mercoledì 20 agosto 2014

Accontentare tutti è un’arte, che si tramanda da padre in figlio…

"...ma essere ruffiano è una professione difficile, meglio starsene all' Opposizione!" 

Vietato parlarne male, vietato parlarne bene. Ma è vietato pure non parlarne? Del resto accontentare tutti è un’arte difficile, che si tramanda da padre in figlio.
Solitamente a chi non ha nulla da dire, si consiglia lapalissianamente di non aprire bocca, se non per il respirare.
Se poi, invece, si ha qualche cosa da svelare, riferire, divulgare, insomma rendere pubblico, ma non si conosce quale sia il momento giusto, la persona giusta con cui condividere ed anche il come annunciarlo, il consiglio è sempre quello di cui sopra.
Ed il consiglio non varia neppure se i termini usati saranno mielosi per una pietosa o meritata incensazione. Come non muterà se essi saranno critici ed ironici. Identico suggerimento se l’eventuale scelta cadrà su un apprezzamento critico, perché allora si verrebbe classificcati come cerchiobottisti o personaggi dai piedi in due staffe.
Se poi malaguratamente il pensiero ti dovesse cadere sulla scelta di “non parlarne” lasciando la cosa cadere lì, questo ti porterebbe a sentirti come un’ “ameba” di persona.
Figuriamoci poi se il tema da trattare sono i problemi di una città, la sua Amministrazione e con l’aggravante di respirare in questi mesi aria di clima pre-elettorale.
Se poi questa è una cittadina anonima, di un’anonima provincia di un’anonima regione, dove nulla è però anonimo, perché tutti si conoscono, si apprezzano, si criticano, diventa un esercizio anche più difficile. Ed allora che fare. L’eroe o il codardo?.
Nessuno dei due, perché l’obiettività non è di parte. Il difficile è convincere chi ti legge, ascolta, che non sei di parte e che la tua onestà intellettuale ne è la garanzia. Hai detto niente!!
Quindi a questo punto mi verrebbe da dire, “costi quel che costi, nessuno potrà tacitarmi”.
Ed invece, non sarei onesto. Perché, come qualcuno ha avuto modo di dire prima di me con parole più appropriate, ma il concetto grosso modo è questo, quando uno non ha più nulla da perdere, ritorna ad essere di nuovo un cittadino, una persona, un essere del tutto libero.
Libero quindi, non certo però un eroe! Ed io avendo raggiunto quell’età della pace dei sensi di qualsiasi tipo essi siano, con il raggiungimento della pensione, dei figli adulti, della non più necessità di prendere il cappello in mano per “chiedere”, ho riabbracciato quella libertà.
Un po’ di tempo fa, infatti, avevo messo su una rubrica che pensavo avrebbe raccolto accoliti e forse anche collaboratori. Invece evidentemente mi sbagliavo. Non so, se perché qui, in questa cittadina, le cose vadano tutte bene come quelle di Madama la Marchesa, o se perché la gente preferisce solo l’arte del “borbottare”, oppure se predilige quella classica, che non passa mai di moda, all’italiana “de fasse ‘na sforcinata de …affari suoi”.
Nella rubrica avevo cominciato a parlare, logicamente, di piccole cose cittadine che secondo la mia ottica o di chi me le segnalava, notavamo delle anomalie: ora le buche sulle strade, ora il verde cittadino poco curato o assente, la pulizia della città, le difficoltà nella raccolta differenziata, la viabilità poco scorrevole, le barriere architettoniche da abbattere.
A parte il fatto che le risposte non le ho mai avute (il politico del resto è come un amico, lo vedi al momento del bisogno…il suo logicamente, quando è in campagna elettorale. Non fai neppure a tempo a vederlo che è lui ti saluta, allungandoti il suo “santino” accompagnato da un sorriso a 64 denti!). Se qualche cosa ho percepito, questo mi è giunto attraverso interrogazioni di qualche consigliere “musoduro” della maggioranza (a dire il vero pochi) o il solito “masochista” dell’Opposizione, che sollevati i problemi, si sono sentiti dare queste due possibili risposte: “non ci sono soldi”, o quella più “politica” del “il Patto di Stabilità ce lo impedisce”.
Ed è allora, dopo un po’ di queste repliche, ascoltate, sentite e risentite (in entrambi i sensi: sia quello di scocciato che di riascoltate), ho preferito, desistere. Perché buoni si, pazienti si, ma è vero anche che il risultare troppo buono, poi ti fa aggiudicare il diploma di fesso, ed allora saggia fu la decisione di tirare i remi in barca e passare per rinunciatario.
Come dicevo però buoni si, fintanto che non ti salgono diciamo, sopra i piedi, magari sul fastidioso calletto sul mignolo, perché allora l’urlo di dolore esce dal petto e ti fa aprire quella bocca che ti eri riproposto di tenere chiusa.
La molla che fa scattare il congegno è la classica stupida goccia d’acqua che fa traboccare il vaso e che nel caso in questione sono i termini usati, sono gesti, sono frasi che comunque le pronunci sono prese sempre come fa più comodo prenderle a chi ascolta.
Si, perché, almeno io credo, che i due “mestieri”, chiamiamoli così, più difficili sono il primo quello di essere una persona coerente (non il simularlo!) ed il secondo quello d’individuo privo di puzze sotto il naso (ed anche qui non il solo far finta!!).
E l’ho scoperto tutto ad un tratto quando sono stato abbracciato come da una strana sensazione di abitare in una cittadina di “Eccellenze”. Una cittadina quale “Stella Polare” di qualsiasi cosa in essa avvenga, una città autoproclamatasi punto di riferimento per ogni cosa si faccia. Un esempio tra tanti: la cittadina dalle innumerevoli bandiere acquisite in anni di battaglie ecologiche e non solo. Quasi come fosse divenuta una “reale fornitrice di drappi” agli sbandieratori del Palio di Siena, visto il notevole deposito che ha di questi svolazzanti “Cenci”.
Mi si passi la forzata ironia, ma tra un po’ si pulirà la pista ciclabile dei celeberrimi suoi Portici dagli escrementi canini pubblicizzando l’avvenimento non certo come una dovuta ordinaria manutenzione, ma come un qualche cosa di eccezionale che l’EU tutto ci invidia.
Ecco che allora, mi chiedo, ma di che cosa dovrebbe, oggi, parlare l’informazione?. Giunti a questo punto, immagino, solo dei comunicati stampa emessi e distribuiti dall’apparato governativo, magari variandone qualche termine, ampliandoli nei loro contenuti, incensati quel tanto che basta, arricchiti di qualche link, e perché no, mettendoci su in neretto i nomi dei patrocinatori delle iniziative o delle cose di cui si parla, quali che siano dalle bellezze della natura, all’arte, allo spettacolo, a varianti edili-archittetoniche neppure dirlo sempre di notevole pregio,  a quelle idem viabilistiche. Ma buttato però lì, mi raccomando, con una certa nonchalance e con preghiera di non firmarlo per rendere il più credibile possibile la “genuina” falsa modestia del contenuto e dei promotori.
Degli eventi estivi poi, meglio evitare proprio di parlare. Del resto portano tanta gente e nella moltitudine si sa, ci sono i civili, ma anche gli incivili; vero è poi, che sono sempre pochi questi casi d’inciviltà e che vengono sempre immediatamente circoscritti. Viviamo o no di turismo? Ed allora bisogna anche saper ingoiare qualche rospo che le Notti Bianche inevitabilmente ti portano con il tanto pubblico, che a sua volta porta tanto lavoro e malaguratamente anche a chi ne farebbe meno. Certo, si poteva organizzare meglio, ma intanto abbiamo fatto qualche cosa. Il prossimo impegno, sulle basi di queste esperienze, ci vedrà più preparati.
Qualcuno dirà che questo è il classico scritto “ruffiano”. Perché questo vi sembra? Io direi invece, sincero. Anzi ne sono quasi talmente convinto, che lo stesso discorso potrei proporlo per i prossimi fuochi artificiali l’ultimo dell’anno. Del resto piccoli, grandi, farli o meno sono sempre decisioni su cui qualcuno avrà sempre qualche cosa da criticare e ridire.
Ruffiano però no. Del resto oggi essere un abile ruffiano è una seria professione, che va esercitata con passione, con perizia, con infinita modestia, con  un pizzico di masochismo che non guasta, insomma bisogna avere una certa vocazione unitamente ad una forma mentale e fisica che unisca l’atto sportivo a quello più politico di stare sempre proni.
Come potrei esserlo io, quindi, vista la concorrenza che ho sulla piazza.
E’ più facile trovare costoro tra la gente molto più preparata, indottrinata e vicina a quelle forze di maggioranza che si dichiarano di sinistra ed a cui una volta mi sentivo e credevo anch’io vicino. Ma nella vita si sbaglia o meglio ti fanno ricredere pensando di sbagliare. Basta accorgersi in tempo e porre rimedio, perché la cosa peggiore non è errare, ma il perseverare nell’errore. A volte il rimedio, come nel mio caso è una toppa momentanea con la speranza che qualche cosa avvenga!.
Oggi quel PdR (Partito di Renzi) non è più di sinistra. Si è spogliato della giubba rossa comunista e con essa ha gettato nel cesto della biancheria sporca, anche quegli ideali e quelle conquiste che i nostri nonni ed avi, avevano strenuamente e lungamente lottato per portare a casa. Ed oggi gli accoliti di questa novella setta hanno posto bella, lavata e stirata sulla nuova gruccia di Renzi, la nuova giubba bianca della vecchia DC.
Qualche anziano, prudentemente e furbescamente, è stato lasciato fuori a torso nudo, a cuocer salsicce nelle feste di quelle che una volta (prima che gli facessero la festa!) si chiamavano de L’Unità, per far credere che ancora la sinistra esiste. Invece è oramai un partito ambidestro, con ascendente molto centro-destra, composto di gente felice ed orgogliosa di essere pesce in barile. Del resto: de gustibus!!.
La città dell’Eccellenze, non è stata da meno. Non poteva essere da meno. E’ la segreteria che ordina, ed i sottopanza cittadini “obbediscono”. Neppure in un anno, la maggioranza ed i suoi chierichetti servimessa, sono passati dal carro vittorioso di Bersani, a quello applaudente di Letta Jr., ed ora a quello, manco a dirlo, entusiastico di Renzi.
Anche i toni, le pause, i termini, sono ora gli stessi, così come pure le promesse, la formulazione delle date di scadenza, e se poi qualche ciambella esce senza il foro – beh!! – le causali sono sempre quelle: “è il Governo che ce lo chiede, ce lo impone”, oppure “Tutto è migliorabile, ma intanto siamo partiti” e se qualche data non è rispettata, c’è sempre un perché motivato da causa di forza maggiore.
Mi vien da pensare che allora, le notizie dovrebbero essere redatte in questo modo: “Oggi, addì … è stato inaugurato il sottopasso di…., la ciclabile di,…. alla presenza del Sig. Pincopallo con gli Assessori Tizio, Caio e Sempronio. Dopo lunghi lavori la città ha acquisito una perla di servizio che permetterà di collegare il… al… attraversando l’arteria stradale che sarà superata agevolmente attraverso….”.
Qualcuno magari potrebbe o vorrebbe aggiungere che ancora non è in sicurezza, ma sarebbe una fesseria, perché si sa che l’asfalto ha le stesse peculiarità dell’uva e del frumento. Ha bisogno del sole perché i lavori possano essere eseguiti a regole d’arte ed un normale prodotto, possa cingersi, così e solo da noi, di una corona DOC d’ Eccellenza.
Se un parcheggio porterà qualche giorno di ritardo sulla data di inaugurazione, la colpa è di un muro dalle “ginocchia” instabili. E chi se l’aspettava?.
Se un caseggiato vetusto doveva essere abbattuto l’indomani di un Consiglio Comunale e dopo oltre un mese è ancora lì, ecchecavolo, un motivo ci sarà pur stato.
Ci vogliamo creare su allora delle inutili polemiche?. C’è da chiedere a che cosa servirebbero e soprattutto a chi?.
C’è solo una domanda che però sorge spontanea: ma perché promettere fatti e date per poi non mantenerle, anche a causa di forza maggiore?. Magari imprevedibili, ma sempre possibili e quindi preventivabili e da mettere nel conteggio quando si promettono fatti e si danno delle date che nessuno ha preteso.
Perché quando tutto va bene, è vero che portano giustamente dei meriti e con essi anche consensi elettorali, ma quando le frittate escono brucciachiate le critiche fanno parte del gioco, seppur antipatiche, non tanto per la critica, quanto per quello che potrebbe far perdere in fase di campagna elettorale. Che poi, alla fine, tutti parlano sempre che viene fatto per il “bene della città”, ma la cosa alla fine a cui tutti mirano è quel dato matematico di un voto in più che farà dire un’altra falsità: ”Sarò il condottiero di tutti”.
Ora, chi mi legge, penserà, anche questo predica bene e alla fine razzola male, dal Cremilino ha preso casa in Vaticano o a Palazzo Giustiniani. Mai! I miei punti di riferimento si rivolterebbero nella fossa!!.
Solamente che quella molletta con cui mi avevano consigliato di turarmi il naso che già storcevo ai tempi di “baffetto” votando il meno peggio, questa volta sono io a consigliarlo a questi suggeritori di mettersela da qualche altra parte più indicata. Se devo continuare a sbagliare, allora questa volta preferisco farlo da solo, lasciare il voto nel surgelatore e con la scheda pulirmici il naso.
Anche perché credo che sia scontato che questa Amministrazione, bistrattata da una parte, adulata dall’altra, che piaccia o meno festeggerà un bis. E non credo neppure per suoi meriti, ma per demerito dell’avversario.
L’Opposizione si dice tutta contraria logicamente, a questa Maggioranza. Ma la prima guerra che si è autodichiarata è quella tra i vari schieramenti che la compongono, mentre la Maggioranza, seppur di malavoglia, la domenica mattina preso in mano il messale, a capo chino, visi imbronciati, ma come piace loro dire “coesi”, varcano il portone della chiesa e vanno a messa. Tutta qui la differenza!!.Ricordo che la seconda guerra mondiale, quella vinta contro i nazifascisti, vide vincitrici paesi con bandiere rosse con la falce e martello uniti ad altri di mentalità completamente opposta. Poi una volta battuto il nemico comune, hanno preso di nuovo ognuno per il suo itinerario politico. E’ l’unione che fa la forza!.
Qui invece si sta rigirando un nuovo film di cui però si conosce sia la trama che il finale. E’ un vecchio filmato in cui la storia si ripete. E come dicevo sopra errare è umano, ma perseverare è diabolico.
Non lo so se vero, ma da quello che qualcuno dell’Opposizione si è lasciato sfuggire, sembra che nell’Opposizione albeggi il timore, il dubbio di non avere una “testa” migliore ed in concorrenza con quelle dell’intero arco istituzionale cittadino. E non c’è da stare allegri!!.
Da qui allora la mia decisione, anche se non lo so a quanti possa fregare, ma questa volta ancor di più, di restare dove sono ora: nella Mia di Opposizione, di personaggio amico e nemico di tutti, perennemente all’Opposizione, ma mai pecorone!.

Franco Giannini
Già pubblicato Martedì 19 agosto, 2014 su SenigalliaNotizie.it 
Questi invece i commenti dei lettori di SenigalliaNotizie.it :

Mirella
2014-08-19 10:34:14
Errore...l'opposizione a Senigallia non è mai esistita e mai esisterà fino a quando non usciranno di scena le teste attuali....definirli opposizione, tutti, è ridicolo...sono dei semplici personaggi senza arte e ne parte, inconcludenti e senza la minima cognizione di come si fa politica e opposizione...messi tutti insieme sono una semplice brigata Brancaleone...Alle prossime elezioni però accadrà qualche cosa che cambierà molte cose a Senigallia, perchè la nuova compagine denominata "Nuova Senigallia" ha in Marcello Liverani una persona capace e con gli attributi veri. Una persona che non guarda in faccia a nessuno e ha fatto terreno bruciato intorno a loro...chiaramente nessuno lo ha capito proprio perchè non hanno le capacità per fare una seria politica di opposizione al partito che da sempre comanda e impone tutto, il PD. Tutti chiacchierano, tutti parlano e Liverani invece ha lavorato sodo da più di un anno arrivando dove nessuno era mai arrivato...il 2 ottobre l'opposizione capirà di non essere più "nessuno" sul territorio senigalliese...
Franco Giannini
Franco Giannini
2014-08-19 11:26:20
Credo che mi possa permettere di dire la mia sulla vostra "Nuova Senigallia" essendo stato uno dei primi, se non il primo a scriverci su. Vede, dunque, chi scrive è Mirella, ma poi la faccia ce la mette Liverani. Ed a mio giudizio, però, da come lei lo incensa, infangando tutti gli altri (cosa sempre poco elegante!), credo che le faccia solo un servizio antiproducente. Cadere nell'adulazione è già una prerogativa di "altri" e va lasciata proprio a questi. Dire che chi non fa altrettanto con Liverani non ha le capacità, credo che sia un po' troppo da vanitosetti. Lasciamo prima che riesca nel suo intento, gli faccia pure una campagna elettorale credibile, per carità! ma senza troppe certezze. Perchè poi a rimanerci male alla fine, mi creda, brucerebbe anche di più!
Mirella
2014-08-19 12:27:49
Egregio Sig. Giannini, forse mi sono espressa male e Lei ha travisato i miei pensieri, quindi cerco di esaporli meglio..."infangando"? Assolutamente no, ho deciso la situazione attuale e da sempre di questa città. Le risulta forse che sia mai esistita una opposizione seria? No, non è mai esistita, è esistita invece una "barzelletta" (e non è una offesa) che è sotto gli occhi di tutti. Non voglio ricordarLe le "ammucchiate" che si sono succedute con il risultato pari a zero. Se la memoria non mi inganna nel 1998 il centro destra, allora vincitore, "regnò" per 10 mesi proprio perchè era una bolla di sapone. MArcello Liverani la "faccia" l'ha messa da tanto tempo e non ha di certo timori o paure varie, chi sta scrivendo ora ha avuto il piacere di conoscere una persona seria, motivata, onesta e molto determinata che, cosa che era impossibile fare a Senigallia, lascia sempre carta bianca ai suoi collaboratori proprio perchè è una persona diversa non accentratrice. Nessuna adeluzioni, perchè se le mie sono adulazioni mi dica Lei cosa sono i continui "sbrodolamenti" che il Sindaco continua a fare ovunque, cosa che Lei ha giustamente ben argomentato nel suo articolo. Per ultimo una piccola "nota"...non avevo scritto che l'opposizione non ha le capacità perchè "non fa con Liverani", avevo scritto che non hanno le capacità a prescindere che viaggino da soli o in compagnia. Penso che sia innegabile il fatto che tutti vogliono marciare da soli mentre Liverani aveva provato ad aprire a "destra" e a "manca"...e questo, mi scusi l'ardire, denota solamente una formamentis più liberale e onesta che andava ben oltre i soliti steccati ideologici dei "bambini". Nessuno di noi rimarrà male se non ce la dovessimo fare, ci rimarrano male e saranno nuovamente "castigati" i senigalliesi tutti, stretti da un "ventennio" in una "dittatura oligarchica" che ha levato ogni barlume di democrazia intimorendo il popolo, anche con mezzi non propriamente idonei. Nessuno quindi adula Marcello Liverani, e, come già scritto prima, il 2 ottobre forse i senigalliesi potranno meglio capire che persona è... Cordiali Saluti. Mirella P.S. Prima di risponderLe, proprio per non arrecare danni a Liverani ho parlato con lui il quale, come sempre, mi ha lasciato campo libero nella risposta senza "impormi" nulla come invece avviene da un ventennio da qualche altra parte.
Mirella
2014-08-19 12:51:59
Chiedo scusa....terza riga: "ho descritto", e non "ho deciso"...
Franco Giannini
Franco Giannini
2014-08-19 15:16:52
Intanto grazie, sig.ra Mirella, per avermi replicato. E dopo questa che ritengo una doverosa precisazione, mi astengo dal continuare, questo che sarebbe una piacevole e civile scambio di idee, perchè poi qualcuno magari potrebbe dire che ce le cantiamo e ce le suoniamo. Ma volevo solo puntualizzare : l'Opposizione è fatta prima che da "ideali politici" da persone. Quindi la conclusione : Persone che io conosco personalmente tutte, una per una e con le quali ho parlato anche di quello che concerne la politica cittadina e non. E posso confermarle senza timore di essere smentito, che sono tutte persone "Serie". E altrettanto dicasi, almeno per quelle che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, anche della Maggioranza. Poi sono i mumeri che danno il totale e fanno uscire le ciambelle con o senza buco. Se i senigalliesi esaudiranno il suo pensiero, avrà modo di accertarsene di persona. Cordiali saluti.
NuovaSenigallia
NuovaSenigallia
2014-08-19 16:08:44
Poiché siamo stati tirati in ballo da commenti precedenti, Crediamo sia il caso di specificare che "Nuova Senigallia" è un movimento nato dall'ascolto dei cittadini, che non ha legami politici ne' poteri forti alle spalle. Per comprendere la portata delle nostre idee, occorre svincolarsi dalle logiche che hanno sempre governato questa città e con questo intendiamo logiche in seno ai Partiti, fossero essi al Governo o all'opposizione, ma pur sempre Partiti. Chi come noi lavora per la comunità ha un solo obiettivo: quello di creare una città sempre più vivibile, trasparente, un luogo dove memoria e futuro possano camminare insieme per costruire la Senigallia 3.0. Perché solo uniti si vince e le idee che portiamo avanti sono il "canovaccio" per le azioni future. Perché di parolai siamo stanchi e presto questo nostro modo di intendere il cambiamento sarà visibile a tutti leggendo il nostro Programma Elettorale. Ps. Ci consenta ora il Sig. Franco Giannini una boutade: Invece che "di padre in figlio" il titolo dell'articolo dovrebbe essere "di tessera in tessera". ;-)

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