venerdì 27 ottobre 2017

ANZIANI FATE ATTENZIONE : Gli Strozzini & Cravattari di ieri, si sono oggi costituiti in SpA

... Cambiano i loro nomi, le loro nuove modalità, si sono inventati i garanti, ed hanno assunto una parvenza da persone rispettabili, ma...

Mentre sto leggendo dell'ennesima tentata truffa (fortunatamente sventata) nei confronti di un'anziana signora di 81 anni e la solita preghiera di non aprire agli sconosciuti, ecco che mi suona il postino per recapitarmi una lettera. Ma sembra che gli sconosciuti abbiano trovato il modo di entrare senza né bussare, né scassinare porte e finestre... diciamo... legalmente.
Racconto allora come. 
Vedendo che si tratta della solita pubblicità, sto per stracciare tutto, quando noto che si tratta di una finanziaria che mi offre un suo prestito dietro cessione di un quinto.
Già il modo di avvicinarsi al cliente dandogli del "dedicato a te" sta ad indicare il rispetto nei confronti dell'anziano e nel contempo comprendere il grado di educazione che hanno (immutato nei tempi) nei nuovi "clan". 
Da gran ficcanaso quale sono, desisto quindi dal cestinare la lettera ed anzi apertala, comincio a leggere riga per riga, dietro l'utilizzo di una lente per i caratteri più piccoli. Strumento indispensabile per analizzare i documenti redatti da banche, assicurazioni, finanziarie, insomma diciamo di chi é solito maneggiare quattrini.
Nelle prime righe, subito dopo avermi ricordato quale sia il mio codice cliente (ho fatto a suo tempo acquisti TV-PC, ecc. nei vari supermercati, per cui oramai sono "schedato"). mi informano  che con la mia pensione posso accedere ad un prestito dietro cessione del quinto. Sarà poi lo stesso istituto di previdenza ad operare la trattenuta che risulterà sul cedolino della pensione. A parte il fatto che il cedolino io non l'ho mai avuto, ma la cosa strana è che l'offerta viene fatta in convenzione con l' INPS. Ed immagino a quanti pensionati penseranno "... se c'è di mezzo l'INPS, di chi mi devo fidare?".
E qui, fa seguito l'esempio, che non ha bisogno della lente per essere letto visti i caratteri cubitali, con uno slogan che già (almeno a me) da subito da pensare : "Il prestito senza sorprese  dedicato ai pensionati"

L'esempio riguarda un anziano con una pensione di 900 €.  Il prestito sarebbe per 15.900 € estinguibile con rate mensili di 180 € per 120 mesi (dieci anni!!!) al taeg fisso del 6,63% e tan sempre fisso del 6,43%. Per cui il totale da rimborsare sarà di 21.600 € (ovvero 5.700 € di interessi).

Ma ecco che ritorna utile l'uso della lente, quando continuando ad analizzare riga per riga trovi che l'esempio è valido con una pensione di importo di 900 € ma valida per chi è un "pischello" di 63 anni.
Però come si conviene a persone perbene in giacca blu e cravatta d'ordinanza, ecco la giusta precisazione che le condizioni  e l'importo indicato possono variare in funzione dell'età di chi fa richiesta, dell'anzianità di servizio, del sesso dell'importo e della durata e salvo approvazione della quota cedibile da parte dell'ente pensionistico.
Ovvero, la trappola legale per chi è in buona fede, legge male o non sa leggere, una forma elegante per costringere il pensionato magari già con l'acqua alla gola ad infognarsi maggiormente in certi percorsi, facendo quella telefonata (che in quello spot gli avrebbe allungato la vita), ma che nel nostro caso gli farà passare malamente gli ultimi rimasugli di vita. E magari a convincerlo della bontà dell'affare sarà un agente disposto a venirlo a trovare a domicilio...
Ed il bello è che a firmare il benestare di queste grossolane idee è un ente dello Stato, nel qual caso l' INPS, e che entrambi pur conoscendo l'età del sottoscritto, 75 anni, non mi avrebbero dovuto inviare l'offerta. Con i PC oggi non è difficile depennare chi non è più persona a cui concedere fidi vista l'età. Ma invece evidentemente siamo mucche ancora da mungere confidando proprio sull'età del rimbambimento. E se così non fosse. perché potrei anche sbagliarmi, allora non sarebbe stato molto più chiaro e tanto più sincero (ed onesto?), mettere se non un esempio per ogni età e tutto ben in grande, anche l'età massima consentita per accedere a questo servizio, l'importo massimo erogabile, i tassi relativi e se esso sia coperto da un' assicurazione che scagioni gli eventuali eredi, in caso di dipartita prima della rata finale. Così, giusto per essere il più trasparente possibile.








di Franco Giannini

giovedì 26 ottobre 2017

Fai del male ? Pensaci... Fai del BENE ? SCORDATI !!!!

... Ma sembra un motto, che qualcuno in questi giorni, almeno qui, a Senigallia, non conosce, o fa finta o gli fa comodo di non conoscere.

Si è buttata là l'idea di "aiutare" il volontariato con un "tot" annuo, cosa che assolutamente condivido, onde poter aggiornare maggiormente, attrezzature o quanto altro serva per svolgere mansioni a cui donne ed uomini delle Associazioni offrono con il loro lavoro disinteressato. O almeno lo era fino ad oggi.
Ma si è voluto allegare (furbescamente) alla prima, anche una seconda proposta che condivido molto meno, anzi proprio la aborro. E' il tentativo di voler concedere a chi fa il "volontario", un gettone, un rimborso, chiamatelo come vi pare, ma che alla fine sempre quattrini sono. 
Capisco che in un momento come questo con una Italia in brache di tela (come tantissime famiglie che la compongono e non perdendo di vista che tutti teniamo famiglia) tutto fa brodo, anche se l'importo è piccolo. Ma in questo campo, dove il primo requisito richiesto e che si adopera nelle necessità improvvise è l'altruismo, allora a dover frenare questa sciocca (eufemismo) idea, dovrebbe intervenire non un veto imposto, bensì l' ETICA MORALE. 
Spero anche, la speranza deve essere l'ultima a morire, anche se la vedo difficile, che in ipotetico volontario politico che aspiri a divenire anche un Politico (si noti la p e la P), quell' ETICA morale dovrebbe prendere più forza da quella Professionale, facendogli inserire un "macchine indietro a tutta forza". Una scusa, intanto, un bravo politico la trova sempre a sua discolpa, magari il solito essere stato frainteso.
Io mi permetto solo di sottolineare l'enorme "castroneria" della proposta suggerita che puzza tanto di una cosa ideata ad personam e per rinfrescare le memorie di quanto sia inopportuna, vado a riportare quanto WIKIPEDIA ci regala e dove è possibile, tra l'altro, leggersi che:
"Il volontariato è un'attività di aiuto e di sostegno messa in atto da soggetti privati o associazioni, generalmente non a scopo di lucro, per varie ragioni che possono essere di altruismo, di generosità, interesse per l'altro o di qualsiasi altra natura. Il volontariato può essere operato individualmente o in associazioni organizzate....." 
E poi circa la spesa di deve pensare che in Italia i volontari sono oltre 6 milioni!!
Aggiungo anche che c'è molto altro da leggere. 
Voglio aggiungere, ma non so in quanti saranno coloro che andranno a leggersela, il link della legge 11 Agosto 1991 n. 266 da cui traggo solo il brano relativo all'art.2 comma 2 :" L'attività del Volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall'Organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l'attività prestata entro limiti preventivamente stabiliti dalle Organizzazioni stesse."
Quello che mi induce a pensare con ottimismo che la cosa sfumi come umidità sotto l'afa agostana, è che persone facenti parte di quel volontariato che "fa del bene e si dimentica" rispettose, coscienti e veramente altruiste, si sono dette anche loro stesse contrarie e si sono allontanate da chi vorrebbe far divenire il volontariato un altro dei tanti "carrozzoni"  dispensatori di un posto di lavoro per gli amici degli amici parcheggiati nel garage Italia.
Grazie a queste ultime persone di cui ho parlato e che sono certo siano la maggioranza.








di Franco Giannini

martedì 24 ottobre 2017

Le bugie bisogna saperle raccontare, come del resto le barzellette...

... e se non permettiamo di dirle ai bambini, cara ISTAT, tu allora, quantomeno, raccontacele in un modo più "credibile".

Il caso più recente è quello sui dati raccolti, che vi impongono di affermare che i decessi sono calati  ancora di un -5% e da cui emerge che l' aspettativa di vita si è ulteriormente allungata di ben 5 mesi, rispetto al rilevamento del 2013. 
Per cui, è qui la cosa da semplice dato statistico, diviene un servizievole marciume da inciucio politico, diviene elemento indispensabile per far confermare che l' età pensionabile va portata a 67 anni.
Concordo, con chi potrebbe ora dire, che i dati statistici sono forniti da noi cittadini sia in modo cartaceo che utilizzando la rete. E quindi come tali fornitori di una verità. Ma vero è anche che la gestione dei numeri viene poi elaborata e potrebbe variare con la messa a confronto del nudo dato con il variare della storiografia delle indagine che essa ha nei propri archivi ed con cui viene successivamente analizzata e messa in rapporto.
Vedo di spiegarmi meglio.
Partiamo allora, come ci spiega Wikipedia, con la data di nascita dell' ISTAT : nel "ventennio" quando "...fu istituito come Istituto Centrale di Statistica nel 1926 (legge 9 luglio 1926, n. 1162), durante il Fascismo, per raccogliere, in forma organizzata, alcuni dati essenziali riguardanti lo Stato. È stato in seguito riorganizzato, con il decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322 che ha istituito il Sistema Statistico Nazionale (SISTAN) e ha dettato norme sui compiti e l'organizzazione dell'ISTAT, cambiandone tra l'altro la denominazione in Istituto nazionale di statistica...". Due date :1926 e 1989.
Evidentemente, diciamolo onestamente, quel - raccogliere in "forma organizzata" alcuni dati essenziali riguardanti lo Stato - è stato riorganizzato nell'89,  un po' "all'italiana" e forse mantenendo quell'essenzialità tanto cara agli scopo governativi.
Dal 1926 a tutto il 1943 posso pensare che quei dati fossero, come dire, un po' manovrati a secondo di quanto facesse comodo allo "Stato" di allora, (ricordo il milione di baionette o il numero degli iscritti al Fascio) che proprio democratico e trasparente non era ? O no ?
Posso pensare che dal 1943 fino al 1945 (o anche '46/'47) ci fossero delle priorità ben più importanti ed impellenti che raccogliere dati per l' ISTAT.
Ecco che allora, i dati sulla mortalità, sulle aspettative di vita, avendo un periodo di tempo molto più breve e limitato, potrebbero non risultare, alla fine, così veritiere, come vogliono farci credere per poter poi confermare che gli italiani sono tutti belli, alti, con gli occhi azzurri, godono buona salute e muoiono quando si ricordano. Appunto, quanto si ricordano, ma dal momento che non diventano  mai "vecchi" ma solo anziani e con l'anzianità si dimentica, ecco che una delle cose che si scordano,... è proprio quella di morire.
Per via di questa storicità che manca o la si ha a singhiozzo e sporadicamente, scherzi a parte, quei dati relativi alla mortalità-aspettativa, dovrebbero essere rivisti tutti e ben suddivisi in due trance: una relativa a chi è nato nei primi del '900 (centenari) e un altra a partire dal 1950.
So che potrebbe far comodo, ma non si possono fare le somme utilizzando le pere e le mele facendo di tutta l'erba un sol fascio. 
Sono solo i "vecchi" di una volta che campano tanto e si "scordano" di morire. I nati dal '50 in poi lo sapremo a suo tempo negli anni 2050 o giù di lì. Gli immortali di oggi  sono quelli che non sapevano che cosa fosse il "sushi" o il "sashimi" al più conoscevano la sardella o l'arringa affumicata,  che mangiavano pane (fatto e cotto in casa dalla vergara) e cipolla dell'orto (concimato con letame di stalla e di casa. Gente che beveva l'acqua del fiume e non ancora quella del "Cervino" imbottigliata nella plastica, quella che solamente nelle feste più "importanti" mangiava la polenta sulla spianatoia con una salsiccia al centro destinata a chi ci arrivava per primo, che beveva un bicchiere (ma anche due o tre) di vino rosso della sua vigna o di quella di chi si conosceva senza postare su FB l'etichetta della bottiglia ed il suo prezzo, che si spostavano con il somaro e che non conoscevano che cosa fosse un SUV, che se tuonava non temevano di essere colpiti dalle "bombe" d'acqua, che la carta di giornale la riciclavano nelle latrine, che la nebbia era nebbia e no smog (non sapevano che cosa fosse), che il verde e gli alberi erano salute e non impedimenti... e potrei continuare . 
Polenta e salsiccia

Ed oggi ancora qualcuno di costoro, seppur con due guerre mondiali sulle spalle (e le guerre segnano e neppure poco sia sul fisico che sull'anima), forse proprio per quegli antiquati motivi sopra elencati, ancora gode ottima salute alla faccia dell'INPS e della Lorenzin. Non è di certo la stessa cosa per chi è figlio del post-guerra, fritore di tutte le bellezze e le comodità della "così tanto cantata MODERNITA' che però fa fregarsi le mani all'INPS e sorridere la Lorenzin.
Anche i dati raccolti relativi alla mortalità dei bimbi dovrebbero essere riveduti e forse corretti. Una volta, è vero, morivano per gli stenti, di malattie debellate con i vaccini o di parto ancor prima di vedere la luce. Oggi, fortunatamente, non è più così. Ma sarebbe anche giusto conoscere quanti di questi piccoli esseri muoiono colpiti da malattie che il progresso con le sue "modernità" ci ha regalato: in primis i Tumori. Ed allora qual'è il saldo di questi due aspetti? Era meglio prima o è meglio oggi.
Ma si, facciamo finta di crederci, quanto e quando ci raccontano malamente queste panzane ed in maniera poco credibile.
Perché qualora avesse ragione il sottoscritto, il progresso sarà stato anche bello, ma forse è stato troppo repentino, difficile da controllare e da comprenderne il giusto livello di utilizzo e senza quegli eccessi (come invece avvenuto!). Ora tornare indietro non si può (dicono i più) o meglio non si VUOLE (penso io) ecco che quindi, molti, per non essere costretti a rinunciare a tante comodità superflue oggi ritenute indispensabili, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia, bevendosi quello che viene raccontato. E la sintesi che ne viene fuori è questa: facciamo finta di credere ancora alle favole, stiamo silenziosamente a meditare su che cosa sia meglio se morire comodi o scomodi, se lavorare fino al raggiungimento del 40° anno di servizio o finire la propria esistenza a 67 anni sdraiati a terra, magari in fabbrica, in cantiere, in miniera o sopra un camion. L'ISTAT, l' INPS e la LORENZIN  soffiano sulle virtuali candeline poste sulla torta (anch'essa virtuale, costoro non regalano nulla) dei vs. (ve lo auguro) cento anni mentre, con il sorriso di circostanza da presa per i fondelli, ringraziano.







di Franco Giannini

sabato 21 ottobre 2017

I Numeri verdi saranno sì, gratuiti… ma poi dovrebbero anche funzionare

Il disservizio si è ripetutamente presentato: una cronicità che ha colorato di 'verde' la speranza di trovare una soluzione.
Diversamente Giovani, dopo tanto tempo di voluto silenzio, dietro caldo invito di un amico al quale è difficile dire di no visti i problemi con cui lotta ogni giorno, si trova quasi obbligato a scendere ancora in campo, segnalando un servizio comunale (di Senigallia) che funziona poco, o meglio ancora proprio non funziona.
Ricordate la Canzone del Modugno nazionale con il suo “Piange il Telefono” ebbene questa è una storia che riguarda appunto due numeri telefonici, che assolutamente non piangono, ma fanno piangere.
Questi sono il numero verde relativo alla ZTL 800698006 il cui disco registrato ti invita a lasciare “un messaggio dopo il bip” senza specificare però quale tipo di messaggio devi lasciare: se ad esempio i propri dati, o quelli della targa dell’auto o il numero di contrassegno, oppure quello del proprio cellulare per poi essere magari richiamati o la tipologia del servizio richiesto. L’altro, invece, è quello del Centralino telefonico del Comune 07166291, che una volta formatolo squilla a lungo ed a vuoto, ad ogni ripetuta chiamata nella mattinata, questo a partire dalle ore 9,30 fino alle 12.00 , senza ricevere mai alcuna risposta.
Preciso subito che il mio amico è riuscito a risolvere, ancora una volta, i suoi gravi ed urgenti problemi familiari,senza l’aiuto di questi due numeri, grazie, è giusto dirlo, alla cortesia di chi si è prestato (evidentemente e fortunatamente ancora esiste qualche mosca bianca, persone cortesi e capaci di valutare necessità e gravità dei singoli casi e che siedono in uffici di servizi indispensabili). Parlo di un impiegato del Comune, che contattato personalmente, compreso il caso, ha provveduto ad appianare il problema.Intendo, detto quanto sopra, far presente quindi, che se sono qui a parlare di questo disservizio, non è certo per “elemosinare” qualche cosa di personale, ma unicamente per “segnalare” una strumentazione che evidentemente si è “inceppata” e da tempo.
Non vorrei neppure, mettendo le mani avanti, che la cosa fosse liquidata con una “scrollata di spalle” replicando si sia trattato solo di un problema momentaneo di natura tecnica (sarebbe troppo facile e nel contempo molto puerile) su cui magari si cerca di imbastirci su una polemica.
E no, signori, perché il mio amico, purtroppo per lui e per la sua famiglia, deve ricorrere spesso a questo servizio e le richieste (che ripeto gravi ed urgenti) le avrebbe sempre volute formulare, per motivi logistici, tramite il servizio telefonico, ricorrendo, appunto, a questo numero verde. Ma il disservizio lamentato si è sempre ripetutamente presentato. Non è stato, quindi, un “una tantum”, ma una cronicità che ha colorato di “verde” non di certo il numero, ma la speranza di trovare una soluzione al problema.
L’altro numero, quello degli uffici comunali, è bene sottolinearlo, invece era la prima volta che lo usava. Ma l’esperienza non è stata migliore. Anche questo seppur ripetutamente digitato nel corso della mattinata, per oltre due ore, non ha avuto miglior fortuna. Che entrambi i numeri siano stati colti da una paralisi di natura tecnica? O che la sfortuna si sia accanita (ulteriormente) contro il mio amico ? O che sia un modo molto “leggero” (eufemismo) di gestire certi servizi?
Comunque è proprio per risolvere questo ennesimo disservizio che lo si vuole segnalare pubblicamente, nella “remota speranza”, ma molto remota, che “qualcuno” legga, provvedendo magari a dotare di una voce “umana” o quantomeno meccanica, ma chiara ed esplicativa nelle richieste. Non pretendiamo che sappia piangere, come ci ricorda il telefono di Domenico Modugno, ma semplicemente, che il Numero Verde, per intenderci, sappia essere più comprensibile nelle sue richieste, ed il secondo, come la buona educazione insegna, semplicemente, almeno, saper rispondere.
Un Grazie anticipato, anche se non dovrebbe essere obbligatorio, perché rientra in servizi che l’utente paga, per tutto quello che potrà essere fatto.
Franco Giannini


di Franco Giannini
Pubblicato Sabato 21 ottobre, 2017 
alle ore 5:00 su

sabato 7 ottobre 2017

Italiani, pesci in barile ??...

... e non lo dico io, ma emerge da una specie di scalcinato sondaggio incrociato che ho voluto postare su FB.

Quando il 30 Aprile del 2008 nasceva questo mio blog, sceglievo come mio motto :" Lo Scrivere, non deve essere una ricerca forzata di consensi. Bensì, uno degli antidoti più efficaci, per combattere quel "rododen"T"ro, che la vita quotidiana non lesina di offrirci. Un po' come il "canta che ti passa". Ben venga sempre, però, l' abbinamento del "dilettevole" con l' "utile". Ed a distanza di quasi 10 anni, non ho ancora mutato parere, almeno in questo.
Non scrivo, quindi, per il piacere di sentirmi dire che sono "bravo". So da me di non esserlo e se qualcuno mi regala questo termine è solo per pura delicatezza, buona educazione e infinita bontà d'animo. Come pure sono pronto a riscrivere (principalmente per egoismo personale), che il fatto di vomitare tutto quello che penso principalmente quando si parla di politica o di argomenti ad essa legati, su queste pagine, ha la stessa funzionalità di un sedativo, di una tisana rasserenante e distensiva. Non cura totalmente, ma al momento, quantomeno calma.
Per me, comunque sia, lo scrivere resta sempre un diletto, quello invece che mi si sta accentuando è il dubbio (e questo mi perseguita sempre e su tutto, perché sono nato senza certezze!) se questo sia poi anche "utile".
Ed è per questo che mi sono permesso di mettere su FB, la foto di una "Ciambella"
riuscita con il buco, seguita da due sciocche righe di dolciastro commento, (sperando, ma mi sbagliavo) che sarebbe passato inosservato alla totalità dei virtuali amici di FB, come solitamente è avvenuto ed avviene per miei scritti postati sia sul mio blog che su FB. "Elaborati" (parolona per non ripetere scritti) che, seppur logorroici, seppur scritti da un "giornalaro" scribacchino, spesso hanno tentato di sollevare questioni di un certo interesse che ritenevo fossero più utili che non la "Ciambella" su FB.
Infatti per la Ciambella si sono spesi una decina di "Mi piace" e qualche commento, mentre il post sulla Trasparenza delle buste di plastica è passato del tutto inosservato. Al che mi vien da dire e non me ne vogliate cari amici, aspiratevi pure il profumo virtuale della ciambella. A pensare ai 10 cent. di € che dovrete versare ogni qual volta andrete ad acquistare un ceppo d'insalata, mezzo chilo di pere, un limone, due carote, una costa di sedano... e vi vedrete addebitare nello scontrino 50 cent. di € perché ogni cosa va messa in una singola busta ed essendo vietato portarsi da casa buste usate, c'è tempo. Forse solo allora, colpiti nella tasca, penserete che era meglio perdere due minuti nella lettura piuttosto che i tre secondi sul click dolce di "Mi piace". Allora forse scoprirete la differenza che passa tra una foto, il valore della sostanza di una notizia e quella di qualche condizionale usato male o non usato.
Però se non chiarissi del tutto e sinceramente il mio pensiero, quel "Italiani, pesci in barile?" del titolo potrebbe rimanere in sospeso, essere frainteso o valutato come un fuori tema. Ed allora vorrei far anche presente che seppur c'è qualcuno che legge come nel caso del Dolce e Salato della nostra sanità o sul Taglio degli alberi  (un 30/40 letture cad, lo vedo dal contatore sul blog) i commenti su FB sono nulli o risicati. Evidentemente si legge, ma poi si ha paura di schierarsi.
Ora che l'ho scritto, sto meglio ! La tisana sta facendo effetto.



di Franco Giannini

venerdì 6 ottobre 2017

TRASPARENZA ??? Come quella sulle disposizioni delle buste in PLT ???

... anche se immagino quanto potrà interessare, visto che un argomento più importanti come la Sanità interessa solo i "vecchi" e la cura (o l'incuria) degli "alberi" solo agli ultimi 4 "verdi" rimasti.


Era il 1° Agosto del 2017, quando con un Decreto Legge Mezzogiorno, la Camera definiva le nuove norme sulle buste di plastica leggere. A partire dal 1° Gennaio 2018  sia quelle con (Shoppers) o senza i manici, sia quelli  leggeri e ultraleggeri (con spessore inferiore a 15 micron) utilizzati per il trasporto di merci e prodotti a fine igienico o come imballaggio primario in gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria, dovranno essere biodegradabili e compostabili secondo la norma Uni En 13432, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento.
Quindi quello su cui il TGCom24  crea un articolo, altro non è che un remember di quanto già disposto a suo tempo. quello che più importante per il consumatore é il come riconoscere le buste in regola da quelle fuori norma.
I sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge, utilizzabili anche per la raccolta differenziata (organico) dei rifiuti, devono avere la scritta “biodegradabile e compostabile”, la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002” ed il marchio di un ente certificatore che tutela il consumatore come soggetto terzo (Cic, Vincotte e Din Certco sono i più diffusi).
Tutti i sacchetti che non riportano queste specifiche danno un’informazione sbagliata e non sono conformi alla legge. La storia sulla cessazione delle buste di plastica parte da lontano e se non prima nasce  con la legge finanziaria del 2007 a cui sono seguite diverse norme, la principale delle quali (decreto legge n. 2 del 25 gennaio 2012, convertito nella legge n. 28 del 24 marzo 2012) che ne ha ulteriormente definito i dettagli del bando. Gli unici sacchetti commercializzabili secondo l’art. 2 della legge n. 28 del 2012 dovevano o avrebbero dovuto essere solo quelli compostabili monouso, poi si sa come vanno le cose in Italia, si è sempre giocato sui termini, chi tira i fili sono le sette famose sorelle e poi, diciamocelo francamente, chi controlla ?
Dal 1° Gennaio del 2018 se ne tornerà a parlare quindi nuovamente, per qualche giorno, più per l'importo da sborsare che per altro più importante. Poi anche a questo ci si farà l'abitudine, i 10 cent. di € non saranno poi così pesanti, senza contare che 10 cent. andranno moltiplicati per i pezzi acquistati e per i 365 gg. dell'anno. Detto questo il 1° Gennaio subirà qualche rinvio, una proroga per permettere di esaurire le scorte nei magazzini, ma sotto sotto per accondiscendere alle richieste dei petrolieri e dei colossi della distribuzione.
In attesa che ci si abitui a pagare, che si crei su un nuovo mercato dove, questi ultimi  trovino il modo di guadagnarci su, visto che non saranno più gratuiti, ma a pagamento. Gli inquinatori e lubrificatori" di questo mondo, guadagneranno maggiormente con la vendita dei nuovi prodotti  chimici altamente ecologici che ovviamente saranno distribuiti a prezzi maggiorati. Non solo, ma  magari si spoglieranno della veste di avvoltoi per indossare quella di ecologisti e paladini della lotta contro l'inquinamento dei mari. E non dimentichiamoci di tralasciare chi sul riciclaggio (ricordatevi quel 40% che poi dovrà raggiungere il 50% e successivamente il 60% di materiale riciclato da inserire nella produzione dei nuovi)  creerà le sue fortune. Mentre al cittadino, volutamente e beatamente inconsapevole differenzia e spende sempre di più per la raccolta. E non troviamoci scuse che non abbiamo, oggi documentarsi è facile, solo che non si ha voglia di leggere e scrivere e si pensi a quanto diverrebbe gravoso impegno il documentarsi a chi verga un nn al posto di non, o un 6 invece che sei.
Le multe previste poi per i trasgressori che non si atterranno alle nuove disposizioni fanno sorridere. Non perché siano pesanti, anzi tutt'altro. Si parla di sanzioni che vanno dalle 2.500 € ai 100.000 €. Avete mai sentito sanzionare i "colossi" di qualsiasi mercato economico nazionale con simili multe ? Attenzione signora, si dico a lei che ha acquistato le bietole, e che sta controllando nel portamonete se ha ancora qualche € per continuare la spesa, che le diciture apposte nella busta siano quelle giuste, perché il 2 Gennaio 2018 (è il primo giorno dell'entrata in vigore che rende la Legge forte ) potrebbe essere lei la prima ad essere colpita dai provvedimenti (non dovrebbe essere così, ma i cani grossi addentano sempre i più piccoli ed indifesi). 








di Franco Giannini

giovedì 5 ottobre 2017

ALBERI SI o ALBERI NO ?...

... si sarebbe indotti a pensare più ad un NI !

Infatti la virtù dovrebbe stare nel mezzo di ogni qualsivoglia scelta si sia costretti a prendere, come del resto, l'esperienza insegna. 
In questi giorni sono stato "violentemente" portato a pensare che chi fa un utilizzo sconsiderato delle seghe, per gli scopi prefissatisi, in certi casi, ancor prima del godimento per la giusta causa (che costui ritiene giusta !), quello che raggiunge è un' "anticipata" cecità.
Quella che fa immaginare parole mai dette, ma certamente pensate : grazie dei vostri consigli, ma so sbagliare da solo! Il fatto è che errare è umano, il perseverare è oltremodo diabolico, ma anche il ritenere che ciò che si  fa è sempre cosa giusta dicono che sia un sintomo patologico. Non lo so se risponda a verità, so solo che Luigi Pirandello scriveva che " Non c'è più pazzo al mondo di chi crede di avere ragione."  
Ed infatti è questa anticipata cecità (è per educazione che a me piace chiamarla invece così), che purtroppo,  preclude di poter intercettare a volte tutte le altre possibili alternative, con il rischio di trovarsi in mano un' inutile frusta ancor prima di avere acquistato i (indispensabili) cavalli. 
Un po' quello che avviene con le Auto elettriche SI, auto elettriche NO. Mi è difficile, ma la mia coscienza me lo impone, almeno per una volta, caldeggiare la visione del futuro come lo percepisce Sergio Marchionne. E prendo lui ad esempio. Il manager recentemente, in quel di Rovereto, durante un'investitura in una delle tante Honoris Causa da lui collezionate, di fronte ad uno stuolo di docenti universitari e non di semplici cittadini inesperti o di (noi) esperti tuttologi da tastiera, laureatici all'Università del Corso,  ha dimostrato tutto il suo coraggio andando controcorrente.  Tenendo in mano anch'egli una sega virtuale, pronta ad essere messa in moto, solo che lui prima di diventare cieco, ha evidentemente pensato anche alle conseguenze della manipolazione incondizionata dell'arnese e si è arrischiato in un "... A livello globale, due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili. Il carbone, che è il peggiore in termini di inquinamento, pesa per circa il 40%“. E se non si risolve il problema di “produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili... la conversione all’elettrico rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta”. Quindi Marchionne vede che sia invece “più utile concentrarsi sui miglioramenti dei motori tradizionali e lavorare alla diffusione di carburanti alternativi, soprattutto il metano“. Non so se abbia torto o ragione, so solamente che "Ragiona" e per una volta "Non Impone". 
In poche parola, non un dubbio, un manager della sua portata che non ha certezze e quello che offre è  un suggerimento, un invito a programmare.
Ovvero, prima si programma nei minimi particolari e poi fatti tutti i debiti calcoli dei pro e contro, si prende una decisione democraticamente ed infine ci si muove!! La fretta è sempre stata una cattiva consigliera, anche quando si fanno calcoli senza usare la calcolatrice (o usandola male) che poi alla fine magari risultano anche sbagliati. Oltre all'errore, anche la beffa di una magra figura !
La modestia, del resto, è una gran dote che se vera e non finta, da sempre buoni frutti.
Vogliamo l'energia elettrica, l'energia pulita, allora programmiamo come produrla ed in una quantità sufficiente, senza utilizzare oro nero o  carbone e nel contempo facendo felice Vittorio Sgarbi non rovinandogli l'aspetto paesaggistico, a lui giustamente tanto caro, di territori vocati al turismo, con pale eoliche, o pannelli solari. Una volta poi in possesso della quantità di energia pulita e senza aver disturbato nessuno per ottenerla, solo allora si progetta l'auto che verrà messa sulla catena di montaggio e che ci permetterà di aspirare anche direttamente dallo scappamento, aria salubre (Quando mai !). Capisci a me !!
Come? Io sinceramente questo non so come attuarlo, del resto non sono né uno scienziato (e si vede!?) e neppure (Grazie a Dio) un politico. Ci sono studiosi pagati per queste soluzioni, possibilmente che siano bravi magari anche "dei paesi tuoi" e  che non siano dei politici. Anzi distanti anni luce dalla politica che da noi, in Italia, sempre più spesso va scritta con la p minuscola avendo il demerito di saper mutare le cose più semplici in difficili e le idee migliori in fallimenti.
Quello di cui sono quasi certo è che l'autoritarismo, lo abbiamo appena toccato con mano, porta a ragionare quasi sempre come quel marito che per fare dispetto alla moglie anche lui ha tagliato... e non un albero, con il risultato che prima o poi ci salterà agli occhi (ma in pochi ci faremo caso, perché le nostre menti sono molto labili ed è su questo che la politica si basa), mentre invece sarebbe più opportuno, usare sempre, quella materia grigia, oggi sempre più in disuso, che sarebbe poi quella che dovrebbe essere utilizzata, come viene consigliato anche nel nostro Codice Civile, dal buon padre di famiglia. 








di Franco Giannini

lunedì 2 ottobre 2017

Partito il 6° Memorial di Volley "Giuliano Pierangeli"...

... e "Sauro", come sempre in questi anni, è qui  sotto rete, compiaciuto a sorriderci.

Quest'anno, seppur ci sono state delle assenze sia nel parquet che di contorno, il buon e bravo Francesco Bramucci è riuscito anche questa volta a mettere in piedi ed a far partire questo evento amatoriale.
Chissà, le assenze sono state causate forse per le condizioni economiche italiane, o perché erano in altre cose affaccendati, comunque sia due cose sono certe: la prima che gli assenti hanno sempre torto e la seconda, che comunque sia, seppur a ranghi ridotti, si è partiti ugualmente.
Le prime due squadre che sono scese in campo ad affrontarsi sono state quelle del (guarda il caso!) "Amici di Sauro" contro quella del "Ristorante L'Isola che non c'è" con a seguire "Caffè Centrale" v/s "Jack" mentre riposerà in questa prima giornata le ragazze ed i ragazzi della "Habanero".
Francesco quest'anno ha voluto aggiungere una chicca al Memorial affidando la parte fotografica, nelle sapienti mani di un artista dell'immagine (quindi sono sue tutte le foto allegate che trovate su FB), che Senigallia conosce bene perché sempre presente ad ogni evento che si rispetti nella vita della città : Francesco Sestito.
Ad alzare la prima palla dando così via al Memorial, quest'anno è stata una delle due sorelle di Giuliano, Daniela, accompagnata dal fratello e che in questi anni ha espresso, con il suo sorriso e la sua sempre puntuale presenza, il grazie suo e della sua famiglia, a tutti gli amici di Sauro, che così lo hanno inteso ed intendono ricordarlo e che vorrebbero continuare a farlo anche nel futuro.
Il Memorial si concluderà, anticipando la data che inizialmente era stata programmata visto il numero ridotto di iscrizioni, il 3 Dicembre 2017, con le premiazioni degli atleti e delle squadre.
Le date di ogni giornata con gli orari, sono segnate nella locandina allegata mentre risultati e classifiche sarà possibile consultarli sul sito : 
http://memorialvolley.blogspot.it/
A questo punto non resta che augurare a tutti il buon divertimento ed a fissare un nuovo appuntamento per il 3 di Dicembre per conoscere i vincitori e perché no, vista la data, scambiarci forse per primi, gli auguri natalizi.
Grazie intanto a tutti gli intervenuti in qualunque forma e buon proseguimento.








di Franco Giannini

domenica 1 ottobre 2017

Il Salato ed il Dolce della Sanità Senigagliese...

L'alta tecnologia del nuovo reparto di pedicure
... Tra il dramma del vero e il dolce, ma di una forzata ironia...

Ed il tutto ciò nasce leggendo quanto giustamente scrive uno dei Comitati sorti in difesa dell'Ospedale, parola troppo grossa.., dell' ambulatorio senigagliese.
"...Direzione della UOC Oculistica a Fabriano; Direzione UOC Otorinolaringoiatria a Fabriano; Direzione UOC Radiologia/diagnostica per immagini a Jesi; Direzione UOC Laboratorio analisi – a Jesi; Direzione UOC Oncologia a Fabriano; Ingegneria clinica – direzione Fabriano; Direzione personale ed amministrativa a Fabriano ; ecc. Oltre alla nota soppressione dell’UTIC in atto..."
Una lista delle sozzure con le quali i nostri politici regionali governanti siano essi passati, sia quelli succedutisi (che fino a ieri hanno sostenuto i vecchi ed oggi come tanti Bruto li accoltellano vigliaccamente alle spalle non sapendo far di meglio) e che simili ad avvoltoi rifocillati, attualmente siedono negli scranni "alti" del carrozzone marchigiano guardando in basso alla ricerca di nuovi cadaveri. Presto avranno il loro macabro cibo. E per far ciò, hanno imposto ed impongono ai loro sottopancia locali (Il loro premier nazionale li ha definiti più che giustamente come si meritano, con un francesismo ad hoc), rassegnati volontariamente a stare al gioco, di fare i finti guerrieri, piegati su se stessi a 90 ° come la loro posa abituale li obbliga. E per una volta non è l' Europa che lo chiede, ma un Partito politico che lo impone, o meglio "il Partito". Tutti costoro hanno famiglia, sono affamati di ambizione, fin da giovani l'unico lavoro che hanno conosciuto è stato e resta quello offerto dalla politica, quindi se per un "militare al quale viene impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l'ordine", costoro, vigliaccamente, si nascondono dietro il non essere militari e il non andare contro le Istituzioni, al più vanno contro i cittadini che oggi però sono considerati la spazzatura di quella "Casta" a cui loro appartengono e che quindi il loro incondizionato "Obbedisco" è d'obbligo.
Vomitato però tutto questo mio magone di suddito del marchesato del Grillo, con una dolorosa  ironia costruita a denti stretti, faccio presente che non tutto è stato detto. Alla parte Salata e drammatica della lista dell' ubicazione delle varie Direzioni, andava aggiunta anche la parte Dolce (ma so gente modesta che rifugge dal mettersi in mostra) che riguarda, come si sussurra, la creazione di un nuovo Utilissimo quanto indispensabile reparto, una vera Eccellenza, quello di Pedicure, che andrà a rimpiazzare quell' UTIC oramai inutile, obsoleto e superato. La collocazione del nuovo reparto è stata prevista nei locali dove doveva andare quella risonanza i cui macchinari non entrano in quanto le misure prese sono state fatte in yards per l'apparecchiatura ed in metri per la stanza. Tanto la Risonanza sarà possibile farla in altri nosocomi dove la tecnologia è ancora alla preistoria ed i loro locali sono disponibili in quanto vuoti. Altra creazione di cui si parla sottovoce (è ancora un segreto!!) è quella di una Direzione Fissa, (non nel senso di fissata, di maniaca) nel senso che qui metterà radici nel Nostro Nosocomio e che sarà preposta a presenziare con coriandoli e cotillons ad ogni Festa e Taglio di nastro per qualsiasi evento, macchinario, elezione di Sanitario ecc. che dovesse essere aggiudicato ad un altro Ospedale (oramai questa è una certezza) fuori del nostro comune. Insomma non ci si dovrà più chiedere "E' qui la Festa ??" perché così sarà in via definitiva, che poca cosa non è, essendo noi che dovremo fornire (che c..fortuna !)  orchestra e suonatori sempre e solo di casa nostra!!.
Ma non finisce qui !!! Sembra poi, che verrà ampliata l'area edificabile Ospedaliera, con il taglio degli alberi situati dietro il vecchio monoblocco, che vista la loro vetustà (e tutto ciò che è vecchio, si sa, è anche malato se non moribondo) potrebbero anche cadere, non solo, ma poi si eviterebbe che il guano delle tortore che vi nidificano insozzi il sottobosco. Così facendo, dicevo, si otterrebbe lo spazio per far posto ad un nuovo ampio padiglione che nel progetto (non so chi lo ha firmato, spero solo che le misure questa volta siano state prese tutte a metri) sarà diviso in due parti, in cui nella prima dovrebbe (il condizionale è d'obbligo!) sorgere un ampio locale dove appunto si celebreranno i tagli dei nastri, le orazioni, i rinfreschi, le tavole rotonde, ove le "cinque primedonne" giocheranno a fare i "Paladini" dei cittadini (seppur in verità sarà destinato ad essere occupato solo da qualche loro cortigiano) e nella seconda una speciale palestra in cui saranno piazzati (sempre si dice) un solarium, cyclette, tapis rullant, sala massaggi e monitor per video conferenze. Quest'ultima (una vera chicca!) per evitare ai paladini (ed ecco perché preferiranno questa sala alla prima), mentre saranno impegnati in lunghe (quanto inutili) videoconferenze,  che il loro prezioso tempo non vada perduto inutilmente.
Un augurio finale dopo la presa per i fondelli (ma il mio riso è amaro, quanto godereccio è il loro), che l'abbronzatura sia durevole, la pedalata sia lunga e distesa, la falcata con il ginocchio alto ed il busto diritto, il ventaglio che apporti sempre il giusto fresco al dolce far nulla, il saper continuare a raccontare fregnacce, a sperare che si creda ancora che un politico possa essere anche ecologista.
Lo so, qualcuno definirà questo mio sfogo come la classica lingua che batte dove il dente duole, a cui va la mia replica che è sempre meglio di altre nate con lo scopo che non è quello di leccare il dente, ma qualche cosa d'altro e d'altri.








di Franco Giannini