giovedì 31 dicembre 2015

A U G U R I

Quello che mi son sentito di "rifrescare", rispetto il '14/'15, è stato solo l'immagine del calendario,
QUINDI anche per il nuovo anno AUGURI
di lavoro, pace, serenità, felicità e ricchezza per tutti gli esseri normali viventi su questa terra
ed invece a questo isolato
 40,8% di quel 58,69% 
di italiani votanti il 25 maggio del 2014
l'augurio che possiate continuare a mantenere,
  senza sosta e anche per tutto l'anno che verrà
  (pertanto fin dal 1° di Gennaio del 2016)
questa postura, per voi naturale, che è la più indicata a quelli, che come voi, ancora NON possegono e mai conosceranno 
che cosa sia avere un briciolo di dignità, 

giovedì 24 dicembre 2015

AUGURI DI NATALE e di un BUON 2016 !!!!!

La mia speranza è che per lui sia... l'ultima fetta !!!!

A quel che sembra da tempo nulla cambia se non in peggio. Quelli che mutano sono i visi di coloro che dicono di volerle cambiare, ma fino ad oggi nel "più peggiore" dei modi . Ma la speranza è l'ultima a morire. Io, seppur non ci creda, però lo voglio, anzi lo devo, sperare per i giovani.
Nel 2011 qui in questo mio blog, facevo gli auguri così (http://lospigolatore.blogspot.it/2011/12/buon-natale-almeno-lo-si-spera.html) e da come lo percepisco io e il 40% degli italiani, nulla è mutato, se non peggiorato. Testardamente posto e riproponendo una "cosa rubata" ed in cui solo Sant'Agostino poteva credere. Io lo faccio confidando (ed è un augurio!) che sia un virus che possa almeno contaggiarvi aiutandovi a superare e risolvere i vostri problemi:"


La speranza ha due figli preziosi: si chiamano indignazione e coraggio.
L'indignazione per come vanno le cose e il coraggio per cambiarle.
Sant'Agostino (354-430).

ed allora tantissimi AUGURI DI NATALE (laici e religiosi, che ognuno li gradisca come vuole!) e di un BUON 2016 !!!!!

Ecchec...apperi tra i vari :

 Malasanità, Malapolitica, Malagiustizia, Malaeconomia e scendendo ancor più nei dettagli: Disoccupazione, Indagati celebri, Banche, Appropriazioni indebite, Disoccupazione, Occupati ma senza stipendio, Stipendi da fame, Esodati, Precari di ogni ordine e grado, Tasse, Evasori, Scuola, Consumi, Carenza di posti letto negli ospedali, Anziani, Invalidi, Pensioni da fame, Problemi ambientali, Buche nelle strade, Dissesti geo-idrologici, Ordine pubblico, Caos trasporti, Incompiute, Attentati, Mazzette, Alloggi & Sfratti, Ritardi & Burocrazia, Confusione & Pressapochismo, ecc, ecc...

almeno su uno di questi vorremmo metterci su una pietra tombale!!!! Non dovrebbe risultare cosa impossibile..., ho detto uno, mica ho chiesto la luna... ma che sia in maniera definitiva.  

mercoledì 23 dicembre 2015

La storia mitologica e non… dei Prometeo

Dall'accondiscendenza verso gli esseri umani al servizio pubblico verso gli utenti.

Mi si vorrà scusare se la piglio un po’ alla larga, ma c’è un nesso tra le due storie: un nome! Sfogliando riminiscenze scolastiche e navigando in rete, mi ritorna in mente la figura di mitologica di Prometeo. Emerge immediatamente che era un amico del genere umano.
Figlio, sembra frutto di una violenza, di un Gigante ed Era, per questo motivo era assai inviso a Zeus, o almeno fintanto non decise che Prometeo era troppo accondiscendente con quegli esseri umani che del resto aveva lui stesso forgiato nella creta. Prometeo, nella nostra cultura occidentale, è comunque visto come simbolo di “Ribellione”, di sfida alle autorità, nonché alle imposizioni. E’ ricordato nella mitologia per aver rubato ad Atena uno scrigno contenente l’intelligenza e la memoria per donarli agli umani; per aver, in un pranzo con gli dei, riservato le parti migliori di un bue agli umani e servendo le parti più scadenti a Zeus; per aver regalato il fuoco agli uomini. Tutte cose che finì poi con il ripagare legato con una catena attorno ad una roccia a farsi mangiare il fegato strappato dal becco di un’aquila.
Qualcuno a questo punto chiederà, ed allora dove sta ‘sto nesso? Semplicemente era per introdurre il fatto che mi è accaduto e che vengo a spiegare sperando che ciò che racconto possa essere di monito ed utilità a quelli che sono incappati in questa tipologia di furbesco disservizio pubblico (a quel che so, non si tratta di un caso isolato!).
Mi viene recapitata in data 4 dicembre 2015 una fattura relativa ad una fornitura di metano per un importo di € 200,69 a copertura di una lettura stimata pari a 34145. Qualcuno si chiederà dove sta il problema. Ebbene di problemi ce ne sono più di uno. Come recita nell’ultima riga della pag.2 in ogni fattura: “La invitiamo a comunicarci nei giorni tra il 26 … ed il 30/31… la lettura effettiva ecc…” io avevo provveduto scrupolosamente (come sono solito fare) ad inviare tale lettura effettiva (34074) in data 27/10/2015, cosa che invece non è stata assolutamente presa in considerazione.
Imbufalito da tale comportamento sono andato a leggere allora il contatore per vedere la differenza che esisteva tra il reale e lo stimato. E qui la sorpresa: il 4 di dicembre, si guardi bene, data della ricezione del documento e non della data di fatturazione, il numero reale era di 34144 mentre la stimata in fattura era già superiore, seppur di 1, segnando 34145. Stimata in base a che cosa? Probabilmente relativamente alle loro necessità di cassa.
Non parliamo poi per decifrare le voci della fattura! Io solitamente chiamo in aiuto gli amici della Nasa lanciando un SOS: “Houston ho un problema!“, al che spesso mi rispondono con un: “anche noi” a cui fa seguito logicamente il pagamento alla cieca.
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Al che a pensar male si farà anche peccato, però credo che in questo caso sia naturale e doveroso pensarlo. Ho la sensazione che qualcuno ci marci. Guarda caso, se tardi il pagamento anche di un solo giorno, scatta la mora, però sembra che incassare delle spettanze senza che si abbia consumato il gas, rientri nella legalità e non faccia scattare un centesimo d’interesse.
Dal momento che non sono il tipo abituato a porgere l’altra guancia, ho immediatamente telefonato al numero verde, dove un’impiegata “impappinata” ed anche più arrogante di quello che ero io al momento e ritengo anche comprensibilmente, prima mi ha detto che era lì proprio per aiutarmi, poi ha messo in dubbio che avessi comunicato la lettura o che se l’avevo fatta era magari fuori termine, poi scocciata mi annunciava che non poteva annullare la fattura (come se io non lo avessi già capito fin dal principio ed è per questo che ero imbufalito!) ed infine mi ha chiuso “educatamente” il telefono in faccia.
Non soddisfatto, anzi ancora più imbufalito, ho inviato una mail all’Ufficio Reclami, sempre in data 4 dicembre e più precisamente alle ore 13,38 spiegando il problema del disservizio a cui ero andato incontro e chiedendo che mi spiegassero prima le ragioni di ciò e poi di come mi dovrò comportare in seguito per comunicare la lettura con un margine di garanzia al fine di non essere nuovamente preso, italianamente, per i fondelli. Spiegando ancora, che qualora non avessi ricevuto una risposta entro 7 giorni, avrei consegnato alla stampa l’accaduto.
Beh, i 7 gg sono passati e non avendo ricevuto risposta, ho ritenuto che o l’Ufficio Reclami doveva essere oberato di lavoro (il che dovrebbe essere un motivo di riflessione per l’azienda) oppure il cittadino, evidentemente, non ha voce per costoro. Se così fosse, sarebbe opportuno quanto meno cambiare nome all’azienda, perché quel nome Prometeo, trafugato al personaggio mitologico e di cui sopra ho ricordato la storia, non ha nulla a che spartire con essa.
Pochi giorni fa, il 18, ho ricevuto una telefonata da parte di un incaricato (preparato, calmo e gentilissimo) dell’Ufficio Reclami della Prometeo Estra, che mi avvertiva che a seguito della mia mail, hanno provveduto ad annullare la fattura che sarebbe scaduta il 21 di questo mese, per l’ammontare calcolato su un consumo stimato. La fatturazione verrà di nuovo effettuata però calcolando questa volta sul consumo effettivo, come da me a suo tempo comunicato. Alla comunicazione telefonica, fatta in modo che non effettuassi il 21 il pagamento) faranno seguire quella ufficiale e per iscritto via mail, in cui mi si illustrerà le modalità in modo che la lettura del consumo effettivo, possa essere fatta lasciando una traccia di conferma.
Ritengo che come avevo criticato, tanto dovevo – per correttezza – ringraziare per l’intervento e nel contempo per rendere partecipi gli utenti che con il silenzio ed l’abbozzare non si va da nessuna parte: quindi, fate sempre sentire la vostra voce!

Franco Giannini Pubblicato Mercoledì 23 dicembre, 2015 su Senigallianotizie.it

domenica 20 dicembre 2015

Appena archiviato il IV Memorial di Volley “Giuliano Pierangeli”

 ... e già si pensa al 2016 !

E’ la squadra “Ristorante Il Casale” a far suo il trofeo della IV edizione del Memorial di Volley “Giuliano Pierangeli”, che batte in tre set la sua avversaria, in maglia canarina, del “T 9”.
Ad onor del vero bisogna anche segnalare e riconoscere che l’infortunio al ginocchio che ha colpito la squadra del T 9 nella persona di uno dei suoi migliori giocatori, Michele Allegrezza, all’inizio del secondo set, può, in un certo qual modo, aver facilitato il compito della vincitrice. Ma è solo una possibile scusante valida quanto quella del pelo nell’uovo!
Se è vero che l’abito non fa il monaco (e la squadra del “Ristorante Il Casale” non pone troppo l’attenzione sul loro look, essendo tutti con maglie disuguali), l’attenzione allora deve essere stata riposta su altri fattori: schemi, preparazione atletica e una panchina lunga e tutta preparata. Del resto, a dimostrare la qualità di tutti i suoi atleti e delle sue atlete, si deve aggiungere che è l’unica squadra che esce imbattuta dall’intero torneo. La classe non è acqua!
La squadra T9 del IV memorial di volley PierangeliL’unico neo ad emergere in uno splendido pomeriggio di sport veramente genuino è l’infortunio ad Allegrezza e quanto riferitomi dagli organizzatori del torneo: questi mi hanno fatto presente, con una vena giustamente polemica, che malgrado lettere indirizzate alla Provincia ed all’Istituto Corinaldesi per i riscaldamenti che non funzionavano, e malgrado l’assicurazione da parte dell’Istituto via mail alla società ASD Arci Volley e non solo, che gestisce la palestra, in cui si garantiva che il tutto sarebbe stato sistemato per questa giornata di finale, invece così non è avvenuto. Infatti il funzionamento del riscaldamento era limitato all’area del corridoio e degli spogliatoi, mentre la palestra ha continuato a restare al “fresco”. Quindi riscaldamento parziale, a fronte di un pagamento però per intero!
Giovanni PulcinelliFatto doverosamente l’appunto, ritorniamo alle note di carattere sportivo.Migliore giocatrice e miglior giocatore dell’intero torneo sono stati giudicati rispettivamente: Stefania Biagetti e Giovanni Pulcinelli. Poi premi con magnifici cesti natalizi, coppe e medaglie per tutti, grazie anche agli sponsor Hotel Universal e alla Farmacia Fulvi. A consegnare i premi ed a rivolgere un breve ricordo di Giuliano Pierangeli, ancora una volta il vicesindaco Maurizio Memè, accompagnato dal consigliere comunale con delega allo sport Lorenzo Beccaceci.
Immancabili come sempre le sorelle di Giuliano: Daniela e Roberta, che hanno voluto, alla fine della cerimonia, con infinito affetto e riconoscenza, consegnare due cesti natalizi ai due instancabili factotum di questo Memorial, in questo frangente anche commossi, Francesco Bramucci e Gianfranco Pacenti.
La premiazione dei due organizzatori del IV memorial di volley PierangeliCredo, questo punto, di poter concludere questa carrellata finale con la speranza di non aver dimenticato di nominare nessuno, rimandandovi al VIDEO qui sotto che racchiude, per l’appunto, brevi fasi di gioco della finalissima, il ricordo di Giuliano e tutte le premiazioni.
L’appuntamento è per il 2016 con l’edizione del memorial che sarà contrassegnata dal numero “5”.

Video :





di Franco Giannini

giovedì 10 dicembre 2015

Rivoluzionario Papa Francesco, ma don Giuseppe Cionchi non è che scherza !!

Una raccolta di pensieri e di passi di alcune interviste concesse da Papa Francesco, definito il rivoluzionario, ad alcuni giornalisti che hanno avuto il privilegio di disporre della sua pazienza.

Di questa paziente opera di ricerca si è incaricato don Giuseppe Cionchi, parroco di Monterado, organista, scrittore, giornalista, conduttore radiofonico di Radio Maria, nonché docente all'Università di Urbino.
Questa non si tratta della sua prima opera in qualità di scrittore, ma forse una tra le più rivoluzionarie, almeno da quanto a me è sembrato.
Non entro nei meriti religiosi, perchè, da ateo quale sono, non ne sarei capace. Ma ho trovato certe sue riflessioni su pensieri e passi di cui facevo accenno nel sottotitolo, che se da un lato sottolineano la rivoluzionaria mentalità del Pontefiche, dall'altra confermano la sua predisposizione ad essere un prete rivoluzionario, anchegli, come lo sono tutti quelli che sono più attratti e vicini alla gente comune.
Dopo aver letto questo libro, non so quanto sia grave per un "mangiapreti", ho voluto scrivere una lettera a don Giuseppe. Chi avrà la curiosità e la pazienza di leggere ne scoprirà il perchè.
Politicamente, tranquillizzo chi la pensa come me, non mi sono "venduto" anche io, come oggi va di moda, affermando che si può mutar parere (per alcuni con troppa facilità!). Io resto di sinistra, vista l'età che ho, non mi sto ruffianando con la Chiesa, per una raccomandazione per l'Aldilà, ma mi sono sentito di esternare quello che pensavo e penso di questo prete, che forse nella sua carriera, avrebbe meritato molto di più! 
Tra parentesi, comunque, ho voluto mettere il numero di pagina sia dei passi più salienti, toccanti, importanti che dovrebbero far pensare di Papa Francesco, come pure in quelli di don Giuseppe Cionchi che dovrebbero far ugualmente riflettere, ma, diciamo, principalmente a chi di Chiesa vive e s'intende. Seppur magari a volte dimenticando quale sia la loro effettiva missione pastorale.
Che dire di più se non che il prezzo di copertina de libro è di € 15 edito da Albatros e lo si può acquistare presso la Mastailibri di Via Cavallotti, 15 a Senigallia.
Buona lettura.

Questo il testo della lettera inviata :


Senigallia, 8 Dicembre 2015

Reverendo Giuseppe Cionchi,
Immagino che se non fosse per il latore della presente, ovvero mia moglie Giuliana Bacchiocchi, a far luce su chi sia il mittente di questa lettera, la sua prima esclamazione sarebbe un :” e questo chi è e che cosa vorrà?”
Infatti, don Giuseppe, noi non ci conosciamo personalmente. Anche se, devo dire, attraverso le ripetute pre-organizzazioni conviviali in cui solitamente è invitato e che si tengono a fine ottobre di ogni anno con i suoi “ragazzi” ex studenti dell'Istituto Prof. Alberghiero sezione Contabili d' Azienda, il sottoscritto lo ha iniziato a conoscere apprezzandone ed ammirandone le virtù sia come comune uomo ed ancor più come religioso.
La mia gli potrà risultare una “sviolinata” preparata ad arte, come si usa dire nel gergo popolare, ma deve credermi, qualora ritenesse questi meriti come spropositati ed immeritati, la colpa non è assolutamente la mia. Di mio c' è solo la sensazione che questi rispondano a verità perché ho “intercettato”, quasi obbligato e senza volerlo, i colloqui ed i giudizi telefonici che si scambiavano e che continuano a scambiarsi nei suoi confronti le/i sue/suoi allieve/i nel corso delle summenzionate preparazioni mangerecce. Giudizi che poiché espressi senza che l'orecchio interessato ascoltasse, sono da ritenersi di conseguenza sinceri, spontanei e veritieri.
Quindi se qualcuno ha esagerato, ma non credo, quello non sono di certo io.
La mia unica personale valutazione (diciamo voluttuaria!) l'ho potuta dare solo su quella bottiglia di Fragolino che regalò a suo tempo a Giuliana di cui ho potuto apprezzarne tutto il suo bouquet centellinandolo, come doveroso fare, con le cose piacevoli ai palati più esigenti. Cosa, don Giuseppe, che mi ha portato a questa esclamazione alla prima piccola sorsata degustante, che è stata, glielo giuro!!:” Hai capito don Giuseppe come si tratta bene?? Di vino se ne intende di sicuro, di anime non sono io di certo, quello che può giudicare il suo operato!”.

Ora se sono qui a disturbarlo con questa mia, non è per criticare o esaltare la qualità del suo vino, ma perché mi sono permesso, invece, di farlo sul contenuto e nella stesura del suo libro : Papa Francesco “il rivoluzionario”.
Nella dedica che lei ha posto sulla prima pagina del libro consegnato a Giuliana, oltre il menzionarla, ha fatto un riferimento anche nei riguardi del sottoscritto. Cosa questa assai gradita e di cui la ringrazio, che però mi ha fatto scattare la necessità di leggere il frutto di questo suo impegnativo lavoro di ricerca. Opera che mi aveva in verità interessato immediatamente già dal titolo con quel virgolettato riferito al Santo Padre definendoLo “rivoluzionario”.
Devo confessare che, affrettatamente e da antipatico saccente, il mio giudizio è stato impietoso. Cosa di cui mi scuso immediatamente, perché, ho appurato poi più avanti, proseguendo nella lettura, mi sbagliavo. E con questa mia ammissione, da agnosta quale sono, non chiedo di certo la sua “assoluzione” religiosa, ma doverosamente devo chiedergli delle scuse per la mia anticipata presa di posizione e per di più errata.

Vedo di spiegarmi però sui perché di tale mio giudizio avventato.
Dalla lettura delle prime 140 pagine l'impressione che ho avuto è stata quella di una sua furbesca mossa editoriale sfruttando il copia ed incolla su quello che altri avevano detto.
Di per se, ai nostri giorni in cui sono infiniti i fatti ancor più biasimevoli, da chiunque non vesta il suo abito, avrebbe potuto (ma visto con grande buonismo!) anche essere accettato, seppur a denti stretti, ma per un uomo di religione... scrittore e giornalista, nonché docente all'Università di Urbino, sarebbe stato difficile da mandar giù... Non crede?
Ripeto, mi sbagliavo e sono di nuovo a rinnovarle le scuse, per questo mio giudizio.
Dettato, però, forse anche da un pregiudizio aggravato (non è una scusante, veda bene, mi creda, ma solo una constatazione) dal fatto che per tradizione famigliare sono stato sempre un “mangiapreti”. Seppur sono stato battezzato, comunicato e schiaffeggiato nella Cresima e sposato in Chiesa, sa come avviene, per i soliti motivi, se non di credenza, ma come dire, di facciata o di facilitazioni che la burocrazia richiede.
Che vuol farci don Giuseppe, del resto sono nato in una casa dove tutti erano comunisti e già fin dall'età di 7 anni mi portavano in “sezione” ad ascoltare quelli che avevano, come diceva pieno di ammirazione l'allora buonanima di mio padre, “una certa cultura politica”; magari perché portavano nella tasca della giacca “L'Unità” con la testata ben visibile agli occhi di tutti. Poi a livello di cultura generale possedevano, si e no, visto anche i tempi, la quinta elementare. Comunque e vorrei sperare (la speranza deve essere l'ultima a morire), ma la vedo dura, che il livello culturale si stia alzando, seppur con estrema lentezza. Ma da quel che mi sembra di vedere è che solamente i “titoli di studio” si stiano portando più in alto, ma la conoscenza a livello culturale sia relegata molto alla tecnologia, lasciando indietro quella che quasi con schifo e puzza sotto il naso, molti chiamano “nozionismo”. Ed allora materie come storia, geografia, letteratura, ecc. vengono dimenticate. Ma, rubando una citazione, un popolo che non conosce il proprio passato non ha futuro.
Ritornando a noi, ovvero al libro, proseguo con il raccontargli che a mano a mano che procedevo nella lettura, mi appuntavo i tanti passi che ritenevo “stuzzichevoli”, ripromettendomi poi alla fine di questa, che mi sarei “vendicato” con una lunga serie di domande da porgli, che mi compiacevo potessero poi risultare imbarazzanti. Quasi che fosse la mia, più che una lettura un lavoro “sadico”... ed ora lo riconosco, principalmente stupido!
Avevo messo ritagli di carta a mo' di segnalibri, dove si parlava dei problemi del “creato”, della “famiglia”, del “lavoro” (pag.35), un altro (pag.36/37) dove si parlava della “Visita alla Terra dei Fuochi” del Santo Padre. Ed ancora sulla “disoccupazione” e “pedofilia” (pag 43). Poi la chicca su “le spese per gli animali”, la quinta spesa importante secondo le statistiche (pag.51). Ma anche i conventi vuoti trasformati in alberghi (pag.68), dei corrotti (pag.69) e della Curia Romana (pag.73) , come pure quella sui Giornalisti (pag.90).
Giunto alla pag 91, guarda caso, una sola riga sulla globalizzazione, una toccata e fuga sul G8 cardinalizio, sulle guerre. E si che solo su questi argomenti, mi fregavo le mani al solo pensiero di crearci su uno scoop, ci avrebbe potuto scrivere un libro, ed invece... Invece neppure una piccola riflessione! Ed intanto mi chiedevo, ma un'idea su tutto ciò, don Giuseppe se la sarà pur fatta ed allora perché non l'ha esternata?
Ed intanto andavo avanti (logicamente non soffermandomi sui brani specificatamente religiosi per ragioni di ignoranza in materia che mi impedivano assolutamente di fare obiezioni o critiche. ) continuando a mettere ulteriori segnalibri : sull'intelletto, sullo IOR, su l'Ipocrisia della Chiesa, sul lavoro, su Lenin, sul liberismo, sulla mafia (pag.da 92 a 97).
Altri passi interessanti emergevano sulla mondanità ed i Movimenti Popolari (pag.99), sulla Politica (pag.113) sui poveri (pag.114) e guarda guarda anche quella sul piacere del “Tango” di Papa Francesco e con tutto quello che ad esso poteva essere correlato (pag.127).
E mi attendevo, don Giuseppe, che ad ogni passo avesse commentato con dei suoi pensieri ed invece trovavo solo chi lo aveva detto ed in quale circostanza. E mi sentivo sempre più coinvolto nel motto Andreottiano del “a pensar male si fa peccato ...”.

Ma, c'era un ma, ed io avevo peccato di presunzione, ed era più che onesto che ne pagassi lo scotto e scoprivo come avrebbe fatto bene il buonanima di Giulio se avesse terminato il suo motto con il dire che “A pensar male si fa peccato!” Punto!!!
Fremendo un po' sono infatti così arrivato al Capitolo IV.
E da questo punto mi sono sentito a disagio, mi è caduto il mondo addosso, ho compreso che lo scoop era saltato, avevo fatto la figura del saputello e ben mi stava e che il ravvedermi per aver pensato male a priori era la minima cosa da fare, e che il far finta di nulla, intanto nessuno l'avrebbe scoperto, non mi tacitava la coscienza ed avrebbe offuscato il mio nome (Franco) che mi ricorda sempre di comportarmi con franchezza.
Non solo, ma da pag. 142 ho anche scoperto che oltre a Papa Francesco di rivoluzionario abbiamo anche don Giuseppe. E che rivoluzionario, tanto da far gridare “Alleluia” anche a me. Un altro uomo senza peli sulla lingua e che cammina a busto eretto!!
Ed allora le sue profonde riflessioni su : Via le chiacchiere dei documenti (pag. 151), il Vicario Generale e l'oro per la Madonna (pag.201), meglio gli animali dei barboni (204), la povertà dei titoli (spero che quello usato da me nell'intestazione sia giusto, ma a questo punto, a quel che leggo, sarei ugualmente perdonato per l'errore) e dei filetti rossi (pag.205), mi hanno affascinato. Un piccolo dubbio mi sorge su quanto scrive sull'illuminismo, sull'enciclopedismo (pag.214), mentre confermo su ciò che dice circa i Documenti Fondamentali (pag.215).
Ma la sua spiritualità rivoluzionaria (e purtroppo per questo, mi spiace doverglielo dire, don Giuseppe non lo faranno mai vescovo!) emerge come piace a me, quando dichiara (pag.231) :”... I Vescovi la smettano di avere la mentalità da “principi”...”. E lo condivido ancor di più, perché non ha neppur tentato di celarsi dietro alla solita falsità del “non certo tutti” o del “non facciamo però di tutta l'erba un fascio”. Chi deve capire, capirà!
Solo mi chiedo che cosa ne avrà pensato il nostro Vescovo, volendo dare per scontato che abbia anche lui letto questo suo lavoro, come del resto ritengo sarebbe stato suo Obbligo. Posso immaginare però che non gli avrà neppure fatto alcun rimprovero scoprendo che lo ha anche detto un suo superiore: Papa Francesco...
Vado a concludere, don Giuseppe, scusandomi doverosamente per la mia lungaggine, esprimendogli, per quel che possa valere, tutta la mia ammirazione, sia per le sue riflessioni, ma anche per il lavoro certosino di ricerca e per l'utilità che questo suo lavoro potrà avere nel tempo, riassumendo tutti i più importanti passi che il Santo Padre in appena un anno di Pontificato ci ha inviato. Oramai ci ha abituati a spedirci questi suoi pensieri profondi ed alla portata di tutti, ma che spesso sentiamo, ma non ascoltiamo e quel che è più grave, dopo appena un breve lasso di tempo, sia atei che credenti, dimentichiamo, con la scusante che siamo presi dal logorio della vita di ogni giorno. Io penso però più dagli egoismi quotidiani.
Da religioso quale è, credo anche, senza tener conto minimamente del mio incitamento, non ne ha bisogno, sono certo continuerà a camminare a busto eretto, dicendo pane al pane e vino al vino, preferendo come risultato di questo suo comportarsi, restare parroco di una piccola parrocchia quale quella di Monterado, piuttosto che una magnifica reggenza di un Duomo, di una Basilica, di una Cattedrale o anche il vestire del mantello di “principe” ecclesiastico.
Il piccolo è più bello e sicuramente più raccolto, quindi più modesto e più vicino alla gente comune. A volte, è una mia credenza, penso che il raccoglimento nella religione è quello che aiuta maggiormente a ritrovare se stessi. Se poi uno ha la fortuna di imbattersi in una piccola Chiesetta di paese ed in un prete quale lei è, può dire di aver trovato la cura per i suoi mali.
Gli ho scritto oggi, 8 Dicembre, data dell'apertura della Porta Santa, perché non potrà non concedermi il perdono per aver abusato del suo prezioso tempo e nel contempo per porgergli i miei più sinceri Auguri per un Santo Natale che speriamo foriero di Pace, Serenità e Speranza per tutta l'Umanità.
E vorrei concludere questa mia, se lo permette anche ad un non credente quale sono, un sentito ALLELUIA!!!!!!
Suo Franco Giannini


http://www.lospigolatore.blogspot.com/

mercoledì 2 dicembre 2015

Alla Cop21 :"Dai, copritevi bene, che usciamo a fare quattro passi e respirare una boccata di ossigeno!"

Anche la scelta della sigla Cop21 suona come farlocca ! 

Ma ancor più deludente è di già per sé l'altolà dei primi due grandi inquinatori mondiali : la Cina e l'India. Non vogliono e non accetterebbero mai di sentirsi imporre una qualche regola a loro non soddisfacente.
E mentre affermano queste loro idee, seppur si dicono disposti a collaborare, a Pechino sembra che sia stato emanata l'ordinanza di coprifuoco: si raccomanda di non uscire di casa, alcune fabbriche sono chiuse, i camion hanno divieto di circolazione e le persone che circolano per le strade sono tutte mascherate. Lo SMOG si taglia con il coltello! Gli studiosi del problema dicono che gli abitanti di Pechino è come se si fumassero una sigaretta ogni ora e mezza. In compenso, tra 4 o 5 anni, continuando così, i cinesi risolveranno il dilemma di come contenere il loro aumento demografico. Il problema è che lo faranno contenere anche a chi, come noi italiani, da tempo l'abbiamo risolto con l'avvento della "televisione e della miseria".  
Ma l'arrendevolezza di questa terra e di questo popolo, credo che la possa essere raccolta tutta in una foto simbolica (tratta da Ansa.it)  di questo artista di strada, che ha pensato bene di prendere per i fondelli i suoi politici, intentandosi questo sistema per purificare l'aria.
                                                                     
Ogni "grande" dei paesi partecipanti al vertice di Parigi, hanno suggerito la loro Aspirina contro il Cancro, nel tempo consentito a ciascuno di 3 minuti. Un problema grande per l'Umanità regolato con un Pic indolore e il sospiro del piacere espresso in "Già fatto?".
E per riepilogare in breve come hanno fatto loro in tre minuti, possiamo dire ed immaginare tanti di quei interventi a chi saranno serviti, chi li avranno ascoltati e magari qualcuno derisi.
Pensiamo a che cosa avrà pensato il cinese, quando il nostro Matteo avrà letto il suo temino : "Ma che cavolo sta a dile questo. 84 mila molti per causa delle polveli, fumo ed ozono, plimo in Eulopa e ha tutte le fabbliche chiuse. Almeno noi le abbiamo apelte ed abbiamo anche quelle che una volta elano di lolo..."
La Germania, ci segue a ruota. Che avrà potuto dire la Merkel? Avendola fatta sotto la neve e non sapendo che non la si fa perché al primo disgelo la si scopre, Ed i tedeschi poi oltre alla propria nazione, sono andati ad inquinare anche a casa degli altri.
Il Giappone non ha partecipato perché il suo "grande" era impossibilitato a letto colpito da una indigestione di carne di Balena in quanto offertosi quale cavia, a suo tempo, per studi scientifici programmati, su tale tipologia di alimento.
Obama, da Zio d'America, ha pensato di risolvere i problemi dell'Umanità, impugnando come al solito i suoi verdi $  e ventilandoli sotto gli occhi dei paesi con le pezze al culo.
I suddetti paesi con le pezze al culo, che si preferiscono chiamare con il termine "Emergenti" lanciando occhiate sensuali a quelle banconote, con l'acquolina alla bocca sono riusciti a malapena a mormorare :" A noi va bene tutto purché per continuare ad emergere non ci tagliate il Petrolio ed il Carbone!". E guarda caso, ma che ci frega, sono i due fattori più inquinanti.
Ed a ringraziare, immagino, saranno stati i principali paesi  produttori di queste risorse "indispensabili" ... si, ma per accelerare il processo di morte del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
Poi c'erano anche i paesi poveri, ma senza neppure le pezze al culo. Gli ultimi della lista, i diseredati! Questi, visto il loro anonimato nei confronti di tutti gli altri, avranno i loro bei problemi già per ritornare a casa, sempre che riescano a vedere nel mappamondo da dove sono partiti e sempre che sia indicato, figurarsi quindi quanto saranno stati ascoltati nel corso del vertice...
E nel 2030, che non è neppure tanto distante, si inizieranno a vedere i risultati di tale incontro salottiero. Perchè di più non si è trattato. Ora a svolgere le pratiche burocratiche ci sono rimasti i "peones" dei grandi, che equivale, per costoro, a dieci giorni di vacanza nella "Ville Lumière". E quando gli potrà ricapitare??
Ora concludendo, visto la fine che i Giapponesi fanno fare alle balene, non so quale valore potrà avere l'augurio che solitamente si fa tra noi uomini della strada (non certo tra i "grandi" della terra) in previsione di tale data, ma io mi azzardo ugualmente ad inviarlo a tout le monde:" In culo alla balena!!"






di Franco Giannini