venerdì 3 giugno 2016

L'Italia al miglior offerente e l'Inter ed il Milan non resistono a questa tentazione...

… erano Italiane ed ora con un nuovo lifting si sono fatte fare gli occhi (speriamo solo quelli) a mandorla ! 


Premetto subito, onde evitare malintesi di carattere sportivo, che di calcio non mi interesso, non tifo per nessuna squadra e se solo potessi anche rinnegare la mia origine nazionale, mi dichiarerei anche apolide.
Ma vivendo qui mi devo forzatamente adeguare, seppur non condividendole, alle scelte che i VIP di ogni settore nazionale prendono per mio conto.
Nei miei 74 anni di vita ho visto prendere corpo tante cose buone ed altre meno, ma in quest'ultimo trentennio le cose brutte ed incomprensibili si sono fatte sempre più numerose ed inconcepibili.
Ma proseguendo in questa riflessione andrei fuori tema. Quello di cui intendevo parlare era infatti il vendersi di due squadre di calcio : l' INTER fondata il 9 Marzo 1908 ed il MILAN fondata nell' ancor più lontano 13 Dicembre 1899 tanto che se fossero state delle bottiglie di liquore sulle loro etichette sarebbe comparsa la scritta “premiata ditta fornitrice della Casa Reale” con il seguito delle infinite medaglie ricevute per meriti “sportivi”.

Ed invece dopo più di un secolo di storia, ecco che le due società sportive, come tante altre note industrie (forse le migliori), non sono riuscite a non imitare quelle economiche con l' entrata nel mondo finanziario della quotazione in Borsa, la vendita di parte del capitale sociale per far entrare fresca moneta straniera ed infine nel cedere tutto il pacchetto azionario accoltellando alla schiena i suoi sostenitori.
Che c'è di strano? Si chiederà qualche ben pensante.
In un mondo industrial-finanziario dove la “finanza”, l'Utile, ha la priorità, di strano non ci sarebbe assolutamente nulla.
Ma si da il fatto che queste si definiscono “Società Sportive”, dove lo sport invece è passato in secondo piano, per far passare al primo il “Business”.
Il comportamento di queste due squadre (ma non sono le sole, perché altre le stanno scimmiottando) sembra si sia dimenticato di alcune definizioni ad esse legate, ai suoi affezionati sostenitori, alla loro italianità, quali in primo luogo:
SPORT : che è l'abbreviazione della parola inglese disport che significa divertimento
SPORTIVO : colui che pratica uno sport o gli sport in genere o s'interessa di uno sport particolare seguendone con assiduità gli incontri relativi (e non il gioco in borsa!)
TIFO SPORTIVO : che è un fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva per cui a volte si viene contagiati e ci si ammala (per il resto dei nostri giorni) di questa particolare tipologia di tifo (che non sarà mai intesa come febbre gialla!).
ULTRAS: si definisce un tifoso organizzato di una determinata società sportiva, più frequentemente di tipo calcistico, ma anche di pallacanestro ed altri sport.
Ed infine l' ITALIANITÀ : che il vocabolario Treccani definisce “...l’essere e il sentirsi italiano; appartenenza alla civiltà, alla storia, alla cultura e alla lingua italiana, e soprattutto la coscienza di questa appartenenza.”.
Non essendo io un tifoso, ne tanto meno un Ultras, vien da chiedermi perché uno di questi affezionati dovrebbero ancora perdere l'uso delle corde vocali per il grande urlare nel sostenere una squadra che li ha abbandonati, il cui Presidente, un cinese dal nome impronunciabile, è anche il nuovo proprietario, con l' 11% su 11 di giocatori, componenti la squadra che scende in campo, tutti stranieri, con una quotazione in Borsa anch'essa spostata in di quelle loro nel Sol Levante e magari con degli sponsor sulle magliette in cui non si possono neppure leggere la ragione sociale perché scritti con ideogrammi cinesi? D' Italiano, quindi, che cosa resta e perché Interisti e Milanisti dovrebbero continuare a tifare per i vari Sig.ri Wang, Hu, Chen, Zhou ecc. che magari di calcio non gliene frega nulla?
quello che del resto sanno fare !!
Una mossa che con lo Sport non ha assolutamente nulla da condividere e che invece ha tanto di manovra per l'affermazione di una Economia di Mercato, come del resto lo dimostrano gli articolisti dei giornali economici.
Visto come siamo messi in Italia economicamente ed ora anche sportivamente parlando, credo di essere un fortunato (almeno in questo!) a non soffrire la domenica per una vittoria che magari non arriva, o per non sentirmi accapponare la pelle quando la Nazionale si schiera e canta l'inno e tanto meno se essa, malauguratamente (e spero di no per coloro che invece ne soffrirebbero) dovesse essere eliminata (anche "grazie" alle scelte, per me scellerate, che questi club stanno prendendo!).





di Franco Giannini

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