lunedì 28 dicembre 2009

SENIGALLIA: LE FESTE DEL NATALE, LA DELINQUENZA, L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE


di Franco Giannini

Se è vero, questo ideogramma nella scrittura cinese, dovrebbe raffigurare la parola sincerità. Diamolo comunque per scontato che sia vero, intanto mi serviva solamente per introdurre questa parola nel pensiero che vorrei esprimere e che secondo me è venuto a mancare o forse ne è stato travisato il concetto a fini propagandistici e di visibilità.
I giornali on-line, si sono precipitati a buttar giù, rielaborando un comunicato stampa, di un fatto delinquenziale accaduto all'alba del 26 di Dicembre, nell'area Sacelit del porto di Senigallia. Già la notizia era di per sè effervescente in quanto a cavallo tra il giorno di Natale e quello di Santo Stefano. Se poi vi si aggiungeva con un enfasi, da "giornalismo giudiziario", che nel fatto era implicato un extracomunitario, ferito da colpi di arma da fuoco, che era stato ricoverato in Ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico, che gli inquirenti seppur ancora in fase di indagine credevano di ravvisare nel fatto, un sistemazione di conti tra bande criminali nel giro della droga...si era di fronte all'ultimo evento sensazionale dell'anno.
La droga, il sangue, la criminalità e in principal modo "Il Marocchino" costituivano un mixer da non farsi scappare...tanto che un quotidiano nazionale con pagina locale, lo ripeteva per tre volte.
C'è da chiedersi allora perchè pochi, e non certo con quella stessa evidenza, si siano soffermati o proprio neppure lo hanno accennato, ad un altro evento accaduto all'alba del 24 Dicembre.
Un peschereccio, il "Nonno Vincenzo" per un problema al timone va ad urtare il molo di Levante del porto di Fano ed affonda. Chi non pensa solo a se stesso, ma agli altri componenti dell'equipaggio ed al salvataggio di quello che è possibile salvare dello scafo, è un extracomunitario, di cui si conosce l'intero nome e non solo la sigla. Si tratta del Tunisino OUAZ HAMZA .
Un delinquente il primo, un eroe il secondo. Il primo con l'attenzione della stampa, il secondo lasciato nel più completo silenzio. Tanti i commentatori che si sono assunti il compito di giudici e filosofi dei mali che l' emigrazione sta portando nelle nostre terre, anche se tutti si dichiarano non di certo razzisti. Di questo sconosciuto tunisino, nessuno (o quasi) ne ha parlato, solo perchè forse sfuggito alla cronaca, dal momento che alle 1,30 del 24 le rotative avevano già stampato ed il 25, giorno di Natale, i giornali erano fermi... Ci vorrei credere, ma non ce la faccio...!!!
Fare un peto in una grande sala, silenziosa e piena di folla, non procurerà mai l'attenzione che può proporla farlo in un luogo aperto, con tanto rumore e la stessa folla.
Ecco, l'interessamento per questo primo caso mi ha dato la sensazione della prima parte dell'esempio, con in più l'aggravante della non involontarietà.

mercoledì 23 dicembre 2009

SENIGALLIA: IL SILENZIO CONCRETO DEL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA




di Franco Giannini, già pubblicato su 60019.it
Storie di realtà che lavorano senza le luci dei media. Ogni anno 50 bambini nati grazie al Centro
Ci sono delle realtà che spesso ci sfuggono e di cui ne vieni a conoscenza casualmente. E proprio perché ti si presentano all’improvviso ed inaspettatamente ti lasciano maggiormente stupito. Giorni orsono, facendo alcune ricerche per un altro servizio sulla povertà cittadina, chiedevo ragguagli ad una persona che conoscevo come volontario di un’associazione benefica. Così parlando della situazione cittadina, il discorso si ampliava e cadeva anche sul problema aborto, sulla RU486, che ha richiamato l’attenzione dell’ opinione pubblica, che si è accalorata non poco al problema.
In questa occasione gli italiani si sono riscoperti tutto ad un tratto, chimici, medici, teologi, facendosi colpire dalla solita ondata di emotività del momento schierandosi subito nelle solite fazioni di abortisti e di antiabortisti.
I politici, tuttologi di professione, sembra che siano giunti a delle conclusioni salomoniche, incontestabili in quanto come sempre vanitosamente ritengono, infallibili nella loro efficacia sia fisica che morale, ma che a ragion del vero, per il mio modo di pensare da ateo agnostico, neppure mi son curato di seguire.
Gli Italiani fino ad ieri erano ritenuti un popolo di Santi, Poeti e Navigatori. Ma non è vero che siamo poi proprio così, perché a questi si bisognerebbero allora aggiungere anche gli aggettivi di Esperti, Emotivi, e in principal modo “Scordarecci”. Discutiamo di un problema per 10 giorni poi non ce ne curiamo più: il Caso di Eluana Englaro, uno dei tanti ci insegna… doveva essere varata una legge immediatamente per risolvere un problema di coscienza, ed ancora tutto è fermo.Con il problema della pillola è la stessa cosa… un problema di coscienza, ma questa volta non solo. Perché al problema morale si legano spesso problemi di carattere economico, sociale, etnico, famigliare. Ma di questi problemi, sembra che lo Stato si occupi ben poco e solo marginalmente.
Ecco allora, che parlando con il mio interlocutore sono venuto a conoscenza che qui a Senigallia c’è un Centro che si è fatto carico di aiutare le mamme a risolvere concretamente questi ulteriori problemi che si vuol fingere di non conoscere. Ho chiesto allora alla persona con cui dialogavo, se mi concedeva una intervista, cosa che ha immediatamente rifiutato come tale, in quanto, mi ha detto, il vero volontario è colui che resta nell’ombra dell’anonimato e così dicendo mi ha concesso solamente delle informazioni sul modus operandi del Centro che qui riporto.
Il CAV, ovvero il CENTRO di AIUTO alla VITA nasce a livello locale, qui a Senigallia, solo nel 1980. Esso altro non è che un’Associazione di Volontari che si sono posti come obiettivo primario la difesa della vita umana fin dal suo concepimento.
Un’attività che con il passare degli anni ed i mutamenti che la globalizzazione ha forzatamente portato nel mondo, ha dovuto ad essi adeguarsi. Se prima le fruitrici degli aiuti dispensati dal CAV erano in maggior parte italiane, ora sono divenute in maggioranza extra-comunitarie o comunque straniere. La sede del Centro è ubicata in Viale Anita Garibaldi 2 Tel.: 071 64619 ed è aperto nelle giornate di LUNEDI’ e MERCOLEDI’ con orario 16,30-18,30.
Essendo il Centro un’associazione che vive di offerte, mi permetto di tendere virtualmente per loro la mano con il palmo aperto rivolto verso l’alto, aggiungendo le coordinate bancarie (IBAN): IT90 A 05308 21300 000000012891 e ringraziando anticipatamente fin d’ora quanti vorranno dimostrare un po’ del loro “egoismo”, si egoismo inteso come “farsi del bene, facendo del bene”.
Il Centro consiste in tre stanze di cui una adibita all’accoglienza iniziale, una a guardaroba dove si respira l’aria della natività attraverso i corredini, scarpine, abitini fino ai due anni e la terza come magazzino di cibarie, seggioloni, carrozzine, copertine e quant’altro utile al neonato.
Le pareti della stanza di accoglienza sono tappezzate dalle foto di centinaia di bambini, alcuni dei quali non avrebbero mai visto la luce del sole se non fosse intervenuto l’aiuto del Centro. Durante il primario colloquio i volontari tendono a fornire alle mamme affetto e calore, cercando di farle sentire in famiglia, indipendentemente da quello che è la loro età, il loro stato sociale, la loro etnia, nazionalità e religione.
Relativamente al problema che ciascuna mamma espone durante il primo colloquio, i volontari analizzano il caso ed applicano i provvedimenti più consoni che possono andare dalla distribuzione di cibo, ai servizi essenziali, dall’inserimento delle ragazze madri senza risorse e supporti familiari, in case di accoglienza. Per le mamme che rientrano nei primi tre mesi di gravidanza e in dubbio se portarla avanti o interromperla è previsto, a livello dei Centri di Aiuto alla Vita nazionali, il cosiddetto “Progetto Gemma”, che consiste nell’adozione di mamma e bambino per 18 mesi con il versamento di una quota mensile di 160 €.
Il lavoro dei volontari, appena una quindicina, è impegnativo ma emotivamente coinvolgente, perché porta spessissimo a contatto con forme di povertà totale che convive fianco a fianco con la nostra società del benessere, dell’opulenza, dei consumi, spesso invisibili all’esterno ad occhi poco attenti… o che il più delle volte non vogliono vedere.
Le fonti di finanziamento del CAV fanno affidamento sulle offerte, contributi e donazioni che provengono da singole persone, enti ecclesiastici, gruppi di genitori in occasione di battesimi, comunioni, cresime…e funerali. Organizza inoltre, ogni anno, il “Fiore per la Vita”, cedendo piantine fuori delle chiese in cambio di un’offerta.
Riceve inoltre notevoli donazioni di abitini, scarpine, passeggini, ecc. dalle famiglie con i figli divenuti grandi, mentre i cibi sono forniti in principal modo dalla diocesi e dalle eccedenze dei supermercati.
Il bilancio finale del CAV, non certo quello economico che è di già un successo se chiude in pareggio, si chiude sempre in attivo, perché ogni anno circa 50-60 bambini nascono grazie al suo aiuto poco roboante, ma sicuramente concreto.
Ah…l’anonimo volontario mi ha rivolto una preghiera, quella di inserire un doveroso e sentito “GRAZIE!!” a tutti coloro che si sono prodigati, si prodigano e si augura continueranno a farlo anche in futuro, ogni giorno con le loro offerte di qual tipo esse siano.

domenica 20 dicembre 2009

SENIGALLIA: ENNESIMA INTRUSIONE ALLE SCUOLE MORO



di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Cresce il malumore tra i genitori. L’unico suggerimento fornito: "Non create allarmismi"


Sono stato indeciso fino all’ultimo, se riassumere e metterci solamente le mie riflessioni, ma poi ho optato per l’integrale pubblicazione di questa lettera. Lettera firmata che per comprensibili ragioni preferisco lasciare nell’anonimato. Da questa lettera trapela non solo la giusta preoccupazione di una mamma, ma un coro composto dalle voci di tanti genitori che hanno fatto di questa signora la loro portavoce.
C’è un articolo sulle pagine di questo quotidiano on-line, che evidenzia come sia sceso il numero di furti e rapine a Senigallia. Non voglio mettere assolutamente in dubbio i dati forniti dalle Forze dell’Ordine, ma i fatti narrati nella lettera mi pongono il dubbio che la Statistica sia una scienza molto elastica o quanto meno elaborabile ed evidentemente i numeri presi in esame, aggiustati a proprio piacimento alla fine confermano la tesi del Trilussa con i suoi due polli…Quando si chiede qualche cosa e l’amministrazione non ha soldi, si usa adoperare spesso la parola PRIORITA’,”ci sono delle priorità…”. Ed a deciderlo quale esse siano adoperando un ”metro tutto loro” sono i nostri Amministratori. In questo caso specifico ritengo allora che mai la parola suddetta debba essere usata in maniera più appropriata nel caso in questione, dal momento che i beneficiari di questa PRIORITA’ dovrebbe essere una scuola ed i suoi “utenti” ovvero dei bambini.Un taglio o un posticipo ad una spesa “meno prioritaria”, potrebbe essere il sistema migliore per investire in un impianto che ritorni a dare quella sicurezza (antifurto, antintrusione, telecamera od altro) che purtroppo le Forze ad essa preposte fino ad oggi non sono riuscite a dare.Ma legando il discorso priorità agli Amministratori decisionali, mi si permetta un’ultima osservazione. Siamo in clima di elezioni per il rinnovo della Giunta Comunale e rivolgendomi a TUTTI i papabili, colori, schieramenti e liste, pongo questa domanda: Non vi sentite un pochino umiliati nel leggere che i cittadini ogni giorno che passa stanno perdendo fiducia nell’operato di coloro che si ritengono dei “Politici” risolutori anche di questi problemi, tanto che stanchi dei vostri silenzi, l’ultimo loro tentativo è quello di rivolgersi al sottoscritto, un’assoluta nullità, non per risolvere ma almeno per renderli di pubblico dominio? Considerate che si è perso il conto delle intrusioni!
Questa l’e-mail:
"Gent.mo Sig. Giannini Franco,
Sono una mamma i cui figli frequentano la scuola primaria Aldo Moro di Senigallia, ed avendo saputo che lei pubblica degli articoli sul sito www.60019.it, DIVERSAMENTE GIOVANI vorrei sottoporle una questione che, a mio parere dovrebbe essere portata a conoscenza di tutti. Poi giudicherà lei!
Da circa due anni la scuola suddetta è periodicamente visitata da presunti ladri (tre o quattro volte l´anno scorso, quest´anno siamo già a sette o otto e siamo solo a dicembre!), queste persone, finora non identificate, inizialmente hanno rubato tutto ciò che c´era da rubare (stereo, soldi della macchina del caffè, ecc.... insomma poca roba). Ora, praticamente non c´è più niente da rubare, ma comunque continuano ad introdursi nella scuola di notte, mettendo a soqquadro i materiali nelle aule in cui si soffermano.
Ogni volta che avvengono queste "visite notturne", il mattino seguente, la bidella che arriva per prima chiama i carabinieri, che arrivano verso le 8.00 - 8.15, e per le 8,40, fanno entrare tutti i bambini dicendo ai genitori che è tutto a posto (normalmente le lezioni inizierebbero alle 8.30). Più volte i genitori sono andati dalla dirigente scolastica (che ora quando ci sono queste incursioni non viene neanche a vedere la situazione), per richiedere provvedimenti come ad es. mettere una telecamera o un sistema di allarme, o almeno di chiudere la scuola per un giorno per disinfettare i locali, ma la risposta è stata che la scuola non ha i soldi (ci sarebbe ad esempio il contributo volontario che danno i familiari....ma lasciamo stare) e i locali non sono mai stati puliti in modo approfondito.
Circa due mesi fa abbiamo raccolto delle firme per perseguire questo obiettivo ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. I genitori sono spaventati dalla possibilità che si tratti di tossicodipendenti e che possano lasciare in giro siringhe infette, anche perché i carabinieri in mezz´ora non possono certo controllare dappertutto. Abbiamo anche parlato con i carabinieri che hanno fatto i vari sopralluoghi i quali ci hanno risposto che esiste questa possibilità (cioè che si tratti di tossicodipendenti), ma noi, come genitori, non dovremmo "creare allarmismi"!
A noi sembra che più che allarmismo qui si voglia in realtà "minimizzare" un pericolo che c´è, e far tacere tutti sull´argomento. Non ci sentiamo ascoltati, e siamo piuttosto spaventati, tantè che alcuni di noi stanno pensando di non mandare più a scuola i propri figli per un periodo, ma saremmo comunque pochi ad avere il coraggio di protestare in questo modo, per cui ci rimetterebbero solo i bambini a non frequentare le lezioni.
Ho voluto sottoporle questa questione conoscendo la sua sensibilità verso certi argomenti, a nome di tanti genitori della scuola, giudichi lei se è il caso o meno di fare uscire un articolo su questo argomento.La ringrazio per il prezioso contributo e le porgo cordiali saluti.
Lettera firmata".

giovedì 17 dicembre 2009

SENIGALLIA : QUANDO LE STRISCE PEDONALI NON SI VEDONO






















FOTO: eFfeGi
di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
Se la sicurezza diventa un trabocchetto. E un lavoro mal eseguito un'opera incompiuta
Credevo di essere riuscito a concludere per una volta qualche cosa di buono, ed invece eccomi qua sollecitato nuovamente dalle giuste rimostranze dei fruitori di un servizio che in un certo qual modo pecca nella sua principale utilità: la Sicurezza. Era il 9 di Ottobre del c.a. quando sulle pagine di questo giornale, ringraziavo colui o coloro che si erano adoperati alfine di mettere in sicurezza l’attraversamento di quanti erano obbligati a farlo per recarsi alla Casa Protetta ex Irab di via Cellini.
Sicurezza ottenuta tramite la realizzazione di quelle che nel gergo popolare chiamiamo tutti “Zebre”. Appunto “Zebre”, perché ottenute dalla verniciatura di fasce bianche che con l’alternanza di quelle nere ottenute dallo sfondo nero dell’asfalto (meglio sarebbe dire Grigio) danno quell’alternanza di bianco e nero.
Voglio far presente che quanto vengo a segnalare, non è da considerarsi nel modo più assoluto un voler rimangiarsi i ringraziamenti, perché ritengo che chi fa va sempre ringraziato se non altro per la buona volontà che dimostra, anche se in certi casi come questo, a volte il solo fare non è sufficiente.Dalla data della realizzazione dell’intervento ad oggi (giorno in cui sto scrivendo questo testo) sono appena trascorsi due mesi e più esattamente 65 giorni. La vernice Bianca è stata cancellata dall’uso divenendo così grigia, tanto da confondersi con il grigio del manto stradale. Cosa questa che rende l’attraversamento invisibile agli automobilisti fino all’ultimo momento facendo si che esso è ritornato ad essere privo di sicurezza per coloro che sono costretti ad attraversare questa arteria che è divenuta ormai di massimo traffico ancor più della stessa SS.16.
Diciamocelo francamente, non è stato un lavoro eseguito ad “opera d’arte” con una vernice di primo ordine, ma solo una “sveltina” atta a tacitare la volontà dei richiedenti piuttosto che a soddisfare i reali bisogni che avrebbero dovuto comprendere anche quelli dell’Amministrazione, felice di rendersi utile alla cittadinanza. Le foto non rendono giustizia a quanto affermo, perché scattate con la strada “lavata” dalla pioggia e quindi più visibili e solo se dall’alto. Con la strada asciutta, lo assicuro, è tutt’altra cosa.
Ritengo inoltre, che alle “zebre” doveva far seguito un’installazione di segnaletica verticale che evidenziasse una serie di attraversamenti pedonali e di una scuola nelle vicinanze e non solo quella del divieto di sosta su ambo i lati. Non so se essi siano obbligatori ai sensi del Codice della Strada, sicuramente, almeno per me, lo sarebbero a livello di prevenzione e per mantenere la coscienza tranquilla per aver fatto tutto il possibile tale da garantire una discreta percentuale di sicurezza che so bene che per ovvi motivi, non si potrà mai raggiungere al fatidico 100%.A questa segnalazione voglio far seguire, onde evitare poi di annoiare tornando a parlarne successivamente ancora di Via Cellini, quella di altri abitanti di detta arteria, che si lamentano per lo stato del suo manto stradale, delle velocità dei mezzi che la percorrono non rispettando i legali 50 km/h, ma neppure i 70, andando ben oltre, dell’incuria dello scarico dei tombini che procurano ad ogni pioggia allagamenti del manto stradale. So che il “banco piange” e che se non ci sono fondi non si può né si deve promettere nulla, quindi non chiedo il rifacimento totale del manto stradale, ma almeno qualche toppa “ben fatta”, dei controlli per le velocità ripetuti nel corso della giornata e nelle ore di maggior traffico, lo scarico dei tombini “d’ufficio” senza che si debba ricorrere sempre a segnalazioni.
So anche che questa mia forse resterà ancora una volta lettera morta o nella ipotesi più ottimistica posta in una bottiglia e gettata in mare aperto, che come nei romanzi solo un colpo di fortuna la vedrà dispiegarsi ed essere letta dal personaggio principale. Se così fosse, però, ringrazio fin d’ora chi avrà la bontà di farsene carico, in questo periodo in cui tutti ci sentiamo più buoni o dovremmo esserlo (o così vogliamo far credere) realizzando almeno uno dei “desideri espressi”.Io da parte mia, perchè questo è il compito che si sono prefissato, posso solo promettere di contraccambiare con un’altra segnalazione l’esito positivo raggiunto e con un ringraziamento pubblico, come fatto la volta precedente, o caso contrario divenendo più ancora petulante di quello che già sono, evidenziandone invece l’eventuale l’immobilismo.

sabato 12 dicembre 2009

VOLTI E NOMI DELLA SENIGALLIA CELEBRE MA MODESTA n.°3: NANDO MARIANI



FOTO eFfeGi : In alto Nando alla Tasiera
Sotto da Sx a Dx Luciano Grassi-Luisanna Gresta-Mara Mariani-Nando-Laura Mariani
Fabio Grassi.
di Franco Giannini
gia pubblicato su 60019.it
I 40 e più anni di una "vita artistica" per lo più fissati su di un foglio da pentagramma
Se suonerà e canterà nei giorni 11 e 12 Dicembre in occasione della Maratona di Telethon (ore 16,30-Piazza Saffi) il primo giorno in duo vocale con la figlia Laura e nel secondo con l’intero Gruppo, non solo, ma si ripeterà nella giornata del 20 in Piazza Del Duca (sempre alle 16,30) in occasione della Festa dell’A.V.I.S., evidentemente è un personaggio e non solo per la professione che fino ad ieri ha svolto: quella di infermiere all’Ospedale Civile.
Allora mi son dato da fare per saperne di più, ed ecco che….
No, non potevo essermi sbagliato, avevo compreso bene, il neon verdazzurro che spiccava sul buio della notte, mi indicava chiaramente che mi trovavo di fronte allo show-room di Spoga Arredamenti e se avessi avuto ancora qualche dubbio, il suono ovattato di strumenti musicali che mi giungevano da distante, stava ad avallarmi che le istruzioni che mi aveva impartito Luisanna erano esatte. “Pronto…? Luisanna, ciao …io sono arrivato e sono qua fuori…si…Grazie !”. Appena il tempo di chiudere il cellulare, che il mio “gancio”, mi apriva la porta e mi introduceva nello stanzone dello show-room, pieno di mobili e mi indicava la porta chiusa da cui ora provenivano più distintamente i suoni. Aperto l’uscio, in una stanza non più grande di 4 metri per 4, stavano sei persone, gli strumenti musicali, i tre piedi con gli spartiti, i microfoni, le casse e strano ma vero, riusciva a contenere anche le note che fuoriuscivano dai loro strumenti. Sarà che venivo da fuori, sarà che le note erano quelle di “Happy Xmas”, sarà che le vibrazioni del basso mi colpivano lo stomaco come pugni, sarà che la voce limpida e robusta era carica di calore, che mi sembravano inutili quegli abiti pesanti che tutti indossavamo: la stanza era fredda, ma l’atmosfera che vi regnava era caldissima. Il Gruppo che stava suonando era quello di “Nando e i Satelliti”, che successivamente mi spiegavano era nato nel 2008 da un “ritrovarsi musicalmente” parlando, di amici, che negli anni ’60 - ’70 avevano preso strade artistiche separate, seppure non si fossero mai realmente persi di vista.Oggi il gruppo è così costituito da: NANDO MARIANI alla Tastiera e Voce, LUCIANO GRASSI alla Batteria, suo fratello FABIO GRASSI al Basso e Chitarra. Assenti giustificati in questa serata di prove, ma evidentemente importantissimi almeno per come sono stati descritti dai loro colleghi, l’unico diplomato, musicalmente parlando in flauto, è GIUSEPPE DIAMBRA che però solitamente suona il Sax ma non solo e GIORGIO FERRETTI anche lui alla tastiera e fisarmonica e diciamo con le mani in pasta a livello musicale essendo proprietario della Silver Sound Studio alla Cesanella, specializzata in registrazioni, ed inoltre alla chitarra DIEGO D’ADDERIO. Del Gruppo fanno parte anche un trio di voci femminili che cantano sia come voci soliste che in coro a seconda delle necessità che lo spettacolo richiede. Ne fanno parte MARA MARIANI, moglie di Nando, LAURA MARIANI, la figlia ed ultima ma non l’ultima LUISANNA GRESTA.
Ma è di Nando soprattutto che voglio parlare, come personaggio artistico, rievocante quella Senigallia degli anni della “Spiaggia di Velluto” vacanziera i cui fasti ed i cui ricordi ci riportano sempre alla vecchia “Rotonda” ed alla scomparsa “Villa Sorriso”.Quando entro e mi presento, Nando con una voce chiara e maschia ma suggestiva, sta intonando un brano natalizio, che interrompe immediatamente per stringermi la mano con quella particolare cordialità, caratteristica di tutti quei giganti buoni ai quali egli appartiene. Dopo i soliti convenevoli con tutto il Gruppo, li prego di continuare con le loro prove, in modo che possa rendermi conto di quello che stanno facendo ed in che cosa esse consistano. Ma appena riprendono a suonare e da quello che mi fanno ascoltare, comprendo subito che la serata, almeno a livello di prove se ne è andata. Nando mi offre infatti subito, l’interpretazione di un eccezionale duetto con la figlia Laura a cui lascia però giustamente, vista la qualità vocale, la parte principale dell’interpretazione. A seguire un altro brano sempre in duetto questa volta con Luisanna che lo canta in francese e con un Nando che lo rifà in italiano. Poi con la scusa di un intervallo di riposo il Gruppo mi si mette a mia disposizione delegando la Voce-Tastiera a fare la parte del portavoce.
Nando mi inizia a raccontare della sua esperienza musicale, completamente da appassionato autodidatta che inizia negli anni ’60, con esperienze musicali come cantante a Villa Sorriso, alla Rotonda, al Night-Club Cirro’s in Ancona sotto l’Ascensore del Passetto. Mi parla delle sue uscite oltre confine con il suo amico Ferretti tramite l’Azienda di Soggiorno in Austria ed in Germania. Ed orgogliosamente ricorda quando il Comune e l’ Associazione Albergatori promossero la sponsorizzazione per l’incisione della canzone “Senigallia quando è sera” composta con parole di Sergio Bentivoglio e musicata da Mariani. In quell’occasione si vendettero circa 100 mila copie oggi divenute un cimelio dell’epoca perché introvabili.Nel racconto non poteva tralasciare il ricordo della sua partecipazione (siamo nel ’72) al concorso indetto dal giornale “Sorrisi e Canzoni” per le voci nuove, in cui arrivò primo nella selezione regionale e quinto in quella nazionale, in cui ebbe modo di conoscere i personaggi più celebri della musica di allora. Anche se il suo viso di persona pacifica resta inalterato, la voce lascia trasparire un po’ di amaro in bocca quando mi racconta anche che fu avvicinato da diversi discografici che invece di dare volevano, per lanciare questi ragazzi. Si parlava di cifre intorno ai 30 milioni delle vecchie lire, e già solo da questo si può comprende come e perchè nel nostro paese, la meritocrazia non riesca ad emergere in alcun campo ed è solo con il vile denaro che si vuol far credere di riuscire ad ottenere gradevoli profumi dagli scarichi delle fogne. Quindi Nando preferisce ritornare a Senigallia e proseguire come aveva fatto fin li con le proprie forze ricco solamente delle doti che madre natura gli aveva dato e della sua immensa passione.Il suo repertorio è ampio, anche se è legato ai nomi classici della musica italiana come Battisti, De Andrè, Baglioni e tantissimi altriDopo ci sono le solite strade della vita attraverso le quali quasi ogni uomo è costretto a passare che si chiamano famiglia, matrimonio, lavoro “serio”, figli… ed intanto gli anni passano… ed un bel giorno ci si rincontra casualmente con vecchi amici, si parla un po’ di tutto ma poi il discorso cade sempre nel comune loro vecchio amore “La Musica” e da cosa nasce cosa.
E’ infatti da questo incontro con i fratelli Grassi, che uscivano dallo scioglimento, per dolorose vicende familiari, di un loro complessino nato nel ’75 i “The Sound Corporation” che nasceva l’idea di costituire un nuovo sodalizio. Dopo varie vicissitudini, come si diceva sopra, nel 2008 nasceva infatti, il Gruppo denominato NANDO E I SATELLITI. “Nando” gli chiedo alla fine dell’incontro “mai nessun sassolino nella tastiera…??” Mi guarda quasi stupito ma prontamente mi risponde: “…ma no, io suono e canto per passione…!!”
Però comprendo dal tono della sua voce e quindi voglio sottolineare che trattasi di una mia personale impressione, che di rospi ne deve aver mandati giù, se non altro vedendo che in quella “vecchia” Rotonda degli anni ’80 ed a seguire anche ai giorni d’oggi, tutti ci hanno suonato e neppure sempre i più meritevoli, ed ho una strana sensazione che spesso abbia provato la cattiva esperienza del ricevere la classica sbattuta di porta in faccia, quando anch’egli andava a chiedere un po’ di visibilità. Lo desumo tutto ciò, da quando alla fine mi dice sorridendo: ”…molti si ricordano di me e spesso mi chiedono di partecipare in maniera gratuita per beneficenza… cosa che io ed i SATELLITI facciamo sempre con estremo piacere ed orgoglio!!!” Un Gruppo composto di 3 donne e 6 uomini tenuto unito da quel sentimento principale che appartiene a tutti loro che altro non è che la passione per la musica, tecnicamente diretto da lui, quel personaggio celebre e modesto che risponde al nome di NANDO MARIANI.
E qui la storia non si conclude, ma continua e per seguirne gli ulteriori sviluppi basterà essere presenti nelle piazze su indicate l’11 il 12 ed ancora il 20 di Dicembre.