ERSILIA : Si giocava anche alla settimana: si faceva un rettangolo particolarmente lungo, col gesso si disegnavano tutti i giorni, lunedì, martedì...
AURORA : Con un piede su, si saltellava.
ERSILIA : Pastrocchiata per terra col carbone.
BRUNA : La "Campana" andavi giù col piede.
ZELINDA : Io non ho capito niente di com'è!
ERSILIA : Mò te spiego: se faceva così...
BRUNA : La "Settimana" la chiamavamo noi.
ERSILIA : Se giocava anche "Al più bel castello"...
AURORA : "Marcondirondirondello"...
ERSILIA : "Scegli la più bella scegli pure la più bella che il re sarà contento"
e sai com'è i fioli, se sceglievano la più bella!
AURORA : Ce giocavano i ragazzi più piccoli, io non c'ho giocato, andavo dalle pecore.
ZELINDA : Anche a nascondino si giocava!
ANGELA A. : Quando io avevo sette o otto anni le mie sorelle andavano a ballare, io andavo con loro, ma non potevo ballare perchè ero piccola. C'erano tanti uomini e poche donne, c'era uno grande de quattordici anni che mi faceva ballare il walzer:
"balliam balliam compare che domani è Carnevale, non volem che se balla
perchè è morta la cavalla."
Quello me piaceva, altri balli no!
LEDA : Io giocavo con tutto quello che capitava, con le bambole, con i gattini, con tutto...tra quella volta e adè è passato il tempo!
GIANNI : Anche il gioco dei pupi si faceva. Noi, in un pezzo di terreno che non c'era scaglie, se faceva uno svasamento, delle buche dov'era più solido e ce facevamo i soldati, se faceva la guerra.
AURORA : Noi 'sti buchi li facevamo quando c'erano i tedeschi per nasconderci i maiali. Sentivamo "Uhmmm" e capivamo che c'erano i maiali.
FAUSTINA : Io me divertivo ad andare con mio fratello a raccogliere le mele e tutta sorta de frutta. Le mele se mettevano nelle ceste con la paglia e se conservavano anche fino a Natale, e poi mio padre le portava ai signori che in cambio ce davano altre cose da mangiare o il ciocco per il fuoco. Ce se cuoceva le castagne sulla cenere, mica sul fuoco come adesso.
ANGELA A. : Se facevano gli spaventapasseri per gioco, ma anche per interesse perchèi passeri vanno a mangiare il grano. Con i rami d' ulivo se faceva una croce, poi in cima se metteva un cappello come se fosse un pupo. Poi se mettevano pezzi di latta che col vento facevano rumore e allontanavano i passeri.
NELLA : Si, si, se faceva.
AURORA : Evoja!
ASSUNTA : Io devo dir la verità non sono cresciuta sotto la pettorina di mamma,mi ha cresciuta la nonna e la sorella di mamma. A gennaio c'era la Befana e mia madre andava a comperare i giocattoli, c'era un sediolone celeste per il bambolotto così grande che aveva i braccini pieni di paglia...parlo del '40 - '50.
FAUSTINA : Io le bambole non le avevo.
ASSUNTA : Poi c'era la culletta di legno e ci mettevo il bambolotto e facevo la mammina.
Capitolo 17
Le tradizioni di Natale e la Pasquella
AURORA : Quel periodo se passava a cantà la Pasquella:
GIANNI : Anche il gioco dei pupi si faceva. Noi, in un pezzo di terreno che non c'era scaglie, se faceva uno svasamento, delle buche dov'era più solido e ce facevamo i soldati, se faceva la guerra.
AURORA : Noi 'sti buchi li facevamo quando c'erano i tedeschi per nasconderci i maiali. Sentivamo "Uhmmm" e capivamo che c'erano i maiali.
FAUSTINA : Io me divertivo ad andare con mio fratello a raccogliere le mele e tutta sorta de frutta. Le mele se mettevano nelle ceste con la paglia e se conservavano anche fino a Natale, e poi mio padre le portava ai signori che in cambio ce davano altre cose da mangiare o il ciocco per il fuoco. Ce se cuoceva le castagne sulla cenere, mica sul fuoco come adesso.
ANGELA A. : Se facevano gli spaventapasseri per gioco, ma anche per interesse perchèi passeri vanno a mangiare il grano. Con i rami d' ulivo se faceva una croce, poi in cima se metteva un cappello come se fosse un pupo. Poi se mettevano pezzi di latta che col vento facevano rumore e allontanavano i passeri.
NELLA : Si, si, se faceva.
AURORA : Evoja!
ASSUNTA : Io devo dir la verità non sono cresciuta sotto la pettorina di mamma,mi ha cresciuta la nonna e la sorella di mamma. A gennaio c'era la Befana e mia madre andava a comperare i giocattoli, c'era un sediolone celeste per il bambolotto così grande che aveva i braccini pieni di paglia...parlo del '40 - '50.
FAUSTINA : Io le bambole non le avevo.
ASSUNTA : Poi c'era la culletta di legno e ci mettevo il bambolotto e facevo la mammina.
Capitolo 17
Le tradizioni di Natale e la Pasquella
AURORA : Quel periodo se passava a cantà la Pasquella:
"Anno nuovo è la Pasquella
se ce voi dà na gallinella
se ce la date...."
se ce voi dà na gallinella
se ce la date...."
Poi non me la ricordo più...se cantava alla Befana, sei giorni dopo Capodanno.
ANGELA A. :
se me dan 'na pollastrella si n'è bella non importa basta che riempe la padella""Anno nuovo è Pasquella
C'è anche questa de canzone:
"S'em passati giù per 'sti fossi c'ha piccat' 'na mucchia de spini accidenti a tutti i contadini"
ERSILIA : Se sapeva che era il 6 gennaio e se stava a casa, lo diceva le maestre a scuola.
ANGELA A. : 'Na volta me ricordo de due bambini che cantavano:
ANGELA A. : 'Na volta me ricordo de due bambini che cantavano:
"Se bevi ato ito vai giù a rutulon".
Cioè se ne bevi un altro litro te ubriachi, ma era piccoli e non ce la facevano a dirlo bene!
ASSUNTA : Io mi svegliavo di notte per vedere i regali, ero furba.
NELLA : Se preparava il regalo per la Befana, se comprava tutta sorta de stupidaggini, una volta un cavallino di legno.
AURORA : Da me si metteva un ciocco grosso nel fuoco, era il ciocco di Natale perchè c'andava il bambinello a scaldarsi.
NELLA : Quanto doveva durare il ciocco?
ANGELA A. : Durava anche parecchi giorni perchè doveva ardere sempre.
ERSILIA : Il giorno dopo durava ancora.
ANGELA A. : Noi la notte se smorciava per paura che bruciava tutto. Ci mettevamo sopra le cipolle e le patate a cuocere alla notte. Di mattina ci si metteva acqua e aceto per fare gli acetelli.
FAUSTINA : Ce se faceva anche le castagne sul fuoco.
NELLA : Il ciocco doveva ardere fino a Pasquella.
....continua...
ASSUNTA : Io mi svegliavo di notte per vedere i regali, ero furba.
NELLA : Se preparava il regalo per la Befana, se comprava tutta sorta de stupidaggini, una volta un cavallino di legno.
AURORA : Da me si metteva un ciocco grosso nel fuoco, era il ciocco di Natale perchè c'andava il bambinello a scaldarsi.
NELLA : Quanto doveva durare il ciocco?
ANGELA A. : Durava anche parecchi giorni perchè doveva ardere sempre.
ERSILIA : Il giorno dopo durava ancora.
ANGELA A. : Noi la notte se smorciava per paura che bruciava tutto. Ci mettevamo sopra le cipolle e le patate a cuocere alla notte. Di mattina ci si metteva acqua e aceto per fare gli acetelli.
FAUSTINA : Ce se faceva anche le castagne sul fuoco.
NELLA : Il ciocco doveva ardere fino a Pasquella.
....continua...
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