martedì 31 maggio 2016
Inquinamento, quella cosa di cui tutti parlano, ma che poi …
lunedì 28 aprile 2014
S. S.O.S. : Solo Sigle Organizzazioni Sensasenso
L'articolo 1 e 2 dello Statuto delle Nazioni Unite riassumono gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è prefissata:
1 - mantenere la pace e la sicurezza internazionale;
2 - promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace;
3 - sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;
4 - promuovere la cooperazione economica e sociale;
5 - promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
6 - promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;
7 - promuovere il rispetto per il diritto internazionale e incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.
Ed infatti la prima cosa che hanno fatto è stata quella di organizzarsi, creando tante "poltrone" da cui predicare bene e non dico razzolare male, anche se me ne verrebbe la voglia, ma sensa alcun senso, quello sicuramente.
Il primo punto era quello di mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Ed infatti ecco, a mente, il risultato: I punti caldi dell'Africa: Egitto (rivolta popolare contro il Governo), Mali (guerra contro i tuareg e militanti islamici), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (guerra civile), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli), Sud Sudan (guerra civile)...
Quelli dell'Asia : Afghanistan (guerra contro i militanti islamici), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici)... del M.O. : Iraq (guerra contro i militanti islamici), Israele (guerra contro i militanti islamici), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)...
Ah!! E voi pensavate che i paesi civili, quelli che non fanno guerre, perchè il loro cervello si è aperto, dove si è compreso che la guerra e segno di inciviltà, risiedessero nel Vecchio Continente, nella cara Europa?? Tieh allora, ricredetevi : Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (in Crimea la popolazione russa sta formando le Brigate Popolari contro il nuovo governo creato il 23 Febbraio 2014. Le truppe russe entrano in Crimea e Ucraina il 1 Marzo 2014.).
Ma poi ci sono le guerre contro la fame, la sete, le malattie, l'ignoranza, le battaglie per il lavoro, per la libertà, ecc, ecc, queste organizzazioni che cosa hanno fatto se non creare carozzoni che fanno spavento e che mangiano miliardi di $ senza risultato alcuno. I risultati non si vedono: Continuano ad esserci le guerre, c'è la fame, ci sono morti che continuano a cadere per qualsiasi tipologia di conflitto, sotto i colpi di mortaio, come sotto quelli della fame, della sete e della DISPERAZIONE!!
E costoro che fanno se non continuare a creare nuove sigle e sono più che certo di essermene saltata anche qualcuna : da non perdersi comunque, poi, la loro specializzazione;
Enti istituiti dall'Assemblea Generale
UNCTAD - Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Ginevra, Svizzera)
UNDP - Programmare delle Nazioni Unite per lo sviluppo (New York, Stati Uniti)
UNIFEM - Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne (New York, Stati Uniti)
UNV - Volontari delle Nazioni Unite (Bonn, Germania)
UNEP - Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Nairobi, Kenya)
UNFPA - Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (New York, Stati Uniti)
UNHABITAT - Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Nairobi, Kenya)
UNHCR - Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Ginevra, Svizzera)
UNHCHR - Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ginevra, Svizzera)
UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (New York, Stati Uniti)
UNODC - Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Vienna, Austria)
WFP - Programma alimentare mondiale (Roma, Italia)
INSTRAW - Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca e la formazione del progresso delle donne (Santo Domingo, Repubblica Dominicana)
UNICRI - Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (Torino, Italia)
UNIDIR - Istituto di ricerca delle Nazioni Unite sul disarmo (Ginevra, Svizzera)
UNITAR - Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca (Ginevra, Svizzera)
UNRISD - Istituto di ricerca delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale (Ginevra, Svizzera)
UNHCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per i problemi sanitari (New York, Stati Uniti)
UNSSC - Staff college del sistema delle Nazioni Unite (Torino, Italia)
COPUOS - Commissione delle Nazioni Unite sull'uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (New York, Stati Uniti)
UNAIDS - Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV (Ginevra, Svizzera)
UNOOSA - Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico (New York, Stati Uniti)
UNOPS - Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti (New York, Stati Uniti)
UNU - Università delle Nazioni Unite (Tokyo, Giappone)
UNCITRAL - Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (New York, Vienna)
ITCILO - Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ginevra, Svizzera)
UNRWA - Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione
Tribunali istituiti dal Consiglio di sicurezza
Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia (TPIJ): L'Aia Paesi Bassi Paesi Bassi
Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (TPIR): Arusha, Tanzania Tanzania
Corte Speciale per la Sierra Leone (CSSL): Freetown, Sierra Leone Sierra Leone
Tribunale Speciale della Cambogia (TSC): Phnom Penh, Cambogia Cambogia
Enti istituiti dal Segretariato
OCHA - Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari
UNODC - Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine
UNOHRLLS - Ufficio dell'Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per i Paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo privi di sbocchi marittimi e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo
UNOIOS - Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi Interni
UNOOSA - Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Extra-atmosferico
OLA - Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Legali
UNSECOORD - Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinatore della Sicurezza
UNODA - Ufficio per gli affari del disarmo
DESA - Dipartimento per gli affari economici e sociali
DGACM - Dipartimento per l'Assemblea generale e la gestione delle conferenze
DM - Dipartimento per la Gestione delle Nazioni Unite
DPA - Dipartimento per gli affari politici
DPKO - Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace
DPI - Dipartimento di informazione pubblica
Enti istituiti dal Consiglio economico e sociale
UNCCPCJ - Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale
UNCHR - Commissione per i diritti umani sostituita nel 2006 dal Consiglio per i diritti umani non più sotto l'egida dell'ECOSOC
UNCND - Commissione per le droghe narcotiche
UNCPD - Commissione per la popolazione e lo sviluppo
UNCSD - Commissione per lo sviluppo sociale (New York, Stati Uniti)
UNCSTD - Commissione per la scienza e la tecnologia per lo sviluppo (Ginevra, Svizzera)
UNCSW - Commissione per lo stato della donna
UNSD - Commissione statistica delle Nazioni Unite
ECA - Commissione economica per l'Africa (Addis Abeba, Etiopia)
ECE - Commissione economica per l'Europa (Ginevra, Svizzera)
ECLAC - Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi (Santiago, Cile)
ESCAP - Commissione economica e sociale per l'Asia e il Pacifico (Bangkok, Thailandia)
ESCWA - Commissione economica e sociale per l'Asia Occidentale (Beirut, Libano)
FAO - Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (Roma, Italia)
IBRD - Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Washington, Stati Uniti)
ICAO - Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Montreal, Canada)
IFAD - Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Roma, Italia)
ILO - Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ginevra, Svizzera)
IMF - Fondo Monetario Internazionale (Washington, Stati Uniti)
IMO - Organizzazione marittima internazionale (Londra, Regno Unito)
INCB - Organizzazione Internazionale per il Controllo degli Stupefacenti (Vienna, Austria)
ITU - Unione internazionale delle telecomunicazioni (Ginevra, Svizzera)
UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Parigi, Francia)
UNIDO - Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Vienna, Austria)
UPU - Unione postale universale (Berna, Svizzera)
WIPO - Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Ginevra, Svizzera)
WHO - Organizzazione mondiale della sanità (Ginevra, Svizzera)
WMO - Organizzazione meteorologica mondiale (Ginevra, Svizzera)
E da qui a sospirare : "Quanta gente mangia, lucra e vegeta sulle spalle di tante formichine che ogni giorno camminano, corrono, dalla superfice ai loro formicai magari per procurare cibo e tranquillità anche a coloro che nell'allungare i loro piedi dall'alto delle scrivanie, inesorabilmente ed ignobilmente le calpestano" il passo è breve. Ma si sa, questo è semplice populismo!
di Franco Giannini
giovedì 12 aprile 2012
Pasqua: agnelli, messaggi, riflessioni, ma infine le solite lacrime da coccodrillo

Sarei un falso, che più falso non si può, se cominciassi con il dire, che il messaggio sulla “mattanza degli agnelli“ mi ha rovinato la Santa Pasqua, o la digestione stessa. Sarei stato ancor più falso, però, se mi fossi ritrovato qui a scrivere, dicendo di non aver toccato una bistecchina di sì simile tenera carne e magari ora sto sciogliendomi in lacrime da coccodrillo di forleana memoria.
Vero è però, che mentre centellinavo un divino Limoncello, fatto artigianalmente dalla compagna di mio figlio con limoni campani, onde favorire il processo digestivo un po’ impegnato, sprofondato in poltrona, sorseggiavo e sinceramente riflettevo sui contenuti ed i commenti che avevo prima letto, sul consumo di questa carne.
Dirò allora subito il mio pensiero in merito. “In medio stat virtus“, ovvero la virtù sta nel mezzo. Per cui la locuzione è un invito nel ricercare un equilibrio che ci ponga all’infuori di ogni esagerazione. Ed ho la netta convinzione che in questo caso un po’ di esagerazione ci sia. Una esagerazione che oggi tende a volte a farne anche una quasi “moda“, prima che ancora di un comportamento.
Libertà di pensiero quindi agli animalisti, ai vegetariani, a chi non la pensa come non la pensiamo noi. Cerchiamo però di non combattere, ma di controbattere quelli che sono gli altrui pensieri, senza però eccessive esasperazioni.
Tante sono oggi le cose che si fanno e che sappiamo non dovremmo fare.
Vorrei sapere quanti sono i Cristiani, che con la mano sul loro cuore potrebbero giurare di rispettare, clero compreso, quei dieci Comandamenti con i quali il Padreterno ci ha regolamentato la nostra vita. Figuriamoci poi quelli che non si sentono obbligati a questa regolamentazione.
Eppure oggi i NO sembrano prevalere sempre sui SI. Ma poi se si guarda bene in fondo è una mera illusione “ottica“, perchè non è così. Il SI solitamente è abilmente, furbescamente, malignamente mascherato da manovre dettate da interessi Politici, Economici, Egoistici e Colonialisti (anche se si vuol far credere che il colonialismo è cessato, ma è subentrata al suo posto la speculazione economica che compera tutto, come un nuovo Lucifero, anche le anime degli abitanti dei paesi poveri).
No allora alla carne di balena, no alla carne di agnello, no a qualsiasi carne, ed allora per par condicio neppure quella di pesce, perchè anch’esso è un essere vivo che ha diritto alla non sofferenza, ma anche vero allora neppure più l’uso del cuoio per le scarpe, la lana per i maglioni, i tappeti per le case signorili, NO alla caccia alle foche e No alle pellicce, ma NO neppure ai vari manufatti in Cashemire, NO all’uso di Delfini in campo militare, ma allora anche NO ai carburanti, NO al Nucleare, NO alle auto, NO Alla cementificazione, NO agli allevamenti intensivi, No alle disposizioni impartite dalla FAO per alleviare quella che dovrebbe essere la fame nel mondo e quindi NO anche alla FAO stessa.
Si potrebbe proseguire con i NO e se si creassero dei comitati, delle associazioni contro ognuno di questi No, si potrebbero inscenare manifestazioni giornaliere nelle metropoli, con lancio di volantini specificando che sono in carta riciclata (tanto per fare scena), con fiaccolate, sceneggiate a tette nude come usano fare nei paesi della EX Cortina di Ferro, o usando il corpo nudo giovane femminile di veline per la battaglia contro l’uso delle pellicce, sit in nelle piazze con blocchi ed intralcio del traffico e di quella poca economia rimasta. Folkloristici, ma indubbiamente anche utili, inutile negarlo.
Risultati encomiabili, come del resto quelli ottenuti dagli attivisti di Greenpeace nella lotta alla caccia alle balene. Risultati positivi, ma diciamolo francamente, anche in dosi omeopatiche.
Però, c’è sempre un però alla fine di ogni riflessione, tutto questo movimento per invogliare a fare un passo indietro che cosa ci comporterà? Se si tratta solo di adeguare un sistema di alimentazione, non è che sia poi una cosa tanto difficile da adeguare, sempre se parliamo a livello di un’ economia locale. Ma di posti di lavoro, ne vogliamo parlare? Quali saranno le novità, sapremo organizzarci e se si, in quali tempi? Non vorrei che scemassero il numero di manifestazioni degli animalisti, con l’aumento di quelle di padri di famiglia e giovani senza più lavoro in quei settori in cui il NO avrà avuto ragione.
La Sardegna, potrebbe insegnarci…oggi non più fabbriche, il turismo in mano agli arabi, l’allevamento già oggi ridotto, scomparirebbe.
Un motto della FAO invita a “Pensare globalmente, agire localmente“. Essendo un organizzazione “politica“, affidata furbescamente a personaggi di paesi sottosviluppati, più facilmente adomesticabili, dai suoi primi tentativi di fondazione risalenti al lontano 27 giugno 1905 per interessamento del nostro Vittorio Emanuele III, il quale,unitamente a 74 delegati di Stati partecipanti, sottoscrisse una prima bozza di quella che poi divenne la Fao. Sotto i ponti ne è passata di acqua, di tempo, di promesse e di denari in immense quantità, ma con scarsissimi risultati. Alcuni personaggi ci si sono arricchiti. Si sono costruite sedi faraoniche in tanti paesi, con decine di migliaia di persone che operano al suo interno, con risicati risultati (che però ai paesi evoluti sono più che sufficienti!!). Si continua a morire di fame e non solo.
Allora mi stanno bene tutti i no, con i buoni propositi, mi stanno bene coloro che si dichiarano vegetariani, mi stanno bene tutti coloro che si dichiarano disponibili a fare un passo, anche due, indietro, adeguandosi al “se mi mangi, sei tu che mi uccidi“, ma vorrei che anche alcuni di quei NO che alla fine silenziosamente producono sottobanco dei SI, venissero sputtanati con la massima sincerità all’opinione pubblica.
Allora è meglio uccidere un agnello o far crepare un umano dentro le carceri cinesi? Che cosa viene fatto per evitarlo? Qual’è la priorità da assegnare tra il benessere del criceto e quella del nonno ottantenne con l’alzheimer? Parlare solo dicendo che va bene il nonno ma anche il criceto, mi fa sorgere il dubbio, perchè per il nonno non vedo fiaccolate! Meglio che passeggiano indisturbate le vacche sacre per le vie di Nuova Delhi o che i Paria continuino silenziosamente a morire di fame? Anche di questo non si parla e non si combatte ! Chi è pronto ad armarsi ed andare a combattere i cinesi e gli indiani (tre miliardi di persone) che hanno cominciato a scoprire gli allevamenti intensivo, di tutti gli animali commestibili (i cinesi anche cani e gatti) assorbendo quasi totalmente le produzioni di mais, soia. Hanno scoperto che il riso non è più sufficiente al loro nutrimento, o quanto meno ci scimmiottano, non sapendo a che cosa andranno incontro. Altro allora e riprendo da dove ero partito, alla bistecchina d’agnello, ai 700 mila agnelli che vengono uccisi oggi in Italia…
Non aspettatevi neppure l’aiuto da parte dei nostri politici, impegolati con salamelecchi, genuflessioni, viscide e schifose, nei confronti di questi due paesi emergenti. Dietro lo scudo della globalizzazione, degli egoistici sistemi economici, a questi popoli tutto è permesso. Siamo, come dicevo sopra, colonizzati dalla loro potenzialità economica. E’ il dio quattrino che la fa da padrone. Siete troppo distanti perchè Il vostro urlo di “Se mi mangi, sei tu che mi uccidi“, giunga a destinazione. Se poi pensate che si potrebbe far meglio ma basta intanto con l’iniziare, allora chi si accontenta gode!
I vostri sentimenti sono condivisibili, ammirevoli, encomiabili, rispettabili, tutto quello che volete, ma non vorrei che alla fine risultassero anch’essi una “tradizione” del periodo pasquale. Una goccia sull’oceano.

Questi i Commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :
lunedì 16 maggio 2011
Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°13: Carlo Ponzio
"Tuttologo dell'ambiente" più conosciuto forse all'estero che nella sua stessa città, eppure…
Cominciavo con il temere di vivere una manzoniana vicissitudine del tipo "questa intervista non s’ha da fare" per i continui rinvii a cui siamo stati costretti a ricorrere sia io che Carlo. Il nostro primo contatto mail, risale nientemeno che al 26 Ottobre del 2010. Attesa tanto lunga che nel frattempo ci ha permesso di passare dal formale "lei" all’amichevole "tu". E solamente pochi giorni fa, finalmente, il rendez-vous al parco della Pace, in un scenario che involontariamente avevo scelto, ma in tono con gli argomenti che avremmo trattato.
Dicevo, che non riuscivamo ad incontrarci per gli impegni che avevamo, ma meglio sarebbe il dire, che aveva, dal momento che i miei sono stati causati, per una volta, da motivi di salute. I suoi invece, mi avevano cominciato ad insospettire… mi diceva che era sempre in partenza per l’estero… ero però il solito maligno!
Da fine ottobre ha "visitato" l’India, la Palestina, la Siria, la Serbia e "girovagato" per l’Italia.
Qualcuno dei lettori, però, a questo punto si chiederà: "ma chi è sto Carlo Ponzio?"
A Senigallia è un semplice ed anonimo laureato in Scienze Agrarie e Dottore Agronomo. Forse non tutti sanno, come del resto il sottoscritto, chi sia esattamente un agronomo e quali siano le sue specifiche mansioni ecco allora qualche nota esplicativa.
Dal termine si comprende che esso è legato all’ambiente, alla terra.
Ed invece andando a documentarmi sono venuto a conoscenza che l’agronomo è come una specie, detto in modo molto grossolano e riduttivo, di "tuttologo dell’Ambiente".
Sì perchè accentra su di sè competenze tecniche per guidare gli interventi dell’uomo sui fattori che determinano qualità e quantità della produzione agricola e zootecnica, ma in una forma tutta particolare, quasi un ingegnere sui generis, o meglio, una specie di economista, ma no, certamente un biologo, un chimico.
Insomma una persona conscia di operare in un elemento estremamente versatile ed imprevedibile come la terra, la natura, ma anche nell’ambito urbano.E la molteplicità di questi suoi "ruoli" fa sì che una buona professionalità gli imponga di interessarsi di materie che vanno dall’agronomia alle industrie agro-alimentari; dalla difesa del territorio e dell’ambiente agli allevamenti; dalla progettazione, programmazione e pianificazione territoriale all’estimo e da questo a tutta una serie di consulenze.
E mi chiedo se di ciò non abbia bisogno Senigallia… e pensare che noi ci "serviamo" a Bologna, quando di simili luminari ne abbiamo a casa a km zero. Questo veramente a km zero! Mi si permetta di assolvere schiettamente, anche in questo caso, al ruolo di Brontolone.
E… visto mai che a qualcuno possa interessare, metto qui (dietro sua autorizzazione!) anche il suo indirizzo di posta Carlo Ponzio, agro_studio@libero.it.
Ritornando a Carlo, egli nasce a Roma, ma da buon cittadino del mondo si laurea in Scienze agrarie a Firenze, nel ’96 consegue un master in agricoltura ecologica in Olanda a Wageningen, poi un dottorato di ricerca iniziato nel 2006 e terminato nel 2011 all’Università Politecnica delle Marche ad Ancona. La mamma di Senigallia ed il babbo di origine siciliana, vissuto nel periodo degli studi in Maremma e ritornato a Senigallia nel ’96.
Qui partecipa ad una selezione per un posto di lavoro in un’associazione regionale di produttori biologici (AMAB), e l’ottiene. Per tre anni e mezzo, coordina le attività di numerosi agricoltori che hanno scelto l’agricoltura biologica come metodo agricolo a ridotto impatto ambientale, ed ivi esercita la sua professione. Convive con Monica, la sua compagna, anche lei di Senigallia, che tre anni e mezzo fa gli ha regalato lo splendido Giulio.A questo punto la domanda mi sorge spontanea: "Mi spieghi Carlo come ti è venuto in mente di scegliere la Facoltà di Agraria, rispetto a che so… una più attinente ai giorni nostri… fisica, o qualcuna di queste ingegnerie proiettate verso il futuro. Ho l’impressione che l’Agraria richiami più il passato che un futuro…".
Mi fissa e dall’altra parte del tavolo, semidisteso sulla panchina di legno, rilassato, tranquillo, con la gamba allungata, dopo un attimo di riflessione esordisce con un: "Devo sinceramente dirti che ero attratto verso Biologia, ma quello che maggiormente mi interessava non era tanto lo studio di queste scienze, lo studio delle cellule o altro, quanto l’applicazione concreta e diretta di questi studi sull’ambiente. Da qui la mia scelta della Facoltà di Agraria".
"Dicono che le distanze sono quelle che solitamente rendono difficili i contatti. Con te, malgrado abitassimo a km zero, non è stato così, perchè eri e sei "perennemente" all’estero. Quali sono i Paesi che hai visitato fin qui per i tuoi impegni di lavoro?"
"Permettimi di fare un attimo mente locale… allora vediamo: partendo dalla zona asiatica… sono stato in Bangladesh, India, Iraq, Libano, Siria, Palestina. In Africa invece ho potuto ammirare paesi come la Tunisia, l’Egitto, l’Eritrea, la Somalia, l’Uganda, il Mozambico e lo Swaziland. Poi in Europa sono stato in Serbia e Croazia e nell’America del sud sono stato in Argentina".
Allora sorridendo gli chiedo: "Scusa la mia profonda ignoranza, mi hai detto che sei stato in Swaziland… intanto dimmi come si scrive … ma dove si trova di preciso? Con tutta sincerità, non l’ho mai sentito nominare".
Guardandomi, anche lui sorride e di rimando: "Ma non sai neppure che cosa ti sei perduto! E’ un piccolissimo paese incastonato tra i monti che dividono il confine tra il Mozambico ed il Sudafrica. Un Paese povero, scarsamente abitato, ma pieno di verde e di parchi… veramente bello"."Scusami per la domanda un po’ personale… ma la tua compagna, con quale occhio vede il tuo lavoro, con i continui viaggi che esso comporta e neppure sempre in paesi del tutto tranquilli… Comprendo che sia costretta a conviverci, ma non le è di peso?".
"Nei miei primi viaggi veniva con me, poi sono venuti anche i suoi impegni di lavoro, così ha dovuto rinunciare, ora poi anche con l’arrivo di Giulio, la cosa si è fatta quasi impossibile, finchè lui non crescerà ancora un pò. Devo dire però che anch’io ho ridimensionato i tempi di permanenza ed attualmente le missioni sono più brevi e non durano mai più di poche settimane, magari vengono ripetute, quello sì".
"Tu vai in questi paesi, per conto di chi, come privato professionista o come consulente di qualche ente, associazione o che so io?".
"Sia in Italia che all’estero, io lavoro come un libero professionista che offre le sue consulenze a chiunque gliele chieda. Collaboro ad esempio con l’Università Politecnica delle Marche ad Ancona, e con uno studio di Ingegneria di Padova che opera in costruzioni di opere di irrigazione in medio-oriente; ho contribuito a scrivere un progetto rurale in Egitto con la società di sviluppo della Regione Marche, SVIM, tutt’ora in attesa di finanziamento. Dal 2006 sono consulente delle Nazioni Unite, per la FAO. Ho tuttavia lavorato anche per diverse organizzazioni non governative italiane ed europee.
Il mio lavoro consiste maggiormente in consulenze, ma anche come supervisore di progetti in corso, per relazionare i miei clienti sui progressi raggiunti o per segnalarne i ritardi o le anomalie riscontrate. In Siria, attraverso un programma di sviluppo istituzionale sto diffondendo le modalità per l’incremento dell’agricoltura biologica formando divulgatori agricoli ed istruendo i dirigenti che poi costruiranno le future politiche agricole del loro Ministero. In Palestina, invece ho il compito di valutare il sistema di qualità agroalimentare di prodotti quali olio d’oliva, mandorle, datteri della Valle del Giordano e cuscus, nell’ambito di programmi di commercio equo e solidale".Questa sua ultima descrizione mi porta ad una riflessione che faccio ad alta voce: "il fatto che tu mi parli di ’sistema qualità’ in questi Paesi, dove ancora l’asino è il più diffuso mezzo di trasporto… con tutta sincerità, mi dà un pò da pensare".
E lui di rimando: "Ohi Franco… ma guarda che sono sì piccoli agricoltori, imprese a carattere familiare che utilizzano gli asini per il trasporto, ma nelle loro città ci sono laboratori ed università accreditate in grado di compiere un lavoro egregio. Il difficile sta nel far entrare nella loro mentalità le elevate esigenze di igiene alimentare di noi europei: standard di qualità che sono da noi ormai legge da molti anni. Ti assicuro che è un’autentica soddisfazione vedere un gruppo di un centinaio di piccoli agricoltori, magari analfabeti, che in pochi anni fanno grandi progressi, impegnandosi tanto! Il mio lavoro diventa quindi più semplice e non impossibile".
Lui non lo dice, ma emerge dal tono delle sue risposte: dimmi la verità, tra Paesi sottosviluppati e noi, ’civilizzatori’, quelli a portare ’la sveglia al collo’ siamo proprio noi? Loro se la sono tolta e noi ce la siamo messa? Loro puntano al biologico, la coltura del futuro, noi abbiamo abbandonato le campagne per abbracciare l’industria e non siamo stati capaci di mantenere in piedi neppure quella. Mah…Permettimi un’ultima domanda, alla "portoghese": "Che cosa suggeriresti per veder crescere "l’orticello di casa nostra" a Senigallia? Una medicina in due righe, che aiuti a dare in parte una boccata di ossigeno all’economia, da affiancare a quel pò di turismo che ancora ci resta, sfruttando le terre un giorno abbandonate con il miraggio di diventare tutti ricchi, industriali e senza calli nelle mani".
Sembra che qualcuno quasi gli abbia suggerito che gli avrei posto questa domanda, perchè senza pensarci su due volte mi risponde: "La provincia di Ascoli Piceno ha avviato un progetto a cui avevo anch’io partecipato nella sua fase iniziale: si tratta di Filiera-Corta-Picena. Anche Senigallia potrebbe sviluppare un progetto analogo che organizzi con efficienza una filiera locale corta, sostenendo i Gruppi di Acquisto (GAS) esistenti e aiutando a crearne di nuovi. Una vera operazione di rieducazione al consumo alimentare, che potrebbe entrare anche nelle scuole della nostra città; alimenti freschi, biologici, a prezzo di costo, prodotti a pochi chilometri dalle nostre case. Certo, anche i consumatori dovrebbero rivedere le loro esigenze ’istantanee’ ed armonizzare le loro richieste con i tempi e le esigenze dei contadini. In tal modo sarebbe favorita una sana nutrizione biologica, una nascita reale di una mentalità ecologista, un risveglio di un settore economico sopito. Ma del resto, non scopro nulla, le Marche già sono tra le prime regioni a vantare il maggior territorio nazionale per produzione biologica e Senigallia ha già delle realtà in tal senso, che però per crescere devono essere ulteriormente aiutate".
venerdì 20 novembre 2009
FAO: SPENTE LE LUCI MA NON CERTO LA FAME

martedì 17 novembre 2009
GUITTI AL VERTICE DI ROMA: SI MANGIANO ANCHE LE PAROLE

Mentre c'era chi predicava bene che un pezzo di pane è un diritto vitale dell'uomo, altri razzolavano male magari supportati dal dire che con questa occasione bisognava soddisfare esigenze personali in nome del detto "l'uomo non vive di solo pane". Questa potrebbe essere la sintesi finale del risultato che verrà raggiunto dalle delegazioni di capi di stato, di governo, di dittatori accertati ma accettati, una sessantina, riuniti attorno al tavolo indetto falla FAO. Si doveva parlare di fame e si doveva parlare tutti, indipendentemente da quello che si diceva ed allora ecco che ad ognuno sono stati assicurati i suoi 5 minuti a testa di celebrità. Poi tutti chi a mangiare, chi impegnati in incontri salottieri, chi presi da pseudo lezioni mistiche a cui potevano partecipare "solo donne belle-alte" a dimostrazione che la religione propagandata vede la parità nelle donne (quelle bruttine chissà che destinazione hanno?), chi intenti a raccontare barzellette ritendosi valenti declamatori, ma che alla fine hanno fatto ridere solo l'artista del momento, o impegnati nello shopping che Roma è sempre pronta ad offrire. Mi chiedo se questo tipo di buffonate siano esaurite o dovremmo sopportarcele ancora e per tanto tempo, facendo anche finta di credere che il loro primario scopo sia sempre e solo il bene di questa povera gente e di questi paesi. Tutti affermano di voler fare il bene dei paesi dell'Africa, dell'Asia, dell'America Latina, affamati dalle carestie, ma in verità, a questi buffoni che partecipano a questi incontri salottieri, della fame e della povertà non gliene frega nulla a nessuno. O meglio, sono invece interessati a che il tutto resti così com'è, perché le loro potenzialità personali di potere ed economiche abbiano a svilupparsi maggiormente, lasciando invariata la situazione catastrofica esistente o meglio ancora aumentandola. Devo dire con tutta sincerità che non ho mai visto con occhio benevolo questa Agenzia dell' ONU, una delle sue 22 costole inutili : la FAO, fin da quando ero ragazzo. Infatti a scuola già, mi imponevano di fare temi dal sapore retorico, come quelli sulla Festa degli Alberi, sulla Giornata del Risparmio, su quella della Comunità Europea e via dicendo, con i risultati che con il passare del tempo poi si sono veduti. Allora non capivo nulla di politica (e non è che oggi sia migliorato di molto!), ma quelle imposizione già mi davano fastidio. Oggi, con la possibilità di andare sulla rete, apprendere dei dati, mi fa imbufalire anche di più. La FAO è una Agenzia che nasce il 16 Ottobre del 1945, che si trasferisce a Roma nel 1951, che ha alle sue dipendenze 1600 funzionari e 3500 impiegati e che forse, in tutti questi anni, sono i soli che, grazie ai loro discreti stipendi, sono riusciti a mangiare (circa 600 milioni di $ all'anno degli oltre 1700 milioni che arrivano nelle casse attraverso i contributi dell' ONU e di donazioni di privati,) che ha un Direttore che è dal 1993 a capo di questa struttura e che è stato rieletto pur non avendo maturato un briciolo di risultato, anzi da come dicono le stime, la fame è aumentata e continua a crescere e che quindi c'è da chiedersi a che cosa serva ancora tenerla in piedi. Era un vertice talmente importante, questo di Roma, che tutti i paesi ricchi hanno rinunciato a parteciparvi, eccezion fatta per l'Italia, che ricca lo è solo solo per chi la rappresentava. Del resto hanno fatto bene! Con la loro assenza hanno salvato le loro facce e quelle nazionali, rinunciandoa fare altre promesse, già espresse nel G8 dell'Aquila e mai mantenute, come non sono state mai mantenute nei propositi espressi nei confronti degli Aquilani. Eccezion fatta per i Tedeschi, che ci hanno consegnato non soldi ma direttamente le chiavi delle case da loro edificate. Ancora il vertice non si è concluso, ancora promesse, ancora tante parole, ancora, ed è l'ennesimo invito, a promettere che tutto verrà chiarito a Dicembre a Copenaghen in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite, in cui i temi verteranno sull' Ambiente e la Sicurezza Alimentare. Nel frattempo ?? Non è assolutamente bello dirlo ma è un dato di fatto :" Finché il Grasso dimagrisce, il Magro crepa !"
domenica 21 giugno 2009
SIAMO TUTTI PINOCCHI E MIOPI

di Franco Giannini