giovedì 3 luglio 2014

Che siano veramente terminati i tempi di “Piove, Governo ladro”?

Rassicurante l'annuncio che il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto per lo stato di emergenza.

E magari ad illustrare questo comunicato stampa metterei anche l’immagine ed il sottofondo musicale di “Singin’ in the rain“. Che volete, a volte anche politicamente, suonarsele, cantarsele e ballarsele sulla pioggia, che cosa c’è di più forse propagandistico ed ottimistico?
Non me se ne voglia, ma è solo per riuscire a comprendere. Mi ero fatto delle domande e regolarmente, non ho ricevuto risposte, da nessuno, che mi aiutasse a capire. Mi ero chiesto Quanto? Quando? ed a Chi? E’ giunto, forse, un “quanto”, ma non mi è neppure troppo chiaro. Colpa mia. Sono una testa dura! Si dice, mantenuta la promessa! Bene. Allora però testardo come sono, ci riprovo!! Ma vorrei capire meglio con dei numeri, delle date e degli esempi a campione. Ecco sarebbe bene per esempio, l’illustrazione di tre esempi a campione.
Io provo invece, a fare il conto della lavandaia: “… il fondo per le emergenze nazionali che per le Marche mette a disposizione uno stanziamento di 10 milioni di euro” allora 10.000.000 € – stanziati nelle Marche – diviso 390 domande di risarcimento pervenute da parte delle vittime senigagliesi colpite dall’alluvione del 3 maggio (sempre che gli altri comuni marchigiani con ugualmente i piedi a mollo e con danni a cose e persone se ne stiano silenziosamente e bonariamente e passivamente a guardare) farebbero 25.641 € a domanda. Il che già vorrebbe dire che in tantissimi si dovrebbero accontentare di una ritinteggiatura di bianco alle pareti, un’autovettura di seconda mano da acquistare (sempre se contemplata nel calcolo e non credo!) e poco altro. Perchè è da calcolare che i danni non li hanno ricevuti solo le famiglie, ma artigiani, commercianti, industrie… ed i danni alle cose in questo caso, sono anche a cinque zeri.
Quello di certo invece e su cui fin ad oggi si è fatto realmente affidamento, giusto ripeterlo, sono stati gli aiuti, un milione in totale, devoluto dalla Caritas e dalla Cassa di Risparmio di Verona a cui vanno sottolineati gli aiuti, seppur più modesti ma altrettanto apprezzabili, giunti attraverso l’associazione culturale Gent’d'S’nigaja con le sue iniziative griffate #amollomanonmollo. Poi tutti attendevano che le “promesse del giorno dopo” si concretizzassero. In verità si sono attesi 60 gg. ma infine ecco l’annuncio, che qualcuno cominciava a temere di non poter fare “Habemus Papam”. Però alla fine, questi milioni quanti realmente sono? dieci? cinque? O effettivamente solo uno su cui fare fronte, dal momento diciamo, che quattro già il Comune li aveva anticipati? Entusiasmo quindi, ma sempre che questa cifra venga elargita a fondo perduto! Ma immagino che così non sarà. Ed allora piedi a terra e sull’asciutto.
Sarà, molto probabilmente stanziata sotto forme particolari di mutuo da richiedere, ad interessi particolari, ma purtroppo non per tutti… e quanto vorrei sbagliarmi… infatti mi chiedo: verranno eventualmente concessi proprio a tutti ? (si sa che i banchieri non si fidano neppure delle proprie madri!) Anche a coloro che hanno perduto il lavoro o peggio ancora non lo hanno mai avuto, o lavorano come precari? chi è in Cassa integrazione? o non hanno capitali da offrire a garanzia, o hanno o meglio avevano la casa di proprietà, quella alluvionata, ma che oggi ha un valore che rasenta lo zero, perchè in determinate aree non gliela vuole più nessuno? Insomma, quelli che rientrano statisticamente in quel 20% di famiglie italiane e quindi anche senigagliesi in crisi, che secondo altri ben pensanti, invece, ritengono si tratti solo di numeri statistici (definiti con un termine che matematico non è: Gufi!!) ?? E se alla data di scadenza della rata, costoro, ancora fossero senza lavoro, chi la pagherà per loro?? Chi farà da garante?? Voglio sperare, con il brivido adrenalinico che rilascia il pericolo, a testimonianza però che qualcosa stia veramente cambiando anche lì, l’umanità di Equitalia!
Altra domanda ancora, ma non si parlava nel post alluvione di 179 milioni di danni “circa” (e non ero certo io a dare questi numeri!) il che mi induce a pensare che, forse, ripeto il forse, la coperta promessa allora ed ora assegnata sia rimasta troppo corta e per di più pure bagnata: un po’ come l’aiuto inviato della classica bottiglietta di sciroppo per inappetenti a chi muore di fame? O forse, invece mi sbaglio (mai errore fu così gradito riconoscerlo) arriveranno altri milioni? E se si e qui ritorno con le solite domande che chiudono il cerchio, Quanti? Quando, – se si pensa che ci sono voluti 60gg per le “Urgenze”, figuriamoci per una eventuale aggiunta -? Ed ancora, destinati a Chi? La Politica si riesce a comprendere meglio con i numeri e le date. Anche perchè si potrebbero evidenziare meglio, con un Open dati, se si sia trattato solo di elargizioni propagandistiche o invece di migliori e tangibili concretezze alla cittadinanza tutta. O almeno io voglio credere!

Franco Giannini
Già pubblicato Mercoledì 2 luglio, 2014 su SenigalliaNotizie.it

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