sabato 30 ottobre 2010

La raccolta differenziata funziona, l'organizzazione un po' meno

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… e se qualcuno sgarra, scattano le multe. Ma anche per chi organizza, controlla e gestisce?

Martedì 26 ottobre è apparso sulla pagina locale di un quotidiano nazionale, un articolo in cui si parlava in generale di una buona riuscita della raccolta differenziata, anche se in verità, si lamentava il persistere di alcuni comportamenti non certo corretti e sicuramente incivili, da parte di qualche utente.

Per cui il CIR33 si era visto costretto a chiedere la collaborazione della Polizia Municipale che in aiuto dei suoi Ispettori, si prendesse carico di sanzionare i refrattari alle oramai, dopo due anni, elementari disposizioni.

Non mi rivolgo di preciso a nessuno dei responsabili del servizio CIR33, perché è oramai pratica che costoro magari leggono, per poi ritenere che chi scrive è il solito cittadino eternamente scontento, che poi gli passa e che quindi non va degnato di relativa attenzione. Insomma… il tempo cura tutti i malanni.

Cumulo di rifiuti non raccolti in via CelliniAllora l’unica cosa è pubblicare le foto, perché restano, facendo presente ai lettori che queste le ho scattate oggi mercoledì 27 ottobre alle 11,45 ma il cumulo di questi sacchi perdurava da venerdì 22. E visto il tempo trascorso, più che per la giacca, sono stato preso per… il naso!

Non si tratta di una località campana, bensì dell’ubicazione dei cassonetti adibiti alla raccolta dei rifiuti della Casa Protetta Per Anziani (ex Irab) sita in Via Cellini.

Logicamente, onde evitare spiacevoli malintesi, la Casa Protetta non è imputabile di alcuna colpa, per questo monumento indecoroso e puzzolente, che mi lascia perplesso e non poco, quando leggo che la nostra "raccolta" è risultato di qualità e di eccellenza.

Cumulo di rifiuti non raccolti in via CelliniPrima di chiudere, vorrei far presente che come rappresentante dei familiari degli ospiti, con un ospite ivi ricoverato, passo quotidianamente (due volte il giorno per l‘esatezza), davanti ai cassonetti e posso dire senza timore di essere smentito, che tali situazioni, se non sono abitudinarie, non sono neppure sporadiche.

Certamente una cosa emerge: ogni giorno avvengono nella struttura 250 cambi pari a 500 pannoloni, al che vedendo il numero dei cassonetti del grigio e la montagna di sacchetti, qualcuno dovrebbe porsi la domanda: "Ma sono sufficienti?"

E se ci sono delle colpe da parte dell‘Organizzazione, chiedo, non è giusto che gli Ispettori intervengano anche nei confronti di costoro? Se ci sono poi dei problemi organizzativi, quelli sono e devono restare vostri, l’utenza paga, anche profumatamente, e non ritiene di dover ascoltare le vostre scusanti.

Grazie anticipate se alla lettura seguirà una, doverosa, raccolta.

Questi i commenti dei lettori su 60019 a tutt'oggi:

malgestita perfettamente la monnezza
Scritto da suddito il 28/10/2010 ore 00:04
Strano che il sig. Giannini non abbia visto mai da dieci mesi, scatoloni di pannoloni (mai compattati) e tanti altri rifiuti all'ingresso della "sua" casa, come non li vedeva la presidente paci. La cecità non è sempre una disgrazia, specie se il premio è un assessorato! A più di 40 mesi dall'introduzione la differenziata ha gravi carenze, che si cerca di nascondere con vanterie di risultati proclamati e autoincensanti da parte del cir33.
CIR33 e Amministrazioni poco laboriose
Scritto da Giuseppe il 28/10/2010 ore 11:34
Come già scritto nell'altro articolo http://bit.ly/9bvnct il CIR33 e le Amministrazioni sono restii a trovare soluzioni laboriose lo riconosco per aiutare il cittadino trovando quella più facile lasciandola a casa dello stesso esasperando sul fatto che te la vengo a prendere a domicilio trascurando poi che ci sono altri problemi che però non ricadono ne sull'Amministrazione e ne sul CIR33. Quando per più volte si vede l'immondizia di fuori dai bidoni PIENI è ovvio che mancano i bidoni che vanno messi oppure nei punti delicati come avete indicato deve passare qualcuno (comune o CIR33 suo mandato) a prendere l'eccesso. Il cittadino deve sapere che pagando la TARSU oggi e la TIA domani, nella cifra che pagate al Comune c'è anche la pulizia ed il decoro urbano (leggete il regolamento) non solo il fatto che la vengono a prendere + costi di smaltimento. Pertanto il perdurare di certe situazioni sono passibili di denuncia da parte dei cittadini contro l'Amministrazione perchè non dà il servizio completo che il cittadino deve avere. Non è IGIENE avere situazioni del genere, immondizia facilmente alla portata di mano dei bambini per esempio. Questo problema dell'immondizia in eccesso c'è sempre stata in tutti i paesi ma possibile che gli si fa fatica aggiungere contenitori ?
Le colpe sono sempre dell'altro
Scritto da Franco Giannini il 28/10/2010 ore 17:38
Questa mattina i rifiuti sono stati tolti. Bene!! Nella C.P. sono stati affissi comunicati ai dipendenti di non parcheggiare davanti ai cassonetti perchè è stata allertata la Polizia Municipale per la rimozione forzata dei mezzi qualora questi rendessero impossibile la raccolta dei rifiuti, come, si dice nel comunicato, sia avvenuto appunto ieri (fermo restando che la situazione era ferma da venerdì!). Ma questo gli Operatori della Casa lo sanno già da tempo e non sono certo loro i trasgressori !! Ho la senzazione che gli Organizzatori siano andati a giustificarsi ed abbiano chiesto un alibi "voluto", una ingenua giustificazione. L'impressione è che non si riesca a scaricare i rifiuti, ... ma si riesca bene a scaricare le colpe sulle spalle altrui, cercando di nascondersi dietro un cerino.
le macchine?
Scritto da marco il 28/10/2010 ore 18:40
Effettivamente c'è una macchina nelle vicinanze dei cassonetti, ma dire che questa/e non permettano la raccolta è proprio una scusa belle e buona come i bambini a scuola!
via delle caserme
Scritto da Federico il 28/10/2010 ore 23:00
Anche i cassonetti in fondo a via delle caserme sono spesso un porcaio
che schifo
Scritto da marco il 29/10/2010 ore 11:53
vogliamo imitare napoli?


sabato 23 ottobre 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA


....continua

Capitolo 20°

Le cure di una volta

ANGELA A.: C'era un tipo d'erba che era miracolosa, se la mettevi nella ferita te la guariva, se chiamava la rapetta, curava anche i calli!
DELIA : Anche la malva s'usava...per il mal di denti.
ANGELA A.: Se ti tagliavi con le piante, ce mettevi sopra l'esprania.
ERSILIA : Ce la spremi sopra, te leva lo spino delle piante che te c'era entrato.
ANGELA A.: La camomilla invece quando era secca.
NELLA : Io me ricordo la malva che la usavamo quando s'ammazzava le bestie.
DELIA : Latte e miele per il freddo, quando avevi il mal di gola.
NELLA : 'Na volta no il miele, mica c'era! Io non ce l'avevo!
ERSILIA : Quando s'ammalava mio fratello a casa ci ammalavamo tutti! Per il mal d'orecchio se metteva qualche goccia d'olio caldo nel cotone e ce se sfregava l'orecchio.
ANGELA A.: Si, ce mettevi qualche goccia d'olio.
Se faceva anche il brodo d'esprania, ce se facevano i gargarismi per il mal di gola.
DELIA : Bisognava stare attenti che non scottava troppo!
NELLA: Per la gola se facevano i gargarismi de aceto e sale, si L'acetella che disinfettava.
ERSILIA : Per il mal de gola bisogna mettere uno scialetto di seta intorno al collo, è portatore di elettricità e mantiene il caldo. Se tiene finchè il dolore non passa. E' importante perchè la gola è difficile che guarisce.
ANGELA A.: E poi col freddo de quella volta! Con la creta, una qualità di terra, si faceva l'impasto per chiudere le fessure e non far passare l'aria fredda.
ERSILIA : Se disinfettava anche con la saliva le ferite.
ANGELA A.: Ve la devo dì 'na roba sporca...ce n'erano di contadini che se tagliavano, andavano dietro una pianta e ci facevano sopra la pipì!
DELIA : Anche per i geloni ce se fa la piscia.
ERSILIA : I geloni viene che se sta al freddo.
ASSUNTA : Bisogna proteggersi coi guanti di lana!
ANGELA A.: Quando non c'era la crema per le mani screpolate se usava l'olio.
NELLA : L'olio d' oliva faceva la crosta sulle mani, poi se crepava e se toglieva. 'Na volta non c'erano i guanti, si lavorava a mani nude!
ERSILIA : Mamma buttava la glicerina sulle ferite e io ce soffiavo sopra perchè bruciava! Una volta mamma m'ha detto: " medico pietoso fa la piaga verminosa."
NELLA : 'Na volta venivano i boccaroli grandi così!
DELIA : Sono dei taglietti che vengono sulle labbra.
ASSUNTA : Si, per il freddo.
ANGELA A.: Ce se metteva acqua e aceto, pizzicava, ma guarivano.
NELLA : Venivano col freddo, col vento.
ERSILIA : Era brutto il freddo.
DELIA : Quando uno aveva i boccaroli, non poteva nemmeno baciare perchè s'attacavano!
ANGELA A.: Le foglie d'ortica, guarivano i brescioi, le irritazioni sul collo. Ce la mettevi la notte e la mattina trovavi le foglie piene de 'ste irritazioni, de 'sta sporcizia del sangue. Una volta mio marito aveva il collo tutto rosso, e io gli ho chiesto se era caduto dalla bici tanto era infiammato. Invece no, e gli ho messo l'ortica.
MICHELINA : L'ortica non va bene se il brufolo è aperto, lì ce vuole la rapetta.
NELLA : Io sapevo della foglia di moro da mettere sui briscioli (foruncoli) per asciugarli.
ERSILIA : Invece per le scottature se metteva il sapone, quello di Marsiglia, quello per lavare i panni.
FAUSTINA : Io una volta mi sono scottata con l'acqua bollente e me s'era staccata la pelle! Vicino a casa mia c'era un'infermiera e mi ci ha fatto mettere le garze.
MICHELINA : Per far passare il dolore si scaldava un coperchio e si metteva dove faceva male, tipo la pancia. Quando si aveva la febbre si prendeva un panno bagnato d'acqua fredda e si metteva sulla fronte.

Preghiera senigalliese

Un giorno Sante ci rende partecipi di una preghiera in dialetto senigalliese di sua conoscenza.
"Vagg' a letto sa tre angiuli nel pett': un da cap', un da pia, un in mezz al lett' mia. Un me dic' che durmissi, che paura nun avessi, nè d'i morti, nè d'i vivi, nè d'i spiriti cattivi. La Madonna ch' è 'na madr' S.Giusepp' ch'è un padr' S. Giuvann' m'ha a parent', stanott' durmirò siguurament' !"

Conclusioni

Durante questo lavoro di gruppo lo stupore è stato un compagno di viaggio che ci ha affiancato giorno per giorno, ascoltando ricordi e avvenimenti che a me e Laura sono sembrati inizialmente così lontani e difficili da inserire nella loro raltà. A volte ci siamo guardate con meraviglia davanti alle loro immagini di vita, al loro vissuto, che condividevano con noi con quella chiarezza propria della fatica, della difficoltà di ogni giorno, di riuscire a sopravvivere a tante problematiche date dalla povertà, dalla guerra, dalla mancanza di sicurezze.
Per questo, abbiamo voluto riportare nel modo più preciso i dialoghi a cui abbiamo assistito, lasciando inalterate anche le parole in dialetto, le canzoni, le frasi che emergevano, le domande che si facevano l'un l'altro. Spero emerga questo, la loro voglia di farci entrare nei ricordi di ciascuno, di parlare insieme di una vita passata, ma sempre presente nelle loro menti, di condividerla con noi che ne siamo temporalmente lontane.
Il timore iniziale, ogni volta che decidevamo di organizzare i gruppi di lavoro, era quello di non dare loro i giusti stimoli, di non essere capaci di accompagnarli in questi racconti... invece poi la vera difficoltà era contenerli! E ci ritrovavamo immerse in tanti ed infiniti dialoghi, in cui ogni partecipante voleva dire la sua, sui quali tutti avevano almeno un'immagine da descrivere.
Da singoli individui diventavano gruppo, si staccavano dalla loro unicità, quella che li accompagna nella quotidianità, per diventare artefici di momenti di condivisione, di collaborazione. La comunicazione, in quelle giornate, diveniva un mezzo per conoscersi e scambiare un pezzo di vita con la voglia di essere ascoltati ed uscirne arricchiti.
Abbiamo cercato di coinvolgere anche coloro che solitamente partecipano meno alle attività, scoprendo che con lo stare in gruppo, la maggior parte poi si è trovata nella condizione di intervenire e di essere presente in questo libro: chi con filastrocche, chi con canzoni, chi mostrandoci foto custodite nella tasca e portate sempre con sè.
L'obiettivo era tentare di coinvolgere la maggior parte degli ospiti in un viaggio attraverso le tradizioni del loro passato e migliorare i loro rapporti in un contesto istituzionalizzato, dove, a volte, il dialogo e la condivisione sono piuttosto difficili. Il risultato è stato quello di aver ricevuto in cambio, in quei pomeriggi, una parte di loro, uno spaccato di vita che altrimenti non avremmo potuto conoscere e fare nostri.
Alessandra Durastanti

RINGRAZIAMENTI
In modo particolare vogliamo ringraziare tutti gli operatori e i volontari della Casa protetta che ci sostengono ampiamente nel nostro compito, spesso aiutandoci attivamente nell'animazione o nell'appoggiarci pienamente anche se a volte l'effettuazione dell'attività rende più complesso il loro lavoro.
Siamo molto grate anche alla Presidente della Casa protetta, Francesca Paci, e alla responsabile Maria Grazia Sciocco che agevolano le nostre richieste e facilitano l'organizzazione dell'animazione venendoci incontro nelle diverse esigenze lavorative.
Diciamo grazie anche ai familiari che sono stati presenti durante le attività aiutandoci e giocando assieme ai loro parenti e a tutti gli ospiti della Casa presenti in quel momento. Cogliamo anche l'occasione per invitare quanti volessero a partecipare alle nostre attività assieme ai loro cari.
Non ci dimentichiamo assolutamente del personale amministrativo, che è sempre disponibile durante tutto il periodo dell'animazione e soprattutto partecipa attivamente per la produzione di questo libro assieme ai volontari.

Laura Pedrinelli Carrara
Psicologa e psicoterapeuta, libero professionista, contrattista presso la ASUR Zt4 nella U.O.C. di Oncologia Medica e nella U.M. di Senologia. Si occupa da anni di formazione sia in campo sanitario che in altri settori e collabora con la Casa Protetta per anziani di Senigallia dal 2007.

Silvia Bernacchia
Assistente Sociale per la Cooperativa H Muta di Senigallia e Assistente Sociale e Operatrice Inserimenti Lavorativi per la Cooperativa Sociale Pro.ge.i.l. S.c.p.A. di Senigallia. Ha lavorato dal 2007 a maggio 2009 alla Casa Protetta per anziani nel progetto di animazione professionale.

Alessandra Durastanti
Sociologa, lavora ad incarico come educatrice professionale in comunità per anziani e tossicodipendenti. Collabora con l'associazione "Compagni di Specie" in un progetto di Pet Therapy e con la Casa Protetta per anziani di Senigallia dal settembre 2009.

Fine

Prima di chiudere definitivamente questo racconto fatto di semplici cose e di tanti nomi, una piccola doverosa nota da parte mia...un giusto pensiero a coloro che ho conosciuto personalmente, che ci hanno trasmesso i loro ricordi, ma che nel frattempo, purtroppo, ci hanno lasciato. Grazie "ragazze", grazie "ragazzi" (Questo è il temine con cui vengono chiamati benevolmente gli ospiti dal personale).(FG)

giovedì 21 ottobre 2010

Un Consiglio comunale iniziato con "parola ai giovani"…


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

e terminato con il tentativo da "vecchi" della politica di prenderli con il "sonno"… parte seconda


Prima di riprendere la seconda parte, alcune battute scambiate tra i Consiglieri Rebecchini e Carlo Girolametti e volutamente tralasciate su una frase pronunciata dal primo con un suo "… non vorrei essere preso per uno dei Parolai Rossi…", con riferimento alla sua presa di posizione nei confronti dell’attuale situazione della scuola.

E qui una lunga spiegazione di due punti di vista su questa definizione, che ha sottratto, sempre a mio parere, solo del tempo alle cose concrete che si dovrebbero discutere in Consiglio, preferendo ubicare questi studi di filosofia politica, in altri luoghi, magari davanti ad un caffè e completamente rilassati. Dicevo che si riprende la seduta, anche questa volta con un ritardo contenuto, si fa per dire, in 31 minuti. Infatti, già l’orologio segna le 22,01.

A prendere la parola è il Consigliere Giacchella che unitamente al suo collega Pergolesi intendono ricordare la persona del Sindaco Angelo Vassallo ucciso nel Cilento dal braccio sempre vigliaccamente armato della Mafia proponendo che i suoi insegnamenti non cadano, con il tempo, nell‘oblio della dimenticanza. Insegnamenti che invece vanno ascoltati studiati e concretizzati (si suggerisce una collaborazione con Terra Madre - Pane Nostrum). Pergolesi vuole evidenziare come ogni vittima dimenticata sia da ritenersi come una vittoria della Mafia.
E’ il Consigliere Sardella il primo a ringraziare i due giovani Consiglieri perché con il loro intervento hanno sollevato la tematica del Senso Civico, "… tutti noi - dice Sardella - che siamo all’inizio del nostro mandato dobbiamo ricordare ed imparare da questi uomini che hanno dato la loro vita… - e prosegue ancora - … la legalità si costruisce giorno per giorno e questo anche a Senigallia, quindi non è cosa che ci taglia fuori ed anche noi dobbiamo sentirci interessati". Rebecchini e l’Assessore Curzi gli fanno eco.

Ed è a questo punto che si alza il sipario e si va ad affrontare quello che era il tema principale della serata, il "famoso" Parco della Cesanella, quello che con i suoi pro e contro, ha fatto da prezzemolina, ormai da tempo, su ogni discussione, di qualsiasi genere fosse, relativamente ai problemi di questo quartiere. Il relatore non poteva che essere l’Assessore Ceresoni che apre con il dire che questo è l’ultimo atto del piano particolareggiato del Parco della Cesanella che si conclude con le osservazioni ed i suggerimenti di alcuni cittadini. Un Parco Urbano di rilevanza regionale e strategico ambientalmente parlando, che potrebbe vedere già, la sua realizzazione, volendo, a partire da domani. Un’area destinata al verde, ma non solo, perché sarà interessata dalla costruzione di un sottopasso che la collegherà al mare, da una rotatoria e di una bonifica che vedrà coinvolta l’area "Minardi". Quest’area con la sua cisterna alta una decina di metri, sarà il "Leitmotiv" che ossessionerà, per la restante parte del Consiglio, tutti coloro che avrebbero voluto andare a riposare con qualche ora di anticipo.
L’artefice di questo ostruzionismo, il Consigliere Mancini e i suoi compagni, pardon… colleghi, di "Partecipazione". E’ lui che chiede la parola per primo, ottenendola dal Presidente e dichiarando che come sempre, in questi piani particolareggiati ci sono luci, ma anche ombre.
Luci sono che l’area sarà sistemata e la conferma del sottopasso.
L’ombra invece è in quell’ettaro e mezzo di terreno messo in vendita per esigenze di cassa. Area che quindi non sarà più parco, ma terreno edilizio… ed allora si chiede dove stia quel famoso consumo zero di cui spesso si parla. Si chiede poi il perché un’area industriale (Minardi) diverrà area verde ed una parte dell’area verde diverrà edificabile.
Questa è una enorme contraddizione e questa è l’ultima occasione per ritornare indietro su certe decisioni.
Secondo Mancini poi si dovrebbe solo prevedere la rotatoria e i due incroci a raso, lasciando però le decisioni finali a complanare avviata.
Contesta anche il sistema dell’Accordo di Programma (cadendo il discorso sul progetto dell’area ex IPSIA) che tende a scavalcare il Consiglio Comunale, in quanto i progetti vengono discussi dopo che le decisioni sono state prese… Chiusa la stalla, ma questa è una mia personale valutazione, dopo che i buoi se ne sono andati!
Fanno seguito gli interventi del Consigliere Donatiello che esprime il suo apprezzamento per la bontà di questa proposta illustrata da Ceresoni. Infatti 15 ettari di terreno destinati al verde non sono pochi e quindi il Parco è da non intendersi come quello della "Cesanella" bensì come quello di Senigallia.
Il Consigliere Cameruccio si chiede perchè dopo oltre dieci anni dalla precedente variante si sta giungendo solo ora alla dirittura finale. Evidentemente qualche criticità si è incontrata e si domanda allora se veramente esista tutto questo gradimento circa la viabilità, i parcheggi e l’urbanistica.
Per il Consigliere Girolametti bisogna far presto perché Senigallia ha bisogno di quest’opera. E visto che su quest’area non c’è ancora un filo d’erba, sarebbe da sciocchi rinunciare a dei Diritti di Urbanizzazione.
Gli replica il Consigliere Rebecchini, che seppur non voleva entrare nella discussione si sente tirato per i capelli, ed afferma che è una logica inaccettabile quella di dover costruire per forza per ogni solo centimetro libero di terreno.
Alla fine di questi interventi la replica di Ceresoni che rivolgendosi a Mancini spiega che il consigliere dà dei giudizi politici anche quando aree edificabili vengono convertite ad aree verdi. Quindi non si meraviglia più. Crede che contestare le cose che non vanno sia giusto, ma bisogna pur avere il coraggio di accettare quelle giuste. Si sente di poter dire che tra dicembre e febbraio inizieranno le piantumazioni in questo parco. Le deduzioni e contro deduzioni vengono affidate alla lettura e all’ illustrazione tecnica dell’Architetto Serenelli.

Sono le 23,36 quando Girolametti chiede ed ottiene dal Presidente Monachesi 10 minuti di sospensione per una riunione della maggioranza. Alle 23,55 con la solita puntualità che ormai li distingue, rientrano tutti in Aula.

Alla riapertura dei lavori, Mancini, sul 4° punto delle deduzioni e contro deduzioni, presenta 8 emendamenti e per ciascuno di essi si butta a capofitto in oratorie di almeno 5 minuti cadauna. Mancini parla, ma pochi sono coloro che lo ascoltano. C’è chi ride e si diverte con il compagno di banco con il PC, chi ineducatamente parla con il Sindaco dando di spalle all’oratore, chi abbandona l’aula per andarsi a fumare una sigaretta e chi, infine, come i Consiglieri del PDL, la lasciano definitivamente. Ad ogni emendamento fa seguito (o dovrebbe far seguito) un dibattito e poi la votazione. Ma la maggioranza, svogliata e semiaddormentata, risponde solamente con il voto negativo.
Cosa questa che sia Mancini che Rebecchini sempre nel rispetto democratico, fanno presente ai loro colleghi dirimpettai, quanto sarebbe interessante conoscere anche le motivazioni dei loro voti negativi.
Il punto su cui si sofferma caparbiamente Mancini è la bonifica della Cisterna nell’area Minardi ed il tempo di attuazione di tale bonifica entro cui l’Amministrazione s’impegna a portare a termine. Se c’è un atto, bisogna pure che ci sia un termine entro cui attuarlo. Ceresoni dice che l’ostruzionismo si combatte con l’ostruzionismo. Comunque quella cisterna andrà via. E rivolgendosi con un sorriso a Mancini: "A costo di portarmela a casa…".
Il problema è che per spostare la cisterna si deve trovare un’ area adatta per delocalizzare l’ Azienda. La si è cercata, ma ancora non si è trovata. Per Girolametti il lavoro fatto in Commissione sembra valga poco. Il limite temporale entro cui i progetti devono essere conclusi è quello del "Prima Possibile". Mancini riconosce l’onestà intellettuale di Ceresoni quando afferma che non sa dove delocalizzare l’Azienda.
Annuncia anche che ha altri emendamenti da presentare sulle ultime deduzioni illustrate. Emendamenti che vengono però contestati dal Presidente Monachesi, perché ritenuti ripetitivi. Sardella si avvicina al banco di Mancini supplicandolo, sorridendo, di ritirale. Mancini risponde che non vuole sollevare nessuna contestazione, ma la motivazione non gli sembra logica e se si vogliono considerare non accettabili lo si deve imputare non al fatto della ripetitività, bensì all’ora tarda. Così che ritira gli emendamenti, mi sembrano 6/7, in modo che tutti beneficiano della sua benevolenza.

Alla fine è il Sindaco Mangialardi a chiudere gli interventi con il dire che forse si sarebbe potuto far meglio, ma è ancor vero che tra un anno avremo il Parco più grande della Regione. Dei 4 interventi commissionati dalla Società Autostrade alla Regione, gli unici due che si realizzano sono quelli di Senigallia. La Società Autostrade ha delegato il nostro Comune a realizzare i due parchi (Cesanella e Saline) rendendo già disponibili 2 milioni e mezzo di €.

Quando pensavamo che con queste parole si fosse concluso il Consiglio, Mangialardi chiedeva ancora la parola, affinchè si potesse passare al voto l’adesione del Consiglio Comunale di Senigallia al documento del Comitato Valcesano contro la realizzazione della centrale termoelettrica. Votazione che veniva fatta immediatamente con l’approvazione. Ma Mancini, masochisticamente ed inesorabilmente, riprende la parola solo per puntualizzare che Centrale Termoelettrica richiama Edison e questo a sua volta Prometeo. Per questo dobbiamo trovare la forza di far sentire anche la voce economica di Prometeo "minacciando" di andare a cercare altri fornitori di Gas che non sia Edison.

Sono le 02,55 quando Monachesi dichiara chiusa la seduta e l’ultimo OdG non discusso (Modifica al regolamento per la concessione ad associazioni senza scopo di lucro di beni immobili) a data da destinarsi.

mercoledì 20 ottobre 2010

lunedì 18 ottobre 2010

Un Consiglio comunale iniziato con "parola ai giovani"…


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

e terminato con il tentativo da "vecchi" della politica di prenderli con il "sonno"...
* parte prima
*

La strada da percorrere, in questo consiglio di mercoledì 13 ottobre, visti gli argomenti da discutere, si intravedeva già lunga anche se, salvo per un paio di punti, neppure tanto accidentata. Ed invece… ma cerco di andare per ordine.

Alle 18 e 16 minuti, con un ritardo che rientra ormai nella consuetudine e che è da considerarsi accettabile, il Presidente Enzo Monachesi dichiara aperta la seduta, fa l’appello per controllare l’esistenza del numero legale e passa subito al primo punto del programma: Interrogazioni ed interpellanze.
A parlare sono i Consiglieri Giacchella, Sardella, Mancini, Rebecchini e Cameruccio.

La prima è una interrogazione posta dai Consiglieri Giacchella e Sardella, in merito alla centralina di rilevamento, di proprietà della Provincia di Ancona, delle polveri sottili, spostata dalla Curva della Penna al Parco della Pace. Giacchella si chiede quali siano le politiche che l’Amministrazione intende portare avanti, visto gli sforamenti avvenuti (55) in quel luogo di traffico che è la SS Adriatica rispetto a quelle che saranno le rilevazioni in un parco quasi privo di traffico.
Incrocio della Penna a SenigalliaLa domanda è rivolta all’Assessore Campanile che ringrazia e prende alla larga l’argomento, iniziando con il dire che si punta ad una città in cui ci deve essere un miglioramento della vita, uno sviluppo del sostenibile, dove ci sia un controllo sulla mobilità, dove si faranno sentire i polmoni verdi quali quelli delle Saline e della Cesanella. Fermo restando che la decisione di spostare la centralina non è dipeso da questa Amministrazione, bensì dall’obbligo di una normativa europea che impone certi obblighi e prescrizioni e controlli alla Regione, Provincia e ARPAM. Del resto è da tener presente che è stata posta vicino ad una scuola, cosa che fornisce anche tranquillità.
Pensiero quest’ultimo che il Consigliere Mancini, da "fuori campo" gli replica: "… anche dov’era prima, c’era una scuola". Campanile conclude con un’esortazione che se si vuole cambiare la qualità della vita, dobbiamo cambiare anche le nostre abitudini.

Sardella interviene dicendosi non dubbioso su quanto espresso da Campanile, ma francamente questo spostamento lo lascia perplesso. Lui invece vuole porre la sua attenzione su alcune criticità che ancora ci sono nell’area di Via Carducci. Molto è stato fatto, ma bisogna ancora fare e rivitalizzare la zona. I cattivi odori di Porta Lambertina divenuto orinatoio pubblico, il tetto in eternit della vecchia Arena Italia, lo scarso numeri di eventi se non quelli sporadici. Interventi che aiuterebbero a risolvere problemi che, anche se superati, continuano ad impensierire.
A rispondere è l’Assessore Curzi che informa che sono in corso di studio, progetti per riqualificare ulteriormente le zone menzionate, come allargare il mercato del giovedì in quest’area, posizionare una giostra nei giardini Catalani, rivedere con l’Ufficio Tecnico vetrine ed insegne. E portare così qualche ulteriore evento in occasione delle festività natalizie. Quello che le sembra più difficile da attuare sarà la chiusura degli accessi di Porta Lambertina, suggeriti per eliminare certi incivili costumi.
Sardella, si dice solo parzialmente soddisfatto, ma del resto il suo ruolo di Consigliere lo porta ad essere di stimolo. Però dal momento che bisogna dare delle risposte ai cittadini, che queste abbiano almeno tempi brevi.

Roberto ManciniL’interpellanza di Mancini riguarda le voci di una chiusura dell’attività del Mattatoio Comunale. A rispondere è l’Assessore Paci che conferma la chiusura, motivandola con il fatto che, contrariamente a quanto espresso da Mancini, il mattatoio è in passivo e lo sarebbe ancor di più, avendoci abbandonato il nostro cliente maggiore. Inoltre dovrebbe adeguarsi entro il 31 dicembre 2010 come da richiesta degli interventi fatta dalla ASUR. Che il mattatoio sia un servizio non è messo in discussione, ma i tagli governativi mettono l’Amministrazione con le spalle al muro. Un mattatoio provinciale consortile con i comuni che vorranno aderirvi. Non sono stati prese decisioni finali ma questo, almeno, sembra l’orientamento.

Rebecchini
invece rivolge la sua interpellanza a Campanile (assente dall’aula, ed è Schiavoni che si impegna di rintracciarlo), circa una serie di manufatti confinanti con il Liceo Scientifico, di privati, con le tettoie in amianto. Il Preside ha fatto la segnalazione al Comune, ma ancora dopo un anno le cose sono rimaste invariate. Quindi la sua richiesta è quella che il Comune si faccia parte attiva nei confronti dei proprietari per una rimozione.
Campanile dice che fa sua l’istanza e che farà segnalazione alla ASUR dopodichè saprà rispondere più approfonditamente.

A Cameruccio sta invece a cuore di conoscere quello che si potrà fare per una sistemazione dell’area vicino all’Ufficio Postale di Montignano, con una viabilità pericolosa ed una necessità di parcheggio. A rispondere è l’Assessore Memè che dice che le migliorie richieste dovranno vedersela purtroppo con le disponibilità economiche. Cameruccio replica che sono necessità che esistono da quasi 20 anni.

E’a questo punto della seduta che il Presidente Enzo Monachesi, chiede un minuto di raccoglimento in onore, in questo caso, di un Caduto del Lavoro. Un ragazzo senigalliese Daniele Cappella. Alla fine del minuto di silenzio chiede la parola il Consigliere Mario Fiore, che con poche, ma sentite parole, ricorda questo giovane che fu anche suo compagno di classe. Un ricordo sottovoce, ma espresso da un giovane ad un giovane e che si conclude, come ormai siamo spesso abituati ad ascoltare, con un semplice "Ciao Daniele".

ScuolaRiprende il corso normale della seduta, con l’OdG presentato dal Gruppo Vivi Senigallia, attraverso la lettura dell’intervento da parte del Consigliere Dario Romano in merito all’attuale situazione dell’Istruzione e della Scuola Pubblica. Si susseguono una serie di dati relativi a studenti, docenti, insegnanti di sostegno e disabili.
Intervengono due consiglieri con altrettanti emendamenti: la prima è la Consigliera Bucari che sottolinea come siano avvenuti tagli su tutto con il solo aumento di numero di alunni per classe e di ragazzi con handicap: come si fa poi ad affermare che "questa è scuola di qualità" si chiede Bucari. E qui elenca una serie di dati degli istituti senigalliesi, riportando l’attenzione su quella che è la situazione locale.
Forse l’unica a farlo. Cosa che mi aveva portato a pensare che per un Consiglio Comunale si stava andando un pò "fuori tema" e la Bucari aveva rimesso in carreggiata la discussione. Anche il Consigliere Mancini presenta il suo emendamento. Emendamenti che vengono approvati.

Poi l’Assessore Francesca Paci spiega che cosa sia il Consiglio Tributario ed il suo regolamento. Organo di controllo da prima facoltativo, ma che già era stato adottato dal Comune, con scarsi esiti positivi. Ora per legge però diviene obbligatorio, per cui si è pensato, trattandosi di controlli tributari, di inserire in esso associazioni economiche, associazioni di lavoratori, appartenenti alla GdF e dei CC. Il tutto per un numero di 29 persone.
Sardella suggerisce di portare il numero di Consiglieri comunali da 3 a 5 (e presenta un emendamento), dal momento che non ci sono costi, non ci sono gettoni, quindi che si faccia almeno in modo che risulti utile. Mancini invece tende a precisare come già se ne sia parlato in Commissione e come sia emerso che questo Consiglio abbia poco peso. Quindi si può approvare ma senza illudersi più di tanto. Questo perché a livello locale non si ha il potere di modificare quello che si attua poi a livello nazionale.

A questo punto il Presidente Monachesi concede una pausa. Sono le 21 e si dovrebbe riprendere alla 21,30

…continua…

questi i commenti apparsi su 60019 :

Giornalisti...se ci siete battete un colpo...!! (il problema è che siete pure troppi...)
Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 16/10/2010 ore 04:13
Ancora una volta c'è da meravigliarsi dei minuziosissimi lavori del buon Franco Giannini. C'è pure da meravigliarsi (permettetemelo, ma tanto faccio come mi pare...) del fatto che di circa 10 testate di stampa locale professionista non ve n'è neppure una a raccontare le sedute del C.C. Il giornalismo dei divi che latita perchè incantato dai flash e dalle ombre del potere e i privati cittadini che escono di casa col notes e la penna per cercare di rimediare al meglio la mancanza di informazione...

sabato 16 ottobre 2010

REALTA' POPOLANE ATTRAVERSO VERNACOLO E MUSICA





















di Franco Giannini

Le Foto, invece, sono state "rubate" al poeta, ma non solo, Simone Tranquilli in arte Quilly da FB e con il quale mi scuso per la mia sfacciataggine, ma che doverosamente e sentitamente ringrazio, anche per avermi immortalato con alcuni primi piani.

dall'alto verso il basso e da Sx a Dx: Il "tavolo di lavoro", il ripasso, un giornalista d'assalto, la redazione di 60019.it, una veduta del pubblico, il complesso 4 cani, un loroprimo piano.

...una serata di poesia vernacolare tra serio e faceto !!

I cani in sala ieri sera non erano i 4 del giovane e bravo gruppo musicale, bensì 9, se si considerano anche i cinque dicitori e poeti, che ci hanno regalato due ore di sano spettacolo. Ben s'intenda, 9 cani si, ma non in senso dispreggiativo, perché tutti con tanto di "pedigree" che ne attesta le loro qualità.
Come giustamente sottolineato da Simone Tranquilli, in arte "Quilly", non si è ancora compreso bene se fosse la musica a fare da supporto alla poesia o viceversa.
Fatto è che le sensazioni che lo spettacolo ha trasmesso, sono state quelle di un continuo passaggio tra la piacevolezza della musica, la riflessione che certe liriche hanno procurato, per passare poi a certe poesie che hanno suscitato invece l' ilarità con battute popolane, ma cariche di quelle verità giornaliere, che poi riportate in pubblico, ci fanno riconoscere e sorridere dei nostri stessi pregi e difetti.
Antonietta Calcina, Simome Tranquilli, Andrea Scaloni, Leonardo Barucca, i poeti e dicitori, a cui si è aggiunta la voce recitante di Anna Maria Bernardini che ha preso in prestito una poesia dell'indimenticabile Antonio De Curtis, in arte Totò, per declamare in napoletano " 'A Livella", ed a cui ha fatto poi seguire, nel suo originario dialetto, il romanesco, quasi a suggellare un gemellaggio con Senigallia, due sonetti di Trilussa. Belle le poesie, come altrettanto lo sono state tutte le interpretazioni.
Quilly, Andrea, Leo,... 3 amici che ho conosciuto attraverso le pagine del Web, ed anche la Sig.ra Antonietta che ho conosciuto, lei neppure lo sa e forse lo verrà a conoscere solo ora, se avrà modo di leggere queste righe, sempre attraverso il Web, quando ho scoperto che era la mamma di un'altra amica della rete e di Cittadinanza Fattiva : Laura Pacchiarotta (Pacchy). A loro tutti va un dovuto grazie, come anche va indirizzato alla madrina di questa iniziativa che è l' Anna M. Bernardini e al circolo ACLI di San Silvestro, attraverso la persona del suo Presidente Oliviano Sartini che con il suo sostegno ha patrocinato questo evento.

“Staccia minena”

di Leonardo Barucca

Staccia minena
co’ è ch’ farin’ da cena,
ch’ babbo è andat’ in guerra
e nun artorna più.
J han dett’ “Va malagiù,
va giù a purtà la pac’ ”
e in pac’ ade’ ce lu.
E tu nina d’ nonna
manch’ ‘l cunusc’rai
e nun c’ pudrai piagn’,
perché è fatiga a piagn’
sa na fotografia
e na m’daja e ‘n brett’.
Staccia minena
co’ è ch’ farin’ da cena,
farin’ i maccaron’
p’r babb’ e p’r nunon’,
p’r tutta la cumpagnia.
La cumpagnia s’è sciolta
squajata da l’ bomb’
e babb’t ‘n l’arporta
manch’ ‘l bambin’ Gesù.
Diceva: “ ‘l fo’ p’r lia,
p’r sta fiulina mia,
si parti vuluntari’
t’aument’n’ ‘l salari’.
In fin ‘nn è un m’stier?
Com’ fussi ‘n carp’ntier,
n’idraulich’, ‘n sartor’,
barbier’ o murador’.
E po’ miga vo’ in guerra,
no’ sem’ un corp’ d’ pac’.”
Ecca! Tu guarda invec’
ch’ fin hai fatt’ fiol mia,
quej li sta pac’ tua
nun l’hann’ vuluta cred’.
E sta fiulina bella
che rid’ sopra i ginocchi
da granda c’avrà i occhi
più bej d’ la cità,
e tu ‘n la pudrai ved.
Farin’ i maccaron’
p’r babb’ e p’r nunon’,
p’r tutta la cumpagnia.
Ma la nina…
butt’la via.

Staccia minena
co’ è ch’ farin’ da cena,
ch’ babbo è murador’
e nun artorna più.
J han dett’ “Va malasù,
e smonta ch’ l’ ternit’ ”
e lu è cascat’ giù,
punto. Nicò f’nit.
E tu ninin’ d’ nonna
manch’ ‘l cunusc’rai
e nun c’ pudrai piagn’,
perché è fatiga a piagn’
l’ cronich’ d’i giurnaj,
na canutiera stroppa,
e ‘n par d’ guanti giaj.
Staccia minena
co’ è ch’ farin’ da cena,
farin’ i maccaron’
p’r babb’ e p’r nunon’,
p’r tutta la cumpagnia.
I cumpagni hann luccat’,
chiamat’ ma l’ambulanza
pr’gat’, biastimat’,
ch’ sempr’ la sp’ranza
è l’ultima a murì.
Diceva: “ ‘l fo’ p’r lu,
p’r st’ fiulinn’ mia.
Vò in alt’ e staggh’ atenti,
ma ‘nn’è ch’ poss’ durmì.
Si ved’n’ ch’ sei svelt’
t’aument’n’ ‘l salari’:
i afari ènn sempr’ afari.
E po’ miga vo’ in guerra,
fò sol’ ‘l murador’.”
Eri un ragazz’ d’or’
ch’ fin hai fatt’ fiol mia.
Dulor’ sopra ‘l dulor’
sapè ch’ qualchidun’
dirà ch’ “si però
capac’ ch’era drugat’,
capac’ ch’aveva but’ ”
che insomma è colpa tua.
E st’ fiulin’ machì
che m’ rid’ ‘n‘tra i bracci
da grand’ sarà ‘l purtier’
d’la sguadra d’ la cità,
ma tu nun ‘l vedrai.
Farin’ i maccaron’
p’r babb’ e p’r nunon’,
p’r tutta la cumpagnia.
Ma ninin…
butt’l’ via.

Commenti di lettori su 60019:
m' vien da piagn'
Scritto da Maurizio Tonini Bossi il 16/10/2010 ore 23:58
Al'iniz' ho ris' ma dop' ?! è robba ch' m' mett' a piagn'... io, c'ho vcissut' al Port' e c' c'ho 3 fioi che, no pr me, vurria campà 200 anni .- Grazie Roberto



venerdì 15 ottobre 2010

La due giorni della 14a mostra micologica di Senigallia...


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… attraverso l'esposizione, la storia, l'ecologia e la mico-gastronomia!

Una due giorni che è partita con un "prelibato e profumato antipasto", servito al discreto numero di appassionati micologi, che la sera di giovedì 7 ottobre sono accorsi ad ascoltare il prof. Roberto Galli, biologo e responsabile del Gruppo Micologico Milanese e non solo. La lezione della serata, già dal titolo: "Storia della Mico-Gastronomia dall’Artusi ai giorni nostri" era tutto un programma.

Inizia subito con il mostrarci la bella diapositiva di alcuni esemplari di Amanita Caesarea, che gli antichi romani mangiavano crudo e che poi iniziarono ad insaporire (?) con un dubbioso intruglio, Garum, fatto di interiora. Secondo il professore, però, quello che più colpiva e colpisce non è la bontà, bensì la bellezza, ed i colori di questo fungo, conosciuto anche come Ovulo Buono. E qui la sua tesi che un fungo è buono se sa di fungo, fermo restando che con il termine buono si definisce tutto ciò che ad uno piace!

Si passa poi all’evoluzione del fungo in cucina attraverso due nature morte del ’600 e del ‘700 che ritraggono varie specie di funghi abbinati con altre verdure e frutta. E da questo momento in poi, c’è un intrecciarsi di diapositive delle varie specie, con dati tecnici, di ricette gastronomiche consigliate, con cose invece sconsigliate e da evitare, di esperienze culinarie personali del relatore contestate, qualche volta, benevolmente dai presenti. Motivo di contestazione la bontà dei Prugnoli, per alcuni ottimi, per il professore, diciamo… un pò meno.

Ed allora ecco che si parla di Tricholomi, di Ovuli buoni ed Ovuli malefici, di Porcini come di Funghi Secchi, di Prataioli come di Prugnoli. Il professore si sofferma anche ad elencare che cosa è sconsigliato fare nella preparazione gastronomica del fungo, come il non lasciarli immersi in acqua per più di 30 minuti, che quest’acqua non va gettata, ma utilizzata per fare brodi o sughi, che non vanno mai congelati freschi, bensì prima bolliti, appena scottati.

Migliori, ad esempio, quelli di due etti che quelli di 3 kg, come più buoni risultano quelli raccolti sotto querce e castagni, rispetto a quelli trovati sotto i faggi.

Il breve elenco dei condimenti da usare (non tutti assieme!), almeno dal punto di vista o meglio del palato del nostro prof. Rossi: Aglio, cipolla, burro, olio, prezzemolo, latte, pochissima panna, una leggerissima spolverata di noce moscata e una spruzzata di vino, mentre quasi proibiti sembrano risultare: il pomodoro, il pepe, il limone, il peperoncino, lo zafferano, il dado, i grassi come la pancetta, prosciutto, ecc. che tendono a coprire le vere bontà del fungo che sono il profumo ed il gusto "fungino".
Come pure, a suo parere, sarebbe da evitare gli abbinamenti con il pesce, anch’esso con un suo profumo e sapore proprio, onde evitare il sovrapporsi uno all’altro. E dal momento che anche io, condivido che i sapori di terra non debbano essere mescolati a quelli del mare, ho intravisto il professore come un novello ed esotico "Marinaio dei Boschi".

La mostra micologica a SenigalliaMa la parte più interessante per i cultori della forchetta, è stato il suo sciorinare di ricette semplici e, dalla parvenza delle immagini proiettate, gustose e, ma per questo abbiamo dovuto valerci, per il momento, di un pò di fantasia, del loro profumo: ed allora eccovi delle Insalatine di Ovoli, Risotti con funghi, Polente, Brasati, come detto seppur non condividendo, Insalata di gamberetti, Pollo con funghi, funghi trippati o come dir si voglia stufati o trifolati, Scaloppine con funghi, funghi in pastella e fritti, ripieni, Polpette di funghi, non dimenticando mai, però, che l’eccesso è anche lui un veleno.

Ma anche stupendi nella loro semplicità e bontà i primi piatti classici: Spaghetti conditi con olio, cipolla, erba cipollina e funghi, Polenta con porcini e lumache in umido ed infine delle tagliatelline "gentili" con crema di funghi… Ma mi fermo qui, altre golosità le si possono trovare sul libricino consegnato durante i due giorni della mostra arrivata alla sua 14a edizione.

Tantissimi i funghi presentatati, commestibili e non, tutti bellissimi nelle loro particolarità e colori. Il profumo fungino, divenuto per l’occasione unico per tutte le varie specie, aveva saturato le tende. In un angolo, quasi a scusarsi per l’intrusione, i funghi coltivati. Dei pacchi di terriccio (almeno così sembrava) fasciati in anonimi fogli di plastica, per mantenere la giusta umidità, dai cui fori uscivano timidamente i primi funghi. Belli anch’essi per carità, ma ho provato a farmi vicino per sentirne il caratteristico profumo… ma evidentemente ero raffreddato.

Probabilmente anche i "profumi" della natura risentono dei richiami, della quantità, della disponibilità immediata, della facilità di raccolta, … del business… ma alla fine sono gli intenditori, gli appassionati ed i buongustai che decretano che cosa sia più buono se il "naturale" o il "rifatto". E sono convinto e pronto a scommettere su quelle che saranno le scelte dei micologi, oh!! non quelli di laboratorio, ma quelli con scarponi e cestello …

Arrivederci alla prossima ed auguri di una buona scarpinata e una ancor migliore scoperta di un buono, bello e profumato porcino a tutti.

Commenti di lettori su 60019:

ringraziamento
Scritto da fungarolo appassionato il 13/10/2010 ore 15:35
Vorrei ringraziare FRANCO GIANNINI per la sua esposizione per le sue sensazioni per le sue parole che descrivono bene ciò che io ho provato ma che non sono riuscito a scrivere"" GRAZIE

mercoledì 13 ottobre 2010

Senigallia, Consiglio Grande: ma davvero è tutto qui?


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
Foto di Andrea Cesanelli

Nulla di più di quanto si sapeva già: la cronaca di una giornata con "grandi" ritardi...


Un Consiglio che "Grande" forse lo è stato solo per aver superato di "Gran lunga" quel fenomeno abituale per i normali Consigli, che sono i ritardi.
Questa volta però, trattandosi di un "pezzo grosso", anche il ritardo, dunque, non poteva essere da meno. Ritardo poi giustificato con la "sfiga" che, se vera, verrebbe da pensare, sarebbe l’unica a non rispettare e neppure temere la nota "Casta".

Il povero Monachesi ha scusato una prima volta dopo 20 minuti di ritardo, il Sen. Mario Baldassarri, con il dire che "stavano cercando di contattarlo", per sapere quando sarebbe arrivato (ed io, ingenuo, che pensavo che fosse il ritardatario a doversi preoccupare di fornire tale informazione, ma forse al Senato le regole di "Bon Ton", a quanto pare, sono indigeste). Il ritardo si è protratto fino alle 10,08 quando il Presidente Monachesi ha assicurato che il senatore sarebbe arrivato, ma con un ulteriore ritardo e che quindi per rispetto del pubblico presente, dava ugualmente inizio al Consiglio.

L’impressione che si è avuta, alla fine dei vari interventi, ascoltando alcune voci del pubblico, sono state: "… che la finanziaria ci strangolasse, lo si sapeva… ma ora che cosa si farà… piangere è solo uno sfogo che lascia i mali dove sono… ci vuole una reazione… no i piagnistei… ".

Effettivamente dopo i vari interventi dei relatori e di coloro prenotati a parlare e dei Consiglieri, mi sono chiesto anch’io a che cosa sia servito "scomodare" il sen. Baldassarri, presidente della commissione finanze del Senato, Pietro Marcolini, assessore alle finanze della Regione Marche e tutti gli altri che si sono avvicendati, se non per rigirare quella lama, di cui già conoscevamo il proprietario, in quella piaga che ben conosciamo, perché parte del nostro corpo di cittadini.

Si sarebbe dovuto parlare, trattandosi di un Consiglio Cittadino e per di più aperto a tutti, solamente dei nostri problemi. Invece si è assistito solo ad un "mettere le mani avanti per non sbattere il muso", ad uno scivolare voluto su problemi nazionali dal contenuto politico, oserei dire quasi dal sapore pre-elettorale. Fino ad ieri si diceva che noi italiani siamo tutti "mister", tutti "coach", tutti "commissari". Da sabato 9 ottobre ho imparato che sono in tantissimi oggi, coloro che si sentono anche "Economisti" e tutti con in mano la soluzione ottimale per portare fuori l’Italia da questo vicolo cieco. Tutti conoscono le ragioni di questa situazione e ne spiegano sia i perché che i colpevoli, anche se putacaso sono sempre altri. Ma veniamo alla pura lista della lavandaia di quello che è avvenuto.

Monachesi apre la seduta annunciando la morte dei 4 alpini ed il ferimento di un altro, in Afghanistan, chiedendo un minuto di raccoglimento in loro onore. Al termine del minuto, dai banchi dell’opposizione partono degli applausi.

Il primo a parlare è il Sindaco Maurizio Mangialardi, che rivolge un saluto a tutti i partecipanti. Non si lascia sfuggire l’occasione per sottolineare come questo tipo di Consiglio sia uno dei primi, se non il primo, in tutta la regione. Si chiede se questa legge 122 non sia stata presa come si doveva sia dalle Amministrazioni, che dai singoli cittadini. Si sapeva che la nazione era in crisi, si sapeva che il debito pubblico era in aumento e si sapeva che questo doveva essere appianato. Ed è arrivato un provvedimento senza alcun avviso. Il metodo non è condiviso, ma il merito resta. Ed il merito chi colpisce? Colpisce proprio ed in maniera disarmonica Regioni e Comuni. Ad essere poi più penalizzati e con problemi insomontabili sono i comuni virtuosi, di cui Senigallia fa parte. Un frecciata la lancia (e come non condividere con lui!) ai debiti capitolini risolti in parte con la legge "Roma Capitale", come al federalismo che colpisce i comuni con il carico delle spese di gestione dei Canoni Demaniali. Non dimentica, alla fine del suo discorso, di volgere la sua preoccupazione per i posti di "Lavoro", per i "Servizi alla Persona", per l’economia del "Turismo", che con questa assurda legge dovranno essere quanto meno riveduti e che ci possano essere delle condivisioni almeno con la Regione.

E’ la volta dell’Assessore Pietro Marcolini, che apprezza l’introduzione del Sindaco perché "informata e giustamente allarmata". Afferma che sia la 122 che il federalismo devono lasciare uno spiraglio alle scelte delle Amministrazioni locali. Inoltre ritiene ingiusto che con queste riduzioni così ampie delle risorse, le spese le debbano pagare chi già le tasse le paga e chi ha la necessità dei supporti tagliati e ridotti. Conferma anche come Senigallia sia un comune virtuoso ed uno dei meglio governati delle Marche. Qualche cosa si potrà "limare", ma non si potrà arrivare, malgrado i provvedimenti presi, a quei 7/8 milioni di taglio richiesti.

Sono le 10,45, quando arriva il Sen. Mario Baldassarri.
Prende il suo intervento alla larga, cominciando con il narrare che è con il ‘72-’73, date della "Grande Riforma Fiscale" che il 90% delle entrate viene accentrato nel Governo Nazionale. Quindi non è un provvedimento di oggi e da ieri è rimasto anche il sistema. che chi tassa di più è quello che riscuote di meno (governo locale) e chi tassa di meno riscuote di più (governo centrale). Valanga di cifre e percentuali che dice di conoscere a memoria perché sono da tanti anni che le studia (dico… non è che i risultati fin ad oggi si siano visti… ).

Consiglio Grande a  Senigallia: intervento di Mario BaldassarriSecondo il suo punto di vista 5 sono i punti su cui si può lavorare per migliorare l’attuale situazione : Stipendi - Pensioni - Interessi Debiti - Acquisto Beni - Trasferimenti.
Gli stipendi sono stati bloccati - Le pensioni hanno rivisto le loro finestre di uscita e quindi più di tanto non si può fare - Gli interessi sul debito pubblico si possono gestire meglio ma sono quel che sono - quindi resta da operare solo sugli acquisti ed i beni e servizi.
E fa un accenno ad un pensiero di Einaudi: "Conoscere per deliberare".
Per cui, conoscendo, ci propina altri dati relativi alla Sanità che ad esempio negli ultimi 5 anni ha veduto crescere la sua spesa del 49,84% di cui solo il 34% imputabile alle regioni e meno del 10% ai comuni. Da qui si comprende come lo Stato abbia permesso di scialacquare contributi alle Regioni rendendosi anch’esso colpevole.
Anch’egli afferma che questi provvedimenti andranno a penalizzare i comuni virtuosi.
Si dice Federalista fiscale convinto, ma nemico del regionalismo fiscale.
Tiene infine a precisare che lo Stato si deve "poggiare" prima di tutti sui comuni, che sono quelli che conoscono meglio di chiunque i problemi locali.

Da questo momento si susseguono gli interventi di coloro che si erano prenotati a parlare. Il primo è l’On. Carlo Ciccioli.
Per lui non c’erano altre soluzioni da prendere, da parte del Governo Centrale, per porre rimedio ad una situazione di impoverimento non solo nazionale, ma mondiale, se non quella di un contenimento della spesa. Cosa che è stata fatta, parlando con tutti e con qualcuno si è riusciti anche a trovare un’intesa.

Per la Sen. Silvana Amati, l’esposizione fatta dal Sen. Baldassarri, lo fa vedere quasi in odore di PD. Suggerisce un taglio alle spese militari, come quelle della legge "Balilla" a discapito poi della mancanza di soldi per far "allenare" i veri soldati impegnati in vere azioni.

L’On. David Favia, dice che è impossibile difendere questa manovra. Il Governo con questa finanziaria, non ha ben affrontato la situazione (e qui si apre un breve battibecco con l’On. Ciccioli), con ricadute negative sui cittadini.

Si alternano poi al microfono, Giuseppe Galli della CGIL, la Sindaco di Montemarciano Sig.ra Serrani, il Dott. Rosi dell’Ass. Alberghi e Turismo, Sebastianelli della confederazione Agricoltori, Paolo Belogi della Consulta del Volontariato, Cardillo di consumatori e utenti, Daniela Fenocchi della Federazione Scuole private, Massimiliano Santini della CNA ed altri ancora, ma tutti dello stesso tenore.

Nelle repliche di Baldassarri e di Marcolini emergono principalmente due cose:
Baldassarri, rispondendo alla Amati dice che non cambierà casacca.
Più concreto, Marcolini, quando assicura a Paolo Belogi che i contributi per gli No Auto Sufficienti non saranno tagliati. Un diritto acquisito che non verrà in alcun modo toccato.

E’ la volta poi dei Capi Gruppo del Consiglio Comunale.

Primo a prendere la parola è Roberto Paradisi che definisce questa una passerella. Chiede il perché se visti i tagli ai servizi di un 80% si siano passate delle consulenze alla Migliani, o si siano fatte spese superflue (libricino della Costituzione Italiana in carta patinata distribuito agli studenti) o finanziamenti per voci di spesa inutili ad associazioni e Curia vescovile.

Prende la parola Magi Galluzzi, che per una volta inizia il suo intervento con un SI, confermando quando detto dal Sindaco e vivendo così di luce riflessa.

Il consigliere Cameruccio, contesta come fatto da Paradisi il fatto che il loro intervento avvenga dopo quello della replica e l’uscita dall’aula dei relatori. Per lui necessari sono l’eliminare i contenziosi e le spese inutili come già accennato da chi lo ha preceduto.

Anche Fiore interviene a nome della sua lista, per elogiare, qualora ce ne fosse ancora bisogno e come sua consuetudine, l’impegno del suo Sindaco.

E’ la volta di Roberto Mancini che rivolgendosi a Paradisi dice che la spesa per far conoscere a tutti la Costituzione Italiana è sempre una spesa ben fatta, qualsiasi sia il tipo di carta impiegata. Per lui la manovra è pessima, perché unilaterale, non si tenta di fermare l’evasione e bisogna controllare le uscite riqualificandole.

Intelligente la battuta con cui apre Carlo Girolametti quando dice che si sta parlando da soli. Comunque per lui è stato un incontro centrato perché doveva interessare la cittadinanza e così è stato. Continua affermando che questa è una manovra della Lega e del PdL, quindi una manovra che non appartiene né a lui né al suo gruppo. Conclude il suo intervento chiedendosi quanti governatori avranno lo stesso coraggio di quello pugliese.

L’ultima parola è quella del Sindaco Mangialardi, che assicura che quanto prima con l’Ass.re Francesca Paci andrà a ricostruire un nuovo bilancio. Si dice soddisfatto dell’interessamento del pubblico che ha visto oltre cento presenze in aula, sintomo della bontà e della necessità di tale iniziativa.

venerdì 8 ottobre 2010

Stati generali della Sanità, a Senigallia partecipano solo PdL e Pesaresi


di Franco Giannini, già pubblicato su 60019.it

Solo contro tutti, il direttore Asur Zt4: "non sono il liquidatore dell'ospedale" ed è gelo "educato"


Se dovessi definire con poche parole l’assemblea aperta di venerdì sera 1 ottobre, relativamente al numero di partecipanti che come si auspicava Cicconi Massi "non è un’iniziativa di partito, non sarà una rassegna dei soliti personaggi noti nè tanto meno una sfilata di esponenti del centrodestra: abbiamo invitato tutti, partendo dal personale medico e sanitario, dai vertici regionali e provinciali per continuare con i politici locali di tutte le fazioni per finire con i cittadini…", io la definirei con una battuta di carattere sanitario: "L’intervento operatorio è riuscito, ma l’ammalato è morto".

Infatti hanno partecipato all’Assemblea, oltre ad anonimi cittadini, solo alcuni politici conosciuti ed appartenenti a quel centro destra organizzatore della serata. Non certo per colpa loro, come pure non certo per colpa di chi non era presente, ma che ha, in qualche modo, giustificato la sua assenza.

L’unico ad aver avuto il coraggio di intervenire in un confronto "uno contro tutti", cosa di cui bisogna dargliene atto, è stato il Dott. Franco Pesaresi, direttore generale della Zona Territoriale 4 che in questa occasione è stato lasciato solo.

Lasciato solo si, ma nel contempo, involontariamente, anche ben custodito, seduto in prima fila tra i due suoi "rivali estivi": i sindaci Bello ed Olivetti. Semplice casualità di cui sono stato testimone fin dai loro arrivi. Come sono stato testimone del "gelo educato" che c’è stato tra loro per tutta la durata dell’incontro.

La prende alla larga il Dott. Pesaresi, quando inizia il suo intervento. E dice di sentirsi come il personaggio Kafkiano, Josef K., del romanzo "Il Processo", accusato senza conoscerne il motivo, processato e condannato. Cioè si sente anche lui come un accusato e condannato senza un motivo. Ed è da qui che comincia a spiegare come siano nati i balletti delle cifre.
Prima cosa: vuol fare chiarezza che i bilanci li hanno solo le ASUR, le Zone invece hanno solo dei budget da rispettare. Questi budget ogni 3 mesi vengono controllati per fare delle previsioni su eventuali possibili sforamenti onde prendere i provvedimenti del caso. Cosa che alla seconda rilevazione di quest’anno, si è constatato che continuando così e senza prendere alcun correttivo si sarebbe caduti in un disavanzo.
E lancia la sfida a chiunque sia in grado di dimostrare che lui ha parlato di un disavanzo di 6 milioni di €. Afferma anche che il disavanzo iniziale è di circa 4 milioni tendenziali e senza provvedimenti. Provvedimenti che però sono stati presi senza tagliare nessun servizio, sollecitando, ad esempio nei reparti di chirurgia, di continuare nel loro lavoro sereni, cercando, anzi, altri pazienti anche in altre regioni. Si può dire che la situazione economica senigalliese è la migliore della provincia.

Il PDL, si lamenta Pesaresi, lo ha descritto con l’appellativo di "Liquidatore dell’Ospedale di Senigallia", cosa assolutamente non vera, che respinge, perché avrebbe potuto defilarsi, quando al contrario si è impegnato in delle migliorie non di poco conto, quali le nuove sale parto, il potenziamento del Pronto Soccorso, la riabilitazione in reparto, la visita 2 volte la settimana da parte di un urologo proveniente da Jesi, e la nomina con l’inizio del nuovo anno dei 4 nuovi primari.
Infatti tiene a far presente che quando se ne andrà via da Senigallia, vorrà lasciare un buon ricordo sia per suo orgoglio che per un servizio reso all’intera comunità. L’Ospedale di Torrette, assicura, sarà un centro per le "Complessità", cosa questa che aumenterà l’importanza dei due ospedali di Jesi e Senigallia che resteranno nel e per il territorio.
Conclude il suo intervento con un apprezzamento sul tipo di raffronto avuto con questa assemblea ed esprimendo il suo desiderio ad avere anche in seguito questi tipi di rapporti e si rende disponibile fin d’ora ad intervenire ogni qual volta si chiederà la sua presenza.

Gli interventi dei vari esponenti del PDL organizzatori e di coloro che hanno preso poi la parola, come i Sindaci Bello ed Olivetti, hanno ribadito ancora una volta che quello che è stato definito con il nome di "procurato allarme", non è dipeso certamente da loro, ma da articoli di giornale e da dichiarazioni di esponenti istituzionali, purtroppo assenti.

La mente storica dell’Ospedale di Senigallia, nella persona del Dr. Massacesi, ha parlato di concretezza, orientando i tagli di cui tanto si parla, iniziando con gli apparati amministrativi e non come sempre fino ad oggi si è fatto, tagliando sul personale medico e paramedico.

Altra voce che suona quasi come una minaccia, quella dell’On. Carlo Ciccioli, che dichiara senza mezzi termini, visto il valzer delle cifre di cui si parla nel bilancio della Sanità Regionale e che a quanto sembra sono fuori controllo, intende chiedere il commissariamento al Ministro Tremonti.

Concludendo, mi è sembrata una serata in cui sono entrato nella Sala del Trono di Palazzo Del Duca con dei dubbi, che mi auspicavo che qualcuno mi chiarisse, e sono invece uscito con il solo ripasso di quanto avevo già letto ed ascoltato in fase di Consiglio Comunale e fermo restando con le mie perplessità. Ho avuto l’impressione che solo il tempo ci saprà svelare la verità di questo "giallo politico".
Due soli gli interventi, chiamiamoli così, del pubblico, che la Sig.ra Anna Maria Bernardini ha saputo gestire nel migliore dei modi.

Questi i commenti dei lettori fino ad ora, su 60019


Scritto dall' I.P. 79.26.64.70 il 05/10/2010 ore 11:45
Da elogiare Pesaresi per essere intervenuto, da aspramente criticare tutti quei politici del PD che hanno disertato l'assemblea.Forse si senton in colpa e non sanno spiegare tutto quello che è successo nella sanità senigalliese ?

Scritto dall' I.P. 151.96.3.242 il 06/10/2010 ore 09:48
ma cosa è successo nella sanità senigalliese? solo chiacchiere strumentali di chi vuol fare carriera politica alle spalle di questo territorio (vedi Bello). Questo è successo. Ma forse è inutile affannarsi a spiegare a chi non vuol sentire...
strazio
Scritto da stefano il 06/10/2010 ore 11:30
che strazio sti "stati generali"...ma vi rendete conto che la cttà non ha risposto per niente al vostro appello??? Non saranno mica tutti rincojoniti..

Scritto dall' I.P. 79.0.58.205 il 06/10/2010 ore 16:15
Quando si parla di sanità in un pubblico incontro sarebbe opportuno che partiti politici,operatori sanitari e cittadini vi prendano parte.Dopo aver ascoltato tutti ai cittadini trarre le conseguenze.Una cosa è comunque certa: la sanità marchigiana è messa proprio male ( vedi il fallimento del CUP ).A chi se non al PD addossare le colpe ?
Che scandalo
Scritto dall' I.P. 95.75.39.90 il 07/10/2010 ore 00:01
Ospedale di Senigallia in chiusura ? Oramai senza primari di Medicina, Pronto soccorso, Radiologia, Otorinolaringoiatria ecc. da più di un anno!!! CHE SCANDALO!!! MOBILITA' verso altre strutture sanitarie altissima ! Perchè non si dice?. Forse neanche la Calabria ha per certi reparti una tale mobilità passiva. "Facenti funzioni" di primario tenuti "al cappio" dalla Direzione Sanitaria, pena la non riconferma ... Reparti in CARENZA DI ORGANICO SPAVENTOSA !!! Storie che si sentono raccontare da chi ci lavora e non ha il coraggio di esporsi RACCAPRICCIANTI. Reparti come la medicina e la DPA con pazienti cronici ma anche spesso gravi, senza un medico dentro, durante la notte ma solo su chiamata a casa. 3-4 infemiere che gestiscono più di 40 "letti" cioè persone che sono li per "non morire" Ma come facciamo ad accettare tutto questo? Ma perchè per una visita specialistica devo andare in un altro ospedale ?

mercoledì 6 ottobre 2010

Storie di morte di una Senigallia che fu industriale













di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… lavoro, emancipazione, pane… e amianto con morte per companatico nel documentario prodotto dall'ALA


Senza alcun dubbio, il personaggio della serata è stato lui, Carlo Montanari. Memoria storica di quella Senigallia industriale che è andata fortunatamente scomparendo (almeno questa di cui si parla nel documentario) nel tempo, visto i danni che ha causato, che causa e che continuerà a causare. Pochi, brevi, incisivi e puntuali i suoi interventi nel pre e post visione del documentario da lui fortemente voluto come presidente dell’ALA (Associazione per la Lotta all’Amianto) con il patrocinio del Comune di Senigallia.

Presenti in sala tantissimi visi noti di politici e tecnici locali. Moltissimi gli anziani ex-dipendenti e familiari di dipendenti Sacelit-Italcementi deceduti a causa di malattie causate dall’amianto.

A prendere la parola per primo, il Sindaco Maurizio Mangialardi che sottolinea come l’argomento trattato sia un tema difficile, un abbinamento di amore ed odio. Una fabbrica che ha dato tanto lavoro, si, ma ha procurato anche tanta fatica e tante morti. La città l’ha amata perché non sapeva che cosa essa avrebbe poi procurato con l’andar del tempo.
Oggi però il procedimento di bonifica si è concluso, con la consegna in discarica speciale di 4 milioni di Kg. di materiali contaminati. Con questo non si deve dimenticare mai di abbassare la guardia perché ieri il pericolo era l’amianto, oggi potrebbe essere quel Teflon di cui anch’esso si parla e di cui si studiano gli effetti. Afferma anche di non aver visto in anteprima il documentario e di non conoscerne di conseguenza il taglio.

Carlo Montanari, spiega come l’ALA, in soli sei anni di vita, sia riuscita a fare più di quanto non siano riuscite a fare altre organizzazioni nate molto prima e come l’amianto continui a mietere vittime. Basi pensare che da Gennaio si sono avute altre 8 vittime.

L’Assessore Schiavoni si dice soddisfatto del valore del documentario, che a differenza del Sindaco, ha invece veduto e neppure una sola volta. Senza voler fare polemica, dice che si è trattato di un progetto che doveva essere di carattere nazionale-europeo, che poi si è interrotto e che l’ALA ha ripreso e fatto suo con le storie dei nostri genitori, della storia della nostra gente. Un qualche cosa di culturale che parla della nostra città anche attraverso il dolore. Un buon prodotto documentaristico.

L’intervento più lungo, quello del sindacalista Giordano Mancinelli che ha vissuto queste problematiche che ancora non si sono concluse. Per lui, questo non deve essere un punto di arrivo, ma solo uno sprone per proseguire su questa strada. A fare le spese di queste patologie non sono stati, e lo sono, solo i dipendenti, ma anche chi come le mogli che con loro convivevano e convivono hanno lavato le tute ed i panni saturi di quelle dannate fibre e polveri di amianto.
Ma il monitoraggio deve anche essere esteso ad altri lavoratori della città, che hanno avuto contatti con questo minerale come quelli del Navalmeccanico e delle fabbriche meccaniche che ad esempio trattavano freni.

Poi la parola viene data alle immagini che si susseguono alternandosi a foto in bianco e nero di vecchi ricordi a quelle più reali, attuali e veritiere di visi di dipendenti in pensione, oggi memorie storiche di quel periodo. Volti anche femminili, che ricordano quei tempi lontani, fatti di duro lavoro, sacrificio, speculazioni della proprietà facenti leva sul timore della perdita del posto di lavoro.

Si succedono interviste all’oncologo Dr. Massimo Marcellini, alla Senatrice Amati, all’Assessore Ceresoni, al sindacalista Mancinelli, ai Consiglieri Comunali Mancini e Rebecchini, al Sindaco Mangialardi, per concludere nella parte finale, con le immagini dei lavori di bonifica del territorio Sacelit-Italcementi, che ad onor del vero, qualche dubbio, sulla qualità di esecuzione, l’ha lasciato a buona parte del pubblico presente.

Alla fine del documentario l’Assessore Ceresoni dice che a caval donato… ma che se la prima parte è significativa, la seconda va discussa confrontandosi anche su idee diverse. Si è impostato un grande cantiere di bonifica dall’amianto, controllato h24 in cui si è tenuto conto che:
1) la salute degli operai fosse sempre salvaguardata,
2) fosse mantenuto un controllo sulla qualità dell’aria,
3) ci fosse un controllo ALA-Comune sulle polveri sui davanzali delle abitazioni confinanti.
Questo, invece, nel documentario non viene detto.

Al Dott. Fiorenzuolo dell’Asur viene l’idea di prendere la parola per contestare il numero dei decessi. Afferma che in quel numero di decessi indicato sono compresi non solo quelli per amianto, ma anche per altre cause. Come si evince da statistiche fornite dall’Università di Camerino relative agli anni 2008-2010 per un numero di 8 decessi per mesotelioma.
Dalle file del pubblico, a questo punto, si fa sentire la voce di Carlo Montanari, che rivolto al Dott. Fiorenzuolo gli urla un: "Bugiardo… solo nel 2010 si sono avuti 8 casi… Parli con l’oncologo Dr. Marcellini".

L’Avvocato Olivetti, su invito di Carlo Montanari, non quindi in qualità di sindaco di Ostra, bensì unicamente come legale dell’ALA, fa questa precisazione onde fugare qualche dubbio che poteva essere sorto dalle esternazioni del Dott. Fiorenzuolo.
La Sacelit infatti ha iniziato a risarcire le persone toccate dal problema "amianto". Sotto lo studio dell’Avvocato, sito in via Pisacane, giorni or sono c’erano 52 persone che attendevano il loro turno per essere risarcite. I dati quindi non combaciano.

Il Sindaco Mangialardi descrive a sua volta questo documentario, come un messaggio forte, un prodotto di parte che doveva però essere fatto in questo modo. Va bene anche che la polveri che si vedono nel filmato, ottenute dall’abbattimento di pareti e colonne, siano considerate polveri di amianto. Vero o non vero che sia, l’essenziale è stato e deve essere il bonificare, perché ciò serve a tenere alta l’attenzione. Dobbiamo essere orgogliosi che la fabbrica non c’è più.

Poi parte dal Consigliere Mancini il problema delle analisi dei materiali macinati, e chiede se esse sono state fatte e trova Carlo Montanari dello stesso avviso, anche perché dice di averle chieste al Dott. Fiorendolo e che lo stesso gli ha detto che quelle analisi non sono state mai fatte. Montanari annuncia anche che vuole andare in fondo ad un fatto grave emerso dalle interviste ad un dipendente che afferma che già nel 1970 il sindacato era a conoscenza che l’amianto era cancerogeno, ed allora perché non ha detto nulla?
Ceresoni rispondendo a Mancini e Montanari dice che provvederà immediatamente a depositare a loro disposizione gli atti relativi alle analisi sul macinato che sono state fatte e non come prescrive la legge una volta all’anno, bensì una ogni 20 gg.

La conclusione della serata è nelle parole intelligenti dell’Assessore alla cultura Schiavoni che afferma che questi lavori servono per avere confronti e per approfondire: ALA dalla parte del dolore e la città dall’altro che vuole e deve sapere.

Se mi è permesso e già non si sia provveduto in tal senso, suggerirei a Carlo Montanari, di chiedere agli Istituti scolastici superiori la possibilità di proiettare il suo documentario. Alcuni giovani intervistati nel filmato, diciamo che con le loro risposte mi hanno lasciato, come dire… perplesso.