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sabato 16 luglio 2011

SOLO TREMONTI POTEVA RISOLVERE COSI', NELLA NOSTRA SANITA', IL PROBLEMA PRENOTAZIONI














di Franco Giannini

l'economista che duro, tra due duri (?? di testa), di moscio ha la erre (?) …

Come sono solito fare, prendo l'argomento alla larga per parlare di Economia e di quello che ci sta capitando tra capo e collo con questa finanziaria, che, come la naja, che a nessuno piaceva, ma che tutti obbligatoriamente ci siamo fatti, dobbiamo subire. Parto allora dal mutamento del significato a cui sono soggetti, in questa nostra povera Italia, i colori. Si proprio i colori. Il giallo una volta era l'identificazione del sole, dell'oro, del grano, del girasole, della natura quindi, della ricchezza, della vita. Oggi, in quest'era della globalizzazione, identifica chi viene dal mondo orientale e che sembra venuto a minacciare quel poco di economia industriale che purtroppo ci è rimasto. Se c'è colpa in tutto questo, a chi imputarla ? Con il colore nero si definiva quel prodotto per cui oggi tutti si scannano, il simbolo della ricchezza, del progresso, dell'industria e... dell'inquinamento: l'oro nero, il petrolio. Oggi è il colore della fame, della sete, della disperazione, delle carrette del mare che vengono all'abbordaggio delle nostre coste per sottrarci quei lavori che poi l'uomo bianco non vuole neppure più fare (almeno fino a ieri... ed oggi...?) L'uomo bianco però sembra avere, oltre che il timore del diverso, anche la mente corta. Negli anni trenta, anche i nostri nonni sbarcarono in lidi stranieri, in modo sicuramente più sicuro, su transatlantici e non barconi. Anche noi portammo, con il tempo, ricchezza in quei paesi, ma anche delinquenza comune e specializzata come la mafia. L'azzurro, quello che era il colore dei mari dei nostri avi e che circonda le nostre coste, sta divenendo di una tonalità più cinerea, dovuta all'inquinamento degli scarichi industriali (ancora non so per quanto) e dallo sversamento di liquidi tossici. Il rosso, quello dei frutti del melograno, di alcuni nostri vini o delle arance di Sicilia, è stato rubato, (anche questo...), dai volti dei nostri politici quale maquillage distintivo di vergogna per come ci governano. Per alcuni di essi è già però un colore superato, perchè dopo anni di permanenza è d'obbligo per una mal resa anzianità di servizio, fregiarsi il volto con il colore più autorevole del bronzo. Il verde, il colore rappresentativo della natura, della speranza, è divenuto quello, definitivamente parlando, della mancanza di risorse economiche e della rabbia della maggioranza dei cittadini italiani. No, non ho dimenticato il bianco! L'ho lasciato appositamente per ultimo, perchè vorrei che restasse, almeno questo simbolo, il colore della colomba della pace, a cui tutti fanno riferimento come tanti buoni animalisti, ma che poi con i loro comportamenti e le loro decisioni, fanno del tutto, per abbattere, come vetusti cacciatori. Non vorrei che divenisse il colore del volto di un' Italia spaventata dalle conseguenze che certi provvedimenti irresponsabili che si sono succeduti dal dopoguerra in poi, potrebbero causarci. Per qualche anno il buon senso e la responsabilità di qualche singolo (educazioni di altre generazioni, ormai dimenticate), come pure l'economia di una ricostruzione post guerra, in cui ogni cosa che facevi, bastava ingegno e buona volontà, era destinata a produrre profitto, ci ha per un po' salvati. Poi per imprenditori improvvisati, fai da te, arricchiti senza sapere neppure come, la cosa è divenuta più difficile. Perchè gestire un'azienda famigliare non è come dirigere stabilimenti con centinaia, migliaia di dipendenti. E la regola è valsa, e sembra valere anche oggi, per Amministratori Governativi e per i parlamentari. Allora si è dovuto far ricorso (non certo per necessità...), ma per sopperire all'incapacità, a mazzette e favori in cambio di voti, che ci hanno pian piano portati da quello che era stato definito “Boom Economico”, alla recessione, agli scandali, all'epoca dei processi di mani pulite iniziati e che per i motivi più diversi, sembrano non abbiano a terminare, alle Finanziare che ogni volta si dice procureranno lacrime di sangue (e guarda caso sempre ai soliti), ma saranno le ultime. Si le ultime nel corso dell'anno preso a riferimento. E così nel corso degli anni, dal post guerra ad oggi, si è maturato un debito, che non scema, ma è in continua ascesa. Il bello è che tutto passa di moda, meno che questo modo di governare. L'ultimo colpo di timone, per raddrizzare il barcone Italia (non in condizioni migliori di quelli che giungono a Lampedusa) facente acqua da tutte le parti, è l'economista di turno. Solite le frasi di circostanza ? No, è un duro, si ritiene furbo ed intellettualmente preparato, da qui il suo parlare per citazioni. No quindi lacrime di sangue, ma tagli orizzontali uguali e per Tutti. Ecco, appunto, è già in quel Uguali e Per tutti, che noto proprio la prima Ingiusta Diseguaglianza. Il 5% su 10 mila € è pari a 500€ che divisi su 13 mensilità fanno 38€ al mese. Posso garantirvi che su un reddito di appena 770 € quei 38 incidono e neppure poco. Su di un reddito di 100 mila incidono per 5000€ che ripartiti ai fini mensili ammontano rispettivamente a 7.700 € di reddito e 380 € di maggior tassazione. I primi 38 € presi andranno ad intaccare delle necessità, i 380 € invece, solo delle rinunciabilissime esigenze. Il 5% è sempre quello, il taglio è uguale è per tutti e due i casi esaminati. La diversità sta in quella parola che da una parte chiamasi necessità e dall'altra esigenza. Non sto a spiegare neppure i due significati, perchè per comprenderli ci sarebbe la necessità dell'esigenza di possedere un benchè minima dotazione di sensibilità morale ed intellettuale ed una certa pratica reale sull'argomento. Ma i nostri politici, a tutti i livelli, e di qualsiasi orientamento politico, ma non dico tutti e non perchè io ci creda, ma solo per offrire un pietoso alibi a qualcuno che si senta di reputarsi fuori dal coro (esistono le mosche bianche ?), non posseggono questa sensibilità. A sentirli singolarmente sono tutti contrari alla manovra (come il fatto di andare a prostitute...), che però è passata per il bene del Paese. Contento e soddisfatto anche il primo di tutti. I dati reali di questa manovra? 1) Felicin stava in mezzo ad un mare che non era quello di Senigallia, 2)continueremo a versare lacrime che non saranno più di sangue, perchè l'abbiamo terminato 3) l'unica cosa che verrà a guadagnarci, con il ritorno dei ticket sanitari, sarà la soluzione del problema prenotazioni sia in Pronto soccorso che negli esami diagnostici che di laboratorio 4) uno “snellimento” nel numero delle pensioni, con la dipartita sia degli anziani, che di malati che invece della prevenzione punteranno sulla possibilità che un miracolo li salvi. Ma che non venga a mente a qualche tecnico statistico di venirci a dire, tra qualche mese, che si è riusciti a risolvere questo annoso problema...attenzione la gente è sempre più imbufalita!!

giovedì 31 luglio 2008

SE LE COSE STANNO COSI'




di Dario Petrolati

Eh...!!! si, pare proprio che le dette "cose" stiano così.
Era negli anni solari, quando Endrigo incantava per spiagge e locali, e c' erano canzoni che pare più nessuno sia in grado di comporre, musiche ispirate da sentimenti onesti e testi spesso composti da Pasolini.
Noi, ragazzi sciuponi, pensavano che fosse logico, naturale , che le bellezze delle ragazze durassero sempre e che il tempo passasse solo per le generazioni di già vissute, si credeva scontato che i sacrifici altro non fossero che parola ormai segnata solo sul vocabolario e che il nostro futuro sarebbe logicamente stato intarsiato di allegre serate , traguardi che nei rotocalchi si vedevano in foto gigantesche commentate da futili bugiarde chiacchiere, superficiali pure.
Invece il tempo passò, anche per noi, come per chi ci aveva preceduto , i giorni furono veloci e non ci furono riguardi, anzi stava arrivando un mondo nuovo per il quale non eravamo preparati.
L' apparire ed i colori solo tali erano, ad uno ad uno arrivarono i conti da saldare, onorare. Ci furono i più svegli, coloro che senza troppi scrupoli si adeguarono e cambiando vestito restarono a galla e diversi di loro fecero la così detta "strada".
Cambiarono valori e simboli, l' unica vero irrinunciabile divenne il capitale, nel senso di "potere finanziario", chi più ne aveva ebbe ragione e la corsa all' accumulo tanto frenetica si fece che le distanze temporali e fisiche cambiavano con velocità che nessun pensiero riusciva quasi nemmeno ad immaginare.
Davanti a luci e specchi si scoprirono disperazioni e povertà che erano rimaste nascoste , sotterrate, sconfitte da guerre che sempre diedero ricchezza e ragione a chi sapeva e poteva agire con meno scrupoli.
L' eterna Africa, continente perduto, depredato dalle guerre coloniali, cominciò a reagire e misteriosi popoli disperati cominciarono a fuggire dal deserto , dalle loro capanne,ove l' uomo bianco sapeva estrarre ricchezze per diventare sempre più arrogante e mendace.
Le grandi sconosciute religioni orientali, sempre da noi avversate cominciarono a muovere popolazioni che parevano primitive e barbare, tutto perchè il monoteismo doveva regolare l' intero globo, cominciarono o meglio continuarono guerre misteriose in luoghi ove sempre aveva regnato la violenza locale.
Così l' Afganistan, l' Iraq, l' Iran, l' immensa Cina, l' affamata India, cominciarono ad attirare i così detti "paesi più civili" , quelli che possedevano le armi tecnologicamente più avanzate, le borse ove vengono quotate le ricchezze naturali e non, da distanze e tempi inimmaginabili, tutto un subbuglio che di giorno in giorno contribuisce a rendere la globalizzazione ( termine assurdo senza pietà alcuna)la vera spina giustificatrice di fatti e misfatti in nome di falsità mascherate da un unico interesse: dominare il mondo.
Cambiano nomi di nazioni con velocità senza giustificazione apparente e si finisce col credere che un battito d' ali di farfalla nell' estremo est possa causare turbamenti all' ovest del pianeta.
Paura, confusione generale, fuga da luoghi ove prima c'era un qualcosa di diverso, il mondo intero si sta scontrando, da sponda a sponda cambiano diritti e valori.
Siamo nell' era dei barconi sfasciati ove affogano tutti i giorni uomini, donne e bambini che scappano, di notte, di giorno, da ovunque e noi cominciamo forse ad abituarci.
Come chiamarli : CLANDESTINI ?
E quali sentimenti nuovi ci turbano ?,cosa sta succedendo ?.
Ho tentato stamane di porre alcune domande ad alcuni conoscenti del Maldura, chè non posso restare indifferente, purtroppo sono argomenti che fanno pensare, irritano. Non... ho... avuto... risposte!!!!
Ecco: Le cose stanno cosi!.

lunedì 16 giugno 2008

Sensibilità perduta.

di Dario Petrolati

Erano uomini.
Bambini anche, vecchi e donne.
Quotidianamente sbarca la flotta dei diseredati, degli avanzati, di coloro che senza diritti, nomi, terra, vengono ad imbruttire le nostre rive , fatte per i turisti, per gli amici, tanti, ricchi da vomitare, del dott.( dicono sia geom. come me ) Briatore. Vergogna-vergogna, Destra e Sinistra, ho letto i nomi degli invitati ed ancora come un allocco mi sono stupito di leggere nomi che fanno spettacolo (e sono anche pagati per farlo !) disdicevoli sempre anche dovessero tacere ed invece c'è stato quella che chiamano festa , o al maiuscolo, CASINO.
Parlamentari di tutti i colori, sino a sbavare per un sorriso di Berlusconi nessuno si è tirato indietro, e probabilmente qualcuno sarà stato dimenticato, sai che umiliazione non vedersi fotografato, menzionato ! Ma perchè stiamo perdendoci dietro a queste miserrime cose che solo vergogna arrecano e non piuttosto organizzarci, ribellarci , andare ad aiutare chi non sa più che fare, prestare aiuto, non basta il volontariato , le onlus ormai si sprecano, muoverci piuttosto che provare solo pietà e turbamenti, fare qualcosa da uomini veri senza sprecarci in giudizi e parole che suonano ormai inutili.
Ogni giorno arrivano, di notte senza bussola, stracciati gonfi impauriti, con bottiglie di plastica che avevano riempito di acqua per il viaggio.
Che spettacolo, e proprio all' ora di pranzo, vengono piazzati in recinti momentanei, in attesa di decisioni-leggi che possano ricacciarli indietro, da dove sono scappati.
Non provo più tristezza ma tanta vergogna. Anche io mi sento colpevole e lo sono.
Vivo in giorni in cui uomini dal colore della pelle più scura della mia arrivano sulle sponde dell' Italia Meridionale, in isole ormai strapiene e parlano gridano urlano piangono fuggono muoiono.
C'è chi parla di sparare, usare le armi, altri più furbi suggeriscono di rabbonire , corrompendo i capi degli Stati di quelle terre dalle quali sono fuggiti, od altri accordi , pur di pulire le nostre amate sponde, chè sono nostre come dice Bossi. Via a casa loro.
I viaggi della vergogna del terrore proseguono con tanta foga che ormai nemmeno più ci si fa caso,non c' è telegiornale che non ne parli e se manca la notizia degli sbarchi quasi ci si sente privati di un diritto.
L' altro secolo, quello appena passato, i filosofi perditempo lo definirono " secolo breve ".
Questo, l'attuale, così vergognosamente ingiusto, come lo chiameremo, che meriti avrà per essere ricordato ?.
Forse fa parte di un gioco ibrido che la natura sta preparandoci mentre noi sempre distratti ed anche egoisti guardiamo tramonti e sognamo pane bianco.