… anzi, no...!!! Per
fortuna o per disgrazia ??
La
settimana scorsa si annunciava con toni trionfalistici, che nel 2050
i “vecchietti” potrebbero passare dai 450 mila del 2015 ad un
numero di 8 volte superiore, toccando la cifra di ben oltre i 3,5
milioni.
Sembrava
che a tale notizia, le Università, in particolar modo quelle
italiane, polacche, romene, ucraine, si stessero di già mobilitando
per creare una laurea breve in “Scienza del Rimbambimento” ed una
ancor più specialistica nel ramo dell' ecologia in periodo senile:
il “Riciclaggio dei Pannoloni”.
Io
a tale notizia mi sono spaventato cadendo in un' angoscia da cui sono
riuscito ad uscire da solo facendo mente locale ed impegnandomi
rapidamente in due conti : nel 2050 ne compirei appena 108, quindi
io, credo e spero, che non ci sarò essendo fuori dai calcoli
statistici. Poi francamente, non sarebbe una gran fortuna, in
principal modo per chi mi dovrebbe sopportare.
Bando
agli scherzi, in realtà, la vecchiaia è quella definita da Adriano
Prosperi nei suoi vari e particolari aspetti che non sono uguali per
tutti :” Per dirla
ironicamente la vecchiaia oggi arriva a nostra insaputa. Non si
distingue dalle altre età. La camuffiamo. La allontaniamo. La
rimuoviamo. Inseguiamo un’idea di immortalità. Dimenticando il
numero dei nostri anni. Poi di colpo arriva la decadenza. Quella
parola che avevamo cancellato, come una raffica di vento spazza via
il presente. “
Ci
scherzo su anche perché come miscredente non mi chiedo come sarà
il di “Là” preoccupandomi invece e soprattutto di come è
l'“Oggi” di qua. A preoccuparmi non è la morte, quanto il
soffrire, seppur questi politici ci allenano giornalmente a
sopportare il dolore fisico, morale e psichico. Io appartengo alla
generazione del meglio campare
un giorno da leone che cento da pecora e del far si che quando la
morte arriverà mi trovi ancora vivo e non già avvolto nel mantello
della mia decadenza fisica e mentale. E tolte poche mosche bianche, i
centenari certi problemi non se li pongono, perché solitamente hanno
toccato il periodo della loro “decadenza” e seppur ancora sulla
terra e non nella, risiedono in un loro limbo. Quindi non comprendo
il perché gioire per aver tagliato un traguardo comprensibile per
poche centinaia e non per tutti i oltre 3,5 milioni.
Infatti,
sembra che Tito Boeri, quando è giunta la notizia, stesse leccando i
francobolli per affrancare le buste arancioni contenenti le promesse
da marinaio e che solo per poco non gli abbia preso un coccolone ed
un francobollo non gli avesse occluso le vie respiratorie. E a quante
pensioni in più dovrò far fronte, sembra abbia esclamato.
Anche
a Palazzo Chigi qualcuno ha cominciato a fare due calcoli (il si dice
è d'obbligo, ma si fa i nomi del trio Renzi-Padoan-Poletti, ovvero
un cervello in tre e pure di modeste dimensioni) suggerendo
immediatamente di allungare l' età lavorativa a 85 anni per i lavori
usuranti e 90 per quelli più intellettuali con la speranza che il
buon Dio... Alla Lorenzin è stato imposto l' immediato
“consiglio-ordine”, tra il detto e non detto, di istruire delle
brigate di infernieri/e Kapò i cui istruttori si potrebbero
attualmente recepire nelle “patrie galere”, con il compito di un
non meglio specificato, sfoltimento definitivo senza biglietto di
ritorno, delle varie RSA, RA, Case di Riposo, ecc.
Ma
ecco che la Fortuna, che sembra abbia subito anch'essa una mutazione
genetica e non aiuta più gli audaci, ma solo i senza scrupoli e
dotati in modo scandaloso di tanto “lato B”, ha consigliato di
non eseguire l'ordine essendo pervenuto un inaspettato contr' ordine.
E' arrivata la notizia che nessuno si attendeva e che però ha fatto
tirare un sospiro di sollievo.
A
renderla pubblica ed attendibile non certo io, ma l'
Ansa (il cui articolo è da leggere tutto d'un fiato): per la
prima volta cala l'aspettativa di vita degli italiani. Verrebbe da
dire “Che fortuna” se tutti la pensassero come me.
Ma
quello che fa sorridere (ma è dura farlo in certi frangenti!) è la
semplicità con cui si spara una fesseria e non si fa a tempo a
leggerla e metabolizzarla, che subito abbiamo la smentita.
A
riportare il dato, non è l'ultimo degli arrivati, bensì il Dr.
Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio sulla Salute delle
Regioni, che nel Settembre del 2015 con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, è stato nominato, anche, Presidente
dell'Istituto Superiore di Sanità. Ma, dopo quello che ha affermato,
non credo durerà in quel posto ancora per molto...
Conferma,
Ricciardi, che un calo c'è stato in tutte le regioni e che il peso
di questo stravolgimento statistico, è dovuto al fatto che siamo il
fanalino di coda nella prevenzione sanitaria nel mondo.
E
spara ancora sulla Sanità con il suo rapporto in cui si accusa
l'Italia di essere in fondo alla classifica europea sulla spesa per
la Salute.
Chissà
se alla Lorenzin gli fischiano le orecchie e se le è ancora rimasto
il sorriso d'ordinanza da ministra buona (brava non di certo!) ?
Due
soli dati : Il Canada spende il 100% in più rispetto all'Italia e la
Germania solo (si fa per dire!) il 68%... sempre in più.

E
non finisce qui, perché malgrado i trattamenti di riguardo che ci
vogliono far credere ci spettino per diritto d' “Anzianità”,
continueranno a prenderci per i fondelli aggiungendo la ciliegina
sulla torta della falsità rivestita di rispetto, con il dire che
“gli anziani sono la ricchezza del Paese”. Ma quando mai ?? Ma
vuoi vedere che qualcuno ci crede!?
di Franco Giannini