martedì 21 giugno 2016

Diversamente Giovani : La TARI, un servizio che il Comune ti offre con il Disservizio !

Sembra lo facciano apposta ! Per una volta che si evita di parlare del servizio come raccolta, ecco che lo si deve fare per un disservizio  di carattere Amministrativo.

Ohi, si guardi bene che non si parla più del servizio di raccolta, perché il cittadino è stato preso per "stanchezza" e quindi ha rinunciato alle critiche. Per qualcuno, questo silenzio (o meglio il solito borbottio senigalliese) sarà stato concepito anche come un vittoria, comunque buon per lui, chi si accontenta gode!
Ma quello di cui da una decina di giorni si parla in città, è quell'organizzato disservizio della tardiva consegna delle bollette della TARI con i relativi importi da pagare e le rateizzazioni concesse. Al momento in cui scrivo (21 Giugno 2016 ore 15,36) al sottoscritto deve essere ancora recapitata.
La tassa, per chi non lo sapesse, doveva essere pagata entro la data del 16 c.m. onde non incorrere nella sovrattassa prevista in questi casi. Ecco che allora, l'Amministrazione, tastato il polso del malcontento della popolazione (che si guardi bene, si preoccupava di pagare in tempo lo Stato, diversamente da quello che lo stesso fa con il cittadino!), in data 14 c.m. (appena due giorni prima della scadenza del 16!) alle ore 15,57 emetteva un comunicato stampa in cui tra l'altro veniva indicato :"...che il pagamento della prima rata della Tari (Tassa rifiuti) 2016 potrà essere effettuato entro la data del 30.06.2016 senza incorrere nell’applicazione di alcuna sanzione." e proseguiva con :" Per ulteriori informazioni, ricordiamo che lo sportello tributi è aperto il lunedì e... - continuava  e terminava con - L’ufficio è raggiungibile anche attraverso lo sportello telefonico, attivo allo 071.6629370 il martedì pomeriggio dalle ore 15.15 alle ore 17.15 e il giovedì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.30, o via mail all’indirizzo info.tributi@comune.senigallia.an.it ".
Ecco che allora forte anche del fatto che "Chiedere è lecito e rispondere è cortesia" ed ancor più in questo caso che venivo sollecitato a farlo e che quindi la risposta doveva essere considerata ancor più di una semplice cortesia dal momento che non ero io la persona in difetto, mi son precipitato ad usate l'indirizzo di posta, piuttosto che utilizzare il numero di telefono che il più delle volte è un modo poco garbato per passare avanti a quegli utenti che in ufficio stanno invece facendo la coda.
Così scrivo una mail (16 c.m. alle 14,31) all'indirizzo fornitomi nel Comunicato Stampa, in cui richiedo una copia della bolletta con l'importo, non tralasciando di esprimere anche il mio malcontento specificando che questo non è assolutamente nei confronti degli impiegati e della dirigente, ma più in alto. Quello che ho ricavato da tutto questo è il silenzio assoluto da parte dell'Amministrazione. 
Eppure, oltre alla copia della bolletta, avrei dovuto ricevere altre illuminazioni, quale la data che mi sarà assegnata quale ultimo termine di pagamento (il 30 giugno per quelli che l'ha ricevuta il giorno 14, ma io che ancora la devo ricevere?? sempre il 30 ?? Ed eventualmente questa sarebbe una soluzione equa ??) il tipo di rateizzazione, dal momento che ad alcuni utenti è stato concesso due rate ed ad altri 3, come mi devo comportare se questa bolletta non mi arriva neppure per il 30 ? Perché c'è anche da dire che non ha una data segnata nella busta di consegna. Vale quindi la mia parola del quando la riceverò, o vale quella dell'Amministrazione che dice di avermela inviata punto e basta e che quindi devo pagare? E poi ancora, perché devo essere io a preoccuparmi a rintracciare la bolletta, se sono loro ad essere dalla parte del torto nell'aver organizzato un servizio a dir poco "biasimevole"?
Ma poi, ripensandoci, ed avendo letto un articolo in merito di un Consigliere Comunale, a cui non è stata data alcuna risposta, mi son chiesto :" ma tu chi ti credi di essere??". La risposta l'avrei, ma l'educazione m'impedisce di darla.
Io sarò anche polemico, ma certo, che spesso si critica il Sindaco per tante cose, ma almeno lui, quando gli si scrive nella rubrica "Scrivi al Sindaco" dopo poco tempo ti risponde. Che poi la risposta piaccia o meno, questa è un'altra cosa. Ma almeno ti risponde! E credo che rispetto ad un assessore gli impegni siano più numerosi e più impegnativi. Credo !!
Qui, invece la cosa scandalosa è che organizzativamente hanno fatto acqua fin dall'inizio con il commissionare l'appalto della stampa e consegna delle bollette, hanno cercato allora di afferrare la ciambella di salvataggio affinché tenesse loro la testa fuori dall'acqua prolungando la data di scadenza, con l' invitarti a telefonare e scrivere, ma poi hanno preso il salvagente forato (la mancata risposta). Evidentemente ancora una volta non sanno come discolparsi e preferiscono affogare nel silenzio. A pensare si, che sarebbe tanto semplice invece continuare a galleggiare, seppur maldestri nuotatori, basterebbe chiedere semplicemente scusa, magari proprio in quella famosa mail di risposta ancora nel cassetto del dimenticatoio. 
Ehhhh!!!! lo so, ma loro son politici !!





di Franco Giannini

AGGIORNAMENTO  al 28 Giugno 2016 dietro segnalazione privata con un messaggio e neppure anonimo. Dopo aver ripostato il post di cui sopra, mi sono arrivate altri che confermano di non aver ricevuto nulla da qui il mio commento su FB:
"Qui, a quanto pare, i miei amici faccebocchiani sembra l'abbiano ricevuta tutti. Poi chissà perchè, qualcuno preferisce usare i messaggi privati per esternare il proprio malcontgento perchè ancora le acque non si sono rotte ed il "lieto" evento è rimandato a data da destinare. Attenzione che il nick name "brontolone" è stato gia usato da chi scrive. Coraggio che non ce n'è molta, ma ancora uno scampolo di democrazia ancora esiste. Uscite allo scoperto, almeno in questi casi, dove il cittadino si indigna perchè VUOLE PAGARE e non evadere, e ad impedirglielo sembra sia chi invece è preposto alla riscossione. Ci dovrebbero ringraziare, altro che!!"

lunedì 20 giugno 2016

Le Elezioni Comunali 2016, post ballottaggi...

... viste dopo l'assunzione necessaria della pillola antidepressiva del giorno dopo attraverso gli...

AVEVANO ed HANNO DETTO :
Renzi qualche giorno fa alla vigilia dei ballottaggi :" Le Ammnistrative sono un passaggio locale." Ma era stato costretto ad aggiungere a denti serrati ed un sorrisino acido dopo la prima mandata elettorale, anche  :"Noi non siamo tra quelli che dicono che abbiamo vinto"...solo che ora dopo tal batosta ricevuta ai ballottaggi, silenzio assoluto al Nazareno e non si fa trovare.
A parlare sono alcuni, in un modo o in un altro, perdenti che a denti stretti, molto stretti (e con un grosso bruciore al fondo schiena, prima generalizzano cercando di assolvere, falsamente, partito e segretario, ma poi, Ohhh buoni si, ma fessi no.... ed allora:
Merola: (Sindaco di Bologna "Il partito fai da te non funziona ...Si deve convincere che fare le cose solo dall’alto non porta ai risultati che vogliamo ottenere "
Chiamparino (presidente di regione): "Serve una riflessione seria"
Fassino (Sindaco Uscente) : "... i commentatori sottolineano che l'elemento clamoroso del voto di Torino sia che l'esito non ci favorisce nonostante sia stata una città ben governata..." evidentemente la colpa è di qualcun altro!
Davide Zoggia ( bersaniano.) “Sembriamo sempre più un partito dell’establishment"
Miguel Gotor : "Appariamo quelli della democrazia dell’autoscatto e del narcisismo”
Esposito: "Dirigenti Pd in preda a individualismo sfrenato"
Giachetti: "Mi dicevano: senti, nun è nà cosa personale. E’ che tu rappresenti il Pd...Il partito, purtroppo, più che un risorsa, s’è rivelato una tragica zavorra“
Livio Di Tullo (sindaco di Savona) :" Una settimana fa ho comunicato al segretario Cittadino del Pd e a quello provinciale le mie dimissioni dal partito. Se devo dirla tutta, l’essere nel Pd è un freno e non una opportunità"
Roberto Speranza :“un segnale politico chiaro al governo, a Renzi e all’azione che il Pd sta portando avanti...c’è una difficoltà profonda: un pezzo della società trova una contraddizione tra il racconto del Pd e la vita quotidiana”.

Ma poi ci sono le alte sfere che logicamente fanno da scudo al segretario ed alla loro poltrona.
Matteo Orfini per il quale le Comunali ed il referendum sono voti diversi ammettendo però: “Il segno è inequivocabilmente negativo”
Ettore Rosato (capogruppo alla Camera): “Si tratta di un voto amministrativo”
Andrea Marcucci (senatore) :"Alle amministrative si vince e si perde, è la democrazia”
Lorenzo Guerini (il vicesegratario) :" Vinciamo in maniera netta contro la destra, ma paghiamo dazio contro i 5 stelle perché la destra li vota”
La fine della nottata, comunque sia andata e malgrado qualcuno abbia tentato di nascondersi, ha da passà. Però non si conosce chi sia stato l'ultimo ad uscire dal Nazareno ed a spegnere la luce se non per un motivo di consumo, almeno per quello di non mettere la faccia ancora in luce.
 
di Franco Giannini

domenica 19 giugno 2016

ITALIA Capovolta ...

...  quale nave scuffiata dalle ventate dei tanti governi succedutesi è sempre più ingovernabile comandata com'è da capitani di acqua dolce.

Più vado avanti nel tempo e più mi accorgo quanto sia bello possedere un blog.
C'è stato un tempo che possederne uno era diventata una moda alla quale non potevi sottrarti. E devo dire che anch'io ne fui colpito e mi lasciai trasportare dalla corrente. Solo che io, nel bene o nel male, ho continuato per mia ambizione (forse!) o egoismo (di certo). A molti altri è rimasto il gusto del commento telegrafico twiteriano o anche meno con il cliccare un "Mi piace" su FB.
Dicevo, ambizione, perché, seppur come scrivevo nel mio sottotitolo del blog :" Lo Scrivere, non deve essere una ricerca forzata di consensi..." fa sempre piacere essere letti e magari anche contestati. Egoismo di certo perché proseguo con :"... bensì uno degli antidoti più efficaci, per combattere quel "rododen"T"ro, che la vita quotidiana non lesina di offrirci. Un po' come il "canta che ti passa". Ed è questo, forse, il lato più curativo che prediligo, perché me la canto e me la suono come voglio e mi serve come valvola di sfogo. Un parafulmine personale con tanto di scarico a terra. Che cosa ne ottengo? Assolutamente nulla. Ma la rabbia accumulata, pian piano che scrivo, mi si scarica. Se dovessi esprimerla a parole e di fronte ad un pubblico, grande o piccolo che sia, credo che oggi non lo farei scrivendo da casa, ma qual "Silvio Pellico de noialtri", da qualche "Piombi" locale.
pianta di rododendro
Le offese potrebbero piovere incontrollate e non avendo io semplice cittadino quella "Immunità" simbolo di potere della "Casta" che da tempo casta non lo è più, sarei sottoposto ad una pioggia di  querele. Invece, sul "Blog", scrivi, offendi, usando quei bei termini esplicativi (magari anche volgari) che il buon dialetto a volte ci fornisce e poi quando la buriana ti è passata, rileggi, cerchi di sostituirli con altri più perbenisti, ma tanto più falsi e ti rimetti in pace con te stesso e con coloro che avevi attaccato.
Ieri sera, ad esempio, stavo cenando con mia moglie e  guardavo il TG dove il solito "incantatori di serpenti" in trasferta nel paese di Casatchok (quello del ballo della steppa) ci raccontava di quanto lavoro porterà in Italia, malgrado le sanzioni europee nei confronti della Russia. E mia moglie, come un sottofondo, mangiando mozzarella ed insalata, borbottando sottolineava :"... ma che bravo... intanto oggi è il 17 del mese e la pensione mia è già finita". Ed allora mentre lei si sfogava, io pensavo, sempre relativamente a questo personaggio tanto arrogante quanto buffo e senza alcuna decenza morale, che alcuni giorni prima in un incontro con i commercianti aveva detto che gli italiani con quegli 80 € che avevano trovato nella loro busta paga di 1000 € erano potuti andare a farsi una pizza o a mangiarsi un gelato. E' in casi come questo che si perde la luce dagli occhi quando emerge in maniera spudorata la limitatezza di pensiero e l'apertura mentale di coloro, che hanno la fortuna di possedere " il budello grasso". E sono convinto che non lo fa neppure apposta, ma solo per l'inconsapevolezza che ha costui (e di chi lo ha preceduto) di come una famiglia deve gestire 1000 (e già sono "fortunate") e spesso anche meno € e che quindi quegli 80 € a tutto serviranno fuorché, credo, alla pizza o a leccarsi il gelato. Una possibilità più reale è che invece essi siano resi allo Stato Creditore, (perché non tutti noi "mortali" siamo come lo Stato che paga a babbo morto), un esattore senz 'anima che pretende il pagamento immediato dei suoi balzelli, alla scadenza!
E mentre i titoli continuavano a scorrere tutti con notizie poco allegre, i bocconi stentavano a scendere. Ed ecco che si parlava, guarda caso, di malasanità. L'ennesimo caso di una mamma (questa volta di due gemellini) che per un motivo non ancora chiaro, aveva reso orfani per, si dice, (anche perché si attendono i risultati delle solite autopsie che si fanno in questi casi ordinate dalle Magistrature), per un errore, ripeto il si dice, medico. L'ospedale, ancora una volta, quello del profondo sud : Reggio Calabria. E nel mentre la rabbia saliva al solo sentire di come la Sanità Italiana continui a fare danni, guidata com'è in modo pietoso da quell'incompetente ministra senza alcun titolo accademico (se non quello solito di una vergognosa politica)  ed incapace di distinguere un'iniezione intramuscolare da un' endovenosa, raccontavo a mia moglie come la Casta della politica romana, malgrado continuino a parlare di tagli dei privilegi, hanno una assistenza ambulatoriale all'interno del Parlamento e che ci costa 2 milioni di Euro l'anno.
E nauseato dall'insieme di queste nefande notizie e dai più umilianti (per noi ascoltatori) comportamenti politici, mi alzavo da tavola masticando un vaffa indirizzato a..., indovinate voi, ripromettendomi di rilassarmi, almeno, con il vedere la partita di calcio  tra l' Italia - Svezia, e con lo sfogliare il quotidiano nel quarto d'ora d'intervallo che è solitamente occupato dalla immancabile pubblicità (come se non pagassimo già il canone di abbonamento!).
Ma devo convenire che la scelta non è che sia risultata poi una delle migliori. Si, lo so, come ha poi esclamato il Zenga nazionale mondiale ed il commentatore RAI dopo il gol italiano alla fine del secondo tempo :"... Si, non avremmo giocato bene, ma per una volta diciamocelo pure, chissenefrega, abbiamo vinto.". Ma ho dovuto attendere quasi 80 minuti!!

Ma non è forse quello che avranno pensato i più, come sono la maggior parte degli italiani, propensi a nascondere la testa sotto la sabbia e gridare "abbiamo vinto" con la stessa facilità del "hanno perso"!! Ma io che nell'intervallo mi ero soffermato nella lettura del quotidiano e mi ero fermato a leggere un trafiletto che riportava i premi partita dei nostri nazionali, sarò uno sfigato, ad onor del vero ci sono rimasto invece veramente male. Infatti, udite, udite, i premi che verranno consegnati ai nostri eroi, saranno in ragione di 267 mila €. Ma non da dividere tra tutti i partecipanti, 267 mila pro capite. O meglio così ripartiti: 27 mila € se si toccheranno i quarti, più  altri 40 mila se raggiungeranno le semifinali, più ancora 70 mila se l'obiettivo toccato sarà quello della finale ed infine altri 130 mila se si apriranno le porte dell'Olimpo con la vittoria del titolo europeo.
Ed il bello è che il redattore, quasi a scusarli, definiva tale cifra "contenuta". Solo perché la Germania e la Francia ne darebbero 300 mila e la Turchia, ma per me questa nazione non fa testo, anche perché i bookmakers la darebbero 5000 a 1, ne concederebbero "appena 750 mila". Il tutto, miei cari signori, non per un'operazione a cuore aperto, ma per due calci in un pallone e come si sta vedendo in questo europeo, neppure dati (dal più delle squadre, con eccelsa professionalità, tecnica ed impegno.
Sintomo, quello dei premi, di una mancanza di rispetto nei confronti del valore del denaro ed ancor più verso il modo in cui questo viene guadagnato. Un' incapacità di chi lo spende e spande con tanta facilità confondendo Necessità con Esigenze. Un fregarsene di offendere chi guadagna certe cifre (e sono già fortunati ad avere un lavoro seppur con uno stipendio da fame!) sempre che tutto vada bene, con 20 anni di lavoro e magari alzandosi alle 5 del mattino e questi pochi privileggiati se le possono portare a casa con 20 giorni di ferie facendo un lavoro che "una volta" forse amavano e che oggi considerano "stancante". E questa non è invidia, assolutamente, è solo una valutazione di quanto certe cattive valutazioni potrebbero alimentere, ogni giorno che passa ancor più, le disuguglianze. Aggiungo anche, neppure per cattiveria, ma proprio per non conoscere (e spesso per essersene dimenticati!) di quelle che sono le necessità, a volte vitali, dei meno fortunati. Ecco che allora ritorno da dove ero partito da lì ritorno, non quindi una pizza o un gelato, meglio un paio di scarpe al bimbo più piccolo...





di Franco Giannini

lunedì 13 giugno 2016

Il Mondo è stretto tra l' abbraccio dell' Inciviltà e quella del Fanatismo

In occasioni simili, ci si chiede a chi negare l'attenzione onde togliere quella visibilità di cui gli infami si nutrono.

E così, mentre negli USA, ad Orlando, veniva attuata l'ennesima carneficina ad opera di un fanatismo religioso, nella vecchia Europa, in Francia e più precisamente a Marsiglia il motto repubblicano di "Libertè, Egalitè, Fraternitè" veniva privato del suo ultimo termine: Fraternità.
Dovevano essere dei campionati europei di Calcio, dove lo Sport, mi ripeto nel dovrebbe, farla da padrone quale sinonimo di Amicizia e Fratellanza ed invece è stato sotto gli occhi di tutti il grado di inciviltà in cui si è sguazzati.
Se si fosse trattato di un incontro tra Fanatici Vs Incivili, l'esito della partita sarebbe terminato senza alcun dubbio sullo 0-0 e con tutti i giocatori in coma pseudo o totalmente etilico: i primi ubriachi di sudditanza ed una esaltazione che di religioso non ha assolutamente nulla se non in un fanatico indottrinamento, gli altri solo gonfi e posseduti dal dio lupolo mescitore dei boccali di birra e gestore incontrastato della loro immensa imbecillità.
Ma quello che più mi spaventa in queste occasioni, è l'andare a cercare, da parte di chi sono certo non rientra in questo genere di individui, tutt'altro, ma solo per un loro inconfessato perbenismo d'élite, le possibili scusanti. Quasi timorosi di chiamare con il loro vero nome gli artefici di queste atroci criminalità.
Ad Orlando, oggi, ci si chiede se l'atto è stato compiuto, visto che il locale era anche luogo di ritrovo di Gay, se l'azione sia stata compiuta da un Omofobo più che da un simpatizzante dell'Isis. Magari si andrà a vangare sulla sua infanzia, sui suoi genitori e non certo per condannarlo definitivamente, ma per trovare il cavillo che ce lo restituisca se non come un santo, ma almeno un essere la cui colpevolezza sia da dividere con la solita "Società" che lo ha respinto e che ora per riabilitarsi (la Società) vorrebbe scusarlo a denti stretti : Si, perché è sempre così che si finisce!
E quest' altri "Pallonari" che nel vecchio continente per un risultato cambiato a tempo partita scaduto, se la son data di santa ragione, a che cosa daremo la scusa? Al razzismo, al diverso colore della pelle (ma sono bianchi!), alla religione? Una parte dei contendenti, si guardi bene, provengono da quella vecchia Inghilterra, patria dell'Illuminismo, di civiltà, del self-control che a tutti gli altri Paesi vicini di condominio ha sempre tentato di dare (e spesso riuscendoci) sempre lezioni di correttezza, di civiltà, di comportamento. Forse, allora, più giustificabili sarebbero i Russi (ma non lo sono!!) che le loro pagine di storia galleggiano su fiumi di Vodka bevuta per mandar giù il freddo e la miseria con cui hanno sempre dovuto lottare. 
Anche qui, la scusa del giorno dopo, getterà le sue basi sul fatto che il colpevole è l'alcool. Un male che non è un male, se usato in "modiche quantità".
In entrambi i casi il colpevole è l'uomo. I colpevoli siamo noi.  Si, noi, che per un nostro intrinseco egoismo (aggravato da un falso buonismo e pietismo), preferiamo assolverci più che condannare condannandoci.
Troppo lungo, troppo difficile (neppure tanto), troppo costoso (secondo come lo si guarda), troppo lontano (una volta, ora non più!) da noi il problema Fanatico Religioso. Tanti sono i "troppo" e finché si crede che certe situazioni si verifichino sempre distanti da noi, che accadano solo agli altri, si sopporta, magari, perché no, magari disposti anche a farci su una fiaccolata (oggi divenuta di moda) e mentre sul televisore panoramico scorrono immagini cruente di visi e corpi bagnati di sangue, noi, innocenti, consumiamo un fresco "Tiramisù" facendo seguire un sospiro, il cui indirizzo resterà segreto.
Da quest'altra parte, la Federazione dal braccio braccio forte, minaccia agli alcolizzati delle due nazioni che se si ripeteranno in queste "incivili scene", le squadre d' Inghilterra e Russia verranno eliminate dalla manifestazione.
Come se la Federazione, che è composta da uomini che dovrebbero essere pensanti, non abbiano mai sentito pronunciare la parola Hooligans e le storie di cui costoro sono artefici. Ma si rimanda, cogliendo l'invito a non fare nulla oggi di quello che potrà fare qualcun altro al posto tuo, domani.

"Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai" era la frase creata da Sergio Tofano "padre" del personaggio del Sig. Bonaventura sul Corriere dei Piccoli dei tempi che fu. Ma la decisione degli Organizzatori molto simile a quella ironica del Sig. Bonaventura ha poco con cui spartire visto come essa suoni patetica sulla bocca di chi di Sport (di quello vero, in cui dovrebbe vincere il migliore) non gliene frega assolutamente nulla a nesuno. Se non fosse che "Quelli" devono proteggere prima di tutto gli "Interessi" dei produttori di birra, di alcolici, degli Organizzatori, delle Federazioni di ogni Paese, dei cartellini dei vari giocatori posseduti in molti casi (mimetizzate o meno) da banche. Perché se così non fosse, già le Squadre o sarebbero fuori dalla competizione o questa l'avrebbero persino sospesa. Invece i contenitori in vetro non si dovrebbero usare e chissà come le aree dei campi di battaglia ne erano tappezzati, l'alcol non si sarebbe dovuto vendere e al contrario ci facevano la doccia... Segno evidente che i "trasgressori autorizzati" non erano casi isolati, ma se non supportati, sopportati certamente.
Ma intanto, tra una fiaccolata e una ridicola minaccia, domani è un altro giorno.
Certamente non per le vittime di Orlando e per le loro famiglie, per le quali le sfere degli orologi si sono fermate con il rumore dei primi spari e li resteranno inchiodate.
Per le mamme dei secondi imbecilli, gli sportivi come loro si ritengono, l'orologio invece continuerà a camminare eternamente e loro mamme, cullate dal tic-tac, continueranno a restare incinte ed a generare la parte peggiore di questa feccia umana.
E "noi", eterni Ponzio Pilato e ritenute persone per bene, tutti lì a versare fiumi di lacrime di coccodrillo ed instancabili rabdomanti alla ricerca di un perché, più di un percome far cessare tutto ciò!





di Franco Giannini

venerdì 10 giugno 2016

Quando le nuove terminologie servono a confondere le idee

foto presa da www.senigallianotizie.it
Seppur non centri nulla, la parola usata in tanti casi è "Bomba".

La riflessione mi è stata "stuzzicata" da una domanda (del tutto carica di giusta polemica) che ho trovato sui post che sottolineavano l'esondazione di un fosso della zona.
:" Qualcuno mi spiega il significato scientifico di "bomba d'acqua"? era la falsa richiesta d'informazione. A cui mi sono sentito di replicare (con altrettanta polemica, ma non di certo verso chi chiedeva) da professorino ignorante quale sono che :" Credo che di scientifico non esista nulla, perché altro non è che un termine coniato per rendere verbalmente più catastrofico di quello che è sempre esistito usando il termine "Nubifragio". Lo ritengo quindi più una cosa politica. Dopo un po' di alluvioni (anzi tante) le Amministrazioni di ogni ordine-grado-colore e grandezza, nel corso dei tempi, diciamo che non sapendo a che santo voltarsi per scongiurarne gli effetti, visto anche il clima di attentati (quelli si veri), si  è fatto suo questo di "Bombe d'acqua", quasi ad intendere che anche il Creatore ce l'avesse con loro... La mia è logicamente un' amara ironia !!!!
Se si fosse parlato di una bella ragazza, avremmo potuto piacevolmente sottolineare il suo fisico con un entusiastico :" Ohh è 'na Bomba!"
Invece per ironia della sorte e per restare in tema di terminologia figurata militaresca, siamo costretti ad usare un :" Ritorniamo a bomba" considerando che non è la prima volta che ciò avviene.  Si potrebbe continuare, considerando i danni che alcune famiglie della zona hanno subito, che "Neppure una Bomba avrebbe potuto loro causare". 

Ora visto ed appurato che "non ci sono più le mezze stagioni", visto ed appurato che a causa di questa mancanza anche gli avvenimenti atmosferici di questa violenza sono sempre più frequenti, visto che se la frequenza anche la loro definizione deve essere modificata da occasionali ed imprevedibili a eccezionali, ma prevedibili. Visto che ci si riunisce sempre quando i buoi sono usciti dalla stalla e lo si fa per contenere i rischi, vien da chiedersi perché di PREVENZIONE non se ne parli prima quando in cielo splende il sole. E sappiamo tutti che cosa rientra nel pacchetto PREVENZIONE. Non di certo la modalità del come abbattere i Tornado o le Trombe Marine. Bensì la pulizia delle fogne, la pulizia dei fossi, la ... ma che sto a spiegare io, ignorante patentato , non credo, anzi ne sono certo, che ci sia la necessità di coniare un altro nuovo termine quale "Bomba di Disattenzione ".  Diciamo che molto probabilmente con le mani bagnate, la situazione sarà sfuggita, nuovamente, di mano. 





di Franco Giannini

venerdì 3 giugno 2016

L'Italia al miglior offerente e l'Inter ed il Milan non resistono a questa tentazione...

… erano Italiane ed ora con un nuovo lifting si sono fatte fare gli occhi (speriamo solo quelli) a mandorla ! 


Premetto subito, onde evitare malintesi di carattere sportivo, che di calcio non mi interesso, non tifo per nessuna squadra e se solo potessi anche rinnegare la mia origine nazionale, mi dichiarerei anche apolide.
Ma vivendo qui mi devo forzatamente adeguare, seppur non condividendole, alle scelte che i VIP di ogni settore nazionale prendono per mio conto.
Nei miei 74 anni di vita ho visto prendere corpo tante cose buone ed altre meno, ma in quest'ultimo trentennio le cose brutte ed incomprensibili si sono fatte sempre più numerose ed inconcepibili.
Ma proseguendo in questa riflessione andrei fuori tema. Quello di cui intendevo parlare era infatti il vendersi di due squadre di calcio : l' INTER fondata il 9 Marzo 1908 ed il MILAN fondata nell' ancor più lontano 13 Dicembre 1899 tanto che se fossero state delle bottiglie di liquore sulle loro etichette sarebbe comparsa la scritta “premiata ditta fornitrice della Casa Reale” con il seguito delle infinite medaglie ricevute per meriti “sportivi”.

Ed invece dopo più di un secolo di storia, ecco che le due società sportive, come tante altre note industrie (forse le migliori), non sono riuscite a non imitare quelle economiche con l' entrata nel mondo finanziario della quotazione in Borsa, la vendita di parte del capitale sociale per far entrare fresca moneta straniera ed infine nel cedere tutto il pacchetto azionario accoltellando alla schiena i suoi sostenitori.
Che c'è di strano? Si chiederà qualche ben pensante.
In un mondo industrial-finanziario dove la “finanza”, l'Utile, ha la priorità, di strano non ci sarebbe assolutamente nulla.
Ma si da il fatto che queste si definiscono “Società Sportive”, dove lo sport invece è passato in secondo piano, per far passare al primo il “Business”.
Il comportamento di queste due squadre (ma non sono le sole, perché altre le stanno scimmiottando) sembra si sia dimenticato di alcune definizioni ad esse legate, ai suoi affezionati sostenitori, alla loro italianità, quali in primo luogo:
SPORT : che è l'abbreviazione della parola inglese disport che significa divertimento
SPORTIVO : colui che pratica uno sport o gli sport in genere o s'interessa di uno sport particolare seguendone con assiduità gli incontri relativi (e non il gioco in borsa!)
TIFO SPORTIVO : che è un fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva per cui a volte si viene contagiati e ci si ammala (per il resto dei nostri giorni) di questa particolare tipologia di tifo (che non sarà mai intesa come febbre gialla!).
ULTRAS: si definisce un tifoso organizzato di una determinata società sportiva, più frequentemente di tipo calcistico, ma anche di pallacanestro ed altri sport.
Ed infine l' ITALIANITÀ : che il vocabolario Treccani definisce “...l’essere e il sentirsi italiano; appartenenza alla civiltà, alla storia, alla cultura e alla lingua italiana, e soprattutto la coscienza di questa appartenenza.”.
Non essendo io un tifoso, ne tanto meno un Ultras, vien da chiedermi perché uno di questi affezionati dovrebbero ancora perdere l'uso delle corde vocali per il grande urlare nel sostenere una squadra che li ha abbandonati, il cui Presidente, un cinese dal nome impronunciabile, è anche il nuovo proprietario, con l' 11% su 11 di giocatori, componenti la squadra che scende in campo, tutti stranieri, con una quotazione in Borsa anch'essa spostata in di quelle loro nel Sol Levante e magari con degli sponsor sulle magliette in cui non si possono neppure leggere la ragione sociale perché scritti con ideogrammi cinesi? D' Italiano, quindi, che cosa resta e perché Interisti e Milanisti dovrebbero continuare a tifare per i vari Sig.ri Wang, Hu, Chen, Zhou ecc. che magari di calcio non gliene frega nulla?
quello che del resto sanno fare !!
Una mossa che con lo Sport non ha assolutamente nulla da condividere e che invece ha tanto di manovra per l'affermazione di una Economia di Mercato, come del resto lo dimostrano gli articolisti dei giornali economici.
Visto come siamo messi in Italia economicamente ed ora anche sportivamente parlando, credo di essere un fortunato (almeno in questo!) a non soffrire la domenica per una vittoria che magari non arriva, o per non sentirmi accapponare la pelle quando la Nazionale si schiera e canta l'inno e tanto meno se essa, malauguratamente (e spero di no per coloro che invece ne soffrirebbero) dovesse essere eliminata (anche "grazie" alle scelte, per me scellerate, che questi club stanno prendendo!).





di Franco Giannini

giovedì 2 giugno 2016

2 Giugno : una Ricorrenza, una Celebrazione, ma quando mai una "Festa" ??

Una "Festa" il cui termine è rimasto valido e sentito solo per qualche decina di anni: quelli del così detto "dopoguerra".

Anche la data sarebbe da rivedere, perché il risultato della consultazione popolare venne ratificato ufficialmente il 18 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana. Il 2 ed il 3 Giugno ci furono solamente le votazioni. Quindi ricordare questo avvenimento il giorno 2 sarebbe come il dare per scontato un esito che invece, le fonti del tempo, diede fino all'ultimo, incerto.
Poi c'è il fatto della "festa". Allora fu una festa, con una dittatura mandata a casa, con un re spedito in esilio (una scelta di sua iniziativa!) e con un popolo con le pezze al culo, che si leccava le ferite, ma guardava avanti, al futuro, con speranza ed un orgoglio di essere riusciti, con la Resistenza (e l'aiuto degli alleati!), a scacciare l'invasore dalla nostra Terra. La prima festa fu quella del 1948 e fu seguita da quella del 1949 con dieci manifestazioni in contemporanea in tutta Italia per la nostra entrata nella Nato. Per dire l'euforia che regnava allora. Ma la Festa evidentemente non era destinata a durare a lungo.
Oggi, e con oggi non intendo il 2016, ma almeno la cinquantina di anni a ritroso, le speranze si sono affievolite, se non addirittura in quest'ultimo decennio, annientate del tutto; una dittatura seppur soft e più modernizzata e meno apparente cerca di farsi luce, le pezze sul culo del popolo sono ritornate ad essere di moda; l'invasore crucco di un dì, seppur con la sola arma della finanza, ci condiziona e ci comanda; il lavoro che allora a causa delle macerie causate dalla guerra era poco pagato, ma si trovava, cosa che oggi non lo si trova o se lo si trova ti pagano con i Voucher; l'orgoglio della Nazione durante quella che allora era ancora considerata più una Festa che una ricorrenza, era la sfilata delle Forze Armate lungo i Fori Imperiali di Roma. Parata che venne ridimensionata nel 2012 dal Colle con: "Celebreremo il 2 giugno sobriamente e dedicheremo le celebrazioni alle popolazioni colpite dal terremoto". Popolazioni che ancora attendono che definitivamente quelle ferite vengano suturate anche con i proventi risparmiati dalla sfilata. Non più neppure il Campa Cavallo, ma sarebbe più opportuno chiedersi dove sono finiti!
Quello che avevamo ricostruito con impegno, miseria, sofferenza, ma tenacia e speranza in un futuro migliore, oggi lo stiamo rottamando senza avere la forza e la speranza di poterlo ricostruire.
Per come siamo messi Oggi (e questo oggi è inteso come oggi!!) economicamente, sarebbe da sopprimere tutte le manifestazioni pubbliche dove vengono sperperati soldi pubblici per le comparsate dei "soliti" devolvendole per tamponare, chiudere qualche buco di questa groviera Italia. Altro che continuare a chiamarla "Festa". Ma che cosa c'è da festeggiare? Eravamo poveri allora, ma non di speranza e lo siamo anche oggi ma poveri anche di questa. Allora forse sarebbe il caso di definirla sempre con la F, ma intesa come "Farsa", tanto più osservando le facce di coloro che saranno in prima fila sul palco ed i soli con la speranza, ma di essere ancora lì in quei posti, l'anno successivo!





di Franco Giannini

E leggendo questa poesia pubblicata sul blog http://www.dariopetrolati.it/ del mio caro amico Dario Petrolati il giorno dopo, non potevo far finta di nulla e non aggiungerla qui, perchè molto riflessiva ed attinente alla giornata andata nel dimenticatoio, ed a cui ho fatto seguire un mio pensiero:

SARA' NON SO COSA....

manco
una bandiera
per la strada pricipale
di periferia..
nemmeno una..
ho cercato sui balconi
accanto a casa mia
nei posti
che prima erano
sempre festanti..
all'edicola
poi..
ho mostrato stupidamente
il mio disappunto
cercando magari
una lieve
scusa
seppur contorta..
nulla
anzi
il ragazzo
padrone
mi ha risposto
infastidito
adducendo scuse
lunghe e sporche :
mancano soldi
e le bandiere costano
per festeggiare cosa
poi..?
ho sentito
il peso
enorme
di Carraro
e gli altri Partigiani
che ormai
sono andati
spariti
pure
per l'età..
ragazzi
tanti giovani
abilissimi
nel giocare
coi cellulari
trasmettere
muti messaggi
li guardo
mi sento straniero
venuto da lontano
lontanissimo
però
ho pensato
pulitamente detto
col cuore
la mente
tutto me stesso :
Wiva l'Italia..
La Repubblica
Le ragazze del 46..!_:
Padova 3 giugno 2016
(salviamo il nostro Paese..)

"Bellissima.... Il titolo "sarà non so cosa..." mi porta a concludere il pensiero (logicamente il mio caro Dario) con un "...forse rimpianti!!" per aver creduto che sarebbe stata un' Italia di cui andare orgogliosi di coloro che fecero parte della Resistenza, delle ragazze, come tu le chiami, del '46, di quella Repubblica appena fondata da persone di idee politiche diverse, ma tutte rispettose ed oneste. Oggi con delusione, ci accorgiamo di non essere riusciti ad inculcare nulla di tutto quello nei nostri "Figli". E credo, mi duole dirlo, che le loro attuali colpe, il loro disinteresse, la loro apatia, debbano ricadere su di noi genitori. Purtroppo!! Ciao Dario Petrolati, sempre un mio caro amico. "