Visualizzazione post con etichetta destate la festa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta destate la festa. Mostra tutti i post

mercoledì 21 agosto 2013

P, come Progetto, Precedere, Programmare, Pianificare, Prevedere.

Dopo il temporale d'Agosto, rinfresca il bosco...

Gli eventi più importanti in agenda, la Fiera Campionaria e quella di Sant'Agostino, poi ancora "Pane Nostrum", infine la solita polemica sugli stabilimenti balneari e i bar e ristoranti chiusi anticipatamente rispetto ad altri luoghi di villeggiatura e poi la ciliegina sulla torta : i dati ufficiali, semiufficiali, seri e meno seri, di come è andata la stagione turistica. Per alcuni i dati con segno positivo ed altri con quello negativo.
I dati resteranno, come lo sono del resto ogni anno, privi di fondamento e quindi dovremmo accontentarci di ritenerli più o meno credibili facendo affidamento solamente sulla parola di chi li esterna. Le città turistiche, come tutte le città, non sono caselli autostradali, dove entri o esci lasciando il tuo passaggio registrato. Ci si basa su colpi d'occhio, che lasciano sempre un giudizio molto personale, a seconda da che occhio provengono. Una "marea" di gente oppure il classico "non c'è un'anima".
Lo stesso metro, del resto, che si usa, al termine di ogni grande evento, sia per il numero dei partecipanti, sia per la bontà dei servizi, sia per la soddisfazione globale che questo ha riservato.

E' terminata domenica 18 la settimana di "Destate la Festa 2013". Ho atteso allora che trascorresse il lunedì ed il martedì, prima di scrivere che il tutto si era svolto regolarmente. Ho atteso, anche se ero convinto che perdevo solo del tempo, di leggere sui giornali cartacei e non, notizie che invece nel corso di altri eventi si leggono con frequenza. Il lavoro delle Forze dell'Ordine, degli addetti al Pronto Soccorso, degli Operatori Ecologici, l'uso dei Servizi Igienici, sono rientrati nella normalità. 
La stessa cosa dicasi per il Caterraduno, per la Festa (che io voglio continuare a chiamare) dell'Unità. Idem per la Sagra del Pesce al Cesano, come pure per la recentissima Festa della Cesanella o per la Festa dei Sapori di Casa Nostra al Foro Annonario.

Ci credo, potrebbe dire qualcuno, le masse di partecipanti sono notevolmente diverse. Il che non farebbe una piega ed avrebbe perfettamente ragione, salvo dicesse che "dico ciò perchè ce l'ho con il Summer Jamboree". 
Allora tengo a puntualizzare che mi piaccia o meno personalmente, non ha grande importanza, perchè ritengo che una città che si autodefinisce vocata al turismo e che con questo è obbligata a convivere per poter sopravvivere, non può sperare che gli ospiti che vengono nella nostra spiaggia siano disposti ad accontentarsi della sabbia di velluto e dell'acqua cristallina del mare (e non sempre!). Un luogo di vacanza è quel luogo dove uno si riposa dai tanti problemi che la vita (in principal modo di questi tempi) gli riserva. E' un luogo dove, tutti i vacanzieri lo sanno, in maniera più o meno evidente ed intelligente si viene o si può essere "spellati". Ma bisogna offrirgli anche qualche cosa che non sia la sdraia e l'ombrellone. Quindi ben venga anche il JB. Ben venga la musica, i colori, le maschere, anche il rumore. Però, c'è un però. Ogni moneta ha il suo rovescio.
Abbiamo 14 km. di spiaggia, bene la vogliamo dividere in tre? Il luogo centrale, quello più IN, quello della Rotonda riservato a chi vuol vivere una vacanza allegra rumorosa 24h su 24, quello a Nord riservato a chi piace "vivere", ma anche riposarsi, ed infine quello a Sud.... sveglia alle 5, passeggiata pediluvio, giornale, bagnetto, pranzo alle 11 come negli ospedali, riposino fino alle 17, bocce o scopa (carte!), poi cena alle 19 (giusto perchè è estate e sono in vacanza), TV e alle 22, a nanna... per Pensionati in cerca di nulla!
Dico sempre che la Senigallia Turistica deve ancora scegliere e decidere che cosa farà da grande. Non può certo pretendere di fare la Grande aggiungendo solo stelle agli alberghi e definendo ogni piccola comodità (poche veramente!) come una Eccellenza. Comincio a pensare che se ne abbiamo una è solo quella del titolo che va riservato al nostro Vescovo!
 
Allora "Per una parete grande, ci vuole un pennello grande", recita uno spot televisivo, che prosegue con "non serve un pennello grande ma un Grande pennello". L'allusione logicamente è alla qualità!
Se in un evento di giovani per i giovani, nessuno si è ubriacato, le piazze sono rimaste pulite, se la musica avrà anche infastidito, ma non più di tanto, se si è rimasti dentro le regole, evidentemente è perchè, oltre al numero inferiore di partecipanti, dietro le spalle di questi ragazzi, c'è un'Organizzazione impeccabile, Pulizia, un progetto pianificato da tempo e per tempo, una capacità nel prevedere ed anticipare certe eventuali situazioni e poi ragazzi i cui zaini erano strapieni, non di bottiglie, ma di tanta buona educazione... che, diciamolo a bassa voce, hanno "trafugato" alle proprie famiglie.
Vogliamo parlare delle Feste, delle Sagre? Non si parla di ragazzi, si parla di donne ed uomini adulti, di gente che fino ad ieri lavoravano in fabbrica e seppur stanchi andavano, vanno, a cuocere salsicce gratuitamente e per un ideale, ed oggi, ancor più imbufaliti che mai. Precari, disoccupati, in cassa integrazione, se vuoi provare a perchè tutto funziona nel modo giusto, provate ad andarci a fare gli spiritosi o i prepotenti sotto l'effetto dell'alcol. Vedrete il trattamento che vi verrà riservato! E così anche negli altri vari eventi di cui ho parlato. Perchè c'è sempre pulizia? Al massimo entro 24 h non trovi più una carta?

Perchè, il contrario invece avviene solo nelle varie "Notti" o durante il SJ? Sarà solo perchè la gente vuole denigrare, il "SJ" oppure screditare la "Notte Bianca" o quella della "Rotonda"? Oppure si comprende che c'è una "falla sulla barca", ma da fastidio il sentirsi criticati? Male, perchè un conto è "sputare" sulla bontà dell'evento inteso come richiamo, altra cosa è accettare la critica, analizzarla e cercare la soluzione per migliorare. Non mi si venga a dire che lo si fa, ed è stato sempre fatto, perchè almeno alla luce dei fatti, dai risultati ciò non risulta. Non sarà allora che gli eventi sono divenuti talmente grandi che la situazione  sfugge spesso di mano? E se sfugge di mano, ci sarà un perchè? Che sia la mancanza di capacità di gestirli? Di prevenire determinate situazioni? Una cattiva programmazione? Magari neppure cattiva, ma solo troppo tardiva e fatta all'ultimo momento. Che sia carenza del numero e dei mezzi delle F.O.? Se così fosse, perchè non impiegare a supporto di queste  un numero di assistenti  come si usa fare oggi negli stadi? I parcheggi sono o non sono sufficienti ? Sono pochi o sono solo dislocati male? Sono in giusta quantità, ma  quello che mancano sono le navette? I bagni sono pochi? E se gli addetti ai lavori (Bar-Ristoranti-Pizzerie) evitano di far usare i propri, un motivo pure ci sarà? Le spese per gli interventi di Pronto Soccorso dovuti ad eccessiva ebbrezza di molti pargoli e non, li vogliamo far pagare ai genitori o ai diretti interessati? Chissà che andando a toccare le tasche non si ottenga qualche miglioramento.
E per concludere, come diceva un mio amico, finito il JB... viva il JB,... ma anche gli altri eventi, aggiungo io, però riveduti, corretti, programmati, e rispettosi delle leggi in vigore, che se insufficienti vanno aggiornate, migliorate e se c'è bisogno, inasprite! Insomma se deve esserci festa che Festa sia veramente!
Franco Giannini

lunedì 30 gennaio 2012

La predizione apocalittica dei Maia è rimandata a data da destinarsi!


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Perché tanta sicurezza? Per aver assistito ai primi provini del Musical "Come l'Aurora"!

Il timore per chi scrive, come del resto, credo, anche per chi disegna, chi dipinge o chi compone musica, sta in quel primo atto, che può essere il vergare la prima parola, un primo tratto di matita, lo stendere la prima pennellata di colore o segnare sul pentagramma la prima nota.

Mi trovavo solo pochi istanti fa, proprio in questo frangente, attendevo un input che mi facesse cominciare a stendere queste righe, quando mi è giunta in aiuto questa frase su cui ho buttato gli occhi postata sulle pagine di Facebook e che riguardava, guarda caso, le sensazioni di una persona presente ai provini del nuovo Musical in “fase di allestimento” programmati dai giovani organizzatori di Destate la Festa 2012: “Al di là dell’esito finale dei provini, siete stati davvero tutti fantastici e meravigliosi e il prossimo che sentirò dire ’i giovani d’oggi…tutti svogliati e nullafacenti’ gli tiro un microfono in testa! Voi siete i giovani d’oggi….“. Ed il bello di questa frase sta nel fatto che a tirare quel virtuale microfono in testa, sarebbe un uomo di pace, qual’è Don Davide Barazzoni, il giovane tra i giovani. Ma come dargli torto, dopo aver assistito ai provini di canto e recitazione?

Già al primo incontro, domenica 18 gennaio alla presentazione del Musical, guardandomi attorno, osservavo questi volti puliti, giovani, che per darsi più un tono ed un’età più adulta, portavano barbe incolte (qualche pelo isolato come le molecole di sodio nella famosa acqua), così come pure lo erano i pizzetti ed i baffetti. Cercavano di essere disinvolti, ma si vedeva chiaramente la loro malcelata timidezza che però svaniva d’incanto appena si potevano tuffare nel gruppo. Allora divenivano immediatamente più espansivi, più caciaroni, più allegri e disinvolti.

Avevo notato in quell’occasione, che da brava gioventù, quello che avevano a loro disposizione era il fattore tempo, per cui sembrava si fossero dimenticati di aver dato un appuntamento con l’indicazione di un orario da rispettare e che regolarmente non hanno rispettato.
Ma devo dire che mi sono trovato a ringraziare questo ritardo perché mi ha dato l’opportunità di conoscere giovani interessanti che vorrei potessero arricchire quella vetrina della mia rubrica di ricordi personali di “personaggi celebri, ma modesti” della vita cittadina.

Già in fase di presentazione di questo nuovo lavoro musico-teatrale, su di un palcoscenico “rasoterra”, si sono succeduti personaggi, che malgrado la loro età non superi i trentanni, sono passati da un ruolo di attori principali (dopo due o tre spettacoli) a quello meno visibile, ma ancor più importante, d’insegnanti dietro le quinte. Un Largo ai Giovani (anche se il loro è un po troppo anticipato), un avvicendamento generazionale, auspicabile e da cui dovrebbero prendere esempio gli esponenti della nostra malandata Politica Nazionale.

Non starò ad illustrare più di tanto la trama del Musical, se non che sarà imperniato sul risultato di una scommessa che scaturisce dalla lotta quotidiana tra i rappresentanti del “Bene” e del “Male”, con le loro influenze proiettate su quello che è un giovane di oggi con tutti i suoi pro e contro.
Per conoscere l’esito della scommessa, logicamente dovrete intervenire allo spettacolo che si terrà alla metà di agosto nei giardini della Rocca. Il tempo per maggiori precisazioni, credo comunque non manchi.

Quest’anno i “Giovani”, hanno voluto gettare il cuore oltre l’ostacolo ed incuranti delle difficoltà che andranno ad incontrare, si sono voluti cimentare in cose da “Adulti” e per di più “Bravi”.
Testi, musiche, coreografie, costumi… tutto nuovo, senza dover andare a riesumare opere già conosciute e scopiazzare interpretazioni che mai calzano perfettamente da attore ad attore, per fattori che vanno dalle diverse capacità di recitazione, al timbro di voce, dalla postura sul palcoscenico alla sensibilità personale che ciascuno possiede.

Facile a dirsi, pensavo, ma metterlo in pratica poi, sarà molto, ma molto più difficile. Beh! Mi sbagliavo. Si mi sbagliavo, perchè la determinazione con cui si sono presentati già a questo primo appuntamento i nostri nuovi pilastri del dietro le quinte, mi ha veramente sorpreso e stupito. Si dice in questi casi, che i nomi solitamente non si fanno onde evitare dimenticanze, ma io voglio correre questo rischio mettendoci la mia faccia, pronto a ricevere i rimproveri di quel qualcuno che avrò sicuramente dimenticherò, involontariamente, tra le pieghe delle quinte, riconsegnando giustamente a Cesare ciò che è di Cesare:

Presentatore
, Curatore testi e Responsabile Pastorale Giovanile Diocesana: Don Davide Barazzoni
Regia e coreografia: Francesca Berardi e Caterina Mancinelli
Direzione Musicale e coro: Davide Caprari e Federico Zoppi
Testi: Maria Savini e Don Andrea Franceschini
Scenografie e costumi: Caterina Mancinelli – Isabella Iampieretti – Gaetano Curzi – Giulia Pongetti – Luca Paternoster
Pubblicità e “Media”: Diego Bossoletti – Francesco Salvatori – Francesco Sabbatini
Inoltre, non a caso, in quel tavolo degli esaminatori è stato creato saggiamente uno spazio per far posto ad un acquisto importante, un certo Marco Fulgenzi di Chiaravalle già regista del musical di “Piazza Speranza“, musical della vicaria di Chiaravalle che ha coinvolto genitori, ragazzi delle varie realtà locali (come oratorio,centro sociale ecc) che hanno portato anche al CEN (Congresso Eucaristico Nazionale alla Mole questo settembre) e una replica anche sul sagrato di Loreto. E scusate se è poco!

20 e più gli iscritti ai provini di recitazione e canto. Da quello che ho potuto osservare, molto il materiale artistico di buon livello su cui lavorare, tanto da poter dire che forse il compito più difficile spetterà proprio a chi dovrà operare la scelta dei ruoli. Anche se vero è, che è sempre preferibile lavorare sul tanto buono, piuttosto che sul poco e pure mediocre.

Gli esaminatori, comunque sono sempre scesi nei panni degli esaminati, cercando di aiutarli a sciogliersi dell’immancabile fattore emotivo che all’inizio gela chiunque. La prima esaminanda, ricordo che era una sedicenne cantante, parlava con un filino di voce. Poi, con la professionalità di uno psicologo più che di registi, l’hanno messa a suo agio facendola parlare un po’ instaurando il clima amichevole con il quale sono stati trattati poi anche tutti gli altri partecipanti. Ricordo che ha cominciato a cantare quasi sottovoce, ma poi ha preso sicurezza ed ha avuto un crescendo rossiniano conclusosi con, anche se appena accennato e sempre un pò vergognosa, qualche passo e qualche mossetta sulla musica di Can-Can.
Per dare un tono di multietnicità ai provini, anche una ragazza di colore, che mi ha stupito positivamente con una sua più che discreta interpretazione di “Amor Mio” di Mina.
Da quello che ho potuto percepire, la difficoltà maggiore sembra stia nel trovare una voce acuta femminile che riesca a tenere le note alte di quel brano “bello e impossibile” scritto da Davide Caprari per l’occasione. Ma è anche vero, visto la bella piega che sta prendendo questa iniziativa, che “una su mille” la si troverà. La tenacia è una cosa che non vi manca.

Per concludere, rubo nuovamente un pensiero di Don Davide Barazzoni che condivido in toto, perchè uscendo dalla sala è quello che anch’io ho constatato e provato: “Ragazzi che emozione entrare alla Casa della Gioventù e vedere tutti voi ’in ansia’ per i provini… facce belle, gioiose, con il gusto di provare a buttarsi, con il coraggio di mettersi alla prova, con la consapevolezza che la bellezza di uno diventa ricchezza per tutti! Grazie davvero a voi che siete venuti, perchè ci avete regalato emozioni e sorrisi…

sabato 14 gennaio 2012

L'inverno sta passando e ...“Destate la Festa” tornerà

di Franco Giannini

...malgrado si dica sarà un anno, il 2012, funestato oltre che dalle profezie Maya, anche dal suo essere bisestile.

Si inizia con il primo incontro Domenica 15 Gennaio alle ore 18 alla Casa della Gioventù.
E le disgrazie non sembrano finire qui, perché pare che a scompaginare le uova nel paniere, a seguire passo per passo con le sue “osservazioni” quello che i Giovani di “Destate la Festa” si sono ripromessi di portare avanti, sarò ancora io, un “Brontolone” di cui si sarebbe potuto fare proprio a meno.

Ho saputo però della loro nuova iniziativa attraverso un gradito invito che ho subito accettato. Tengo anche a precisare che lodo a prescindere fin d’ora, il coraggio che dimostrano e la loro volontà ad andare avanti. Dico questo anche perché a suo tempo ebbi a criticare le loro prime rappresentazioni di “Forza Venite Gente” il “Piccolo Principe” e “Jesus Christ Superstar”non sempre con lo stesso metro di misura. Le prime due volte positivamente e l’ultima con qualche critica negativa, che venne giudicata ingiusta e quindi non ben accolta. Forse avevano ragione i ragazzi? Non lo so, comunque sia e voglio ripeterlo, quello che scrissi lo feci senza cattiveria alcuna e mi scusati a suo tempo, per le mie osservazioni e non critiche (non sono assolutamente un critico) che ad alcuni apparvero troppo severe, ingiuste e soprattutto errate. Osservazioni però che mi sembrarono e continuo a pensarlo, in linea di massima, obiettive e sicuramente in buona fede. Dico questo, perché non vorrei che il mio lavoro di osservatore fosse, a prescindere, buonista solo per farmi “perdonare” la passata cattiveria. Vorrei essere l’occhio obiettivo non del critico, ma dello spettatore della strada, comunque sia senza alcuna cattiveria. Del resto che beneficio me ne deriverebbe?
Dicevo appunto che mi è giunto l’invito a seguire questo nuovo lavoro che so non sarà, almeno da quello che mi risulta, il solito “copia-incolla” teatrale, ma un lavoro in cui ognuno metterà la volontà, il desiderio, la gioia di partecipare in qualsiasi modo. Sarà una cosa ben più “tosta”, tanto più “tosta”, perché si tratterrà d’ ideare, scrivere, recitare, musicare in toto un’opera nuova, da “Dilettanti” allo sbaraglio. Che sanno bene però, in fin dei conti non lo sono. Consapevoli che non c’è miglior dilettante che con il suo entusiasmo, la sua passione, la sua ricerca di perfezionismo, tende con queste sue doti a livellare quel gradino che lo porterà ad essere un professionista. E questo essi lo sono. La cosa più importante già l’hanno messa: la volontà di fare qualche cosa di nuovo, mettendoci le loro facie giovani, pulite e spregiudicate nel contempo. Poi c’è il titolo, altra cosa sempre difficile da trovare e fatto in modo che colpisca la curiosità e l’interesse del pubblico :“Come L’Aurora. Apocalisse 2012”.
Ripeto l’appuntamento di Domenica 15 Gennaio alle ore 18,00 alla Casa della Gioventù, del primo incontro preparatorio ed aperto a quanti vorranno partecipare sia come personale calcante la scena (Attori ecc), sia come personaggi del dietro le quinte (Grafici, costumisti ecc.).
Qui comunque, potete trovare quanto vi necessita al fine informativo.
https://www.facebook.com/video/video.php?v=333432483341394
https://www.facebook.com/ComeLAurora
In quanto a me, sarò ben lieto di seguire il proseguo dei lavori, libero di scrivere quello che riterrò più giusto, sempre che sia ben accetto a tutti. Fin d’ora, comunque sia, un augurio a tutti di buon lavoro e di un brillante risultato.

domenica 22 agosto 2010

"Jesus Christ Superstar" in versione Destate la Festa a Senigallia











di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

…cioè il musical visto con gli occhi dei ragazzi… e di qualche genitore!

La trama logicamente non è stata modificata, continua ad essere quella del musical originale, la storia di un tradito, narrata sotto il punto di vista del suo stesso traditore: Gesù e Giuda, l’amico più fidato. Come pure le musiche, mentre invece è stata mutata la lingua originale, dall’inglese in italiano. Qualcuno, per questo, forse storcerà il naso, ma credo che sia il modo più idoneo per far conoscere certi lavori teatrali stranieri, alla moltitudine del popolo. Certo qualche cosa si perderà per strada, ma qualche spettatore in più si acquisterà anche, in questo cammino che deve essere prima di tutto divulgativo, culturale.

Dicevo che la trama non è stata modificata, ma ad ogni spettacolo messo in scena, il regista ha voluto dare alle figure del Giuda e del Cristo una visione personale relativamente alle situazioni vissute in quello specifico momento, o passate o proiettate nel futuro.

Francesca Berardi, organizzatrice, animatrice, cantante, ballerina, coreografa ed oramai anche affermata regista di Destate la Festa (ora però è il momento delle scelte…), ha voluto portare la storia di duemila anni fa trasponendola ai ragazzi di oggi, con i loro dubbi, i loro pensieri, le loro illusioni, i loro problemi, le loro reazioni, i loro caos ed i cocktail di emozioni che ogni giorno devono e dobbiamo bere, fatti di notizie relative a guerre, oppressioni, abusi di potere, vita e morte, fede, amicizia e tradimento.

Uno spettacolo, comunque, quello di domenica sera, 15 agosto - ma si badi bene, il mio è solo un giudizio del tutto personale - fatto di tante luci e di qualche ombra. Però, come direbbe un giudice di tribunale, cosa che io non lo sono e quindi il mio è un giudizio da leggere e cestinare, con prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti. Vale a dire più positivo che negativo.

Ed allora le Luci.
Suggestivi, come sempre, i giardini della Rocca, ma in special modo in questo caso, perché lo sfondo delle mura rispetto al palco, portava a far salire lo sguardo su, in alto, sui bastioni di questo castello-fortezza, lo faceva soffermare sulle arcate sopra il ponte, poi sulle bandiere, per poi quasi ad attendere quell’ordine immaginato dell’attacco e l’imminente scontro tra crociati e saraceni… Qui i tempi narrati erano antecedenti, ma almeno in me hanno rievocato quelle che furono le battaglie cristiane in difesa della fede. Ed in fin dei conti di Fede anche domenica sera si parlava.

Del resto anche il musical è iniziato con un reale “assalto dei ragazzi” sul palco, capitanati da un Cristo rappresentato da Rodolfo Papini con un’espressività toccante che ha raggiunto il suo apice nella rappresentazione della crocifissione e nel “quadro” del Cristo morto tra le braccia della Madonna.
Non da meno è stato, artisticamente parlando, la figura di Giuda, alias Filippo Di Capua, bravo nella recitazione e discreto nel canto con il massimo del rendimento nella fase finale con l’interpretazione superba del “fermo immagine” della sua “morte teatrale” con un’espressività toccante e suggestiva. Veramente bravo.
Altra discreta voce, oltre che un celestiale bel viso, quella della Maddalena, alias Aurora Simoncioni.

Roberto Tarsi, nel personaggio di Simone Zelota, è sempre lui… migliorato, ma è il Cantante, bravo nell’interpretazione espressiva, ed ancor più in quella canora e difficoltosa perchè espressa nel corso di un atletico ballo. Non me ne vogliano gli altri ragazzi, ma sicuramente il migliore tra tutti, ben impostato… anche se c’è da dire che è il più “professionista” dei dilettanti, con le sue presenze in spettacoli di rilevanza nazionale.

Ottima l’orchestra, come pure il coro e la direzione da parte di Caterina Mancinelli
Sul corpo di ballo devo fare un discorso a parte. Le più “piccoline” mi sono sembrate, migliorate e più a tempo. L’anno passato, qualcuno, in un commento, aveva fatto presente che almeno avrebbero dovuto frequentare una palestra. Bene, le ragazzine hanno seguito il consiglio ed i risultati si sono veduti… non sono delle ballerine classiche, ma certamente ci hanno messo lo stesso impegno. Per le ballerine con la B se non proprio maiuscola ma almeno evidenziata, certamente più ballerine, l’impostazione della scuola era evidente. Facendo un apprezzamento a voce alta sui balletti con una mia vicina di sedia, mamma di una ragazza che studia danza classica, mi son sentito dire “…il ballo è ben altra cosa…” “Vero, signora - le ho risposto - si tolga dalla testa la scuola della danza classica e provi ad osservare la sola volontà di fare di queste ragazze. Non so quante di loro sono iscritte a scuola di danza… Ma sa anche a scuola di danza, in quante sanno poi realmente ballare e quante credono solo di saperlo fare e quante riusciranno a sfondare e quante invece resteranno eternamente delle illuse? Qui nessuna si sente ballerina ed in loro c‘è solo il piacere di partecipare, di divertirsi e non certamente di emergere! Punto!”.

L’onore di questo loro miglioramento, non so a chi tributarlo se a Luisanna Gresta, la coreografa di gran parte delle Ballerine senigalliesi emerse, emergenti o che emergeranno, o a Francesca Berardi. Comunque sia, i complimenti ad entrambe per il lavoro svolto e gli evidenti progressi ottenuti. Bellissima la coreografia finale con i costumi bianchi frastagliati sulle braccia…

Un ultimo plauso, va alla Madonna interpretata da Giorgia Giacomini che per motivi di sceneggiatura si è vista poco, ma che con quel suo urlo finale, si, con un solo urlo di madre colpita dal dolore per la morte del Figlio Suo, molto toccante e struggente, ha raccolto l’attenzione di tutto il pubblico, colpendolo al cuore.

Ed ora le ombre… è spiacevole farlo.
Pregherei però, chi si sente colpito, di leggerle come chiave di desiderio da parte mia di voler collaborare, più che di quello di voler solo colpevolizzare.

Ed allora:
Il Musical Jesus Christ Superstar a Destate la Festa a SenigalliaLogistica. Semplicemente un esempio che chiarisce tutto e può aiutare. I ragazzi preposti all’organizzazione, con le magliette bianche del 25° di Destate, seduti in prima fila. Prima una fila, poi due, poi tre, poi l’invito al pubblico a farsi più indietro e più di lato, perché dovevano passare i ballerini. Facendo queste operazioni facevano retrocedere chi già era lì dalle 19. Ad un certo punto un genitore del pubblico che aveva la bimba di 7 anni circa lì davanti, rivolgendosi garbatamente ad una ragazza dell’organizzazione, seduta anche lei lì, che “ordinava” di retrocedere ancora, le faceva presente che “loro” erano già lì dalle 19. Risposta della ragazza con tono saputello: ”…ci scusi sa, ma siamo dell’organizzazione e tutto questo lo abbiamo fatto noi…!”. Replica del genitore: ”…No signorina, allora ci scusi lei, se sapevamo che avremmo infastidito e che lo spettacolo era solo per voi intimi, avremmo fatto meno a venire. Ma visto che lei è un’organizzatrice mi permetta di dirle… poteva anche delimitare prima, lo spazio che le necessitava…”.

Service. Il microfono di Ponzio Pilato (Pierluigi Piaggesi) ha lasciato a desiderare sia alla prima uscita che alla seconda, con scariche e detonazione, replicando i difetti. Forse il cambiarlo immediatamente avrebbe risolto il problema.

Amplificatori. Chi ne ha subito maggiormente della loro potenza, le voci degli interpreti e quelle del coro. Si sentiva la nusica, ma solo questa. Colgo l’occasione per inserire una nota di merito a tutti i musicisti diretti da Davide Caprari ed ai coristi. Un particolare “bravo!” al mitico Roberto Chiostergi, che ha curato gli arrangiamenti musicali unitamente all’oramai onnipresente David Berardi che invece ne ha adattato i testi.

Luci. Illuminato più il pubblico che il palco. Le luci non sono importanti, ma importantissime perché creano sensazioni, suggestioni, fungono ora da quinte ed ora da sipario. Solo le forze dell’ordine, possono puntarle in viso ai ricercati…

Costumi. tutto bene, fintanto che non mi è saltato agli occhi la sciarpa o scialle, non so come definirlo, rosso della Maddalena e non solo, con sfilacciamenti evidenti. Sarebbe bastato un semplice orlo… Poi quel colore rosso del costume di Giuda… in molti lo avevano scambiato per il Diavolo. Nel film vestiva un costume arancione… ma o si copia per bene…

Coro e musica. Ubicati al lato del palco, quasi non facessero parte dello spettacolo, dimenticati in un angolo. Forse sarebbe stato meglio metterli allora al posto di quella signorina di cui ho parlato prima.

Entrata. Se si voleva rappresentare l’allegra e gioiosa confusione che i ragazzi fanno sempre, beh ci si è riusciti in modo magistrale; se invece si voleva rappresentare dell’altro, allora, con tutta sincerità e per mia assoluta colpa, non sono riuscito a comprenderlo e fin che non lo comprendo, per me, resterà solo della semplice confusione gratuita ed inutile.

Writers. Fanno parte del mondo giovanile di oggi, come le loro scritte: Verità, Pace, Violenza, Amore, che rientravano anche nei contenuti del musical, ma tenerli lì, sul palco, a ricopiare una scritta per oltre due ore, mi è sembrato eccessivo ed inutile ai fini dello spettacolo per se stesso.

Non so se ci sarà una replica alla Fenice, sono però certo che se così fosse, lo spettacolo ne verrebbe sicuramente a beneficiare limando sulle suddette ombre. Qualche suggerimento se mi è permesso: ingresso a pagamento con un contributo minimo, posti a sedere numerati, spettacolo ripetuto in due o tre serate, più passaggio in sala, come si fa nella Santa Messa, per la raccolta delle offerte. Cercare, in futuro, di pensare ad opere, anche se di minor grido, ma più possibili da rappresentare in spazi ridotti, guardando non solo a quelli disponibili a Senigallia, ma anche a quelli del circondario. Avete oramai un buon cast di ottimi ragazzi che, per questo, va seguito, valutato ed incentivato a proseguire in questo cammino, nel loro interesse, in quello di Destate la Festa e perché no, in quello dell’intera collettività cittadina, che intanto però vi ringrazia per quanto le avete regalato.

Questi i commenti dei lettori apparsi su 60019.it :

Scritto dall' I.P. 79.26.61.34 il 20/08/2010 ore 01:57
niente da ridire sulle "ombre" dello spettacolo e spero che alcune di queste vengano accolte come un consiglio e non come un modo per attacare il duro lavoro che ogni ragazzo ha svolto per la realizzazione del musical...molto da ridire invece sul "qualche suggerimento" dal momento che l'intero spettacolo si basa sulla gratuità e ciò che lo rende veramente magnifico non sono le luci, i microfoni, le ballerine o l'orlo dello scialle della Maddalena ma il fatto che il musical viene vissuto dai ragazzi come un'opportunità per stringere nuove amicizie, godere della bellezza dello stare insieme e sperimentare il vero messaggio che destate la festa vuole trasmettere ai giovani: l'amore.

Scritto dall' I.P. 79.52.64.185 il 20/08/2010 ore 10:55
Sono profondamente convinto che l'" esperto" che ha scritto questo articolo non abbia afferrato a pieno il significato di questo musical,in pratica non c'ha capito niente ne sullo stile di dlf ne sullo spettacolo che i ragazzi che ne fanno parte mettono in piedi. Con il suo modo,spesso arrogante e cinico, di scrivere si è meritato l'antipatia sia dei ragazzi che hanno fatto il musical sia di quelli che l'hanno visto. Le propongo(con tutto il rispetto del mondo)per la prossima volta che scriverà un articolo su questa "compagnia",di conoscere prima i ragazzi che la compongono poi semmai giudicare i loro spettacoli. Mr B.

Scritto dall' I.P. 79.36.69.155 il 20/08/2010 ore 12:08
C'è solo una cosa che mi lascia perplessa: io non credo affatto che il nostro primo obbiettivo sia divulgativo e culturale. A meno che non siamo tutti d'accordo nel ritenere che divulgato debba essere il profondo senso di amicizia che ci lega, nato non a caso, ma saldo nell'amore di Dio. Penso sinceramente che il musical possa essere l'occasione giusta per permettere a noi ragazzi di spalancare gli occhi del pubblico di fronte alla bellezza. Il mondo a volte se ne dimentica, ma ha così tante potenzialità in sé... Mettersi in gioco, dare il massimo a seconda delle proprie capacità senza competitività o risentimenti, nel puro interesse di produrre qualcosa di bello e - perché no? - che riesca a spalancare anche il cuore, credo che sia tutto questo a muovere tante persone ed a farlo in perfetta armonia , credo che sia questo il nostro primo obbiettivo. So perfettamente che la festa è aperta a chiunque e che non sempre il nostro messaggio giunge a destinazione. Tuttavia mi sembra estremamente riduttivo (anche da parte nostra) chiedere al pubblico di apprendere soltanto un mucchio di nozioni di fronte ad uno spettacolo del genere. Mi piacerebbe che si avanzassero anche pretese, ma pretese costruttive, portatrici di significati e che si vogliano allacciare direttamente al messaggio della festa. L'occhio vuole la sua parte e l'estetica e la competenza sono importanti, ma non più di quanto appena riportato sopra. Questo credo.
organizzatevi meglio con l'acustica
Scritto da peppedepelo il 20/08/2010 ore 12:23
Cari ragazzi e chi legge queste righe possibile che per fare un CHECKSOUND siete stati dalle 16.00 alle 17.30 ma chi è il vostro responsabile TOPO GIGIO?? ancora non vi siete accorti che l'amplificazione è esagerata???chi ha fornito tale amplificazione è del CEPU???? c'è tanta gente ,me compreso imprecava ma ricordatevi che per queste imprecazioni non siamo noi che andremo all'inferno ma voici andrete che ci avete stordito e con chi vi ha dato le autorizzazioni e chiuso occhie orecchie!!!!!
solo lode !!!
Scritto da una mamma il 20/08/2010 ore 14:10
grande emozione al vedere come le ragazze i ragazzi in questo stupendo musical!!! ho visto tanto amore ,trasparenza ,impegno e condivisione dei veri valori della vita!! complimenti a tutti loro1!!

Scritto da Davide Caprari il 20/08/2010 ore 14:11
Ciao Franco! Non ti conosco, e mi piacerebbe sapere qualcosa in più sulle tue competenze artistiche/professionali. Grazie mille
Argomentarsi e in caso criticare...e se si hanno le conoscenze per farlo
Scritto da Carlo il 20/08/2010 ore 14:29
Se non ha visto il film, è inutile che dice allegria. E' il caos che dovevamo rappresentare all'apertura della rappresentazione. Prima di criticare, le cose tocca saperle. Il costume di giuda era rosso, vada su youtube. il coro era messo lì perchè era piccolo il palco per i musicisti. Fonici: Perfezione totale, mai sentito così bene, dato che ero il batterista posso confermarlo. La invito a vedere il musical originale, prima di dire fesserie, per favore...

Scritto dall' I.P. 93.146.98.166 il 20/08/2010 ore 15:23
un bellissimo commento che descrive alla perfezione la pura e semplice superficie dell'intero musical.. mi sembra, non riduttivo, qualcosa di più, finire a parlare di un orlo quando tutto quanto è stato realizzato per cercare di capire sempre meglio cosa significa amare il prossimo.. bisognerebbe prima comprendere la realtà di Destate la Festa per commentare un lavoro che i ragazzi fanno per stare bene insieme.. sicuramente non lo fanno per emergere ( cosa che questo commento invece ha fatto ) e sicuramente sentir parlare di ragazze che dovevano frequentare palestre per migliorare la loro tecnica fa capire come non si è centrato lo snodo fondamentale del tutto.. la gratuità.. il mettersi in gioco unmilmente, con le proprie capacità, con i propri doni.. senza pretese.. cerchiamo di arrivare in profonità alle cose.. perchè p lì che allora acquistano davvero quel senso in più che le rendi speciali..
grandi ragazzi...
Scritto da MEioME il 20/08/2010 ore 19:05
dica semplicemente che lo spettacolo non le è piaciuto, anziche soffermarsi sull'orlo del velo della maddalena... tralaltro mi sembra ingiusto nominare come migliore solo roberto tarsi che si è stato fantastico, ma voliamo parlare di jesu? che nonostante qualche errore se l'è cavata in una parte difficilissima? giuda? grandissimo! i sacerdoti? uno piu brAVO DELL'ALTRO! e anche pilato! unico!!!!! e erode molto divertente e onirico! qui nessuno era professionista, ma credo che hanno dato uttti il meglio di se, ora, se vogliamo trovare dei difetti ci sono stati di sicuro, ma nel complesso credo sia stato molto ma molto meglio di tante fesserie che il teatreo ci propone... la regista nonostante l'età è stata fantastica, e i ragazzisembravano tutti professionisti.... franco, io credo che tu sia un bravo giornalista delle volte, ma questa no, nn lo credo affatto, sai che ti dico? vai a rivedere lo spettacolo alla fenice se si replicherà, e stai attento all'amore che hanno questi ragazzi nei loro occhi, e alla forza di volontà, e vedrai che l'orlo non sarà piu sfilacciato, e forse per una volta ti divertirai!!!!!!

Scritto da marco il 20/08/2010 ore 19:36
Logico che i difetti diano fastidio quando segnalati, ma il problema è che Franco ha sottolineato all'inizio che erano più i pregi che i difetti: "tante luci e di qualche ombra" diceva! Tra l'altro è stato sincero fin dall'inizio, la passione la gratuità e l'amore non erano in discussione. "Pregherei però, chi si sente colpito, di leggerle come chiave di desiderio da parte mia di voler collaborare, più che di quello di voler solo colpevolizzare." scrive Giannini. E allora leggete prima di sentirvi "piccati"...e comunque il bravi non l'ha risparmiato a nessuno...

Scritto da Davide Caprari il 21/08/2010 ore 03:10
Come ho già detto in altra sede non è il problema di dire i problemi che ci sono stati e le pecche, perchè quella è una cosa sincerissima e che, giuro, apprezzo come credo tutti apprezzino. Il problema, a mio parere, risiede solo ed esclusivamente nel MODO in cui sono state dette le cose. Il vedere le cose dall'alto verso il basso quando, non credo che Franco abbia particolari compentenze in nessuno degli ambiti dello spettacolo. Semplicemente questo. Per l'esposizione delle "ombre" non posso che ringraziare. Ma un giornalista/critico/oquellocheè deve fare attenzione all'esposizione, e forse essere un po' più umile
risposte?
Scritto da giovanniS. il 21/08/2010 ore 03:32
Franco Giannini, sei stato troppo critico, la bellezza di questo spetacolo non era in qualche errore che posso capitare, me nel contesto della festa, e nella gioia dei ragaszzi che ne hanno preso parte. non ti soffermare sulle piccolezze. ti è piaciuto o no lo spettacolo??? allora scivi cosa ti ha dato!!! non cosa ti ha fatto schifo.... e argomenta. non mettere le opinioni dei genitori, non sei Dio in terra!
tono dell'articolo
Scritto da La Redazione 60019.it il 21/08/2010 ore 13:59
Sono Carlo Leone, redattore di 60019.it e vorrei scrivere due cose semplici sull'articolo in questione che ha suscitato un dibattito molto scarno e, purtroppo, molto risentito. 1) innanzitutto, non conoscete Franco Giannini: è una persona molto gentile, disponibile e umile. Non è dio in terra. 2) il tono dell'articolo non era quello di un rimprovero per errori e simili. sa benissimo che non siete professionisti anche se non si è risparmiato in complimenti (come pure nelle altre volte che vi ha seguiti, ma forse ve ne siete dimenticati). Ha dato solo - credo- dei consigli per migliorare lo spettacolo, senza voler sembrare un inutile espertone o criticone. Migliorie che vanno prese per la loro bontà di voler collaborare come ha scritto nell'articolo.

Scritto da Davide Caprari il 21/08/2010 ore 14:10
Non è il fatto di complimenti, perchè ad esempio di me (come di Caterina Mancinelli o altre persone) non ha detto nulla di negativo e anzi, ha solo fatto complimenti.... Torno a dire per l'ultima volta: il modo. Solo quello. Non lo dico più perchè sennò poi sono noioso e pesante.
Il continuare sarebbe far polemica
Scritto da Franco Giannini il 21/08/2010 ore 14:52
Tra poco l'articolo verrà tolto come programmato dalla redazione. Allora un semplice invito: andate su FB che è oramai il luogo preferito dai giovani, su Destate la Festa e li troverete tutte le accuse mossemi e le mie spiegazioni. Se poi non sono riuscito a spiegarmi, allora scusatemi, la colpa è solo mia che non ho il dono di essere sufficientemente chiaro. Quello che mi dispiace ed anche per questo voglio chiudere, non si è trattato di uno scambio di opinioni, come avrei preferito, ma un spiacevole scivolata sulla polemica, che a volte ritengo anche necessaria. Ma in questa occasione sta coinvolgendo un amico contro amico, che è cosa che assolutamente non desidero. Chiudo solo cercando di rammentarvi che, il sottotitolo della manifestazione era "....ciò che ci unisce....è molto di più di ciò che ci divide!!!". Voglio sperare che questo aleggi in gran parte dei vostri cuori.

Scritto da francesca berardi il 21/08/2010 ore 22:23
ogni parere, che sia positivo o negativo è ben accetto se può essere costruttivo, quindi grazie franco per averci guardati con attenzione, so che è dall'anno scorso che ci segui con interesse... purtroppo credo sia impossibile commentare uno spettacolo come questo "da fuori"... io posso solo essere orgogliosa di vedere nascere e crescere questo spettacolo in due mesi effettivi di lavoro, fatto tutto dal vivo da persone che non hanno mai fatto niente e non studiano per questo e solo con la passione e la gioia di stare insieme e di provare a regalare qualcosa a chi ha voluto partecipare (grazie!!!). dentro a questo spettacolo c'è solo l'entusiasmo e l'emozione di crescere migliorare, costruire e giorno per giorno crescere attraverso una canzone, un passo di danza, un costume che io tutto il giorno preparo per te, una canzone che tu rimani ad arrangiare fino all'una di notte per farla cantare a me, a una danza che io preparo, dipinta su di te, pensando a te, per fartela vivere, per farti toccare da un gesù che non ci è sembrato mai così umano e così divino ma così vicino... non abbiamo grandi budget per costumi e scenografie, ma abbiamo l'arte e l'amore di chi mette a disposizione le proprie mani che non sanno cucire, che sanno disegnare, che ci vogliono provare... e allora va bene così, va bene che ci mancava il pulmino per l'entrata, va bene che i costumi erano arrangiati, va bene... va bene perchèquattro ragazzi vengono da fuori, con l'autobus, solo per scrivere su un pezzo di legno parole d'amore, va bene perchè quando io guardo ognuno di loro, li vedo innamorati di quello che fanno e della fede che attraverso gli amici cresce... i nervosismi e lo stress ci sono stati, i pianti, la paura di non farcela, gli errori, le stonature, le cadute, ma che importa?l'importante è aver dato tutto di sè per un progetto che per una volta è costruttivo e positivo, e allora le critiche diventano quasi sterili se si pensa che in una serata così si poteva restare a guardare cose sciocche in tv invece spero si sia sentito anche solo un piccolo brivido in fondo al cuore... tutto il resto non conta...accanirsi sui difetti di uno spettacolo così (e non mi riferisco a te franco, ma alle poche voci che ho sentito, anzi grazie per aver risposto alla signora... gli spettacoli di danza sono ben altro,semplicemente una cosa diversa... il nostro musical non intende ovviamente sostituirsi a niente, si può andare benissimo a teatro a vedere i veri danzatori), sapendo chi e cosa c'è dietro per me praticamente non ha senso... purtroppo la parte tecnica e logistica non è di nostra competenza ma presteremo più attenzione a questo nelle repliche future... speriamo di andare migliorando... grazie a MEioME per il "fantastica"!!! :D e grazie a tutti quelli che c'erano che hanno pianto, a tutti quelli a cui "siamo arrivati" a tutti quelli che hanno apprezzato le nostre fatiche e che hanno trovato il bello di ciò che abbiamo fatto... grazie per tutti i complimenti che continuano ad arrivare... buon tutto a tutti.

x peppedelpelo...
Scritto da embè... il 22/08/2010 ore 21:14
Volevo solo esprimere un mio parere, da uno che lavora nel settore dei service audio luci e video, in risposta, e confronto sereno, con Peppedelpelo. Se il check suond è durato 1 ora e mezza, non vedo il problema? Chiamare TOPOGIGIO un responsabile tecnico (fra l'altro chi sarebbe?il fonico?), mi fa pensare che tu in materia, sia talmente esperto e ne mastichi tutti i giorni, da sentirti tranquillo a scrivere un aggettivo così. Oltretutto il fonico non era del service che ha installato l'intera struttura audio e luci (ma uno esterno, chiamato dalla band del musical), quindi, il service non c'entra nulla per il check sound. Per il "non vi siete accorti che tale amplificazione è esagerata" e "chi ve l'ha fornita era del CEPU?" qui mi vien da dire: un NO COMMENT. 1°: ogni amplificazione ha un fader del volume, quindi si può alzare ma anche abbassare, a discrezione del FONICO; 2° esagerata in base a cosa? E' stata montata quel tipo di amplificazione per avere una coperturacome da richiesta; 3° un famoso detto "se non avanza non basta" è sempre valido (portare un'amplificazione più piccola e tirargli il collo per avere un certo volume è da non professionisti); 4° dire esagerata senza spiegare il perchè (esagerata pressione acustica? esaltazione di particolari frequenze fastidiose per il tuo orecchio?...e ANCHE QUI è da tenere conto che il fonico non era del service, ma chiamato dalla band) mi fa pensare che, chi si esprime con queste parole come "TOPO GIGIO" o "CEPU", purtroppo, non conosce quasi per niente il settore service e ha scarsa conoscenza tecnica, elettronica, ed acustica... L'unica cosa che mi dispiace è fare questi confronti attraverso un monitor e una tastiera e non di persona...sarebbe molto più costruttivo e piacevole...

Scritto dall' I.P. 95.224.162.19 il 23/08/2010 ore 02:31
Sono pienamente d'accordo... e apprezzo sia quello che ha detto Franco che quello che ha detto Francesca. Il continuo di repliche, è stato dovuto dall'impeto, e dal non analizzare i contesti e le frasi .. ma soltanto prendendo qua e la qualche critica, o insulto... se ocsi si puo definire.. chiedo alla redazione di lasciare l'articolo qualche giorno in piu. perche cosi fors ela gente puo capire... capire e apprezzare.. anche per chi lo ha fatto oslo in parte. Grazie Franco e Grazie Francesca. Notte...

Scritto da SACCINTO VITTORIO il 23/08/2010 ore 16:53
Come ha indicato giustamente il maestro e amico Davide Caprari sarei curioso di sapere i titoli del "giornalaio" FRANCO GIANNINI che da tempo si è eretto a ESPERTO DI MUSICAL !!! Stendiamo un velo pietoso su cosa e come scrive ! Questi i miei link: http://www.musical.it/index.php?action=index&p=289 http://www.musicalamatoriale.it Sono iscritto alla DOR Categoria AUTORI alla posizione 128802 e sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti Elenco Pubblicisti dal 1990 E pensare che non ho avuto mai la PRESUNZIONE di scrivere un commento su uno spettacolo ... Andiamo avanti ... VITTORIO SACCINTO

Scritto da giuda il 23/08/2010 ore 20:52
ciao sono giuda!io amo peppedelpelo! ahahahahah

Scritto da SACCINTO VITTORIO il 24/08/2010 ore 09:03
VORREI SAPERE PERCHE' IL MIO COMMENTO DI IERI NON E' STATO PUBBLICATO GRAZIE VITTORIO SACCINTO

Scritto da N. il 25/08/2010 ore 13:33
il solito musical di destate la festa. nulla di più nulla di meno.


venerdì 13 agosto 2010

Nuovo musical a Senigallia per i ragazzi di Destate la Festa


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Il 15 agosto va in scena ai giardini della Rocca Jesus Christ Superstar

Per palcoscenico, i giardini della Rocca che con la sua mole fa anche da quinta. La data da segnarsi in agenda è quella di domenica 15 agosto, e l’ora le classiche 21.00.
Il cast è guidato come al solito, dalla regista Francesca Berardi, coadiuvata nelle coreografie da Luisanna Gresta, con la direzione del coro affidato a Caterina Mancinelli.

L’opera, che verrà presentata all’interno di Destate la Festa 2010, narra l’ultima settimana della vita di Gesù, in chiave musical-rock. La musica originaria è dell’americano Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice. Viene presentata a Brodway nel 1971 dove rimase in cartellone per ben 18 mesi, periodo che fu lungamente superato da una replica londinese, l’anno successivo, lunga ben 8 anni.

Neppure a dirlo, i ragazzi si sono impegnati al massimo e la video-testimonianza di questa affermazione è stata immortalata dalle mani di Francesco Salvatori.
Voglio sperare quindi non in un veloce ciao dei nostri lettori, non in una replica si lunga, quanto ad un semplice arrivederci sul prato per tanti calorosi applausi a tutto il cast!

mercoledì 31 marzo 2010

Senigallia, assolto con “formula piena” Il Piccolo Principe



di Franco Giannini già pubbicato su 60019

Ancora una volta i ragazzi di "Destate...la Festa" si divertono e ci divertono.

I Ragazzi di “Destate la Festa”, migliorano, come il vino,... con il passare del tempo.

Invece, almeno a mio avviso, altre situazioni comportamentali, con il trascorrere dei giorni, non fanno che peggiorare!! Mi si perdoni, ma non posso fare a meno di sottolinearlo.

Una caduta di stile da parte di chi, ma non faccio nomi visto il periodo e visto che chi vuol capire capisce, ha fatto di questo bellissimo evento, una comparsata per vendere la sua immagine a beneficio di interessi propagandistici utili in questo momento. Si sa, il fine giustifica i mezzi.

Sarebbe stato sufficiente l’intervento della sola vice presidente per fare le dovute e doverose celebrazioni, ricordare quanto c’era da ricordare del lavoro svolto.
Inutile anche il video, non certo per la sua qualità, ma per il momento attuale in cui è stato proiettato e per la foto finale contenuta, influenzante e propagandistica.

Ritengo che questo comportamento sia stato quasi offensivo all’intelligenza dei presenti: buoni si, ma non certo stupidi! Quasi un intervento a gamba tesa al limite del fallo, in un campo amico, con un arbitro che guardava altrove, ma, voglio sperare, con un pubblico più attento.

E si, che leggendo la locandina con gli sponsor della manifestazione, mi ero detto “Finalmente si stanno impegnando nell’aiutare i giovani nelle loro manifestazioni culturali...”. Evidentemente mi illudevo ed ho avuto, ancora una volta, la solita conferma che per nulla non si fa nulla.

Ma è di questi giovani entusiasti, che voglio e si deve parlare perchè hanno diritto al loro guadagnato momento di gloria.

Ancora una volta, si è super distinta la “piccola” ma grande Francesca Berardi, tutta pepe nei suoi balli, supportata dalla sua stupenda voce acuta e cristallina che abbiamo potuto apprezzare nel duetto con il “Piccolo Principe” alias Roberto Tarsi, ormai un cantante sempre più completo. Attrice ormai consumata che nella scena dell’interrogatorio dei tre giudici, ci ha regalato anche tanta ilarità. Non riesco ancora a comprendere come un si scricciolo di ragazza riesca anche, con tanta autorità a guidare la regia di questa (lo dico con tutta la massima benevolenza) “gabbia di pazzi scatenati, esuberanti perchè entusiasti”.

Maria Savini, interpretando la parte del secondo giudice, sono convinto, si sia divertita più del pubblico, che l’ha applaudita a scena aperta nel corso dello spettacolo in principal modo nella scena della ragazza innamorata al cospetto del bellissimo Mercante di Pillole.

E che dire allora di Davide Nataloni, con il suo Mercante? Ormai, e non lo dico perchè suo fan e quindi di parte, ma con la massima sincerità credo di poter dire che è un attore professionista dallo scilinguagnolo fluido e che, con mio stupore, ha aggiunto al suo bagaglio professionale, ora, anche qualità di cantante. Dalla scioltezza con cui si muove sul palcoscenico e con cui ha portato alcuni passi sul palco (del resto è risaputo è anche un atleta), ritengo che presto lo vedremo anche ballare disinvoltamente (Luisanna ci sta lavorando), acquisendo così definitivamente il patentino di “attore eclettico”.

Mi si lasci esprimere una parola di simpatia anche a colui che ha interpretato la parte del Re. Simpatico, comico, bravo e disponibile. Soprattutto se si pensa che davanti al suo nome Davide Barazzoni compare quel Don, che di per se è tutto un dire: un esempio di come un giovane religioso deve vivere tra i suoi coetanei per captarne più da vicino i loro problemi e partecipare con essi alle loro gioie.

Altro personaggio buffo e ben presentato, oltre che per le battute portate, con il suo saper far parlare la gestualità delle braccia oltre che del corpo quello de “Il Vanitoso”, nella persona di Rodolfo Papini, altro attore ormai ben conosciuto attraverso le precedenti quanto positive rappresentazioni di “Venite Gente”.

So di essere di parte, essendo suo estimatore, ma non posso fare a meno, di spendere alcune parole di sincero apprezzamento, nei confronti della coreografa Luisanna Gresta (affiancata dalla onnipresente Francesca Berardi), sempre presente in questi eventi, paziente, disponibile, e a volte anche troppo, tollerante con questi “energumeni”, ma soprattutto preparata, per i seguenti motivi.

Graziose come sempre le sue coreografie. Anche molto originali, se si pensa a quella con l’utilizzo di due monocicli, ma in principal modo perchè è riuscita a migliorare fisicamente tutto il corpo di ballo. Ora risultano tutti un po’ più sciolti, sono migliorati nei tempi e nelle prese, cose che a gennaio sembravano un po’ sconosciute. Insomma sembra che il suo insegnamento stia portando questi simpatici “anatroccoli” a crescere, facendo spuntare a qualcuna e qualcuno qualche piuma bianca...anche se, è bene dirlo, ancora proprio dei cigni non sono. Ma una cosa è certa, l’impegno di Luisanna e dei ragazzi è sicuramente encomiabile. Evidente anche il suo lavoro con i solisti: graziosa e brava la ballerina solista (mi scuso con lei ma mi sfugge il nome!) che ha danzato nel quadro del “Lampionaio”. Non da meno i ballerini che si sono esibiti in coppia in quello dell’ “Aviatore” (ai quali vanno le mie scuse per lo stesso motivo della loro collega).

E che dire allora della band e del coro? Rispetto al precedente “Venite Gente”, sempre a mio avviso, un miglioramento lo si è ottenuto con la maggiore snellezza del complesso con la riduzione del numero di strumenti, rendendo apprezzabili più i singoli esecutori rispetto all’omogeneità di una orchestra. Un’ottima chitarra, un coro che come la band è stato ridotto. E proprio per questo ho avuto l’impressione che anche qui la musicalità del quintetto ne sia venuto a guadagnare in chiarezza. Ben eseguiti i brani celebri e trascinanti di “Soldi-Soldi” e “Mi Vendo”.

Graziosi i costumi, efficaci i giochi di luce misti a fumi, ben studiata la scenografia attraverso le foto, i disegni e le didascalie su riportate.

Da parte sua, un pubblico entusiasta, fatto di giovani, parenti ed amici, ha ripagato tutti i partecipanti con un lungo e caloroso applauso, come era più che giusto fosse.

giovedì 14 gennaio 2010

Senigallia, terza replica e terzo successo per il musical "Forza, venite gente"


di Franco Giannini
già pubblicato su 60019.it

Come volevasi dimostrare: entusiasmo, passione, lavoro e fiducia, alla fine ripagano sempre...

Che la rappresentazione del musical "Forza, venite gente!"avrebbe avuto il meritato successo che tutti si attendevano, lo si intuiva già dalle prime parole di ringraziamento che il Sindaco Luana Angeloni, dal palco della Fenice, rivolgeva al Consiglio delle Donne, all’Istituto Marchetti ed al FAI, per la loro collaborazione.
Infatti, tra l’altro, quasi con meraviglia, diceva che per indiscutibili ragioni di sicurezza, molti spettatori erano rimasti fuori, in quanto il teatro, malgrado non sia poi così piccolo, non poteva contenerli tutti.
La sera delle prove generali, mi ero lasciato con i ragazzi nel dubbio di quale sarebbe stato l’augurio giusto che dovevo rivolgere loro, perché “In bocca al lupo…crepi…” non lo potevo dire per rispetto alla figura di San Francesco, “In c..o alla balena”, mi suonava un po’ troppo volgare per il tipo di rappresentazione, in fin dei conti, dal contenuto religioso, ed allora ho optato per non fare alcun augurio, certo che non ne avrebbero avuto alcun bisogno. E così infatti è stato!
Gli occhi, e l’orecchio, ovviamente li ho subito ed in principal modo puntati sul subentrante San Francesco, alias Roberto Tarsi. Il suo avvicendamento con Emanuele Piazzai, il San Francesco della precedente rappresentazione, assente più che giustificato, perché la vocazione verso questo Santo, lo ha portato ad abbracciare gli studi in seminario, non si è fatto sentire. La sua voce notevole, infatti, non si è fatta prendere da quell’emozione che qualcuno temeva. Impassibile, freddo, sicuro, consapevole delle sue potenzialità. Del resto è un diciassettenne, si, ma già in attesa di conferme in campo canoro, avendo partecipato recentemente al Concorso Milanese di “Cantofestival” con la canzone “Sentimento” di cui aspetta il responso dalla giuria.
Ho trovato tutti i cantanti solisti più “sciolti”, meno tesi, cosa questa che sicuramente ha dato più sicurezza interpretativa ai loro brani.
L’orchestra sempre impeccabile ed altrettanto il coro guidato in questa occasione da Marco Basili. Mi restano ancora nelle orecchie le note di “Semplicità”, “Angelo Biondo”, “Perfetta Letizia”.
Se proprio voglio cercare il pelo nell’uovo potrei dire, che a volte, per motivi di microfono o casse acustiche tarate troppo alte, il volume della musica si sovrapponeva a quello delle voci, e con alcuni interpreti-cantanti dava il fastidioso effetto di risucchio, quando questi prendevano il respiro.
Dire ancora “Bravi!!” a Francesca Berardi (alias Santa Chiara), a Maria Savini (Cenciosa), a Rodolfo Papini (Frate Lupo), a Francesco Piazzai (Diavolo), a Eleonora Giovanotti (Angelo biondo e Sorella Morte), mi sembra poco ed aggiungere altri aggettivi apparirebbe troppo mieloso, loro sanno di avere belle voci e sanno di aver ballato come Luisanna voleva.
Gradevolissimi al vedersi tutti gli altri ragazzi, senza dei quali lo spettacolo sarebbe risultato incompleto. Simpaticissimi i Ragazzi Moderni, che hanno rappresentato in modo veritiero, quello che sono poi loro stessi nella realtà.
Il Gruppo degli Sbandieratori di Corinaldo, si sono assunti il compito, di accentrare l’attenzione del pubblico all’apertura del sipario, sempre un momento particolarmente emotivo in uno spettacolo e ci sono ben riusciti, mostrando tutta la loro abilità in un luogo ristretto, qual’ è un palcoscenico non certo una piazza.
No, Davide Nataloni (alias Bernardone) e David Berardi (Responsabile della Recitazione), non me li sono dimenticati. Li ho volutamente lasciati nel finale proprio perché a loro devo una parola in più.
A Berardi, i complimenti per come è riuscito ad affinare monologhi e dialoghi tra Bernardone e Cenciosa. Indubbiamente sono dei dilettanti con un indice di professionalità invidiabile da molti che si ritengono professionisti, ma si vede anche la mano del “maestro” che è riuscito a far passare un senigalliese per umbro…questo almeno era la domanda che si facevano in platea, per la cadenza eugobina che Davide dava a certi suoi brani recitativi.
A Nataloni, rinnovo invece i miei complimenti perché riesce ogni volta, ad ogni sua replica a dare sensazioni nuove, con una semplice scelta, che poi tanto semplice non è, delle pause, del parlare con quei silenzi prolungati legati all’espressione ed ai gesti. Si badi bene, non lo dico con l’atteggiamento da vecchio ruffiano, per farmi perdonare il suo mancato inserimento sul video che è stato girato durante le prove, a causa di un suo involontario ritardo. E’ solo per esprimere un mio personale giudizio su un ragazzo che si crede dilettante, ma che penso ormai sia qualche cosa di più.
Il tutto è scivolato via sulle orme di quel tracciato iniziale, lasciato dalla regista Simona Sensini, assente anche lei giustificata perché in “dolce attesa”, su cui ha lavorato non poco Luisanna Gresta per rimediare ad obbligati “rimpasti” che le assenze di alcuni componenti del cast avevano resi obbligatori.
Credo che il riconoscimento più grande vada a Luisanna. Sia per il lavoro svolto che per aver dimostrato ancora una volta, il suo amore verso i suoi allievi, quando con un foglio in mano, ha schierato tutti sul palco presentandoli al pubblico uno ad uno scandendo i loro nomi e cognomi, non tralasciando neppure coloro che solitamente lavorano per lo spettacolo dietro le quinte, quali fonici, elettricisti, sarte.
E per chiudere, un suggerimento con il sapore quasi di supplica, al Sindaco, o vista l’imminenza della scadenza del Suo mandato, all’Assessore che si dovrà prendere carico della cultura e dello spettacolo: per un dovere di “rispetto” verso coloro che sono rimasti fuori dal teatro, si potrebbe pensare ad un’altra rappresentazione del musical? Si potrebbero cogliere due piccioni con una fava, favorendo un’ulteriore soddisfazione sia per questi giovani che per la cittadinanza. La cultura si fa anche in questo modo, con poca spesa, tanto entusiasmo, favorendo i giovani talenti di casa nostra.

mercoledì 16 settembre 2009

“FORZA VENITE GENTE” ALLA FENICE…


































































di Franco Giannini



Prima di tediare eventuali lettori che dovessero imbattersi su questo pezzo, lasciando la lettura a metà e nel considerare che la pubblicità è l’anima del commercio, con questo timore, voglio subito evidenziare e consigliare di leggere la cosa più importante di tutto quanto poi seguirà: Venerdì 18 c.m. Alle ore 18,15 al Teatro LA FENICE di Senigallia, i ragazzi di “DESTATE LA FESTA”, si riproporranno, dopo lo strepitoso successo avuto alla Rocca di Senigallia, nella replica di “FORZA VENITE GENTE”.
Il titolo è già di per se un invito, che sarebbe da considerare come una vera occasione perduta, qualora esso cadesse nel vuoto. Vi perdereste due ore di sano spettacolo !!
Il musical originale nasce nel 1981 per la regia e sceneggiatura di Paolicelli-Castellacci. Il musical narra la vita di San Francesco, vista dagli occhi del di lui padre, con tutti i dubbi e gli scontri generazionali che si possono incontrare tra un padre ed un figlio. Una storia di ieri valida anche ai giorni nostri. Ma il tutto, attenzione, è posto in chiave allegra, con l’inserimento, come i musical ci insegnano, di balli e canti, oltre alle solite parti recitate con piglio professionale.
Attori, cantanti, ballerini, costumisti, sceneggiatori, tutti provenienti dalla ormai affermata e datata compagnia dei Ragazzi di Destate la Festa, uniti e controllati nel loro dirompente entusiasmo (un pompiere è sempre bene che ci sia per riportare alla realtà) da Don Andrea Franceschini della Pastorale Giovanile di Senigallia. E questi i loro nomi con il personaggio da loro rappresentato, con la speranza di non averne dimenticato qualcuno: Emanuele Piazzai (S. Francesco), Francesca Berardi (S. Chiara), Davide Nataloni (Bernardone), Maria Savini (Cenciosa), Francesco Piazzai (Diavolo), Rodolfo Papini ( Frate Lupo), Giorgia Giacomini (Sorella Provvidenza), Irene Piazzai (Sorella Povertà), Eleonora Giovanotti (Angelo Biondo), Sofia Lucchetti (Luna), Giada Mancinelli (Sole), Marco Belogi (Frate Leone), Pierluigi Piaggesi (Capo Cavaliere), Roberto Tarsi (Amico di S. Francesco). Da non tralasciare lo spettacolo dentro lo spettacolo per l’inserimento anche di sbandieratori. Costumi e scenografie tutte fatte in casa.
Sarebbe quasi superfluo il dirlo, ma preferisco farlo, vista che la tecnologia di oggi induce a volte a barare, che la musica sarà suonata completamente dal vivo dall’orchestra composta da 14 elementi per la direzione e con gli arrangiamenti di un ventenne: DAVIDE CAPRARI. I cori e le voci soliste saranno invece diretti da CATERINA MANCINELLI, mentre la recitazione e la responsabilità dei dialoghi, cadranno tutte sulle spalle di DAVID BERARDI. Per le coreografie, andiamo sul tranquillo: tre nomi si affiancano dividendosi più che le responsabilità, il piacere degli applausi a scena aperta, che sicuramente non mancheranno, rammentando il successo già avuto alla Rocca: SIMONA SENSINILUISANNA GRESTASIMONA BRECCIAROLI.
Ho lasciato per ultimo il menzionare questo nome, non perché ultima in valore, ma anzi forse proprio per darle un più ampio risalto a chi è e resta il “padre-organizzatore dello spettacolo”, colui e nel nostro caso colei, che può esaltare o meno un’opera con il suo lavoro fatto di attenzione, sensibilità, ricerca della perfezione: la regista, che nel nostro caso è romana e risponde al nome di SIMONA SENSINI.
Onde evitare che qualcuno pensi che il mio sia un ottimismo facilmente trasferibile su carta, ma poi la realtà è tutt’altra cosa, posso solo dire che la mia sicurezza sulla bontà di quello che sarà l’esito finale, nasce innanzi tutto dall’inconfutabile successo avuto nella precedente presentazione e per il fatto che ho seguito da vicino le varie prove che si sono susseguite in questi giorni e che cesseranno qualche ora prima dello spettacolo.
Con tutta sincerità, quando ho assistito alle ultime prove, a cui mi aveva invitato la Luisanna, all’inizio sono rimasto un po’ scioccato, per la confusione che ivi regnava. Ero circondato da indumenti, scarpe, scarpette, bottigliette d’acqua, fresche risate e tanta, tanta carica emotiva. Riuscivo ad udire solo la Luisanna con i suoi continui conteggi "... e 1... e 2..." e così fino a "...e 8..." ed ancora seguiti dall’instancabile cantilenare del seguire i vari passi con il suo “COSI’…COSI’…COSI’…”. Poi la musica ed il coro si sono introdotti nelle prove e lo spettacolo ha iniziato a prendere forma e vita. Ed è allora che anch' io ho ripreso a respirare più regolarmente ed mi sono di nuovo appropriato di quella sicurezza che per un po’ mi aveva abbandonato ed ho pensato che da quei due posti riservatemi dalla Luisanna, mi goderò certamente e nuovamente un gran bello spettacolo. Ai lettori ancora due inviti, legati tra loro: uno il venire a vedere “FORZA VENITE GENTE” ed uno, se ci riuscite, a contestarmi la veridicità della valenza dello spettacolo in toto e su quella più specifica dei vari componenti del cast.


Le foto in costume sono state fornite dagli amici di "Destate la Festa" nella rappresentazione di quest'estate alla Rocca.


Le foto in abiti civili sono invece di EFFEGI e sono quelle delle prove fatte alla Fenice