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martedì 20 marzo 2012

Senigallia, lettera aperta a Massimo Marcellini sul matrimonio con l’UDC


Svelato dopo tre mesi il segreto di Pulcinella: "l'UDC è andato al supermarket"


Caro Massimo,
immagino che conoscendo la tua ritrosia nei confronti del Web, saranno forse alcuni tuoi collaboratori a fornirti la stampata di questa mia per fartene prendere visione. E già in questo, caro amico, dovrai modificare da oggi le tue abitudini. Oggi i politici, ovunque vadano, sono sempre collegati con Facebook o con Twitter.

Comunque credo che alla luce dei fatti, dopo tre mesi di “voci“, si è giunti (non posso dire finalmente) alla conferma. Ed allora come non cominciare questa lettera se non rubando le parole alla canzone di Lucio Dalla che sembrano scritte proprio per l’occasione: “Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ / e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. / Da quando sei partito c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai / ma qualcosa ancora qui non va.”

Alla conferenza stampa di venerdì 16 ho provato una piacevole sensazione, nel vederti e per di più attorniato dai tuoi inossidabili collaboratori e comuni amici di un’esperienza che per me è stata veramente indimenticabile. E guardandovi ho rivissuto in una frazione di secondo il periodo di passione politica che aveva scatenato in me e credo non solo, quella febbre quasi giovanile, di voler cambiare il mondo.

In quella frazione di secondo ho rivissuto la tua prima telefonata di invito a partecipare, il primo incontro, la prima conferenza stampa, la mia titubanza ad aderire nel timore di “scontrarmi” con idee e persone distanti dal mio pensiero di uomo di sinistra. Ma anche la tua persuasione ad entrare nella lista, dimostrandomi come in questa ci fossero personaggi dell’intero arco costituzionale. La creazione di un movimento giovanile ed entusiasta creato in una frazione di tempo, una cosa mai avvenuta a Senigallia.

Ma ricordo anche che motivo della persuasione furono le parole, che quasi fossero scritte in grassetto, campeggiavano ed a me campeggiano ancora vive nella memoria, “Siamo una lista apartitica“.
Poi le elezioni, il 5,5% di adesioni, un seggio in Consiglio Comunale, che per una lista civica poco non era. Ed ora, nella saletta della conferenza stampa il brusco risveglio.

Io mi ero già da tempo fatto da parte, ho preferito fare la mia piccola parte politica, a modo mio, mettendoci la mia faccia, e cercando di fare quel poco che posso fare e per come lo so fare. Ascoltando la gente, scrivendo e segnalando a chi il più delle volte sente seppur non ascolta, rompendo le scatole agli addetti ai lavori. Fare cioè una specie di Consigliere Comunale fantasma. Ciò non toglie però che quell’esperienza mi ha aiutato a maturare. Pensa alla mia età!!

Eppure ho imparato ad aprire gli occhi, mi ha aiutato a spogliarmi di parte di quella tifoseria politica che avevo, insegnandomi che gli uomini si apprezzano e si valutano non per il loro distintivo politico, ma per la bontà delle loro idee, la loro intelligenza e in principal modo per la loro onestà. Cosa quest’ultima ogni giorno sempre più difficile da trovare.

E come sopra dicevo, caro Massimo, il brusco risveglio. L’aggettivo brusco però è una bugia, perchè come vedi dal sottotitolo, avevo parlato di segreto di Pulcinella, perchè erano diversi mesi che le voci di popolo correvano nelle pagine dei giornali e per il corridoio dell’Aula Comunale e non posso neppure dimenticare l’incontro di qualche tempo fa conclusosi con la tua decisione che era suonata come un NI.
Franco poi ti farò sapere, per il momento non scrivere nulla!” mi avevi gentilmente chiesto. Appunto, non ho scritto nulla, sono rimasto in attesa con un filo di speranza che quel NI si tramutasse in NO.

La speranza di un piacevole risveglio e ripensamento non c’è stata, ed ha fatto posto invece ad una piccola delusione, che proprio perchè annunciata, non mi colpito più di tanto.
Mi chiedo però che cosa ne penseranno quanti ti hanno dato la loro fiducia, credendo di fornire un voto all’antipolitica, all’antipartitismo di allora.
Hai parlato di nasi storti, all’interno di “Insieme per Senigallia” come di una cosa normale che ciò avvenga in una simile decisione, ma hai anche parlato che in molti saranno più felici di questo tuo orientamento politico che è anche quello che più ti appartiene perchè lo senti a te più vicino.

Diciamo che forse lo hai sempre sentito a te vicino ed ora solo perchè incoraggiato dall’offerta, riesci a confessarlo apertamente. Cosa che comunque non può farti solo che onore.

Voglio augurarti solo che quei tuoi consiglieri che ti hanno suggerito e favorito in questa tua (o vostra) scelta, l’abbiano fatto da vere eminenze grigie della lista, più che da veri amici quali essi sono per te.
Dico questo perchè a volte gli amici, non quei pochi così detti del cuore, che per non darti dispiacere, cercano sempre di indorare la pillola. Allora spero, anche per loro, che a sbagliare in questo caso sia il sottoscritto, la solita Cassandra che non vede oltre la punta del suo naso.

Hai parlato del piacere che hai provato nel sentirti cercato da un partito, hai parlato che l’UDC ha trovato valido il Programma di “Insieme per Senigallia“, che pur con questa fusione la lista resterà sempre una lista civica.

Beh, diciamo che l’UDC è andato al supermarket e, con due aggettivi superlativi, è riuscito a ritagliarsi un angolo in Consiglio. Ma anche vero è che a questo punto non puoi pretendere di avere la botte piena e la moglie ubbriaca.

Capisci a me“… da uno come te e dai tuoi amici UDC, non può esserci che un “matrimonio consacrato” e non solo una semplice “unione”. Matrimonio in cui l’UDC, come partito politico nazionale, non prenderà mai il tuo nome e, il tuo di lista lo manterrai fino alla fine del mandato, dopodichè sarai sacrificato sull’altare della politica alle prossime elezioni.

Mio caro amico, per l’UDC comunale la campagna elettorale è già iniziata, forse fai finta di non essertene accorto, ma attenzione, tu più che un valente politico, sei una bravissima persona ed un medico talmente umano, a cui tutto è permesso anche di sbagliare nel prendere questa decisione, perchè alla fin fine lascierà i mali come li trova.

Del resto alla maggior parte dei cittadini senigalliesi interessa più il tuo operare di medico che quello di politico, devi credermi. Però non vorremmo neppure, ed intendo quest’ultima tipologia di cittadini, più vicini a te ed un pò meno alla politica, che tu ci metta la tua faccia pulita ed in cambio tu venga ripagato come agnello sacrificale… questa è la politica, ed è per questo, per sola scaramanzia che non posso farti il solito augurio che si fa di “In bocca al lupo“, ma più semplicemente “solo il tempo ci darà risposte” che nel tuo caso vorrei fossero positive per tutti.


Franco Giannini
Già pubblicato su Senigallia Notizie.it

Questi i Commenti dei Lettori di Senigallia Notizie:

conte l.mascetti
2012-03-18 20:35:37
Sig. Giannini deluso dal marcellini, mi farà almeno lei sapere se l'oncologo era con lei all'inaugurazione burla-elettorale del monoblocco dell'ospedale il 17/gennaio/2009? Se ne vergogna? L'ultimo piano è ancora disastrato dopo 26 mesi!
quilly
2012-03-18 23:42:14
Grande Franco. Dici quello che pensi con educazione ma senza tentennamenti e non è facile. A 70 anni hai ancora voglia di imparare e di "crescere". Per me sei un esempio da seguire. Quilly
Franco Giannini
2012-03-19 10:02:05
@ conte.l.mascetti gentile lettore, non posso parlare per Marcellini, perchè in quel periodo collaboravo con lui, ma come credo che non gli sarà difficile comprendere, non ero la sua governante e di conseguenza non conosco in quel giorno del 17 gennaio del 2009 quali fossero i suoi (di Marcellini) gli impegni. Con molta probabilità, da ottimo professionista quale è, posso immaginare che mentre altri tagliavano i nastri, lui era di turno nel suo studio nel reparto di Oncologia. Per quanto mi riguarda posso dirgli che assolutamente NO, non mi vergogno, semplicemente perchè ai tagli dei nastri non sono uso partecipare. Lei ha il click facile, vada a vedere se nel suo archivio possiede un mio scatto in simili sceneggiate. Le spiego anche i motivi. Credo che l' inaugurazione di un'opera al servizio del pubblico, salvo che non lo si faccia per un comparsata pubblicitaria ai fini di una visibilità elettorale, ma allora è un altro discorso (e vedrà che troverà sempre i soliti volti con su il sorriso usa e getta), sarebbe una cosa assolutamente da abolire. Senza dare fiato alle trombe dovrebbe semplicemente entrare in servizio.
Franco Giannini
2012-03-19 10:13:40
@ Quilly a parte il caffè pagato... ma sai Simo, come si dice ad Ancona ? "...a mangiare la m...a ci vuole coraggio" nel senso che a dir la verità a volte si perdono gli amici, ma sai quelli del valore di Facebook. Ho scritto quello che ho scritto, invece perchè so di non perdere quella, a cui tengo, di Massimo che stimo come uomo, punto!! Del resto già glielo avevo preceduto verbalmente più volte il sopra detto contenuto, e conoscendolo so che non si sarebbe offeso, ma avrebbe valutato e poi alla fine avrebbe fatto quello che riteneva più opportuno. E così è avvenuto!! Ma almeno la mia coscienza è a posto.

sabato 22 gennaio 2011

TRE AMICI AL BUNGA BAR


di Franco Giannini

...in attesa delle scrofe

Eccheccevò”, esclamava il bravo Giobbe Covatta, in una pubblità per sottolineare la semplicità con cui lo si poteva aiutare a svolgere le sue opere umanitarie a fin di bene per i bambini africani.

E' forse, che ispirati da questo modello francescano, alcuni amici hanno pensato di imitarlo facendo, con altrettanta semplicità, del bene nei confronti di ingenue, spensierate quanto sfortunate ragazzine bisognose per lo più di tanto paterno affetto.

Del resto, agli amici non mancava nulla: i soldi sembra circolassero, frutto di vecchi craxiani sacrifici, l'amore paterno anche, vista la loro età, la logistica non era un problema grazie ai mq. che la “Milano che conta” metteva loro a disposizione, il reperimento, pardon, la ricerca di queste vergini bisognose da beneficare era affidata solo a gente di mestiere abituata a vivere ogni giorno tra “la gente del popolo”, tra “le miserie del mondo dei lustrini e paillettes”, la voglia poi... di arrivare al dunque, quella non mancava di certo.

Ma come ben si sa, l'invidia è una gran brutta bestia, e le anime buone, come quelle di questi filantropi amici, sono destinate, sempre, come le pecorelle, ad essere sbranate, prima o poi, dai famelici “lupi” del perbenismo e della Legge.

Ehhh!!! ma si sa, oggi i tempi son cambiati, non si affronta più la vittima sacrificale direttamente al pascolo, i “lupi” si sono tecnologizzati. Uno non è più libero di “pascolare” neppure tra le mura di casa sua, oltretutto quando completamente indifeso, ci si sta facendo del bene non egoisticamente, ma facendolo logicamente anche alle altre. Ohhh...non puoi più fare una telefonata organizzativa che ti intercettano e con una mentalità deviata, retrograda e bigotta vedono il male su tutto ciò che uno dice o fa... sputtanandoti come un qualsiasi farabutto.

Cene, balli, bagni, massaggi, canti, barzellette, battute, spiritosaggini, carinerie, qualche migliaio di euro per le spesuccie... del resto erano ragazze che soffrivano e comprensibilmente tutto ciò serviva per sollevare i morali. Morali che, per qualcuno, superata la settantina, non sono più così facili d' alzare come si vuol far credere e se non ci si fa aiutare con la bocca...

Ma nulla di nulla e mai comunque che si possano considerare delle sconcezze.

Tre amici di piacevoli, amene, benevole serate conviviali, che da benefattori, da uomini in odore si santità, sono stati mutati, dai persecutori Lupi cattivi in pervertiti puttanieri e pedofili.

Non sarà vero, ma io credo ai Lupi.

L'opinione pubblica deve sapere che sono 17 anni che i Lupi provano ad incastrare animi così “candidi” colpevoli di tali assurdità o simili, ma non sono mai riusciti ad incastrare il satiro satrapo principale, perchè sempre “unto” e “viscido” in modo tale da sgusciare dalle mani di una Giustizia a volte troppo lenta e con maglie troppo larghe.

ma visto mai che però questa volta quel 17 portasse sfiga (questa volta preceduta dalla S) a qualcuno e...fusse che fusse la volta b'na per levarci dai piedi definitivamente 'sti maiali con le sue scrofe e i suoi leccapiedi ?

giovedì 7 agosto 2008

BISOGNO DI SICUREZZA...ANCHE ECONOMICA...


di Dario Petrolati

Senza clamore.
Ad Albignasego, comune ricco gestito dalla Lega in periferia di Padova.
I vigili , la squadra del buon costume, men che meno i soldatini mandati da Roma, osano entrare in case private di gente normale, a meno che non siano chiamati per fatti di cronaca.
Ora succede che in sei famiglie, tanta è la conta sino ad ora, per BISOGNO, parola che non giustifica ed ammette male interpretazioni, madri con figli a carico siano costrette a praticare meretricio in casa, sul letto matrimoniale.
Ed il quotidiano locale patavino mette l' articolo in bella evidenza come se si trattasse di malo affare, fatto di cronaca nera - giustizialista chè la Città del Santo non può sopportare un simile affronto, non bastavano già le strade sorvegliate ora nel buio più nero mentre Zanonato si pavoneggia come uno dei più morali sindaci d' Italia, 500 euro è la salata multa per chi viene trovato fermo, intenzionato a trattare con le puttane da strada.
La vergogna di non sentire responsabilità per quelle famiglie normali che hanno dovuto scegliere, perchè costrette da bisogni ormai ossessivi, non turba le vacanze e le chiacchiere delle belle famiglie che gestiscono il bel Nord-Est, terra di ricchezza e di conquista che ancora rimpiange gli Asburgo chè sapevano fare di conto e tenere l' ordine e separate le classi sociali, si usava il " comandi ?".
Gli eletti dal popolo dicono e fanno operazioni di finanza internazionale, tanto che gli enormi palazzi di solo vetro da cui si vede fuori ma il contenuto manco s' immagina, cambiano nomi con una rapidità incredibile e sono matrimoni-fusioni di banche e finanziarie dalla storia antica che parlano lingue informatiche .
Mescolano indifferenti i Monti Senesi e le Olandesi-Ispaniche,non si vede la valuta ormai, si immagina .
Di notte Tokio chiama ed una macchina agli antipodi risponde senza che ci sia necessità logica, la famosa finanza creativa che sempre Tremonti ha in bocca fa e disfa, prevede e nega poi il giorno dopo.
Così che se poco tempo fa esisteva la razza padrona e ci volevano le raccomandazioni del prete per trovare lavoro, ora anno 2008-agosto-, per non finire chissà dove e non si sa quando, si arriva alla prostituzione di quartiere. Altro che Pechino - Olimpiadi, Pace e Guerre, siamo sotto casa anzi dentro ad avere il senso, la puzza, della dignità perduta, i sorrisi spenti e le pessime previsioni che nessuno osa più nemmeno pensare a breve raggio.
E fino a pochi mesi fa c' era un galoppatoio da quelle parti, una discoteca del sabato sera, il lunedì macchine fuori strada con ragazzi imbottiti di droga.
Adesso così, come se nessuno lo prevedesse , si scoprono famiglie che si vendono, furie di genitori e figlie.
Galoppa sempre più celere un senso di disfatta come in un film ultimo di Bergman, più tardi la gente chissà se commenterà oppure si sentirà meno sola, prendendo esempio da vicini più realisti,vinti.