giovedì 30 settembre 2010

Ancora una maratona del Consiglio comunale di Senigallia - parte II


di Franco Giannini gia pubblicato su 60019.it

Un "secondo tempo" sicuramente più vivace del primo

Avevo sospeso la prima parte della mia cronaca sulle parole del Sindaco: "…io non sono né pro né contro Pesaresi… Forse Pesaresi è stato troppo trasparente, perché questa situazione doveva andare chiarita ed approfondita senza neppure parteciparla ai sindaci…" in risposta alla mozione sull’attuale problema di cui tanto si parla in questi giorni sulla Sanità locale, presentata dal Consigliere Cicconi Massi.

A questo punto chiede ed ottiene, dal Presidente del Consiglio, la parola il Consigliere Sardella. Afferma subito di trovarsi in sintonia con quanto affermato dal Sindaco circa il presupposto di un "Procurato Allarme" dal momento che non sono state fornite informazioni esatte. Quindi queste reazioni nei confronti di Pesaresi sono da attribuirsi solo ad un comportamento prettamente demagogico. Ciò può far solo sorgere il dubbio che questo ergersi a "paladini della sanità pubblica" non sia invece un fine interessato per mascherare la volontà a farla divenire "sanità privata". Gli fa seguito l’intervento del Consigliere Carlo Girolametti che anche lui condivide gli interventi sia del Sindaco che di Sardella, chiedendosi "…quanto oggi sia importante la comunicazione in politica. Si era chiesto che la Sanità fosse affidata e gestita da un esperto in questo tipo di organizzazione. E Pesaresi è questo. E’ una persona che prende lavoro la mattina presto e va via tardi….cosa questa cosa rara. E’ una persona trasparente…ed anche questo è cosa rara… ma comprendo anche che il PDL doveva pur prendere una posizione dopo tutto il rumore estivo procurato dai due sindaci…"
La risposta di Cicconi Massi non si fa attendere: "Certamente i due sindaci di cui si parla, non hanno bisogno della mia difesa, ma la verità ha bisogno della verità, ed allora alcune precisazioni sono d’obbligo. Quando il Sindaco Mangialardi dice che i suoi due colleghi di Ostra e Ostra V. hanno causato un procurato allarme, devo dire che è stata in primis una testata di un giornale locale a riportare il titolo "Bilancio in Rosso…. Il buco di 6 milioni di € seguito da un articolo a 4 colonne…". E non si ferma qui, ma elenca altri articoli apparsi su altri giornali. "…Quindi - conclude - chi è che ha causato il procurato allarme??".
Paolo Battisti, Roberto Mancini e Luigi RebecchiniA chiedere la parola, allora è il Consigliere Roberto Mancini, che avutala, propone di creare un Osservatorio sulla Sanità, "… credo che ci sia bisogno - prosegue - che la gestione della Sanità esca dalle stanze chiuse e possa avere una platea più vasta, perché l’alternativa è quella che vediamo qui questa sera". Ed ancora "…i cittadini non devono essere spettatori passivi delle altrui decisioni e Pesaresi deve prendersi l’impegno di rivedere l’organizzazione del personale, le liste di attesa…non ci accodiamo alla richiesta delle sue dimissioni, perché se le cose non cambieranno saremo noi a chiederle tra un anno".
Il consigliere Gabriele Girolimetti chiede che "…non si faccia liquidazione dell’Ospedale di Senigallia a favore di quello di Torrette o di Pesaro…". "Tranquillo Girolimetti - gli ribatte Sardella - finchè ci sarà Mangialardi e questo Consiglio Comunale, per 5 anni c’è da stare tranquilli".
Gli fa seguito il Consigliere Cameruccio: "Sardella sta sulle nuvole o non conosce la Sanità!… Una decina di anni fa facemmo un Consiglio Aperto in piazza per potenziare l’Ospedale, ma con una situazione politica diversa…butta tutto in politica e dice che la gente vuole risposte…appunto…risposte che non date".
E’ la volta dell’Ass. Volpini che più volte chiamato in causa si sente in dovere di dire anche lui qualche cosa. Molto pacatamente e con viso sorridente e disteso, ribatte a chi lo aveva incolpato di essere politicamente "addomesticato" che non c’è riuscito il PCI prima, poi la Quercia ed ora tanto meno il PD. Confessa di non avere accesso ai bilanci della sanità e che le sue conoscenze in materia sanità derivano per lo più da ragioni di lavoro che lo obbligano a frequentare sia l’Ospedale che i suoi utenti. Quindi quanto ha riferito in Consiglio precedentemente è solo frutto di quanto ha rilevato da semplice cittadino ed addetto ai lavori, in merito ai reparti di oncologia e Sert. Precisa anche che non ci sono state mancate assunzioni, ma eventualmente mancati rinnovi di contratti a termine. La sua conclusione è stata lapidaria : "Si abusa spesso della parola Eccellenza e mi rivolgo in questo senso anche al Sindaco, usato come termine indicativo di Complessità, ma invece hanno due significati ben diversi. L’Ospedale di Torrette dovrà essere appunto l’ospedale delle "Complessità" e quello di Senigallia delle "Eccellenze".

Con tutta sincerità, almeno a mio avviso, se non l’unico, almeno uno dei pochi interventi di un addetto ai lavori che ha detto cose concrete! Sull’onda di un argomento che non poteva non toccarlo e sulla sua citazione da parte di Volpini, in qualità di addetto anche lui ai lavori, prendeva la parola il Consigliere Marcellini. "…mi fa piacere che l’Ospedale di Senigallia vada difeso dal momento che sono oltre venti anni che ci lavoro…- poi osservando che il Sindaco era distratto al PC con Ceresoni lo richiama - …il Sindaco mi ascolta? Perché è importante che il Sindaco ascolti! - ma il richiamo rimane inascoltato…ed allora prosegue nel suo intervento - "La dedizione ed il lavoro degli operatori sono il primo gradino che porta all’Eccellenza. Altra considerazione è quella che come rappresentante della categoria dei medici, cercherò di aiutare Pesaresi in questo momento di disorientamento. Vicino si ma con fermezza".
Intervento il suo che gli ha procurato un "riavvicinamento" da parte di Volpini che a fine riunione gli si è avvicinato stringendogli la mano.
La consigliera Ramazzotti interviene per sottolineare come i politici abbiano il dovere di tutelare le persone ed ancor più quelle deboli.

Giunti alla fine degli interventi è la volta di quello che io chiamo simpaticamente l’uomo del NO, il Consigliere Magi Galluzzi. Anche in questo frangente è infatti preposto a respingere la mozione presentata dal PDL, motivandola con un: "… c’è il Sindaco a presiedere alla Conferenza dei Sindaci e quindi il suo ruolo sarà anche quello di dare conferma su tutto quello che lì si decide".

Dopo una interruzione di circa 40 minuti, la seduta riprende con la discussione sulla Variante al PRG per la trasparenza e la riduzione del consumo del suolo, che viene introdotta dall’Ass. Ceresoni. I punti principali sul tema trattato, sono quelli dell’informatizzazione dei progetti e la relativa documentazione che sarà, sempre a disposizione del cittadino, sul sito internet del Comune. Non consumo Zero del territorio, bensì meno Zero: riportando alcune aree da edificabili ad agricole. Una Riperimentazione delle aree a ridosso delle grandi arterie come complanare e terza corsia autostradale. Dissuadendo così l’acquisto delle aree edificali a ridosso di queste arterie, aumentando le distanze dai 30 metri previsti dal Codice della Strada agli attuali 60 metri previsti dalla variante al PRG.
Interviene a questo punto l’Architetto Serenelli con la presentazione tecnica dei 7 progetti della Variante già in studio. La discussione su quanto riferito circa la Variante , vede come primo interlocutore il Consigliere Carlo Girolametti che tiene a precisare come qualcuno intendesse con la parola Complanare il sinonimo di Speculazione Edilizia. Ora, però, con questo primo atto importante di questa Amministrazione, ritiene che il dubbio sia stato fugato.
Roberto ManciniIl Consigliere Roberto Mancini, sembra non essere dello stesso avviso tanto che afferma che per lui questa Variante altro non è che una semplice operazione di tipo propagandistico. Ed i perché risiedono nel fatto che i territori recuperati non sono di interesse edificabile. Chiede perché questi studi non siano stati fatti in aree come quelle vicine alla caserma dei VF, all’area sopra il parcheggio dell’Ospedale o a quella di Via Cellini e della Cesanella. La risposta sta nel fatto, secondo Mancini, che questa è solo un’operazione di facciata, che soddisfa un’esigenza abitativa che realmente poi non c’è. Ed annuncia che presenterà 5 emendamenti a questa Variante.
La Consigliera Ramazzotti fa invece presente come questa Variante contenga iniziative, scelte, coraggiose suggerite dall’Assessore Ceresoni. Per Cicconi Massi informatizzazione significa trasparenza, quindi OK. Però non ci vede alcun cambiamento storico. Quello che può trasparire è solo un’operazione di buon senso, che nasce dalla mancanza di interessi per queste aree. Per Rebecchini, Senigallia, invece, continua ad essere quella solita città offerta agli investitori. Alla fine degli interventi, a riprendere la parola è l’Assessore Ceresoni che risponde dietro agli "stimoli" fin lì ricevuti e parte proprio con il ribattere a Rebecchini e Mancini invitandoli "…a non restare troppo chiusi nei loro pensieri " che rispetta, ma così sottolinea "…è un vostro limite che non colpisce la Giunta, ma i cittadini". E chiudendo la sua replica si chiede se queste non siano solo idee pregiudiziose. A lui sembra che questa variante, sia sintomo di un buon principio e di una buona e sana Amministrazione. Ed al solito Magi Galluzzi, una serata per lui di super lavoro. Non sarà stato infatti semplice bocciare tutti e cinque gli emendamenti presentati da Mancini, ancor più se si pensa al suo encomiabile lavoro nel saper trovare per ciascun emendamento le formule giuste, o almeno ritenute da lui tali, esponendole con grande compostezza e signorilità. Cosa che non ritengo nè facile nè adatta a tutti.

Maurizio MangialardiMangialardi alla fine della dichiarazione di voto si ritiene "…soddisfatto di come si sia conclusa la delibera…" cosa che declama con enfasi, mantenendo per tutto il tempo del suo breve intervento, il capo rivolto verso i banchi della sua maggioranza! Mancini ritiene che l’esposizione di Ceresoni sia stata fatta con tono arrogante e prepotente, dovuto al vantaggio che hanno coloro che siedono in Giunta e che hanno più possibilità di studiare le carte e di essere aiutati nel loro lavoro dal personale comunale. Veloce la risposta di Ceresoni che replica a Mancini "…la mia non è arroganza, ma solo passione…" e gli fa notare nei dettagli in quale modo sacrifica buona parte del suo tempo oltre al suo normale orario di lavoro.

A questo punto c’è la presentazione da parte del gruppo consiliare Partecipazione per bocca del Consigliere Battisti di una Dichiarazione di rinuncia al consuno del territorio, bocciata anch’essa dall’ennesimo NO serale di Magi Galluzzi con il dire che "…questi suggerimenti non sono necessari….".
Vista l’ora tarda ed ancora i diversi punti da trattare, Magi Galluzzi, propone di interrompere la seduta, spostando gli argomenti non trattati a data da destinarsi, salvo il punto dell’ODG riguardante il documento di solidarietà verso Sakineh, vista la sua attualità. La proposta viene accolta ed il documento presentato dalle Consigliere Angeletti, Bucci, Bucari e Ramazzotti, è letto dalla Bucci, per poi essere successivamente approfondito e caldeggiato con grande sensibilità e dovizia di particolari, anche storici, di questa usanza barbara che è la lapidazione, dalla Consigliera Angeletti.

Il Consiglio veniva così sciolto dal Presidente Monachesi su quest’ultimo intervento alle ore 02.15 di giovedì 23 settembre.

PS: Per dovere di correttezza, tengo a precisare che i virgolettati non sono frutto di una rapporto stenografico, ma di appunti presi velocemente, per cui qualche parola può essere saltata o aggiunta per completare la frase. Me ne scuso anticipatamente qualora non risulti tutto fedelissimo all‘originale, ma comunque fatto sempre in totale mia buona fede.

lunedì 27 settembre 2010

Ancora una maratona del Consiglio comunale di Senigallia

di Franco Giannini già pubblicaro su 60019. it

E malgrado ciò, neppure sufficiente a completare tutti i punti in programma



Riconosco che quando mi metto alla tastiera divento logorroico e di conseguenza non dovrei dare giudizi e pensare ai miei difetti, ma un resoconto di questo Consiglio Comunale, iniziato alle ore 18,15 di mercoledì, chiuso alle ore 2,15 di giovedì e liquidato con un comunicato della stessa Amministrazione di una trentina di righe in un A4, mi sembra anch’esso un pò in difetto.

Ancor più, se si pensa che il rilievo maggiore lo si è dato ai risultati della votazione più che ai contenuti dei dibattiti, il che potrebbe rendere riduttivo, agli occhi di chi legge, il lavoro svolto dal Consiglio in toto. Ma questo è un mio giudizio del tutto personale e quindi da prendere con le così dette "molle".

Ma vengo al sodo della serata.

Stadio BianchelliIl Consiglio viene aperto alle 18,15 con il consueto appello nominale e subito viene data la parola dal Presidente del Consiglio Monachesi per la prima Interrogazione, al consigliere Rebecchini che la rivolge all’Assessore Ceresoni. Essa verte circa le voci di un possibile trasferimento del Campo Sportivo Bianchelli ed all’eventuale utilizzo dell’area a nuovi insediamenti abitativi. Interrogazione e risposta del resto già apparse sulla stampa. Rebecchini intende ufficializzare in Consiglio questo suo dubbio cercando la sicurezza di fatto che un’area così appetibile per insediamenti abitativi, venga esclusivamente destinata ad un progetto di verde o quanto meno lasciata così come si trova.
Ceresoni gli ribatte con il dire che già la risposta è stata fornita sugli organi di stampa, ma che comprende anche che il Consiglio Comunale è il luogo più adatto per l’ufficializzazione. Quindi afferma che non c’è alcun fondamento sulle notizie di spostamento, perché lo Stadio Bianchelli rimane lì dov’è. Se un domani poi si dovesse intervenire, esso costituirà un corridoio ambientale che lo legherà al Parco della Pace ed ancora al parco della Cesanella. Vivibilità quindi, ma non speculazione edilizia e su questo dà la sua assicurazione. Rebecchini prende atto della risposta e dell’impegno politico.

La seconda riguarda l’uso dei parcheggi non ancora usufruibili dagli abitanti di via Piave e situati presso l’Ex-Consorzio Provinciale. Interrogazione che la Consigliera Bucci rivolge all’Ass. Memè in modo di ufficializzare una risposta da dare agli interessati. L’Assessore spiega che attualmente quei parcheggi sono utilizzati dai mezzi della Polizia Municipale, per doverli preservare da danni vandalici nelle ore notturne. Atti che si sono purtroppo ripetuti contro questi mezzi in quest’ultimo periodo di tempo. E’ anche vero però che si sta studiando un modo di riutilizzazione ed ottimizzazione di tutti i parcheggi del Centro storico, per cui una risposta potrebbe uscire proprio da questo monitoraggio.

Girolimetti, Cameruccio, RiminiLa terza interrogazione rivolta al Sindaco Mangialardi viene posta da Gabriele Girolimetti relativamente al CUP di cui tanto si è parlato durante la settimana, sollecitandolo ad adoperarsi verso la Regione affinchè vengano risolti quanto prima tutti quei problemi che si aggiungono a quelli che già hanno coloro che sono costretti ad usufruire di tale genere di servizio.
Mangialardi riconosce che i problemi ci sono stati, ma anche in considerazione di una mole di telefonate che non rientravano nelle aspettative di quanti hanno organizzato il servizio. Ma come tutte le cose nuove, necessitano di un assestamento prima dell’abbrivio ottimale. Comunque ha già chiesto chiarimenti al Presidente Regionale e di conseguenza, prima di dare delle risposte, sarebbe opportuno attendere queste precisazioni.

Una delle strutture e degli orti abusivi in via Tevere ora smantellatiIl Consigliere Pazzani, invece, rivolge la sua interrogazione all’Ass. Memè relativamente all’area verde di via Tevere. Specificando che in questa area ci sono due situazioni completamente diverse. L’area nord è ben curata, mentre la sud è lasciata in abbandono. I residenti chiedono per bocca di Pazzani, che questa non sia abbandonata a se stessa, che vada quindi sistemata ed attrezzata con qualche sedia e tavolino… compatibilmente con quello che offrono le attuali risorse delle casse comunali.
La risposta dell’Assessore è tranquillizzante, dal momento che dice che la zona in questione (sud) è stata acquisita dal Comune che si impegna a metterla in efficienza come quella nord: "…a dire il vero - dice Memè - qualche cosa è già stata fatta, come la falciatura ed è stata posizionata una panchina pic-nic. Per quanto riguarda poi i giochi per i bambini, questi sono distanti appena un centinaio di metri…"

E’ del Consigliere Carlo Girolametti la quinta interrogazione che ha per destinatario l’Assessore Schiavoni. Essa ha per oggetto il numero dei posti sui bus per gli scolari delle scuole Scapezzano-Cesano di cui si è già parlato sulle pagine dei giornali.
L’Assessore ringrazia per la domanda, perché gli viene offerta l’occasione per una precisazione ad hoc. Si è giunti alla soluzione condivisa dalle parti anche se con qualche polemica grazie anche alla collaborazione dei genitori e dell’Amministrazione Scolastica risolvendo il caso definitivamente con un trasporto unico usufruendo non di un bus comunale ma con un mezzo ATMA. Gli orari fissati sono anch’essi soddisfacenti considerando che la partenza è prevista alle 8:10 con arrivo a scuola alle 8:20 ed il ritorno con partenza dalla scuola alle 13 circa per giungere a casa attorno le 13:15-13:20. Si deve però tenere anche conto che come Amministrazione non dobbiamo mai perdere il controllo di quello che sono i costi. Girolametti si ritiene soddisfatto della risposta sperando che lo siano ancor più i genitori.

Roberto ManciniLa parola viene poi data al Consigliere Roberto Mancini, che chiede al Sindaco Mangialardi se è vero che c’è in corso una riorganizzazione dei dirigenti comunali con un assottigliamento del loro numero. Se così fosse e se i servizi non ne venissero a patire, c’è da chiedersi se il numero fino ad oggi superiore a che cosa sia servito e quali siano stati i costi in più sostenuti inutilmente.
Il Sindaco conferma che a partire da fine ottobre ci sarà una riorganizzazione della macchina amministrativa con un ottimizzazione di tutto il personale con un contenimento della spesa. Un progetto per l’Amministrazione molto importante che porterà a mantenere quell’impegno che si era assunto.
Mancini gli replica con il sottolineare che forse è stata data risposta, ma ad un’altra domanda. Dei cambiamenti che ci sono stati o che ci saranno, forse il Consiglio doveva esserne informato e l’attuale situazione dovrebbe essere ufficializzata ed è proprio sotto questo punto di vista che la risposta non gli è stata data.

Il Consigliere Cameruccio, ritorna a segnalare l’inadeguatezza dei servizi cimiteriali, non soddisfacenti come dovrebbero, per la non attenta gestione da parte dell’impresa che li ha in gestione. Suggerendo per questo, vista l’imminente scadenza del contratto, la non riconferma dell’appalto.
Il Sindaco assicura che ci sarà maggiore attenzione confermando che l’appalto non verrà rinnovato. Si farà una nuova gara, cercando di non perdere di vista, però, quelle che sono le esigenze di bilancio che tutti sanno come sarà ridimensionato quest’anno dalla legge finanziaria. E qui Mangialardi non si lascia sfuggire l’occasione per sottolineare e criticare ancora una volta le decisioni prese dal Governo Centrale.
Immediata la replica di Cameruccio che gli fa notare come abbia parlato per 40 secondi del Cimitero e per tre quarti del suo intervento di "Politica".

Simeone SardellaSempre per il Sindaco una "segnalazione", come viene definita dal Consigliere Sardella, in merito al di nuovo accentuarsi del fenomeno prostituzione lungo l’Adriatica tra Senigallia e Marzocca. Fenomeno che sembrava essersi indebolito alcuni mesi fa, ma che oggi sembra ritornare.
Mangialardi fa notare come di questo argomento già ne abbiano parlato a quattr’occhi e questo è solo un mezzo per ufficializzarlo. Comunque si sta già predisponendo un’ordinanza che faccia in modo di poterlo controllare e respingere.

A questo punto il Consiglio si ferma per un minuto di raccoglimento in onore del tenente dei parà deceduto in Afghanistan e del sindaco del salernitano ucciso dalla delinquenza organizzata.

Dopo questa breve interruzione, il Sindaco chiede ed ottiene che la pratica relativa al Piano Particolareggiato dell’area portuale, venga posticipata a data da definire onde avere più tempo a disposizione per l’illustrazione di un argomento così importante e complesso.
Cicconi Massi allora suggerisce di rimandarla ai Capigruppo in Commissione anche perché così si potrà far intervenire, in fase di illustrazione, anche i tecnici.

Ospedale SenigalliaMa la parte principale dell’intera seduta si apre con la mozione e con l’intervento del Consigliere Cicconi Massi sulla Tutela della Salute e Salvaguardia dei servizi sanitari della nostra Asur. E qui si dilunga segnalando come lo stesso Ass. Volpini, nel precedente Consiglio, denunciò certi suoi timori e dubbi su pericoli a cui sarebbe potuto andare incontro l’Ospedale di Senigallia ed in particolare certi suoi reparti.
Fa una descrizione del balletto delle cifre che il direttore Pesaresi, secondo la sua opinione, avrebbe esternato e che i giornali poi avrebbero divulgato, aggiungendo: "Non quindi un procurato allarme dai due sindaci di Ostra e Ostra Vetere, ma da parte di chi queste cifre indicò per primo. Dichiarazioni, le sue, a cui poi ha fatto marcia indietro e che non hanno di certo, fatto bene all’apparato sanitario. Parole mal poste e che magari non avranno neppure un seguito… Nessuno gli aveva chiesto di fare queste dichiarazioni e come tecnico poi non doveva farne neppure in sede politica…".
Fa anche presente come il 4 Agosto, Pesaresi, non si sia presentato in Commissione e come abbia rimandato il tutto a fine mese dopo le ferie, non tenendo conto che la sanità ed i medici non vanno in ferie. "Siamo stanchi di prendere ’schiaffi’ - prosegue Cicconi Massi - da Ancona e da Pesaro, Senigallia è ora che impari anche a darli".

E’ Mangialardi a rispondere su questa questione. "Nell’incontro dei sindaci - dice il Sindaco - ci fu l’impegno di verificare le cifre e uno stesso impegno da parte di tutti i sindaci che questo controllo fosse approfondito prima di prendere decisioni. Questo allora si che è allarmismo - e qui alza il tono di voce - … è stata fatta una strumentalizzazione… io non sono né pro né contro Pesaresi… Forse Pesaresi è stato troppo trasparente, perché questa situazione doveva andare chiarita ed approffondita senza neppure parteciparla ai sindaci…"

La 2a parte continuerà con gli interventi dei Consiglieri e non solo.

giovedì 23 settembre 2010

I rigassificatori: utili si, forse, ma a chi?














di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Una lezione per conoscere meglio gli uni e gli altri - pochi ma certi.


Nella sala del Centro sociale di Saline, venerdì 17 settembre, non erano moltissime persone all’assemblea organizzata dal Comitato No Rigassificatore a Falconara. O meglio, tolti i volti conosciuti appartenenti al Sindaco Mangialardi, al suo vice, ad alcuni Consiglieri Comunali di Senigallia ed alcuni seguaci falconaresi e di Montemarciano del Comitato promotore, ben pochi erano i volti di concittadini presenti.

Da ritenere che la data scaramantica abbia tenuto lontani i più, non volendo pensare che l’argomento non interessasse più di tanto. Gli amici blogger avevano invece a loro discolpa la cena annuale già da tempo prefissata, ma conoscendo la loro preparazione tecnica, già si saranno documentati ascoltando la registrazione della serata in podcast che Roberto Ballerini, ha postato su facebook.

Ad introdurre e presentare i relatori della serata, nonchè in qualità di uno dei componenti del comitato stesso ed organizzatore, il consigliere Massimiliano Giacchella. Ed appunto ad essere introdotto non poteva che essere il Primo cittadino, che ha tenuto subito a precisare come il Conune intende dimostrare tutta la sua contrarietà alla decisione di un rigassificatore al largo della costa di Falconara. Definisce “insensata” e “provocatoria”, “…quasi si potrebbe pensare ad uno scherzo, ma essendoci un progetto, appare come una cosa più che seria…” il voler posizionare quest’opera a ridosso della nostra spiaggia, della riviera del Conero, sia per le alterazioni che porterebbe all’ecosistema, sia per la sua pericolosità considerando la vicinanza con la raffineria API.

Gli fa seguito Roberto Ballerini, uno dei referenti del comitato, per tenere una vera lezione su che cosa sono i Rigassificatori, a che cosa servono, di che cosa si “nutrono“, che cosa “producono“, quale sia l‘attuale loro logistica italiana. Da questa sua lezione emerge che il 50% delle scorte mondiali sono nel sottosuolo Russo ed in quello Iraniano. Che con i due rigassificatori già in funzione (La Spezia e Rovigo) ed i due già approvati di Trieste e Brindisi, si arriverà a produrre circa 125 miliardi di m3 di gas, pari ad un 50% sopra a quello che è il nostro fabbisogno nazionale. Che i nostri rigassificatori lavorerebbero quindi con i freni tirati in virtù del fatto che intanto ci sono i fondi statali a “babbo morto” che sopperirebbero nei momenti di defaillance economica dell’impianto dovuti a carenze di richieste.

Loris Calcina, invece si è occupato dell’illustrazione delle nuove mappe di criticità che si andrebbero a creare con i percorsi delle tubature del metanodotto che porterebbero il gas dai rigassificatori alla terraferma. Non solo, ma anche ai problemi che creerebbero alla pesca, con l’innalzamento delle temperature dell’acqua marina, l’alterazione dei suoi valori chimici dovuti allo sversamento di cloruro di sodio (candeggina) per mantenere pulite le tubature.
Altro problema, la criticità provata delle navi che trasportano questo gas, dovuta al fatto che sono state costruite recentemente e che quindi non possiamo conoscerne ancora gli eventuali punti deboli. Affidabilissime si, ma fino a che punto?

Stefania Pagani invece si è soffermata a parlare degli aspetti di pericolosità sia ambientale che sanitaria. Anche lei ha voluto sottolineare come le pericolosià di detti impianti siano remote ma non assurde. Un conto è posizionarle in un deserto ed altra cosa in un territorio quale quello falconarese con una raffineria, un aeroporto, un’alta concentrazione abitativa, un territorio sismico, attraversato da una statale e con traffico rilevante e con una ferrovia parallela alla costa.

Ma credo che colui che ha buttato il cuore oltre l’ostacolo sia stato Roberto Cenci.
Si è definito lui stesso “semplice cittadino, non un politico, non un amministratore, ma neppure si sente un componente dei NO”. Si sente di appartenere ai comitati del no, bensì inteso come “comitato di quartiere“, un comitato che nasce in rete non per urlare “al lupo al lupo“ come si viene definiti, ma per cercare di far ascoltare la voce dei cittadini agli amministratori, a volte un po’ distratti. “Questo - dice - è un diritto dei cittadini di organizzarsi in questo modo. Importante che i cittadini siano controllori e non per sfiducia. Perché a volte non è forte l’industria ma chi la appoggia!" Anche perché, e qui una bacchettata alla stampa, si è notata una certa velata censura, almeno su questo argomento, sia sulle pagine dei giornali cartacei che sulle trasmissioni radiofoniche regionali. “E c’è da dire una cosa - prosegue Roberto Cenci - la salute non è né di destra né di sinistra ed anche il rigassificatore fa parte di questa”.
Cenci conclude il suo intervento con quella carica e convinzione da Don Chisciotte o meglio da giovane David affermando che: “il gruppo, il movimento, il numero degli aderenti alla fin fine non è importante…importante è la conoscenza. Far comprendere che il problema è si della salute ma qui tocca anche l’economia…molti sono infatti coloro che mettono il denaro anche davanti alla salute. Rigassificatore allora si, ma anche pericolosità, salute, turismo, pesca…

Si sono poi succeduti brevi interventi da parte di presenti in sala: Paola Bellini di Ancona, Il consigliere comunale Carlo Girolametti, l’assessore Fabrizio Volpini, Sebastiani di Italia Nostra Marche

FOTO : efFeGi

Questi i commenti apparsi ad oggi su 60019.it

Cittadino informati bene
Scritto da PAOLO il 20/09/2010 ore 21:49
http://it.wikipedia.org/wiki/Rigassificatore_(GNL) Questo è il link che spiega cos'è un rigassificatore (credo che wikipedia sia affidabile). Leggendo non mi sembra, come dice Loris Calcina, che innalzi la temperatura del mare, semmai la abbassa tanto è vero si potrebbe usare il freddo del processo liquido/gas per alimentare celle frigorifere risparmiando non poco in elettricità. Poi quanto mai la abbasserà considerato il ricambio continuo dovuto alle correnti ? Per quanto riguarda la pericolosità non è superiore alla raffineria già presente. L'uomo ha bisogno di energia perchè si è costruito tutto intorno a quella e ad oggi possiamo risparmiare ma non farne a meno pertanto è giusto valutare tutto ma dobbiamo sempre fare delle scelte, purtroppo, le "meno peggio" ma è inutile dirlo non certo quelle inutili. Se il rigassificatore veramente serve, non vedo problemi talmente grandi per la non installazione. Per la turbogas invece la Regione si è espressa dicendo che non ha bisogno di energia in quanto è autosufficente pertanto in questo caso è inutile farla lì per poi trasportare l'energia in altre regioni con perdite proporzionali alla distanza ed alla quantità trasportata. Credo che una centrale costruita in Regione debba servire in primis per lei dato che ne concede il territorio con i problemi anche climatici che ne derivano.

Scritto dall' I.P. 21.244.88.226 il 20/09/2010 ore 22:47
Si sta ormai diffondendo a macchia d’olio l’alleanza tra cittadini dei diversi Comuni - da Porto Recanati/Loreto a Falconara/Montemarciano/Senigallia – contro la realizzazione dei rigassificatori pretesi da Gaz de France e API Nòva Energia, progettati sulla riviera marchigiana del Conero. Venerdì 17 settembre, al Centro Sociale delle Saline di Senigallia, si è svolta un’affollata e partecipata assemblea dove cittadini falconaresi e senigalliesi hanno insieme valutato dati concreti che dimostrano come in Italia stia già arrivando gas sufficiente ed in sovrappiù rispetto al fabbisogno reale. Il potenziamento in atto dei gasdotti esistenti ed i nuovi già in costruzione rendono inutile il ricorso ai rigassificatori. La motivazione della diversificazione dell’approvvigionamento è una bufala! I cittadini hanno capito che chi vuole i rigassificatori in realtà toglie denaro allo sviluppo delle energie rinnovabili poiché lo Stato italiano – con la Delibera dell’Autorità per l’energia del 2005 – ha fatto l’ennesimo regalo ai petrolieri assicurando loro anche “in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’70 % dei ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni”. In pratica pagano i cittadini con le loro bollette! Ma c’è di più. Con i rigassificatori si mettono in pericolo due settori produttivi marchigiani creatori di ricchezza e lavoro puliti: il turismo e la pesca. Gli organizzatori hanno portato a conoscenza di tutti i presenti, ivi compresi il Sindaco di Senigallia e Montemarciano, l’esistenza di uno studio affidato dalla Regione Marche ad un gruppo di esperti: SCHEMA DI SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO AREA API. Il lavoro dei saggi venne assunto dalla Regione Marche con delibera 579 del 2007 e non prevedeva la realizzazione di rigassificatori che, oltre ad essere impianti a rischio di incidente rilevante, scaricheranno in mare tonnellate di acque trattate con varechina (ipoclorito di sodio). Un mare che di fronte a Falconara è già classificato Sito Inquinato di interesse Nazionale per quanto proviene dalle attuali lavorazioni API. Un mare sempre meno pescoso, come ha recentemente sottolineato il Presidente di Lega Pesca Marche Simone Cecchettini, interpellato sull’argomento durante un’intervista radio/televisiva. L’assemblea nel suo insieme ha espresso a più riprese le motivazioni che inducono i sostenitori dell’iniziativa a non considerarsi come un classico comitato del NO; la volontà di dar vita ad un movimento articolato ed intercomunale nasce anche da gravi ragioni sanitarie ampiamente documentate ed ad una carenza strutturale dei controlli, inefficaci anche nell’opera di prevenzione degli incidenti poi verificatisi nel corso degli anni.
Ogni opinione è lecita
Scritto da Carlo Girolametti il 20/09/2010 ore 23:33
Se 67 persone (contate)in un'assemblea pubblica a Senigallia,siano così poche da pensare che si siano tenute alla larga per motivi scaramantici (venerdì 17),mi viene da dubitare che non ci sia molta simpatia da parte dell'informazione per questa inziativa.Forse penso male,ma chissà che non ci indovini?
A Carlo Girolametti
Scritto da Franco Giannini il 21/09/2010 ore 17:02
Dott. Girolametti, Solo i politici hanno la possibilità di essere fraintesi, io invece e vorrà perdonarmi ho evidentemente peccato di chiarezza nell'esprimermi. Ma è solo una mia colpa. Quello che volevo dire è, che quelle sue 67 presenze contate di cui non ho il minimo dubbio, erano rappresentate da un 50% tra voi "politici" (sindaco, assessori, consiglieri) e "forestieri". Quindi ho creduto che le restanti trenta presenze circa di senigalliesi, considerando (almeno per me) l'importanza dell'argomento trattato, non fossero un gran numero. Un dato è invece certo, io ero e sono schierato più dalla vostra parte ed ero in totale buona fede. Insomma il suo è stato un fuoco su terreno amico... Se non fossi stato concorde con quanto detto dal comitato, non mi sarei tirato neppure indietro e lo avrei detto apertamente come sono uso fare senza tante mezze parole. Se devo confessarle allora, con tutta sincerità, oggi a mente fredda, ho notato invece una manchevolezza, non so come chiamarla, forse una incompletezza dell'assemblea, ben s'intende sempre secondo il mio parere da uomo della strada, di non aver invitato anche qualcuno di corrente contraria (sempre che non sia stato fatto e che non abbia declinato l'invito), che spiegasse i perchè dei suoi eventuali SI. Fermo restando che l'incontro è stato sicuramente utile, esauriente e ben organizzato considerando l'utilizzo di FB e dei podcast. A pensar male viene sempre a tempo....Cordiali saluti. Franco Giannini
In futuro andremo meglio
Scritto da Carlo Girolametti il 21/09/2010 ore 19:40
Sono convinto che nel prossimo incontro del Comitato al Centro Sociale di Vallemiano (Ancona) Lunedì 27 prossimo saremo più numerosi e così saremo tutti più soddisfatti.In realtà si sta facendo una scelta passando sulla testa dei cittadini senza nemmeno informarli.Un comitato per sua natura nasce per sensibilizzare e raccogliere l'adesione dei cittadni su un tema di interesse collettivo (e comunque le assemblee sono aperte a tutti).Penso che API NOVA energia non avrà difficoltà a far conoscere e promuovere il proprio punto di vista!!

Scritto da Loris Calcina il 21/09/2010 ore 21:59
vorrei specificare all'amico Paolo che nel mio intervento ho detto che l'acqua di mare addizionata da ipoclorito di sodio (varechina)del rigassificatore si aggiungerebbe a quella già scaricata con ipoclorito di sodio della attuale centrale termoelettrica. Questa riversa acqua riscaldata (+5°C)che con la varechina ha determinato il deserto ittico di fronte alla raffineria e una zona focolaio di specie algali. Il rigassificatore invece riverserà acqua di mare raffreddata di -6°C rispetto a quella prelevata. Sia l'una che l'altra fa male al mantenimento della pescosità del mare. Accumularle sarebbe miope. Mi scuso se non sono stato chiaro nell'esposizione ma, come Roberto Cenci, non sono un professionista della politica. Guido gli autobus, mi piace, e sono costretto a studiare e metterci la faccia per difendermi e difendere la mia terra e il mio mare. Salute e saluti. Loris
domanda
Scritto da matrix il 21/09/2010 ore 23:27
Il corriere adriatico, il resto del carlino il messaggero,dove erano? perche'non erano presenti?
rigassificatore
Scritto da francesco il 22/09/2010 ore 09:16
Come sempre il bicchiere e' sempre mezzo pieno e mezzo vuoto . La diffidenza che ci circonda e' paurosa e rischia di confondere le idee . Non ritorno sull'aspetto tecnico perche' di cose inesatte ne sono state dette molte e non e' il caso ci continuare . Strategicamente il discorso energetico nazionale sta prendendo una piega molto pericolosa con il progetto di costruzione delle centrali nucleari di tipo francese che , sembrerebbe sono tutt'altro che sicure ( vedasi la centrale finlandese in costruzione con ritardi notevolissimi ) ; inoltre il discorso irrisolto e costosissimo dello smaltimento delle scorie ci fa propendere per altre forme di produzione energetica . Allora , pensiamo che il solare sia la panacea dei nostri fabbisogni ? personalmente sarei ultrafelice , ma purtroppo non e' cosi ed inoltre stiamo vedendo i danni paesagistici e culturali che stanno arrecando , con campi non piu' coltivati , per non parlare poi delle pale eoliche , orribili ! Quindi ritengo che la gassificazione sia uno dei mali minori necessari , smettendo di ipotizzare programmi alternativi di sviluppo al polo Api che non solo mettono in discussione forti investimenti purtroppo bloccati ma i posti di lavoro attuali che non sono certo un'inezia , per fare poi cosa : un'espansione di spiaggie e ombrelloni ? ma abbiamo occhi per vedere come gia' da settembre Senigallia e dintorni stiano diventando un deserto desolato privo di iniziative come avviene al contrario nelle zone romagnole dove la stagione inizia ad aprile e termina ad ottobre ? Ma forse le nostre menti sono piu' impegnate nella politica delle apparenze e delle autocelebrazioni .
Uno sguardo al futuro per il passato non avrà gambe occupazionali
Scritto da Roberto Cenci il 22/09/2010 ore 11:10
Intervengo su quanto scrive Francesco, ringraziandolo per lo spunto critico. Sarò secco per ragioni di tempo: i pannelli solari li dobbiamo mettere sui tetti preservando i centri storici e con tutta una serie di accortezze al paesaggio e all'utilizzo speculativo delle campagne, ciò premesso ti chiedo e propongo: a livello Italia non abbiamo le materie prime necessarie all'uso delle fonti fossili e non mi risulta sia diverso per il nucleare (dipenderemmo sempre e comunque dai capricci dei paesi esteri fornitori). Ci sono oggi possibilità inespresse in termini di energia da fonti alternative, non è solo una questione che si può liquidare con la storia dei pannelli solari, le eccellenze universitarie marchigiane potrebbero lavorarci dando occupazione a tanti giovani e fantasioni ricercatori oggi precari. La Regione potrebbe costruire un percorso in cui la proprietà API resta a lavorare ed investire in questo territorio prospettado il mantenimento degli attuali livelli di occupazione ma indirizzando gli stessi su altro. Il problema è solo uno: che API vuole fare profitti facili senza investire qui su questi discorsi. Parlo del qui perchè altrove invece lo fa. Allora noi siamo liberissimi di parlare di tutto ciò che vogliamo, però pensare ad uno sviluppo ulteriore di ciò che la storia consegnerà al passato è firmare il suicidio occupazionale di tutti i lavoratori diretti e dell'indotto. Siamo ad un passaggio epocale e con le bonifiche ci sarebbe lavoro per almeno 20 per tutti gli attuali occupati, fino alla pensione per molti ma il discorso non è questo, è una necessità dirottare l'API sul futuro in questa zona, penso ad esempio alle pellicole fotovoltaiche (materiali ultra sottili che il futuro ci offrirà, ma anche allutilizzo delle correnti marine per produrre energia elettrica attraverso sistemi altamente innovativi, pensa se tutto questo fosse un insieme di pezzi i un grande mosaico pensa che beneficio per il comparto ittico e turistico. Intendo all'idea di trasformare questa area in un polo che sia orientato all'innovazione vera e non ai rigassificatori e centrali termoelettriche che una volta costruite non daranno lavoro che a poche decine di persone. Il cambiamento di cui parlo non è scontato ma non possiamo pensare ancora alle fossili...POI c'è tutta una questione sanitaria già grave e presente, ora io mi fermo qui ma ti devo aggiungere che basterebbe la questione SALUTE a convincersi ci sia bisogno di una svolta, ho la sensazione tu non sia a conoscenza di tutto questo.
Errata corrige
Scritto da Roberto Ballerini il 22/09/2010 ore 16:58
Franco ha riportato un mio errore. 125 miliardi di metri cubi è la capacità dei primi 13 progetti presentati (tra i quali Falconara non c'era). I 4 approvati hanno una capcità complessiva di 25 miliardi di metri cubi. La sostanza non cambia: i gasdotti esistenti più i rigassificatori già approvati coprono ogni prevedibile bisogno (e in più ci sono i nuovi gasdotti in costruzione da Grecia e Algeria).
Uno sguardo al futuro perchè il passato non avrà gambe occupazionali
Scritto da Roberto Cenci il 22/09/2010 ore 18:04
Nella fretta mi accorgo ora di alcune parole mancanti, Titolo: Uno sguardo al futuro perchè il passato non avrà gambe occupazionali Testo oltre metà: quando scrivo 20 intendevo completare con anni..."20 anni di lavoro per tutti li attuali occupati". Sulla questione sanitaria ci sono evidenze e audizioni depositate in Regione ed alimentate da cittadini, chiedete all'Assessore Regionale alla Sanità Almerino Mezzolani: 1) che fine ha fatto il registro tumori regionale ? 2) quando coinvolgerete i medici di Medicina Generale ed i Pediatri ? Ci sono poi altri 7-8 punti...tutte cose che dovevano essere già fatte, invece giacciono dentro qualche cassetto e le persone ignare vanno a perdersi dentro questioni di scala internazionale come l'approvigionamento del gas e tanto altro, nucleare si, nucleare no...SVEGLIA carissimi, capite in fretta che ci vogliono lobomotizzati perchè siamo al momento epocale ovvero quello in cui determinati problemi oggi maggiormente presenti nell'area di Falconara arriveranno sempre più altrove, dove per altrove intendo i comuni limitrofi.

giovedì 16 settembre 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA

.....continua
Capitolo 18°

Riscaldarsi...sa 'l pret' e la monnica

ANGELA A. : Ai tempi nostri c'era il camino...
UMBERTO : E la legna!
ANGELA A. : E per scaldare il letto c'era il prete : una pentola con l'acqua calda o con la cenere messa su due tavole di legno e sopra un coperchio sempre di legno per non bruciare il letto.
Se usava anche per far covare le uova: le compravamo poi le tenevamo calde la notte e quando noi ci si alzava c'andava il gatto a tenerle calde!
NELLA : Dopo il fuoco e il camino c'è stata la stufa.
DELIA : Se scaldava una mattonella de terracotta e se metteva nel prete.
UMBERTO : Si e se metteva nei piedi.
ANGELA A. : Oppure l'acqua calda nelle bottiglie, però non troppo bollente sennò se spaccava.
NELLA : Il mattone a volte lo usavi per scaldare i maglioni di lana.
DELIA : Se te faceva male un fianco, scalsavi il mattone e te ce lo mettevi così passava!
FAUSTINA : Nella stanza principale, de solito la cucina, c'era il camino per fa' caldo, sennò se c'era il prete.
NELLA : C'era anche la monnica.
FAUSTINA : La pentola, la mattonella che se metteva nel prete! E' la monaca che riscalda!
ANGELA A : La monaca era quella che scaldava. Quando piava freddo le mani, se sfregavano sul muro perchè non se ne poteva più dal dolore!
DELIA : Anche quando c'era la neve se faceva così, se sfregava le mani e così scottava!
ERSILIA : Quando se prende in mano la neve per fa 'na palla, se sfregavano le mani e te restano rosse, bollono!
FAUSTINA : Poi noi s'è comprata la stufa a Carosene.
ANGELA A. : Io manco avevo la luce, perchè eravamo gli ultimi contadini della strada, usavamo la legna!
UMBERTO : C'era l'acetilene per fa luce, un tubo, un barattolo.
ANGELA A.: Un pò come la cuccuma per fare il caffè.
NELLA : Prima c'era il lume a petrolio.
UMBERTO : L'acetilene andava a carburo.
DELIA : Come lo zolfo.
UMBERTO : Lo zolfo, hai detto bene!
NELLA : Sotto il carburo, sopra l'acqua che gocciava.
ANGELA A.: Anche l'olio dopravamo.
DELIA : Era pericoloso, ma te dovevi arrangià se non volevi soffrire il freddo.
FAUSTINA : In campagna non c'era la luce per tutto come adè... e col carburo te veniva il muso nero!
NELLA : Eh si, bruciava e faceva tutto un fumo nero! Tutto nero! Se respirava st'aria...
FAUSTINA : Ma solo alla sera, quando se cenava.
ANGELA A.: Noi s'andava alla stalla, cenavamo là, in mezzo alle vacche perchè facevano caldo. Alle 11,00 mio fratello faceva il rosario, poi a letto.
FAUSTINA : Io avevo una bestiolina sola, e ce se andava a lavorà nella stalla, chi filava, chi faceva altre cose...
DELIA : Quando sono nata io faceva talmente freddo...c'era tanta neve, che mio padre l'ha dovuta togliere sennò non poteva venire l'allevatrice!
ANGELA A.: A volte veniva il contadino a toglierla senza volere nemmeno i soldi!
FAUSTINA : Manco s'aprivano le persiane dal freddo, erano di legno, si gelavano!

Capitolo 19°

Superstizione

DELIA : Se cade l'olio porta disgrazie!
UMBERTO : Ogni tanto ne succede una!
ANGELA A.: Un giorno je s'è rotto lo specchio, la sera è successa 'na disgrazia e allora non aveva il coraggio di buttarlo via!
DELIA : Le cipolle... se avevano molte foglie fuori voleva dire che l'inverno sarebbe stato freddo!
NELLA : Se fa anche adesso 'sta cosa delle cipolle, con un acino di sale, se dura una notte, non so in che notte, se si scioglie vuol dire che piove, se resta asciutto non piove.
ANGELA A.: Se facevano 'sti calcoli quando se levava la terra ai contadini...perchè erano arrivati quelli con le macchine...Alla sera sono andati per il grano, c'era il vento che bruciava tutto, per mangiare bisognava andare a tirare la tratta.
Però vedi, ai tempi nostri era tutto fresco, anche la carne, sapevi da dove arrivava, andavi al mercato.

....continua....

mercoledì 15 settembre 2010

Archiviato con successo il V° Premio di Poesia Cesare Vedovelli


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Anche quest’anno, madrina dell’evento Anna Maria Bernardini



Premio VedovelliUna cosa che mi piace di questa donna, forse perché rispecchia un po’ il mio carattere, è il mettere in moto un’efficiente organizzazione e poi al momento opportuno, sapersi mettere al riparo dai riflettori celandosi dietro le quinte. Ma è oramai risaputo, il premio Cesare Vedovelli è “figlio” di Anna.

Fatta questa dichiarazione d’amichevole affetto, non certo per piaggeria ma perché lo ritengo un merito che le vada riconosciuto, vengo alla cronaca del piacevole pomeriggio.
La saletta del Circolo Acli di San Silvestro ha contenuto a malapena, il fedele pubblico che oramai ogni anno viene numeroso ad assistere a questo premio.

Tanto che mi sono chiesto, come faranno in futuro gli organizzatori a continuare a dare ospitalità a tutti se il premio continuerà ad espandersi così velocemente nel territorio nazionale, cosa che però auguro e mi auguro. Mi diceva Anna che anche quest’anno sono state circa 200 le iscrizioni totali nelle tre sezioni (Italiano, Dialetto, Ragazzi).

La giuria composta da Antonio Maddamma, Valeria Bellagamba, Mauro Marcellini e Augusto Serrani, ha scelto dieci opere finaliste per ciascuna sezione e tra queste poi, hanno selezionato le prime tre classificate.

Se si osservano i nomi dei finalisti e dei premiati si vedrà come quest’anno il premio Cesare Vedovelli abbia parlato al femminile con poche eccezioni, pur considerando che i partecipanti erano al 50% uomini ed altrettante donne. Onore al merito, quindi.

Finalisti per la sezione "Italiano" sono stati: Matilde Avenali (con l’opera "Stella Maggiore") - Antonietta Calcina ("Un nodo d’amore") - Graziella Carletti ("Paesaggi della memoria") - Rosanna di Iorio ("Fiori di Bucarest") - Cesarina Giustozzi ("Notturno") - Letizia Greganti ("A Alda Merini. Come la terra") - Pier Luigi Lemmi ("Raccontava stagioni") - Fulvia Marconi ("La primula ancora fiorisce") - Tiziana Monari ("Sofia") - Rodolfo Vettorello ("E’ questo che mi incanta").

Finalisti per la sezione "Dialetto" : Floriana Alberelli ("Amore a prima vista") - Edda Baioni ("‘L sol e la luna") - Gianni Balercia ("El Passetto d’inverno") - Roberto Bernardini ("La pennichella") - Antonietta Calcina ("La barca sola") - Ombretta Ciurnelli ("Vorria ma mulichina chiacchieracce") - Rosalia D’Ambrosio ("Paura") - Floredana De Felicibus ("Fragranze de nu tempe che n’arvè cchiù") - Elisabetta Freddi ("‘L truscell") - Fiorina Piergigli ("‘L mondo cammia").

Finalisti per la sezione "Ragazzi" : Gemma Antuono ("A te amica mia") - Alberto Artuso ("Mamma mamma") - Angela Barcarolo ("Il mio cuore è un mare") - Giovanna Bressan ("Scambio di mani") - Miriam De Michele ("Io, tu e il mare") - Elena De Vito ("Il senso della vita") - Nicola Pongetta ("La signora della notte") - Aimane Sbai ("Stelle") - Giulia Rannicchi ("Ho negato") - Asya Zerbato ("Natura").

Il Sindaco, Maurizio Mangialardi, dopo una breve presentazione della serata da parte di Maddamma, portava il suo saluto, sottolineaando come Senigallia, non sia fatta solo di grandi eventi, ma anche di “territorio” con le sue piccole, ma sentite iniziative. Un caro e personale saluto l’ha voluto indirizzare ad una signora presente tra il pubblico, che lui, ha detto, l’ha sempre chiamata e continuerà a farlo, Renata. La sua Preside e nonché poetessa senigalliese, la prof.ssa Renata Sellani.

Dicitore ufficiale della serata è stato il giovane Remo Montanari che accompagnato musicalmente da un altro giovane, il chitarrista Gianluca Maracchini, ha declamato le poesie della sezione Italiano e Ragazzi.

Madamma all VedovelliLe poesie in dialetto sono state lette, in gran parte, alle loro stesse autrici ed autore presenti in sala. Quelle invece, sempre di detta sezione, ma di poeti assenti alla serata, sono state affidate al bravo Maddamma e, per le due in romanesco, ad una dicitrice doc.: la Bernardini, "romana de Roma". Incaricati delle premiazioni la sig,ra Vania Vedovelli e l’Assessore alla Città sostenibile-Sport-Politiche giovanili-Frazioni, Gennaro Campanile.

Per la sezione Italiano si sono qualificati al 1° posto Rosanna Di Iorio di Capogatti (Pe) con "Fiori di Bucarest", al 2° Matilde Avenali di Falconara M.ma (An) con "Stella Maggiore" ed infine al 3° Letizia Greganti di Marina di Montemarciano (An) con "A Alda Merini - Come la terra". Questa la motivazione con la quale la giuria ha assegnato il 1° Premio: “Poesia di profonda leggerezza e conscio equilibrio, che coniuga felicemente spezzato lirismo e frammentismo analitico, in un costante recupero del verso libero alla metrica tradizionale.”

Per la sezione Dialetto, la giuria ha ritenuto di assegnare il 1° premio al poeta anconetano Gianni Balercia con la poesia “El Passetto d’inverno” con la seguente motivazione :” Una poesia semplice. Semplice come un vecchio cuore di Ancona. Con i suoi sentimenti, veri o falsi che siano. Potevamo non credergli, ma questa volta gli abbiamo creduto.” Il 2° premio è invece andato ad Elisabetta Freddi di Senigallia con la poesia “’L truscell”, ed il 3° a Ombretta Ciurnelli di Perugia con “Vorria ma musichino chiacchieracce”.

I premi della sezione Ragazzi, verranno invece spediti, perché i vincitori erano assenti. Il 1° premio (tutti e tre i premi consistevano in libri) se lo è aggiudicato Giulia Rannicchi (Ho negato) di Viareggio (Lu), il 2° è andato a Giovanna Bressan (scambio di Mani) di Vicenza, il 3° ad Angela Barcarolo (il mio cuore è un mare) sempre di Vicenza.

Gli organizzatori hanno poi voluto concludere la serata con un piccolo rinfresco offerto a tutti gli intervenuti, non prima di aver formulato l‘ormai classico saluto di “Arrivederci al prossimo anno“.

martedì 14 settembre 2010

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°7: Alberta "Mamita" Allegrezza

























di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Senigallia-Salsomaggiore: un gemellaggio in TV a Miss Italia 2010 da non perdere!


Senigalliesi curiosi, sintonizzatevi!! Quando e dove?? Ma da sabato 11 a lunedì 13 settembre alle 21 circa su Rai 1, dove l’inossidabile Milly Carlucci e l’ormai prezzemolino principe Emanuele Filiberto, presenteranno Miss Italia 2010.

Qualcuno si chiederà, beh... allora??? Il motivo per cui suggerisco di non perdere questo spettacolo riguarda, non tanto il seguire le candidate corregionali a miss, per cui, ben s’intende, formuliamo un grosso in bocca al lupo e faremo tifo e telefonate, bensì a colei che da diversi giorni sta facendo un po’ da mamma a queste 60 ragazze, o, se lo vogliamo dire con un tono più importante, da “personal coach“ e da coreografa di questo evento: la senigalliese Alberta Allegrezza, in arte e sul blog come Mamita.

Ho conosciuto casualmente Alberta durante le prove del 1° Found Festival al Foro Annonario. Seguivo da sotto il colonnato le note ed i balli di Francesca Gambelli, quando l’attenzione mi è caduta su di una ragazza ai piedi del palco, che suggeriva consigli a chi in quel momento si stava esibendo.

Alta, bella, con il fisico asciutto di chi ha dimestichezza con sport e palestre, in pantaloncini corti ed una maglietta rossa anch’essa mini. E’ stata poi Francesca a presentarmela come la sua coreografa e migliore amica. Del resto coreografa ed artista, devono divenire un’unica anima, un’unica testa, un unico corpo, per poter raggiungere entrambi, con il massimo successo e tanta fatica il traguardo che si prefiggono. Anche perché solitamente queste sono persone a cui le cose semplici non piacciono!

E’ stato allora che ho appreso che anche lei era una senigalliese doc, che aveva studiato danza, che era una ballerina, modella e coreografa. C’è stato subito feeling tra noi due, forse anche dettato dall’età: lei giovane, quasi coetanea di mio figlio, io per lei quasi una figura paterna. E in quell’oretta scarsa che abbiamo parlato, mi ha dato tutti i suoi dati “tecnologici” per poterla “conoscere meglio” in rete ed il suo numero di cellulare per poterci risentire.

Dico questo, perché poi scoprendola “virtualmente“, mi sono sentito onorato ancor di più, per quella amicizia offertami da sì tale artista che lei mi aveva regalato a “scatola chiusa“. Ma devo dire che anche leggere su internet che ha lavorato per tre anni con Gino Landi, o aver avuto esperienze lavorative con coreografi come Luca Tomassini e Franco Miseria, o con attori quali Enrico Brignano, oppure con cantanti come Claudio Baglioni, non tralasciando i titoli degli spettacoli televisivi cui ha preso parte in ruoli vari quali “Domenica in”, “Disco per l’estate”, “Telethon”, "L’ultimo valzer" RAI con Fazio e Baglioni, come coreografa "Notte Mediterranea" (RAI 2) con Max Tortora e Federica Panicucci, "Guarda che Luna" (RAI 2) con Massimo Giletti e Hoara Borselli, produzioni cinematografiche come "Aprile" con Nanni Moretti e Silvio Orlando, film di Nanni Moretti e si potrebbe continuare, mi ha fatto riflettere sul "perché" della scelta di questa ragazza nel concedermi la sua amicizia, proprio a me, ed in una frazione di tempo giusta appena per prendere quel caffè che in realtà, poi, non abbiamo mai preso.

Giorni fa ci siamo risentiti e mi ha riferito che si trovava a Salsomaggiore, con la massima semplicità come fosse una cosa alla portata di tutti, che faceva parte del cast di Miss Italia 2010 in qualità di coreografa. Le ho chiesto allora quale sarà il suo ruolo specifico ed in che cosa consisteranno le sue coreografie. Questa la risposta:

Quest’anno a Miss Italia abbiamo 60 finaliste suddivise in 2 gruppi: 30 ragazze indirizzate al Cinema e 30 ragazze indirizzate alle Moda. Il mio lavoro consiste nel preparare le ragazze all’interno di alcuni videoclip registrati in questi giorni e di alcuni shooting fotografici (nello specifico di quest’anno mi occuperò del gruppo DARK LADY per il gruppo del Cinema e del servizio fotografico subacqueo per il gruppo della Moda) che andranno in onda nelle prime 2 serate televisive, l’ 11 per il cinema e il 12 per la moda. In più sto preparando delle coreografie che saranno eseguite in diretta televisiva. Mi occuperò dei vari movimenti dei tanti ospiti che saranno presenti nelle 3 serate, 11, 12 e 13. Tengo a sottolineare che in questo caso, avendo a che fare con delle giovanissime ragazze senza esperienza, il ruolo da coreografa si ampia ad un ruolo più vicino ad un "personal artistic coach", ruolo che va ben oltre al fatto di mettere un passo dietro l’altro, ruolo che impegna tantissimo nel cercare di tirar fuori da ognuna di loro una propria personalità da palcoscenico.”

Mi sono permesso di osare qualche altra domanda. Da dove comincia il lavoro della coreografa su individui che non hanno calzato mai (o quasi mai) le tavole di un "palcoscenico"?


Una domanda che, se fatta a 10 coreografi diversi, avrebbe 10 risposte diverse.
Io penso che il lavoro da "coreografa" in questi casi debba andare ben oltre e l’esperienza maturata nei miei 20 anni di carriera non può che darmi ragione.
Più che un’impostazione da coreografo, ci vuole una particolare sensibilità, una spiccata capacità di osservazione, di ascolto e di comprensione.... insomma una buona preparazione da "personal coach". Bisogna esser capaci di percepire sin dal primo incontro il carattere della persona da dover preparare e lo stato mentale con cui affronta la situazione. Personalmente non ho un metodo fisso... dipende molto dal tipo di persona che mi trovo di fronte e dal risultato che devo ottenere. Solitamente cerco prima capire ciò che provoca nella persona stessa l’idea di dover salire su un palcoscenico, quali sono le paure, quali le sicurezze (spesso inesistenti!) e le personali aspettative... insomma mi faccio un quadro generale sugli ostacoli psicologici da dover superare, bisogna prima avere il desiderio di voler mettersi in gioco e, in caso contrario, stimolare suddetto desiderio cercandone interiormente le motivazioni (il lavoro svolto sul campo alla fine porta automaticamente ad un cambiamento di visione di loro stessi verso la vita di tutti i giorni). Molto importante guadagnarsi da subito la fiducia della persona da dover "educare" artisticamente... ti seguirà in ogni cosa vorrai fargli fare, rimanendo ovviamente entro i limiti professionali. Il passo successivo è di scoprire, con il movimento, le loro limitazioni (se esistono) e la loro capacità di apprendimento...... da li si inizia a lavorare sulla coreografia da dover mettere in scena e mano a mano che loro scoprono come gestire il loro corpo in movimento, io di soppiatto aumento le difficoltà per arrivare a fare di un individuo comune un bravo professionista da palcoscenico. Nel caso di Miss Italia, avendo poco tempo per la preparazione (10 gg circa e pochissime ore al giorno) e avendo sottomano tante ragazze (60 per quest’anno), cerco, con l’aiuto di bravi assistenti, di velocizzare il metodo di apprendimento sia in gruppo che singolarmente
.”

Dal momento che tu mi dici che dovrai occuparti dei movimenti dei vari ospiti (che si presumano Vip o comunque gente già abituata ad esporsi al pubblico) il lavoro di coreografa varia rispetto alla domanda fatta sopra, oppure ti avvicini a questi allo stesso modo?

Anche qui dipende dall’ospite e dal risultato da dover ottenere. Sicuramente un vip dello spettacolo è più facilitato nel muoversi su di un palco, perchè abituato a porsi ad un pubblico vasto o ad una telecamera quindi non necessita dei primi passaggi di approccio. Ultimamente la televisione richiede un lavoro veloce, da dover eseguire in 1 ora o addirittura in 15 minuti. Io cerco di valorizzare al meglio la performance dell’ospite con una preparazione efficace e spettacolare al pubblico, per quanto è possibile, e semplice da realizzare in breve tempo.”

Come si mascherano certi difetti di portamento delle miss e dei vip (belli, famosi...ma magari dei legni...) e in principal modo quanto è difficile farglieli notare, visto i nomi, per poterli poi celare ?!

Non posso svelare tutti i segreti dello spettacolo...altrimenti non esisterebbe più spettacolo!!! :) Io mi muovo sempre in un modo molto rispettoso di fronte a tutti, più o meno vips. Se posso sdrammatizzo i difetti scherzandoci su, in modo tale da non offendere chi ho di fronte e lasciare che rimangano aperti ad ascoltare i miei consigli....non impongo nulla, lascio la possibilità a loro di arrivare a capire che se consiglio di sistemare e camuffare dei piccoli difetti è per una loro buona riuscita della performance...e non perchè li giudico "storti".

Si prova più soddisfazione a far sciogliere le dilettanti o far rendere "sciolto" un volto conosciuto?

La soddisfazione è grande in entrambi i casi, è una sfida che mi piace a prescindere! Sicuramente preparare un vip favorisce molto di più il tuo curriculum professionale ;)”

Solitamente sulla rubrica “Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta... ”, illustro maggiormente la vita del personaggio, ma in questo caso i link sono sufficienti ed abbondanti per approfondire le ulteriori ed eventuali curiosità. Quello che volevo ancora aggiungere è questo. Stanno allestendo in questi giorni al Foro Annonario un set per girare uno spot pubblicitario per una nota casa straniera di auto. Una nota show girl ha svolto le prove del suo spettacolo al teatro La Fenice, anche se ha evitato in ogni modo di farsi vedere, come una di quelle vecchie sofisticate dive dei “telefoni bianchi“, tanto da non ritirare neppure un premio che il Comune le aveva gentilmente assegnato, accontentandoci (per farsi perdonare?) con una sua benevola promessa, che voglio sperare non sia quella da marinaio, vista la sua cittadinanza svizzera, di venirci a trovare l’anno prossimo in occasione del Summer Jamboree.
Malgrado questo se ne è parlato e scritto dando ai due eventi una grande evidenza. Il perché di tanto parlare dei due avvenimenti, sta nel fatto che essi, almeno secondo gli addetti ai lavori, ripagheranno lo “scomodo” facendo conoscere fuori dai nostri confini le eccellenze della nostra Senigallia.

Strano è invece il silenzio che aleggia sul nome di questa nostra concittadina, Alberta Allegrezza alias Mamita
. Silenzio che denota o una ignoranza (ben inteso... come mancata conoscenza della cosa) circa la sua partecipazione ad un evento artistico di carattere nazionale e non solo, o ad una riduttiva valutazione delle sue qualità artistiche. Certamente si tratta della prima delle due possibilità, per cui credo che il mio compito, ancora una volta si esaurisca qui.

Ho fatto conoscere, o quanto meno ricordare, ai più, questa nostra illustre concittadina, sicuramente artisticamente parlando meritevole, ed io certo non ho la qualifica per poterlo fare, che ritengo debba essere omaggiata dell’attenzione delle nostre Istituzioni locali.

Anche perché, qualora invitata, sono più che certo, non rifiuterebbe quel premio che qualcuna, con una “sbornia” di successo, si è “dimenticata” di ritirare. Del resto anche lei ha portato alto il nome di Senigallia, lo sta portando e lo continuerà a portare, anche se la sua modestia le impedisce di urlare i suoi successi. Sta a noi, quindi, fare il tifo per lei e sentirci orgogliosi nel dire, da sabato 11, davanti alla TV, questo l’ha fatto un’ de machì. Quindi onore al merito soprattutto da parte di chi può, perché le sarebbe dovuto e più che giustificato.

In bocca al lupo Alberta... anzi Mamita!!

di Franco Giannini

FOTO a colori del fotografo californiano RAY GARCIA e quelle in B/N del fotografo senigalliese ANDREA SESTITO, forniteci tutte gentilmente da Alberta Allegrezza.

domenica 5 settembre 2010

I SONDAGGI DELLE BANCHE

di Franco Giannini

...loro le chiamano ricerche di mercato...

Squilla il telefono, guardo l'orologio, sono le 19,45
Mi chiedo chi possa essere, visto l'ora di cena se non un parente od un amico.
Siiii, pronto!!
Dall'altro capo del filo riconosco immediatamente la voce della solita "scocciatrice di un call center" che si sta guadagnando la giornata con uno degli ultimi suoi interventi.
La sua voce però non è la solita con i marcati accenti dialettali, bensì con toni delicati, senza inflessioni che ne qualifichino la regione di provenienza, molto educati e gentili.
"Buona sera,... parlo con il sig. Giannini, con il sig. Franco Giannini - ed alla mia risposta affermativa prosegue - telefono per conto dell' ------- (e qui il nome di un istituto bancario).
Ci risulta che lei è nostro correntista da tanto tempo e quindi volevamo porgli alcune domande per una nostra ricerca di mercato. E' disponibile a concederci qualche minuto del suo tempo ?"
Risposta da parte mia, anche con un tono alquanto scocciato: " No, signorina, attualmente sono impegnato..." Avrei voluto aggiungere "a tavola con la famiglia" dal momento che stavo cenando, ma lei invece è più veloce di me e, sempre con un tono mieloso, mi precede :"...allora magari la sua signora, la signora B------. che è contitolare del conto... "e giù che ripete nome e cognome di mia moglie, dell'agenzia e se non la fermassi proseguirebbe con l'elencazione dei gruppi sanguigni della famiglia....i primi ad essere catalagolati, salvati e custoditi in ogni istituto che si "rispetti", viste le operazioni da sanguisughe...
" No signorina, mia moglie momentaneamente è assente eppoi non abbiamo nessuna volontà ad aiutarvi nel vostro lavoro!"
Non si da per vinta e prosegue :" Posso richiamare magari domani, mi suggerisca lei l'ora in cui..."
"Signorina...la prego...comprendo che sta lavorando e sto cercando di portare pazienza. Rispetto ed aiuto tutti, anche i meno onesti, ...ma per le banche ho un rigetto congenito...ecco questo lo può anche scrivere...Buona serata!!".
Messo giù il telefono , mi sono chiesto:
- Ma questi lo sono, o fanno solo finta di esserlo ? E non parlo della telefonista, ma di chi ha commissionato il lavoro!
- C'è un'Autority che controlla che sta gente, con le loro c...castronerie, non ci rompano...i timpani ?
- Eppoi perché dovrei essere disponibile gratuitamente a concedere il mio tempo a chi ti fa pagare anche l'aria che respiri, dal momento che entri a quando esci dal loro "spremitoio", che si ostinano chiamarlo ufficio.
Costoro si dicono in possesso di una banca dati, (per me è una schedatura!!!) relativamente alla posizione anagrafica ed alla situazione economica del cliente e finisse qui.... Evidentemente la mia però, non l'hanno letta...anziano e senza un soldo...e mi vengono a chiedere un po' del mio tempo per un sondaggio...?? ma che cosa vogliono che gli suggerisca, se non più di quello che dovrebbero immaginarsi??
"25 o 30 anni fa, ebbi a chiedergli quel famoso "ombrello". Un direttore, con un tono molto professionale, ingessato (non nell'abbigliamento, ma mentalmente parlando) ebbe a rispondermi :"Lei è una persona corretta, onesta, lavoratrice, ma se non mi può dare garanzie concrete, lei mi deve comprendere...il nostro istituto è impresa non un ente benefico....". Rimasi inzuppato dalla pioggia, fu da quel momento che la mia vita ebbe a cambiare...in peggio. Ecco, evidentemente loro hanno faccia tosta e mente corta, io no... Allora andate a F.F. e se volete la mia collaborazione la dovete pagare,.... neppure io sono un ente benefico e per nulla non faccio nulla. E se lo facessero tutti.... costoro, ingessati come sono non solo parlando dell'abbigliamento, andrebbero veramente a F.F. e qualcuno, chissà, forse anche con piacere!