lunedì 13 giugno 2016

Il Mondo è stretto tra l' abbraccio dell' Inciviltà e quella del Fanatismo

In occasioni simili, ci si chiede a chi negare l'attenzione onde togliere quella visibilità di cui gli infami si nutrono.

E così, mentre negli USA, ad Orlando, veniva attuata l'ennesima carneficina ad opera di un fanatismo religioso, nella vecchia Europa, in Francia e più precisamente a Marsiglia il motto repubblicano di "Libertè, Egalitè, Fraternitè" veniva privato del suo ultimo termine: Fraternità.
Dovevano essere dei campionati europei di Calcio, dove lo Sport, mi ripeto nel dovrebbe, farla da padrone quale sinonimo di Amicizia e Fratellanza ed invece è stato sotto gli occhi di tutti il grado di inciviltà in cui si è sguazzati.
Se si fosse trattato di un incontro tra Fanatici Vs Incivili, l'esito della partita sarebbe terminato senza alcun dubbio sullo 0-0 e con tutti i giocatori in coma pseudo o totalmente etilico: i primi ubriachi di sudditanza ed una esaltazione che di religioso non ha assolutamente nulla se non in un fanatico indottrinamento, gli altri solo gonfi e posseduti dal dio lupolo mescitore dei boccali di birra e gestore incontrastato della loro immensa imbecillità.
Ma quello che più mi spaventa in queste occasioni, è l'andare a cercare, da parte di chi sono certo non rientra in questo genere di individui, tutt'altro, ma solo per un loro inconfessato perbenismo d'élite, le possibili scusanti. Quasi timorosi di chiamare con il loro vero nome gli artefici di queste atroci criminalità.
Ad Orlando, oggi, ci si chiede se l'atto è stato compiuto, visto che il locale era anche luogo di ritrovo di Gay, se l'azione sia stata compiuta da un Omofobo più che da un simpatizzante dell'Isis. Magari si andrà a vangare sulla sua infanzia, sui suoi genitori e non certo per condannarlo definitivamente, ma per trovare il cavillo che ce lo restituisca se non come un santo, ma almeno un essere la cui colpevolezza sia da dividere con la solita "Società" che lo ha respinto e che ora per riabilitarsi (la Società) vorrebbe scusarlo a denti stretti : Si, perché è sempre così che si finisce!
E quest' altri "Pallonari" che nel vecchio continente per un risultato cambiato a tempo partita scaduto, se la son data di santa ragione, a che cosa daremo la scusa? Al razzismo, al diverso colore della pelle (ma sono bianchi!), alla religione? Una parte dei contendenti, si guardi bene, provengono da quella vecchia Inghilterra, patria dell'Illuminismo, di civiltà, del self-control che a tutti gli altri Paesi vicini di condominio ha sempre tentato di dare (e spesso riuscendoci) sempre lezioni di correttezza, di civiltà, di comportamento. Forse, allora, più giustificabili sarebbero i Russi (ma non lo sono!!) che le loro pagine di storia galleggiano su fiumi di Vodka bevuta per mandar giù il freddo e la miseria con cui hanno sempre dovuto lottare. 
Anche qui, la scusa del giorno dopo, getterà le sue basi sul fatto che il colpevole è l'alcool. Un male che non è un male, se usato in "modiche quantità".
In entrambi i casi il colpevole è l'uomo. I colpevoli siamo noi.  Si, noi, che per un nostro intrinseco egoismo (aggravato da un falso buonismo e pietismo), preferiamo assolverci più che condannare condannandoci.
Troppo lungo, troppo difficile (neppure tanto), troppo costoso (secondo come lo si guarda), troppo lontano (una volta, ora non più!) da noi il problema Fanatico Religioso. Tanti sono i "troppo" e finché si crede che certe situazioni si verifichino sempre distanti da noi, che accadano solo agli altri, si sopporta, magari, perché no, magari disposti anche a farci su una fiaccolata (oggi divenuta di moda) e mentre sul televisore panoramico scorrono immagini cruente di visi e corpi bagnati di sangue, noi, innocenti, consumiamo un fresco "Tiramisù" facendo seguire un sospiro, il cui indirizzo resterà segreto.
Da quest'altra parte, la Federazione dal braccio braccio forte, minaccia agli alcolizzati delle due nazioni che se si ripeteranno in queste "incivili scene", le squadre d' Inghilterra e Russia verranno eliminate dalla manifestazione.
Come se la Federazione, che è composta da uomini che dovrebbero essere pensanti, non abbiano mai sentito pronunciare la parola Hooligans e le storie di cui costoro sono artefici. Ma si rimanda, cogliendo l'invito a non fare nulla oggi di quello che potrà fare qualcun altro al posto tuo, domani.

"Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai" era la frase creata da Sergio Tofano "padre" del personaggio del Sig. Bonaventura sul Corriere dei Piccoli dei tempi che fu. Ma la decisione degli Organizzatori molto simile a quella ironica del Sig. Bonaventura ha poco con cui spartire visto come essa suoni patetica sulla bocca di chi di Sport (di quello vero, in cui dovrebbe vincere il migliore) non gliene frega assolutamente nulla a nesuno. Se non fosse che "Quelli" devono proteggere prima di tutto gli "Interessi" dei produttori di birra, di alcolici, degli Organizzatori, delle Federazioni di ogni Paese, dei cartellini dei vari giocatori posseduti in molti casi (mimetizzate o meno) da banche. Perché se così non fosse, già le Squadre o sarebbero fuori dalla competizione o questa l'avrebbero persino sospesa. Invece i contenitori in vetro non si dovrebbero usare e chissà come le aree dei campi di battaglia ne erano tappezzati, l'alcol non si sarebbe dovuto vendere e al contrario ci facevano la doccia... Segno evidente che i "trasgressori autorizzati" non erano casi isolati, ma se non supportati, sopportati certamente.
Ma intanto, tra una fiaccolata e una ridicola minaccia, domani è un altro giorno.
Certamente non per le vittime di Orlando e per le loro famiglie, per le quali le sfere degli orologi si sono fermate con il rumore dei primi spari e li resteranno inchiodate.
Per le mamme dei secondi imbecilli, gli sportivi come loro si ritengono, l'orologio invece continuerà a camminare eternamente e loro mamme, cullate dal tic-tac, continueranno a restare incinte ed a generare la parte peggiore di questa feccia umana.
E "noi", eterni Ponzio Pilato e ritenute persone per bene, tutti lì a versare fiumi di lacrime di coccodrillo ed instancabili rabdomanti alla ricerca di un perché, più di un percome far cessare tutto ciò!





di Franco Giannini

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