Sembra quasi che con l’accostare il mondo animale a quello degli
umani si sia voluto accogliere il suggerimento esternato da papa
Francesco. E che c’era quindi di meglio se non fondere l’amore che
queste bestiole riversano sugli umani facendone tutt’uno con quello di
chi da questo sentimento e da questo caldo contatto ne riceve beneficio,
non solo fisico?

E
da questo accorgimento nei confronti dei bambini, il passo è stato
breve trasferendo questa terapia anche nei confronti degli anziani
ospiti delle strutture socio assistenziali (quale quella del nostro
caso) sia nei soggetti psicologicamente meno reattivi e non sempre ben
disposti alle cure mediche tradizionali.
La presenza dell’animale (i cani in questo caso) permette di consolidare sia un rapporto emotivo con l’ospite
tramite questa empatia, stabilendo così una specie di canale
comunicativo tra ospite-cane-operatore-medico, sia di stimolare la
partecipazione attiva dell’ospite: il quale prova il desiderio del
ritorno dell’animale vivendone un’interessata e piacevole aspettativa
nell’attesa.


A ciascun incontro parteciperanno anche due operatori.
Il
grazie è d’obbligo a chi ha fatto sì che anche questa terapia entrasse a
far parte del prontuario delle attività mediche e non, che la Casa
dell’Ospitalità F. Marulli di Ostra Vetere può vantare ad oggi, nella
persona del presidente della Fondazione, Sandro Sabbatini.

Pubblicato Mercoledì 18 maggio, 2016 su Senigallianotizie.it
Nessun commento:
Posta un commento