Visualizzazione post con etichetta pubblica utilità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pubblica utilità. Mostra tutti i post

domenica 15 maggio 2016

La Pubblicità da un servizio ad un' ossessione !!

... e dopo Carosello tutti a nanna!!

Mi chiedo quanti secoli siano passati da quei giorni in cui i genitori con quest'ordine senza diritto di replica, facevano scattare il timer del conteggio alla rovescia prima di far  proseguire a letto i sogni iniziati con i personaggi del "Carosello".  
Erano i tempi di Calimero, Caballero e Carmencita, Topo Gigio, l' Omino con i Baffi, la Mucca Carolina, solo per ricordare quelli più vicini ai piccoli. Ma poi c'erano quelli che colpivano i più "maturi", come gli uomini "che non avevano usato più la famosa brillantina, o che si curavano lo "stress della vita moderna" con il liquore al carciofo. Impossibile non ricordate Peppino De Filippo nel personaggio del cuoco sopraffino che usava per le sue ricette l'olio del momento. Erano soli dieci minuti di educato spettacolo da vedere per e con tutta la famiglia e nel finale di ogni spot ovviamente la pubblicità del prodotto.
Ma era questa, sempre una pubblicità educata, che invogliava effettivamente a chi già era cliente ad acquistare il prodotto con fiducia e chi non lo era, se non altro per simpatia, a diventarlo.
Erano i tempi di quando la Pubblicità era intesa come l'anima che muove il commercio.
La pubblicità era quella che Maurizio Costanzo dispensava come "Consigli per gli acquisti".
Ora però i tempi sono cambiati. Per quelli di una certa età, quale io sono e quindi confesso che sono di parte, ho la sensazione che essi siano mutati in peggio. Non parlo certamente a livello tecnologico, ma sicuramente sul piano della buona educazione, che tendenzialmente è scesa, dovendo preoccupare, sotto il livello di guardia.
Quella Pubblicità una volta entrava in casa in punta dei piedi (o quantomeno te lo faceva sembrare!!) e con una piacevole storia, attirava la tua attenzione, attraverso i personaggi di "Carosello". 
Oggi lo fa, ma con arroganza, con forme quasi "dittatoriali" che rasentano l'illegalità, con una eccessiva smodata volgarità e, oserei dire, quasi malata ossessione per il sesso. 
Io mi sono ripromesso, ma il mio non è assolutamente un invito, perché so che cadrebbe nel vuoto, quindi si tratta solo di una mia scelta, di provocare un piccolissimo, infinitesimale danno a tutte quelle ditte che si comportano in maniera ineducata, furbastra, per non dire criminale, persecutoria nei tempi e nei modi e sempre a danno delle classi più deboli, ovvero: Tu pubblicizzi ? Ed io, proprio perché lo fai, scassandomi i zibidei, non ti compro (anche perché, in verità, oramai molti non li uso più)!
Tutti ti regalano qualche cosa, imburrando le parole in modo che i meno preparati e i più creduloni, abbocchino all'amo, non lasciandoti più alcuna possibilità di libertà di scelta. Specializzate la quasi totalità di  produttrici delle più svariate energie, delle telefonie, delle dispensatrici di banda larga... appunto una banda che più che larga, si allarga!
Leggi un giornale ? Su quattro pagine di notizie, ce ne sono almeno altrettante di pubblicità che intasano i cassonetti della carta. Si vendono meno giornali, ma aumenta la quantità di carta da macero da smaltire. Attenzione che non cambia nulla e non ti salvi, se opti per quelli on-line. Del resto sono gratis, ti dicono loro, e mentre leggi un articolo, questo ti scompare per lasciare spazio al materializzarsi della figura del nostro Pablito "bomber" mondiale degli anni che fu, oggi con sciatica e prostatite che si ripropone, per amore del dio quattrino, anche in audio (e neppure basso!!) "minacciando" di rientrare in squadra per pubblicizzare il tal prodotto. La TV poi si è specializzata in scosciamenti femminili e conturbanti perfino per pubblicizzare gli occhiali, le dentiere o una semplice bibita con sospiri che esaltano, più che la bontà della bevanda, il piacere del godere della signora. I profumi sono reclamizzati con parole di cui non comprendi assolutamente nulla, poiché pronunciate in un inglese o francese, che più che parlati, sono sospirati e dove gli artisti tutti palestrati, unti, ricchi ed affermati (per i poveretti solo acqua e sapone!) annodano e snodano i loro corpi. Non parliamo poi della pubblicità degli assorbenti. Mandati in onda sempre nelle ore di pranzo e di cena, con la spiegazione di come si usano, di quanto assorbono. E logicamente per par condicio, come durante le elezioni si usa per i partiti, si usa anche qui, nello spazio commerciale TV, la stessa procedura pubblicitaria per fare come una specie educazione sessuale, ricordando quali caratteristiche debbano avere i profilattici, quali siano i gusti e i disegnini "capisci e non capisci" di come vadano indossati. 
Ma c'è chi potrebbe fare qualche cosa per regolare certi "abusi" e che sono le varie Authority. E ce ne sono tante, ognuna con un incarico relativamente alla materia ad esse affidata. Istituti creati affinché dovrebbero osservare, limare, regolare i vari usi, abusi, tracimazioni in pubblicità non veritiere e scorrette, ma che evidentemente, per motivi che facciamo finta di non conoscere, non vedono, non sentono preferendo non entrare nei meriti. Più che delle Authority dei Ponzi Pilati.





di Franco Giannini

venerdì 6 settembre 2013

Più piccolo è il carattere di stampa, più grande è l'inganno.

istruzioni per evitare di essere usati! 

Avete mai sentito parlare di "Antitrust", di "Garante", di "Autority". Si, dai, parlare ne avete sicuramente sentito!
Delle loro decisioni forse molto meno, ma si dai, che però anche qualche cosa ogni tanto fanno e colpiscono chi non si attiene alle regole dettate dallo Stato.
Per farla breve, costoro sono quelle "autorità" poste in quelle "poltrone", con il compito ed il fine di garantire e controllare che il corretto funzionamento di pubblici servizi, quali ad esempio l'editoria, l'informazione cartacea e televisiva, nonchè la pubblicità, rispettino le leggi preposte.
Infatti, proprio oggi, 04 Settembre c.a., leggevo su un quotidiano nazionale, che sono cadute nella rete di controllo dei signori di cui sopra, due grandi industrie di carattere internazionale. Nientepopodimenochè la Coca Cola, la  Perfetti Van Melle Italia Srlus e la Perfetti Van Melle Spa produttrice delle famose "gomme" Daygum Protex.

La Coca Cola, come dice il Garante, per "possibili profili di illegittimità" e ancora per "le informazioni nutrizionali fuorvianti, non chiare e incomplete sulla Coca-Cola e i suoi ingredienti".  Le altre due società Perfetti per aver fatto intendere che il masticare certe "gomme", potesse evitare il lavarsi i denti dopo i pasti.

Multe salate, quindi, per un mormale mortale. Da ridere, per certi mastodonti dell'industria. Per la Coca Cola solo alcune scritte che dovranno comparire ed altre invece dovranno essere soppresse dalla pubblicità posta su di un settimanale (sempre che decidano di ripubblicarla) e che riguardano i componenti della bibita, con speciale riferimento al saccarosio ed alla caffeina in essa contenuti.
Per le due soc. Perfetti invece, due multe: ad una di 150 mila €, ed a un'altra di 30 mila €.

Colpito da queste notizie, sono rimasto un po' basito visionando una pubblicità di cui la foto in apertura, che mi ha lasciato molto da pensare. Ed ecco le i miei dubbi!
Dovete sapere e lo consiglio a chiunque ora mi legga, che in qualsiasi opuscolo, di qualsiasi pubblicità si tratti, iniziate sempre a prenderlo in visione, cominciando con il leggere proprio quelle scritte con caratteri piccoli e quasi illegibili. I pubblicitari ed i loro clienti commissionanti, continuano a mettere i dati salienti e vincolanti  che vanno a loro vantaggio, con il corpo tipografico più piccolo che possiede la stamperia. E' l'arte del non far conoscere, ma del poter dire, un domani, "c'era scritto; perchè non l'hai detto?" Noi, voi, non dobbiamo essere meno furbi, forniamoci di una lente ed andiamo a leggere. Spesso, molto spesso, questa azione ci eviterebbe di leggere "inutilmente" il proseguo di tutto il resto della pubblicità o dell'incartamento.

Le foto che allego è una dimostrazione che bisogna stare con gli occhi ben attenti e spalancati, perchè non c'è truffa, non c'è inganno, tutto è scritto come in questo caso. Solo che è specificato con caratteri ben evidenti che il prezzo della 1a Uscita è di solo 2,99 €.
Il carattere usato per il "2,99" è alto 1cm., quello per la scritta "USCITA" 4m/m e la dicitura "SOLO" 3m/m. Quel "1a USCITA SOLO", onestamente fa pensare che poi qualche variazione di prezzo potrebbe anche essere possibile. Il problema è dove cercare, la supposta variazione. "Supposta" intesa in entrambi i sensi! Io, grazie al suggerimento fornito sopra, sono riuscito ad individuarla sul lato sinistro della pagina pubblicitaria, stampata  per di più anche in verticale e su tre righe con caratteri  le cui sole Lettere Maiuscole raggiungono 1m/m (tutte e tre le righe raggiungono un'altezza massima di 4,5m/m).
le tre righe che compaiono al centro foto
La sfocatura della foto, logicamente non riesce a rendere leggibile il contenuto, per cui lo riporto ricopiandolo :"Costruisci e pilota la tua Ferrari 458 Italia G12. Opera di 90 uscite a pubblicazione settimanale. Seconda uscita a € 4,99 oltre il prezzo del quotidiano. Le uscite successive a € 9,99 oltre il prezzo del quotidiano.
Per info scrivere a linea.aperta@rcs.it oppure visitate il sito www.gazzettastore.it ".

Quindi per ritornare sulla pubblicità, le prime due pubblicazioni  al costo di 7,98 € a cui si aggiungono altre 88 uscite a 9,99 € cadauna per una spesa di 887,1 (a cui va aggiunto sempre il costo del giornale) per un totale globale di 879,12€ . Quindi questo sarà alla fine il costo di una macchinina telecomandata. Sarà tanto? sarà a buon prezzo? questo non lo so e neppure mi interessa saperlo. Mi piace il modellismo, ma con l'aria che tira oggi, si tende ad eliminare tutto ciò che è superfluo e non indispensabile. Mi chiedo in quanti saranno a rinunciare dopo la seconda uscita e che resteranno con in mano solo due pezzi di ... come si chiamano? Non lo so, forse elementi di montaggio!? Però quello che più mi interesserebbe conoscere e credo che questo se non indispensabile, sia quanto meno, molto utile, è se quelle tre righe con caratteri alti 1m/m , quasi illegibili, rientrano in quello che la Legge declama :"...la pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta..." Questa formuletta mi porta ad autoformularmi la domanda:" il Garante, che cosa ne pensa?". O meglio ancora, forse, non è importante che cosa ne pensi lui, ma viste spesso le "assenze" principalmente è il far notare, allora, la cosa, alla maggior parte del pubblico, dei lettori e degli acquirenti e sentire il loro pensiero ed il loro giudizio. Sicuramente gli acquirenti saranno, meno preparati in materia legale, ma certamente più interessati a livello economico e non più disponibili a passare per "disattenti".
 Franco Giannini
Franco Giannini

venerdì 30 novembre 2012

Consiglio Comunale: Doveva essere un 2° Atto...

teatrino delle marionette
                                        "frittura" mista  ...e...                                                               












qualche errore di troppo!!






... ed invece c'è stato il replay della prima rappresentazione !!

che a dire il vero, era stata di già pesante quanto il film di fantozziana memoria quale "La Corazzata Potemkin". Eppure ieri sera o meglio questa notte, si è riusciti, a candidarsi all'Oscar politico di pesantezza ed inutilità, forti del detto "Che si può fare meglio". Sicuramente ci si è riusciti !
Durata del film "Via col Vento" 3 ore e mezza circa, durata della mozione per la richiesta di dimissioni del dirigente dell'area turismo dott. Mattei, comprensiva della votazione, due ore e quaranta minuti. 
Solo che il film si concludeva con la battuta finale, ma speranzosa, di Rossella O'Hara: "Domani è un altro giorno", mentre la mozione, dopo tutto questo tempo, si chiudeva con una votazione che sanciva la  bocciatura di tale proposta, come già si presumeva e questa senza alcuna speranza.
Il Consigliere Avv. Paradisi, chiedeva di anticipare il suo Ordine del Giorno che vedeva richiedere le dimissioni del Sindaco. La sua richiesta veniva passata ai voti e come si poteva immaginare dichiarata bocciata. Ritirata quindi, ma con la promessa, da parte dell' Avvocato, che sarà immediatamente ripresentata nel prossimo Consiglio.
L'interruzione dei lavori (si fa per dire!!), per la cena, non portava a migliori risultati. I presentatori delle nuove mozioni, "Avviso Pubblico" e "Carta di Pisa", Mancini Rebecchini ed il relatore Battisti, partivano carichi di entusiasmo, frenati subito da errori di procedure difficili da comprendere, ma che sono così utili per mettersi in luce a chi replica per dimostrare di essere preparati. Le regole fatte di fili di lana caprina, battono sempre le sostanze. Ed anche in questo caso i risultati si sono visti : rinviata in Commissione quella relativa ad "Avviso Pubblico" e respinta la seconda mozione relativa alla "Carta di Pisa".
Anche questo dibattito che ha visto impegnato tutto il Consiglio (o meglio i pochi soliti che partecipano da ambo le parti ai lavori, perché gli altri fanno solo numero!) e il supporto tecnico del Segretario Comunale, ha portato via un'altra ora e mezza destinata a quello che avrebbe potuto essere destinato al giusto riposo notturno.
Poi, vista l'ora oramai tarda, alcune mozioni "sveltine" : Regolamento per la concessione di Contributi, due mozioni sull'acqua poi riunite in un'unica, Misure di contrasto sul femminicidio ed infine l' Introduzione della sosta gratuita nei parcheggi del Centro storico. Approvate le prime tre (la prima passata solo in Commissione come richiesta formulata dalla Ramazzotti che, come non mai, ha fatto sentire la sua voce come novella Capogruppo PD) e respinta la quarta, presentata dal PPE-PDL, malgrado prima della votazione avevano dichiarato che si sarebbero anche accontentati della sola area parcheggi relativa a Piazza Garibaldi.
Grande sacrificio per tutti i partecipanti, vista l'ora piccola che si è fatta, piccoli i risultati! Il Sindaco ha parlato anche di spesa di questa seduta. Ieri era stata definita "Teatrino". Dopo questa notte, aggiungerei "Sceneggiata". Ma tranquilli tutti... non lo so infatti, in quanti l' abbiamo seguita fino in fondo.
L'ho detto tanto tempo fa è stato ribadito da qualcuno in Aula ieri e quindi anche io torno a ripeterlo: Se ci sono leggi che fanno perdere tempo con dibattiti inutili e logorroici, vanno cambiate, ma immediatamente. Come pure che in Consiglio COMUNALE, ripeto il COMUNALE, che si parli di cose attinenti la vita, il lavoro, l'economia, il turismo, la società, tutto quello che volete, ma che riguardi il COMUNE.
E una preghiera al Presidente del Consiglio: I tempi vanno rispettati, e visto anche i voli pindarici che alcuni "Consiglieri ed Assessori filosofi" usano per loro piacere, forse andrebbero accorciati. 
Doppio questa due giorni di teatro, si arriva anche a comprendere meglio il perché la gente si allontana dalla politica e speriamo che i Senigalliesi che sono andati a votare alle primarie, abbiano tra mercoledì e giovedì preferito sintonizzarsi su canali TV piuttosto che su Radio Duomo... anche perché lo streaming ancora continua a non funzionare, malgrado i sorrisi ironici, in Aula, del responsabile comunale addetto a questo servizio!

giovedì 29 novembre 2012

Senigallia : Al Consiglio Comunale come i capponi di Renzo

La Neo-Consigliera Comunale Allegrezza tra "ieri ed oggi"
Ed è solo la prima parte... poi dopo questo... figuriamoci !!

"Sono rimasto francamente sconcertato dall’andamento del Consiglio Comunale di ieri sera.
È stata l’apoteosi del teatrino della politica, un susseguirsi di richieste di dimissioni di assessori presentate dalle minoranze, di uscite dall’aula, di accuse e controaccuse; tutto all’insegna di un dibattito autoreferenziale lontano anni luce dai problemi drammatici che le persone stanno vivendo ogni giorno." Sono le prime righe di una lettera-comunicato stampa, inviata dal Sindaco alla stampa ed a chi si occupa di comunicazione. Mi ha anticipato, quasi a leggermi nel pensiero. Si, condivido con lui che ieri è andato in scena il teatrino della politica. Solo che forse cade nell'errore, quando scrive quel "Ieri" che mi suona di troppo. Teatrino lo è sempre stato da finché mi son messo a seguire le varie sedute di questo Consiglio. Ed è anche il motivo, ma questo può fregar di meno a tutti, per il quale mi sono ripromesso di continuarlo a fare, ma molto più defilatamente, via radio e quando funziona, via  streaming.
Si quando funziona, perché anche ieri sera, che sarebbe stato interessante vedere oltre che ascoltare, casualmente, chissà per quali motivi tecnici, non è stato possibile farlo. Ma chissà, che non sia stato meglio così !
Le cose salienti elencate come i conti della lavandaia sono state : Surroga (fa istituzionalmente più figo chiamarla così che non con il termine più popolano di "Sostituzione") della Consigliera Allegrezza, nomina a capogruppo del PD della Consigliera Ramazzotti, suo voto contrario (che ribelle... se si sapeva!!!) al rimescolamento degli Ordini del Giorno rispetto a quello inizialmente previsto in agenda, puntualizzazioni non gradite seppur esposte educatamente del Consigliere Sardella, emozioni contenute nel puntare l'indice accusatore, ma anche, dalla parte opposta per contenere un' ira (mal celata da un blocco nell'esprimersi e dal tremore della voce) nel difendere e contestare.
Un Consiglio Comunale dove c'è un 'inflazione del termine "democrazia" e dove poi alla fin fine andando ad analizzare, questa non è che manchi, ma a volte c'è la sensazione che se ce ne fosse di meno a qualcuno potrebbe fare ulteriormente comodo.
Effettivamente, la voce di Cameruccio nel chiedere la sfiducia dell' Ass. Paci, era indecisa ed impacciata, come lo faceva notare anche il Sindaco Mangialardi. Come del resto lo era la sua, segnata oltremodo anche da un certo forte nervosismo, quando guardando i banchi della sua maggioranza, difendeva a spada tratta (apprezzabile sia come donna, che come suo Assessore e come elemento della sua Giunta) la Dott.ssa Paci.
Quello che ancora una volta, si è distinto di saper camminare senza il guinzaglio che lo lega al suo gruppo di appartenenza, dimostrando di saper ragionare con il proprio cervello e non succube di una matrice politica, è stato il Consigliere Avv. Simeone Sardella. Ha espresso quello che pensava, non ha accusato la Paci, non nè ha chiesto le dimissioni, ma ha sentito l'esigenza di saperne di più, ritenendo che forse si era incorsi in alcuni errori. Beh, questi dubbi si è potuto presumere che non sono stati graditi. Ed un'altra sensazione, che ho provato nell'ascoltare i vari interventi, le varie repliche ed in linea di massima leggendo questa mattina i vari comunicati stampa, che l'unione della maggioranza c'è ... ancora, ma le cime che tiene unite le varie "caravelle" del gruppo, sembrano si stia sfilacciando. E quel sembrano, al sottoscritto, amico di tutti e di nessuno suona quasi come una certezza. E forse quel voto palese se non è l'elisir di lunga vita, può risultare quale medicamento per continuarne il "galleggiamento".

sabato 20 ottobre 2012

A Senigallia continuano gli incentivi all’uso della bicicletta

Magari chiudendo un occhio su quello che non sarebbe....permesso!!

Ho ricevuto queste foto qualche giorno fa, immagini datate 5 ottobre, che avrei dovuto pubblicare già da qualche giorno, ma che invece per motivi di salute, sono stato costretto a posticipare.

Ma devo dire che questo ritardo mi è stato utile, perchè nel frattempo sono stato preceduto da un articolo di Carlo Leone dal titolo “Degrado e pulizia, ecco le nuove regole per Senigallia” in cui ho potuto commentare come possano al cittadino star bene determinate regole, purchè ci sia sempre qualcuno in grado poi di controllare che esse vengano rispettate.
La risposta ai miei dubbi, viene proprio dalle tre foto e dall’ordinanza comunale che vietava e vieta il transito in bicicletta sul corso II Giugno. Regola rispettata per qualche giorno sotto gli occhi dei Vigili Urbani ed a quanto pare oramai però superata e dimenticata.
Ancora persone in bicicletta lungo corso II Giugno a Senigallia nonostante sia vietatoNon è mio compito sindacare se questa ordinanza sia più o meno giusta, ma solamente precisare che fintanto c’è una legge che regola determinati comportamenti, essa deve essere rispettata dal cittadino e dovrebbe essere fatta rispettare da chi preposto a tale controllo.
Se non piace, c’è sempre la libertà e quasi l’obbligo, di far sentire le proprie ragioni, al fine di modificarla o abrogarla, ma mai di tentare di fare i “furbi” aggirandola, con comportamenti che, seppur tacitamente, offendono coloro che invece la rispettano – magari nemmeno condividendola.
Ed i “Controllori”, che per i più svariati motivi non la fanno rispettare, ne sono ugualmente colpevoli.
Ma, come dicevo nel commento all’articolo su indicato, di leggi in Italia ne abbiamo fin troppe. Il male è che per la classica mentalità italica, quella cioè di ritenerci immensamente furbi, si cerca di mettere in pratica lo sport più esercitato che è quello di saltare le norme a piè pari, esultando ad ogni “scavalcamento” con il braccio ad ombrello in segno di vittoria.
Ancora persone in bicicletta lungo corso II Giugno a Senigallia nonostante sia vietatoD’altra parte, il “legislatore” dopo aver varato la legge, sfoggia i suoi muscoli per tre giorni con la “repressione” per farla rispettare e subito dopo ne partorisce un’altra con le solite modalità per renderla esecutiva e via a seguire.
Ma la vittoria del cittadino è scontata, perchè non ci sono organi sufficienti al controllo e quindi alla repressione. Il piacere di vincere facile, non è certo un motivo di merito, semmai di demerito. Come considero, se non di demerito, ma forse in utile, il continuare ad emettere ordinanze, da parte dell’Amministrazione, quando questa sa a priori che nessuno le rispetterà, perché l’Autorità preposta al controllo dell’osservanza, è impotente, volente o dolente per l’oramai proverbiale carenza di personale.
Allora c’è da chiedersi: meglio l’uovo o la gallina? Poche norme e rispettate? Oppure tante ma gettate alle ortiche?

Allegati


Franco Giannini
Già pubblicato Venerdì 19 ottobre, 2012 su Senigallia Notizie.it 
 
questi i Commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it
Ci sono 8 commenti
Rachele
2012-10-19 08:39:33
L'altro giorno giorno provenivo in macchina da viale Leopardi. Di fronte al corso una bici proveniva contro mano dalla pzza delle oche e in sella alla bici passa sulle strisce verso piazza saffi. mi fermo ovviamente e la faccio passare ma scuoto la testa di fronte alle due infrazioni che aveva commesso. ma lei indispettita mi risponde che sta passando sulle strisce. Ora, propongo ai possessori di bici di rivedersi il codice della strada perchè se poi l'automobilista non vede il ciclista contro mano o che ti supera a destra mentre vai a passo d'uomo e giri senza vederlo, poi so' cavoli!
stefan
2012-10-19 11:39:04
Quello che giusto e giusto! Ma su 5,6,10 facciamo 20 biciclette al giorno che passano giu per il corso ci sono centinaia e centinaia di auto e moto che non rispettano mai i 30 km orari!! Poi faccio una riflessione, e vero che i ciclisti devono scendere dalla bici per attraversare le zebre, ma se lo facessero in sella, gli automobilisti dovrebbero essere piu contenti perche si libera prima la strada!
Livio
2012-10-19 12:31:02
Sono molto in qaccordo con quanto detto nell'articolo, troppe leggi non rispettate è anarchia, non è giusto neanche dire che siccome gli atomobilisti sbagliano, allora anche i ciclisti possono sbagliare, questo è il punto di vista ITALIANO che ci porta al declino, prima bisogna fare il proprio dovere e poi dopo aver dato l'esempio protestare, anche ad alta voce, facendosi riconoscere.
cicloviaggiatore senigalliese
2012-10-19 14:04:31
A chi lamenta il non rispetto del codice della strada nel passare con le bici sulle strisce, inviterei semplicemente a passare qualche giorno in una qualsiasi citta d' europa dove le bici hanno corsie protette e vie preferenziali (sempre e comunque...) Se si fà un percorso ciclabile e tale percorso passa su strisce pedonali, è semplicemente un errore da parte di chi fà segnaletica. In qualsiasi altro paese avrebbero semplicemente messo la segnaletica adeguata. Da ciclista che viaggia per l' europa, mi fanno semplicemente ridere certe prese di posizioni cosi' ridicole e retrograde. (bici sulle strisce? Dipingete il passaggio ciclabile!)
Un povero tra i poveri (di politica)
2012-10-19 14:57:17
Sono d'accordo pienamente con RACHELE, l'altro giorno è capitato anche a me, ma in quel punto non è la prima volta è un continuo, e vogliono la ragione. Mi spiace per STEFAN ma il Codice della strada non prevede tale comportamento e non ci sono compromessi. Un ciclista non può attraversare la strada in sella alla bicicletta e pedalando credendo di avere la precedenza come un pedone perchè attraversa la strada sulle strisce pedonali. L'altro giorno da piazza delle oche, lato farmacia comunale, a bordo della mia auto, voltavo a sinistra via dei giardini in cima al corso. Appena partito dallo stop, 5 metri appena, ci sono le strisce pedonali che dai giardini portano in piazza delle oche, lato pizzeria. Non sopraggiungendo pedoni ho proseguito la marcia quando con la coda dell'occhio ho notato una ciclista (in sella alla sua bicicletta), neanche tanto giovane, provenire da piazza delle oche lato pizzeria, sul marciapiede, diretta sulle strisce, ma non andava neanche piano, vedendola sicura che la precedenza fosse la sua, vista la velocita e tranquillità con cui stava sopraggiungendo, ho dovuto accellerare per liberare le strisce pedonali, ma nonostante la manovra la ciclista è stata costretta a frenare facendo una faccia meravigliata ed impaurita come se io avessi fatto una manovra sbagliata. Ma perchè non mettono un vigile urbano per un po di tempo per vedere cosa succede e spiegare ai ciclisti come attraversare la strada senza fare multe e neanche a dirigere il traffico sulle strisce prima che succede una disgrazia.
Galuco Glaucoma
2012-10-19 15:11:51
x stefan e x cicloviaggiatore senigalliese...potete dire di tutto, in Europa, nel mondo oppure su Marte le cose sono differenti..ok concordo che sono meglio in altre parti del mondo ma io vivo a Senigallia e pure voi..e le leggi qui sono chiare in merito...volete fare una passeggiatina sicura? prendete il treno...bici in spalla..andate in Olanda oppure in altre nazioni..passeggiate li e poi tornate..se invece lo fate qui e se volete la precedenza sulle strisce..scendete dalla bici e camminate...altrimenti il CODICE PARLA CHIARO… che significa giustificare la vostra “trasgressione” alla legge solo perché ci sono tanti automobilisti che non rispettano il codice della strada?? Veramente voi puntate su quello? Ok allora per coerenza domani mi dite dove abitate e io vengo a rubare tutto a casa vostra..tanto in giro ci sono uomini e donne che fanno pure di peggio..quindi il mio gesto si giustifica così ..giusto? dai ragazzi..basta con queste scuse allucinanti…si parla di biciclette e parliamo di biciclette…domani si parlerà di automobili e parleremo di automobili..personalmente io faccio passare tutte le persone a piedi..ma se vedo uno in bici che non scende..onestamente tiro dritto!! cicloviaggiatore senigalliese cosa ti fa ridere?? Il fatto che non avete il diritto di precedenza se passate sulle strisce? Amen ridi pure…a noi ci asta che rispetti il fatto che non ti diamo precedenza se tiri dritto con la bici sulle strisce..poi per me puoi ridere di tutto
Marcello Liverani
Marcello Liverani
2012-10-19 19:06:37
Esistono le regole e le leggi, ma come sempre nessuno le fa rispettare. Oppure si fanno rispettare i primi giorni, annunciandole con comunicati roboanti per poi far finta di nulla. E questo accade a Senigallia come in tutta Italia. Ma questa non è di certo una scusante, ma anzi è una AGGRAVANTE! Ritengo anche inutile e demagogico continuare ad emettere ordinanze, giuste si, ma che poi finiscono nel dimenticatoio più puro perchè nessuno esercita il controllo. Sentirsi dire poi che il personale è poco è un'altra scusa che non trova appiglio, perchè se già sai che nessuno potrà controllare che le emetti a fare le ordinanze? Solo per farsi bello davanti al popolo. Per quanto riguarda i ciclisti...il fatto che attraversino sulle strisce in sella alle bici è il meno credetemi. Pare che il ciclista senigalliese pensi di godere di una certa immunità che gli permette di fare di tutto e di più, ma non è così, perchè il codice della strada è uguale sia per gli automobilisti che per loro. Perchè l'andare in bici non prevede che si vada contromano ovunque e di più. Perchè questo fanno, e ti spuntanno da tutte le parti contromano, anche in curva e a velocità sostenuta. Sarebbero punibili tranquillamente, ma chi li controlla? Ovviamente nessuno! E il bello è che queste cose le fanno tutti, ragazzi, uomini, donne e anche anziani, te li trovi all'improvviso davanti che vengono da dove non dovrebbero venire. Prima o poi qualcuno finirà sul cofano di qualche macchina al 100%, amen, peggio per lui, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Forse quando sarà stato preso in pieno andando contromano in curva capirà che non sarà stata una mossa furba, e se non lo capirà neanche allora sarà un problema suo. Quando si fanno i paragoni con il resto dell'Europa, fateli anche sui comportamenti civili degli europei, che sono l'esatto contrario degli italiani che per natura non rispettano nulla. Fermatevi ad un bar lungo il corso per 15 minuti e provate a contare quanti ciclisti lo percorrono in sella alle bici, anche come matti, non vi basterà un pallottoliere!
Michele
2012-10-20 12:09:18
Secondo me la gravità è che assumendo questo comportamento la legge non è più uguale per tutti ma può essere usata come "arma" da chi deve farla rispettare. Passa la mamma i vigili fanno finta di niente, passa quello che gli sta sulle balle allora ti trovo la'rticolo dimenticato ma pur sempre valido quando gli pare e ti fanno la mnulta.

sabato 15 settembre 2012

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°19: Margherita Angeletti

...quale medicina migliore per l'animo altrui, che il saper ascoltare in silenzio e successivamente regalare una parola di conforto ?

Nel DNA delle piccole-grandi donne c’è qualche fattore genetico che evidentemente le lega e le porta a librarsi un palmo sopra a tutti gli altri. Madre Teresa di Calcutta, Rita Levi-Montalcini, Aung San Suu Kyi, Marie Curie, Grazia Deledda, e per giungere ad una nostra corregionale Maria Montessori, scriccioli di donne, tutte cuore e cervello.

Se mi permettessi di paragonare la nostra dr.ssa a queste donne, certamente non le farei un favore, al massimo un sopito augurio. Però, il suo modo di porsi, il suo pensiero, la passione che mette in quello che fa, la disponibilità, il senso di votarsi al prossimo, mi hanno portato a relazionarla con i personaggi su elencati, seppur con un obiettivo distacco.

So anche che alla dr.ssa Margherita non piacciono i “riflettori” a cui ha fatto fare cortocircuito. Ma io mi sono permesso l’ardire di rimetterli in funzione per sole 24 ore. Giusto il tempo di una veloce pubblicazione di questo scritto.
Ho promesso e mi sono ripromesso di non parlare con lei, neppure di politica, cittadina, regionale o nazionale. Quello che più interessa ad entrambi, in questo colloquio, sono gli esseri umani. Quelli con meno vantaggi, economicamente, ben s’intenda!
Un consiglio. Si guardi bene che il pezzo che ho scritto è lungo. Non è un articolo, non è un reportage, non è uno scoop, è semplicemente un racconto che però alla fine può regalare fiducia, non per come è scritto, ma per i contenuti in esso raccolti e raccontati.
Quella fiducia che a volte si perde per carenza di conoscenza, quasi con il timore ancestrale per tutto ciò che si ignora. Una lettura che consiglio da farsi, quindi, armati di pazienza, o altrimenti, sarebbe più opportuno sospendere qui, fin d’ora.
Era da tempo che facevo la “corte” a Margherita (mi ha concesso, anzi preteso, onore tutto mio, di darle del “tu”) e metabolizzavo l’idea di strapparle un’intervista. L’interesse era maturato da tempo “origliando” tra i suoi scritti e le sue foto rubati nelle sue pagine di Facebook nonché ascoltando i suoi interventi di carattere sociale sollevati in Consiglio nel suo ruolo anche di Consigliere Comunale.
Da questo avevo compreso che mi trovavo di fronte ad una specie di dottor Jekyll e mister Hyde, per via, ben s’intenda, delle sue due personalità: la dr.ssa Angeletti e la dr.ssa Margherita.
La prima dispensatrice di diagnosi e farmaci, come del resto è ovvio fra chi normalmente pratica questa professione.
La seconda, la dr.ssa Margherita, una specie di confessore, che invece silenziosamente ascolta, si immedesima, poi quasi in “punta dei piedi”, non stacca il foglietto del ricettario, ma con un sorriso, dispensa il consiglio sul da farsi. Accade anche che si carichi a volte, sulle sue esili spalle, problemi ancor più grandi di lei, portandoseli a casa per cercare, in tranquillità, di risolverli. Quali un posto di lavoro da trovare, una cura particolare da concordare con uno specialista magari suo amico, a cui inviare una lettera di presentazione e raccomandazione, una questione di usanze tra due etnie diverse che si sono incontrate e scontrate, da risolvere, magari, proprio tra le sue mura domestiche, come del resto già avvenuto.
Solo con me si è “scontrata” appena l’ho contattata telefonicamente dopo averle inviato un breve messaggio personale: “Ok… diamoci allora del “Tu”, però se vuoi rimanere mio amico non devi più usare nei confronti dei miei amici il termine ‘Diseredati’…“. Che poi, francamente, non era neppure un mio termine, ma un riportare il modo di dire usato da altri e dal sottoscritto preso solamente in prestito.
Ma non sono stato il solo, come poi nel corso del nostro colloquio ho avuto modo di appurare. Anche con alcuni suoi pazienti, da lei definiti “indigeni” locali perché brontolavano in quanto nell’ambulatorio c’erano troppi visi stranieri: “In certe occasioni bisogna farsi sentire, alzandolo, il tono di voce…” mi dice sorridendo.
Mentre si parla del più e del meno, mi chiede scusa per un attimo di interruzione di cui ha bisogno, in quanto deve inviare un sms: “altrimenti – mi dice – mi dimentico“. Quando ha fatto, mi guarda e con un viso soddisfatto e felice mi dice: “Sai a chi ho mandato l’sms? Ad un mio rifugiato che è andato a Verona per incontrare una persona e che questa mattina, come usa fare del resto anche spesso, mi ha inviato un suo messaggino con l’augurio di buona giornata… ma sono in tanti a farmi di queste piccole gradite attenzioni… sono veramente tutti gentili e carini“.
E mentre pian piano si spoglia dell’impaccio iniziale della conversazione viene raccontandomi di alcuni episodi di vita amicale tra lei ed i suoi migranti. Ed allora mi racconta, con viso disteso quasi che rivivesse i momenti, di alcuni flash delle sue giornate: “… quando sono a cena dagli amici tunisini e mangiamo tutti insieme, come vuole la tradizione, il “cuscus” nello stesso piatto, come quando la “vu cumprà?” senegalese Amina, viene nel mio studio portandomi in dono i suoi vestiti più belli, come quando Gharbi e Zaineb, una coppia di tunisini, vengono a casa mia, portandomi in dono il pane fatto da loro in casa, come quando l’amica turca, seguendo un suo rito, mi prepara il caffè e poi mi legge i fondi – poi scoppiando a ridere mi racconta come – alla festa locale del PD, sono rimasta con l’auto “chiusa” da alcune moto nel parcheggio che mi impedivano di uscire. Alcuni posteggiatori, tutti ragazzi di colore, avendomi riconosciuta, hanno spostato sollevando di peso la moto per farmi uscire. Vedi Franco, questa è la mia vita ed è proprio il genere di vita che sognavo da bambina“.
Si guardi bene che questa che parla non è la dr.ssa Angeletti, ma la dr.ssa Margherita… o forse solo Margherita, figlia di un ferroviere con l’hobby della pesca!
D – «Dunque Margherita, per metterti a tuo agio e tranquillizzarti, intanto ti dico che il nostro sarà un semplice colloquio, non un’intervista. Quelle le lasciamo fare ai giornalisti professionisti. Mi devi vedere, quindi, solo come un amico a cui racconti le tue esperienze lavorative e quello che esse ti hanno regalato, i tuoi viaggi, la tua vita, quello che credi comunque utile a fare sia la tua conoscenza che quella dei tuoi migranti».
R – «Mi chiedi di parlarti di me. Lo sai che mi sento un po’ in imbarazzo a parlarti della mia sfera privata o della mia sfera pubblica, della mia vita di medico o della mia vita di consigliere comunale? Per ovvi motivi la mia sfera privata è top secret, gli avvenimenti del consiglio comunale sono quotidianamente pubblicati da tutta la stampa locale. Resta la mia vita di medico, anche se il medico, il consigliere comunale e la Margherita nel suo tempo libero sono un’unica persona.
Esercito la professione di medico da quasi trent’anni e sono innamorata di questo lavoro. Mi ritengo fortunata perché io sin da bambina volevo fare il medico e dirò di più, volevo fare proprio il medico di famiglia. Tutto, vedi, si èsvolto come da copione. Poi il destino, diciamo così, mi ha portato ad avere tra i miei pazienti numerosi migranti di varie etnie: africani, asiatici, americani ed est europei».
D – «Allora diciamo: un’unica persona ma con varie sfaccettature. Ecco che comunque già sei entrata nell’argomento a cui più tenevo. Migranti, migrazioni, esperienze loro e tue. Nel corso di quest’ultimo ventennio (meglio datarlo per non incorrere in errori, diciamo allora 1990-2010) hai notato qualche cambiamento evolutivo, relativamente al loro flusso?»
R – «Negli anni ’90 la percentuale a Senigallia era molto più bassa. I miei primi pazienti stranieri erano tunisini e marocchini. Ricordo che tra di loro c’era anche una famiglia di integralisti islamici fuggiti per motivi politici dalla Tunisia. Io sono molto curiosa, mi piace conoscere persone con abitudini di vita differenti dalle mie e così cerco di capire ascoltando e non giudicando. Poi, nel tempo, sono arrivati i senegalesi, i pakistani, i bengalesi, i peruviani, i colombiani, i boliviani ed anche qualche paziente dalla Repubblica Dominicana. Ma poi ancora le badanti polacche, rumene, ucraine e albanesi. Nel 2007, per puro caso, in seguito alla rinuncia di un collega, sono stati affidati alle mie cure dei profughi afgani e nigeriani ospitati da una struttura alberghiera di Marzocca, in attesa di asilo politico. Più tardi ancora sono arrivati dei somali e da più di un anno il Comune e l’Asur mi hanno affidato l’incarico di curare una cinquantina di profughi approdati a Lampedusa dalla Libia, provenienti da varie nazionalità dell’Africa e dell’Asia».
D – «Immagino che questo comporti non solo il “dica 33″, “tossisca”, “un’aspirina e passa tutto”».
R – «Quotidianamente sono a contatto non solo con le loro patologie ma anche con i loro stati d’animo. Non è facile trovarsi all’improvviso in un paese con clima, alimentazione, impostazioni di vita completamente diverse. Sono dei ragazzi, alcuni di loro da poco maggiorenni, che lavoravano in Libia, fuggiti dalla guerra, con la morte negli occhi. Alcuni di loro mi hanno solo accennato, perché ancora non riescono a raccontare, cose viste e subite. Passano le loro giornate andando a scuola. C’è chi va a scuola di italiano, chi va a scuola serale, molti hanno brillantemente superato l’esame di terza media italiana ed aspettano una risposta positiva dalla Commissione di Caserta che esamina la possibilità di un asilo politico. Tutti aspettando un lavoro, che, ahimè!!, per tutti è sempre più difficile da trovare».
D – «Permettimi una curiosità. Per una visita medica, sei tu ad andare da loro o viceversa ?»
R – «Dipende dalla gravità del caso, ma comunque vengono spesso nel mio ambulatorio. Vero è che i pazienti italiani, seppure dopo alcune difficoltà, hanno iniziato ad accettarli. Del resto sono molto educati ed hanno un grande rispetto nei confronti degli anziani».
D – «Altra curiosità di carattere medico: quali sono le maggiori e più frequenti patologie che incontri? Faccio la domanda non per una curiosità, come dire, morbosa, ma proprio per dare un taglio all’ignoranza delle voci che circolano e che si dicono timorose che i migranti “portino” malattie infettive!»
R – «Dici bene… ignoranza e non aggiungo altro! I malanni più frequenti di cui si lamentano, sono dolori diffusi alle articolazioni, alle ossa ed ai muscoli dovuti al clima umido a cui spesso non sono abituati. Spesso presentano coliti e gastriti, mal di testa, insonnia, ansia e depressione. Malattie legate allo stato di preoccupazione permanente in cui vivono».
D – «Ed immagino che è qui che la dr.ssa Angeletti si toglie il camice bianco ed indossa i panni della dr.ssa Margherita, quando non addirittura, magari con le donne, si spoglia anche di quel “dr.ssa” per offrire solo l’amicizia di Margherita. Giusto?»
R – «Non è così facile, ma dico che si, a volte a loro basta un sorriso. La terapia migliore è ascoltare senza chiedere, sono dei ragazzi e ragazze lontani dai loro affetti e dal loro ambiente. Mi hanno insegnato e mi insegnano tante cose. Mi allargano la mente; con loro sto conoscendo un po’ l’Africa e le sue diverse etnie.
Viviamo tutti un periodo non facile, la disoccupazione sta toccando livelli record. E se per noi è difficile, dobbiamo pensare che per questi ragazzi lo è ancor maggiormente. Il perché dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti …dico dovrebbe! Spero che tutti non lo affermino solamente con un cenno del capo, ma lo comprendano con il cuore. Essere qui soli, catapultati in una realtà diversa ed in un ambiente spesso ostile. Siamo portati a giudicare male e a temere ciò che non conosciamo, siamo spesso troppo ancorati alle nostre tradizioni, alle nostre abitudini. E’ un peccato perché in questa maniera ci precludiamo aperture a nuovi orizzonti e a nuove conoscenze. Mi parlavi dei miei rapporti con le donne! Ehh si!! Un traguardo raggiunto grazie alla mia professione. Un gran bel rapporto, quello che ho instaurato con le donne migranti».
D – «Raccontaci per cortesia, perché sono anche queste curiosità che aiutano a conoscere e a far crescere anche noi al di fuori di queste realtà, le differenze tra un’etnia e l’altra, sempre che ne esistano».
R – «Solo semplici esempi. Le pakistane e le bengalesi avvolte nei loro manti colorati, di solito, hanno più difficoltà nell’apprendere la lingua italiana. Sembrano meno integrate rispetto alle donne africane. Molte di loro non riescono ad avere figli e ciò costituisce un grave problema, anche sottoponendosi a cure ormonali e a fecondazione assistita. Mi piace paragonare ciò alla scarsa fertilità di tutti gli animali in cattività. In un paese così diverso dal loro, senza affetti familiari, senza amiche, passano le loro giornate spesso sole in casa, nell’attesa del ritorno dal lavoro del marito. Le donne Sudamericane sono simili a noi in tutto, sanno però essere più allegre e spensierate».
D – «E da qui a divenire amica, almeno per te, per il tuo modo di pensare e di avvicinare queste famiglie, il passo immagino sia stato breve. Oppure mi sbaglio, perché hai dovuto guadagnarti la loro fiducia?»
R – «Di alcuni migranti, tunisini e marocchini che ho conosciuto negli anni ’90, si, sono diventata amica pian piano, ma neanche dopo tanto tempo, infatti due anni fa ho avuto anche l’onore di essere ospite di una famiglia di Casablanca in Marocco. Ho vissuto qui con loro per una settimana durante il periodo del Ramadan cercando di seguire il loro ritmo di vita.
Che dirti di più se non che ho imparato tanto, mi hanno dato tanto. E voglio proprio concludere questa mia intervista con una frase che ho appreso in questa circostanza in questa casa Marocchina e che dice tutto: ‘Con La prima tazza di te che bevi in questa casa sei il benvenuto, con la seconda tazza sei un amico, con la terza tazza sei considerato uno di famiglia’».
Io vorrei ancora continuare, ma comprendo che altri impegni incombono e devo terminare anch’io. Lo faccio però, scusandomi perché avevo cominciato con il formulare una promessa che poi ho finito con il non mantenere. E solo alla fine me ne sono reso conto. Avevo promesso infatti che non avrei parlato di politica, ed invece… Non considerando che se non è politica questa, la politica allora non esiste!
A questo punto spero solo di aver suscitato almeno un minimo di interesse e qualora non fossi neppure riuscito in questo intento, la colpa è da imputare tutta al sottoscritto che, malgrado la buona volontà, non è riuscito, purtroppo a smuovere le coscienze di cuori evidentemente granitici.

Franco Giannini
Già pubblicato Venerdì 14 settembre, 2012 alle 2:06 su Senigallia Notizie.it
Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :
 
Valeria Valenti
2012-09-14 09:25:53
Conosco Margherita professionalmente parlando: è stata una cliente del mio studio artistico. Quanto fosse speciale l'avevo intuito. Ora ne sono certa. E anche orgogliosa. E anche felice che un pezzo di me sia tutti i giorni sotto i suoi magici occhi. Viva Margherita sempre. Grazie
Un lago di Lacrime
2012-09-14 12:16:43
La consiglera Angeletti nel 2010 ha dichiarato 82.423 euro. Alla faccia !!!! Ha trasformato il solito buonismo catto-comunista in un (...omissis...). La vorrei vedere in mezzo ai lebbrosi di Calcutta senza prendere un soldo invece di farsi stipendiare dai contribuenti italiani. Vai (...omissis...) con i guanti bianchi !!!!!!
Franco Giannini
2012-09-14 19:38:23
Non so quanto abbia dichiarato e quanto dichiarerà di reddito la Dr.ssa, non facendo parte, io, nè delle Fiamme Gialle e neppure del personale Equitalia. Non sono qui neppure a farle l'avvocato d'ufficio, perchè non ne ha necessità, sapendosi difendere da sola e poi non sarei neppure in grado di farlo. Comunque da quello che denota il suo livore, mi fa pensare che può essere dettato o da suoi problemi personali o causato da sua immensa invidia (logicamente per il vil denaro, del sociale non gliene frega nulla!!). Ma lascio sempre la libertà di espressione e di contestazione a chi legge quello che scrivo, considerando che siamo un paese libero e democratico. Quello che invece contesto, egr. Lago di Lacrime, sono i suoi insulti gratuiti e come dire il suo modo di trincerarsi un pò codardamente dietro un anonimato. Potrei risponderle o rispondergli, con un egual linguaggio (proveniendo orgogliosamente da quell'estrazione popolana maestra di vita in certi frangenti!), ma non sarebbe giusto per me, perchè dovrei rinchiudermi in un ascensore e scendere ai suoi stessi livelli. Comunque un consiglio. Prima di sparare inesatezze circa il mandare o andare a "Calcutta" a spese, come dice lei, della collettività, si informi meglio sui comportamenti verso il sociale usati dalla Dr.ssa, perchè a quello che mi risulta non è così come lei le descrive! E qui chiudo!!
Paul Manoni
2012-09-14 22:42:10
Con tutto che poi, alla fine, quanto dichiari di reddito la Dr.ssa Angeletti, a me francamente non può fregare di meno, se poi svolge il servizio che svolge per la collettività, e su quei soldi ci paga le tasse. Margherita è una brava persona. Onesta. Altruista, e smaccatamente interessata ai diritti delle persone. Persone come lei, ce ne vorrebbero a tonnellate in questo paese.

martedì 14 agosto 2012

Belle le fiabe senigalliesi: peccato si basino solo sulla fantasia

I bimbi poi crescono, divengono grandicelli e fanno domande "impertinenti"

Il cartello del Bosco di Topolino a Senigallia Chi mi manda le foto e la segnalazione è certamente uno che alle favole non crede più e non ha neppure più la pazienza per continuare ad ascoltarle. Qualcuno lo definirà un acuto osservatore, altri, magari più politicizzati e vicini all’Amministrazione, il consueto ed immancabile rompiballe. Questa è un sunto della fiaba che quattro anni fa venne narrata, piacque, cadde nel dimenticatoio ed oggi l’anonimo però rispolvera.

Era proprio di questi tempi o giù di lì, comunque nella lontana estate del 2008, quando sotto l’euforia del Caterraduno, l’amministratore di turno enfatizzava, proprio attraverso un comunicato stampa del Comune, la nascita del “Bosco di Topolino“.
L’ENI e la Walt Disney avevano scelto la nostra città come sede di un’iniziativa di carattere ambientale. L’assessore all’ambiente di allora aveva, come si usa fare in questi casi, speso parole quali “vetrina mediatica nazionale”, aveva incensato il Caterraduno che aveva permesso di valorizzare tali azioni promuovendo la qualità ambientale accreditando così Senigallia a fregiarsi del titolo di “città virtuosa” in questo specifico campo. Teneva a sottilineare anche come l’area scelta della Cesanella sarebbe divenuta un polmone verde (se non vado errato con la piantumazione di 800 alberelli) come prevedeva il piano regolatore, evitandole di avviarsi verso la pericolosa china di un degrado ed abbandono, verso cui sembrava invece lanciata.
Concludeva con un: “Grazie alla collaborazione di Eni e Walt Disney, siamo invece riusciti a pulirla e sistemarla, fino a piantare le essenze arboree che ci sono state donate. Ora sarà davvero un bel polmone di verde“.
Un elogio, come sembrava che fosse a quel tempo, al rispetto nei confronti della natura, della qualità dell’aria, dell’ambiente in generale. Insomma se volevi respirare una boccata di ossigeno a pieni polmoni, dovevi recarti nel Bosco di Topolino, alla Cesanella.
Il Bosco di Topolino a SenigalliaLe 50 foto – si 50 foto, non c’è errore di battitura – che ho rivevuto via mail ed in maniera anonima, rammentano come dalla fantasia della fiaba, si passi alla realtà dei giorni nostri. Le parole volano nel dimenticatoio, i fatti sono ben altra cosa e ne svelano a volte inesatezze, altre facilonerie, ed altre ancora delle “fanfaronate” che magari al momento che venivano pronunciate erano del tutto involontarie, anche perchè convinti della bontà dell’iniziativa di allora.
Fatto è che se era troppo ottimistico allora denominarlo “Bosco“, dopo 4 anni lo è ancor di più. Neppure “Parco” sarebbe la dicitura esatta, considerando le erbacce che vi attecchiscono indisturbate, tra cartacce, pezzi di plastica, bottiglie vuote.
Un grazie per l’estirpazione almeno di certe erbe, forse lo si deve, a quelle donne e quegli uomini, ormai avanti con gli anni, che spesso si osserva piegati in due a raccogliere le erbe mangerecce, commestibili, di campo, buone da abbinare alle piadine: cicoria, dente di leone, ortica, finocchio selvatico. Forse l’unico lato positivo del momento!
Dove sta allora il problema?? In quell’iniziale enfasi che non teneva conto che tutte le cose, per un corretto funzionamento debbono avere una corretta e programmata manutenzione. E qui la manutenzione lascia a desiderare (volevo scrivere “non esiste”, ma non voglio mettere la lama nella piaga).
C’è l’incuria, l’abbandono, ed inevitabilmente il degrado.
Ecco che allora, più che un bosco o un parco, sta ritornando alle sue origini: un semplice lotto di terra abbandonato a se stesso, sporco ed inutile, dove anche gli alberi piantumati stentano a crescere e che dopo 4 anni sabbatici, si ritrova a percorrere quella pericolosa china di cui paventava timore l’Assessore, prima che divenisse, sulla parola, “Bosco di Topolino”.
Non quindi il Bosco di Topolino, forse il titolo più appropriato potrebbe essere quello del Bosco del Lupo di Cappucetto Rosso, degno di cattivi incontri. Ma forse neppure quello sarebbe il nome giusto, perchè anche la fiaba di Cappuccetto Rosso è ambientata in un luogo pulito, verde, ecologicamente sano, che infonde serenità e fiducia.
Quello sponsorizzato dall’ENI e dalla Walt Disney alla Cesanella, come si può ben vedere dalle foto, è tutt’altra cosa. C’è da sperare solo che costoro, sia l’uno che l’altra, non abbiano a vedere che fine ha fatto, sta facendo, la loro iniziativa.
Io provvederei ad un sobrio restyling prima che Moody’s lo venga a sapere e magari ce lo declassi da Bosco di Topolino a quello, visti i rifiuti, a Bosco della Pantegana.

Allegati



Franco Giannini
Già pubblicato Lunedì 13 agosto, 2012  su Senigallia Notizie.it 

Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it   :

           
Anita
2012-08-13 09:56:27
Uno dei tanti difetti del pensiero qualunquista è quello di non avere il senso delle proporzioni: un bosco, o un parco che sia, ci mette decenni a diventare tale, le cartacce, le lattine, le immondizie varie in mezza giornata si raccolgono.
Walter
2012-08-13 11:26:53
Basta è ora di finirla ogni volta con questa parola "QUALUNQUISTA", in Italia ormai ogni qualvolta viene dimostrato con atti concreti e non di parte che c'è qualcosa che non va si ricasca sempre nel difendere qualcuno e accusare chi avverte di un qualcosa che non funziona additandolo con quella parola. Non sarebbe più facile dire è vero non siamo stati all'altezza grazie per l'avviso e provvederemo immediatamente a risolvere l'inadeguatezza, però purtroppo capisco che sto sbagliando anch'io perchè siamo figli non di una città, ma di un intero stato che va avanti non criticando mai l'operato di un amico, di un parente, e ci piace stare per la maggioranza invece con la testa sotto la sabbia sperando che il domani e il nostro futuro siano migliori mentre finiremo sempre più a prenderla nel di dietro. Per quanto riguarda il bosco rimaniamo fiduciosi che qualcuno si attivi e diamogliene modo se non fosse così potremmo sempre proporre al comune di passarlo da "parco" ad "agriturismo bed&breakfast".
laura
2012-08-13 12:52:55
propongo di bandire la parola "qualunquista", perchè ormai ha l'uso del "cioè" di qualche anno fa, ovvero la rilevanza intellettuale di una pernacchia. se critichi sei qualunquista oppure sei demagogico, non ha importanza se la critica ha un senso, è sempre meglio non pensare... gli alberi signora crescono in decenni, ma vanno prima piantati, a meno che non facciamo una sorta di "colletta" e andiamo a sputare su quel campo i semi della frutta che mangiamo. si potrebbe fare, no? cittadinanza fattiva! ;-)
Anita
2012-08-13 13:45:17
Se non vi piace la parola "qualunquismo" chiamiamolo pressapochismo, superficialità, ignoranza presuntuosa, fate voi. Segnalare, criticare si può, anzi si deve, ma cosa c'entrano tutti i discorsi che fa Giannini col fatto che c'è bisogno di una ripulita dalla mondezza in quella zona? Gli alberi, come si vede anche dalle foto, ci sono e stanno crescendo, un bosco non diventa tale in 4 anni. Che dire poi de "le erbacce che vi attecchiscono indisturbate"? Forse i sottoboschi che piacciono al nostro giornalista tuttologo sono in moquette o in cotto fiorentino.
Claudia
2012-08-13 14:22:04
Appunto signora Anita, in " mezza giornata" non in "qualche mese" ... Lei porterebbe un suo figlio a giocare in quel bosco ?
Walter
2012-08-13 18:41:32
Mi scusi signora Anita ma lei sostituisce la parola tanto contestata e allo stesso tempo ne utilizza un'altra "pressapochismo", additando un pò tutti quelli che le hanno risposto come SUPERFICIALI-IGNORANTI PRESUNTUOSI. Lei dirà anche di no ma sembra che siano state fornite foto abbastanza inequivocabili e che nel commento ci sia solo un forte interesse che qualcuno intervenga e faccia qualcosa, anche perchè mi sembra che se l'ENI o la DISNEY venisse a conoscenza di come viene mantenuto questo piccolo bosco di Topolino non sarebbero molto contenti. E poi sig.ra da come lei commenta sembra che sia un vanto che gli alberi crescano e la mondezza gli giri intorno, comunque caro Giannini gli è l'ho detto più di una volta in sede privata e anche a lei signor Massi fiato parole righe buttate a qualcuno basta solo che non si tocchi il loro colore d'appartenenza e va tutto bene. Sono più per il caro " Ve c'hanno mai mandato a quel paese...." eh lo so sempre maleducato come sempre!!!
Federico
2012-08-13 20:16:02
Per mantenere tutto ordinato e preciso ci vorrebbero molti più dipendenti pubblici, però poi di sicuro verrebbero fuori le lamentele: "Ammazza quanti so sti dipendenti pubblici e quanto ce costano!!". Per quanto riguarda la mondezza che è stata abbandonata in quel "bosco", come tutta quela che c'è sparsa in giro per la città, la colpa è solo ed esclusivamente del cittadino maleducato e incivile che invece di buttarla in un cestino preferisce gettarla dove capita. Non accusiamo sempre e comunque la cosa pubblica di negligenza.
Claudia
2012-08-13 20:34:27
Torno a non capire tutte queste parole della signora anita, perche' dire che gli alberi crescono ugualmente ? in montaga se ti trovano a sporcare boschi , prati ecc ecc vieni multato e non capisco perche' non deve essere segnalata una imperfezione. Io voglio immaginare che molti bambini si rechino in quel parco per giocare, ma con tutte quelle erbacce nessun genitore si avvicinira' mai. Non che al parco della pace se ci fossero le stesse erbacce lei farebbe
Claudia
2012-08-13 20:37:49
Le capriole ... Per dire che a Senigallia tutto va pene ci pensa gia' la massa e i partiti di maggioranza, qualcuno che fa notare, con garbo, ci vuole altrimenti non si risolverebbero mai i piccoli problemi di uns comunita'.
Claudia
2012-08-13 20:41:15
Per il dig. Federico, se le buttano la mondezza vicino casa e nessuno passa a raccoglierla lei con chi se la prende dopo aver maledetto i maleducati ?
Claudia
2012-08-13 20:44:23
Poi inutile fare proclami fa assessore se poi si abbandona tutto all'incuria, basterebbe una volta al mese tagliare l'erba e uns volta alla settimana passare a vedere se e' pulito, come fanno con il parco della pace.