è semplicemente la pura verità.
Passato lo spavento per il timore di perdere oltre le cose, anche la vita, tra una palata di melma e una secchiata d’acqua pulita buttata con disperazione sulle pochissime suppellettili ancora recuperabili, le prime domande che la gente colpita dalla catastrofe si pone sono: “Perché proprio a me ?”. Accompagnata subito dopo da quella più specifica: “Ma come è potuto accadere?” a cui fa immediatamente seguito quella assolutamente inquisitoria: “Di chi la colpa?”, prima ancora di quella finale e più che comprensibile: “Ed ora chi ci ripagherà dei danni”.
Non che vengano formulate sole queste domande e neppure che vengano poste in questi termini! A volte i toni sono sopra le righe e le parole usate sono taglienti più di un rasoio, i perché si sprecano. Alcuni sono quesiti dettati da osservazioni giuste, altri forse meno, ma dettati dal momento, dalla rabbia, dalle necessità, dall’immediatezza dei bisogni, dagli aiuti che magari tardano ad arrivare o così loro sembra.
Ed allora ci si chiede il perché a cui si aggiungono i forse: perché il ritardo con il quale è stata comunicata l’allerta, se ritardo c’è stato, forse avrei salvato l’auto, o il perché non sia intervenuto l’Esercito, o il perché dell’assenza del Reparto Mobile della Polizia di stanza proprio qui a Senigallia, il perché del ritardo dell’intervento dei mezzi del Dipartimento della Protezione Civile? Perché? Perché? Perché?
E sono tutte domande comprensibili che s’inseguono e servono anche per scaricare la tensione, lo choc che si è accumulato nell’arco di poche ore e che piano piano abbandona il fisico e si tramuta in rabbia, in risentimento verso quelle Istituzioni, che consapevoli della difficoltà del momento, spesso preferiscono definire questa ricerca della verità come inutili polemiche, magari anche risultando agli occhi dei più con una certa non simpatica sufficienza, che rende ancor più gli animi accesi.
Superati i momenti di paura, fortunatamente, si ricomincia a ragionare correttamente. Ma è proprio questo ritorno alla ragione, ad una nuova specie di “normalità” che porta a fare l’inventario dei danni materiali e non e chi ha avuto delle perdite umane vuol conoscere se ci sono delle responsabilità ed a chi imputarne eventualmente la o le colpe.
Tutti, indistintamente si chiedono, visti i disgraziati precedenti eventi nazionali, se le varie Amministrazioni: locale, provinciale, regionale o statale saranno loro vicini. Un dubbio atroce che assale gli alluvionati e che rende difficilissimo, se non impossibile, il compito a chi è preposto a tranquillizzare, rassicurare, rasserenare.
Ed è però da qui che nascono le inevitabili “Polemiche”. Del resto i proverbi insegnano: Chi si scusa si accusa!
Si, anche perché quando si parla genericamente di “Amministrazione” tutti sanno che dietro a questi fatti c’è sempre o quasi la responsabilità della solita tanto chiacchierata, vituperata Politica. E quando c’è la Politica di mezzo, non ci sono purtroppo risposte esaustive.
Ci sono solamente verbi al futuro, cifre approssimative che se concesse, verranno elargite intanto sotto forma di acconto per le prime necessità e poi il saldo a babbo morto sempre se verrà, l’attesa della decretazione dello Stato di Calamità, le visite come quelle “del dottore”, mordi e fuggi, delle personalità istituzionali di turno.
Ma a queste mancanze di certezze, quello che fa imbufalire oltremodo gli alluvionati, sono le parole che vengono usate per definire questa avversità: evento naturale, inaspettato, imprevedibile, bomba d’acqua. Ed ancora “Un evento ingestibile anche se ci fosse stata più manutenzione degli argini o del letto del fiume” assicurano dalla Protezione Civile e dai Vigli del Fuoco. “Argini che non sono stati abbattuti dall’’uomo ma scavalcati dall’’acqua ed erosi”. E tra le tante voci istituzionali ancora: ““Siamo dispiaciuti -– dice il Sindaco Mangialardi - ed affranti per le vittime e per i danni alla città, ma un evento così non si poteva prevedere né fermare. Certo è che non solo ci siamo messi subito al lavoro, ma lo faremo anche per ripartire al più presto e ripensare a tutti gli strumenti che abbiamo per risolvere situazioni mai viste prima”“.
E ci mancherebbe anche che così non fosse! Ma il cittadino comune in cuor suo pensa: bisogna anche vedere quali provvedimenti prenderà il Governo! A rendere la gente ancor più diffidente è il vedere come sia iniziata la guerra dello scarica barile politico conoscendo a priori che chi subirà i danni di questa “guerra”, sarà sempre lui, il cittadino, dolente o volente che sia.
Ad esempio, si chiede, a chi deve dar ragione l’alluvionato circa i moduli per la stima dei danni? A chi, al Consigliere Paradisi o al Comunicato Stampa comunale? Se uno poi legge quanto dice l’Assessore Regionale Giorgi, lascia molto da pensare, spiegando come norme urgenti (legge regionale n. 31 “Norme in materia di gestione dei corsi d’acqua”, del 2012) – per il politico, come ben si vede l’urgenza non ha mai un metro di comparazione – stabilivano che le Province assicurassero la manutenzione attraverso progetti finanziati anche con le risorse che derivavano dalla valorizzazione del materiale litoide e della massa legnosa residuale, provenienti dagli stessi interventi sui fiumi. Appunto, Le Province, questo oggetto misterioso assente o presente?!
Sempre secondo l’’assessore Giorgi, “nelle Marche le disposizioni ci sono e vanno nella giusta direzione prevedendo anche la possibilità di ricorrere al project financing attraverso la vendita del materiale derivante dalla pulizia dei fiumi. Ma i progetti vanno realizzati in un’’ottica di sistema e di sinergia istituzionale, per garantire le migliori pratiche, evitare sovrapposizioni, ottimizzare le risorse pubbliche. Il vero nodo resta quello delle disponibilità da mettere in campo: occorre che lo Stato faccia la sua parte, consentendo agli enti locali di disporre di fondi adeguati e di poterli investire nella difesa del territorio“. Ecco ancora l’indice accusatorio, che lo Stato faccia la sua parte e così dicendo Ponzio Pilato si è lavato le mani e messo il cuore in pace: il dito puntato su Provincia e Stato!!
Non vado a ripetere quanto già riportato nei vari Comunicati Stampa emessi dagli organi d’informazione circa gli orari del “minuto per minuto” Ufficiale dell’alluvione e delle disposizioni impartite, in quanto fatto anche in sede di Conferenza stampa degli organi preposti, completi con dovizia di particolari compreso l’elenco degli uomini e mezzi adoperati. Uomini, che bensì sia questo il loro mestiere, si sono prodigati, come del resto sempre fanno, oltre quanto loro richiesto, incessantemente e con i pochi mezzi che hanno a loro disposizione viste le continue “Razionalizzazioni” che subiscono. A loro tutti, il massimo riconoscimento ed un grazie da parte di tutti.
Immagino che anche il fare una breve storia di dove è stato costruito l’allargamento, lo sviluppo residenziale della città di Senigallia nel passare degli anni, potrebbe essere interpretato e bollato come di natura polemica. Cosa che non intendo assolutamente fare. Ma seppure non vero, credo che me ne farò una ragione.
Infatti dopo una piccola ricerca in Rete (Wikipedia ed altro) ho potuto constatare di chi siano le colpe e neppure troppo recenti, di queste alluvioni:
1) da http://www.lasciabica.it/passaparola/87_ilpassaparola_2012.02.04.pdf
“… La strada viene più comunemente definita appunto Ciambottara (Ciambuttàra in dialetto), probabilmente dovuto in tempi lontani alla presenza copiosa di rospi (ciambòtti), lì presenti per i tanti acquitrini ed umidità, poiché a pochi metri c’è il fosso Traponzio, o Triponzio, un tempo portatore di molta acqua, a volte stagnante, che impaludava la zona… “;
2) da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Senigallia):
“…A peggiorare la situazione contribuì la presenza a sud della città di una vecchia salina che, abbandonata a se stessa, divenne una malsana e insalubre palude salmastra: a seguito di tutto ciò la città si ridusse a poco più di un borgo arroccato attorno ad un vecchio fortilizio edificato sui resti di un’antica torre romana…”;
3) Ed ancora sempre da Wikipedia:
“… Nel frattempo la città continuava a svilupparsi urbanisticamente con i primi quartieri popolari fuori le mura e, segno dei tempi di pace, si decise per l’interramento del vecchio fossato esterno tutto attorno alla città e anche del canale Penna, situato là dove oggi passa viale IV novembre e che fino ad allora era servito a regolare il flusso delle fiumane che costantemente allagavano la città: ora queste si erano notevolmente ridotte con l’allargamento e l’arginamento del fiume come lo vediamo oggi, avvenuto agli inizi del Novecento” ;
4) E continua:
“…fu per facilitare ed incentivare la funzione turistica che ci si dotò del Piano Regolatore, che stabilì la vicinanza dell’autostrada alla città (per permettere la vista sul mare agli attraversatori, si disse) Gli ultimi anni hanno visto eventi “urbanisticamente storici” per la città: l’ingrandimento del porto turistico verso il mare, la sua definitiva separazione dall’alveo fluviale che, fin dalla fondazione della città, è stato “il porto” e la demolizione dell’immenso complesso di edifici dell’ex cementificio “Italcementi”, sempre nella zona porto” ;
5) Sempre dall’enciclopedia della Rete una chicca:
“Proprio negli anni tra Settecento e Ottocento ha inizio la crisi della “Fiera franca”, causata da molteplici fattori: lo spostamento sempre maggiore dei principali commerci nell’Atlantico, con conseguente notevole calo dell’interscambio (fu anche operante il blocco continentale economico istituito da Napoleone per “sconfiggere” economicamente l’Impero britannico), il passaggio di epidemie ed il continuo progressivo interramento dell’alveo fluviale. Per rendersi conto di quanto quest’ultimo incidesse, basti pensare che al tempo il molo era vicino all’attuale Foro Annonario, che venne realizzato proprio in quegli anni, cioè circa 500 metri dalla punta del molo attuale”.
Ecco dunque scoperto di chi la colpa? Dell’interramento? ;
6) Ma cercando ho scoperto anche il perché la zona del “Portone” si chiama così. Per il semplice fatto che lì, qualche tempo fa, esistevano delle chiuse che regolavano lo scorrimento delle acque del torrente Penna. Di qui il nome di “portoni” e del conseguente “Portone”.
Ciambottara, Saline, Portone, insomma il problema alluvione, allagamenti, non è solo il Misa, è che si è costruito, meglio si è dato il permesso di costruire, non certo in questi ultimi anni, più che delle case, visto il luogo, delle palafitte, su aree che sono esposte alla volontà di fare e disfare di Giove Pluvio!
Ho trovato su FB alcune regole che un anziano suggerisce ad uno più giovane, per evitare, dice lui e non so quanto efficaci, affinché ciò non si abbia più a ripetere:
a) il letto del fiume più profondo di 3-4 metri e gli argini più alti.
b) non devono crescere alberi negli argini interni e tanto meno nel letto.
c) bisogna ripristinare la figura del Protettore del fiume che con la bici passa (passava!) sull’argine e tra l’altro uccide, – animalisti permettendo!! – (uccideva!) tassi ed istrici, perché con le loro tane sugli argini tendono ad indebolirlo.
Cose, che a leggere quello che scrivono dei veri esperti, sarebbero invece deleterie per il corso del fiume.
E allora suggerisco, da ignorante in materia, ma se assumessimo due geologi in Comune ed affidassimo a loro la gestione di questi terreni? E qualora non ci fossero i mezzi, magari si potrebbe fare un avvicendamento con altri due dirigenti meno indispensabili! E, ad onor del vero saprei anche chi. Che sia proprio un’idea balzana la mia??
Ed invece, per farsi un’opinione propria sulla tempestività o sul ritardo, a seconda dell’opinione che ciascuno ha sugli avvisi di emergenza, suggerisco, onde approfondire, per chi dispone di 6 minuti e 59 secondi – la durata del video – , di visionare il progressivo innalzamento delle acque che si è avuto a Pianello di Ostra a partire fin dalle 5,47 del 3 maggio fino alla fine del filmato che riporta segnato le le ore 9,20.
I link che allego, riportano i video non del post alluvione, delle opere di soccorso, bensì delle località allagate con gli orari a volte indicati, dell’avanzamento delle acque, onde per cui è facile poi farsi un’opinione personale ufficiosa, da comparare con quelle ufficiali, senza dar adito alle tanto temute polemiche. Ma quello che resta da comprendere è quel “Alle 7, la protezione civile di Senigallia ha ricevuto la prima telefonata da parte del dipartimento regionale che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola…”. Nessun riferimento al Misa che già alle 5,27 a Pianello sembra avesse, anch’esso qualche problema!

Franco Giannini
Già pubblicato Sabato 10 maggio, 2014 alle 9:30 su SenigalliaNotizie.it


Questi i commenti dei lettori di SenigalliaNotizie.it :
api manuela
api manuela
2014-05-10 16:00:03
FACCIO PRESENTE CHE ANCHE LA ZONA INDUSTRIALE DI PONGELLI ALLE SEI ERA GIA' COMPLETAMENTE ALLAGATA....
vicking973
2014-05-11 00:14:55
Le responsabilità politiche sono evidenti, enormi oltre che documentate. Assurdo e irresponsabile fare aprire le scuole a Senigallia quando prima delle 6 del mattino già il Misa era uscito nella zona di Pianello. E ringraziando il cielo era un Sabato e gli asili erano chiusi. Il vero problema è capire se c'è la volontà di andare a fondo e smascherare i colpevoli. Sicuramente non volontà politica, e si sente dalle conferenze stampa del sindaco che ha già dato tutta la responsabilità dell'accaduto a madre natura, ma ci dovrà essere una grande forza civile da parte di tutta la popolazione colpita dall'evento ad andare a fondo e pretendere che i colpevoli umani vengano trovati. Sicuramente alla luce di quanto accaduto ed in particolare a causa delle tre vittime, il sindaco dovrebbe solamente dimettersi, chiedere scusa alla popolazione (invece di fare gli autoscatti con Renzi) e mettersi a disposizione della magistratura. E questa sono sicuro non è solo una mia opinione.
galileo
2014-05-11 10:01:25
spero che quanto accaduto serva almeno a: 1. non costruire più nelle zone esondabili (o almeno in quelle sotto il livello del fiume/mare); 2. adottare un serio piano di protezione civile per il rischio idrogeologico contenente azioni concrete, attuabili ed efficaci

mercoledì 7 maggio 2014

MANGIALARDI: "ALLUVIONE, QUESTA E' LA RISCOSTRUZIONE DEI FATTI"

COMUNICATI STAMPA del Comune di Senigallia, che come ricevo pubblico:

MANGIALARDI: ”ALLUVIONE, QUESTA E’ LA RISCOSTRUZIONE DEI FATTI”
La terribile alluvione che ha colpito la nostra città ha visto tutti noi impegnati 24 ore su 24 nel prestare soccorso alle persone colpite. Una mobilitazione collettiva che vede impegnati insieme Istituzioni e cittadini mossi dalla volontà di aiutare la popolazione.
Questo è il primo fondamentale impegno che ha assorbito  ogni altro mio compito istituzionale.
Mi accorgo che rispetto alle dinamiche dell’alluvione fioriscono in rete e sulla stampa le più diverse ricostruzioni. Un atteggiamento più che comprensibile per i cittadini che stanno vivendo un’esperienza di dolore così intenso. Loro possono dire quello che vogliono. Gli altri invece farebbero meglio ad attenersi di più ai fatti.
In attesa della conferenza stampa programmata per questo pomeriggio con tutte le forze che insieme a noi gestiscono l’emergenza, cerco di fornire una ricostruzione dell’evento sintetica ma fondata su elementi riscontrabili e documentabili.
Evento calamitoso di eccezionale portata verificatosi con modalità imprevedibili ed anomale rispetto al passato
Imprevedibilità assoluta ed assoluta eccezionalità. Questi sono i termini più appropriati per spiegare la vera e propria onda anomala del fiume Misa che lo scorso 3 maggio ha scavalcato ed eroso gli argini all’altezza dell’area artigianale di Borgo Bicchia (dietro Bigelli Marmi), travolgendo Borgo Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna,  la zona dell’ex Piano Regolatore, zona di via Rovereto, lungomare nelle zone adiacenti alla Rotonda e a Ponte Rosso, oltre a via della Chiusa e zona Cannella.
Non un fiume che esonda  continuando a seguire il suo alveo ma piuttosto un fiume che fuoriuscendo dagli argini cambia letteralmente rotta alimentando un nuovo fiume e disegnando un nuovo alveo all’interno delle vie cittadine.
Qualcosa che per potenza modalità ed estensione del fenomeno non si era mai visto prima a Senigallia, credo superiore perfino alla famigerata alluvione del 1940.
L’intensità molto forte dell’alluvione che ha colpito Senigallia sarà descritta nel rapporto di evento, il documento scientifico elaborato dal Centro Funzionale Regionale sulla base di elementi oggettivi e misurabili che rappresenta il fondamento per la richiesta al governo nazionale da parte della Regione Marche dello stato di emergenza.
La fase di allarme e il piano di evacuazione previsti dal Piano di emergenza idreologica approvato dal Consiglio Comunale  sono stati regolarmente attuati il 3 maggio nelle aree che in base alle precedenti esperienze erano  considerate maggiormente a rischio
Il Comune di Senigallia ha messo in campo una serie di misure concrete per prevenire il rischio idrogeologico. Dal 2005 si è dotato di un piano d’emergenza idrogeologica elaborato sulla base della perimetrazione contenuta nel Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Marche che divide il territorio in classi di rischio. Si va dalla zona a massimo rischio di esondazione, R4, con una classificazione a scendere come indice di pericolosità. Il piano d’emergenza prevede per le aree individuate come a massimo rischio tutta una serie di misure che vanno dall’invio di sms di allerta all’informazione casa per casa attraverso megafono fino all’evacuazione dalle abitazioni a rischio ed al ricovero delle persone sfollate in centri di raccolta. Le aree qualificate in base alle esperienze passate come a massimo rischio di esondazione sono sette.
La mattina del tre maggio queste azioni di comunicazioni ed evacuazione nelle aree di Cannella e Bettolelle sono state regolarmente eseguite, così come informazioni attraverso megafono con le  pattuglie della Polizia Municipale e della Protezione Civile a disposizione sono state regolarmente diramate. Eravamo pronti cioè all’evacuazione per esondazioni nelle aree adiacenti al corso naturale del fiume ma nessuno poteva prevedere la ramificazione di un braccio del Misa che ha seguito un percorso autonomo di enorme violenza dentro a quartieri residenziali. Non a caso  né Borgo Bicchia né Borgo Mulino né l’ex Piano Regolatore sono censite come zone a massimo rischio di esondazione e questo testimonia l’anomalia dell’alluvione rispetto ad esperienze passate, sia quelle recenti che quelle più antiche.
Cosa è accaduto nelle prime ore del mattino del 3 maggio
La protezione civile con sms del 30 aprile e del 2 maggio aveva diramato una pubblica allerta meteo per la giornata del 3 maggio. Avviene puntualmente per ogni previsione di precipitazione che ha una anche minima possibilità di sfociare in un evento grave. Dall’inizio dell’anno ne sono state diramate 16.
Il mattino del 3 maggio la protezione civile di Senigallia ha ricevuto alle ore 7,00 la prima telefonata da parte del dipartimento regionale  che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola. Come Comune abbiamo subito attivato il Centro Operativo Comunale ( C.O.C.) e  alle 7,15 abbiamo dato il preallarme con sms nelle zone classificate R4 a massimo rischio di esondazione con la contestuale mobilitazione dei volontari.
Alle 8, 19 abbiamo diramato un nuovo preallarme con livello di fiume alto nelle zone di Cannella Bettolelle, procedendo all’evacuazione nelle abitazioni e negozi. In questo momento il livello del fiume in città era ancora molto basso.
Alle ore 8,30 il livello del fiume Misa era nella norma come attestato dalle telecamere della Polizia Municipale.
Alle 8,30 la strada Arceviese era ancora libera e percorribile;
Alle 8,35 abbiamo proceduto con megafono a comunicare alle popolazioni di Cannella e Bettolelle l’inizio dell’evacuazione ed abbiamo aperto le scuole di Cannella e Vallone che secondo il piano di emergenza sono deputate ad accogliere gli sfollati.
Il fiume Misa si è ingrossato con una velocità impressionante ed intorno alle 9,30 circa ha scavalcato l’argine all’altezza dell’area artigianale di Borgo Bicchia e si è indirizzato verso la città  travolgendo Borgo Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna,  la zona dell’ex Piano Regolatore, zona di via Rovereto, lungomare nelle zone adiacenti della Rotonda e Ponte Rosso, oltre a via della Chiusa e zona Cannella ed investendo anche il distaccamento di Senigallia dei Vigili del Fuoco.
La situazione è precipitata in poco tempo. Nelle  vie interne di Borgo Bicchia l’altezza dell’acqua ha toccato quota 2 metri e mezzo circa. Nella zona dell’ex piano regolatore la violenza del fiume e la velocità con la quale ha invaso le vie ha di fatto lasciato pochissimo tempo alla protezione civile per dare comunicazione ai residenti.
Il Fosso Sant’Angelo che non era esondato per la pioggia ricevuta è andato sotto pressione ( nell’ultimo tratto tra Via Mercantini e Ponte Rosso) a causa dell’enorme quantità d’acqua arrivata dall’onda anomala del fiume Misa.
L’acqua con un percorso anomalo ha investito la zona del Campus scolastico quando le lezioni erano già iniziate e solo la disposizione data tempestivamente dal Comune di non far uscire gli alunni rimasti negli edifici e di mettersi in sicurezza ai piani alti ha evitato guai peggiori.
Blocco delle comunicazioni
Immediatamente dopo la fuoriuscita del Fiume Misa si sono interrotte tutte le possibilità di comunicazione, visto che  è saltata l’energia elettrica, le linee di telefonia fissa e la maggior parte di quelle di telefonia mobile. Un blocco di circa 34 ore. Un black out che ha reso inevitabilmente più gravoso il coordinamento delle informazioni necessarie per la gestione dell’emergenza.
Le prime operazioni di soccorso sono state rivolte a salvare le vite umane in pericolo e a mettere in salvo gli studenti rimasti negli Istituti scolastici.
Ecco, questo è quello che è accaduto. Ora non resta che continuare insieme a lavorare incessantemente con quella straordinaria generosità ed impegno che tutti stanno dimostrando in questi drammatici giorni.

ALTRO COMUNICATO :

SOS Emergenza alluvione Senigallia: un conto corrente dedicato alla solidarietà
 
Numerose e provenienti da ogni parte d’Italia le testimonianze di affetto rivolte alla città pervenute in questi giorni.
 
Per la raccolta delle contribuzioni dei tantissimi che in queste ore hanno manifestato la volontà di essere vicini ai cittadini colpiti dall’emergenza è stato attivato “SOS EMERGENZA ALLUVIONE SENIGALLIA”, un apposito conto corrente presso Banca Etica patrocinato dal Comune di Senigallia e gestito con la collaborazione della Caritas.
 
Gli estremi del conto corrente sono:
Iban:  IT 22 G 05018 02600 000000174285
BIC: (per bonifici dall'estero) CCRTIT2T84A
 
Nel frattempo l’amministrazione comunale di Senigallia si è attivata per prevedere nelle aree interessate dall’alluvione l’esenzione del canone COSAP sia per le attività economiche sia per i passi carrabili dei singoli cittadini.
 

martedì 6 maggio 2014

Alluvione: la ricognizione dei danni

COMUNICATO STAMPA del Comune di Senigallia
che come ricevo pubblico:

Alluvione: la ricognizione dei danni
Al fine di attivare una prima e sommaria ricognizione dei danni pubblici e privati alle attività produttive e commerciali e ai singoli cittadini, a partire dalla giornata di domani, mercoledì 7 maggio, sarà possibile segnalare al Comune attraverso appositi moduli i danni subiti.
 
I moduli saranno disponibili e scaricabili dal sito del Comune, presso l’ufficio relazioni con il pubblico, nelle sedi comunali di Piazza Roma e di viale Leopardi e presso il Centro Operativo della protezione civile situato presso il campo sportivo delle Saline in viale dei Gerani.
 
Inoltre, per aiutare i cittadini nella compilazione dei moduli per la ricognizione dei danni, sono stati allestiti 3 gazebo nelle zone maggiormente colpite e un apposito sportello attivato presso la sede comunale di viale Leopardi.
 
Lo sportello è situato al piano terra di viale Leopardi – nei locali che ospitano lo Sportello Unico per l’Edilizia - ed è raggiungibile al numero 071.6629583 o alla mail dannialluvione@comune.senigallia.an.it e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.
 
I tre gazebo – dove saranno presenti tecnici comunali muniti di tesserino di riconoscimento - saranno invece allestiti presso le zone di Borgo Bicchia (area parcheggio sulla provinciale Arceviese di fronte alla frazione), Borgo Molino (area antistante la Chiesa) e Portone (area antistante la Chiesa) e saranno aperti dalle 8 alle 20.
 
Il modulo è una semplice dichiarazione che non necessita di documentazione fotografica né di alcuna perizia tecnica da allegare; debitamente compilato in tutte le sue parti, dovrà essere riconsegnato al Comune entro e non oltre la giornata di martedì 13 maggio con le seguenti modalità:
 
-    a mano presso lo sportello allestito al piano terra della sede comunale di viale Leopardi;
-              a mano presso i gazebo allestiti nelle zone individuate o presso la sede comunale di Piazza Roma;
-              via Pec all’indirizzo comune.senigallia@emarche.it
-              via mail all’indirizzo dannialluvione@comune.senigallia.an.it
 
E' importante comunque sottolineare che si tratterà solamente di una stima sommaria, dal momento che la rilevazione ufficiale dei danni si attiverà solamente dopo il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo, che potrà dare il via anche al procedimento per un possibile e futuro risarcimento di parte dei danni subiti.

Alluvione: scuole chiuse anche mercoledì 7

COMUNICATO STAMPA del Comune di Senigallia
Gli aggiornamenti sulla gestione dell’ emergenza  :

Continua l’incessante l’impegno di Comune, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine nel lavoro per il difficile ripristino delle aree maggiormente colpite dall’alluvione.
Per questioni legate alle difficoltà che ancora si registrano nella mobilità interna, è stata definita la sospensione dell’attività didattica per tutte le scuole di ogni ordine e grado situate nel territorio comunale anche per la giornata di mercoledì 7 maggio 2014, concordata dal Comune di Senigallia con tutti i dirigenti scolastici. Nella mattinata di domani ulteriori verifiche rispetto alla praticabilità di alcuni istituti e agli altri aspetti tecnici da esaminare permetteranno di definire tempi e modalità di riapertura delle scuole.
 
Proseguono anche i ritiri straordinari dei rifiuti che i cittadini hanno già accumulato davanti alle abitazioni colpite, in particolar modo nelle aree di Vallone, Borgo Bicchia, Borgo Molino e nell’area dell’ex piano regolatore. Alla luce della presenza dei mezzi pesanti necessari per queste operazioni di rimozione, si invitano i cittadini a mettersi in marcia solo per strette necessità, in modo da non ostacolare in nessun modo il difficile lavoro di raccolta e trasporto dei detriti.
 
Si informa a questo proposito che il Centro Ambiente di via Arceviese è stato chiuso a causa dei danni subiti, mentre funziona regolarmente il centro ambiente di via Vasari a Sant’Angelo, dove i cittadini che sono nelle condizioni di trasportare materiale con mezzi propri potranno trasportare i rifiuti ingombranti o quelli elettrici ed elettronici RAEE.
Per facilitare la sosta dei veicoli privati, fino a nuova disposizione i parcheggi a pagamento del centro storico saranno gratuiti, mentre entro la giornata di oggi saranno definite le modalità per attivare una prima e sommaria ricognizione dei danni pubblici e privati alle attività produttive e commerciali e ai singoli cittadini.

lunedì 5 maggio 2014

Emergenza alluvione: ecco gli aggiornamenti

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI SENIGALLIA che come ricevo pubblico :

“Dopo il trauma iniziale ora viene il momento, forse ancora più difficile, della piena consapevolezza dell’entità del fenomeno che ha interessato Senigallia e della fatica che ci attende per aiutare le ripresa di una vita normale dei cittadini e delle attività colpite da questa tragedia”.
Con queste parole il Sindaco Mangialardi ha aperto la seduta del Comitato Operativo Comunale, l’organismo che sovrintende alla gestione dell’emergenza, alla quale ha partecipato il Prefetto di Ancona Alfonso Pironti.
Nel corso della riunione sono stati presi in esame da parte delle Istituzioni coinvolte nelle operazioni di soccorso tutte le varie questioni aperte e gli elementi di criticità. In queste ore numerose squadre di protezione civile e vigili del fuoco, coordinate dal Centro Operativo allestito presso il campo sportivo delle Saline in viale dei Gerani, sono al lavoro nelle varie zone colpite per prestare aiuto alle persone e liberare dall’acqua edifici e scantinati.
Molti mezzi sono arrivati a disposizione dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile provenienti da altre regioni per rendere ancora più efficace il soccorso. Una delle priorità individuate stata è quella di liberare le case dalla grande quantità di rifiuti accumulatisi a seguito dell’alluvione.
La ditta Rieco, che opera per la raccolta differenziata nel nostro Comune, già da questo pomeriggio ha iniziato ritiri straordinari del materiale che i cittadini hanno ammucchiato davanti alle abitazioni colpite, con particolare riferimento alle aree di Vallone, Borgo Bicchia, Borgo Molino e nell’area dell’ex piano regolatore. Considerata la gravità della situazione il materiale esposto verrà ritirato. I cittadini potranno agevolare le operazioni di raccolta separando gli apparecchi elettrici ed elettronici (frigo, tv, monitor, congelatori, computer, forni, cappe aspiranti, caldaie etc.) ed i rifiuti particolarmente ingombranti, che verranno smaltiti separatamente, mentre la raccolta differenziata in queste zone procederà regolarmente.
Sul fronte dei servizi, la Multiservizi spa ha garantito la sicurezza per ciò che concerne l’erogazione e distribuzione dell’acqua certificata come potabile, così come sicura è la distribuzione del gas metano. Problemi in alcune zone permangono invece per la fornitura di energia elettrica, in particolare negli edifici nei quali i contatori si trovano a pianterreno e dove quindi sono stati del tutto sommersi dall’acqua. Il Sindaco ha espressamente richiesto un potenziamento delle squadre tecniche dell’Enel già al lavoro in maniera tale da assicurare il ritorno alla normalità nei tempi più brevi possibili.
Per quanto riguarda le procedure amministrative la regione Marche ha ufficializzato la richiesta al governo dello stato d’emergenza legato all’alluvione dello scorso 3 maggio e sta ultimando la stesura del rapporto di evento, il documento scientifico che attesta l’eccezionalità del fenomeno che ha creato la situazione emergenziale.
Nei prossimi giorni si aprirà l’iter amministrativo finalizzato alle richieste di risarcimento allo Stato per i danni subiti dai cittadini e dalle attività produttive. Già da mercoledì saranno disponibili i moduli attraverso i quali i cittadini potranno segnalare al Comune i danni subiti con una prima stima del loro ammontare. E’ bene precisare che si tratta di una ricognizione ufficiosa finalizzata a fornire una prima rappresentazione dell’entità di massima dei danni da risarcire e che il procedimento formale potrà attivarsi solo dopo l’emanazione dell’ordinanza formale di dichiarazione dello stato d’emergenza.

Proclamato per domani lutto cittadino in memoria delle vittime dell’alluvione

COMUNE DI SENIGALLIA

         Servizio Comunicazione

Come ricevo pubblico :

Domani martedì 6 maggio Senigallia ricorderà le vittime dell’alluvione del 3 maggio con una giornata di lutto cittadino.

Il Sindaco Maurizio Mangialardi ha firmato il relativo provvedimento che intende manifestare in modo ufficiale il lutto della Municipalità e dell’intera comunità locale.
Sentiamo tutti dentro un dolore profondo - sottolinea Mangialardi - per il dramma dei cittadini che hanno perso la vita a causa di questa enorme tragedia che si è abbattuta sulla nostra città. Proclamare il lutto cittadino ci sembrava la maniera giusta per esprimere tutto il cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari delle vittime”.

Il lutto cittadino si estenderà dalle 15.00 alle 18.00 della giornata di domani e gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi sono invitati ad osservare cinque minuti di chiusura nella fascia oraria compresa tra le 15,30 e le 16,30. Le bandiere esposte negli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta.

La Chiesa di Senigallia, vicina e solidale

COMUNICATO STAMPA che ricevo con preghiera di pubblicazione.  

Cosa che mi appresto a fare immediatamente vista la sua importanza in questo particolare momento, per quella parte di Senigallia, ferita  dall'alluvione.

"La Chiesa di Senigallia, vicina e solidale

Quest’anno celebriamo la festa del patrono in una situazione di emergenza dovuta all’alluvione che ha colpito la nostra città e altre località dell’entroterra”. Lo ha sottolineato, ieri, monsignor Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia, nella Messa per la festa di San Paolino. “È in una calamità come l’attuale - ha osservato il presule - che noi sperimentiamo il senso del limite. A volte ci sembra di essere così potenti da poter risolvere con le nostre sole forze tutti i problemi”. Peraltro, “anche se la scienza e la tecnica fossero in grado di risolvere tutti i problemi esse non sono sufficienti a spiegarci il senso della vita, del dolore, della sofferenza e della morte”. Ecco “perché abbiamo bisogno di un patrono, di un punto di riferimento, di qualcuno a cui possiamo rivolgerci con fiducia anche per andare oltre quelle che sono le necessità immediate”.

San Paolino - ha sottolineato monsignor Orlandoni - ci insegna l’importanza della fede e l’importanza dell’amore verso il prossimo da vivere attraverso una carità concreta e fattiva. Di fronte alle difficoltà e alle disgrazie del suo tempo san Paolino non rimase con le mani in mano, ma si diede da fare”. Nella circostanza della calamità naturale che si è abbattuta in città e nel circondario, “vorremmo tutti sentirci vicini e solidali verso coloro che hanno subito gravi danni dall’alluvione - ha affermato il vescovo -: vicini e solidali verso le due famiglie che hanno perso i loro cari, vicini e solidali verso coloro che hanno dovuto lasciare la loro casa e cercare riparo in altro alloggio o che comunque hanno perso i loro beni sotto l’acqua”. Poi ha ricordato: “La nostra Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali si sono da subito prodigate per assistere gli sfollati; il nostro Seminario si è aperto per dare ospitalità e accoglienza ai senza tetto e ai volontari”. Sempre, ma particolarmente di fronte a una calamità, ha concluso, “tutti dovremmo sentirci vicini e solidali; tutti, cittadini e istituzioni, dovremmo cercare di dare il nostro contributo per il bene comune. È in questo che si riconosce la civiltà di una comunità: quando si mettono da parte i conflitti e le ideologie e si riesce a dare il meglio di noi stessi e vogliamo essere una comunità coesa e solidale”.

La Cei stanzia un milione di euro per Senigallia

Un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. È quanto disposto dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana “come prima risposta solidale” all’alluvione che ha colpito le Marche. “La zona maggiormente colpita - si legge in una nota diffusa dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei - coincide con la diocesi di Senigallia, dove alle due vittime si aggiungono oltre 300 sfollati; ingenti i danni alle attività produttive con fabbriche, laboratori e campi allagati. La Caritas, su indicazione del vescovo, monsignor Giuseppe Orlandoni, e d’intesa con le autorità locali, ha attivato in città due punti di pronta accoglienza e preparazione pasti: a nord presso il Seminario vescovile, a sud nella Casa San Benedetto. Caritas Italiana, in costante collegamento con la Chiesa locale, si è prontamente messa a disposizione per un pieno supporto e ha destinato un primo contributo per gli interventi immediati in favore della popolazione colpita”. "

domenica 4 maggio 2014

Misa, Senigallia : Passata la tempesta metereologica, almeno si spera...

... inizierà quella politica, dello scaricabarile delle responsabilità. 

E quando si affoga nella "melma", uno per salvarsi, cerca di aggrapparsi a qualsiasi cosa o a qualsiasi persona in quel momento vicina. Insomma "Mors tua vita mea"!
Ed oggi, nel pomeriggio, ecco che non poteva che essere chiamato ad assolvere al compito di "Salvatore della Patria delle Eccellenze", a scoglio o persona a cui aggrapparsi, sua maesta serenissima Dott. Matteo Renzi. Ma la vedo dura, in quanto non so che cosa voglia dire, ma certo che i scaramantici cominceranno a toccarsi; la sua prima volta a Senigallia fu in occasione delle primarie con Bersani e perse e si perse la chiave della Rotonda, questa seconda volta è in occasione di una alluvione e qualche politico di maggioranza lungimirante, pensando alle prossima sessione elettorale comunale, già spera che Renzino sia meglio resti, non ha importanza in quale, o nella sua magione fiorentina o in quella romana.
Immagino invece come saranno tutti riverenti, piagnucolanti e con il "cappello in mano" attorno al fiorentino, pronti a raccogliere immediatamente quel po' di promesse, che, sempre se verranno concesse, lo saranno dopo il 25 Maggio. Fortuna ha voluto che il Primo Ministro bussasse con i piedi, non per cattiva educazione, ci mancherebbe, ma perchè le mani erano occupate da la "luce fu", il ritorno dell'Energia Elettrica dopo ore di buio, di un raggio di sole che ha fatto timidamente capolino tra le nuvole e tante, tante parole di conforto. Una supplica, si faccia un giretto e magari ritorni tra qualche ora portandoci in dono anche il ripristino del telefono ed il "campo" per i telefonini... visto che ancora manca!! E mi raccomando però, noi non facciamoci sempre riconoscere, prepariamogli un bel paio di stivaloni, un giaccone color arancio della Protezione Civile, meglio ancora se con su qualche segno evidente di fango, che farebbe molta scena e, del resto in questo momento neppure ci costerebbe nulla, facendoci così guadagnare qualche punto di riconoscenza. 
 Vorrei essere una mosca bianca, per poter ascoltare quanto si diranno e a chi imputeranno le colpe di quanto avvenuto. Immagino che si parlerà di casualità, di cambiamento climatico, di bombe d'acqua, che non ci sono più le stagioni, lo spostamento del polo, magari una volta si sarebbe aggiunto che la colpa era di tutte "ste bombe tomiche". Tralasciando quelle che l'Opinione Pubblica invece suggerisce: la pulizia del fiume, le mancanza delle vasche di espansione, la cattiva organizzazione, ecc, ecc. Ma si sa, questa parla sotto l'influsso del momento che porta ad esprimersi in modo populistico ed è bene anzi che lo faccia, per scaricare quella rabbia che poi, si sa, passa con il tempo. Ed in fin dei conti questa è la cosa importante. Che la gente si tranquillizzi, si rimbocchi le maniche, che i più fortunati aiutino i meno con la speranza che torni nuovamente giornate di sole. Fino ad oggi più che giornate di sole o avuto modo di fare esperienza con le sole, alla romana.
Io, che giovane non lo sono più, ma mi si creda, lo sono stato, credevo del resto di aver chiuso la mia Era del "primo periodo dell' età dell' Umido" ed invece, i proverbi non sbagliano mai, o quasi mai. Non c'è due senza tre. Ed infatti potevo dire, sia il 5 Settembre 1959,  quasi diciasettenne, nell'alluvione di Ancona, che poi, da militare, nell'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, io c'ero a spalar fango. La prima volta per sette giorni in una attività di un parente, la seconda obbligatoriamente, per un'altra settimana, in quanto militare. E questa terza, non avendo più l'età per spalare, ma di certo per inca@@armi, qui a fare come qualche vecchio titolato spesso fa a dire "Basta! Che queste scene mai più si ripetano". Con lo stesso medesimo risultato! Il nulla. Ma se questo è il frutto che ottiene un grande, maggiormente si avrà pazienza se le mie parole evaporeranno unitamente a tante altre che si diranno nella riunione "tecnica" per qualcuno, salottiera per qualche altro.
Immagino che saranno in tanti quelli che a questo punto indicheranno l'indice accusatore contro questa Amministrazione, magari anche direttamente contro il Sindaco.

Cosa che sarebbe fin troppo facile, ma non so quanto corretta. Oserei dire perfino "sbagliata". Perchè? Ed allora che cosa dovremmo dire di chi ci consegnò il  riconoscimento di "Fiume Sicuro" nel lontano fine 2010 o inizio 2011, non ricordo con esatezza ?  Pomposamente, ambiziosamente, se ne parlò nei giornali di allora. Gli Amministratori ne fecero il loro distintivo di merito, che oggi avranno riposto silenziosamente tra i ricordi di giorni migliori, dovuti, e solo oggi forse se ne rendono conto, più alla fortuna che alla reale perizia. Si, solo oggi, ed è un atteggiamento oserei dire lapalissiano, quando gli apprezzamenti vengono da simili organi. E sarebbero questi stessi organismi che, come dato, dovrebbero togliere prima di tutto il vessillo e poi fare immediatamente un mea culpa chiedendosi alla Papa Francesco:" ma chi siamo noi per giudicare, siamo ancora in grado di poterlo fare, di concedere premi, di dare giudizi?"
   
Anche in questi casi di politica amministrativa, avviene però, come tra la vita di tutti i giorni della gente comune, una specie di "Guerra tra Poveri". 
Ed allora lo Stato scarica le sue responsabilità sulla Regione, la quale a sua volta le gira sulla Provincia (oggi, si dice..., con le ore contate) che a sua volta le rigetta sulle "spalle" del Comune. 
Ed il Comune nel suo piccolo, le gira al cittadino, incolpandolo, magari, di non pulire come il senso civico imporrebbe, la caditoia sotto casa, incolpando gli animali da fiume che fanno le tane dove non le dovrebbero fare o al più, a mezza bocca, la respinge ai mittenti con l'oramai inflazionato vocabolo "colpa dei tagli". 
Ecco, oggi, visti che i famosi buoi sono fuggiti dalla stalla e che non vale più la pena chiuderla, sarebbe l'occasione giusta per gettare via quel "cappello in mano", ponendo il ditto indice verso Renzi accusando sia lui che tutti coloro che lo hanno preceduto, di non aver fatto assolutamente nulla, affinchè ciò non avvenisse, almeno dal quel 1959 che Brontolone raccontava, quando partecipò alle Guerre Puniche. Dimenticandosi che tutti costoro e questi Enti, marchigiani, sono imbarcati nello stesso vascello che porta  issata la medesima bandiera  di partito di appartenenza, che è poi la stessa anche di questo Comune. Allora si che saremmo un "Eccellenza", un "Comune Virtuoso", mi si passi il francesismo, un Comune "CON LE PALLE" !!! Il primo Comune che ha avuto il coraggio di dire in faccia al "compagno" di Partito Renzi, come il "compagno" Comune la pensa nei confronti del "compagno" Governo. Ma ho la sensazione che visto il momento, ci sarà invece una stretta di mano, la frase di circostanza di Matteo che dirà di sentirsi vicino a noi senigalliesi, perchè Firenze è città che conosce queste situazioni per averle provate sulla sua pelle, ma che i Senigagliesi - qui la sviolinata è d'obbligo - sapranno dimostrare il loro carattere risollevandosi quanto prima. 
Da parte dell' Amministrazione, e qui allora si che sarebbe totalmente colpa sua, se ci fosse un  acqua in bocca... ed in questo caso vien proprio da dirlo!! accontentandosi di promesse fatte senza cifre e senza date. No cambiali in bianco o assegni post-datati. Non rientra nelle competenze di questa Amministrazione Comunale la pulizia dei corsi d'acqua, ma il dovuto rispetto dello Stato-Regione-Provincia nei confronti dei Senigagliesi, questo si!! Ed allora sarebbe bene far ascoltare la propria voce, non gridata che ci farebbe ineducati, cosa che non siamo, ma autorevole questo si. A U TO RE VO LE !!!! Perchè siamo un Comune Virtuoso e se vengono assistiti comuni che non lo sono, Roma ad esempio?, allora tanto meglio, Renzi, lo dovrà fare nei nostri confronti. I Senigalliesi colpiti negli affetti (si sono avuti anche dei decessi!!), nelle proprietà e nelle attività, attendono un' IMMEDIATA risposta. Non con discorsi, ma con fatti concreti e come dice di saper fare, con quella velocità che il nostro buon Matteo, ci ricorda ogni qual volta ne abbia la possibilità di sottolinearlo.





di Franco Giannini