MANGIALARDI: ”ALLUVIONE, QUESTA E’ LA RISCOSTRUZIONE DEI FATTI”
La
terribile alluvione che ha colpito la nostra città ha visto tutti noi
impegnati 24 ore su 24 nel prestare soccorso alle persone colpite. Una
mobilitazione collettiva che vede impegnati insieme Istituzioni e
cittadini mossi dalla volontà di aiutare la popolazione.
Questo è il primo fondamentale impegno che ha assorbito ogni altro mio compito istituzionale.
Mi
accorgo che rispetto alle dinamiche dell’alluvione fioriscono in rete e
sulla stampa le più diverse ricostruzioni. Un atteggiamento più che
comprensibile per i cittadini che stanno vivendo un’esperienza di dolore
così intenso. Loro possono dire quello che vogliono. Gli altri invece
farebbero meglio ad attenersi di più ai fatti.
In
attesa della conferenza stampa programmata per questo pomeriggio con
tutte le forze che insieme a noi gestiscono l’emergenza, cerco di
fornire una ricostruzione dell’evento sintetica ma fondata su elementi
riscontrabili e documentabili.
Evento calamitoso di eccezionale portata verificatosi con modalità imprevedibili ed anomale rispetto al passato
Imprevedibilità
assoluta ed assoluta eccezionalità. Questi sono i termini più
appropriati per spiegare la vera e propria onda anomala del fiume Misa
che lo scorso 3 maggio ha scavalcato ed eroso gli argini all’altezza
dell’area artigianale di Borgo Bicchia (dietro Bigelli Marmi),
travolgendo Borgo Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna, la zona dell’ex
Piano Regolatore, zona di via Rovereto, lungomare nelle zone adiacenti
alla Rotonda e a Ponte Rosso, oltre a via della Chiusa e zona Cannella.
Non
un fiume che esonda continuando a seguire il suo alveo ma piuttosto un
fiume che fuoriuscendo dagli argini cambia letteralmente rotta
alimentando un nuovo fiume e disegnando un nuovo alveo all’interno delle
vie cittadine.
Qualcosa
che per potenza modalità ed estensione del fenomeno non si era mai
visto prima a Senigallia, credo superiore perfino alla famigerata
alluvione del 1940.
L’intensità
molto forte dell’alluvione che ha colpito Senigallia sarà descritta nel
rapporto di evento, il documento scientifico elaborato dal Centro
Funzionale Regionale sulla base di elementi oggettivi e misurabili che
rappresenta il fondamento per la richiesta al governo nazionale da parte
della Regione Marche dello stato di emergenza.
La
fase di allarme e il piano di evacuazione previsti dal Piano di
emergenza idreologica approvato dal Consiglio Comunale sono stati
regolarmente attuati il 3 maggio nelle aree che in base alle precedenti
esperienze erano considerate maggiormente a rischio
Il
Comune di Senigallia ha messo in campo una serie di misure concrete per
prevenire il rischio idrogeologico. Dal 2005 si è dotato di un piano
d’emergenza idrogeologica elaborato sulla base della perimetrazione
contenuta nel Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Marche che
divide il territorio in classi di rischio. Si va dalla zona a massimo
rischio di esondazione, R4, con una classificazione a scendere come
indice di pericolosità. Il piano d’emergenza prevede per le aree
individuate come a massimo rischio tutta una serie di misure che vanno
dall’invio di sms di allerta all’informazione casa per casa attraverso
megafono fino all’evacuazione dalle abitazioni a rischio ed al ricovero
delle persone sfollate in centri di raccolta. Le aree qualificate in
base alle esperienze passate come a massimo rischio di esondazione sono
sette.
La
mattina del tre maggio queste azioni di comunicazioni ed evacuazione
nelle aree di Cannella e Bettolelle sono state regolarmente eseguite,
così come informazioni attraverso megafono con le pattuglie della
Polizia Municipale e della Protezione Civile a disposizione sono state
regolarmente diramate. Eravamo pronti cioè all’evacuazione per
esondazioni nelle aree adiacenti al corso naturale del fiume ma nessuno
poteva prevedere la ramificazione di un braccio del Misa che ha seguito
un percorso autonomo di enorme violenza dentro a quartieri residenziali.
Non a caso né Borgo Bicchia né Borgo Mulino né l’ex Piano Regolatore
sono censite come zone a massimo rischio di esondazione e questo
testimonia l’anomalia dell’alluvione rispetto ad esperienze passate, sia
quelle recenti che quelle più antiche.
Cosa è accaduto nelle prime ore del mattino del 3 maggio
La
protezione civile con sms del 30 aprile e del 2 maggio aveva diramato
una pubblica allerta meteo per la giornata del 3 maggio. Avviene
puntualmente per ogni previsione di precipitazione che ha una anche
minima possibilità di sfociare in un evento grave. Dall’inizio dell’anno
ne sono state diramate 16.
Il
mattino del 3 maggio la protezione civile di Senigallia ha ricevuto
alle ore 7,00 la prima telefonata da parte del dipartimento regionale
che annunciava un primo ingrossamento del fiume Nevola. Come Comune
abbiamo subito attivato il Centro Operativo Comunale ( C.O.C.) e alle
7,15 abbiamo dato il preallarme con sms nelle zone classificate R4 a
massimo rischio di esondazione con la contestuale mobilitazione dei
volontari.
Alle
8, 19 abbiamo diramato un nuovo preallarme con livello di fiume alto
nelle zone di Cannella Bettolelle, procedendo all’evacuazione nelle
abitazioni e negozi. In questo momento il livello del fiume in città era
ancora molto basso.
Alle ore 8,30 il livello del fiume Misa era nella norma come attestato dalle telecamere della Polizia Municipale.
Alle 8,30 la strada Arceviese era ancora libera e percorribile;
Alle
8,35 abbiamo proceduto con megafono a comunicare alle popolazioni di
Cannella e Bettolelle l’inizio dell’evacuazione ed abbiamo aperto le
scuole di Cannella e Vallone che secondo il piano di emergenza sono
deputate ad accogliere gli sfollati.
Il
fiume Misa si è ingrossato con una velocità impressionante ed intorno
alle 9,30 circa ha scavalcato l’argine all’altezza dell’area artigianale
di Borgo Bicchia e si è indirizzato verso la città travolgendo Borgo
Bicchia, Borgo Mulino, via Capanna, la zona dell’ex Piano Regolatore,
zona di via Rovereto, lungomare nelle zone adiacenti della Rotonda e
Ponte Rosso, oltre a via della Chiusa e zona Cannella ed investendo
anche il distaccamento di Senigallia dei Vigili del Fuoco.
La
situazione è precipitata in poco tempo. Nelle vie interne di Borgo
Bicchia l’altezza dell’acqua ha toccato quota 2 metri e mezzo circa.
Nella zona dell’ex piano regolatore la violenza del fiume e la velocità
con la quale ha invaso le vie ha di fatto lasciato pochissimo tempo alla
protezione civile per dare comunicazione ai residenti.
Il
Fosso Sant’Angelo che non era esondato per la pioggia ricevuta è andato
sotto pressione ( nell’ultimo tratto tra Via Mercantini e Ponte Rosso) a
causa dell’enorme quantità d’acqua arrivata dall’onda anomala del fiume
Misa.
L’acqua
con un percorso anomalo ha investito la zona del Campus scolastico
quando le lezioni erano già iniziate e solo la disposizione data
tempestivamente dal Comune di non far uscire gli alunni rimasti negli
edifici e di mettersi in sicurezza ai piani alti ha evitato guai
peggiori.
Blocco delle comunicazioni
Immediatamente
dopo la fuoriuscita del Fiume Misa si sono interrotte tutte le
possibilità di comunicazione, visto che è saltata l’energia elettrica,
le linee di telefonia fissa e la maggior parte di quelle di telefonia
mobile. Un blocco di circa 34 ore. Un black out che ha reso
inevitabilmente più gravoso il coordinamento delle informazioni
necessarie per la gestione dell’emergenza.
Le
prime operazioni di soccorso sono state rivolte a salvare le vite umane
in pericolo e a mettere in salvo gli studenti rimasti negli Istituti
scolastici.
Ecco,
questo è quello che è accaduto. Ora non resta che continuare insieme a
lavorare incessantemente con quella straordinaria generosità ed impegno
che tutti stanno dimostrando in questi drammatici giorni.
ALTRO COMUNICATO :
ALTRO COMUNICATO :
SOS Emergenza alluvione Senigallia: un conto corrente dedicato alla solidarietà
Numerose e provenienti da ogni parte d’Italia le testimonianze di affetto rivolte alla città pervenute in questi giorni.
Per
la raccolta delle contribuzioni dei tantissimi che in queste ore hanno
manifestato la volontà di essere vicini ai cittadini colpiti
dall’emergenza è stato attivato “SOS EMERGENZA ALLUVIONE SENIGALLIA”, un
apposito conto corrente presso Banca Etica patrocinato dal Comune di
Senigallia e gestito con la collaborazione della Caritas.
Gli estremi del conto corrente sono:
Iban: IT 22 G 05018 02600 000000174285
BIC: (per bonifici dall'estero) CCRTIT2T84A
Nel
frattempo l’amministrazione comunale di Senigallia si è attivata per
prevedere nelle aree interessate dall’alluvione l’esenzione del canone
COSAP sia per le attività economiche sia per i passi carrabili dei
singoli cittadini.
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