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giovedì 8 novembre 2012

Avanti un altro !!

 Quello che non perdiamo, è di sicuro, il suo sorriso.

Tutti si sono cimentati a scrivere commenti, pro e contro, sui giornali on line, circa la storia che ha portato a rassegnare le dimissioni da Capo-Gruppo del PD e da Consigliere Comunale, il Dott. Lorenzo Magi Galluzzi.
Fermo restando che anche io logicamente mi sono fatto una mia opinione, ma riconosco che con i pochi dati in mano mi sarebbe difficile esternare un giusto verdetto, mi astengo di formulare giudizi ed esprimere pareri. Del resto, credo, che sono in tanti coloro che hanno espresso condanne ed assoluzioni gratuite, convinti della bontà di quanto da loro espresso.
Quindi per uno che se ne va, ci sarà subito qualcuno, vista la delicatezza del posto da ricoprire ed il momento un pò particolare che l' Amministrazione sta passando, tra crisi economica, dimissioni date e dimissioni richieste, che venga messo al suo posto.
Non so che cosa preveda la procedura comunale per la scelta del nuovo candidato in sostituzione di Magi Galluzzi, se una votazione da parte della Giunta o dei consiglieri del solo PD o di tutti quelli della maggioranza, ma sono convinto, che seppur attraverso la stampa si parlerà di sereni incontri per serene scelte del nome adatto alla sostituzione, voglio sperarlo, ma immagino anche che così non sarà di certo.  
Al livello di un Consiglio Comunale, quale quello di Senigallia, non ci sono motivi di natura economica che rendono prelibate le poltrone, ma è solo una "prebenda dal sapere politico". Un premio che deve essere elargito dai capibastone del partito. Sono quasi sicuro, che anche in questo caso la scelta cadrà, non su quello più capace, più esperto, culturalmente più preparato, magari giovane (il che non guasterebbe) e perchè no, anche più "ribelle" nel senso di libero da guinzagli. Voglio sperare che la scelta non cada sul solito Yesman, scivoloso ed facilmente manipolabile e magari anche "anziano" di età e di appartenenza politica. Voglio sperare che al momento della scelta, si chiudano finestre e porte, onde evitare quelle famose correnti che provocherebbero quelle che all'interno del partito sarebbero furibonde discussioni  e fuori verrebbero tradotte come "serene".
Io comunque un nome lo avrei, ... anzi due : Il primo l'Avv. Simeone Sardella e come seconda scelta la Prof. Simonetta Bucari.
Il perchè di questa scelta ? Ma semplicemente perchè vedo in entrambi questi miei candidati, due persone che fanno della signorilità la loro dote primaria. Entrambi educati, gentili, culturalmente preparati, buoni oratori,  a cui poi nel caso di Sardella si aggiunge una professionale preparazione giuridica, che a quanto pare in Comune, di questi tempi, potrebbe risultare anche più che utile.
Il problema però per la scelta di Sardella, sta nel fatto, che alcuni giorni fa, durante il blitz mordi e fuggi di Matteo Renzi in quel di Senigallia, si è fatto fotografare con gli sparuti appartenenti sostenitori di questo candidato alle primarie. E come ben si sa, a Senigallia, quello che vedono di buon occhio è invece il placido Bersani... !!
Franco Giannini

sabato 15 settembre 2012

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°19: Margherita Angeletti

...quale medicina migliore per l'animo altrui, che il saper ascoltare in silenzio e successivamente regalare una parola di conforto ?

Nel DNA delle piccole-grandi donne c’è qualche fattore genetico che evidentemente le lega e le porta a librarsi un palmo sopra a tutti gli altri. Madre Teresa di Calcutta, Rita Levi-Montalcini, Aung San Suu Kyi, Marie Curie, Grazia Deledda, e per giungere ad una nostra corregionale Maria Montessori, scriccioli di donne, tutte cuore e cervello.

Se mi permettessi di paragonare la nostra dr.ssa a queste donne, certamente non le farei un favore, al massimo un sopito augurio. Però, il suo modo di porsi, il suo pensiero, la passione che mette in quello che fa, la disponibilità, il senso di votarsi al prossimo, mi hanno portato a relazionarla con i personaggi su elencati, seppur con un obiettivo distacco.

So anche che alla dr.ssa Margherita non piacciono i “riflettori” a cui ha fatto fare cortocircuito. Ma io mi sono permesso l’ardire di rimetterli in funzione per sole 24 ore. Giusto il tempo di una veloce pubblicazione di questo scritto.
Ho promesso e mi sono ripromesso di non parlare con lei, neppure di politica, cittadina, regionale o nazionale. Quello che più interessa ad entrambi, in questo colloquio, sono gli esseri umani. Quelli con meno vantaggi, economicamente, ben s’intenda!
Un consiglio. Si guardi bene che il pezzo che ho scritto è lungo. Non è un articolo, non è un reportage, non è uno scoop, è semplicemente un racconto che però alla fine può regalare fiducia, non per come è scritto, ma per i contenuti in esso raccolti e raccontati.
Quella fiducia che a volte si perde per carenza di conoscenza, quasi con il timore ancestrale per tutto ciò che si ignora. Una lettura che consiglio da farsi, quindi, armati di pazienza, o altrimenti, sarebbe più opportuno sospendere qui, fin d’ora.
Era da tempo che facevo la “corte” a Margherita (mi ha concesso, anzi preteso, onore tutto mio, di darle del “tu”) e metabolizzavo l’idea di strapparle un’intervista. L’interesse era maturato da tempo “origliando” tra i suoi scritti e le sue foto rubati nelle sue pagine di Facebook nonché ascoltando i suoi interventi di carattere sociale sollevati in Consiglio nel suo ruolo anche di Consigliere Comunale.
Da questo avevo compreso che mi trovavo di fronte ad una specie di dottor Jekyll e mister Hyde, per via, ben s’intenda, delle sue due personalità: la dr.ssa Angeletti e la dr.ssa Margherita.
La prima dispensatrice di diagnosi e farmaci, come del resto è ovvio fra chi normalmente pratica questa professione.
La seconda, la dr.ssa Margherita, una specie di confessore, che invece silenziosamente ascolta, si immedesima, poi quasi in “punta dei piedi”, non stacca il foglietto del ricettario, ma con un sorriso, dispensa il consiglio sul da farsi. Accade anche che si carichi a volte, sulle sue esili spalle, problemi ancor più grandi di lei, portandoseli a casa per cercare, in tranquillità, di risolverli. Quali un posto di lavoro da trovare, una cura particolare da concordare con uno specialista magari suo amico, a cui inviare una lettera di presentazione e raccomandazione, una questione di usanze tra due etnie diverse che si sono incontrate e scontrate, da risolvere, magari, proprio tra le sue mura domestiche, come del resto già avvenuto.
Solo con me si è “scontrata” appena l’ho contattata telefonicamente dopo averle inviato un breve messaggio personale: “Ok… diamoci allora del “Tu”, però se vuoi rimanere mio amico non devi più usare nei confronti dei miei amici il termine ‘Diseredati’…“. Che poi, francamente, non era neppure un mio termine, ma un riportare il modo di dire usato da altri e dal sottoscritto preso solamente in prestito.
Ma non sono stato il solo, come poi nel corso del nostro colloquio ho avuto modo di appurare. Anche con alcuni suoi pazienti, da lei definiti “indigeni” locali perché brontolavano in quanto nell’ambulatorio c’erano troppi visi stranieri: “In certe occasioni bisogna farsi sentire, alzandolo, il tono di voce…” mi dice sorridendo.
Mentre si parla del più e del meno, mi chiede scusa per un attimo di interruzione di cui ha bisogno, in quanto deve inviare un sms: “altrimenti – mi dice – mi dimentico“. Quando ha fatto, mi guarda e con un viso soddisfatto e felice mi dice: “Sai a chi ho mandato l’sms? Ad un mio rifugiato che è andato a Verona per incontrare una persona e che questa mattina, come usa fare del resto anche spesso, mi ha inviato un suo messaggino con l’augurio di buona giornata… ma sono in tanti a farmi di queste piccole gradite attenzioni… sono veramente tutti gentili e carini“.
E mentre pian piano si spoglia dell’impaccio iniziale della conversazione viene raccontandomi di alcuni episodi di vita amicale tra lei ed i suoi migranti. Ed allora mi racconta, con viso disteso quasi che rivivesse i momenti, di alcuni flash delle sue giornate: “… quando sono a cena dagli amici tunisini e mangiamo tutti insieme, come vuole la tradizione, il “cuscus” nello stesso piatto, come quando la “vu cumprà?” senegalese Amina, viene nel mio studio portandomi in dono i suoi vestiti più belli, come quando Gharbi e Zaineb, una coppia di tunisini, vengono a casa mia, portandomi in dono il pane fatto da loro in casa, come quando l’amica turca, seguendo un suo rito, mi prepara il caffè e poi mi legge i fondi – poi scoppiando a ridere mi racconta come – alla festa locale del PD, sono rimasta con l’auto “chiusa” da alcune moto nel parcheggio che mi impedivano di uscire. Alcuni posteggiatori, tutti ragazzi di colore, avendomi riconosciuta, hanno spostato sollevando di peso la moto per farmi uscire. Vedi Franco, questa è la mia vita ed è proprio il genere di vita che sognavo da bambina“.
Si guardi bene che questa che parla non è la dr.ssa Angeletti, ma la dr.ssa Margherita… o forse solo Margherita, figlia di un ferroviere con l’hobby della pesca!
D – «Dunque Margherita, per metterti a tuo agio e tranquillizzarti, intanto ti dico che il nostro sarà un semplice colloquio, non un’intervista. Quelle le lasciamo fare ai giornalisti professionisti. Mi devi vedere, quindi, solo come un amico a cui racconti le tue esperienze lavorative e quello che esse ti hanno regalato, i tuoi viaggi, la tua vita, quello che credi comunque utile a fare sia la tua conoscenza che quella dei tuoi migranti».
R – «Mi chiedi di parlarti di me. Lo sai che mi sento un po’ in imbarazzo a parlarti della mia sfera privata o della mia sfera pubblica, della mia vita di medico o della mia vita di consigliere comunale? Per ovvi motivi la mia sfera privata è top secret, gli avvenimenti del consiglio comunale sono quotidianamente pubblicati da tutta la stampa locale. Resta la mia vita di medico, anche se il medico, il consigliere comunale e la Margherita nel suo tempo libero sono un’unica persona.
Esercito la professione di medico da quasi trent’anni e sono innamorata di questo lavoro. Mi ritengo fortunata perché io sin da bambina volevo fare il medico e dirò di più, volevo fare proprio il medico di famiglia. Tutto, vedi, si èsvolto come da copione. Poi il destino, diciamo così, mi ha portato ad avere tra i miei pazienti numerosi migranti di varie etnie: africani, asiatici, americani ed est europei».
D – «Allora diciamo: un’unica persona ma con varie sfaccettature. Ecco che comunque già sei entrata nell’argomento a cui più tenevo. Migranti, migrazioni, esperienze loro e tue. Nel corso di quest’ultimo ventennio (meglio datarlo per non incorrere in errori, diciamo allora 1990-2010) hai notato qualche cambiamento evolutivo, relativamente al loro flusso?»
R – «Negli anni ’90 la percentuale a Senigallia era molto più bassa. I miei primi pazienti stranieri erano tunisini e marocchini. Ricordo che tra di loro c’era anche una famiglia di integralisti islamici fuggiti per motivi politici dalla Tunisia. Io sono molto curiosa, mi piace conoscere persone con abitudini di vita differenti dalle mie e così cerco di capire ascoltando e non giudicando. Poi, nel tempo, sono arrivati i senegalesi, i pakistani, i bengalesi, i peruviani, i colombiani, i boliviani ed anche qualche paziente dalla Repubblica Dominicana. Ma poi ancora le badanti polacche, rumene, ucraine e albanesi. Nel 2007, per puro caso, in seguito alla rinuncia di un collega, sono stati affidati alle mie cure dei profughi afgani e nigeriani ospitati da una struttura alberghiera di Marzocca, in attesa di asilo politico. Più tardi ancora sono arrivati dei somali e da più di un anno il Comune e l’Asur mi hanno affidato l’incarico di curare una cinquantina di profughi approdati a Lampedusa dalla Libia, provenienti da varie nazionalità dell’Africa e dell’Asia».
D – «Immagino che questo comporti non solo il “dica 33″, “tossisca”, “un’aspirina e passa tutto”».
R – «Quotidianamente sono a contatto non solo con le loro patologie ma anche con i loro stati d’animo. Non è facile trovarsi all’improvviso in un paese con clima, alimentazione, impostazioni di vita completamente diverse. Sono dei ragazzi, alcuni di loro da poco maggiorenni, che lavoravano in Libia, fuggiti dalla guerra, con la morte negli occhi. Alcuni di loro mi hanno solo accennato, perché ancora non riescono a raccontare, cose viste e subite. Passano le loro giornate andando a scuola. C’è chi va a scuola di italiano, chi va a scuola serale, molti hanno brillantemente superato l’esame di terza media italiana ed aspettano una risposta positiva dalla Commissione di Caserta che esamina la possibilità di un asilo politico. Tutti aspettando un lavoro, che, ahimè!!, per tutti è sempre più difficile da trovare».
D – «Permettimi una curiosità. Per una visita medica, sei tu ad andare da loro o viceversa ?»
R – «Dipende dalla gravità del caso, ma comunque vengono spesso nel mio ambulatorio. Vero è che i pazienti italiani, seppure dopo alcune difficoltà, hanno iniziato ad accettarli. Del resto sono molto educati ed hanno un grande rispetto nei confronti degli anziani».
D – «Altra curiosità di carattere medico: quali sono le maggiori e più frequenti patologie che incontri? Faccio la domanda non per una curiosità, come dire, morbosa, ma proprio per dare un taglio all’ignoranza delle voci che circolano e che si dicono timorose che i migranti “portino” malattie infettive!»
R – «Dici bene… ignoranza e non aggiungo altro! I malanni più frequenti di cui si lamentano, sono dolori diffusi alle articolazioni, alle ossa ed ai muscoli dovuti al clima umido a cui spesso non sono abituati. Spesso presentano coliti e gastriti, mal di testa, insonnia, ansia e depressione. Malattie legate allo stato di preoccupazione permanente in cui vivono».
D – «Ed immagino che è qui che la dr.ssa Angeletti si toglie il camice bianco ed indossa i panni della dr.ssa Margherita, quando non addirittura, magari con le donne, si spoglia anche di quel “dr.ssa” per offrire solo l’amicizia di Margherita. Giusto?»
R – «Non è così facile, ma dico che si, a volte a loro basta un sorriso. La terapia migliore è ascoltare senza chiedere, sono dei ragazzi e ragazze lontani dai loro affetti e dal loro ambiente. Mi hanno insegnato e mi insegnano tante cose. Mi allargano la mente; con loro sto conoscendo un po’ l’Africa e le sue diverse etnie.
Viviamo tutti un periodo non facile, la disoccupazione sta toccando livelli record. E se per noi è difficile, dobbiamo pensare che per questi ragazzi lo è ancor maggiormente. Il perché dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti …dico dovrebbe! Spero che tutti non lo affermino solamente con un cenno del capo, ma lo comprendano con il cuore. Essere qui soli, catapultati in una realtà diversa ed in un ambiente spesso ostile. Siamo portati a giudicare male e a temere ciò che non conosciamo, siamo spesso troppo ancorati alle nostre tradizioni, alle nostre abitudini. E’ un peccato perché in questa maniera ci precludiamo aperture a nuovi orizzonti e a nuove conoscenze. Mi parlavi dei miei rapporti con le donne! Ehh si!! Un traguardo raggiunto grazie alla mia professione. Un gran bel rapporto, quello che ho instaurato con le donne migranti».
D – «Raccontaci per cortesia, perché sono anche queste curiosità che aiutano a conoscere e a far crescere anche noi al di fuori di queste realtà, le differenze tra un’etnia e l’altra, sempre che ne esistano».
R – «Solo semplici esempi. Le pakistane e le bengalesi avvolte nei loro manti colorati, di solito, hanno più difficoltà nell’apprendere la lingua italiana. Sembrano meno integrate rispetto alle donne africane. Molte di loro non riescono ad avere figli e ciò costituisce un grave problema, anche sottoponendosi a cure ormonali e a fecondazione assistita. Mi piace paragonare ciò alla scarsa fertilità di tutti gli animali in cattività. In un paese così diverso dal loro, senza affetti familiari, senza amiche, passano le loro giornate spesso sole in casa, nell’attesa del ritorno dal lavoro del marito. Le donne Sudamericane sono simili a noi in tutto, sanno però essere più allegre e spensierate».
D – «E da qui a divenire amica, almeno per te, per il tuo modo di pensare e di avvicinare queste famiglie, il passo immagino sia stato breve. Oppure mi sbaglio, perché hai dovuto guadagnarti la loro fiducia?»
R – «Di alcuni migranti, tunisini e marocchini che ho conosciuto negli anni ’90, si, sono diventata amica pian piano, ma neanche dopo tanto tempo, infatti due anni fa ho avuto anche l’onore di essere ospite di una famiglia di Casablanca in Marocco. Ho vissuto qui con loro per una settimana durante il periodo del Ramadan cercando di seguire il loro ritmo di vita.
Che dirti di più se non che ho imparato tanto, mi hanno dato tanto. E voglio proprio concludere questa mia intervista con una frase che ho appreso in questa circostanza in questa casa Marocchina e che dice tutto: ‘Con La prima tazza di te che bevi in questa casa sei il benvenuto, con la seconda tazza sei un amico, con la terza tazza sei considerato uno di famiglia’».
Io vorrei ancora continuare, ma comprendo che altri impegni incombono e devo terminare anch’io. Lo faccio però, scusandomi perché avevo cominciato con il formulare una promessa che poi ho finito con il non mantenere. E solo alla fine me ne sono reso conto. Avevo promesso infatti che non avrei parlato di politica, ed invece… Non considerando che se non è politica questa, la politica allora non esiste!
A questo punto spero solo di aver suscitato almeno un minimo di interesse e qualora non fossi neppure riuscito in questo intento, la colpa è da imputare tutta al sottoscritto che, malgrado la buona volontà, non è riuscito, purtroppo a smuovere le coscienze di cuori evidentemente granitici.

Franco Giannini
Già pubblicato Venerdì 14 settembre, 2012 alle 2:06 su Senigallia Notizie.it
Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :
 
Valeria Valenti
2012-09-14 09:25:53
Conosco Margherita professionalmente parlando: è stata una cliente del mio studio artistico. Quanto fosse speciale l'avevo intuito. Ora ne sono certa. E anche orgogliosa. E anche felice che un pezzo di me sia tutti i giorni sotto i suoi magici occhi. Viva Margherita sempre. Grazie
Un lago di Lacrime
2012-09-14 12:16:43
La consiglera Angeletti nel 2010 ha dichiarato 82.423 euro. Alla faccia !!!! Ha trasformato il solito buonismo catto-comunista in un (...omissis...). La vorrei vedere in mezzo ai lebbrosi di Calcutta senza prendere un soldo invece di farsi stipendiare dai contribuenti italiani. Vai (...omissis...) con i guanti bianchi !!!!!!
Franco Giannini
2012-09-14 19:38:23
Non so quanto abbia dichiarato e quanto dichiarerà di reddito la Dr.ssa, non facendo parte, io, nè delle Fiamme Gialle e neppure del personale Equitalia. Non sono qui neppure a farle l'avvocato d'ufficio, perchè non ne ha necessità, sapendosi difendere da sola e poi non sarei neppure in grado di farlo. Comunque da quello che denota il suo livore, mi fa pensare che può essere dettato o da suoi problemi personali o causato da sua immensa invidia (logicamente per il vil denaro, del sociale non gliene frega nulla!!). Ma lascio sempre la libertà di espressione e di contestazione a chi legge quello che scrivo, considerando che siamo un paese libero e democratico. Quello che invece contesto, egr. Lago di Lacrime, sono i suoi insulti gratuiti e come dire il suo modo di trincerarsi un pò codardamente dietro un anonimato. Potrei risponderle o rispondergli, con un egual linguaggio (proveniendo orgogliosamente da quell'estrazione popolana maestra di vita in certi frangenti!), ma non sarebbe giusto per me, perchè dovrei rinchiudermi in un ascensore e scendere ai suoi stessi livelli. Comunque un consiglio. Prima di sparare inesatezze circa il mandare o andare a "Calcutta" a spese, come dice lei, della collettività, si informi meglio sui comportamenti verso il sociale usati dalla Dr.ssa, perchè a quello che mi risulta non è così come lei le descrive! E qui chiudo!!
Paul Manoni
2012-09-14 22:42:10
Con tutto che poi, alla fine, quanto dichiari di reddito la Dr.ssa Angeletti, a me francamente non può fregare di meno, se poi svolge il servizio che svolge per la collettività, e su quei soldi ci paga le tasse. Margherita è una brava persona. Onesta. Altruista, e smaccatamente interessata ai diritti delle persone. Persone come lei, ce ne vorrebbero a tonnellate in questo paese.

domenica 16 ottobre 2011

Lacrime e sangue anche a Senigallia: si tratta di tagli, non di un miracolo


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Più che una manovra, una questua alla ricerca del consenso della minoranza

Onestamente mi sarei atteso qualche cosa di più che di un "volemose bene" ed arrivederci più in là. In Consiglio solitamente si ripete: "… ne abbiamo parlato in Commissione…" oppure: "… ringrazio Tizio e Caio per l’enorme mole di lavoro che hanno svolto in Commissione…". Con tutta sincerità non credo che nessuno uscendo dalla riunione di ieri sera (mercoledì 12 ottobre, Ndr) abbia riportato la scesa di una qualsiasi ernia dovuta a sforzo.

Non ho potuto constatare alcun motivo che mi facesse pensare che non mi trovavo in Consiglio Comunale: stessa apatia e stesso silenzio da parte di alcuni Consiglieri scalda banco ed a parlare sempre i soliti, l’abituale, immancabile ritardo di inizio seduta. Come rovescio della medaglia, più compostezza, più partecipazione e meno passeggio.

Il Presidente della 1° Commissione, Mario Fiore, apre la seduta alle 18,20 e subito mi spiazza. Non accenna minimamente ed intelligentemente a quella che oramai è divenuta una ridicola formalità: l’elezione del Vice Presidente. Non assegnando nessun privilegio economico bensì un onere in più, nessuno intende ricoprire la carica.

Quindi passa subito al secondo punto che riguardava l’informativa relativa al ripristino del Difensore Civico. Fiore fa presente di aver mandato una lettera alla Provincia e di aver avuto risposta che ha inoltrato ai Commissari. Ha anche parlato con un esponente politico, che gli ha riferito come per questa mandata elettorale non si possa fare più nulla, ma anche per quella dopo non ci si debba neppure pensare. "Del resto - dice Fiore – non ci possiamo sostituire ad un Ente Preordinato, ma se vogliamo intavolarci sopra un dibattito, per un motivo di correttezza nei confronti dell’Assessore, sarebbe più conveniente spostarlo a dopo".

MANCINI fa presente di non aver ricevuto alcuna comunicazione, come del resto confermano anche gli altri presenti. Disguido che la segretaria provvede subito a colmare consegnando delle fotocopie della lettera inviata dalla Provincia. Suggerisce inoltre di riportare la cosa in Commissione, accantonandolo per la riunione della prossima settimana.
FIORE si impegna a farsene cura riconvocando la Commissione la settimana entrante.

La manovra finanziaria del Governo nazionale, viene a questo punto illustrata ed analizzata dall’Assessore al Bilancio Sig.ra PACI con un occhio alla ricaduta sull’area comunale. Più che un’illustrazione la sua, visto che come dice è la terza o quarta volta che ne parla in commissione, sarà più un aggiornamento degli ultimi sviluppi. E spiega come le prime tre manovre si siano tradotte in tagli consistenti, mentre le ultime di questa estate sono andate a colpire gli Enti Locali, inferendo su quel ripetutamente menzionato Patto di Stabilità che andrà a colpire soprattutto il prossimo anno. Un importo che ammonta a 6,5 milioni e spicci di € di cui 4,7 per il Patto di Stabilità. Quindi dobbiamo recuperare in qualche modo questi 6,5 milioni. Che poi quello che viene da contestare di più non sono gli importi, ma le regole del Patto. Quello che si spera è che in futuro ci possa essere una rivisitazione da parte del Governo Centrale.
La Paci, passa allora ad esaminare che cosa si possa fare per recuperare tale cifra, elencando tra le possibilità quella della Leva Fiscale, dell’Imposta di Soggiorno, della dismissione immobiliare, la lotta all’evasione fiscale, anticipo dell’IMU al 2012, della TARSU.
Perché poi piove sempre sul bagnato ed ai tagli del Governo Centrale si andranno a sommare quelli della Provincia e della Regione, che colpite anche loro dalla scure dell’Amministrazione Statale, si vedranno costrette a riversarle sui Comuni.
Si è parlato di un occhio di riguardo per i comuni virtuosi, ed il nostro ha i conti a posto, ma ancor vero sembra che le regole verranno fatte come una camicia su misura per i Comuni Virtuosi del solo Nord o quasi!

REBECCHINI ritiene che alla fine per questo Patto di Stabilità ci sarà una revisione. Sembra strano che si possa far eseguire dei lavori senza poi pagarli. Il Governo ha fatto spesso di queste cose, poi è ritornato indietro sui suoi passi, correggendo quelle norme che aveva un minuto prima dettato. Non crede al bilancio di sangue di cui parla sempre il Sindaco, come pure che si tratti di un bilancio bipartisan, anche se vero è che Trichet ancora una volta ha parlato di ulteriori sacrifici e quindi ulteriore debito.

CICCONI MASSI dice che crede di conoscere abbastanza bene l’attuale situazione, perché è già alla seconda riunione della Commissione a cui partecipa e comunque ritiene di condividere con Rebecchini che ci sarà una revisione. Infatti anche Alemanno ha parlato che ci sono ancora tre mesi di tempo per parlare con Enti Locali e definire il problema, da cui deriva che quello di cui si discute è del tutto aleatorio.
Detto questo passa a fare alcune considerazioni. Il Sindaco ha parlato di un bilancio lacrime e sangue, però condiviso con tutti, sono sue parole, che però sono gradevoli a sentirsi, ma ancora lontane dal verificarsi. Un bilancio lo fa la maggioranza, chi sta all’opposizione al più non lo vota. Se se ne vuole parlare qui, lo si può anche fare, ma non si può dire che questo è stato costruito insieme. La minoranza potrà dire se condivide la tassa sull’imposta di SCOPO o su una qualsiasi altra tassazione, ma alla fine il bilancio lo deve dirigere chi è nella cabina di comando dell’amministrazione. Un Bilancio costruito a più mani, significherebbe il mutare l’orientamento, la consistenza politica, del Consiglio.
Poi Cicconi passa ad analizzare le possibili soluzioni prospettate: Evasione Fiscale e dismissione degli immobili. La prima vista come lotta all’evasione è giusta, ma comporta tempi lunghi. La seconda bisogna analizzare bene che cosa si va a dismettere. La Tassa di Soggiorno, invece, proprio non la vede favorevolmente perchè andrebbe a creare scompensi. Oggi i margini per alcune categorie di albergatori sono all’osso se si pensa che una pensione completa giornaliera, questa estate, in alberghi di 2° ed anche 3° categoria ammontava appena a 35 €, la stessa cifra che si trova a pagare in alberghi turchi. Quindi una tassa del genere potrebbe far spostare le Agenzie Turistiche e che oggi guardano anche ad un solo euro di risparmio e che sono quelle che fanno girare il mercato, ad orientarsi verso altri lidi.

MANCINI asserisce che parlare di Bilancio condiviso o no fa parte del gioco. Se a suo tempo con le nomine dei 6 Presidenti di Commissione non si è ritenuta la minoranza in grado di assolvere ad simile mandato assegnandogli le Presidenze nel rapporto di 2 a 4 figuriamoci se ci ritiene idonei a mettere bocca sul bilancio. Quello che si richiede è un’informazione completa.
Mancini fa infatti presente che è alla terza riunione, ma vorrebbe avere anche dei numeri quando si parla ad esempio di Tasse di Scopo, bisognerebbe insomma concretizzare. Si parla di MUSINF, ma quanto ci si ricava, quale valutazione è stata fatta, perché si potrebbe incorrere, nella fretta, nel rischio di svenderlo anzichè venderlo. Eppoi chiede se su Palazzo Gherardi sia ora di fare una smentita con due parole ufficiali. IRPEF: chiede ancora quali siano le entrate. "Noi possiamo fare delle proposte, ma tenete conto che l’opposizione non possiede un Assessorato… Fate i conti e fateceli sapere… e poi metteteli sul tavolo…".
Mancini conclude il suo intervento sollecitando la richiesta dell’elenco dei compensi degli amministratori e dirigenti comunali, non ancora pervenutogli.

PACI risponde con un: "Sottoscrivo il bell’intervento di Cicconi Massi parola per parola dall’inizio alla fine…". Afferma come sia una situazione grave che tutti devono condividere, con un confronto costruttivo cercando di trovare una soluzione la meno dolorosa possibile. Però considerando gli interventi qualche cosa di simile si è già fatto, sulla base di proposte, le migliori possibili, anche se alla fine il Bilancio, sarà una responsabilità che riguarderà la maggioranza.
Parlando poi dell’informazione data dalla stampa, spesso le notizie vengono travisate, perché questa fa il suo mestiere.
Poi parlando della tassa di Soggiorno, dice che da calcoli stimati potrebbe far incamerare intorno ai 1,4 milioni di €. Gli importi potrebbero variare da 0,50 ai 2 € per i cinque stelle. Ma anche qui si potrebbero osservare tante eccezioni, come no per i bambini, o dopo tot giorni di permanenza, o solo per il periodo estivo. Poi rivolgendosi a Cicconi Massi "L’orientamento è comunque che la metteranno tutti…".
Palazzo Gherardi: i soldi per restaurarlo non ci sono, ecco che allora potrebbe intervenire un privato che lo faccia a costo zero per il Comune, beneficiandone l’utilizzo per un certo numero di anni.
L’imposta SCOPO: Rimini è già da diversi anni che l’ha attuata utilizzandola per tantissimi lavori. Il cittadino la pagherebbe attraverso l’ICI, per cui tale obbligo non ricadrebbe su tutti i cittadini.
IRPEF: secondo simulazioni fatte dovrebbe apportare altri 700 mila €. La Paci conclude con il dire: "Bisognerà comunque tornare a tetti di spesa inferiori a quelli fin qui fatti!".
A questo punto la chiusura della riunione spetta al Presidente Fiore che ringrazia sottolineando come il clima della discussione sia stato ottimo.

Dal mio punto di vista da osservatore esterno e semplice cittadino, tante ne sapevo e tante ne so. Tanti erano i dubbi e le domande che mi ponevo e che tali mi restano. Dal momento che ancora nulla di preciso è stato dettato dal Caput Mundi e che ancora tutto naviga sui sentito dire, forse, molto probabilmente, quello che si è potuto capire è che si sta facendo solo utili simulazioni e calcoli, ma che tali restano.

Ed allora visto che ancora "del doman non v’è certezza" perché il tanto parlare in ben 4 Commissioni e non finisce qui, perché se ne tornerà a parlare ancora nella III ed ancora in V Commissione con un altro nulla di fatto?
E qui mi chiedo per visibilità di ognuno o per un servizio di informazione al cittadino? Se di questa ultima si tratta, certo è che viene fatta in maniera da Governo Centrale, con una infinità di tagli. Mi chiedo se non sarebbe utile invece comunicati stampa giornalieri da parte del Comune come i vecchi Bollettini di Guerra (non certo redatti allo stesso modo e con i contenuti sempre positivi e di vittoria).

Del resto non stiamo combattendo una guerra per la sopravvivenza di molti di noi?
Ai posteri l’ardua sentenza!

Questi i commenti dei lettori di 60019.it

Scritto dall' I.P. 88.50.17.69 il 14/10/2011 ore 08:53
che li tiri fuori il sindaco sti soldi !!!!!! rivendiamo il parcheggio del bocciodromo di senigallia o le case prese a quattro soldi dall'affaire Angeloni . Svegliatevi senigalliesi a meno che non vi stia bene nel farvi rubare continuamente i soldi !!!!!!

domenica 3 aprile 2011

Senigallia, un anno di Governo Mangialardi


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

L'opinione dei "Parlamentari Comunali". Due sole le domande a cui rispondere telegraficamente…

Il 31 marzo 2011 erano esattamente 365 giorni da quella consegna della fascia tricolore che la prima cittadina, Luana Angeloni che esauriva il suo mandato, consegnava al novello Sindaco fresco fresco di elezione. Ficcanaso quale sono, ho pensato allora di ascoltare le sensazioni che hanno provato alcuni di coloro che frequentano l’Aula Consiliare e che quindi "hanno condiviso" con lui questo primo anno di vita Consiliare.

La scelta a chi formulare la domanda mi ha fatto subito eliminare sia il Sindaco stesso che i componenti del Consiglio facenti capo alla maggioranza perchè le risposte sarebbero state scontate dal "Non chiedere mai all’oste se il vino è buono...”.
Come del resto ho preferito non rivolgerle ai capi gruppo, solitamente i più politicamente impegnati.

Le domande per tutti gli interpellati sono state due in una: "E’ passato un anno da quando, in bicicletta il Sindaco uscente ha lasciato il Municipio. Telegraficamente quali le «positività riscontrate per ...» ed inoltre quale «rammarico per...» che l’ha più colpito visti sia da parte del Consiglio che dell’Amministrazione dell’ «era Mangialardi»?"

Le risposte non sono state registrate, quindi riporto il concetto da loro esposto anche se inizialmente formulato in prima persona.

I primi due a cui ho posto la domanda rappresentano subito l’eccezione a quanto sopra detto, perchè fanno si parte della maggioranza, ma sono, come dire, i più garibaldini, i più sanguigni, i più idealisti... i più sinceri fra i loro colleghi.

GIACCHELLA:
Senza ombra di dubbio sono soddisfatto perchè i Fondi destinati al Sociale, malgrado le ridotte disponibilità di cassa dovute ai tagli governativi, non sono stati toccati. Per non parlare poi della battaglia intrapresa sul problema dell’Acqua Bene Pubblico.
Da neofita consigliere quale sono, mi sarei atteso un maggior dialogo proprio con quella forza all’opposizione che per motivi ideologici sento a me più vicina.

PERGOLESI:
Ritengo che la creazione del Distretto di Economia Solidale sia stato un progetto che darà frutti a breve ed a lungo termine.
Rammarico … si. Per una mancanza di collaborazione, ben s’intenda, da entrambe le parti, per il raggiungimento di obiettivi comuni, come avvenuto per la battaglia sull’acqua, con le altre sinistre dello schieramento d’opposizione.

PAZZANI:
Sono orgoglioso per le rimostranze di fiducia e di vicinanza del tutto inaspettate che molti cittadini mi hanno dimostrato affidandomi il compito di esporli in sede consiliare.
Qualche cosa di positivo è stato fatto. Piccoli problemi che avevo fatto notare sono stati risolti.
Il mio rammarico? A livello turistico c’è ancora molto da fare, lo stesso dicasi per il problema dei parcheggi e della sicurezza.

GIROLIMETTI:
Perchè no, miglioramenti ci sono stati per lavori di sistemazione delle aree urbane, come strade e giardini che da anni chiedevamo. Apprezzabile quanto è stato fatto per ricordare i 150 anni dell’Unità Nazionale.
Deluso invece per i ritardi sul problema parcheggi, non vedere soluzioni per il Centro Storico, o un maggior dibattito sulla Sanità Senigalliese.

MONACHESI (nella sua qualità di Presidente del Consiglio, non potevo lasciarlo fuori, ed è stato il più telegrafico):
Assolutamente soddisfatto per la partecipazione da parte di tutti. C’è discussione, ma sempre nei binari della correttezza e del rispetto.
Delusione o rammarico, direi assolutamente nessuno.

PARADISI:
L’allontanamento in bici è l’unico atto che ha portato beneficio. Forse un tandem con Mangialardi direzione Monterado sarebbe stato anche meglio.
Rammarico per … no, non sono rammaricato, sono rassegnato!

MARCELLINI:
Non vedo novità eclatanti, del resto questa Amministrazione altro non è che il proseguo della precedente.
Il rammarico sta tutto in quella mancata attuazione dei programmi ecologici che mi ero proposto in campagna elettorale e che in tanti avevano proposto. Un esempio, di auto elettriche non se ne è più sentito parlare.

BATTISTI:
Noi del Gruppo Partecipazione siamo molto soddisfatti che alcune nostre istanze portate all’attenzione del Consiglio Comunale (Acqua Pubblica, finanziamenti alla Consulta del Volontariato, Testamento Biologico, Consiglio Grande sulla Sanità, solo per citarne alcune) siano state approvate e condivise. Altre "battaglie" (sul lavoro, sulla casa, sulla trasparenza, sull’urbanistica, sulla partecipazione) le riprenderemo con forza e convinzione.
Quello che ci rammarica invece è la mancanza di una politica dell’Amministrazione Comunale volta alla realizzazione di un piano casa destinato a chi ne ha realmente bisogno, invece di continuare a consumare territorio con la costruzione di mini appartamenti che servono solo ai ricchi e per rimpinguare le rendite finanziarie, ma che non servono sicuramente alla città e ai cittadini.

Quello che traspare da questi flash, almeno è una mia opinione, è la mancanza di “cattiveria politica” ed una intelligente ricerca di trovare una sana collaborazione tra le parti, più facile a dire che a fare, ma intanto c’è quanto meno la volontà a farlo.
Sempre che, e qui il cattivo ed il malfidato sono solo io, le risposte siano sincere!

giovedì 30 settembre 2010

Ancora una maratona del Consiglio comunale di Senigallia - parte II


di Franco Giannini gia pubblicato su 60019.it

Un "secondo tempo" sicuramente più vivace del primo

Avevo sospeso la prima parte della mia cronaca sulle parole del Sindaco: "…io non sono né pro né contro Pesaresi… Forse Pesaresi è stato troppo trasparente, perché questa situazione doveva andare chiarita ed approfondita senza neppure parteciparla ai sindaci…" in risposta alla mozione sull’attuale problema di cui tanto si parla in questi giorni sulla Sanità locale, presentata dal Consigliere Cicconi Massi.

A questo punto chiede ed ottiene, dal Presidente del Consiglio, la parola il Consigliere Sardella. Afferma subito di trovarsi in sintonia con quanto affermato dal Sindaco circa il presupposto di un "Procurato Allarme" dal momento che non sono state fornite informazioni esatte. Quindi queste reazioni nei confronti di Pesaresi sono da attribuirsi solo ad un comportamento prettamente demagogico. Ciò può far solo sorgere il dubbio che questo ergersi a "paladini della sanità pubblica" non sia invece un fine interessato per mascherare la volontà a farla divenire "sanità privata". Gli fa seguito l’intervento del Consigliere Carlo Girolametti che anche lui condivide gli interventi sia del Sindaco che di Sardella, chiedendosi "…quanto oggi sia importante la comunicazione in politica. Si era chiesto che la Sanità fosse affidata e gestita da un esperto in questo tipo di organizzazione. E Pesaresi è questo. E’ una persona che prende lavoro la mattina presto e va via tardi….cosa questa cosa rara. E’ una persona trasparente…ed anche questo è cosa rara… ma comprendo anche che il PDL doveva pur prendere una posizione dopo tutto il rumore estivo procurato dai due sindaci…"
La risposta di Cicconi Massi non si fa attendere: "Certamente i due sindaci di cui si parla, non hanno bisogno della mia difesa, ma la verità ha bisogno della verità, ed allora alcune precisazioni sono d’obbligo. Quando il Sindaco Mangialardi dice che i suoi due colleghi di Ostra e Ostra V. hanno causato un procurato allarme, devo dire che è stata in primis una testata di un giornale locale a riportare il titolo "Bilancio in Rosso…. Il buco di 6 milioni di € seguito da un articolo a 4 colonne…". E non si ferma qui, ma elenca altri articoli apparsi su altri giornali. "…Quindi - conclude - chi è che ha causato il procurato allarme??".
Paolo Battisti, Roberto Mancini e Luigi RebecchiniA chiedere la parola, allora è il Consigliere Roberto Mancini, che avutala, propone di creare un Osservatorio sulla Sanità, "… credo che ci sia bisogno - prosegue - che la gestione della Sanità esca dalle stanze chiuse e possa avere una platea più vasta, perché l’alternativa è quella che vediamo qui questa sera". Ed ancora "…i cittadini non devono essere spettatori passivi delle altrui decisioni e Pesaresi deve prendersi l’impegno di rivedere l’organizzazione del personale, le liste di attesa…non ci accodiamo alla richiesta delle sue dimissioni, perché se le cose non cambieranno saremo noi a chiederle tra un anno".
Il consigliere Gabriele Girolimetti chiede che "…non si faccia liquidazione dell’Ospedale di Senigallia a favore di quello di Torrette o di Pesaro…". "Tranquillo Girolimetti - gli ribatte Sardella - finchè ci sarà Mangialardi e questo Consiglio Comunale, per 5 anni c’è da stare tranquilli".
Gli fa seguito il Consigliere Cameruccio: "Sardella sta sulle nuvole o non conosce la Sanità!… Una decina di anni fa facemmo un Consiglio Aperto in piazza per potenziare l’Ospedale, ma con una situazione politica diversa…butta tutto in politica e dice che la gente vuole risposte…appunto…risposte che non date".
E’ la volta dell’Ass. Volpini che più volte chiamato in causa si sente in dovere di dire anche lui qualche cosa. Molto pacatamente e con viso sorridente e disteso, ribatte a chi lo aveva incolpato di essere politicamente "addomesticato" che non c’è riuscito il PCI prima, poi la Quercia ed ora tanto meno il PD. Confessa di non avere accesso ai bilanci della sanità e che le sue conoscenze in materia sanità derivano per lo più da ragioni di lavoro che lo obbligano a frequentare sia l’Ospedale che i suoi utenti. Quindi quanto ha riferito in Consiglio precedentemente è solo frutto di quanto ha rilevato da semplice cittadino ed addetto ai lavori, in merito ai reparti di oncologia e Sert. Precisa anche che non ci sono state mancate assunzioni, ma eventualmente mancati rinnovi di contratti a termine. La sua conclusione è stata lapidaria : "Si abusa spesso della parola Eccellenza e mi rivolgo in questo senso anche al Sindaco, usato come termine indicativo di Complessità, ma invece hanno due significati ben diversi. L’Ospedale di Torrette dovrà essere appunto l’ospedale delle "Complessità" e quello di Senigallia delle "Eccellenze".

Con tutta sincerità, almeno a mio avviso, se non l’unico, almeno uno dei pochi interventi di un addetto ai lavori che ha detto cose concrete! Sull’onda di un argomento che non poteva non toccarlo e sulla sua citazione da parte di Volpini, in qualità di addetto anche lui ai lavori, prendeva la parola il Consigliere Marcellini. "…mi fa piacere che l’Ospedale di Senigallia vada difeso dal momento che sono oltre venti anni che ci lavoro…- poi osservando che il Sindaco era distratto al PC con Ceresoni lo richiama - …il Sindaco mi ascolta? Perché è importante che il Sindaco ascolti! - ma il richiamo rimane inascoltato…ed allora prosegue nel suo intervento - "La dedizione ed il lavoro degli operatori sono il primo gradino che porta all’Eccellenza. Altra considerazione è quella che come rappresentante della categoria dei medici, cercherò di aiutare Pesaresi in questo momento di disorientamento. Vicino si ma con fermezza".
Intervento il suo che gli ha procurato un "riavvicinamento" da parte di Volpini che a fine riunione gli si è avvicinato stringendogli la mano.
La consigliera Ramazzotti interviene per sottolineare come i politici abbiano il dovere di tutelare le persone ed ancor più quelle deboli.

Giunti alla fine degli interventi è la volta di quello che io chiamo simpaticamente l’uomo del NO, il Consigliere Magi Galluzzi. Anche in questo frangente è infatti preposto a respingere la mozione presentata dal PDL, motivandola con un: "… c’è il Sindaco a presiedere alla Conferenza dei Sindaci e quindi il suo ruolo sarà anche quello di dare conferma su tutto quello che lì si decide".

Dopo una interruzione di circa 40 minuti, la seduta riprende con la discussione sulla Variante al PRG per la trasparenza e la riduzione del consumo del suolo, che viene introdotta dall’Ass. Ceresoni. I punti principali sul tema trattato, sono quelli dell’informatizzazione dei progetti e la relativa documentazione che sarà, sempre a disposizione del cittadino, sul sito internet del Comune. Non consumo Zero del territorio, bensì meno Zero: riportando alcune aree da edificabili ad agricole. Una Riperimentazione delle aree a ridosso delle grandi arterie come complanare e terza corsia autostradale. Dissuadendo così l’acquisto delle aree edificali a ridosso di queste arterie, aumentando le distanze dai 30 metri previsti dal Codice della Strada agli attuali 60 metri previsti dalla variante al PRG.
Interviene a questo punto l’Architetto Serenelli con la presentazione tecnica dei 7 progetti della Variante già in studio. La discussione su quanto riferito circa la Variante , vede come primo interlocutore il Consigliere Carlo Girolametti che tiene a precisare come qualcuno intendesse con la parola Complanare il sinonimo di Speculazione Edilizia. Ora, però, con questo primo atto importante di questa Amministrazione, ritiene che il dubbio sia stato fugato.
Roberto ManciniIl Consigliere Roberto Mancini, sembra non essere dello stesso avviso tanto che afferma che per lui questa Variante altro non è che una semplice operazione di tipo propagandistico. Ed i perché risiedono nel fatto che i territori recuperati non sono di interesse edificabile. Chiede perché questi studi non siano stati fatti in aree come quelle vicine alla caserma dei VF, all’area sopra il parcheggio dell’Ospedale o a quella di Via Cellini e della Cesanella. La risposta sta nel fatto, secondo Mancini, che questa è solo un’operazione di facciata, che soddisfa un’esigenza abitativa che realmente poi non c’è. Ed annuncia che presenterà 5 emendamenti a questa Variante.
La Consigliera Ramazzotti fa invece presente come questa Variante contenga iniziative, scelte, coraggiose suggerite dall’Assessore Ceresoni. Per Cicconi Massi informatizzazione significa trasparenza, quindi OK. Però non ci vede alcun cambiamento storico. Quello che può trasparire è solo un’operazione di buon senso, che nasce dalla mancanza di interessi per queste aree. Per Rebecchini, Senigallia, invece, continua ad essere quella solita città offerta agli investitori. Alla fine degli interventi, a riprendere la parola è l’Assessore Ceresoni che risponde dietro agli "stimoli" fin lì ricevuti e parte proprio con il ribattere a Rebecchini e Mancini invitandoli "…a non restare troppo chiusi nei loro pensieri " che rispetta, ma così sottolinea "…è un vostro limite che non colpisce la Giunta, ma i cittadini". E chiudendo la sua replica si chiede se queste non siano solo idee pregiudiziose. A lui sembra che questa variante, sia sintomo di un buon principio e di una buona e sana Amministrazione. Ed al solito Magi Galluzzi, una serata per lui di super lavoro. Non sarà stato infatti semplice bocciare tutti e cinque gli emendamenti presentati da Mancini, ancor più se si pensa al suo encomiabile lavoro nel saper trovare per ciascun emendamento le formule giuste, o almeno ritenute da lui tali, esponendole con grande compostezza e signorilità. Cosa che non ritengo nè facile nè adatta a tutti.

Maurizio MangialardiMangialardi alla fine della dichiarazione di voto si ritiene "…soddisfatto di come si sia conclusa la delibera…" cosa che declama con enfasi, mantenendo per tutto il tempo del suo breve intervento, il capo rivolto verso i banchi della sua maggioranza! Mancini ritiene che l’esposizione di Ceresoni sia stata fatta con tono arrogante e prepotente, dovuto al vantaggio che hanno coloro che siedono in Giunta e che hanno più possibilità di studiare le carte e di essere aiutati nel loro lavoro dal personale comunale. Veloce la risposta di Ceresoni che replica a Mancini "…la mia non è arroganza, ma solo passione…" e gli fa notare nei dettagli in quale modo sacrifica buona parte del suo tempo oltre al suo normale orario di lavoro.

A questo punto c’è la presentazione da parte del gruppo consiliare Partecipazione per bocca del Consigliere Battisti di una Dichiarazione di rinuncia al consuno del territorio, bocciata anch’essa dall’ennesimo NO serale di Magi Galluzzi con il dire che "…questi suggerimenti non sono necessari….".
Vista l’ora tarda ed ancora i diversi punti da trattare, Magi Galluzzi, propone di interrompere la seduta, spostando gli argomenti non trattati a data da destinarsi, salvo il punto dell’ODG riguardante il documento di solidarietà verso Sakineh, vista la sua attualità. La proposta viene accolta ed il documento presentato dalle Consigliere Angeletti, Bucci, Bucari e Ramazzotti, è letto dalla Bucci, per poi essere successivamente approfondito e caldeggiato con grande sensibilità e dovizia di particolari, anche storici, di questa usanza barbara che è la lapidazione, dalla Consigliera Angeletti.

Il Consiglio veniva così sciolto dal Presidente Monachesi su quest’ultimo intervento alle ore 02.15 di giovedì 23 settembre.

PS: Per dovere di correttezza, tengo a precisare che i virgolettati non sono frutto di una rapporto stenografico, ma di appunti presi velocemente, per cui qualche parola può essere saltata o aggiunta per completare la frase. Me ne scuso anticipatamente qualora non risulti tutto fedelissimo all‘originale, ma comunque fatto sempre in totale mia buona fede.

giovedì 13 maggio 2010

La Cornice del terzo Consiglio Comunale


di Franco Giannini

Il terzo Consiglio Comunale dell'era Mangialardi, si apre, come sembra sia ormai tradizione, con la consegna dell'ennesimo mazzo di fiori con bacio, alla ritardataria consigliera di turno, che si accinge a sedersi per la prima volta sullo scranno della maggioranza. E speriamo, che con questa, sia anche l'ultima volta!

E' il consigliere leghista Pazzani, che apre le discussioni su quello che sarà uno dei temi principali della serata: il Lavoro, visto sotto vari aspetti. Lui chiede lumi al Sindaco su come si vorrà comportare sui futuri compensi da concedere ai dirigenti, dal momento che già raffrontati a quelli di un semplice operaio senigalliese, non sono giustificabili.

Cicconi Massi invece interroga il Sindaco sulla regolarità della partecipazione di un già dirigente comunale al concorso, ma non sto a scendere nei particolari perché qui potete trovare tutto il resoconto della lunga serata redatto dall'Ufficio stampa comunale sotto forma di comunicato.

Mi limiterò allora a riportare alcune battute e fotogrammi “verbali” di questa serata che se si volesse raffigurare con un fac-simile di un diagramma, avrebbe visto un oscillazione continua con picchi di interesse seguiti da una calma piatta come quella di un ECG fatto ad un morto.

Il massimo dell'attenzione e dell'interesse si è avuto con gli interventi di R. Paradisi, che forte della sua dialettica, a messo all'angolo un Sindaco non pimpante come suo solito. Forse debilitato, oltre che per le argomentazioni a cui lo hanno sottoposto, per le sue condizioni fisiche, almeno all'apparenza, non perfette, visto anche il suo dispendio di fazzolettini che davano da pensare ad un suo stato influenzale. C'è stato infatti un attimo in cui, parlando del caso Gil-Sacramati, si è girato verso il Presidente del Consiglio, quasi a chiedere un aiuto o almeno a guadagnare tempo prima di rispondere. Paradisi però lo ha incalzato da vicino con una serie di domande: perché 14 mesi di silenzio sul caso ?, perché il silenzio sul sub appalto?, perché la linea di difesa del comune è stata solo tecnica?, perché non è stata fatta questa eccezione?. Il Sindaco gli ribatteva che ognuno porta la sua verità, l'arbitrato è stato perduto, ma piano piano, la verità emergerà e sarà positiva per il Comune.

A togliergli le castagne dal fuoco, c'era un intervento, di uno scalatore degli specchi, Sardella, che con una certa dote professionale, faceva notare al Presidente del Consiglio, che si era andati “fuori tema”, perché il caso non rientrava nei contenuti previsti nell'Ordine del Giorno.

Ma già Paradisi, il fustigatore della serata, aveva colpito anche in precedenza. Si era soffermato a criticare aspramente chi aveva messo mano all' O. del G. proposto da lui e da Pazzani, apportandogli delle modifiche e per di più con un testo contenente anche errori grammaticali. Il povero Monachesi, doveva ammettere che l'errore dipendeva dagli uffici comunali, prometteva un maggior controllo per l'immediato futuro e chiedeva umilmente scusa.

La palma della maggiore professionalità, va indiscutibilmente all' Ass. Paci, per la sua compostezza e serietà cui il mandato le impone, cosa che fanno ben pochi dei suoi colleghi. Cinque ore incollata al suo posto, attenta, silenziosa, rispettosa nei confronti di tutti gli oratori. Gli altri, eccezion fatta per l'Ass. Colocci semi nascosto dietro una pianta, completamente assente malgrado la sua presenza, svolazzavano da uno scranno all'altro, girando le spalle all'oratore di turno, a chiacchierare con la noia disegnata sui loro visi per l'obbligato impegno a cui dovevano adempiere, o impegnati sui loro PC.

Svegliato quasi di soprassalto, dal Sindaco, l'Ass.Campanile, per rispondere ad una domanda posta dal suo compagno-consigliere-capo gruppo Magi Galluzzi, circa la rumorosità che il quartiere di Cesano lamenta nei confronti di una locale discoteca. E, poveretto, così su due piedi, che cosa volevate che rispondesse... che il problema acustico è un problema sentito a Senigallia, soprattutto di notte (lo credo...di giorno la gente è sveglia!), che si è aperto un dialogo con gli addetti ai lavori e che si vigilerà con gli organi preposti. Poi dopo questo snervante intervento si è eclissato, spaventato forse per il temporale che imperversava su Senigallia...

Utilizzando uno scampolo di intervento, il Sindaco provvede all'investitura dell'Ass. Memè con la consacrazione ufficiale di Vice Sindaco.

L' O. del G. dei consiglieri Paradisi e Pazzani, (mancata assunzione di 29 disabili da parte dell' Ospedale) offre la possibilità di farsi notare a consigliere Quagliarini, con la sua lettura degli articoli di legge che regolano le assunzioni dei portatori di handicap nel pubblico impiego, nell'assoluto e totale disinteresse, anche per la pesantezza del testo e non solo, di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi uditori.

Non ha avuto miglior sorte la Paci con il suo intervento circa la Variazione di bilancio, non perché il suo intervento non fosse ben posto, ma per la tecnicità del problema, per una"cattiva abitudine" già accennata sopra e per una mancanza, poi precisata da Mancini, della necessaria documentazione che permettesse ai colleghi di seguire i dati da lei espressi. Attenzione però, perché ha riportato subito gli indici di ascolto al massimo, non appena ha proferito le parole: "600 mila €", "avanzo vincolato", "lodo Sacramati" .

Altro punto di interesse si è avuto con la discussione di Monachesi SI e Monachesi NO quale partecipante in commissione, nei due ruoli da lui interpretati: quale Presidente del Consiglio e quale esponente del gruppo IDV. Si poteva guadagnare del tempo passando direttamente alla votazione, dal momento che ognuno è rimasto sulle sue posizioni e solo i numeri hanno avuto ragione.

Per il problema dell' Acqua bene di tutti...si è parlato tanto, ma ho la sensazione che per ingoiare il "problema" dello scioglimento della Multiservizi S.p.A., il gruppo "Partecipazione" presieduto da Mancini dovrà bere non so quant'acqua...e l'esito dell'ultima votazione chiusa con un salomonico nulla di fatto (13 a favore e 13 contrari) la dice lunga.

Degli innominati, eccezion fatta per Rebecchini, Girolimetti, Cameruccio, Ramazzotti, Giovannetti e Fiore (ma quest'ultimo ne avrebbe beneficiato maggiormente se si fosse trincerato in un assoluto silenzio) perchè, anche se in tono minore, nel bene o nel male, hanno quantomeno partecipato alle varie discussioni, sappiamo solo che erano presenti sicuramente le loro dita, perché al momento delle votazioni hanno espresso il loro voto.

Queste, invece alcune battute che sono state scambiate in Aula:

Cicconi Massi rivolto al Sindaco in merito alla decisione di ripresentare il bando per l'assunzione di tre funzionari :" ....Direi una sentenza provvidenziale...".

Paradisi Rivolto al Sindaco durante il suo intervento a proposito della Gil-Sacramati :" Caro Sindaco, le fragole non crescono sugli alberi..."

Rebecchini, rivolto a Monachesi e parlando del suo comportamento nell'IDV :"...diciamo che è servito a salvarsi le chiappe..." Battuta che però è stata ritenuta pesante e non adatta al luogo.

Come passa il tempo, come sono deboli le memorie...già ci si è dimenticati di certi Consigli della passata legislazione ?!!

giovedì 15 aprile 2010

GLI SCRANNI DEL CONSIGLIO COMUNALE SONO SCOMODI...















foto su gentile concessione del Sig. Massimo Gasparini

di Franco Giannini

....e per fortuna

Signori in carrozza, si cambia per non cambiare nulla.

Si parlava di nuovi giovani,... appunto, se ne parlava, poi all'atto pratico nulla, se non di riciclati datati di dieci anni.

Si parlava di pari opportunità e di "pulselle" ne appaiono al momento solo due, poi magari certamente si riparerà anche a questa manchevolezza con i subentri di altri consiglieri e con gli opportuni ripensamenti, ritocchi, strategie, isterismi degli ultimi momenti.

Al momento intanto il "Papa" è salito al trono pontificio ed ha preso possesso ufficialmente, con il suo giuramento, di tutta la sua autorità. Autorità che si percepisce a colpo d'occhio, più per il come si muove che per quello che dice. Del resto le prime parole in questi casi sono fatte di aria fritta, dal profumo retorico, senza alcun valore sostanziale.
Io, però, se fossi in lui, tranquillo non lo sarei totalmente, visto il "fregolismo"del personaggio che si è posto alle sue spalle, molto meno elegante del mago del trasformismo, ma alla pari con le sue qualità artistiche! Ma evidentemente ogni domatore conosce bene le sue belve ed altrettanto sa quando mettere la sua testa dentro tali fauci, in principal modo sa di poterlo fare quando questo è sazio! C'è da chiedere solo se la carica ricevuta lo ha saziato e per quanto!
Fanno parte di questo Nuovo Consiglio molti personaggi che di nuovo, politicamente parlando, nulla hanno, e che malgrado la scomodità dei scranni in legno della tribuna consiliare, hanno deciso di sacrificare le loro terga, al servizio di noi cittadini tutti, per altri cinque anni. Almeno questo è il loro intento e fortuna per noi che essi non sono comodi.
Il primo nome noto di cui si è parlato in aula, ma che di già era sulla bocca di tutti, ha creato subito una "piccola" polemica, preludio di quello, che ritengo, avverrà in un futuro molto prossimo: Enzo Monachesi quale super partis alla Presidenza del Consiglio Comunale.
Il segreto di Pulcinella mutato finalmente in realtà...ed il discorso preparato in tasca, letto sillabando le parole (e malgrado ciò incerto nella lettura) con la giusta emozione della prima volta, stava a dimostrare la reale segretezza che si è voluta attribuire a questa comparsata.
Due le cose veramente sconosciute: uno il nome dell'Arch. Massimo Colocci e l'altro l'arzigogolante attribuzione delle qualifiche dei mandati.
Leggiamo infatti "Promozione dei Turismi", "Città Sostenibile" (non si comprende il perchè non dire Ambiente, Mobilità, Trasporto Pubblico), "Risorse Finanziarie e Patrimoniali"...si parla tanto di voler essere vicini alla gente e poi si cerca di farle capire il meno possibile.
E perchè non dire apertamente che il sindaco si è riservato le deleghe agli Affari istituzionali, alle Infrastrutture strategiche (tradotto: le cose importanti...che sono sempre molto opinabili ai fini di una valutazione personale), Personale e Polizia Municipale.
Dai banchi dell'opposizione, eccezion fatta per Roberto Mancini, l'Avv. Roberto Paradisi, Gabriele Cameruccio, non ci sono state altre voci a contrastare la decisione a prescindere sul nominativo Monachesi. E questo ancora la dice lunga sulle difficoltà che avrà per farsi sentire su quel 50,71% che considerano una grossa vittoria. Ad un piccolo successo si contrappone una piccola opposizione. Quello che avviene in campo nazionale ma al contrario considerando i colori delle casacche.
Gli atteggiamenti sia locale che nazionale si equivalgono in tutto e per tutto: stessa ostentata sicurezza, stesso sorriso, stessi abbracci, stessi bacciucchiamenti, stesso ottimismo, stessa ricerca del bagno di folla, ed altri " stessi ", salvo che per la statura fisica, dimensioni del portafoglio. Solo che tra i due, uno si dichiara di centro sinistra con ascendente sinistra, l'altro di centro destra con ascendente mai dichiarato, ma evidente, di destra, ancor più di quelli che gà vi abitavano.
Eppure hanno risultati contrapposti! Chissà dove sta il mistero!
Intanto noi, loro datori di lavoro, a mangiarci il fegato nella nostra impotenza nel veder dissolvere il nostro patrimonio Città o Italia, a seconda di chi si parli.
A questo punto credo che non ci resti altro che piangere o pregare, a chi ci crede, sperando che ci si svegli ad un tratto credendo solo di aver avuto un brutto incubo...ma oramai ho l'impressione che visto il perdurare di queste situazioni l' incubo sia divenuto male cronico e senza cura.
Comunque auguri a tutti, ne abbiamo veramente bisogno.