A seguito di una telefonata ricevuta in data odierna 04.05.2010 alle ore 11.00 dal caro amico amico, nonchè Direttore Responsabile del giornale on-line Vivere Senigallia Michele Pinto, mi sento in obbligo di dovere puntualizzare che le frasi da me riportate nei virgolettati, sono frutto di sue interviste raccolte e riportate sugli articoli di cui i link VS del 27.04.2010 e VS del 28.04.2010 . Cosa che io non ho precisato però nel mio articolo
Voglio anche sottolineare che Michele me lo ha fatto notare benevolmente come è sua abitudine e quindi questa precisazione, non mi è stata imposta, ma è frutto solo di una mia volontaria scelta, in quanto consapevole, seppure involontario, di un antipatico errore in cui sono caduto e che in qualche modo volevo e dovevo riparare.
Le mie sentite scuse quindi a Michele ed alla redazione di VS ed un cordiale saluto. (F.G.)
Le mie sentite scuse quindi a Michele ed alla redazione di VS ed un cordiale saluto. (F.G.)
...forse un semplice punto di domanda li avrebbe resi più simpatici e democratici!
Come sempre dai nostri politici, non dubbi, ma certezze.
Veramente di questa uscita lamentevole e patetica, dal mio punto di vista, ne avrei fatto sicuramente a meno. Leggere ad appena 30 giorni dall'esito delle elezioni e neppure un mese dal loro insediamento in giunta, che già c'è chi si lamenta perchè il lavoro è tanto e scarsa è la retribuzione, mi lascia molto perplesso e dubbioso sulla bontà con cui costoro gestiranno la cura del cittadino e della città. Prima i loro interessi.
Mi viene da chiedere se la loro sia stata una scelta maturata senza imposizione alcuna, al momento della firma di adesione alla lista in qualità di candidato consigliere, viste le lamentele. E non mi si venga a dire, che simili a tanti verginelli, nessuno sapeva a che cosa sarebbe andato incontro. In principal modo che nessuno di costoro conoscesse il lato economico di loro spettanza.
Si è andati a fare perfino il calcolo percentuale di incidenza rispetto la spesa corrente, per sottolineare la pochezza di tali importi. Riportando però subito dopo un "macchine indietro", nel timore di perdere qualche consenso che così, tra l'altro, cantava: "...Non si fa questo tipo di scelta per un interesse economico. Ci si candida perché si crede nella Politica, per aver la possibilità di far qualcosa per la propria città. Oggi fare l'amministratore locale ti obbliga a fare i salti mortali....".
Non comprendo dove sta la differenza rispetto ai tutti noi normali cittadini, abituati da tempo a questi giochi circensi. Io mi sono chiesto però perchè qualcuno di questi personaggi del mondo della politica locale, malgrado tutte queste difficoltà continui a restare su quei scranni, oltremodo scomodi, da decenni.
Che il loro sia masochismo, che sia una chiamata celeste? Oppure che sia frutto di una immensa ambizione?, o che ci siano legali contropartite, ma sempre contropartite come conoscenze di prestigio che possano aprire, successivamente, le porte per futuri avanzamenti in politica, o interessi lavorativi nel campo del privato, o gettoni di presenza per inserimenti in consorsi o similari?
Quello che è più strano è il leggere poi che nella discussione sono entrati alcuni esponenti di correnti (o partiti o liste chiamatele come vi pare), che alla fine, seppur con diversità su alcuni punti (del resto dovevano salvarsi la faccia) lamentano tutti questo problema economico ritrovandosi così alla fine concordi su il nodo principale della discussione. Ma anche le loro riflessioni sono similari, come pure lo sarà certamente "la sincerità" con la quale li hanno espressi.
"Avere compensi così bassi comunque è un forte segnale di sobrietà"."La politica locale è servizio".
"Abbiamo voluto (noi consiglieri) la bicicletta, conoscevamo le regole prima di essere eletti, ora dobbiamo stare zitti e pedalare."
Ma malgrado queste frasi piene di "senso civico", in tutti c'è malumore manifesto. Ma viene anche da chiedergli: "...ma allora di che cosa vi lamentate?"
E si che in campagna elettorale si è parlato spesso di meritocrazia. Ed ora si vuole o si vorrebbe il compenso adeguato senza impegnarsi.
Senza far finta di non vedere che molti di costoro che occupano quegli scranni, nulla fanno se non le belle statuine. Alzando la mano, a comando, al momento del voto. Non impegnando le loro intelligenze. Fornendo solo le loro passive presenze.
Il denaro, cari i miei amministratori, va guadagnato, non preteso a prescindere.
Interessante il primo commento che ho rivevuto su 60019 e che mi sento in obbligo di pubblicare:
Aggiornamento commenti del 03.04.2010 alle ore 22.22
Aggiornamento commenti del 03.04.2010 alle ore 22.22
7 commenti:
La politica "attiva" dovrebbe essere riservata a chi ha qualcosa da dire. E a che ha così tanta voglia di dirlo e di cimentarsi col "trasformare il dire in fare", da accontentarsi dell'onore che gli elettori gli hanno accordato.
Da cosa deriva, dunque, la frustrazione dei nostri consiglieri e assessori? Dal paragone, come sempre accade quando il riferimento è l'erba del vicino: "Perché loro sì e noi no?" (dove il "loro" sta per consiglieri e assessori provinciali e regionali)
Io suggerirei ai neo-eletti: se vi sentite sfruttati dalla collettività, potete dimettervi e tornare ai vostri mestieri. Dareste un esempio ormai non più di moda. Oppure, tirate fuori il vostro orgoglio di cittadini e la vostra umiltà di servitori e gratificatevi col fatto che qualcuno ha creduto in voi e nelle vostre capacità. Le capacità non ci sono, e dunque il peso è duro da sopportare per quattro lire? Beh, potevate farcelo sapere prima...
mariangela
P.S. Questa storia delle "assenze sì - assenze no" ha un po' rotto le palle, direi. In ogni consiglio che si rispetti (Comunale, di Facoltà, di Amministrazione, eccetera) c'è un "Ordine del Giorno" che specifica di cosa si discuterà. Pertanto, ogni consigliere è stra-libero di decidere se è il caso di andare oppure no. Anche perché, io credo, non è la presenza costante che certifica la bravura o il grado di partecipazione di un consigliere, ma la sua presenza nei momenti topici per le decisioni importanti, rispetto al compito che si è assunto facendosi eleggere.
Se poi si considera che i politicanti "di mestiere" (cioè quelli che pure stavolta ci governano) non hanno un piffero da fare, se non pippe mentali per "allungare il brodo" e far vedere quanto sono bravi loro (a complicare le cose semplici), che i consiglieri scelgano di impiegare meglio il loro tempo anziché sbadigliare in Consiglio, è sacrosanto. Sia per la loro salute mentale, sia per non sentirsi presi per i fondelli.
Diverso, ovviamente, è il caso degli intruppati che DEVONO, pena rimbrotti dei capibastone, farsi letteralmente il sedere quadrato su quegli scranni, manina pronta al comando.
In sintesi, io sto con chi non s'intruppa e decide con la sua testa. Anche se andare o non andare alle sedute del Consiglio. Io farei la stessa cosa...
mariangela
Grande franco! Concordo su tutto tutto ; )
siccome ormai ho superato le prese di parte ideologiche, ci tengo a complimentarmi con il consigliere della lega perchè mi risulta che sia lui a portare avanti la battaglia per eliminare i gettoni.
In generale non sono estimatrice della lega, anzi, però nel locale è sempre diverso, per cui spero che si riesca a superare i pregiudizi e a valutare il lavoro che svolgeranno (che al momneto mi sembra ottimo).
è inutile poi dire che i consiglieri non dovrebbero nascondersi dietro un dito poiché per l'incarico che hanno facilmente (se vogliono) ottengono privilegini che i comuni mortali non hanno.
Laura
pardon "si riescaNO a superare i pregiudizi"... ; )
Franco ho provato a mettere il link al tuo blog, ma mi va in mezzo alla pagina!!!!!!!
Ciao Franco,
mi pare che i tuoi amministratori comunali siano affetti da malattia contagiosa che tanto assomiglia a quella che subiscono i miei
parlano si lagnano delle loro cose dei sacrifici in proprio e sono lenti nell'agire per la collettività
io li subisco sopra la testa chè per il provinciale ds e margherita si riuniscono prima dei consigli dov'era la Federazione del PCI
quando la riunione precosigliare ha carattere regionale allora tutti pci e margherita nella enorme vecchia sede dov'era la dc
si salutano a denti stretti non fidandosi gli uni degli altri e noi del Centro Studi che siamo all'ingresso del palazzo ov'era la Federazione gli ex.dc non ci salutano manco chè il materiale cui accudiamo è l'ultimo retaggio di lotte operaie e i lavoratori si sa erano comunisti
roba che fa schifo ai margheritini forse perchè non leggono ed assomigliano tanto ai leghisti del nord
ma TUTTI hanno 2 cellulari e parlano sempre ininterrottamente come automi
cosa si diranno preferisco non saperlo
mi dispiace però che quei pochi giovani su cui puntavamo-noi di sinistra-si siano perduti in un mare magnum fatto di vuoto mentre la gente
osa chiedere per bisogni seri.
Ciao Franco,
auguri ai nostri amici ed ai lettori del tuo sempre migliore blog.
Replico il commento che ho scritto su VS.
I "gettoni di presenza" sono già una sorta di rimborso spese forfettario. Altrimenti si chiamerebbero "compensi". La partecipazione attiva alla politica è una scelta soggettiva, dunque non credo vada remunerata di per sé, altrimenti si trasforma (e già si è trasformata) in una "scelta lavorativa", con tutte le conseguenze che sappiamo. Le professioni private ne risentono? Dipende dai punti di vista. Io direi che, siccome l'"abito fa il monaco", forse qualche vantaggio indiretto, frutto della visibilità, essere consigliere comunale lo dà.
Questo per quanto riguarda i consiglieri. Assessori e sindaco direi che sono remunerati più che generosamente, se si considerano i salari e stipendi medi di qualsiasi lavorarore cui non è richiesta una particolare competenza o titolo di studio per svolgere la sua attività. Che poi gli assessori regionali e il governatore percepiscano ben altre cifre, rientra nella categoria degli "scandali" che non mi pare il caso di imitare.
mariangela
2006 correva l’anno
La Repubblica italiana.
Sembra opportuno.
La politica,
tutto l’arco costituzionale,
Va sospeso,
Per incapacità manifesta
A ripristinare una situazione
Di normale virtuosa
Amministrazione pubblica.
La dialettica furbesca
Che promuove il saccheggio,
La corruzione e quant’altro
Con destrezza,
È la politica della politica.
Un bel gigantesco resit
Fatto da militari
E da buoni ed appropriati tecnici.
Cos’altro ci resta?
S’è fatto sera
Scusatemi che si sia fatto sera.
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