lunedì 22 settembre 2008

DOMANI E' UN ALTRO GIORNO



di Dario Petrolati





Sarà per l' uggia che cala traditrice come travestita assieme all' immancabile nebbia padana, oppure per la mancanza fisica di un amico da ascoltare e dire cose improvvisate come si faceva da ragazzi, che, mi pare, si parlava tanto, convinti che il detto nostro, ogni argomento fosse importante, quasi necessario.
Non so, ma sento che c' è in me molto di insoddisfatto, come se avessi mentito sempre anche nei pensieri e nelle antiche preghiere biascicate o finalmente ripetute a scuola durante la lezione di religione.
Si è una insoddisfazione globale che mi pare ricevere, senza che abbia chiesto nulla, oppure magari troppi desideri nascosti e negati, che ormai sento non saranno mai più realizzati.
Lo stato sociale cui appartengo, i miei interessi, tutto e nulla che pare giri ed invece sta fermo, arriva pare un consuntivo di vita e sotto la riga ultima, dopo divisioni e moltiplicazioni, addizioni e sottrazioni vedo appena una cifra espressa in uno straniero raffigurato quasi da Caravaggio, che tende la mano e aspetta ancora il resto.
Non ho dato, solo preso, come scioccamente fanno nei circhi pur di far ridere in cambio del biglietto pagato.
Ci sono solo tanti enormi manifesti che pubblicizzano la nuova banca, con scritte infide chè c' è anche scritto e ripetuto più volte, essere la mia banca dove posso andare a prendere e portare denaro, più in là un' altro manifestone con una femmina più nuda che vestita, legata a braccia levate e gambe larghe ad uno stivale in pelle lucida e con le labbra semiaperte pare invitarmi, sotto la scritta : "non puoi farne a meno".
Ma che razza di mondo è, se anche al rosso dei semafori le macchine tirano veloci, eppoi si scopre che anche quelli erano truccati, per incassare più danaro ?
A Parigi, ricordo, la gente con indifferenza attraversare i passaggi pedonali senza osservare alcun permesso, le regole, i suggerimenti, le preghiere, le mangiate, letture private, cerimonie a Porta Pia che ricordano i soldati papalini caduti mentre sparavano ai bersaglieri per la conquista di Roma capitale.
Allora quello che sino ad ora avevo letto, la storia insegnata ed assorbita a scuola è anche essa da rivedere, come la Resistenza.
La verità è opinabile ed il dubbio prende il sopravvento, su tutto di ogni pensiero.
Penso e non credo sia giusto insistere, chè se andassi vagamente-superficialmente per strade senza nulla cercare, sperare mi sentirei magari più leggero e meno colpevole senza la nevrosi perenne che sempre mi assilla come se anche io contribuissi a questo effetto terra che influisce anche sul volo delle rondini che sempre più rare sono, ormai nascoste chissà dove.
Giro verso i giardini degli Eremitani,adesso vuoti,la tavola di casa o di trattoria attira ,ed anche la Cappella di Giotto resta sola.
Giardini e mura antiche protette da inferriate chè c' è sempre qualche anima persa ad ore inimmaginabili, colma-invasata di droga pure, sveglia od incosciente si attacca con mani disperate e perdute verso un nulla che non sa esistere.
Dove stiamo andando assieme tutti non so.
Tanti valori, sigle, speranze a pezzi cadono
senza rumore, se poi accendi la televisione hai la conferma che c' è solo cronaca nera, si ammazzano in tanti, popoli e famiglie, come se fosse un finto gioco.
Mi fermo ad un bar qualsiasi e bevo un caffè, anche quì i clienti sono andati via, ormai le persone normali si chiudono nel privato, vado a prendere la mia vetturetta e mi dirigerò a casa, ormai è tardi per radermi, lo farò oggi pomeriggio. Leggendo il giornale e ripassando qualche libro, Olga avrà le sue letture o da vedere qualche documentario di viaggi per televisione, arriverà l' ora di accendere la luce, il telegiornale del terzo, eppoi finiremo il cibo avanzato di oggi.
Domenica in casa, a meno che non ci telefoni qualcuno, chè accettiamo sempre con un salto, paura-timore chè arrivino notizie dai parenti, pochi ormai, giù da Senigallia, ma meglio sperare in una quiete chè se così sarà, la notte per riposare dovrebbe essere più quieta.
FOTO: La Breccia di Porta Pia

5 commenti:

www.dariopetrolati.it ha detto...

23 settembre


Era una giornata di quelle che ti lasciano solo assieme alla tua coscenza.
C'era compagnia pertanto,eccome,bastava cercarla o meglio pensarla.
Solo ieri, Bruno, il marinaio che ha raccolto da terra le due ultime lettere del Berlinguer dimenticato,mi ha incontrato e moscio-nero di rabbia, colta però, mi ha detto:
Io e Licia ( la moglie insegnante di lettere che ebbe per segretario nella Sinistra Giovanile Massimo d'Alema )ieri come tutti gli anni siamo usciti di casa assieme ai figli per ricordare la Breccia di Porta Pia.
Aperta la Repubblica, in fondo pagina,la notizia che a Roma hanno omologato anche quella .
In tv per radio e sulla stampa tutto sotto silenzio,almeno non ho visto lo scandalo gridato rivendicato.
Ed a quanto constato la cosa è passata abbastanza leggera anche quì.
E tu Franco e tu Lorenzo,mi date un suggerimento,ditemi almeno sorpassato,accidenti.
Siete amici ai quali voglio bene e stimo,cosa pensate , con calma, ma non con indifferenza, un giudizio storico obbiettivo.
grazie ed auguri .
dario

www.dariopetrolati.it ha detto...

p.s.
la parola esatta: coscienza
dario.

Franco Giannini ha detto...

Come puoi vedere, Dario, anche qui a Senigallia qualcuno si è ricordato dell' evento storico e non solo: http://gaspatcho.blogspot.com/search/label/breccia%20di%20Porta%20Pia
Lo so, poca cosa, ma come si fa a pretendere di più in una Italia dove a scuola la storia la si fa studiare dalla preistoria fino alle prime schioppettate della Prima Guerra Mondiale, poi visto che con lo spingersi oltre, si dovrebbero toccare, diciamo "nervi scoperti" di anni funesti, si preferisce troncare.
Come si fa a pretendere di più in una Italia, dove sei obbligato all' acquisto di libri di Educazione Civica, che nessuno insegna e tanto meno nessuno legge, studia e manco sfoglia.
Come si fa a pretendere di più in una Italia, dove si pensa di migliorare l' insegnamento puntando su una riduzione di orario, dove si tagliano le spese fermi restando gli sprechi dovuti alla cattiva organizzazione, dove si pensa che con un grembiule vengano abolite le differenze sociali....
Vedi Dario, ho parlato di sola scuola, perchè parlare poi di "Ricordi di Porta Pia" in Parlamento assumerebbe un aspetto retorico e falso che preferisco onestamente, per quanto odio la falsità, non sia stato fatto.
Leggendo la tua poesia

UE
Sono due lettere
leggere

Scordate
sotto la scala cadente

Per puro caso

Dopo il caffè
Bruno mi chiama
le raccoglie da terra

Componevano nome e cognome

ENRICO BERLINGUER

Staccate dal muro

Ora il partito
ha cambiato nome

Non capisco
bisogno-necessità
togliere anche Questo

Per quieto vivere

Compromesso

Il Nome
che tutti piansero

Proprio a Padova
morì
durante quel comizio

Sono cambiati i tempi
i sentimenti pesano poco
nulla direi

Raccolgo le due lettere

A casa le terrò

In libreria

Reparto:

Poesia.

mi sono chiesto, come si fa a pretendere di più in una Italia, come in questa che abbiamo avuto la sfortuna di nascere...una volta avrei detto l' onore di nascere ??

LorenzoMan ha detto...

I blog, internet sono uno strumento che lascia, a volte, spazio ad ogni sorta di equivoci.
Il tono scherzoso che non viene capito, la rabbia male espressa. Ma il più frequente è quello di lasciar credere che il silenzio, il non commento siano segno di disinteresse.
Ho letto il pezzo un paio di volte, ho letto quello di Gaspa. Vi ringrazio e vorrei leggere da persone più competenti di me certi pareri e sentimenti su fatti storici che hanno fatto, bene o male, il paese che conosciamo come nostro.
Ne ho sentite tante su come l'Italia è stata unita (e di cui forse la Breccia di Porta Pia è stato l'epilogo), su come molti hanno visto in questo nient'altro che una guerra di conquista che ha impoverito il sud, con molte più risorse e molto più "avanti", a vantaggio del nord, ho ascoltato il parere di alcuni sardi che ancora si riconoscono nella bandiera con i 4 mori bendati e rivolti verso est.
Ma molto devo imparare prima di commentare chi le cose le sa.
Se ho peccato di modestia ne sono contento: merce rara oggi.

www.dariopetrolati.it ha detto...

In uno di questi libri ove mi capita perdermi spesso lessi e non ricordo il giorno nè l'occasione che la unità-conquista dell'Italia avvenne anche per merito di mafiosi e banditi raccolti da Cavour che mandò a dare una mano a Garibaldi per fare il Regno.
C'è sempre una contro lettura ed un'altra storia , caro Lorenzo,siamo chiari ed onesti tra noi curiosi amici,è vero ogni dubbio che tu avanzi però la storia, non solo quella di scuola, ma anche i luoghi che vidi io coi miei occhi non solo a Roma ma in vari posti d'Italia ove girando mi è capitato di vedere,Torino,Genova,Sicilia,paesi e città una sola cosa non si è mai contraddetta: il potere temporale del Papato.In nome di esso e contro lo stesso ci sono spesso state guerre e non solo nel Paese che abbiamo ereditato.
Troppo lungo sarebbe il ragionare, ma tu hai capito e sai meglio di me come sono andate tante cose.
Stima ed affetto,
dario.