giovedì 28 agosto 2008

SENIGALLIA: TRASFERITO IL MERCATO….


di Franco Giannini


La data di martedì 26 Agosto, è destinata a rimanere impressa nella storia del Consiglio Comunale, come una delle prime, se non la prima, ad essere immortalata con un video senza censura del comportamento in aula, di quegli eletti, a cui noi cittadini, da perfetti ingenui, abbiamo concesso i nostri mandati di rappresentanza.
Ma si guardi bene però, che nessuno è indenne da peccato, proprio a partire da noi cittadini, che sono certo, ad Aprile del 2010 (se non vado errato), saremo pronti a prostituirci rivotando le solite facce e riproponendo magari i soliti malumori, mogugni alla loro presa di una qualche posizione alla prima nuova seduta post elettorale.
Il mercato del Foro Annonario (è una battuta perché non esiste più né mercato né negozi), il giorno 26 si è trasferito nell’ Aula del Consiglio Comunale, dove Sindaco-Assessori-Consiglieri, si sono cimentati, magari sotto l’ influsso di celati, sopiti ricordi delle loro origini, che a volte riemergono involontariamente proprio nei momenti meno opportuni, in sceneggiate che una volta si dicevano appartenessero al solo mondo “più popolino”: quello dei pescivendoli, pescatori, scaricatori di porto, ecc.
Quella poi, che alla fin fine, è il motore trainante di uno Stato.
Questi nostri Amministratori, invece ci hanno deluso, anche in questo senso.
I “popolani” sopra citati, dimostravano di possedere se non la cultura della parola, almeno le capacità di risolvere il tutto con una coraggiosa scazzottatura, questi ( ben inteso Maggioranza ed Opposizione in egual modo) hanno espresso, come dimostrano le immagini raccolte da Luca Conti (forse l’ unico che si è salvato per il motivo di dover seguire tali gesta con la cinepresa) ed a cui dovrebbe andare il riconoscimento di una città che mai avrebbe creduto che…, che sono privi anche di quelle capacità e timorosi dello scontro fisico.
C’è stato quell’ abituale, classico comportamento che usano i cani quando vorrebbero azzuffarsi ma visto che hanno la stessa mole, visto che hanno l’ identica apertura mascellare, preferiscono prima mostrarsi i denti, ringhiare, arruffare il pelo, annusarsi il “retrotreno” ed alla fine abbaiando, allontanarsi auto convincendosi, ognuno, di aver vinto la lotta.
Da due giorni, dopo questa comparsata, sui giornali cartacei, per non parlare di quelli on-line, tra cui spicca Vivere Senigallia, tutti sti “guerrieri” del 26 Agosto, partecipanti alla “guerra di liberazione” per il ripristino della Democrazia, indipendentemente dai loro schieramenti di appartenenza, hanno sentito il bisogno di giustificarsi con comunicati stampa, addossando, da politici quali sono, agli altri le loro responsabilità.
Una conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che “chi si scusa, si accusa”.
Basterebbe vedere e sentire, senza ascoltarne e valutarne il significato onde non essere influenzati come il povero Ulisse dal canto delle Sirene, del comunicato emesso subito dopo la seduta dal Sindaco. Rossa in viso (forse la ripresa), tirata in volto, voce più stridula di quella solita, una sensazione di ira mal repressa (sono logicamente tutte mie sensazioni), mi attendevo quelle doverose (almeno per me lo sarebbero state) scuse alla cittadinanza che non ci sono state : tutte cose che mi hanno fatto comprendere perché tutti coloro che contano, hanno un “addetto stampa”, che a mente più fredda, è l’ uomo che toglie le castagne dal fuoco, asserendo che il capo “è stato frainteso”.
Ormai la “piazzata” però era stata fatta, il ridicolo era divenuto di dominio pubblico per via di quei cavoli di video, tutti avevano inflazionato lo spazio su VS, avevano ricevuto tutti la loro parte di sputtanamenti da parte dei commentatori (tutti populisti, quelli che non lo sono stati hanno ricevuto “caffè pagato” dal partito) e l’ unica chance era quella di far intervenire i big regionali, che anche dall’ alto dei loro piedistalli, hanno pontificato, guadagnandosi anch’ essi la loro buona dose di sberleffi verbali.
E domani, cosa accadrà dal prossimo futuro in Consiglio ?
Ma cosa volete che accada, amici più di prima, strette di mano perché in POLITICA tutto è possibile, è proprio questo il bello della POLITICA, riempie la bocca al pronunciarne solo la parola, per il resto, scusate il bisticcio di parole, resta tutto come prima, …anzi no, un momento….da domani bisognerà emanare un’ ordinanza comunale, con la quale si impedisca alle videocamere di ogni tipo, telefonini compresi, di entrare nelle aule comunali, anzi meglio ancora in ogni stanza di proprietà del Comune, onde salvaguardare la privacy e dare serenità a chi si adopera ogni giorno per il miglioramento della nostra qualità di vita, intesa in ogni senso.

martedì 26 agosto 2008

ESTATE IN CITTA’ – Chiacchiere al Bar


di Dario Petrolati

夏天 市中心 - 道听途说 (N.d.R.: Dovrebbe essere, grosso modo, la traduzione del titolo, di cui però solamente Dario, attraverso le sue conoscenze, potrà darcene conferma)
Ancora vuota è Padova.
Eppure ci sono state cordate di andate e ritorni, almeno per televisione ho visto questo.
I bar del Piazzale Mazzini sono da un mese ancora tutti chiusi, l unico che è sempre aperto, a tutte le ore ,è quello dei cinesi, sempre sorridenti con i nomi italiani, infatti Lorenzo non si chiama così, ma ha un nome che pare una sfida, e quando mi ha detto come si chiama davvero ci siamo messi a ridere in due: io e lui. Non ci provo nemmeno, non tento la pronuncia è per me troppo complicata.
Lorenzo già dalla mattina alle 6 è di turno e simpaticamente si rivolge a tutti confidenzialmente ma con educazione.
Ha un figlio che ora è in Cina per le ferie estive, 2 mesi assieme alla nonna, durante l' anno studia a Mestre in un Istituto apposito ove oltre all' italiano,viene insegnato l 'inglese,e naturalmente perfezionato il cinese, è questa scuola adibita anche per gli italiani, sì che i ragazzi si diplomano conoscendo 3 lingue oltre alle materie tecniche.
Lavorano come turchi sti cinesi, in trattorie, negozi per ginnastica e specie in quelli eleganti del centro ove vendono abbigliamento assai costoso, si industriano in mille modi che Padova ormai ha quasi gli occhi a mandorla.
Le finanziarie ed i trasporti sono gestiti da questo popolo industrioso , anche la ex. Zona Industriale, ove anni fa pullulavano aziende meccaniche, ora la Cina con il suo spirito di sacrificio e disponibilità economica ha trasformato in città ricca e globalizzata questo lembo di Veneto che viveva sulla Sua Università e sulla Medicina.
Il problema della prostituzione e della droga non la tocca, chè quassù mai si è visto un lavavetri orientale, pensano a lavorare e questo ai veneti è molto gradito che quando sentono sudore e sforzo fisico donano fiducia a chiunque sia loro innanzi.
Quando negli anni 70 arrivai a Padova da Torino, questa città appariva dormiente quasi, invece studiava, viveva di cultura, pullulava di studenti che erano la sua ricchezza.
Eppure questa città è stata, specie in quegli anni, violenta, le brigate rosse e i neri dalla parte opposta si sono sparati senza tanti ripensamenti e le scuole per ribaltare la società hanno avuto in Padova il ventre ove era possibile imparare ad uccidere, fuggire.
Pare quasi impossibile che bastino 30 anni a trasformare la morale di una parte d'Italia,eppure quassù ha sempre governato la Chiesa,ma di fronte alla politica violenta ed allo spirito nuovo del mondo che cambia, la pistola ed il denaro hanno vinto ogni volta che qualcuno voleva le cose cambiassero.
Ora con il mondo che appare più piccolo e meno solidale qualsiasi futuro è possibile

venerdì 22 agosto 2008

UN TOTO-SINDACO, MA LUDICO, PER SENIGALLIA


di Franco Giannini

Pulcinella scherzando, sembra dicesse sempre la verità.
Quanto vorrei, allora, che questo sondaggio si fermasse qui, e scherzasse come quel Pulcinella!
Solo una mente "pestifera, sobillatrice ed istigatrice", celata sempre dietro quel viso perennemente fanciullesco di ragazzino ingenuo e pacifico, quale Michele Pinto possiede, poteva studiare un simile gioco-reale. E sempre ingenuamente, senza pensarci neppure, con largo anticipo sulla concorrenza, senza volerlo, ha di fatto aperto una campagna elettorale...così solo, per gioco!
L' anima di Vivere Senigallia, con l' inserimento in rete di un sondaggio, semplice semplice, su chi sarà il nuovo Sindaco di Senigallia, ha acceso un fiammifero all' interno di un pagliaio, poi l' ha lasciato inavvertitamente cadere in terra, e se ne è andato.
Dico ciò perché, ricordo che capitai casualmente nella pagina dei "sondaggi", quando i voti erano appena una trentina (oggi hanno superato i 2000) e li trovai una lista di una decina di nominativi, appartenenti tutti a persone del mondo politico comunale e non solo, più o meno impegnate: insomma vecchi nomi ormai inflazionati, aspiranti, trombati, delusi, riciclati, ma tutti, chi più e chi meno, già di per se lieti di comparire nella lista ed ancor maggiormente ambiziosi di poter un domani poggiare le loro "terga" sullo scranno di Prima/o Cittadina/o.
Ma non sapevano che "Pinto il Saggio" avrebbe tenuto "in caldo" il sondaggio come si usa fare con la "massa" della pizza pasquale in attesa che si leviti.
Ed infatti, appena il numero dei votanti ha superato di gran lunga i mille e la lista di nomi si è allungata, ecco che l' ha reso maggiormente pubblico dedicandogli un breve servizio ma ad hoc evidenziando la cosa anche a quei lettori meno attenti di Vivere Senigallia.
A questo punto, si sono scatenati i commentatori, anonimi, sotto nik-name o anche a viso scoperto, con frasi come"io ho votato 5 volte", "è tutto un gioco", "non sono un politico", insomma le solite battute che onestamente sarei rimasto deluso se non le avessi lette.
E' tutto un gioco? E' tutto uno scherzo? Di certo non ha un valore legale!
Francamente però allo totalità dello scherzo, del gioco, credo fino ad un certo punto ed ecco il perché.
Michele aveva inserito inizialmente nomi di soliti papabili, con qualche out-sider, prevedendo l' inserimento di altri nominativi lasciati ai lettori di VS.
E proprio gli out-sider, sono stati quelli che hanno ricevuto subito i maggiori consensi, rispetto a quelli che a "detta di popolo" avrebbero dovuto essere i predestinati a salire sullo scranno.
Ecco che si è avuto subito un risveglio dei "dormienti" che forse credevano nel gioco, ma a perdere non ci stavano, anche per non influenzare negativamente quella che sarà la loro futura campagna elettorale ufficiale.
Figuriamoci allora, se lo fanno i nostri Onorevoli "Pianisti", in situazioni Ufficiali e di maggior peso, non si capisce, si saranno detti, perché non lo possiamo fare noi, che non ci riteniamo politici, che siamo a part-time con gettoni o libro paga comunale e quello della nostra normale attività lavorativa, ed inoltre poi qui è tutto un gioco. Ed allora cosa c' è di male se uno sbaglia a cliccare più di una volta tutte le mattine? Che c' è di male se si avvisa l' amico di votare e far votare per non fare la figura dei trombati che poi si ripercuoterebbe sullo stesso partito?
In una cosa sola sono rimasto deluso e neppure poco, non aver trovato nomi nuovi apartitici di personaggi senigagliesi quali, Presidi di scuola, Docenti di istituto, Professionisti, Industriali, Figure del Volontariato, ecc, persone di alta serietà, senso del dovere, privi del culto dell' apparire, capaci di ascoltare, suggeriti da semplici lettori di VS.
E questo mi da molto da pensare ! A quel che sembra, per il sentito dire, dalla percezione che si ha dagli umori della gente, si vuol cambiare questa Senigallia, ma con che cosa con questo pazzesco immobilismo ?

venerdì 8 agosto 2008

SOLO PICCIONI....MA ALLORA ??




di Dario Petrolati

Solo i troppi impazziti piccioni zampettano padroni dell'intero Piazzale Mazzini.
Anche se insistono, ma non convinte, le campane ossessionano alla chiamata per la preghiera del Carmine.
Nessuno appare risponde manco le suore di Via Beato Pellegrino, eppure son tante le case che le ospitano, dove è andata a finire la gente che sempre bighellona anche senza senso, proprio non so.
Possibile che siano già tutti partiti per il mare?.
Ma se si piange miseria in ogni angolo, come è possibile allora che chilometri e chilometri di auto, tutta una coda nelle autostrade, anche se si raccomandano vacanze intelligenti, da casello a casello per televisione si vede l' Italia che va.
Con quello che costa la benzina c'è poco da ridere, bisogna misurarsi i chilometri, eppoi pagare il mangiare , dormire e spese-spesuccie per i beni voluttuari.
A meno che non ci siano parenti, sempre generosi, per ospitare, ma i soldi da qualche parte debbono uscire, almeno suppongo.
Forse tutta sta lagna che facciamo sul costo della vita altro non è che un tentativo di ingannare la Casta?
Ma mica son fessi quelli che ci governano e nemmeno gli altri ( dove sono finiti?) quelli dell' opposizione, insomma se le città si svuotano, se la gente parte, allora significa che magari abbiamo i soldi in banca o che il pianto lagnoso è solo una mossa per muovere a compassione chi può .
Ieri per esempio tra tutte le stupidaggini menzionate tra stampa e radio e tele, la scomparsa di Pininfarina era segnalata in terza , come se non ci fosse tempo a perdersi nel dare notizie su incidenti stradali, in fin dei conti ce ne sono tanti.
A parte che si tratta della morte di un Uomo, i responsabili dei notiziari avrebbero fatto cosa anche educativa in senso civico , se si fossero fermati a sottolineare che Pininfarina andava a lavorare in motovespa, non in macchina con l'autista, Lui ultimo erede della prestigiosa dinastia dei Farina, discendente diretto di quel Giuseppe ( Giusepin-Pinin amicale), che per meriti altissimi nel campo del lavoro, la Presidenza della Repubblica nel 1960, riconobbe che il Pininfarina doveva essere riconosciuto come unico legale nome-cognome anche negli atti privati e legali.
Venne dato atto ad una persona che per il suo alto lavoro dava prestigio all' Italia nel mondo ed il paese ricambiava, tramite il Presidente dela Repubblica, riconoscendo all' Uomo ed ai discendenti che la sigla famosa anche nel campo dell' arte, ormai, era diventato nome-cognome-simbolo ( tuttuno) per identificare i prodotti del gusto anche industriale, dell'Italia, nel mondo.
Quanto sopra per inciso, che a parte le Olimpiadi, ormai ognuno può dire la propria, le vacanze tribolate, le sceneggiate napoletane che Berlusconi come unico mago fa scomparire montagne di spazzatura lasciando tutti a bocca aperta, c' è anche da vedere dalle parti di Ponza, proprio in alto, come tra le nubi, la Villa di Bruno Vespa, che le guide turistiche indicano come l' ultima meraviglia del mondo.
Adesso i piccioni scappano, è arrivata una macchina dalla stazione, senza passeggeri, però, si ferma sulle apposite strisce ed attende che qualcuno chiami per un servizio.
Un sole indeciso arriva e scompare da dietro l'enorme magico Cupolone del Carmine, le campane, mai stanche riprovano a chiamare gente,che forse aveva fatto solo tardi.
Gli altri, sono andati tutti via.

giovedì 7 agosto 2008

BISOGNO DI SICUREZZA...ANCHE ECONOMICA...


di Dario Petrolati

Senza clamore.
Ad Albignasego, comune ricco gestito dalla Lega in periferia di Padova.
I vigili , la squadra del buon costume, men che meno i soldatini mandati da Roma, osano entrare in case private di gente normale, a meno che non siano chiamati per fatti di cronaca.
Ora succede che in sei famiglie, tanta è la conta sino ad ora, per BISOGNO, parola che non giustifica ed ammette male interpretazioni, madri con figli a carico siano costrette a praticare meretricio in casa, sul letto matrimoniale.
Ed il quotidiano locale patavino mette l' articolo in bella evidenza come se si trattasse di malo affare, fatto di cronaca nera - giustizialista chè la Città del Santo non può sopportare un simile affronto, non bastavano già le strade sorvegliate ora nel buio più nero mentre Zanonato si pavoneggia come uno dei più morali sindaci d' Italia, 500 euro è la salata multa per chi viene trovato fermo, intenzionato a trattare con le puttane da strada.
La vergogna di non sentire responsabilità per quelle famiglie normali che hanno dovuto scegliere, perchè costrette da bisogni ormai ossessivi, non turba le vacanze e le chiacchiere delle belle famiglie che gestiscono il bel Nord-Est, terra di ricchezza e di conquista che ancora rimpiange gli Asburgo chè sapevano fare di conto e tenere l' ordine e separate le classi sociali, si usava il " comandi ?".
Gli eletti dal popolo dicono e fanno operazioni di finanza internazionale, tanto che gli enormi palazzi di solo vetro da cui si vede fuori ma il contenuto manco s' immagina, cambiano nomi con una rapidità incredibile e sono matrimoni-fusioni di banche e finanziarie dalla storia antica che parlano lingue informatiche .
Mescolano indifferenti i Monti Senesi e le Olandesi-Ispaniche,non si vede la valuta ormai, si immagina .
Di notte Tokio chiama ed una macchina agli antipodi risponde senza che ci sia necessità logica, la famosa finanza creativa che sempre Tremonti ha in bocca fa e disfa, prevede e nega poi il giorno dopo.
Così che se poco tempo fa esisteva la razza padrona e ci volevano le raccomandazioni del prete per trovare lavoro, ora anno 2008-agosto-, per non finire chissà dove e non si sa quando, si arriva alla prostituzione di quartiere. Altro che Pechino - Olimpiadi, Pace e Guerre, siamo sotto casa anzi dentro ad avere il senso, la puzza, della dignità perduta, i sorrisi spenti e le pessime previsioni che nessuno osa più nemmeno pensare a breve raggio.
E fino a pochi mesi fa c' era un galoppatoio da quelle parti, una discoteca del sabato sera, il lunedì macchine fuori strada con ragazzi imbottiti di droga.
Adesso così, come se nessuno lo prevedesse , si scoprono famiglie che si vendono, furie di genitori e figlie.
Galoppa sempre più celere un senso di disfatta come in un film ultimo di Bergman, più tardi la gente chissà se commenterà oppure si sentirà meno sola, prendendo esempio da vicini più realisti,vinti.

mercoledì 6 agosto 2008

COMUNICATO STAMPA DI CANDLE FOR TIBET A SENIGALLIA


Candle for Tibet


la più grande protesta luminosa del mondo a Senigallia


Giovedì 7 agosto
a partire dalle ore 20.30 davanti alla Rotonda a Mare di Senigallia, in Piazzale della Libertà, veglia pubblica in solidarietà del popolo tibetano.
Senigallia, insieme a Roma, Milano, Trieste e Vicenza, in Italia, sarà uno dei numerosissimi luoghi al mondo in cui persone sensibili al tema dei diritti umani si incontreranno liberamente e pacificamente per accendere le candele che porteranno con sé in segno di protesta contro la violazione dei diritti umani in Tibet (l'elenco delle località nel mondo dove si terranno veglie pubbliche: http://www.candle4tibet.org/en/vigils).
La vigilia dell'apertura dei Giochi Olimpici di Pechino sarà l'occasione per manifestare tutti insieme con una veglia collettiva che si terrà in contemporanea con il resto del mondo: l'accensione generale delle candele è prevista per le 21 ora locale.

Si prevede che non meno di 100 milioni di persone in tutto il mondo accenderanno una candela e diranno SI alla libertà in Tibet!

I bloggers senigalliesi credono fortemente in questa iniziativa, per questo hanno deciso di portarla a Senigallia.

Confidiamo nella partecipazione della cittadinanza e degli ospiti della città di Senigallia.

Chi non potrà partecipare alla veglia pubblica è invitato comunque ad accendere una candela il 7 agosto alle 21, ora locale.

PIOVE E C'E' IL SOLE, I VECCHI FAN L'AMORE


di Dario Petrolati


Cosa stia accadendo non mi è troppo chiaro.
Almeno secondo logica o morale quando piove si prende l 'ombrello o qualcosa per ripararsi dalla intemperia, adesso quì a Padova sta piovendo, ma la gente si sente protetta e sicura , pare che non ci si debba più preoccupare di cose e cosette, chè c' è una categoria di persone che pensa a tutto nel nostro subitaneo interesse.
Niente paura di malattie, niente paura di soprusi, del buio è finito il tempo dell' uomo abbandonato al suo destino.
Le strade ora sono percorribili ed anche i marciapiedi, finalmente non ci sono più i truffatori ambulanti di colore che vendevano per pochi soldi collane e giochini facendo una concorrenza sleale ai commercianti che pagano le tasse.
Ed è anche nuovo il constatare che Via Niccolò Tommaseo ora finalmente è ritornata ai padovani, tutte quelle persone adagiate sugli scalini d' ingresso davanti alle cucine popolari di Suor Lia, che aspettavano l' apertura per poter mangiare senza pagare ora stanno ordinate in fila e parlano piano senza più dare uno spettacolo da terzo mondo, i soldatini mandati da Roma per proteggere i bravi cittadini guardano con disagio senza incutere timore a chi è già disperato in cuor suo, ma chi passa in questa strada diventata famosa chè Suor Lia e molte persone volontarie sfamano i poveri-non solo di colore , ma anche patavini, si dice a Padova " mense popolari" e tutti sanno che là in Via Tommaseo c' è un posto sempre disponibile per sfamare chi non può provvedere da solo.
Dopo il Santo, quello che frutta tanto per i miracoli raccontati, Suor Lia dona in silenzio e riceve senza far sapere aiuti così tanti ed urgenti che anche i Politici, quelli che contano, sanno essere ormai una Istituzione.
Il D' Alema quando era premier in una visita alla città, prima di andare dalle autorità locali, si fece portare con la scorta blindata da Suor Lia, c'era la RAI a ben fotografare il fatto ,la città anche quella politicamente della così detta destra apprezzò il gesto e si dispose favorevolmente all' allora Massimo, gesti da furbi, compiti con scopi non troppo sottili.
Ora quei posti sarebbero sorvegliati da soldatini che intristiscono per l'uso che ne viene fatto, ed anche la famosa Via Anelli , dove venne eretto un muro per separare e ripulire un quartiere ove vigeva la legge della droga, ove in una stanza dormivano in 10 persone , pagando affitti in nero, ed i padroni divenivano ricchi ed arroganti ogni giorno di più, facendo la parte delle vittime davano spazio a pagamento ai diseredati che si prostituivano anima e corpo, anche quella Via ha contribuito a giustificare gli osanna di gente che sembra benedetta dal Signore, che in realtà pensa solo al danaro al cumulo dei beni fatti in fretta di nascosto alla faccia di chiunque.
Tra soldati spersi, ma che rappresentano il potere dello stato centrale, quanta pubblicità sciocca ed in malafede, e gente che guarda inebetita come se le truppe fossero venute a liberarci , darci quello che ci manca che ci serve, sembra di essere diventati automi, anche più poveri ed incapaci di ragionare.
Cominciano le Olimpiadi di Pechino, parliamo piano che in giro la nostra Casta esprime giudizi contrastanti, stiamo in silenzio a pensare, respiriamo piano, chè ci vedono ed ascoltano.
Si ricorda qualcuno quel manifesto del ventennio ?
FOTO: Non è un oggetto misterioso, è la "tessera" del periodo bellico che pochi ricordano o hanno veduto, e che ritornerà di moda fra pochi giorni corretta e modificata da Tremonti. Il tutto ben ambientato con l' innesto dei militari, ...pardon delle forze di sicurezza.

LA POLITICA...AL BAR DELLO SPORT


di Franco Giannini


Leggendo le notizie flash che le agenzie di stampa mandano in onda fin da ieri, se non riguardassero cose serie ed a noi vicine, farebbero solo sbellicare dalle risa. http://it.notizie.yahoo.com/ansa/20080805/tts-boicottare-apertura-olimpiadi-scontr-97cd5f9.html
Personaggi politici, quali ex ministri, parlamentari semplici e graduati della politica, che scoprono che tra circa 48 ore (giochi di fuso orario non calcolati ) si apriranno i Giochi Olimpici di Pechino.

Ecco allora che Gasparri, la Meloni, lo stesso Fini, Frattini, Bossi, e tante altre "mezze cartucce" della Politica Italiana si sentono autorizzati a esprimere il loro parere circa il comportamento "giusto" da tenere nella manifestazione di apertura.

Berlusconi, intanto, comportamentalmente molto vicino ai tentennamenti del Prodi dei tempi migliori, dopo tanti "Ci vado", "Non ci Vado", "Forse che si", "Forse che no", ha estratto da una tasca un certificato medico che, alla faccia di Brunetta, ha sbattuto sul tavolo, dicendo di non poter andare per cause di salute (non sopporta il caldo!!! Allora in autunno farà meglio a trasferirsi in Alaska). E ha posto la patata bollente sulle mani di un povero Franco Frattini, quasi a dirgli ora sono c...i tuoi. Ma non è perchè Silvio non sapesse come risolvere il problema è solo per far fare le ossa ad un "ragazzo" che deve fare esperienza.

Dicevo allora, che Gasparri non poteva che invitare (sempre tenendo conto delle famose 48 ore) gli atleti italiani a boicottare l' apertura (non sfilando) puntando, non poteva dir altro del resto, ad un "Gesto Forte" ed aggiungendo, chissà se con voce più flebile, in favore dei diritti umani.

La Meloni, la "matricolina" ministeriale, non poteva che scimmiottare quando detto dal suo collega di partito, fidandosi a prescindere che quanto da lui affermato, navigato com' è non potesse che da essere sottoscritto, aggiungendo ''il presupposto di questi Giochi era proprio quello di cercare di chiedere con maggiore forza alla Cina passi avanti in materia di diritti umani e civili.... non si e' mosso nulla ed anzi il problema sembra del tutto dimenticato''.

Loro se ne sono ricordati solo 48 ore prima, quando i "giochi" organizzativi erano stati già programmati. Mi sembra tanto come "Io l' avevo detto...ma era troppo tardi...pazienza, sarà per un' altra volta."

Fini, invece scimmiotta il Berlusca. Lui in questo momento, con la carica che ha, preferisce fare il pesce in barile e quindi non va più in là di un ''il boicottaggio non raggiunge l'obiettivo che ci si prefigge'', una lavata di mani e tutti in ferie...

E Frattini cosa doveva dire, lui là ci dovrà andare, purtroppo..., se non un ''non politicizzare'' . E si sarà meglio, io avrei aggiunto anche "non facciamo stupide polemiche", che ci sarebbe stato anche bene.

E l' ex celodurista-federalista Umberto Bossi, risvegliatosi di soprassalto, non poteva che dire, su suggerimento, con la voce da basso "parole ipocrite", gli spiegheranno poi a cosa si riferivano...

Sfilare o non sfilare è una scelta individuale che a secondo di cui uno ne pensi può essere criticabile o meno, la falsità è un' altra cosa.

Apprezzo quindi non la scelta ma il coraggio e la sincerità di alcuni nostri atleti che la dicono come la pensano:"Certi politici, anche se sono vicini alle mie idee, sono incompetenti: non capiscono certe cose al di fuori del loro mondo....Non vedo perche' disertare la cerimonia di apertura, allora tanto valeva boicottare i Giochi....E poi alla ministro Meloni chiedo, ma lei diserterebbe l'occasione della vita? "(pugile Clemente Russo).

"Mi offendo quando un politico parla di sport. Perché' certi gesti dimostrativi non li fanno loro o non li chiedono ad altri? Perché' sempre a noi sportivi?'' (Ct pallavolo Andrea Anastasi).

''Disertare la cerimonia d'apertura? Non ci penso proprio...Non sono qui solo per tentare di vincere.... ma anche per partecipare alla cerimonia d'apertura. Alle Olimpiadi e' un momento molto importante, e io voglio assolutamente esserci" (campione mondiale Roberto Cammarelle).

Grossa "fregnaccia", passatemi la parola, il fatto che tutti dicano che lo sport non deve essere politicizzato. Non si sono accorti o hanno fatto finta, che la politica è entrata a far parte dello sport, quando lo stesso si è lasciato colonizzare dagli sponsor, passando da attività sportiva a attività industriale del settore sportivo. Dipendenti quindi e non più atleti, soggetti come tutti i lavoratori a sottostare alle regole di contratti più o meno capestro.

Mentre sto scrivendo, sto scoprendo già il primo controsenso cinese: Le Olimpiadi sono già iniziate con due giorni di anticipo. Si sta giocando, infatti, trasmesso su Eurosport-Live la partita di calcio femminile tra Germania -Brasile che al 57°, per i patiti di calcio, è sullo 0-0.

martedì 5 agosto 2008

SARA' SOLO L' AFA ??




di Dario Petrolati

Pochi cristi si aggirano per strada.
Nemmeno i taxi per le evenienze o necessità probabili.
Ogni giorno attaccati alla radio od abbarbicati al verbo delle tele, aspettiamo le previsioni del tempo come se per pietà o compiacenza arrivassero nuove per farci sperare in una giornata più vivibile.
Si diventa esperti in cartine geografiche dell' Italia che ci viene sbattuta in prospettive non subito famigliari, tra nuvole, mari e nebbie, dapprima si fatica a riconoscere il nostro Paese ed un pezzo d' Europa ancorata.
Siamo noi anziani, la età più debole, che sempre spera e si lamenta poi durante la giornata.
Non è il caldo di per se stesso, ma la così detta "Cappa", che ci fa respirare con fastidio e sudare e cercare un pezzo d'ombra che manco a pagarlo a peso d' oro, si trova e per poco ci fa scomparire il disagio, quasi vergognoso, ci toglie di dosso la maschera di chi quasi supplica una pietà nascosta, senza ottenere alcuna risposta.
Le facciate delle case portano imbullonate tutte quelle enormi macchine giapponesi che dovrebbero rendere l' aria degli interni fresca, adatta ai nostri desideri come se un dio pietoso avesse capito che non è giusto, motivato, infierire così,pro oltre a tutte le altre prove che giorno dopo giorno rendono le nostre giornate troppo colme di perchè senza risposta.
Ci si consiglia di non uscire di casa durante le ore più calde, le così dette "ore a rischio" . Ma anche la mattina presto, quando ancora c' è poca luce, fuori non si trova nè riposo, quell' aria appena frescolina che ci faccia recuperare le energie sciupate di notte, sempre sudando o cercando quell'angolo di casa ove ci pare di soffrire meno. Insomma vaghiamo come uccelli senza nido o stranieri in terra ingrata e le preoccupazioni che durante il giorno poi ci assaliranno, cominciano a fare peso e confusione originando tristezza e fiaccando ancor più sia il corpo che la mente non più al nostro servizio.
Poveri cristi e pochi a quest'ora in giro per la città.
Pare che tutti siano andati al mare, a divertirsi, ed allora viene anche il dubbio che sia questione di età, siamo anziani, siamo vecchi, il di più insopportabile da dei calcoli fatti, che qualcuno ha disposto senza informarci, ed ora arriva quello stato di cose che, inebetiti, aspettiamo fermi o muovendoci a caso come automi senza un filo dignità.
Che fare,... dire.
Si spera in un qualcosa di indeterminato che possa far cessare questa faticosa prova, si spera in una pioggia, nel vento che muova magari l' aria, si spera .
Che brutta umiliante situazione, noi sudditi di tutto, allora si entra anche al primo bar aperto e si ordina ( per favore e pagando logicamente) un bicchiere di qualcosa di fresco che ci dia la sensazione bella di un respiro giovane, allegro, che il peggio è passato, insomma la speranza che ancora una volta abbiamo superato un disagio che a parole ci pare anche umiliante descrivere.
Passando sotto i portici, rasentando mura antiche, col fresco della bevuta al bar riacquistiamo quel poco di fiera dignità umana e ricominciamo ad interessarci del prossimo, dei fatti del mondo e forse anche della globalizzazione mista alle tanto detestate Olimpiadi di Pechino.
Chi si alza a quest' ora per andare a lavorare, chi già esce per andare al mercato, comincia a svegliarsi la città ed assieme ci sentiamo più coraggiosi, forse, diventiamo gente.
Quassù a Padova da ieri si aggirano sperduti dei militari, mandati ridicolmente in avanscoperta, dovrebbero servire per proteggerci, infame e tragica bugia, stanno davanti alla stazione e la gente li guarda come se fossero oggetti o stranieri appoggiati per un gioco stupido.
Verrà più tardi il caldo vero che filtra per le nubi spesse e bianche, sono ragazzi mandati in 10 città del nostro Paese che debbono osservare e vedere quando in autunno scoppierà la rabbia della gente che non sopporta più questo andazzo pio e bugiardo della Casta sparsa ovunque.
Intanto noi piccola umanità speriamo in una immediata boccata d' aria fresca.

lunedì 4 agosto 2008

SI....ANCHE A SENIGALLIA


di Franco Giannini


Da bravo ex-anconetano, quando scrivo, metto le doppie dove non servono e le dimentico quando servono. Allora, ho pensato bene di utilizzare un servizio internet di dizionario da inserire nel blog. Fatto il tutto l' ho voluto provare con la ricerca della prima parola che mi è venuta alla mente: Truffa.
Se non che, questa parola, come sovente accade, ha aperto i cassetti della memoria e mi ha riportato agli eventi accaduti alcuni giorni fa nel nostro territorio ed in quelli confinanti.
Quello delle truffe agli anziani. Ne sono avvenute a Senigallia, ne sono avvenute in Ancona, ne sono avvenute nei centri più frequentati, come in quelli più campestri ed isolati.
Ma le truffe, ovunque vengano ma soprattutto quando si accaniscono su quegli "anziani", un pò più "anziani", colpiscono maggiormente l' opinione pubblica, perchè danno il senso pieno della brutalità, della bassezza, della vigliaccheria di questi individui.
E qui si potrebbe fare delle disquisizioni sulla coscienza di chi truffa, sulla troppa generosità di chi giudica, sull' assenza di chi destinato al controllo del territorio, sulla permissività delle nostre leggi. Ma tutto servirebbe poi a terminare come al solito, tanto più su un blog come questo, a quattro chiacchiere da bar ed allo sfogo personale.
Il dizionario mi riportava che il termine Truffa, in diritto, è quel reato contro il patrimonio, commesso da chi ricava illecito profitto con danno altrui, mediante inganni e raggiri.
Questo mi ha riportato a ciò che avevo letto, giorni or sono, in un quotidiano circa una "lettera al direttore" che un nostro concittadino aveva inviato con questa lamentela che riassumo.
La mamma di questo signore riceve una telefonata in cui gli viene proposto un contratto ADSL a prezzi stracciati. La signora ha 81 anni e non ha il PC, non sa neppure cose sia ADSL, non è neppure proprietaria del canone telefonico che è intestato al marito. Ha però quell' età in cui si crede nella gente soprattutto quando ha la parlantina spedita da persona quasi per bene che gli assicura che è vantaggiosa per lei. E la signora, poverina ci crede.
Il figlio appena scopre il tutto telefona a chi proponeva il contratto, fa le sue rimostranze, ma il contratto resta valido fino alla scadenza del contratto.
"La legge non ammette ignoranza", immagino che diranno i giuristi.
Agli stessi giuristi, sarebbe da chiedere quale è il baratro che divide la truffa "stradale" da una truffa "telefonica". Perché qui non si è proposto un servizio, bensì si è voluto abusare della fiducia di una ottuagenaria, non in possesso del computer e tanto meno del contratto.
Dunque, dall' alto della mia infinita ignoranza, vedo solo "un dolo premeditato" e legalmente autorizzato, dal momento che nessuno, Magistratura, Forze dell' Ordine, Garanti delle Privacy (solo quelle di alcuni) , osa alzare un dito, ma ciò mi fa sorgere il dubbio se con il loro silenzio, quasi non lo sapessero, non si rendono responsabili e nel contempo complici.

CANDLE FOR TIBET


Sono stato felicissimo questa mattina, di ricevere questo invito da Valeria Bellagamba del blog Librisenzacarta, che ritengo sia utile pubblicare, anche se il blog non è tra i più frequentati, onde potergli dare quanta maggiore pubblicità sia possibile.
Inutile dire, io ci sarò!
F.G.




Vuoi contribuire con un piccolo ma utilissimo gesto?
Vuoi lasciare un segno personale per le generazioni future?
Vuoi far attivamente parte di un evento che cambierà la storia?
Vuoi che la tua voce sia ascoltata?


Il giorno 7 agosto 2008 si apriranno I Giochi Olimpici di Beijing.

In questo giorno noi contiamo di istituire la più grande PROTESTA LUMINOSA del pianeta, quando non meno di 100 milioni di persone in tutto il mondo accenderanno una candela e diranno SI alla libertà in Tibet!

Giovedì 7 agosto ore 21 (ora locale)
Tutti i dettagli qui:
http://librisenzacarta.it/2008/08/03/7-agosto-2008-ore-21-una-candela-per-il-tibet/

Come blogger senigalliesi non possiamo rimanere indifferenti!

Con Michele Pinto stiamo organizzando una veglia luminosa davanti alla Rotonda giovedì sera: incontro previsto per le 19:30, per cominciare l'accensione puntuali (alle 21)
Quello che serve è che onguno porti con sé una candela (o anche più se vuole).

Non è una protesta contro il popolo cinese, bensì una manifestazione di solidarietà verso il popolo tibetano e contro tutti i soprusi e le violazioni dei diritti umani!
Abbiamo bisogno della vostra partecipazione, non costa nulla!!!
Se riusciamo ad organizzare una veglia luminosa saremo una delle poche località in Italia insieme a Roma, Milano e Trieste....!
Lista dei luoghi delle veglie pubbliche: http://www.candle4tibet.org/it/vigils

Vediamoci tutti insieme e portiamo chi vogliamo: la nostra pacifica protesta sarà più efficace se la facciamo in pubblico!

Grazie per l'attenzione!

domenica 3 agosto 2008

SE QUESTO E' VIVERE : FORZA DI PACE.... COME ALL' ESTERO


di Dario Petrolati


Col sorriso fresco e leale di chi lavora, mi regala il buongiorno.
L' edicolante di Ponte Molino, mentre mi porge la Repubblica, sospesa dalle sue mani alle mie, senza scivolare o spostare l' altra stampa, commenta, come se fossimo amici da sempre, in poche espressioni il precipizio senza fondo sul quale sta ormai inevitabilmente cadendo a pezzi il Nostro Paese.
Prezzi impazziti, qualcuno li guida a proprio esclusivo vantaggio, mutui, morti incessanti sul lavoro, l' esercito, che da domani comincia a fare le prove per l' autunno.
Ormai bisogna tornare in piazza, in autunno e forse prima ricominceremo ad occupare le piazze e i soldati, quelli che cominciano a spedire a mucchietti sparsi per la nazione non servono a difenderci dai Clandestini, fanno le prime prove contro noi tutti che non riusciamo più a vivere, morire con decenza.
Parla con calma, sicuro il ragazzo, si sente che studia, mi dice che ormai non possiamo più attaccarci a nessuna scusa, non regge la globalizzazione e manco il buco nell' ozono, ed altro, altro, tutta una sfilza di fattori che ci fanno sentire impotenti, usati come roba vecchia che ormai a nulla più serve.
Siamo un problema noi uomini, tutta questa troppa-immensa generazione deve rassegnarsi in silenzio e scomparire senza turbare la classe eletta, non scelta per caso.
I commenti, le previsioni del giovane, io li sentivo ma per proteggere anche le ultime speranze non avevo ancora osato apertamente esprimere, quasi se mi spingesse a prendere coraggio, mi ha come suggerito la mossa dei militari, e sorridendo con fiducia ha mostrato più esperienza di vita di me, che potrei essergli padre o fratello maggiore, senza ripetersi mi ha convinto che i soldati intanto servono a difendere ed occupare il fronte delle strade chè quando esasperati scenderemo per dire adesso basta, già loro hanno fatto le prove e più di mestiere della gente che rivendica oltre alla giustizia anche il ritorno ad una vita possibile per tutti.
Chè la Costituzione deve rioccupare le strade e rispiegata a chi ancora non la conosce o finge, calpestandola.
Come tante volte dissi anch'i o nei direttivi ed alle manifestazioni dal 68 in poi, non occorrono leggi nuove, basta rispettare la Carta Costituzionale ,senza santi protettori o miracoli, la Nostra Costituzione già pensa a tutto.
Con la Repubblica teneramente stretta nella mia mano ascoltavo ed assentivo come se fossi tornato indietro tanti anni, ed il ragazzo forse non era ancora nato, quasi mi pareva rivedere i cortei neri e rumorosi, striscioni e fischietti metallici che laceravano le profonde nebbie della Val Padana.
Si era tornati a volantinare, prendere freddo, sorridere e sperare mentre le forze dell'ordine manganellavano da tutte le parti.
C' erano i montogomery, pareva una divisa, sciarpe col rosso prevalente, scarpe pesanti ed anche tipo ginnastica, per le fughe o gli inseguimenti.
Così tutte quelle che erano sembrate conquiste proletarie eterne, passarono in un attimo nello schermo immaginato che divideva me ed il ragazzo.
Oggi, che forse potrebbe tornare il sole agostano, per poco, ma è bastato, sono tornato sulla terra, il giovane edicolante mi ha dato quasi un appuntamento tacito per l'autunno, pensando tutto preso per l' impegno e la reciproca fiducia, passando davanti alla Wiennese mi sono scordato di andare a sentire il caffè.
Foto: medaglia d' oro alla Resistenza


sabato 2 agosto 2008

GIRO DEL MONDO GRATUITO CON I LOW COST




di Dario Petrolati




Forse per l' ora o anche, più semplicemente, potrebbe trattarsi di un autista sciocco.
Peccato, proprio sopra Ponte Molino andare a quella velocità, strombazzare col claxon e lanciare una sguaiata risata " all'americana ".
Mi ero fermato quasi a metà e stavo pensando, osservando, il pennone vuoto, senza alcuna bandiera, pareva quasi una piccola antenna se non fosse stato per il colore azzurro dell'asta e la punta romboidale ove di solito si allaccia il fiocco.
Mi ero fermato come un turista, quasi, che osserva il pulito cielo di mattina presto e ruba con lo sguardo tetti e mura di una città che sempre più confusamente mi affascina e turba per le troppe cose che ignoro, fatti che scopro ogni giorno aiutandomi con la lettura di pietre incise e murate, mai senza una ragione.
La scena volgare ed inaspettata quasi mi gelò, ma poi pensando al significato di questo giorno ( La Strage di Bologna ) mi mossi andando ad acquistare il quotidiano sotto l' Arco, dentro anzi, Ponte Molino.
Geniale il giornalaio, bisogna anche avere tempo da perdere, notai sotto la valanga di carta esposta per attirare gli acquirenti, si era ricavato l' edicola da un complicato enorme buco nell'antico muro,come se fosse il segno lasciato da una bomba di un aereo.
Il pensiero durò poco chè ancora dovevo pure passare a sentire il sapore del caffè alla Wiennese.
Ho ritrovato in ufficio degli appunti stesi in un momento di pausa, ascoltando la radio ieri alcuni sociologii su Radio 24 dissertavano sui voli aerei, costo e influenza sul come passare il tempo.
Facendo nomi e cognomi siamo arrivati ai low cost, voli che ci permettono di girare per il mondo a prezzi stracciati, basta fare prenotazioni almeno 15 giorni prima e con trucchi di spazio e piccoli sacrifici estetici ormai si vendono-comprano luoghi sempre assolati dai nomi esotici per rendere tutto più facile, regalare la vita, sempre sognata.
Signori, si viaggia, pare, i soldi non servano più.
Da Orio al Serio si arriva a Capo Nord.
Anche se non ci si deve andare, basta recarsi in un aeroporto anche per fare quattro chiacchiere, passare del tempo con aria condizionata ove non si sbuffa per l' afa, ci sono super negozi, vetrine, luci.
Dolori e preoccupazioni quasi scompaiono.
Sono i meriti di questa " civiltà" che l'apparire e l'esistere formano cocktail inebrianti quasi a renderci la vita un sogno da cinema.
Si parla di calorie, come si possono sostituire cibi con altri,che dimentichi dei redditi reali costringerebbero a ridere di meno, chè i conti matematici anche se rateizzati, arriva il giorno che debbono essere onorati.
Si cambia facilmente argomento, si passa rapidamente dalle riserve petrolifere a quelle di uranio,o altre fonti energetiche.
Siamo diventati tutti specialisti, non per altro la categoria dei tuttologi aumenta di giorno in giorno, solo piccoli particolari, ogni tanto all' improvviso sbucano fuori, allora si cambia discorso.
La pietra che sempre sbarra la strada di ogni piacevole ed intelligente conversazione è sempre là, improvvisa, ed ancora una risposta convincente nessuno è riuscito a darla: " Ma le scorie, le scorie poi, come e quando si eliminano, a che prezzo ? ".

venerdì 1 agosto 2008

AVEVANO DETTO "BASTA"....


di Franco Giannini


Il giorno prima era toccato ad un giovane di 18 anni, assunto il 19 giugno con un incarico a tempo determinato di tre mesi. Ucciso, si ucciso perchè chi muore sul lavoro è vittima, anche se involontaria, nell' indifferenza dei visitatori del parco giochi, che, mi auguro solo alcuni, hanno espresso le loro rimostranze, in quanto si sono sentiti derubati del costo del biglietto inutilizzato, per l' interruzione del gioco causato dai normali e necessari rilievi di legge.

Mentre il tutto andava ugualmente avanti per rispettare quell' atroce e barbara usanza che impone "Signori, non è successo niente, lo spettacolo va avanti".

Ieri altre tre morti, che assurdamente continuiamo a chiamare "Bianche". Una nel Cremonese, a Romanengo. Un giovane di 22 anni, un moldavo. Un' altra nel Vicentino, più esattamente a Chiampo. Qui un "anziano" di 35 anni, serbo. Il terzo a Cermenate in provincia di Como. Un "vecchio" di 44 anni, italiano. Tutti nella verde e laboriosa Padania.

Era il 12 giugno e scrivevo http://lospigolatore.blogspot.com/2008/06/quando-il-morire-non-e-solo-di-fatica.html circa le morti (Bianche) avvenute a Torino, Molfetta, Mineo. Non è passato tanto tempo ed eccomi qui a ripetermi. Mi chiedo allora, se sono palloso io, o se altri debbano reputarsi, per educato-eufemismo: Incoscienti (a tutti i livelli e gradi) chi vuol capire capisca!!.

Avevano detto "Basta" e così è stato. Rispetto, i cittadini avevano chiesto, e rispetto è stato accordato. Ora non potremo dire che la "Casta" non ci ascolta.

Ricordo la voce tremante del "nonno affettuoso ed addolorato", quasi regale negli atteggiamenti, signorile anche nel vestire, educato e perentorio nel contempo proferire il "Basta, queste stragi...". Le altre forze politiche e sindacali, si anche quelle sindacali hanno imparato a fare sfoggio della falsa enfasi melodrammatica "Chi ha sbagliato deve pagare...", " Tutto il Paese deve ribellarsi...".

Questa volta, la falsità non c' è stata. C' è stato solo brevi accenni sulla carta stampata e silenzio: un menefreghismo vacanziero ?, un ' assuefazione al problema ?, dovuto tutto forse alla diluizione dei casi nel tempo e nei luoghi?. Ma poi due sono anche stranieri....

Vorrei solo che qualcuno si soffermasse a riflettere che oggi si parte per andare al lavoro, con rischi maggiori che per quei militari che sono partiti per le missioni, che, anche la, chiamano di Pace.

Non è una battuta, basta considerare il numero delle morti avvenute sul lavoro in un anno e quelle dei nostri militari, nei vari luoghi di guerra dove sono impegnati, non dico in un anno ma in dieci anni. http://www.ania.it/home/audizione_mortibianche.pdf http://www.ramella.org/2007/05/22/morti-bianche-la-mappatura-di-capezzone/ http://www.viva5.org/Statisticaincidenti_623513.html

Comincio a comprendere, ma mai riuscirò a giustificare, del perchè si dica "Morire di fatica", oggi modificato in "Morire anonimamente, e possibilmente senza far troppo rumore, di fatica".

LA STRAGE DI BOLOGNA.




di Dario Petrolati

Domani sarà il 2 AGOSTO. http://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
Cerimonie, bandiere, fanfare e fazzoletti per il volto.
"Qualcuno" ricorderà dal palco parole severe, impegnative, già dette, ripetute, e sono 28 anni.
Erano giorni di fine anno scolastico, una piacevole disorganizzazione generale aleggiava ovunque, molti, tantissimi con zaini e valige gonfie si erano preparati le vacanze, le ferie .
Finalmente, i programmi pensati durante tutto l'anno stavano per realizzarsi.
A chi il meritato riposo sulle spiagge della Riviera Adriatica, a chi il premio per la promozione, ognuno aveva in serbo il giusto premio, quello che merita la brava gente.
A Bologna, città generosa nell' ospitalità, sembrava si attendesse il fischio del via, nella stazione non c' era più posto nemmeno in piedi sui marciapiedi in attesa delle coincidenze dei treni senza sosta, quasi anche loro stanchi per la gran ressa.
Panini, bibite, saluti, abbracci e allegro sudore per l' emozione del giorno finalmente arrivato.
Un attimo lungo un secolo sconvolse rabbioso la scena, tutto capovolto.
Fumo, fiamme, grida sempre più mute, sangue e sirene come durante la guerra dopo i bombardamenti.
Ci si perse.
Nomi che gridavano chiamando senza ottenere risposta e in mezzo all' indescrivibile collasso passavano di corsa aiuti sotto varie forme.
Ma cosa era successo, perchè, dove ?
Per terra, tra sassi, travi e polvere si sentiva odor di morte .
Morte collettiva ed un nome coniato quasi apposta: STRAGE .
E dopo giorni, mesi ed anni l' immagine dell' orologio fermo alle 10,25 è rimasto il tenebroso simbolo perchè mai più si possa dimenticare e sempre ricordare che le vittime sono ancora in attesa di giustizia. http://www.reti-invisibili.net/stragedibologna/
Indagini e servizi segreti, presidenti della Repubblica, sindaci della città hanno giurato che anche i sassi avrebbero parlato, stavolta i martiri sarebbero stati vendicati chè un atto simile non sarebbe mai stato dimenticato.
Domani, prima, dopo e durante la cerimonia che ricorderà la Strage in mezzo a gagliardetti, gonfaloni di città e bandiere tricolori mancheranno diversi eredi di coloro che scomparvero troppo tempo fa.
Più passa il tempo e meno sono i presenti con le lacrime chè mai possono scordare i loro cari fatti a pezzi, alcuni addirittura volatilizzati nell' aria per la tremenda esplosione.
Anch' io, forse per caso o trascinato dai colleghi della FIOM del corso di Bologna, un anno presi il trenino, che da Sasso Marconi tutti gli anni il 2 agosto porta per la cerimonia -ricordo alla piazza ove si ricorda la tremenda strage.
Fu un viaggio brevissimo, ma la tensione che regnava tra la gente di popolo la percepii, così come se il fatto fosse accaduto appena poco tempo prima.
In treno nessuno si parlava, c' era aria di ricordo senza bisogno di parole, il ritorno fu teso e la giornata è stata una di quelle che non si possono scordare.
Ho visto sciarpe tricolori, suoni di bande e negozi con le vetrine abbassate, ho udito parole che già avevo letto tante altre volte.
Sono state date versioni politiche disparate, ma una verità ancora giace chissà dove.
Li chiamano "Misteri d' Italia".
Non so quanto spazio occuperà domani sulle notizie che radio, televisione e giornali il doloroso ricordo, sto constatando che la memoria e la coscienza sono sempre più slavate.
Disse e scrisse un giorno Pietro Caleffi : "Pensaci uomo". http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Caleffi http://www.quaderni.net/WebNR/NR1955.htm
Evidentemente non ci vergogniamo della nostra carente dignità.