di Franco Giannini
Era il 1° Maggio del 2008 quando scrivevo: " “ Otto ore di Lavoro, otto di Svago, otto per Dormire “ è questa la frase che, come siamo usi dire oggi, diede l’ input alle rivendicazioni operaie e che sfociarono nella nascita, di quella che solo successivamente, venne chiamata la “Festa dei Lavoratori”. L'anno dopo invece, 1° Maggio 2009, cominciavo il post con un: "Ogni anno che passa, mi trovo sempre più in difficoltà nel descrivere il che cosa questa data significhi: si diceva Festa. Ma festa di chi o di che cosa ? Volendoci provare anche quest'anno e cercando una motivazione seppur semplice per cui chiamare questa giornata Festa, sono riuscito solo a motivarla con un, seppur molto stupidamente, primo compleanno del blog lo spigolatore."
Quest'anno, 1° Maggio 2010, l'unico cambiamento sta in quelle otto ore di lavoro rimaste a pochi, otto ore di svago per pochi, otto ore da dormire a pochi. Il lavoro continua ad essere una chimera per i giovani, non ci si può divertire se non si hanno neppure i soldi per mangiare, non si possono dormire sonni tranquilli per chi il lavoro non lo ha, per chi lo ha, ma è sul punto di perderlo, per i precari, e come dicevo. soprattutto per i giovani a cui tutti si ispirano nelle sole campagne elettorali, ma poi alla fine tutti se ne dimenticano o meglio ancora se ne fregano.
Non c'è più festa, quindi, essendone venuti a mancare i presupposti, solo i personaggi meno indicati festeggiano quello che non c'è da festeggiare con la loro immensa alterigia, sfacciataggine, boria e squallida autorità da piccoli dittatori dozzinali da super mercato.
Non si può festeggiare in famiglia, quando in seno ad essa ci sono persone che piangono...e l'Italia dovrebbe essere una famiglia!
Quest'anno, 1° Maggio 2010, l'unico cambiamento sta in quelle otto ore di lavoro rimaste a pochi, otto ore di svago per pochi, otto ore da dormire a pochi. Il lavoro continua ad essere una chimera per i giovani, non ci si può divertire se non si hanno neppure i soldi per mangiare, non si possono dormire sonni tranquilli per chi il lavoro non lo ha, per chi lo ha, ma è sul punto di perderlo, per i precari, e come dicevo. soprattutto per i giovani a cui tutti si ispirano nelle sole campagne elettorali, ma poi alla fine tutti se ne dimenticano o meglio ancora se ne fregano.
Non c'è più festa, quindi, essendone venuti a mancare i presupposti, solo i personaggi meno indicati festeggiano quello che non c'è da festeggiare con la loro immensa alterigia, sfacciataggine, boria e squallida autorità da piccoli dittatori dozzinali da super mercato.
Non si può festeggiare in famiglia, quando in seno ad essa ci sono persone che piangono...e l'Italia dovrebbe essere una famiglia!
1 commento:
mio dio franco
che triste la realtà
qui a padova
oggi sarà in piazza il vescovo
si caro il vescovo
ma non per fare festa spiegare cosa significa il lavoro onorato
no
il vescovo va in piazza per spiegare che fanno peccato coloro che lavorano la domenica e le feste religiose
il primo maggio era una festa laica non contro la chiesa
che stronzate ops. scusa franco la parolaccia
ieri la cassiera dell'AeO quando mi ha visto ha detto:
domani-oggi sarebbe-è festa
è il primo maggio FESTA DEL LAVORO
io non la conoscevo
l'avrei baciata chè dire ad alta voce
quella frase senza che alcuno la interpellasse mi ha allargato il cuore
allora viva il primo maggio anche se pochi nessuno quassù lo festeggia
tranne la nebbia che oggi è tanta.
auguri franco
dario.
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