Foto di eFfeGi
di Franco Giannini
Volteggia, scende sempre più giù, lentamente, indeciso alzando anche un pò di polvere. Poi sembra ripensarci ed ecco che allora le pale del rotore aumentano i giri e l'elicottero riprende quota, poi inclinandosi, con una cabrata, punta il muso verso il mare. Come se avesse cercato, in quell' area verde a ridosso di Via Cellini, tra la Casa Protetta ed il Seminario, un luogo in cui prendere terra. Dal balcone di casa, non poteva certo sfuggirmi tale manovra, sia per la mia ubicazione sia per il rumore che i motori avevano provocato. Ho visto la mole gialla puntare verso il campo sportivo e scomparire al di là delle abitazioni. Evidentemente un nuovo intervento per salvare qualche vita umana, con il trasferimento in elicottero verso la tecnologia avanzata di Ospedali più attrezzati. Ma ritornando con lo sguardo verso l'area del tentativo di atterraggio, gli occhi mi sono caduti verso l'Ospedale Civile che si vede sullo sfondo, con la mole del suo "Grattacielo". Ed allora ecco che mi sono rivisto ritornare indietro, le immagini di quando appena inaugurato, sulla sommità del suo eliporto, svettava la "mezzamanica" a fasce bianche e rosse, che indicava la direzionalità del vento. Ho visto lo sfilacciamento, negli anni, del tessuto di questo mezzo e la definitiva scomparsa dei suoi brandelli. Ora è rimasta solo l'asta. Quello che non ho mai veduto è stato l'atterarvi di un qualche elicottero. E si che di interventi al campo sportivo se ne sono invece avuti!! Allora viene da chiedersi, a che cosa è servita la "mezzamanica" e tutto il resto, se poi gli interventi avvengono fuori dell'unità ospedaliera ? Perché non si è mai usata questa base? Una risposta sicuramente ci dovrà essere o lo sventolio del bianco-rosso doveva servire solo come specchio per le allodole di un' efficienza solo cartacea ? Onestamente qualche voce mi ha detto...ma le voci di popolo seppur quasi sempre voce di Verità, rimangono tali, ed allora mi piacerebbe ascoltarne una più autorevole, informata e sicura. Così per il solo piacere di sapere!
E' di pochi giorni fa, che una barca della marineria da pesca senigagliese, è affondata a causa di un improvviso fortunale. Scattati immediatamente i soccorsi, dalla Capitaneria di Porto di Ancona, da quella di Fano, supportate da imbarcazioni dei VF e dei CC. Il naufragio è avvenuto, almeno da quello che la stampa riportava a circa sei miglia dalla costa tra Fano e Senigallia. Tutto bene quello che finisce bene. Ma ecco che tutto questo mi ha portato a formularmi una domanda. Giorni fa avevo letto le magnificenze decantate, e che voglio ritenere sincere, dell' Assessore Rocchi, sul porto di Senigallia. Ricostruito con un ingresso diretto sul mare e quindi non più un porto canale, ampliato, ristrutturato ed ora con le operazioni di dragaggio per aumentarne la profondità, un vero porto. A parte la mia non condivisione, ma che resta solo un mia opinione, mi chiedevo se un vero porto, con centinaia di imbarcazioni da diporto, con una vocazione turistica balneare, non debba avere anche una Capitaneria di Porto e non un semplice Ufficio Marittimo, svolgente, almeno credo, più mansioni burocratiche che di controllo diretto in mare. Mi chiedo se oltre ai gommoni dei VF e CC, che in caso di mare grosso possono far ben poco, non sia il caso di affiancare un mezzo più idoneo e che dia maggior sicurezza in caso di cattivo tempo, a chi nel mare deve avventurarsi giornalmente per motivi di lavoro, ma anche a coloro che ci vanno per diporto, ma che pagano attraverso le iscrizioni di legge, anche questo servizio di sicurezza. Eppoi la sede, con il trasferimento del porto verso l'altra sponda del Misa, non vi sembra divenuta un po' troppo "cittadina", rispetto alla nuova dislocazione ? Non parlo per me, che il bagno lo faccio ormai in tinozza ed è da un pezzo che la "battana" l'ho lasciata sotto le grotte della "Panoramica" in Ancona. Anche qui un dovere di conoscenza, da apprendere da qualcuno ben informato, autorevole e sicuro. Così per il solo piacere di sapere!
"Capo...ehi capo !!!" Mi chiama una voce da un camioncino. Vedo sporgersi dal finestrino un ragazzo di colore con un bollettino celeste di consegna. "Cercare questo, non trovare...Via Piave, questo dottore, dove stare...mi mandano qui, là, ma non trovare nè via nè dottore..." Prendo la bolla in mano, leggo il nome del destinatario e senza andare oltre lo guardo e gli dico che è un giorno fortunato per lui, perché sulla bolla compare il nome del mio medico di famiglia. Gli dico di scendere, dal mezzo, perchè dove ci troviamo, (in via Campo Boario) c'è un senso unico, e dovrebbe fare un giro difficile da comprendere e che sarebbe meglio, se il pacco non fosse troppo ingombrante e pesante, parcheggiare e consegnarlo a mano e gli indico le targhe del raggruppamento degli ambulatori. Il problema si era così risolto, con un "cinque" datomi dal sorridente moretto a mo' di ringraziamento. Ma dopo alcuni giorni ripassando davanti all'ambulatorio, gli occhi mi si soffermavano sul numero civico della via ed ecco che la perplessità del perché quel giovane spedizioniere non trovasse l'indirizzo mi si è fatta quasi certezza. Sicuramente una motivazione ci sarà, e poi se non c'è immagino la si possa sempre costruire su misura. Le foto scattate indicano che Via Monteverdi è solo da una parte perché i suoi dirimpettai sono domiciliati invece come se abitassero su una prosecuzione di via Piave. Strano, ma vero. Eppure le due foto parlano chiaro. Chissà se si troverà un'anima buona a spiegarci anche questo mistero??!!
Nessun commento:
Posta un commento