mercoledì 2 luglio 2014

Anche nella Chiesa figli e figliastri ??

E a quel che sembra, più favoriti ancora i figli con tanto di umano pedigree!!

Già di per sé, il semplice fatto che nel XXI° secolo si parli di monarchie, di regnanti e di sudditi, il rospo mi resta in gola e non riesco a deglutire, anzi mi viene su proprio e devo sputarlo.
L'etimologia della parola stessa me la fa apparire, come direbbe qualcuna, un po' "choosy" schizzinoso e forse anche per questo secondo motivo, ancor più repellente : Un uomo (o una donna) solo al comando. E se questo mi risulta antipatico, figuriamoci l'altro termine legato a Monarchia : Suddito.
Non parliamo poi la soddisfazione che si dovrebbe provare nel sentirsi chiamare suddito di S.A.S. (Sua Altezza Serenissima).
Ma ogni popolo ha le sue delizie, la sua libertà di godere del frutto di simili piccoli masochismi, che anche l'Italia provò a suo tempo. Anche se, se n'è sbarazzata, seppur a distanza di anni sembra però soffrire un po' di quella Sindrome di Stoccolma, alla ricerca, seppur non di una corona vera e propria, ma di un "uomo solo al comando". Ma questo è un altro discorso.
Ritornando ai figli e figliastri con particolare riferimento alla Chiesa, devo dire che il soffermarmi a pensare su questa mia affermazione, che ha un valore del tutto provocatorio per dar vita a chi piaccia, di una discussione, è stata la recente visita di Filippo VI° di Spagna e della sua consorte Letizia, in Vaticano, da Papa Francesco. Ancor prima di questa ci aveva pensato quella della visita di Elisabetta d' Inghilterra. E poi, ritornando agli eventi in Vaticano, la proclamazione dei Santi  Giovanni XXIII e  Giovanni Paolo II.
Ben s'intenda, che assolutamente non andrò a scomodare i Sacri Testi quali Bibbia, Vangelo ecc., non né sarei degno né tantomeno capace già solo a sfogliarli, quindi figuriamoci interpretarli. Ma mi sembra, sempre per sentito dire, che tutti noi esseri viventi del mondo, essendo stati creati dal Signore, siamo suoi figli.
E se per un comune padre, tutti i figli sono uguali, o almeno dovrebbe esserlo, figuriamoci quale parità dovrebbe riconoscerci la Chiesa: credenti o non, cristiani o non, ricchi e poveri, bianchi e di colore e quindi incoronati o senza corona. Tutti sullo stesso piano!
Eppure, per un motivo di "Cerimoniale" - nella Madre Chiesa povera, umile, modesta si parla di cerimoniali? Posso capire se si tratta di cerimonie, ma religiose!-. il "Privilegio dell'abito Bianco" viene concesso solo alle regine di monarchie, per di più, cattoliche. Un ulteriore "Privilegio" alle teste coronate. Perchè quelli che hanno sono pochi? Per tutte le altre Signore, in visita, invece, il colore è quello nero: come fossero portatrici di iella ed il loro nome rispondesse per tutte a Cassandra e quindi da accomunare al colore del lutto. Ed il bianco invece la concessione di un premio, perchè magari, casualmente, come la regina spagnola, si chiama Letizia. Ma per che cosa ? Neppure fosse dovuto al rispetto per una immaginata castità, perchè essendo tutte sposate e con tanto di figli al seguito... Ma per cortesia!!
Lo so, Papa Francesco non ne ha colpa. O meglio se l'ha è perché, come si è impegnato a ridurre gli ori partendo proprio dal Suo Crocifisso in argento che porta in petto, al chiudersi a Santa Marta, invece che nelle stanze degli appartamenti Pontifici, all'uso di un'auto modesta, all'invito ai prelati di guardare con un  occhio più attento alla povertà, provi a mettere un veto anche a questi obblighi di colore al vestiario delle sue visitatrici in udienza, Tutte figlie allo stesso piano: per un obbligo di uguaglianza, di democrazia, di rispetto nei confronti delle donne. Ed allora o tutte in bianco, o tutte in nero o meglio ancora se lasciate vestirsi (nel limite concesso dalla decenza, cosa meglio oggi da specificare) affidandosi solo ed esclusivamente al loro buon gusto.




di Franco Giannini

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