venerdì 5 marzo 2010

SENIGALLIA :GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA SI RACCONTANO...seconda parte


E' di alcuni pomeriggi or sono, che nella sala convitto della Casa Protetta (ex IRAB), è stato presentato il secondo volumetto in cui sono raccolti tutti i ricordi dei tempi passati che gli Ospiti della Casa ci hanno trasmesso, chissà, forse con un tacito desiderio, degli stessi affinchè non vadano perduti nel tempo. Hanno provveduto a questa raccolta, con infinita pazienza e tantissima professionalità (come si deduce dalle loro riflessioni e spiegazioni), la psicologa e psicoterapeuta Laura Pedrinelli Carrara, l' assistente sociale Silvia Bernacchia e la sociologa Alessandra Durastanti.
Il primo volumetto si intitolava "Il mondo è cambiato un bel pò", questo secondo invece porta il titolo di "Tra quella volta e adè è passato il tempo!".
Anche ora, con questo secondo volumetto, ripetendo quell'esperienza fatta con il primo pubblicherò a puntate un capitolo alla volta. Sconvolgendo un pò le normale pubblicazioni, quando si presenteranno i capitoli pù brevi, inserirò prefazione e commenti che solitamente vengono postati o all'inizio o alla fine. (F.G.)
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Le Nostre tradizioni raccontate durante i gruppi di condivisione dei ricordi del 2009 dagli anziani della Casa Protetta.

a cura di: Laura Pedrinelli Carrara - Sivia Bernacchia - Alessandra Durastanti

Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza e una delle cose più difficili nell'arte difficilissima della vita (F . Amiel)
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Capitolo 1° - LE FESTE

DINA P: Una volta le feste erano legate alla religione: Sant'Agata protettrice della gioventù, Sant'Attanasio protettore del paese, Sant'Antonio protettore degli animali...
Durante la festa della Candelora si benedivano le candele poi si portavano a casa, perchè così portavi a casa la benedizione.
IRENE: A Scapezzano d'estate c'era la musica...si faceva una grande gallina di cartone...era marzo, forse!
MICHELINA: Al mio paese, Accettura in provincia di Matera, il giorno della Candelora si andava in chiesa per la benedizione e se avevi a casa un malato dovevi mettere la candela benedetta vicino al letto.
ARNALDA: Signorina, signorina, signorina....
DINA: Ha detto la candelora!! La ca-nde-lo-ra, la conosci?
ARNALDA: Ad Arcevia non mi ricordo che festa c'era.
DINA: San Medardo! C'era la festa di San Medardo ad Arcevia. Per esempio a Roncitelli c'era Santa Liberata protettrice del paese.
STELLA: Io c'ero proprio nata a Roncitelli. Alla festa c'era la processione.
DINA: C'era la statua grossa con due bambini perchè Liberata li aveva trovati e con un miracolo gli era venuto il latte per allattarli...per questo è diventata Santa!
STELLA: Si mettevano i teli rossi sulla finestra.
MICHELINA : Una zia di mio padre ha fatto una coperta all'uncinetto e l'aveva prestata ad una amica per fare un altarino sulla finestra. Da quanto era bella non è più tornata, la coperta s'intende!
Continua.....

2 commenti:

  1. invecchiare
    saper invecchiare dici
    scrivi
    franco

    a me questa espressione fa terrore
    chè penso sempre all'ictus
    o a quell'istante
    magari anche lungo
    rincoglionirsi
    e non saperlo

    fare pietà
    dare fastidio

    come s'invecchia

    ci sono tanti modi
    pietosi e furiosi

    invecchiare
    è forse il primo scalino
    sdentato
    eppoi la morte

    come
    quale
    chi lo può sapere

    lo psicologo
    dice la sua
    l'anima pietosa
    porge la sedia
    dario.
    invecchiare
    pare vendetta.
    dario.

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  2. Vecchiaia
    senilità
    povertà
    solitudine

    ancora
    ed ancora

    se un dio mi aiuta
    saremo per pasqua
    una bella tavolata


    a guardare dalla finestra
    saremo allegri
    nel vedere a spasso chissà chi.
    dario.

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