mercoledì 14 maggio 2008

SPIGOLATURE -3-

Passa il “Giro d’ Italia

Il telecronista, con tono sempre più enfatico, con un crescendo rossiniano, fino ad arrivare al drammatico, ti fa incollare lo sguardo al video.
Una fila indiana di corridori ciclisti che in un susseguirsi di colori, come fosse le bandierine di un Gran Pavese scivola sul nastro stradale e termina nella pancia del “gruppo”, con l’ apparenza di volerlo trainare. Un “gruppo” che provoca la sensazione, errata, di essere meno nervoso, più lento, quasi apatico.
Ad un certo punto vedo che dal “gruppo” volano minuscoli oggetti bianchi, che con piccole parabole vanno a cadere nei campi verdi che delimitano i bordi della strada.
Una domanda: che cosa sono quegli oggetti ? Subito una risposta da chi mi è a fianco, un esperto in materia: Altro non sono che borracce vuote, che terminato il loro scopo, oramai sarebbero solo zavorra in caso di una volata finale.
Mentre le immagini continuano a passare davanti ai miei occhi, la mente è da un’ altra parte.
Sta facendo un rapido calcolo: 200 corridori circa, per sei, sette borracce (ma sono sicuro molte di più!) ad ogni tappa, per una ventina di tappe, fanno, se non vado errato, qualche cosa come 24 mila borracce che vengono lasciate lungo i percorsi rosa del “Giro”.
Di che materiale sono fatte queste borracce se non di plastica e ritengo neppure biodegradabili…ed allora ?
Ecco che il Giro d’ Italia, un inno all’ ecologia, nel culmine del suo acuto, mi va a steccare su una nota facile facile.
Le “ammiraglie”, le auto del seguito, le moto delle Forze dell’ Ordine, i mezzi di soccorso, la carovana pubblicitaria, i camion della logistica, gli intasamenti e relative colonne di traffico che tutto ciò provoca al suo passaggio nelle città attraversate, giorno per giorno per una ventina di giorni, mi procura una sensazione di disagio…no, la maglia nera ai corridori ciclisti non la posso dare, ma non mi sento neppure tanto benevolo da fargli indossare quella “Rosa” , ecologicamente parlando.

3 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

Eh. si erano giorni belli bellissimi tutto sole e a volte si saltava la scuola.Il punto più furbo era davanti alla stazione prima del Columbia davanti alla villa dell'avv. Benni-Allegrezza.Tutte le macchine del seguito pubblicitarie buffe buffissine fantastiche con colori e figure spiritose di plastica pareva un sogno un gioco che durava tanto e qualcuno osava sfidare il servizio d'ordine attraversava la strada e si sentiva sgridare urlare ,ARRIVANO-ARRIVANO e non era vero poi: un lampo un vento venivano Coppi.Bartali.Cottur e tanti tanti tutti e si sentiva il vento delle ruote delle bici un lampo.Era veramente bellissimo vedere passare il Giro a Senigallia e noi ragazzi a tifare e sognare: peccato che per Coppi strano uccello erano pochi a tifare io sono sempre stato dalla parte dei più difficili a capire , come ora che tifo Fiorentina.E qualcuno mi chiede perchè.Allora chiudo gli occhi ripenso a Coppi e dico: è una questione culturale!!.
Mi guardano e diversi mi mandano a quel paese.
dario.

LorenzoMan ha detto...

OK, d'accordo sul problema inquinamento da borracce (presumo in plastica).
La stessa cosa ho pensato vedendo le foto fatte ad un mio amico in un punto di ristoro della maratona di Roma.
Ho avuto il tuo stesso pensiero ma non ho trovato la soluzione (premesso che do per scontato che qualcuno pulisca poi).
Quali materiali possono sostituire la plastica? Una volta si parlava di un PET totalmente biodegradabile, ma non saprei dirti altro. E' già tanto che non usino il tetrapack.

Franco Giannini ha detto...

Vedi Lorenzo, le borracce vengono gettate dove non c'è il pubblico, che a mo di cimeli, sarebbe pronto a recuperarle, ed allora rimangono nei campi.
Sarebbe opportuno non gettarle e consegnarle alle macchine della corsa, e l' ultima dovrebbe restare per tutti sulla bici. Non credo che pochi grammi influenzino l' esito della corsa, quando per tutti (per un eventuale regolamento da rivedere)sarà così.
Oppure usare borracce Biodegradabili, fatte cioè con lo stesso materiale dei sacchetti biodegradabili che usiamo per l' umido....ma non so quanto verrebbero a costare...eppoi c' è il problema che la plastica biodegradabile viene fatta con materiale proveniente da residui del mais o simili e tutti sappiamo in che condizioni sono i mercati mondiali circa il problema alimentare. Quindi credo che la cosa migliore sia il restituire, lavare riutilizzare o al massimo riciclare.
Ti ringrazio per la tua attenzione.
Franco Giannini