domenica 27 novembre 2016
Non è stato di certo un "parto indolore", anche se ...
sabato 13 agosto 2016
Titolo ed articolo : letto il primo, bisognerebbe leggere anche il secondo...
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Alexa Moreno (ginnasta messicana) |
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Teresa Almeida |
Io, ma è un mio particolare punto di vista, sono più infastidito nel vedere atteggiamenti che offendono l'etica di un individuo (sia essa di natura lavorativa, sportiva, religiosa, razziale, ecc.) che non il semplice e misero titolo di giornale. Le Olimpiadi di Rio non passa giorno che non mi (ci) dia occasione per dare risalto (che non viene invece dato come, negativamente, meriterebbe).
Nell'antica Grecia si fermavano le guerre quando iniziavano i giochi olimpici, qui, in quelle moderne (mi si dica se è questa la modernità ?) ci troviamo di fronte al rifiuto di una stretta di mano da parte di due atleti judoisti divisi da una banale (almeno per me!) lotta politico-religiosa. Se ne è parlato del fatto anche a livello della Dirigenza Olimpica, ma forse non scatterà l' espulsione dell'atleta egiziano, perché nelle leggi olimpiche non è contemplato che si sia obbligati a stringere la mano all'avversario.
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i due Judoisti Israeliano ed Egiziano |
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Alex Schwazer |
Ecco di carne su fuoco, mo vengo licenziato dal pensionamento (?), oltre alle "cicciotelle" ce n'è tantissima di cui parlare, sicuramente altra ce ne sarà ancora più importante, come la mancanza di lavoro, la povertà, la fame, le guerre...insomma le solite cose di cui tutti conosciamo le gravità, ma preferiamo parlare di altro, perché poi da una parte ci si sente accusati di populismo, da un'altra che bisogna pensare anche positivo, poi c'è quello, forse il più intelligente, che riassume tutto con faciloneria affermando, ma basta parlare di politica... ed allora l'unica è pensare che in Italia il 20 inizia il Campionato di Calcio con Juve-Fiorentina e Milan-Torino e... chi si è visto si è visto...
Ohhh a Settembre poi qualcuno provvederà!!
di Franco Giannini
martedì 1 marzo 2016
Oggi il titolo di eroe è usato con troppa facilità...
lunedì 24 agosto 2015
26 - 3 - 10 su F ... come Franco o come Firenze ? Ma che c'entrano poi i numeri? Nulla... è solo per introdurre!
Anche qui è necessario un chiarimento : no droghe leggere e neppure quelle pesanti. Ma ora che ci penso non saprei giudicare il grado del peso che possa avere avuto l'oggetto della mia scommessa. Ed allora mi vien da chiedermi, Facebook, Internet, la Politica, gli Avvenimenti sono droghe leggere o sono pesanti?
La risposta è importante per me, perché più pesante risulterebbero queste droghe e più eclatante sarebbe il successo che ho ottenuto.
Il mio fisico, grazie anche (è giusto dirlo, non è farina solo del mio sacco!) cause di forza maggiore, per quasi una ventina di giorni è riuscito a sopportare l'astinenza dalla dose oraria giornaliera (assai abbondante) che assumevo ogni giorno di fatti altrui sulle pagine di FB, di bufale-scoop su internet, sulle vacanze a spese nostre dei nostri politici, delle loro gaffe, delle loro incapacità, della loro arroganza, o quelle dei nostri sportivi del cuore fiancheggiati da le solite quattro veline tuttetette di turno sdraiate sui ponti di meravigliose barche (quelle si!). E poi il nascondere volutamente (difficilissima questa prova!!) la testa sotto la sabbia, facendo finta di fregarsene di quello che il mondo mi riservava per il ritorno alla normalità. E per rendere la prova più difficile ha spento anche il telefonino. Tièh!!
E dopo " un'apnea" di una ventina di giorni eccomi che riaffioro in superficie (come il novello speleologo Montalbini dopo il suo isolamento nella grotta di Acquasanta). Un profondo respiro di ritorno alla normalità e posso giurare che il mio primo desiderio non è stato quello di fare di nuovo un click immediato sul PC riaccendendolo, bensì invece il piacere di gustarmi il successo per aver superato la prova.
Anzi, ora che ci penso, aggiungo che ho assaporato ancor di più la cosa, analizzando per altre dodici ore i pro dell'aver superato questo traguardo, ma anche i contro. Ed ai contro, confesso che ho provveduto a porre immediatamente un rimedio. Infatti il servizio dei messaggi privati di FB è quello che ho immediatamente scomodato per disturbare i destinatari, con cui qui, pubblicamente mi scuso, con problemi di cui da tempo mi occupo.
I pro di questa astinenza mi sono comparsi ad esempio, quando riprendendo lo scorrere della lista delle "Amicizie" ho potuto notare come di alcuni proprio non ricordavo neppure i nomi, il perché mi fossero "amici" ed in quale occasione me l'avessero richiesta. Ho potuto constatare come i nomi di coloro su cui mi sono soffermato a leggere commenti o post, non superassero la trentina su 281 schedati. Mi sono reso conto di non aver sentito la mancanza di foto di cibi, di menù, di animali, di condivisioni di frasi celebri, dei "mi piace" buonisti e frettolosi quasi a chiudere una pratica burocratica qualsiasi. Ma la cosa mi ha dato da pensare anche al disturbo che anche io certamente creerò a costoro quando posterò le mie condivisioni che a qualcuno potrà anche interessare, ma a tanti altri provocherà enorme disturbo magari per il solo fatto di dover mettere con un click un falso e disobbligante "mi piace".
Ora che mi sto leggendo quanto mi sono perso, vedo e credo che in venti giorni, di cose importanti me ne sono perse poche. Sto notando che su FB la storia è rimasta quella, dove o gli enigmi di qualcuna/o si ripetono, mentre altre/i narrano anche di quante volte sono dovuti ricorrere giornalmente al bagno. Vedo con un occhio critico come se uno scrive (mi si passi il francesismo, ma è solo perché si comprenda meglio!) "scoreggia" immediatamente compaiono 50 "Mi piace", 30 commenti con uno smile perché spendere una parola è da letterati, ed altri 40 con erudizioni tratte da studi sul come questi peti nascono, si sviluppano e dove e quando sia meglio proporli. Se poi l'argomento trattato invece rasenta il serio, behhh... ecchecavolo, ma sempre 'sti argomenti seri... tohhh piglia sto "mi piace" e non rompe!
E credo anche che sia giusto così. De gustibus!! Questo rientra nella democrazia!
La politica: appena rientrato di nuovo in questo mondo l'olezzo che avrei voluto dimenticare, mi ha ricolpito nuovamente le nari. Nulla è cambiato ed immagino che da qualche parte in questi venti giorni qualcuno avrà scritto che se ne riparlerà a Settembre, perché guarda caso avremo un autunno caldo, perché si prevedono nuovi tagli in tantissimi settori dei servizi e non solo.
Anche per gli avvenimenti, nulla è cambiato o quantomeno ben poco: della Grecia non se ne parla più almeno nei toni allarmati di fine luglio, in Ucraina sembra quasi che sia ritornata la pace, i migranti continuano ad arrivare, ma l'EU di questo se ne frega e la cosa forse più importante ed interessante è che il campionato di calcio anche questa stagione è incominciato e quindi eventuali sommosse del "rivoluzionario popolo italico" sono da considerarsi represse almeno fino alla conclusione dello stesso. Toglici tutto, aumenta il costo del pane e le tasse, ma non toglierci il pallone.
Comunque un dato incontestabile è emerso : senza l' "elisir di FB" si può vivere e non sopravvivere. Con gli amici si può dialogare anche con una mail, con una telefonata e meglio ancora se ci si incontra di persona. Internet è come una medicina, va usato a piccole dosi e sotto consiglio di un "medico ed anche bravo", perchè se usato in quantità smodate porta all'assuefazione ed al rincoglionimento.
Ma ora che ci penso, a proposito di tagli ai costi, sto analizzando che 281 amici mi sembrano tanti. E se cominciassi a tagliare quelli improduttivi?? Ohh, io ci provo con la speranza che qualcuno non si offenda, seppur userò il bisturi e non l'ascia! Ma quello che in più confido è che qualcuno, se avrà avuto la pazienza di giungere fin qui (ma la vedo dura) offesa/o si autosospenda aiutandomi nel mio spiacevole compito.
di Franco Giannini
giovedì 15 maggio 2014
Agli “Amici” vicini e lontani di Facebook, Attenzione!!
A rendere pubblica questa evenienza è lo stesso Facebook che in questa nota scende in tutti i particolari.
Infatti non si è assolutamente immuni da querela per il semplice fatto di non aver scritto il nome di colui alla quale l’epiteto era indirizzato, perchè recentemente in una sentenza ha sancito che se la località, l’attività svolta, il tipo di accusa, ecc. sono facilmente intuibili per risalire all’accusato, il colpevole è tenuto a pagare pegno.




domenica 9 gennaio 2011
FACEBOOK : più amici o solo condomini ?

di Franco Giannini
Era da non poco che mi formulavo intimamente questa domanda!
Devo subito dire con la massima sincerità, che non sono mai stato un sostenitore di questa moda del momento. Si, perché per me è e resta una moda.
Un'utilità, indubbiamente esiste, inutile il negarlo! Ma a chi ? Per la maggior parte di chi ci naviga è solo un modo per vivere di luce riflessa. Un link, un video rubato da qualche sito internet, seguito da esclamazioni goderecce con una coda di ooooo, di hhhhhh, risate espresse in lettere ed immancabili turpiloqui perché fanno più trend e provocano sicuramente gratuita ilarità, sono quelli che occupano più spazi.
I secondi maggiori usufritori di FB, sono i politici o di chi politica ne mastica. Alla caccia, nel tempo, di "amici" e perennemente in continua campagna elettorale. Ed ecco la prima falsità ... ve lo vedete voi un "Presidente" di un qualche cosa di governativo, o comunque un Amministratore , che abbia tempo, durante la giornata, di chattare con il sotto scritto ? A me puzza di "sub-appalto", altro che di amicizia!
Non parlo poi del modo di esprimere una condivisione con il "mi piace". Un evento luttuoso, una frase di condoglianze e sotto questa, la condivisione "mi piace"... a me fa sentire tanto disagio.
Non parliamo poi di "Privacy" ... E questo suggerimento mi è stato dato oggi leggendo i commenti di due miei veri "Amici", che si sono scontrati proprio sulle pagine di FB, perché uno dei due ha sentito invasa la sua "privacy" dai commenti dell'altro. Spero solo siano rimasti amici!!
Io ho circa 150 "amici", ma pochi di questi effettivamente lo sono, gli altri sono solo conoscenze ed il più di essi semplici anonimi di cui ho accettato l'amicizia, per educazione, perché ad essa non si può rispondere in modo negativo. Oggi ho iniziato il metodo silenzioso, ma riconosco anche antipatico, di non rispondere.
Quello che più mi duole, forse da qui l'antipatia e forse una mia mancanza di adeguarmi ai tempi, è che a me FB, gli amici me li ha fatti perdere!
Infatti due anni fa, avevo aperto il blog ed attraverso questo ero entrato in contatto con diversi bloggers ed avevo intercorso con loro un "percorso di amicizia e di interessi comuni".
Con l'entrata in servizio di FB, piano piano sono scomparsi tutti o quasi, unitamente ai loro blog.
Il motivo è, o almeno io lo ritengo, che sia perché qui, si ha una più larga visibilità.
Sicuramente una più "frettolosa" e "nervosa" visibilità, non so però se la stessa "tranquilla" ed "accurata" attenzione che si aveva sui blog.
Credo anche, che a rimetterci siano stati anche i giornali on-line, che da quello che osservo, hanno visto diminuire drasticamente i commenti dei loro lettori.
Sarà sufficiente solo avere pazienza ed attendere che la moda passi o ... dovrò ingoiare la pillola?
mercoledì 14 ottobre 2009
IL CAFFE’ CORRETTO E’ SERVITO….!!

Certezze, dubbi, meriti, demeriti o…cos’altro?
di Franco Giannini
Già pubblicato su 60019.it del 13.10.2009
A volte basta un semplice input per farti rimuginare pensieri che poi vanno e vengono nella mente per giorni e giorni. Solo il fatto di leggere che a Senigallia, si apre o si dovrebbe aprire un caffè con la prerogativa di chiamarsi “Letterario” solo perché l’intenzione è quella di mescere “Cultura” oltre che servire caffè, mi ha dato da riflettere non poco. Infatti il locale dovrebbe essere alla moda (il che di già offre delle riflessioni), non vi si berrà il solito caffè o le solite bevande, non vi si degusterà solo pasticcini accompagnati da tè esotici, non ci saranno solo sfiziosità gastronomiche, ma in principal modo in questo suggestivo ambiente, almeno così io deduco e mi raffiguro, dovrebbero venire a rifocillarsi tutti gli “assetati ed affamati” di cultura. E sono quasi certo, a Senigallia sarà un’ iniziativa che farà successo. Che allora se ne sentisse il bisogno ? Non saprei dirlo, ma so quasi per certo che, almeno nei primi giorni, sarà sempre affollato. Solo che se da una parte ho quasi questa certezza assoluta (ed è cosa strana per me, persona sempre piena di dubbi), dall’altra mi sorge il dilemma: ma da chi sarà composta questa “clientela”: più da modaioli che da intellettuali, predominerà più l’apparire o più l’essere ?
E codesta riflessione, me ne fa nascere un’altra. “Letterario” è come dire cultura, cultura è come dire interesse, interesse come dire partecipazione. Ed uno dei termometri della partecipazione fanno parte anche le letture delle testate giornalistiche, televisive ed ancor più quelle on-line. Si perché quest’ultime hanno inventato i famosi “commenti”. Ma è anche vero che al discreto numero di lettori di questi giornali on-line non risponde mai un altrettanto congruo numero di commentatori. E questi quando appaiono, sono sempre firmatari con gli stessi nomi, cognomi, nick-name di cui poi tutti i navigatori hanno scoperto le reali paternità. Si leggono a volte anche infinite partite di batti e ribatti tra due o tre commentatori, ma il loro numero, malgrado la quantità dei commenti, è sempre irrisorio. Mi viene da chiedere allora, se tutta questa sete di cultura, di bisogno di conoscere, di sapere, di partecipare, sia dettato da un bisogno interiore reale o invece generato da una sola morbosa modaiola curiosità, una sfacciata necessità di scovare un gossip magari inaspettato anche all’interno di impensabili argomentazioni. Dico questo, perché allora mi spiegherei le innumerevoli letture al verificarsi di eventi luttuosi, o di cronache delittuose cittadine, che salgono notevolmente e che se vengono affiancate da commenti, essi risultano sempre lapidari, brevi e privi di contenuto. Alle letture di argomenti politici, rispondono poi quei pochissimi preparati in materia a cui si frappongono battute che a volte nulla hanno a che fare né con essa e neppure con altro, semplicemente senza senso. Tutte le altre argomentazioni sembrano ridestare noia, sia come letture e figuriamoci come commenti. Ma allora vien da chiedersi perché c’è interesse a leggere e poco a scrivere. Per incapacità nello scrivere ? Per questioni di tempo ? Per tenersi fuori dalla mischia timorosi di sbilanciarsi ? Per mancanza di cultura ? Eppure in quell’evento mediatico odierno che è Facebook, sembra che la moda di commentare abbia invece preso piede. Tutti sembrano che nel corso della giornata non facciano altro che pubblicare link, sottoscrivendoli con telegrafici messaggi. Sembra che il boom di questa moda non faccia più dormire sonni tranquilli al Brunetta e non solo a lui. Qualcuno mi suggerirà, che ci sono anche degli articoli interessanti, utili, ben fatti. Concordo con costoro, ma sono casi molto sporadici che più salgono con il loro contenuto, meno commenti hanno. I commenti su Facebook, se posso dirlo, con i loro contenuti, sono il più delle volte, non voglio dire demenziali, ma molto limitati nella loro telegraficità e forse rappresentano la difficoltà dell’italiano medio nell’esprimersi, in principal modo tra i giovani. Con questo non voglio dire che il commentare debba essere un’arte, che il commentatore debba avere una conoscenza grammaticale da Accademia della Crusca. Tanto più non lo posso pretendere io orfano di entrambe le qualifiche, ma dimostrazione che se lo faccio io lo possono fare tutti. Ma quantomeno un minimo di capacità che vada oltre al solito TVB. Ecco allora che ritornando ai commenti sui giornali on-line, credo siano carenti di questo “interesse” perché, primo, i lettori, hanno il timore a scrivere. Timore inteso come sinonimo di “sporcare” il foglio di carta, quel timore che ha il disegnatore nel porre il primo tratto sulla pagina bianca. Secondo, perché la Rete è un mondo sconosciuto ai non più giovanissimi o se appena conosciuto, si hanno remore di sbagliare, di non saper fare, di fare cattive “figure”. Terzo, i giovani hanno scarso interesse a ciò che viene riportato su detti giornali, salvo coloro che in Rete navigano abitualmente, possiedono dei blog, e che sono poi alla fine quelli che commentano.
Ed ecco che qui quel cerchio che avevo aperto inizialmente si chiude. I più leggono, almeno io così suppongo, perché pruriginosi dello scoop, qualunque esso sia, discreto il numero di quelli della toccata e fuga sul solo titolo per esigenze di tempo, Buono anche quello di chi legge attentamente, ma si sente impreparato per diverse ragioni ad intervenire, pochi infine i reali lettori partecipanti. Mi vien allora, quasi da risvegliarmi da un sogno, e di vedere quel caffè letterario come una stanzetta con le pareti adorne di autografi, foto, locandine di chi di cultura fu maestro, un grande tavolo coperto da un drappo, una platea di sedie, dei tavoli stile Belle-Epoque, qualche avventore che con attenzione segue un conferenziere….ma le altre sedie sono vuote! Perché forse manca l’interesse ? Spero proprio di no, mi auguro solo di essermi risvegliato da un incubo!