... soluzioni per i
mali della comunità o solo una cura omeopatica per la sua anima?
A
pelle, seppur io sia un miscredente, non appena eletto al soglio
pontificio, Francesco è stato un Papa che ha captato immediatamente
la mia attenzione. Una volta l'avrei definito "un Papa Buono",
quasi che gli altri Papi fossero cattivi. Ma Francesco mi aveva
regalato già fin dal suo primo saluto ai fedeli dal balcone della
Basilica di San Pietro, l'idea di come dovrebbe essere l'uomo della
Chiesa : pacato, umile, modesto, invitante, simpatico, caritatevole,
umano, oltre che logicamente buono.
Come
del resto dovrebbero esserlo tutti, ancor più però coloro che
indossano un abito ecclesiastico. Lo so, ma purtroppo non tutti e non
tutte sono così. Dirò di più, ancor più simpatico mi è divenuto,
poi, quando nel leggere sono venuto a conoscenza che aveva fatto il
buttafuori in un locale argentino malfamato, che aveva avuto anche
una fidanzatina ed aveva lavorato in una fabbrica facendo le pulizie.
Un uomo venuto dalla strada e che la strada quindi conosce bene. Un
prete un po' suo generis, alla Don Camillo del Guareschi, con le
scarpe grosse ed il cervello fino.
A
confermare queste sue qualità umane più che divine, ci sono quelli
che sembrerebbero aneddoti se non rispondessero a verità, quali
quelli relativi alla sua prima vestizione in bianco: quando ha
rifiutato il Crocifisso in oro, conservando quello suo, meno
appariscente, in argento. Eppoi il calzare le sue scarpe nere e usate
invece che quelle di capretto rosso. A seguire il ritorno, dopo la
cerimonia dall' elezione al soglio pontificio, in albergo sul pulmino
con gli altri cardinali. Il pagarsi il conto personalmente della
permanenza in albergo e successivamente la scelta di vivere nella
Domus di Santa Marta, in due modeste stanzette, invece che nei dorati
appartamenti papali. Lo so, sono tutte cose che si dimenticano
facilmente, ma la moltitudine di questi piccoli momenti della vita
quotidiana di questo uomo, sono ad indicarcene lo spessore. Proseguo
quindi con il ricordare come preferisce per i suoi spostamenti, una
vecchia utilitaria, alle lussuose auto che i suoi predecessori
avevano fin lì usato. Come è impossibile non ricordare, la sua
vecchia sgualcita borsa in pelle nera, amica di viaggio, che oramai
l'accompagna in ogni suo spostamento nei lunghi viaggi attraverso
Paesi e Continenti e che non affida mai a nessuno. Un uomo che mi ha
immediatamente dato la certezza che anche il nome non l'avesse scelto
a caso: Francesco, il Santo che della povertà fece il suo stile di
vita e di predicazione. Il primo Papa tra i 265 predecessori, ad
usarlo e non solo, quindi, per apporre la firma sui documenti. Un
uomo con il piacere di essere vicino alla gente, dentro la gente, con
la gente. Un uomo che è allergico ai cerimoniali, un uomo che prende
e il telefono e chiama chi vuole senza i filtri che le regole
vorrebbero. Un uomo che se ancora ci fosse in TV la Carrà nazionale
con il suo gioco dei fagioli nel vaso, telefonerebbe anche a lei,
magari con il remoto pensiero di indovinare il numero esatto e con la
vincita chiudere qualche falla della povertà che ci opprime.
Nel
corso di questi suoi due primi anni di pontificato, la lotta primaria
è stata quella all'ostentazione della ricchezza nella Chiesa e di
cui molti prelati porporati e non solo, gradivano circondarsi. Cosa
che l'ha reso simpatico e ben visto a noi comuni mortali, ma molto
meno ai "principi" del culto. E la volontà poi di vedere
più da vicino e più chiaramente il lavoro svolto dallo IOR con la
nomina di controllori? Toccare lo IOR è come avventurarsi senza
alcuna esperienza in materia per disinnescare una mina. Di certo
tutto si potrà dire di Francesco, ma non che tema di crearsi dei
nemici. Anche se però...
Infatti
tutto ciò mi porta a formularmi tanti interrogativi a cui non so
dare una risposta.
Nel
corso di questi due anni di pontificato, tante sono le cose di cui si
è occupato, come le riforme della Curia, del Codice Penale Vaticano,
quella Economica riguardante appunto la Santa Sede, la tutela
dell'ambiente, i problemi della Pedofilia nella Chiesa. Indubbiamente
più anziano, ma benché l'età, più veloce dello stesso nostro
Renzi nazionale.
Ma
tante altre ne ha fatte e continuerà a farne, come il regalare 400
sacchi a pelo con tanto di stemma pontificio a coloro che
dormivano all'addiaccio. Oppure donare ai poveri 300 ombrelli
dimenticati dai visitatori nei musei vaticani o ancora aprire
delle docce in locali nel colonnato di piazza San Pietro per gli
indigenti senza fissa dimora. Per non parlare poi del servizio di
barbieria e dell'invito a 150 "barboni" a visitare
le bellezze della Cappella Sistina. e proprio di questi giorni la
creazione di un dormitorio per una trentina di clochard. Non voglio
indagare come i saranno scelti questi 30 baciati dalla fortuna tra il
numeroso nucleo totale di quelli che ogni giorno frequentano le
piazze e le stazioni di Roma !
E
quello che mi fa sorgere il dilemma del perché di questi piccoli
numeri : 30 - 150 - 300 - 400, quando andando a cercare sulle pagine
virtuali, ma immagino veritiere, perché fino ad oggi senza smentite,
di Internet, leggo numeri che mi sarebbero difficile anche scrivere
sulla carta.
La
Chiesa ha il più vasto patrimonio immobiliare al mondo. Un capitale
impossibile da conteggiare, perché quando arrivi in fondo i dati si
sono modificati per via delle donazioni, interessi, utili ecc. e
dovresti ricominciare il conteggio.
Il
20% del mercato immobiliare italiano è nelle sue mani.
Si
parla di 600 palazzi, 572 tra chiese, monasteri e
conventi, 400 immobili adibiti a cliniche private, ospizi,
scuole, seminari, oratori, ecc, sempre solo in Italia, ma
considerando che altre ricchezze sono in altri paesi all'estero. Un
patrimonio che è destinato continuamente ad accrescersi a seguito di
lasciti, donazioni. Si parlava di oltre 115 mila proprietà
per un valore stimato negli anni '90 di 800 miliardi delle vecchie
lire. Oggi di molto aumentato.
A
questo va aggiunto il valore in oro che supererebbe, si dice,
i 7 miliardi di €.
Si
pensi che negli USA la sola arcidiocesi di Boston (ci sono 28
arcidiocesi e 122 diocesi) ha fatto trapelare (la Chiesa in questo è
molto segreta e chiusa!) che i propri investimenti
obbligazionari al
netto dei debiti, ammonta a 571.704
$. Facile fare magari
un calcolo come quello della lavandaia, non perfetto, ma assai vicino
a quello reale.
Del
resto la ricchezza in loco del Vaticano, qui si dice che sia
rapportata alla somma delle 5 più prosperose aziende degli Stati
Uniti.
Ma
non finisce qui. Quanto sopra riportato dovrebbe logicamente essere
rielaborato per ogni paese in cui il cristianesimo è radicato da
secoli nel paese preso in esame. Ma è il riserbo quello che rende
difficilissima la stima globale di questa potenza economica. Anche
perché a queste cifre vanno aggiunti anche valori come l'azionariato
nelle varie imprese.
Solo un esempio, le italiane Fiat,
Olivetti ed una volta
anche l'Alitalia. Ma da non dimenticare come la mano religiosa si
sporga sempre anche oltre confine.
E
dei possedimenti
terrieri, ne vogliamo
parlare? In Germania, il Vaticano è il più grande proprietario
terriero con oltre 8 miliardi di mq., vale a dire alla metà circa
dello stato tedesco.
In
Italia gli appartengono, solo (si fa per dire!), 500 mila ettari.
Negli USA 1 milione e 100 mila ettari e poi il 20% cadauno del
terreno coltivabile della Spagna, del Portogallo e dell'Argentina.
Sempre per parlare dei nomi più importanti.
Non
è bello fare i conti in tasca alle persone, ma sarà che la Chiesa
non è una persona fisica ed ecco che allora qualche organo di stampa
prestigioso ha tentato di farlo e da cui è emersa una stima, che
sarà anche approssimativa, ma la dice lunga : il valore degli
immobili della Chiesa nel mondo dovrebbero avvicinarsi ai 2.000
miliardi di €.
Ecco
che allora ritorno sulla domanda che mi ero posto inizialmente. Visto
che ritengo che neppure il Santo Padre riuscirà mai a conoscere la
ricchezza materiale totale della sua Chiesa, mi domando perchè
avendo la possibilità di costruire opere di beneficenza ben
superiori, importanti, durature e risolutive di tanti mali, di tanti
problemi che affliggono l'umanità, li affronta invece in maniera e
con cure omeopatiche, economicamente parlando?.
Di
quei 30 posti al dormitorio, al momento avevo pensato fossero un
gesto coraggioso, un atto da emulare, poi alla luce dei fatti, devo
pensare che Papa Francesco sia incappato in una specie di timore
reverenziale, una specie di timidezza nei confronti di qualche
“principe” della chiesa (quella con la c minuscola) che, chissà
il perché, non ne condivide ed apprezza le sue visioni ed il suo
lavoro.
E'
partito sparato con le riforme e l'impressione attuale è che sia
andato però a cozzare su di una speciale “Cosa Nostra” rivestita
di abiti ecclesiali dai colori sgargianti, che gli ha fatto anche
annunciare che prevede che il suo pontificato sarà breve. Chissà
che cosa avrà voluto dirci con questa sua affermazione.
Non
posso neppure credere, che quello che lui offre ai meno abbienti in
quel di Roma, sia solo una sua orma di “fioretto” personale che
s' impone quale piccola penitenza, ogni qual volta vorrebbe fare di
più, ma non glielo permettono.
Un
altro Papa, che come Luciani, certamente ha poco da star sereno.
di Franco Giannini
LINK di approfondimento :
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/06/07/news/vaticano_papa_francesco_apre_un_dormitorio_per_i_senzatetto-116297738/
http://www.ilgiornale.it/news/case-vaticano-tesoro-115mila-propriet.html
https://www.facebook.com/notes/rossana-mela/le-ricchezze-della-chiesa-cattolica/10150712026500611
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-15/chiesa-2mila-miliardi-immobili-082813.shtml?uuid=Ab3cTeUH
http://www.diocesidicremona.it/main/base1.php?id=sknewsfoto&idrec=3233
http://www.huffingtonpost.it/2014/04/02/stipendi-del-clero_n_5074357.html
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