di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
In appena 12 ore di lavoro, tracciata e costruita una strada dove prima c’era solamente terreno arato
Si diceva e a quanto pare lo si continua a dire, che “per mettere ordine serve fare del disordine”. Ecco che allora nella speranzosa attesa di questo ordine che ci porterà la complanare, abbiamo però la subitanea certezza ed il disagio che essa nel frattempo ci regala.
Prima della fine dell’anno, avevano segnato con reti in plastica arancioni, un percorso che andava dalla sommità della collina del terreno del Seminario fino alla mura che delimita Via Cellini. Sembrava il tracciato senza neve, di una gara di discesa libera con le reti di protezione…ma senza alcun cartello restava un oggetto misterioso.
Poi martedì mattina, 19 gennaio, come una squadra di incursori, con mezzi meccanici sbucati dal nulla, operai con giacche fluorescenti verde o arancione si sono avventati su quelle zolle di terra lasciate a tal uopo senza sementi, scavando un tracciato, trasbordando la terra sui camion, gettando uno strato consono a levigare il tracciato per renderlo transitabile ai mezzi di lavoro.
Insomma in 12 ore sono riusciti a costruire una strada, cosa che quando ci sono interventi dovuti a calamità, impiegano sempre tempi più lunghi, perché si intrecciano le competenze, la burocrazia la fa da padrona, e la supremazia dell’ego di qualcuno deve prevalere su quella di qualcun altro dopo la solita lotta partitica.
Qui nulla di tutto questo! Lo so sono diffidente, ma a pensare male…con quel che segue. Mi chiedo allora: si tratterà di efficienza?? O sotto sotto si cela l’ennesima sorpresa per gli ignari cittadini??
Una cosa è certa, la risposta ad un mio quesito su queste pagine, circa la sistemazione del manto stradale, delle zebre, della mancanza di cartelli stradali in Via Cellini, con l’apposizione del cartello lavori che si può vedere nella foto, mi è stata data tacitamente ed inesorabilmente. Questa strada sarà una nuova via di comunicazione aperta per facilitare l’ingresso ai cantieri. Da ciò ne deriva una deduzione molto semplice: da quando sarà abbattuto il muro (Chissà se taglieranno anche un nastro per l’inaugurazione di questa nuova via?) via Cellini si arricchirà di un maggior traffico pesante destinato al cantiere, di un aggravamento della situazione del manto stradale, di maggior rumore, di ulteriore pericolosità.
Se l’efficienza operativa resterà quella usata per aprire la via, i lavori della complanare si dovrebbero svolgere in brevissimo tempo, ma c’è quel SE che mi lascia perplesso, perché spesso la mano lesta la si usa solo per cercare di destare la minor attenzione possibile… e poi mi chiedo ancora…fatta una strada, aperta una scorciatoia, presa un’abitudine, perché eliminarla… Allora il problema che potrebbe sorgere sarà a chi dedicarla e chi sarà colui che dovrà, se non ancora fatto, inaugurare questa nuova opera viaria di cui gratuitamente potranno beneficiare tutti…tutti chi? Ma è logico: i cittadini.
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