lunedì 24 giugno 2019

La Repubblica dei Pupi...

... e si che se fossero questi, potremmo considerarci anche noi patrimonio dell' Unesco...

Ed invece neppure i personaggi fatti di ciccia, hanno i stessi portamenti mentali di quelli di questo particolare teatro delle marionette, di certo quelli comportamentali, se non altro per essere guidati tutti da dei fili: I loro nomi rispondono a Carlo Magno ed ai suoi Paladini.
Quelli dei giorni nostri, da Matteo (che saraceno non lo è di certo) e da tanti Paladini che beneficiano di luce riflessa.
Matteo, avvolto nelle sue innumerevoli corazze, guarda duellare, seppur con distacco, i  due fratelli di sangue verde, che si contendono il "palio dei minibot" : Uno si chiama Borghetto, l'altro Giorgino.
Ma la lotta fratricida non si svolge solo nel casato dei "Verdi" Guardiani del popolo, ma anche in quello "Giallo" dei Controllori del Cambiamento, dove Luigino il Breve, dopo averne ricevute tante, ne ricambia con eleganza innata, altrettanto al fratello Alessandro (no Magno, quello è un'altra cosa, questo fa il falegname), preso in un attimo di disattenzione, all'uscita dalla tipografia con in mano il suo ultimo "Tomo" simil ad un sunto Cetim.
In platea, ad assistere a questo non certo edificante spettacolo, altri tre personaggi "in cerca di un autore" che li qualifichi le qualità e mansioni: Per cercare di decifrarli sotto i loro elmi di battaglia, uno mi sembra provenga dall'alta aristocrazia possedendo il titolo di "conte", un altro, che vedendo il suo elmo che continua a ballonzolare su e giù per le sue ingiustificate risate, lo potremo definire "ridolini" ed il terzo, un vecchio saggio, che tiene per mano entrambi gli altri due e sembra che basi tutta la sua saggezza nello star a guardare come finiranno le cose.
Sul "Logione" i "saraceni" del Popolo Difensore pronti ad intervenire non appena le ferite di un precedente conflitto, si saranno rimarginate, più su, sulla "Piccionaia"  a far un casino del la miseria, il popolo senza corazze, ma con le pezze al culo, affamato ed incazxxxxto... che quello intanto è destinato solo a far rumore, dividersi in faziosità e prima o poi a darsele di santa ragione, solo per il gusto di darsele.
Un popolo scemo, del resto, non si merita che questi capi.








di Franco Giannini

giovedì 20 giugno 2019

LIBERO : una testata

...in cui tutto questo è un optional, a seconda di che cosa in quel momento si sia bevuto per rinfrescarsi le idee... 


Che la sincerità sia una dote apprezzabile, è risaputo e falsamente a volte lodato, come pure la stessa diventi, prima o poi, antipatica a chi non la pensa come chi l'esercita. Però credo che anche nella sincerità esista una barriera invisibile che è quella dell'educazione, del buon senso, dell'intelligenza che regola tutto e ponga silenziosi ed invisibili paletti.
Ecco Vittorio Feltri ha la dote, ma o non ha i freni sensoriali per poterla gestire, o su ci si è fatto un clichè personale con l'uso a volte smodato, ma che fa audience, del turpiloquio.
Qui, nei confronti di Camilleri, è andato oltre, usando una patetica guerra tra anziani. Patetica perché è stata dichiarata da uno che più forte perché più giovane e colpito solamente da (almeno da quello che scrive e da come lo scrive quasi fosse convinto delle sue idee) demenza senile (precoce visto che ha solo 75 anni), contro un 94enne infartuato, in rianimazione e quindi senza la possibilità minima di rispondere a termini come "Terrone" e rottura di c@@@@@ni. Che Camilleri piaccia, che Montalbano piaccia o meno, è solo una questione di gusto personale, ma qui si va ben oltre il mi piace o non mi piace. Perché poi alla fine emerge, per quella non frenata sincerità di Vittorio (che non è l' Alfieri), poi quello che più gli stava nel "gozzo": La politica svolta dal fratello di Montalbano che con lo scrittore Camilleri (lui si un vero uomo che sa tenere la penna in mano) non c'azzecca un c@@@o.










di Franco Giannini

martedì 18 giugno 2019

Già dalla foto, Roberto, si dovrebbe cominciare con il pensare...

...perché questa ostentazione del dispendio di utili energie economiche, da usarsi in modo diverso, quando poi i medici di guardia sono costretti a visitare in degli sgabuzzini ??

Devi sapere Roberto che il Ministero della Sanità nasce il 14 Agosto 1958 con il Governo Fanfani (DC) ed il ministro di allora era un certo Vincenzo Monaldi. E' un ministero che da quel lontano dì, tanto e nel contempo poco, è cambiato se non nelle sigle e nei personaggi che si sono avvicendati.
Tu Roberto, mi fai una domanda molto precisa, mettendo il dito nel cuore della piaga e quello che ottieni da me però, è solo un urlo doloroso, perché se avessi la certezza di chi e che cosa ha provocato quello che tu chiami giustamente "l'inizio della fine", non sarei qui a fare l'analizzatore da "due mini bond" sui social, ma potrei aspirare a chissà quali piani alti (lo dico logicamente sorridendo).
Io allora dividerei i mali prima a livello temporale politico e poi in quello delle figure fisiche intellettuali culturali e politiche che si sono avvicendate in questo ruolo istituzionale.
La DC quale partito politico, sta quasi sempre con il timone in mano con i suoi uomini come Fanfani nei  suoi bis-ter  ecc, come poi i Segni, i Tambroni, Leone e i Moro sempre uno-bis-ter ecc, i pluri Rumor, i Colombo, gli Andreotti bis ter ecc, i Cossiga, i Forlani, i Spadolini, i Craxi, eeee... fino ai nostri giorni con Amato-Ciampi-Berlusconi-Dini-Prodi-D'Alema- ari di nuovo Berlusconi e la sciagura attuale dei giorni nostri che ancora non trova un muro sufficientemente solido su cui andarsi a schiantare definitivamente, con la speranza poi di ricostruire tutto ripartendo da delle ceneri fumanti di una Nazione che non si merita tutto questo (i cittadini, forse hanno qualche colpa in più!): Berlusconi IV - Monti - Letta - Renzi - Gentiloni - Conte. 
Credo, con tutta onestà, che i mali nella sanità inizino molto prima del 1996, e più esattamente con il primo scandalo - Mani Pulite - nella Sanità (prezzi farmaci aumentati) quando a capo del ministero c'era Francesco De Lorenzo (PLI) e un suo degno amico di merende era un certo Duilio Poggiolini membro della P2, un uomo che nascondeva oro, preziosi, miliardi in banconote dentro i pouf della sua abitazione.
Poi da quel '93 si sono succeduti fino a giungere ai giorni nostri ben altri 15 personaggi con una vita media ministeriale di neppure due anni a cranio. Tante teste, neppure tutte all'altezza con 1 anno e 7 mesi di vita che già per costruire una sanità moderna era impegno improbo. a questo poi si aggiunga che Rosy Bindi, la Livia Turco, la Beatrice Lorenzin, si sono impegnate non poco a che tutto non funzionasse come si sarebbero auspicati gli italiani. C'è chi sta peggio, qualcuno diceva ed immagino che continuerà a dire. Chi si accontenta gode, ma a me non mi frega, sarà perché io guardo, come obiettivo, coloro che stanno meglio.
Dirti però di chi la colpa facendo un solo nome di persona, non mi sembra onesto. Farlo di un partito forse è più semplice, perché mi verrebbe facile per allora dire DC, ma i mali sono comparso dopo e la DC si era data un po' a tutti ed oggi a forza di darsi, mescolando il diavolo nell' acqua santa ha procreato quel PD, un partito tutte porte e finestre, dove le correnti rendono difficile la stagionatura di un nuovo ideale. 
La colpa quindi è di tutti, in primis di chi li ha messi lì, godendo spudoratamente da masochisti come solamente gli italiani sanno fare !
Devi sapere Roberto, che in origine i miei ideali politici sono nati e sono maturati in una vecchia sezione del PCI del quartiere di Capodimonte ad Ancona (dove sono nato), ubicata di fronte al vecchio Ospedale Militare. E sempre quelli sono rimasti come ideali basilari. Qualche cosa politicamente è cominciata a vacillare quando chiedevo il perché (avevo una quindicina di anni) che non mi veniva regolarmente dato, con le invasioni sovietiche prima in Ungheria e successivamente a Praga. Ed è da quel momento che ho cominciato a pensare con la mia testa, non accontentandomi più dei "meno peggio", del "turarsi il naso" votare "ingoiando il rospo".
Per qualche tempo non ho più neppure votato fino al rivedermi e ritornare di nuovo nei seggi, ma non più influenzato dal tifo curvaiolo della Sinistra o della Destra, ma bensì dallo studio matematico del calcolo delle probabilità che conferisce anche a quello meno erudito, di dire non sempre cose sbagliate, ma anche, a volte, qualcuna giusta.  Come altrettanto la formula è giusta per quelle persone erudite, che a volte tra le tante verità, sparano cazzate tremende.
Quindi non sono solito più votare il partito o la persona, ma per quello che viene detto, viene sostenuto e che ritengo (in quel preciso istante) azzeccato. Seppur sono sempre pronto a ricredermi senza prendere nulla per oro colato.
Il miglior complimento che ho avuto da un politico locale, mentre attendevo che avesse luogo un Consiglio Comunale, è stato quello di sentirmi dire :" Ma lo sai Franco che ancora non ho capito di che cavolo di partito sei?". La mia replica è stata quella di confermare la sua tesi anche perché neppure io a tutt'oggi so darmi un'appartenenza a qualche distintivo, bandiera, bandierina, lungi da me poi le tessere, non ho neppure quella del bancomat!! Vivo alla giornata, o meglio al periodo elettorale.
Ti chiederai perché ti ho detto tutto questo? Ma semplicemente per scusarmi di non aver risposto alla tua domanda. Mi hai detto spesso o quanto meno me lo hai fatto capire, che leggi tutto e poi ne trai i tuoi pensieri (e non sai quanto condivido con te questo tuo modo di fare), per cui ti ho messo lì alcuni link in rosso per facilitarti il compito. Poi tu sei più giovane di me e chissà che non sia tu a dirmi o meglio a confermarmi (perché io già lo penso) "ma forse Franco ti sbagli, perché la Vera, la Buona Sanità per tutti deve ancora nascere. Che invece già ci sia, ma solo per alcuni, con le possibilità economiche è come scoprire l'acqua calda".








di Franco Giannini

lunedì 10 giugno 2019

Per alcuni personaggi, a quanto sembra, la DECENZA, non è mai esistita...

... e in quel che vado a raccontare, posso dire che ho avuto l'impressione che i carcerati avrebbero potuto insegnar "Loro" che cosa questa fosse !!

Ieri sera dopo aver veduto il Gran premio del Canadà di F1, (registrato su La8) ed essermi preso una cocente delusione mista a tanta rabbia per certe approssimative conclusioni (eufemismo) di tre giudici di gara, ho iniziato a fare zapping con la speranza di trovare un canale televisivo che facesse una maratona circa l'esito delle Elezioni Comunali per i ballottaggi. Non tenendo conto però che le emittenti televisive, prevedendo che la cosa avrebbero interessato ben pochi, come poi la percentuale finale ufficiale dei votanti ha confermato, si sono astenute dal commentare.
Giocando però con il telecomando mi sono imbattuto casualmente in uno speciale del TG 1 dal titolo :Viaggio in Italia: la Corte Costituzionale nelle Carceri. Ed è di questo che vorrei parlare.
Vi consiglio di cliccare sul link che vi porterà a vedere quello che ho veduto io e che a me ha procurato il proseguo della precedente "incavolatura". Non  so a voi !
Ma il vedere tutte quelle carceri pulite, precise, con due persone, massimo tre per ogni cella, pavimenti lucidati a cera, pareti immacolate, campi di calcio, giardini ludici per i figli delle donne carcerate, mi dava l'impressione o di essere nelle carceri del bengodi o di essere preso per i fondelli.
In Italia, guai a chi dice che c'è sovraffollamento, almeno secondo a quanto la RAI TV ha inteso farci vedere e forse in modo subliminale, farci credere.
Per ogni carcere visitato, ad accompagnarci nella visita, un/a Componente della Corte Costituzionale.
E chissà che non fosse per questo che le carceri erano le meno a rischio, che erano state rivoltate come un calzino con pulizie, guardie schierate con tanto di ghette, inno e scelta dei personaggi da intervistare, muri immacolati, quasi che ti veniva la voglia di fare un pensierino a restare lì con loro.
Posso comprendere che la pubblicità è l'anima del commercio, ma mai abusare di nulla, perché  poi si rischia che questa diventi controproducente.
E devo dire che con me un po' quest Magistrati, tutti anziani logicamente come si addice ai Componenti della Corte Costituzionale siano essi donne che uomini,  preparati sugli articoli della Costituzione, molto meno invece sull'arte del destreggiarsi con gli interlocutori che li ponevano a dare risposte che cercavano, impacciati, arrampicandosi sugli specchi di trovare tra quelle sacrosante parole che oggi risultano retoriche, perché difficili da concretizzarsi.
Non ho visto celle super affollate, latrine sporche, sbobba giornaliera, detenuti malvestiti, ineducati, ma tavole normalmente apparecchiate, composte da conviviali sorridenti, domande pertinenti con riferimenti all'articolo della Costituzione (per carità, ma come se nelle carceri i detenuti studiassero tutti Giurisprudenza o Scienze politiche). Ho però potuto constatare come il lavoro sia quello che aiuta ad uscire dalla situazione scabrosa in cui queste donne ed uomini  si erano messi e per cui sono finiti lì.
Il riparare biciclette rubate o sequestrate rimettendole sul mercato, o il semplice imparare a svolgere il lavoro di parrucchiera, mandare avanti una lavanderia, preparare il cibo per la comunità carceraria, sono i lavori semplici, ma vitali e purtroppo per poche e pochi. ma solo questa è la vera cura, le parole lasciano le cose come stanno. Cultura, teatro, musica, sono utili anch'essi ma sono complementari o usando un termine alimentare, dei contorni!
Le frasi che mi hanno più colpito :"... ma in fin dei conti, lontano da mio marito, posso dire che oggi qui, mi trovo bene". Tre donne di una lavanderia :" ... ci troviamo bene, quasi come fossimo in una famiglia". Il meccanico ciclista :"... Ho imparato che bisogna accontentarsi del poco, ragazzi attenzione il volere troppo e veloce vi porta qui...". Una carcerata, ad una signora magistrato :" Sono io a chiedere a Lei se me lo permette, che cosa si porterà via da questa visita..." a cui ha fatto seguito la non risposta della Magistrato che commossa e con il groppo in gola l'ha solo abbracciata.
Commoventi le situazioni dei bambini "condannati" alle stesse pene delle mamme fino ai tre anni di età.
Ma allora quella decenza di cui al titolo che centra, si chiederà qualcuno ?
Mentre si era a tavola si è sentita una voce che chiedeva ad un Componente della Corte Costituzionale :" Lei è qui perché chi rappresenta." la replica è stata : "Rappresento me stesso". 
Un uomo, Giuliano Amato in visita a Nisida, (meno se lo meritano e più la fortuna strizza loro l'occhio. Un paradiso almeno a livello naturale, paesaggistico e marino) che ha raccontato che non voleva fare il magistrato come gli suggeriva il padre, per il timore che un Giudice potesse togliere la libertà ad un altro .Quello stesso uomo, quella stessa persona che per l'appunto, privo di decenza, non ha avuto timore però, in una notte, senza avvertire nessuno, da pessimo politico, di mettere le mani nelle tasche degli italiani togliendo loro dai conti correnti di quel denaro per tappare quei buchi creati ANCHE per pagare stipendi e poi pensioni e poi vitalizi, a persone come lui. E dopo tanti anni rievocando quella notte si sente un Economista, un politico di alto rango, un uomo, aggiungo, che ad 81 anni di età ancora si permette di "volare alto" sostenuto dalla sua immensa spocchia. Ed ora ce lo troviamo qui a rappresentare la "Magistratura" e dare lezioni comportamentali a chi ha nella vita ,sbagliato
Riascoltando quella sua risposta :"Rappresento me stesso"... posso condividere con lui, infatti tutti gli altri componenti non sono come lui e Corte Costituzionale è una cosa ben più in alto di quello che lui è stato politicamente parlando e si crede di essere.
Il più dei carcerati si dichiara pentito, si sente che i maggiori rischi ritornerà ad incontrali una volta fuori dalle sbarre. Ecco altre frasi infatti :" come puoi pretendere di trovare fuori il lavoro tu, (rivolgendosi ad un altro detenuto) condannato, quando fuori ci sono disoccupati con la fedina penale pulita ?" Ed un altro di origine straniera :"  Io sono un cameriere di albergo e se uscito di qua trovo chi è disposto a darmi lavoro ma chiede referenza, che gli do il mio numero di matricola??". Ecco dove sono i problemi per queste persone e la soluzione non è scritta nell'articolo della Costituzione. Lì è espresso quello che si sarebbe dovuto fare da quel lontano  dicembre del 1947 , ed  il problema reale è che a tutt'oggi o non lo abbiamo saputo fare o non lo abbiamo voluto fare.
Chissà poi come si sentiranno oggi, dopo i casini creati dai cugini del CSM, se questi magistrati dovessero rifare il viaggio e spiegare i misfatti (se ci sono spiegazioni !!) di coloro che erano preposti a giudicare sulle loro condanne. Come giustificherebbero il giudizio di un ladro su suoi colleghi ladri e per di più pagati con lauti stipendi? 
Giuliano Amato,  escluso, logicamente, perché lui è lui e di quella cosa là lui se ne sbatte !!








di Franco Giannini

  

sabato 8 giugno 2019

Quello che i Ponzio Pilato della Comunicazione...

... dicono e non dicono !!!


Strano che ancora quest'anno non abbia letto i suggerimenti per combattere il caldo, rivolti logicamente a quelli che il Ministero della Salute definisce come "le persone fisicamente più deboli", che poi tradotto siamo "noi pensionati rincoglioniti". 
Ed allora mi prendo in anticipo il piacere di pubblicare il decalogo in maiuscolo che solitamente divulgano ufficialmente e quello che ognuno pensa ma o non dice o non rendeno pubblico per falso, rispettoso buonismo:
1-USCIRE DI CASA NELLE ORE MENO CALDE DELLA GIORNATA. E visto che vi lamentate sempre che non dormite, gli orari più consoni vanno dalle 23 alle 5 ... tanto non avete un becco di quattrino per fare acquisti !
2-INDOSSARE UN ABBIGLIAMENTO ADEGUATO E LEGGERO. Vi sconsigliato il cappotto, vi suggeriamo il tanga per le signore e il solo sospensorio per i signori... tanto nessuno si sofferma a vedere i vostri gioielli.
3-RINFRESCARE L’AMBIENTE DOMESTICO. Tenendo porte e finestre aperte, tanto tranquilli che non vi entra nessuno in casa... in Italia siamo tutte persone oneste...
4-RIDURRE LA TEMPERATURA CORPOREA. Una bella spugna intrisa d'acqua sulla testa e pediluvio, intanto non avete nulla da fare...
5-RIDURRE IL LIVELLO DI ATTIVITÀ FISICA. Già non facevate un c@@@@ prima, ed ora respirare è già fare troppa attività.
6-BERE CON REGOLARITÀ ED ALIMENTARSI IN MANIERA CORRETTA. Almeno due litri d'acqua e mettendo la sveglia ogni volta per ricordarvi la sorsata. Per l'alimentazione... la carne no, il pesce costa, la verdura e la frutta è cara perché prima non ha piovuto poi è piovuto troppo e quindi continuate ancora con la mortadella... ma se poi non mangiate, credeteci, è ancor meglio
7-ADOTTARE ALCUNE PRECAUZIONI SE SI ESCE IN MACCHINA. Evitare di sbattere nei pali e negli alberi quando guidate controsole. Finestrini spalancati... ma ora che ci si pensa, dove ca@@@ dovete andare in macchina??
8-CONSERVARE CORRETTAMENTE I FARMACI. Anzi sarebbe meglio non prenderne, visti che il caldo potrebbe alterarne le scadenze... anche perché la Sanità, ve ne sarà infinitamente grata.
9-ADOTTARE PRECAUZIONI PARTICOLARI IN CASO DI PERSONE A RISCHIO. Avvertire sempre il Capocondomino che se per le scale si sente cattivo odore e la porta magari si è chiusa, avvisi i Vigili del Fuoco.
10-SORVEGLIARE E PRENDERSI CURA DELLE PERSONE A RISCHIO. Il Ministero della Salute, non ha più un soldo, più che il decalogo non può andare e confida nel Volontariato... eppoi, ci si scusi per la franchezza, ma quanto tempo ancora intendete campare !!
Ed auguri per rivederci tutti a tagliare il Panettone alla faccia del Ministero !!









di Franco Giannini

martedì 4 giugno 2019

La PLASTICA figlia di 7 Sorelle troppo chiacchierate !!

guardando la foto verrebbe da chiedersi ed i tappi dove sono ?? perché non sono fatti con il PET ma solitamente in PE polietilene!

Una mia riflessione e quasi un mia culpa, avendo sempre lavorato in questo settore fin dal 1968, quando le buste di plastica e gli shoppers sembrava la scoperta del secolo e che questo prodotto avrebbe salvato l'umanità per la sua duttilità, la sua esaltazione del pulito, dell'ordine, del suo prezzo a buon mercato... poi oggi i nodi stanno arrivando al pettine.
Letto quest'articolo  mi son detto che era tutto vero seppur, a mio dire mancava qualche cosa.

Infatti alle giuste cause elencate nell'articolo ritengo andasse aggiunto che:

si ricicla solo il 10% della plastica, solo perché non va dimenticato che la plastica si ottiene da petrolio e le "7 sorelle" su questo lucrano. Tanti sono i tipi di plastica e non tutti sono facili da selezionare per poi riciclarli. La bottiglia della minerale essendo fatta con il PET ed il tappo con il PE (polietilene) vorrei vedere a togliere i tappi ogni volta. Mi chiedo allora come e dove finiranno. Ma infatti quelli che solitamente vengono riciclati sono il PLT, il PET, il PS, PP, e PVC, gli altri finiscono dove finiscono... perché macinandoli assieme si otterrebbe un composto definito nel gergo di fabbrica "contaminato" che non si amalgama. 
A questo aggiungiamo in quanti lavorano, nel mondo, su questo prodotto, le cattive abitudini alle quali la plastica ci ha abituati. E si sa che le cattive abitudini, qualunque cosa si dica, sono difficili (per non dire impossibile) a mutarsi. 
Oggi si vive in un mondo in cui lo "sport" più praticato è il correre (attenzione però che il podismo è tutt'altra cosa). Si corre per andare al lavoro, per prendere un mezzo pubblico, per mangiare, per trovare il tempo per correre, come se quello fatto fino a quel momento non lo si fosse fatto. 
Ad esempio, riempiendosi la bocca, si parla di biologico, ma pur di non lavare la verdura, la si compra già tutta pronta, per guadagnare tempo e ci si affida credendoci ed adattandoci a mangiare me@@@, come spesso si legge sulle pagine dei giornali. 
Si parla di eliminare i piatti, bicchieri, posate di plastica... ma lo si rimanda al 2021, guarda caso qui non si corre, c'è tempo. 
E questo perché da quella data si dovrà ritornare poi a lavare i piatti o a mano o con la lavatrice, ed il tempo non ce lo permette (o sarà la cattiva abitudine a lavorare di meno?), inoltre si consumeranno più detersivi e con essi più bottiglie, più plastica... insomma un cane che si morde la coda... 
Allora che si fa ? due articoli, qualche fiaccolata, diversi giorni di vacanza nelle scuole, l'oratore o oratrice di turno paludati di retorica che esaltano l'ambiente, benedicono la Santa Ecologia, perché tanto il 2050 (qualche tempo fa la data ultima era relegata al 2030) è ancora lontano. 
Poi dicono che i ghiacci si sciolgono, che gli orsi bianchi muoiono di fame, ma siamo a Giugno ed ancora qua fa un freddo della madonna... c'è da chiedersi se sti scienziati ce la raccontano giusta.
Si guardi bene che questa mia battuta finale è solo ironica, dolorosamente ironica, perché ignoranza ed interessi ci... meglio dire vi (vista la mia età e mi spiace per i miei nipoti che per motivi anagrafici non rientrano né tra gli ignoranti, nè tra gli interessati) porteranno, sempre se si farà a tempo, a morderVi i gomiti ! Ma voglio sperare, sempre per i motivi racchiusi in parentesi, che non sia ancora troppo tardi !!








di Franco Giannini

lunedì 3 giugno 2019

L'amico Ritrovato

... o meglio sarebbe dire gli amici ritrovati.

E da un po di tempo che sto provando a scrivere la storia della mia vita. Prendo, lascio, riprendo. E questo per una infinità di motivi: famigliari, fisici, dovuti e voluti a periodi sabbatici, quando poi non si aggiungono i commenti sarcastici della moglie che ti incita (a smettere) con il suo :"ma intanto chi te lo legge?".
Veramente i problemi sono altri: primo riuscire a terminarlo per il piacere di poter dire sono riuscito a scrivere la parola fine, poi giungere allo stesso risultato perché vista l'età potrebbe esserci sempre un abbandono per "cause indesiderate", terzo, se anche riuscissi a giungere al The End... chi lo pubblicherebbe gratuitamente, non possedendo io un becco di un quattrino?
Ma invece proseguendo in questo mio piacevole "lavoro" ho potuto constatare quanti ricordi concatenati mi hanno fatto riscoprire angoli della mia vita, che avevo archiviato e dimenticato.
Rispolverando il periodo della mia frequentazione nei campi sportivi quale "atleta" (che parolona per un brocco quale ero!) della Regina degli sport, l'Atletica Leggera, mi sono imbattuto in una foto di un vecchio amico che non c'è più, Italico Conti, un fondista di livello nazionale, che ai suoi tempi ebbe il privilegio di correre con i migliori atleti mondiali quali Zatopek, Kutz ed altri. Dalla necessità di reperire sue foto, ed usando le possibilità che Facebook mi offriva, guarda caso, ho ritrovato la figli di Italico, con la quale ho instaurato una simpatica amicizia. Scartabellando tra i commenti e le foto, ho potuto ricordare visivamente e mentalmente altri nomi di amici di pista e di pedana. Persone che avevo ingiustamente relegato e chiuso nei cassettini della memoria e che ora mi si stanno nuovamente materializzando.
Tra questi, attraverso la foto che ho ritagliato e pubblicato sopra, ho ritrovato un mio caro amico, il mio più caro amico di quei tempi, che poi avevo perso di vista perché io ad assolvere il servizio militare e lui quello di lavoro. Poi anche per me il lavoro, il fidanzamento, il matrimonio, il terremoto e a causa di questo il cambio di residenza da Ancona a Senigallia.
Trovata la foto e conoscendo nome e cognome, mi sono provato a cercare tra gli utenti di Facebook ed a un certo punto, leggendo i dati personali che fortunatamente erano riportati ed erano leggibili, ho provato a contattarlo sperando che fosse lui. Ed era lui : Peppe !!
E ieri, 2 Giugno, Festa della Repubblica, Peppino mi ha telefonato e per una trentina di minuti ci siamo intrattenuti ricordando i tempi passati e relazionandoci su quelli attuali e delle nostre famiglie.
Una emozione che credo che da non so quanti anni non provavo, e per infinite volte ad ogni ricordo, mi si rifaceva la pelle d'oca.
Facebook ed Internet in generale, spesso da e spesso toglie (come è avvenuto per l'americano ficcanaso descritto nei due precedenti post). In questo caso mi ha dato e sarà mio dovere non riperdere una tale amicizia che mi ha accompagnato nei migliori anni della mia giovinezza.
Grazie Peppe.








di Franco Giannini