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domenica 5 settembre 2010

I SONDAGGI DELLE BANCHE

di Franco Giannini

...loro le chiamano ricerche di mercato...

Squilla il telefono, guardo l'orologio, sono le 19,45
Mi chiedo chi possa essere, visto l'ora di cena se non un parente od un amico.
Siiii, pronto!!
Dall'altro capo del filo riconosco immediatamente la voce della solita "scocciatrice di un call center" che si sta guadagnando la giornata con uno degli ultimi suoi interventi.
La sua voce però non è la solita con i marcati accenti dialettali, bensì con toni delicati, senza inflessioni che ne qualifichino la regione di provenienza, molto educati e gentili.
"Buona sera,... parlo con il sig. Giannini, con il sig. Franco Giannini - ed alla mia risposta affermativa prosegue - telefono per conto dell' ------- (e qui il nome di un istituto bancario).
Ci risulta che lei è nostro correntista da tanto tempo e quindi volevamo porgli alcune domande per una nostra ricerca di mercato. E' disponibile a concederci qualche minuto del suo tempo ?"
Risposta da parte mia, anche con un tono alquanto scocciato: " No, signorina, attualmente sono impegnato..." Avrei voluto aggiungere "a tavola con la famiglia" dal momento che stavo cenando, ma lei invece è più veloce di me e, sempre con un tono mieloso, mi precede :"...allora magari la sua signora, la signora B------. che è contitolare del conto... "e giù che ripete nome e cognome di mia moglie, dell'agenzia e se non la fermassi proseguirebbe con l'elencazione dei gruppi sanguigni della famiglia....i primi ad essere catalagolati, salvati e custoditi in ogni istituto che si "rispetti", viste le operazioni da sanguisughe...
" No signorina, mia moglie momentaneamente è assente eppoi non abbiamo nessuna volontà ad aiutarvi nel vostro lavoro!"
Non si da per vinta e prosegue :" Posso richiamare magari domani, mi suggerisca lei l'ora in cui..."
"Signorina...la prego...comprendo che sta lavorando e sto cercando di portare pazienza. Rispetto ed aiuto tutti, anche i meno onesti, ...ma per le banche ho un rigetto congenito...ecco questo lo può anche scrivere...Buona serata!!".
Messo giù il telefono , mi sono chiesto:
- Ma questi lo sono, o fanno solo finta di esserlo ? E non parlo della telefonista, ma di chi ha commissionato il lavoro!
- C'è un'Autority che controlla che sta gente, con le loro c...castronerie, non ci rompano...i timpani ?
- Eppoi perché dovrei essere disponibile gratuitamente a concedere il mio tempo a chi ti fa pagare anche l'aria che respiri, dal momento che entri a quando esci dal loro "spremitoio", che si ostinano chiamarlo ufficio.
Costoro si dicono in possesso di una banca dati, (per me è una schedatura!!!) relativamente alla posizione anagrafica ed alla situazione economica del cliente e finisse qui.... Evidentemente la mia però, non l'hanno letta...anziano e senza un soldo...e mi vengono a chiedere un po' del mio tempo per un sondaggio...?? ma che cosa vogliono che gli suggerisca, se non più di quello che dovrebbero immaginarsi??
"25 o 30 anni fa, ebbi a chiedergli quel famoso "ombrello". Un direttore, con un tono molto professionale, ingessato (non nell'abbigliamento, ma mentalmente parlando) ebbe a rispondermi :"Lei è una persona corretta, onesta, lavoratrice, ma se non mi può dare garanzie concrete, lei mi deve comprendere...il nostro istituto è impresa non un ente benefico....". Rimasi inzuppato dalla pioggia, fu da quel momento che la mia vita ebbe a cambiare...in peggio. Ecco, evidentemente loro hanno faccia tosta e mente corta, io no... Allora andate a F.F. e se volete la mia collaborazione la dovete pagare,.... neppure io sono un ente benefico e per nulla non faccio nulla. E se lo facessero tutti.... costoro, ingessati come sono non solo parlando dell'abbigliamento, andrebbero veramente a F.F. e qualcuno, chissà, forse anche con piacere!

lunedì 2 marzo 2009

LE NOSTRE LACRIME ? FANNO SORRIDERE...A MOLTI


Su gentile segnalazione e suggerimento della sempre attenta mia amica, prof.ssa Mariangela Paradisi, sono andato a leggermi l'articolo che copio ed incollo, da la Repubblica.it, datato 1 marzo, firmato da ILVO DIAMANTI . Credevo che gli sfiduciati, i delusi, gli indecisi, gli arrabbiati di quella roba che ancora si ostinano a chiamare partito di centro-sinistra, fossero solo un manipolo di soliti populisti, sempre pronti urlare contro tutto e tutti, invece mi scopro che faccio parte di un esercito....ma allora chi è che sbaglia, dove si sbaglia, perché si sbaglia, perché non si fa nulla per non ricadere negli stessi errori che da troppo tempo si fanno? - F.G.




di ILVO DIAMANTI
Molti elettori che un anno fa avevano votato per il Pd: chissà dove sono finiti. I sondaggi condotti dai maggiori istituti demoscopici, infatti, oggi stimano il voto al Pd fra il 22 e il 24%. Alcuni anche di meno. L'IdV di Antonio di Pietro, parallelamente, ha pressoché raddoppiato i consensi e si attesta intorno al 9%. Le diverse formazioni riunite un anno fa nella Sinistra Arcobaleno, infine, hanno risalito la china, ma di poco. Nell'insieme, queste stime di voto non danno risposta al quesito. Anzi: lo rilanciano. Dove sono finiti gli elettori che avevano votato per il Pd nel 2008? Rispetto ad allora mancano circa 10 punti percentuali. L'IdV ne ha recuperato qualcuno. Ma non più di 2 o 3, secondo i flussi rilevati dai sondaggi. E gli altri 7-8? Quasi 3 milioni di elettori: svaniti. O meglio: invisibili a coloro che fanno sondaggi. Perché si nascondono. Non rispondono o si dichiarano astensionisti. Oppure, ancora, non dicono per chi voterebbero: perché non lo sanno. Certamente, non si tratta di una novità. L'incertezza è una condizione normale, per gli elettori. D'altronde, è da tempo che non si vota più per atto di fede. Inoltre, non si è ancora in campagna elettorale. E di fronte non ci sono elezioni politiche, ma altre consultazioni, nelle quali gli elettori si sentono più liberi dalle appartenenze. Come dimenticare, d'altronde, che il centrodestra ha perduto tutte le elezioni successive al 2001? Amministrative, europee, regionali. Fino al 2006: tutte. Forza Italia, in particolare. Nei mesi seguenti alle regionali del 2005 i sondaggi la stimavano sotto il 20%. Dieci punti in meno rispetto al 2001. Come il Pd oggi. Ridotto al rango del Pds nel 1994. Sappiamo tutti cosa sia successo in seguito. Parte degli elettori di FI sono rientrati a casa, trascinati dal loro leader. Mobilitati dal richiamo anticomunista. Dalla paura del ritorno di Prodi, Visco e D'Alema.
Se ne potrebbe desumere che qualcosa del genere possa avvenire, in futuro, anche nella base elettorale del Pd. Ma ne dubitiamo. Non solo perché un richiamo simmetrico, in nome dell'antiberlusconismo, oggi è già largamente espresso - urlato - da altri attori politici. Primo fra tutti: Di Pietro. Non solo perché le elezioni europee - come abbiamo detto - non sono percepite come una sfida decisiva. Visto che sono, appunto, europee. Ma perché la defezione dichiarata nei confronti del Pd ha un significato diverso da quella che colpiva il centrodestra negli anni del precedente governo Berlusconi. Allora, gli astenuti reali (rilevati alle elezioni) e potenziali (stimati dai sondaggi), tra gli elettori di FI, erano semplicemente "delusi". Insoddisfatti dell'andamento dell'economia e dell'azione del governo. Il quale aveva alimentato troppe promesse in campagna elettorale. Difficili da mantenere anche in tempi di crescita globale. Mentre, dopo l'11 settembre del 2001, quindi subito dopo l'insediamento, era esplosa una crisi epocale, destinata in seguito ad aggravarsi. Si trattava, perlopiù, di elettori senza passione. Moderati oppure estranei alla politica. Non antipolitici. Semplicemente impolitici. Non era impossibile risvegliarli. Spingerli ad uscire di nuovo allo scoperto. Il caso degli elettori del Pd è molto diverso, come si ricava da alcuni sondaggi recenti di Demos. Coloro che, dopo averlo votato un anno fa, oggi si dicono astensionisti, agnostici o molto incerti (circa il 30% della base PD) appaiono elettori consapevoli, istruiti, politicamente coinvolti. Rispetto agli elettori fedeli del PD, si collocano più a sinistra. Si riconoscono nei valori della Costituzione. Sono laici e tolleranti. Ça va sans dire. Oggi nutrono una sfiducia totale nei confronti della politica e dei partiti. Anzitutto verso il Pd, per cui hanno votato. Per questo, non si sentono traditori, ma semmai traditi. Perché hanno creduto molto in questo soggetto politico. Per cui hanno votato: alle elezioni e alle primarie. E oggi non riescono a guardare altrove, a cercare alternative. La loro sfiducia, d'altronde, si rivolge oltre il partito di riferimento. Anzi: oltre i partiti. Oltre la politica. Si allarga al resto della società. Agli altri cittadini. Con-cittadini. Rispetto ai quali, più che delusi, si sentono estranei. Gli ex-democratici. Guardano insofferenti gli italiani che votano per Berlusconi e per Bossi. Quelli che approvano le ronde e vorrebbero che gli immigrati se ne tornassero tutti a casa loro. La sera. Dopo aver lavorato il resto del giorno nei nostri cantieri. Gli ex-democratici. Provano fastidio - neppure indignazione - per gli italiani. Che preferiscono il maggiordomo di Berlusconi a Soru. Che guardano Amici e il Festival di Sanremo, il Grande Fratello. Che non si indignano per le interferenze della Chiesa. Né per gli interventi del governo sulla vicenda di Eluana Englaro. Non sono semplicemente delusi e insoddisfatti, come gli azzurri che, per qualche anno, si allontanarono da Berlusconi. Ma risposero al suo richiamo nel momento della sfida finale. Questi ex-democratici. Vivono da "esuli" nel loro stesso paese. Lo guardano con distacco. Anzi, non lo guardano nemmeno. Per soffrire di meno, per sopire il disgusto: si sono creati un mondo parallelo. Non leggono quasi più i giornali. In tivù evitano i programmi di approfondimento politico, ma anche i tiggì (tutti di regime). Meglio, semmai, le inchieste di denuncia, i programmi di satira. Che ne rafforzano i sentimenti: il disprezzo e l'indignazione. Questa raffigurazione, un po' caricata (ma non troppo), potrebbe essere estesa a molti altri elettori di sinistra (cosiddetta "radicale"). Scomparsi anch'essi nel 2008 (2 milioni e mezzo in meno del 2006: chi li ha visti?). Non sarà facile recuperarli. Per Franceschini, Bersani, D'Alema, Letta. Né per Ferrero, Vendola, lo stesso Di Pietro. Perché non si tratta di risvegliare gli indifferenti o di scuotere i delusi. Ma di restituire fiducia nella politica e negli altri. Di far tornare gli esuli. Che vivono da stranieri nella loro stessa patria.
(1 marzo 2009) "

venerdì 22 agosto 2008

UN TOTO-SINDACO, MA LUDICO, PER SENIGALLIA


di Franco Giannini

Pulcinella scherzando, sembra dicesse sempre la verità.
Quanto vorrei, allora, che questo sondaggio si fermasse qui, e scherzasse come quel Pulcinella!
Solo una mente "pestifera, sobillatrice ed istigatrice", celata sempre dietro quel viso perennemente fanciullesco di ragazzino ingenuo e pacifico, quale Michele Pinto possiede, poteva studiare un simile gioco-reale. E sempre ingenuamente, senza pensarci neppure, con largo anticipo sulla concorrenza, senza volerlo, ha di fatto aperto una campagna elettorale...così solo, per gioco!
L' anima di Vivere Senigallia, con l' inserimento in rete di un sondaggio, semplice semplice, su chi sarà il nuovo Sindaco di Senigallia, ha acceso un fiammifero all' interno di un pagliaio, poi l' ha lasciato inavvertitamente cadere in terra, e se ne è andato.
Dico ciò perché, ricordo che capitai casualmente nella pagina dei "sondaggi", quando i voti erano appena una trentina (oggi hanno superato i 2000) e li trovai una lista di una decina di nominativi, appartenenti tutti a persone del mondo politico comunale e non solo, più o meno impegnate: insomma vecchi nomi ormai inflazionati, aspiranti, trombati, delusi, riciclati, ma tutti, chi più e chi meno, già di per se lieti di comparire nella lista ed ancor maggiormente ambiziosi di poter un domani poggiare le loro "terga" sullo scranno di Prima/o Cittadina/o.
Ma non sapevano che "Pinto il Saggio" avrebbe tenuto "in caldo" il sondaggio come si usa fare con la "massa" della pizza pasquale in attesa che si leviti.
Ed infatti, appena il numero dei votanti ha superato di gran lunga i mille e la lista di nomi si è allungata, ecco che l' ha reso maggiormente pubblico dedicandogli un breve servizio ma ad hoc evidenziando la cosa anche a quei lettori meno attenti di Vivere Senigallia.
A questo punto, si sono scatenati i commentatori, anonimi, sotto nik-name o anche a viso scoperto, con frasi come"io ho votato 5 volte", "è tutto un gioco", "non sono un politico", insomma le solite battute che onestamente sarei rimasto deluso se non le avessi lette.
E' tutto un gioco? E' tutto uno scherzo? Di certo non ha un valore legale!
Francamente però allo totalità dello scherzo, del gioco, credo fino ad un certo punto ed ecco il perché.
Michele aveva inserito inizialmente nomi di soliti papabili, con qualche out-sider, prevedendo l' inserimento di altri nominativi lasciati ai lettori di VS.
E proprio gli out-sider, sono stati quelli che hanno ricevuto subito i maggiori consensi, rispetto a quelli che a "detta di popolo" avrebbero dovuto essere i predestinati a salire sullo scranno.
Ecco che si è avuto subito un risveglio dei "dormienti" che forse credevano nel gioco, ma a perdere non ci stavano, anche per non influenzare negativamente quella che sarà la loro futura campagna elettorale ufficiale.
Figuriamoci allora, se lo fanno i nostri Onorevoli "Pianisti", in situazioni Ufficiali e di maggior peso, non si capisce, si saranno detti, perché non lo possiamo fare noi, che non ci riteniamo politici, che siamo a part-time con gettoni o libro paga comunale e quello della nostra normale attività lavorativa, ed inoltre poi qui è tutto un gioco. Ed allora cosa c' è di male se uno sbaglia a cliccare più di una volta tutte le mattine? Che c' è di male se si avvisa l' amico di votare e far votare per non fare la figura dei trombati che poi si ripercuoterebbe sullo stesso partito?
In una cosa sola sono rimasto deluso e neppure poco, non aver trovato nomi nuovi apartitici di personaggi senigagliesi quali, Presidi di scuola, Docenti di istituto, Professionisti, Industriali, Figure del Volontariato, ecc, persone di alta serietà, senso del dovere, privi del culto dell' apparire, capaci di ascoltare, suggeriti da semplici lettori di VS.
E questo mi da molto da pensare ! A quel che sembra, per il sentito dire, dalla percezione che si ha dagli umori della gente, si vuol cambiare questa Senigallia, ma con che cosa con questo pazzesco immobilismo ?