venerdì 20 giugno 2008

ACCADEMIA- SCUOLA - VENTURA


di Dario Petrolati


Questo larghissimo, generoso, Piazzale Mazzini, a quest' ora del giorno, che ancora non è, ospita saltellanti allegri uccellini dall' aspetto assonnato, e paion anche dispettosi tra loro togliendosi rametti da sotto le zampine o appena stretti sui becchi madidi dell' umidità notturna che trasuda da aiuole curate attorno al pessimo monumentale Mazzini, appena restaurato.
Dormono ancora sbracati a mucchio "gli altri", sulle panchine troppo strette di ghisa e sotto bottiglie di birra vuote in mezzo a cartoni e buste di plastica, un poco vuote di cibo avanzato e qualche apparente straccio che serve per pulire i vetri delle macchine quando sarà giorno.
Gli " operatori ecologici ? " sono già passati e con i guanti bianchi di lattice hanno preparato questo angolo di Padova che più tardi sarà colmo di tutto, allegria cosciente e non della gioventù che vuole sempre più posto, due TAXI, sempre fermi all'angolo, suore di tutte le età di tanti ordini, colori - divise, chè da queste parti sotto i portici di Via Beato Pellegrino hanno le loro case, non rispettano le strisce pedonali e svelte o trascinanti si avviano o già ritornano dalla prima messa della sempre stupenda Basilica del Carmine.
I mattinieri esagerati, come me, sono già seduti al bar notturno dei cinesi, fuori però, chè fumano tutti, tirano-tirano anche sigarette spente forse dimentichi di accenderle, e non sono tornati a casa stanotte come le altre, non parlano tra loro non si confidano sembrano drogati-addormentati-scordati da tutti: tra loro siedono due donne coi rossetti sbafati sulle guance e tra i capelli tinti di biondo paglierino spettinate sempre conservano forse ricordi, od anche il nulla, chè senza identità questo avanzo di umanità, che pure respira, non l'ho mai visto in piedi, camminare, fare un gesto.
Pare un' angolo della Parigi del dopo guerra, giustifica il proprio essere solo per pigrizia, o forse chè non hanno ormai più alcun desiderio, aspettano muti, ognuno per suo conto, la distrazione generale e silenziosa della mattina, che i cinesi magari non esporranno le sedie.
Chissà se qualcuno è stato avvertito della scomparsa dolorosa di Rigoni Stern.
Ma no che c' entra, altro mondo, umanità, tanto che anche i governanti nel brevissimo ricordo, sempre ingrata la nostra classe politica, hanno sbagliato regione nel frettoloso accenno, scambiarlo per trentino, Lui Veneto dell'Altopiano, che sciocca avvilente gaffe, si sempre Italia è non la Russia quella di cui dette lezione alle anime buone, ma oltre non si è andati.
Ad Asiago, uno dei Sette Comuni, la sua terra , è stato lutto cittadino.
Le sue api già da tempo non riconoscevano più l' anima bella, gli tremavano le mani ultimamente e gli alveari di cui sempre aveva avuto cura si sentivano estranei a quel vecchio mite e solo , si sentiva il puzzo della fine avvicinarsi e gli animali hanno più sensibilità ed avvertono prima ciò che sta per accadere.
Di questo non si dava pace, negli ultimi giorni: le sue api non lo riconoscevano più.
Ieri frettolosamente, senza malizia, uno del Maldura, mi ha chiesto se Rigoni Stern era ebreo o meno.
Non ho risposto, che dire , fuori c' era il sole, ho taciuto cambiando stanza.
Questo anche accade ove alberga la Cultura attuale.

4 commenti:

  1. Un articolo che si può sintetizzare con le parole degrado, miseria, ignoranza. La parola ignoranza vale solo però per il "povero" universitario del Maldura, perchè per i governanti non si può usare il termine di ignoranti...per loro si è trattato di una "semplice malinteso".
    Mi ricorda tanto il nostro filosofo-spazzino-anconetano Barigelo, quando diceva: "Casca 'n pureto...era imbriago... dice la gente, casca 'n signore,...è scivulato 'n tè na bucia de banana...". Il popolo a volte è masochista, volutamente cieco, permissivista, forse perchè felice di poter fondere la propria ignoranza con quella dei governanti. Un pò la rivalsa di questi giorni degli studenti maturandi con i professori estensori dei compiti. Il non sapere elevato a potenza, con una ministro che ci chiede scusa.
    Anche questa è Italia !

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  2. Ho rubato dal mio blog quanto appena scritto:


    MARIO RIGONI STERN


    Così
    come quando si sputa in terra
    lo studente del Maldura
    chiese:

    Ma Rigoni Stern
    era ebreo?

    Colpito di traverso
    non compresi

    O meglio
    non volli capire

    Mi sembrò udire
    un brontolar di api

    L'indignata risposta
    non arrivò

    Girato l'angolo
    ho cercato di dimenticare
    stupidaggini
    superficialità
    cattivi pensieri

    In alto
    indifferente
    c'era un sole bellissimo
    come in ferie d'agosto.


    Padova 20 giugno 2008

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  3. Domani è un altro giorno,titolo storico della cinematografia,oggi diciamo,speriamo sia un altro giorno, ma come e quale nemmeno Wanna Marchi può prevedere.
    Un altro giorno sul calendario, questo è facile dirlo e pensarlo,ma economicamente nel contesto della globalizzazione che risposte avremo?
    Quanto costerà il carburante,e quanto spenderemo per fare la spesa al mercato,e quanti caduti ci saranno sui vari fronti di guerra,e.....eppoi?.Solo domani sera a giornata finita sapremo come è andata, cosa sarà successo e non.
    Ecco si vive alla giornata, tutti i giorni,e non dipende da noi piccoli borghesi dal nullo potere contrattuale.
    Domani sera sapremo come staremo e se il futuro immediato,domenica per esempio come sarà?.
    Ormai si sbagliano anche le previsioni del tempo,leggevo giorni fa che una multinazionale ha convenuto in giudizio una catena iteressata nelle previsioni del tempo, ciò perchè si è ritenuta danneggiata negli investimenti strettamente connessi alle previsioni.
    Si assicura tutto anche il morale e l'educazione del vicino:basta avere i soldi.
    dario

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  4. ...........scusami Franco , ma nella fretta ed anche per altro mi sono accorto di avere battuto erroneamente un tasto in meno,mala consigliera la fretta , vero?.
    Scusami con i tuoi lettori.
    ciao
    dario

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