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venerdì 17 agosto 2012

Svolto il 6° Torneo Nazionale di Scacchi “Città di Senigallia”

Un successo immeritatamente concluso nel silenzio di una rumorosa città in altro indaffarata. FOTO

Il Torneo di scacchi "Città di Senigallia" 2012Il sottotitolo è già di per sè polemico, cosa che la manifestazione non si merita, perché riuscitissima anche oltre le aspettative. Tanto è vero che per carenza di spazio si sono dovute rifiutare diverse richieste di partecipazione. Me ne assumo però tutte le responsabilità, scagionando fin d’ora l’organizzatore, quell’anima buona e francescanamente remissiva di Mario Pizzi (anche troppo remissiva!!), che per il suo modo di pensare, neppure gli sarebbero mai balenate in testa certe mie critiche. Ripeto, a scanso di equivoci, che sono solo mie ed a me solo ne va imputata la paternità.

Ma considerando la bontà e la riuscita di questo evento, prima di ogni cosa sarà bene ringraziare, prima di perdere lettori lungo il percorso, chi ha organizzato il tuttoe di cui ho già rivelato nome e cognome; alla sua consorte Sig.ra Rosa, che ha gestito con determinazione l’antipatica incombenza amministrativa (ma qualcuno li deve pur chiedere i soldi) ed al suo “delfino” Riccardo Mandolini, che lo affianca sempre, lo supporta e …sopporta in ogni sua iniziativa; nonchè tutti i soci del Circolo La Fenice, che hanno concesso l’utilizzo dei loro locali permettendo lo svolgimento di questo torneo nel massimo dei comfort (aria condizionata compresa).
Mi sia però concesso di rivolgere un particolare rigraziamento ad uno di loro, il Consigliere Sig. Leonardo Leoni, che nel suo ruolo di occasionale anfitrione (nonchè di fotografo e pure bravo!) mi ha aperto ogni angolo di questo Circolo, mostrandomi la qualità, l’organizzazione, la cortesia e l’educazione su cui è basato il clima societario.  Un piacevole viaggio, non avendo mai avuto la possibilità di visitarlo prima, compiuto in maniera dettagliata, nelle varie sale da gioco (da quella delle carte all’altra destinata ai biliardi), dal bar alla cucina (tutta in inox), da quella della lettura alla consultazione d’Internet fino a terminare prima nell’ufficio di segrateria e dulcis in fundo (si fa per dire) nei bagni. Si, nei bagni, perché se sono sempre i luoghi più nascosti, è anche vero che sono il livello indicatore di come un padrone di casa poi curerà gli spazi più visibili. Del resto anche questo è un servizio, anche se l’utente ne comprende l’utilità solo in determinati momenti. Ma se è curato l’ultimo di questi, figuriamoci poi tutto il restante.
Altro doveroso ringraziamento agli arbitri, i Sigg. Bruno Forlivesi arbitro Fide (1° livello internazionale) ed Alessandro Palmizi, Candidato arbitro Nazionale e fiduciario arbitri delle Marche nonchè in veste, per l’occasione, di “premiante”.
Una parola, positiva, voglio spenderla quindi, anche nei loro confronti. Nella mia immensa ignoranza, anche in materia scacchistica, immaginavo che la “vita” arbitrale, almeno tra “Donne” e “Pedoni”, fosse priva di problematiche.
Invece anche nel silenzio garbato del torneo ho visto emergere “educate contestazioni” con altrettanti “corretti chiarimenti”, come pure un severo quanto giusto, dare partita persa per il trillo di un cellulare ad uno dei concorrenti che si era dimenticato di spegnerlo. Questo prevedeva il regolamento, questo è stato applicato e questo è stato accettato senza obiezione alcuna dal concorrente in difetto seppur con un comprensibile pizzico di amaro in bocca.
Un grazie anche all’unico sponsor della manifestazione il “supermercato SI Simply” che aveva provveduto al confezionamento dei prodotti: come dire che a livello di sponsorizzazioni non sempre è la quantità che poi fa la qualità.
I tornei senza partecipanti non potrebbero realizzarsi e quindi è doveroso ed obbligatorio anche in questa occasione inviare 82 singoli ringraziamenti, uno a ciascuno dei concorrenti, per quanto hanno offerto con la loro presenza.
Premi ai primi 10 classificati nelle 4 categorie (Trofeo e cesto gastronomico ai primi 3, megaglie e prodotto gastronomico ai restanti (agli under 16, solo trofeo e medaglie).
Questi coloro che sono saliti sui primi tre gradini del podio (tra parentisi la provincia di provenienza):
- UNDER 16: 1°REGGIANI Marco (FE); 2°VETRUGNO Luca (LE); 3°RAMELLO Giorgio (AN); Prima delle donne 4° Pizzicotti Virginia (AN);
- Torneo C: 1°CIRELLI Alessandro (PU); 2°BORZI’ Rosario (PU); 3°ROSSI Andrea (AN); Prima delle donne 12° Albi Bachini Conti Silvia (PG);
- Torneo B: 1°BELLAGAMBA Luciano (AN); 2°CALZOLARI Marco (TO); 3°GIRI Giovanni (MC); Prima delle donne 12° Giovagnetti Chiara (AN) nel 2011 già campionessa giovanile under 10;
- Torneo A-Open: 1°ANGELINI Marco (NO); 2°PEDINI Dario (PU); 3°SANGUINETTI Edoardo (PU); Prima delle donne Scarpa Silvia (RN). Da dire che Pedini 3 anni fa conquistò il titolo di campione italiano “Lampo”.
Ed ancora qualche altra curiosità!
I partecipanti sono stati 82, le regioni di provenienza 8: oltre logicamente alla nostra, Campania – Piemonte – Emilia Romagna – Lazio – Umbria – Lombardia – Toscana – Puglia. Lecce la provincia di provenienza più lontana.
La famiglia con il numero più alto di partecipanti quella del Sig. Scarpa, la quale evidentemente nutre le loro figlie a “pane e scacchi”, visto che ha portato qui Silvia (campionessa nazionale under 12) Claudia (campionessa nazionale under 10) ed Alessandra (solo – si fa per dire- 2à ai nazionali under 8), ma ne ha lasciata anche una a casa, più piccola, ma giocatrice anche lei, come del resto, diciamolo, anche il papà, il loro primo maestro!
Il giocatore più piccolo, BOARI Alessandro (11°), non poteva che provenire da Senigallia, vista la sua età, 7 anni ma con oramai circa 4 mesi di allenamenti alla “scuola” del Maestro Pizzi. Ma all’atto della premiazione, è sorto un piccolo problema. Con la medaglia già appesa al collo, chissà perché, si è commosso ed è scappato tra le braccia della mamma. Solo dietro richiesta si è ripresentato per la foto di rito con gli occhi ancora umidi e per questo anche più belli. Si sarebbe meritato il primo dei premi solo per l’innocenza di queste sue lacrime!
E qui invece le note polemiche“, che qualcuno definirà, del “solito Giannini”.
Allora prima ancora delle note, una precisazione: Ogni evento, ogni manifestazione, ogni spettacolo che porti pubblico in una città che si definisce Turistica, sono per me i benvenuti per l’incremento che essi portano nelle casse vuote del Comune unitamente a quelle altrettanto piangenti (attualmente) di tutti coloro che di questo vivono. La moltitudine, si sa, comporta anche certi oneri di sicurezza, di buon costume, di pulizia, di rumore, di viabilità. Ci sta tutto, una è legata all’altra, anche se come dicono coloro che se ne intendono “…certo tutto è migliorabile!!”.
Detto questo, quindi, quello che vado a far notare non va ‘contro a‘ quanto sopra ma è da intendersi come un ‘di più‘ a quanto sopra.
Come ho fatto dei ringraziamenti qui sono ora a fare delle scuse (polemicamente!) a chi si dovrebbe sentire non in colpa, ma un po’ in difetto. Chissà che al mattino, qualcuno facendosi la barba o qualcuna mettendosi un filo di trucco, davanti allo specchio, ripensando magari a quanto ho scritto venga a dire sottovoce “non è che poi ‘sto rompi ha tutti i torti!!“.
Credo che mi debba scusare perché:
- il 6° Torneo di scacchi non è stato pubblicizzato nel giusto modo, tanto che, sia in fase di apertura che di chiusura e premiazione, non si è veduto un solo viso istituzionale. Evidentemente non se lo meritava (il Torneo!!).
- malgrado l’impegno profuso, per mancanza di spazi, i partecipanti sono stati solo 82 effettivi e non 300 mila virtuali.
- malgrado si sia pranzato e cenato in loco, alla Fenice, i partecipanti non sono riusciti a lasciare traccia di sporco.
- malgrado l’evento, nessuno si è approfittato alzando i prezzi dei listini, ma anzi evidenziandoli a grosse lettere.
- malgrado 70 persone in una stanza e 12 ragazzi in un’altra, non si è riusciti a rompere la tranquillità degli abitanti della via, con frastuoni vari, se non con leggeri cigolii delle porte, che malgrado lievi sono serviti solo a disturbare la concentrazione di qualcuno dei partecipanti.
- Bisognerà anche scusarsi, se i bagni di cui ho parlato sopra sono stati usati e nessuno si è quindi servito della spiaggia.
- Sarà disdicevole anche dire che sui tavoli ho veduto solo bottigliette di acqua minerale, come fossero tutti maledettamente astemi.
- Non ci sono state neppure le rimozioni forzate di automezzi che avrebbero fatto tanto “in”, ed invece i parcheggi di Piazza Garibaldi sono stati sufficienti.
Voglio pensare allora che tutte queste “mancanze positive” non possano essere d’ostacolo al gioco degli scacchi e mi compiacerei se fosse visto, o meglio rivisto non in in un modo, come dire un pò superficiale, come avvenuto fin ad oggi, senza cogliere e valutare nel giusto modo due cose: la prima, il valore del gioco di per sè visto come “cibo per la mente“, ancor più per quelle ancora verdi e non inquinate dei giovani; il secondo di natura economica, perché se portato avanti come già fanno altre località turistiche quali Cesenatico, Arco, Cortina d’Ampezzo, Firenze, Gabicce, Civitanova M., Novara, Sogliano etc. (da notare che diverse sono nella “antagonista” Romagna) potrebbe essere un ulteriore incentivo per l’economia un po’ asfittica di cui soffre ultimamente, la nostra città.
Mi si dirà che non sono certo questi 82 partecipanti, quelli che possono risolvere certi problemi (anche se tutto fa brodo!), ma potrebbero esserlo però (e lo ritorno a segnalare per l’ennesima volta, sperando che non sia destinato a cadere ancora nel vuoto) assumendo l’organizzazione del torneo federale giovanile di 1500 partecipanti (considerando che saranno accompagnati dai genitori, trattandosi di ragazzi) che si sfideranno sulle scacchiere per 9 giorni.
Due le città fin ad oggi che l’hanno organizzato e continuano ad organizzarlo ogni anno: Palermo e Saint-Vincent. Ne manca una al Centro Italia. Lo facciamo noi o ci facciamo fregare questa occasione? Albergatori, ristoratori, bagnini…se ci siete battete un colpo… L’Amministrazione, beh… quella aiuta ma se anche voi vi aiutate!!
Quello che serve è lo spazio dove ospitare tutte le 750 scacchiere in uno o al massimo due locali con aria condizionata. Io avrei pensato ad una tensostruttura comequella che si sta allestendo al campo sportivo per la Fiera Campionaria. Il periodo potrebbe essere luglio, in una settimana priva di eventi di un certo rilievo. Gli interessati, ma veramente, possono prendere contatti con Pizzi via mail a: pixario@alice.it
Ci sono 365 giorni di tempo per agire, molti meno quelli per pensare, riflettere, aspettare che altri si facciano avanti al posto nostro…il troppo pensare, a volte, fa solo venire il mal di capo e lascia tutto come stava.



Franco Giannini
Già pubblicato Lunedì 15 agosto, 2012  su Senigallia Notizie.it

Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :


e39
2012-08-15 21:39:15
Concordo pienamente su quanto pubblicato dal sempre gent.mo e correttissimo Sig. Giannini. Il torneo di scacchi potrebbe rivitalizzare la stagione turistica nel mese di luglio 2013... e la tensostruttura sarebbe ideale per ospitare partecipanti ed amanti degli scacchi. Penso che l'amministrazione comunale ne prenedrà atto, come le varie associazioni di categoria commerciali e di servizi.
Laura
2012-08-16 17:30:26
Gli articoli di questi giorni spaziano dalle chiavi perse al summer al fantasma biondo sulla spiaggia. Con tutte queste "notizione" è normale che non ci sia spazio per dare risonanza ad altro... ps mannaggia a me che ho ricominciato a leggere i giornali!!!!!


martedì 7 agosto 2012

Storia della nascita di un “triangolo” alla simultanea di scacchi di Senigallia

Ludovico Ariosto comincerebbe la storia con il suo "le dame, i cavalier, l'arme, gli amori io canto..."

La simultanea di scacchi lungo i Portici Ercolani di Senigallia …Io non lo posso fare. Non so né cantare né tanto meno scrivere versi. Poi mi verrebbe a mancare il componente primario, quello che oggi si direbbe che crea audience: le tresche amorose. In verità una ce n’è, meglio, ce ne sarebbero due. Ma entrambe non creano certamente pruriginosità, semmai al massimo una sana curiosità.

La prima potrebbe ricercarsi nella passione di Mario Pizzi per gli scacchi, talmente sviscerata da “infettare” anche coloro che gli gravitano attorno in quel determinato momento.
La seconda è legata alla prima, e va intesa come arte abbinata ai “pezzi” degli scacchi.
Si deve sapere allora, che subito dopo il terremoto che ha colpito le terre dell’Emilia, il buon Marione aveva contattato persone del posto per organizzare una specie di torneo di scacchi che coinvolgesse per una giornata i bambini della tendopoli e li aiutasse per qualche ora a evadere da quella sciagura che stavano vivendo. Poi non se n’è più fatto nulla per motivi organizzativi, ma è già dalle prime strette di mano tra organizzatori che comincia a prendere vita la storia di cui parlavo.
Dicevo da una stretta di mano ed ecco che allora dalla parte emiliana, di Carpi: “..piacere, Roberto Pizzi” e Mario di rimando “come ha detto?” e l’altro ancora una volta: “Roberto Pizzi“. Ed allora Mario sorridendo: “L’ho fatto ripetere perchè anche io faccio Pizzi…Mario Pizzi, ma un mio cugino fa invece proprio Roberto Pizzi! Com’è piccolo il mondo!“.
E da questo momento è nata una cordiale amicizia, con Mario non è difficile farla, rinforzata ancor più dalla stessa passione.
Si da il caso che questo Sig. Roberto Pizzi, un po’ di giorni fa, accompagna la figlia a Milano per sostenere un esame all’Università e nel tempo che lei era impegnata all’ateneo, lui ha incominciato, per ammazzare il tempo, a gironzolare per la città. Casualmente s’imbatte in una ferramenta, fin qui nulla di strano, anche perchè la deformazione professionale del suo lavoro, che è quello di carrozziere, gli stuzzica la curiosità, ancor più quanto vede la merce esposta in vetrina. Ed è questo che lo porta ad entrare per soddisfare completamente la sua curiosità.
Infatti è si una ferramenta, ma di un genere tutto particolare, perchè la sua produzione la porta più che ad essere un luogo prettamente commerciale, a quello più sofisticato, più caratteristico, della bottega di un artigiano-artista o artista-artigiano.
I proprietari della ferramenta, i Sigg. Ganassali, sono anni che si tramandano da padre in figlio, la tradizione del costruire personaggi del Presepe, pezzi degli scacchi, bagnanti al mare e chi più ne ha più ne metta, con gli elementi che si possono incontrare in una normale ferramenta: dadi, bulloni, viti, controdadi, corone, ecc. Quello che Napoli fa con la ceramica, Milano lo produce utilizzando bulloneria metallica.
La scacchiera di metallo regalata al Circolo Scacchistico SenigalliaeseVedendo questi oggetti, il sig. Roberto, rimane colpito ed estasiato dalla genialità di questi commercianti-artisti. E parlando, con i realizzatori di queste opere e dimostrando loro tutto il suo entusiastico interessamento entra facilmente in amicizia, tanto che quando sta per uscire dal negozio, i Sigg. Ganassali gli vogliono far omaggio di una serie di pezzi per gli scacchi. In un primo momento, quasi respinge il dono, perchè onestamente dice che non saprebbe come utilizzarlo, ma poi il pensiero gli va su Mario, sul suo virus in bianco e nero e li accetta, dicendo che ha trovato colui che simile dono renderà felice e che saprà apprezzarne sia il loro valore affettivo che quello artistico.
Sere orsono, Roberto Pizzi è venuto in quel di Senigallia ed in tale occasione ha voluto donare al nostro buon Mario questi pezzi rari, non tralasciando, all’atto del dono, di dirgli: “Li dono a te, perchè sono certo che tu saprai come farli rivivere“.
Mario infatti così ha fatto. Non si è fatto pregare. Non li ha posti sopra il tavolo del salotto di casa, ma li ha messi subito in bella mostra nel corso della simultanea. L’effetto non si è fatto attendere e non appena li ha posizionati sulla scacchiera il primo commento, mi si passi il francesismo giovanile usato da uno dei tanti ragazzini che affollano ogni serata che ad alta voce ha esclamato meravigliato: “Che figata, Mario…“.
Fortuna ha voluto anche che qualcuno avesse provveduto a fissare ben saldamente i dadi, perchè prima ancora che Mario gridasse, raccomandandosi di “Non Toccare“, le mani dei ragazzi tentavano già di smontarli.
Si pensi che la Vi.da.m. Sas di Ganassali Angela e Giulio & C. Piazzale Lugano, 4 – 20158 Milano – è d’obbligo concedere un minimo di pubblicità, questo è il nome della ditta in questione ideatrice e realizzatrice di queste opere d’arte – aveva anche provveduto sia a verniciare di nero che a realizzare i “bianchi” utilizzando come materiale l’acciaio inox.
Da dire anche che la prima partita con cui sono stati inaugurati i pezzi, è avvenuta proprio tra due ragazzini, sempre sotto l’occhio vigile del maestro Mario.
Da questo momento quindi le scacchiere disponibili sono divenute 25 e chi desidererà farlo, potrà sfidare Mario sulla scacchiera novità, magari anche perdendo; ma volete mettere la soddisfazione di perdere su una simile scacchiera con pezzi pregiati di sì alta fattura?

martedì 24 luglio 2012

Costretti a vincere… e spessissimo ci riescono pure!

Ai portici Ercolani di Senigallia l'ormai abituale appuntamento serale con le simultanee scacchistiche   


Pezzi del gioco degli scacchiAd aprire la serata di venerdì 20 lugliol’Anfitrione di sempre, il mitico, l’inossidabile, l’instancabile promotore di queste serate, il mago della scacchiera senigalliese, il super appassionato e per chi lo conosce bene, semplicemente il buon Mario Pizzi.
Quest’anno però Mario ha preferitodefilarsi un pò dalla vera simultanea, lasciando il compito più gravoso al giovane Candidato Maestro con 1 Norma (ne occorrono 3 per diventare Maestro), laureando in Fisica, Riccardo Mandolini.
Mario, sorridendo da sotto quella sua barba da buon francescano, mi dice furbescamente, ma anche con infinito orgoglio che lo ha anche fatto, perchè l’allievo ha superato il suo maestro. Infatti, mentre Mandolini ha raggiunto il grado di Candidato Maestro, Mario ai suoi tempi si è fermato solo, si fa per dire, alla 1a Categ. Nazionale.
Quando arrivo sul luogo della “tenzone”, Mario è tutto preso, aiutato dalla sua gentile ed accondiscendente “Signora” nell’ardua lotta di srotolamento e fissaggio di alcune locandine giganti che non vogliono saperne di stare diritte. Nel mentre Riccardo, invece, posiziona sulle scacchiere i vari pezzi. Prima il braccio e poi la mente.
Quando tutto è pronto, e già qualche passante si è soffermato a guardare incuriosito, sulla lunga tavolata conto ben 24 scacchiere con su schierati tutti i pezzi e Mario tutto felice che qualcuno si è già fermato, mi dice sempre con quel suo viso pacioccone, sembrano tante le scacchiere, ma vedrai Franco che qualcuno resterà fuori ad attendere il suo turno per potersi sedere. Ed infatti è così!
Qualcuno si siede e Riccardo con la prima mossa del pedone bianco, dà inizio alla partita, poi è un continuo andare su e giù per la tavola, restando davanti all’avversario di turno, mai oltre i 30 secondi.
Mario, dal canto suo, ha iniziato quello che lui chiama lavoro di pubbliche relazioni. Saluta alla mezza Senigallia che passa e rallenta nel vedere il tavolo imbandito di scacchiere, a molti li chiama per nome e lì invita a sedersi.
Molti sono turisti e tra questi Mario mi presenta il Sig. Gallo Aldo di Torino che da 25 anni partecipa a queste simultanee senigalliesi. Meriterebbe una medaglia al valore affettivo nei confronti di questa manifestazione.
Simultanee scacchistiche 2012 a SenigalliaManifestazione che, voglio ricordare, si ripeterà per tutte le giornate di martedì e venerdì che vanno appunto dal 20 luglio per terminare venerdì 17 Agosto. Orario degli incontri sempre le 21.15
Di buon auspicio per questo sport, il numero delle presenze deibambini. Ne ho contati 7/8 tutti tra i sette ed i nove anni. Tutti discretamente preparati, tutti entusiasti, alcuni facenti parte della scuola di Mario, altri di passaggio perchè turisti.
Curiosa l’uscita di uno di loro, che tutto felice per l’aver disputato (e perso) una buona partita, gli grida: “Mario, Mario, sai non ho fatto fare una sola mossa alla mia donna…” al che tutti i presenti, un po’ sovrappensiero ci siamo guardati, non collegando questa esclamazione “la mia donna” alla regina, bensì ad una probabile fidanzata, e visto l’età, ci ha fatto sorridere non poco.
Mentre Riccardo Mandolini, spolvera i suoi sfidanti, Mario Pizzi spiega al capannello che si è formato e che si rigenera in continuazione, senza però mai svanire, il perchè si dica“Scacco Matto”, o spiegando che cosa sia e come si esegue lo scacco matto dell’imbecille in due mosse, mentre ai più piccoli insegna le mosse più semplici, con tre soli pezzi, prendendo in prestito le metafore del pastore, del cane e della pecora.
E’ quasi ora di chiudere baracca, perchè si è toccata la mezzanotte, quando si siede di fronte a Mario, una coppia di Torino. L’uomo chiede a Mario dove abbia acquistato quelle scacchiere, dove i pezzi e così facendo gli mostra il contenuto di una busta con all’inteno per l’appunto una scacchiera: “L’ho vista, mi sono ricordato che una volta ci giocavo e mi è venuta voglia, anche perchè mia moglie, che non sa giocare, è però portata per questa tipologia di giochi”. La dimostrazione di come anche gli scacchi servano e sono serviti a far girare, anche se nel loro piccolo, l’economia cittadina.
Nel frattempo la signora, si siede e comincia ad impostare i pezzi come lo sono sul lato opposto quelli bianchi di Pizzi. Mario, benchè la sua signora e Mandolini stiano iniziando a ritirare il tutto, inizia una rapida spiegazione di come si muovono i vari pezzi, le varie mosse del principiante. Quando i signori lo salutano, è passata la mezza. Lui accaldato dall’aria, ma fresco a suo tempo per la positività della serata, guardandomi esclama:“Non li potevo mandar via senza spiegare a come utilizzare il loro acquisto, altrimenti per che cosa l’avevano comperato a fare”.
Salutandomi, con la testa dentro il bagagliaio dell’auto per riporre le 24 scacchiere, non manca di ricordarmi l’appuntamento per la prossima simultanea scacchistica martedì 24 luglio ore 21,15



domenica 21 novembre 2010

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°9: Mario Pizzi


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Maestro di scacchi e geometra senigalliese giramondo, volontario e frate ma senza saio… "in borghese"


Doveva essere la storia, a scacchi bianchi e neri, dell’attività scacchistica di Senigallia, narrata dalla voce di uno dei maestri di questo sport della mente, ed invece ne è uscito un quadro della sua vita fatto di tinte forti ma anche color pastello. Questo è Mario Pizzi, un uomo grande, grosso e buono come del resto lo sono in maggior parte tutti coloro con masse imponenti. Insomma, come dire il volto di un buon frate Francescano ma senza saio… "in borghese"!

Figlio del titolare di uno dei storici alberghi e Bar di Senigallia, il famoso "Columbia", inizia il suo racconto di scacchista, aprendo il suo libro di "memorie", alla pagina "Servizio Militare". Infatti è lì che durante questo periodo, incontra la sua prima scacchiera e scopre quella che sarà la sua attività futura di atleta della mente. L’appetito vien mangiando, per cui inizia il suo lavoro di approfondimento attraverso lo studio di manuali scacchistici, riviste di settore, soluzioni di problemi posti da Maestri e Campioni.

Terminato il servizio militare, ritorna a Senigallia e si ritrova con alcuni amici nelle sale del Senbhotel, dove il Dr. Perini, il medico odontoiatra deceduto una decina di anni fa che abitava di fronte al Caffè Centrale, dava lezioni di scacchi. Con lui c’era anche un giovanissimo studente liceale, aveva allora solo 17 anni, ma tanto sale nella zucca: Paolo Turchi, destinato poi a raggiungere anche lui la qualifica di Maestro dietro la guida e sotto l’ala protettrice di un altro grande senigalliese in questo sport: Arrigo Guzzonato.
Ma si sa che certi sport, sono destinati, per restare in piedi, a continue sofferenze di carattere logistico ed economico.
Ezio Montalbini, Gennaro Campanile, Giacomo Cicconi Massi e Mario PizziCome del resto è comprensibile che chi ha una attività deve guadagnare per andare avanti. Quindi non coglie di sorpresa più di tanto la decisione del Senbhotel, che fa comprendere educatamente a questi giocatori, presi più dalle loro riflessioni che dall’interesse a "consumare", che forse sarebbe stata cosa migliore, lo scegliersi un altro luogo di incontro. Ad ospitarli, però trovano il Circolo La Fenice che apre le sue porte ed offre i suoi locali.

Intanto la vita continua. Mario già volontario della CRI e con il diploma di Geometra si avvicina al mondo del lavoro che lo porta a fare un’esperienza lavorativa in Algeria e più precisamente ad Annabà (l’antica Ippona città natale di S. Agostino), per conto di una ditta di Parma che stava costruendo un gasdotto. Lascia quindi gli amici scacchisti di Senigallia, ma non di certo la sua scacchiera che porta con sé ben stretta.
C’è da chiedersi che cosa volesse farci con quella scacchiera in mezzo a tutte quelle dune di sabbia. Ma il solo pensiero di una probabile astinenza da "Pedoni", "Alfieri" ecc, lo fanno divenire tanto "sfacciato" da entrare in un campo di lavoro inglese con la scacchiera sottobraccio facendo comprendere che era disposto a sfidare qualcuno di loro. Dopo qualche momento di sorpresa da parte degli inglesi, trova chi sa cimentarsi in questo sport, ed accetta la sfida ma viene battuto.

Gli inglesi non ci stanno ad essere battuti, prevale il loro nazionalismo, quindi vanno alla ricerca e trovano altri volontari disposti a sfidarlo. Il servizio che il nostro "Marione" serve anche a quest’ultimi è sempre quello di sonore sconfitte. E’ allora che i sudditi di sua maestà, regolarmente battuti, ritengono di dover andare a cercare altre cavie in altri campi di lavoro forestieri, qualcun’altro da battere che non siano però loro inglesi. Scovano così due svizzeri che big Mario batte ancora regolarmente con grande soddisfazione degli inglesi, che prendono gusto a questi incontri e gli vanno a trovare due dell’Est, dove lo sport degli scacchi è più sentito. Gli trovano così due cecoslovacchi che riescono a vincere qualche partita giocando un po’ sporco… facendo partite in "doppio" con uno che giocava al tavolo mentre l’altro faceva da suggeritore!

Alla mia domanda di che cosa ricordasse con piacere di questo periodo, mi attendevo che rispondesse con "…le innumerevoli partite a scacchi…" ed invece mi risponde in un modo inaspettato, che nulla ha a che vedere nè con il lavoro, né con gli scacchi o il volontariato. Mi risponde con un "…le rondini…". E mi racconta come le abbia viste arrivare tutte in massa, simili ad un’immensa nuvola e superare il bagnasciuga e con l’ultima, ma immensa e visibile fatica, alzarsi per superare quel leggero altipiano, di appena qualche decina di metri, dove sorgeva il campo. Ma per loro un ultimo sforzo, evidentissimo, dopo il lungo viaggio. E le ricordava anche quando ripartirono per il vecchio continente, ricordandone perfettamente la data, perché era il 21 di marzo, l’entrata della primavera.

Corso di Scacchi a SenigalliaRitornato a casa, fa il libero professionista per tre anni in qualità di geometra ed intanto partecipa alle emergenze post terremoto del ’72 di Ancona, poi a quello dell’80 in Irpinia, a varie alluvioni. Da queste sue esperienze maturate sul campo diviene un esperto in emergenza, cosa questa che lo porta a frequentare a Roma il 1° Corso di Diritto Internazionale Umanitario (Convenzioni di Ginevra), ed ancora al Corso di Aggiornamento per Delegati Internazionali della Lega della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa.

Dopo il Corso, siamo nel 1985, viene chiamato a Ginevra per il briefing prima della partenza per il Ciad, paese in guerra in quel periodo con la Libia, in quanto ritenuto tra i più idonei ad operare in quei terreni sahariani. E qui oltre che in qualità di Delegato Logistico di raccolta e distribuzione viveri in principal modo ai rifugiati, concorrerà anche alle operazioni di contatto con le autorità del posto per il rilascio della Sig.ra Maria Pia Fanfani una signora molto famosa allora impegnata nel volontariato, arrestata e detenuta temporaneamente nelle carceri locali, per incomprensioni di natura burocratica venutesi a creare durante le operazioni di distribuzione degli aiuti umanitari.

Ma anche in queste estese sahariane, il richiamo dei pezzi della scacchiera si fa sentire e si va sempre alla ricerca di qualcuno che calmi i sintomi di questa astinenza. Ed anche qui trova scacchisti dell’Est Europa e neppure gli ultimi arrivati, con cui gioca, vince, ma perde pure!

E ridendo sotto la sua barba, mi racconta il curioso aneddoto dello Scacchista Volante: una specie di "Barone Rosso" o meglio "Bianco e Nero" della scacchiera. Si trattava di un pilota francese che nell’approssimarsi alla base dove Mario si trovava, annunciava il suo arrivo oscillando d’ala più volte a mò di segnale. Nel loro gergo da quando si erano conosciuti, stava a significare "…prepara la scacchiera…". E la sera interminabili partite che si vincevano, ma anche si perdevano, perché il francesino non era affatto male!

Non fa a tempo a ritornare a casa, che parte nuovamente, con destinazione Olanda in qualità di capo delegazione e caposquadra di primo soccorso gare del D.I.U. (Diritto Internazionale Umanitario). E qui a Naarden ha modo di conoscere, simpaticamente, durante una cerimonia, la Regina Beatrice, con cui scambia anche qualche battuta poiché si scoprono come "due italiani tra una folla di stranieri".

Ritornato in Italia, non è che vi rimanga per molto, perché si trova spedito da prima in Romania e poi ancora in Albania con un carico di scarpe che la Donatella Raffai aveva raccolto per quelle popolazioni.

Ma non sono questi i tempi esatti, perché prima di queste due esperienze, è riuscito a soli 36 anni ad entrare nel guiness dei primati, con beneficio d’inventario, in qualità di più giovane (o tra i più giovani sicuramente) Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Proposta fatta dal Sindaco di allora Oddo Galavotti dopo che Mario era ritornato dal Ciad, al Presidente della Repubblica di allora Giuseppe Cossiga e al Presidente del Consiglio Bettino Craxi. Proposta per l’appunto che venne confermata.

Torneo di Scacchi a SenigalliaNon è facile seguirlo nella suoi movimenti cronologici delle sue esperienze, perché salta da una data all’altra e da un argomento all’altro ed infatti così facendo si porta all’anno ’84 e l’argomento ritorna sugli scacchi.
Sono gli anni in cui in collaborazione con gli alunni, gli insegnanti ed i genitori della scuola di Pianello d’Ostra crea corsi di scacchi che sfociano poi nello spettacolo indimenticabile degli Scacchi Viventi. Suggestivo l’intervento degli sbandieratori di Corinaldo con la loro uscita dalla Rocca e la sfilata fino a giungere in Piazza Saffi dove era stata allestita la scacchiera. Poi l’anno successivo, l’85, la sua partenza per il sunnominato Ciad, lo costringe ad istruire e passare la mano per la seconda manifestazione degli Scacchi Viventi.

Il 1988 è l’anno del suo successo al Torneo di Soluzioni di Problemi Scacchistici, organizzato da Panorama. Il premio, ricorda, consisteva in un viaggio e soggiorno in Costa d’Avorio dove era stato organizzato un altro torneo tra i vincitori di soluzioni di problemi scacchistici.

Nel ’90 quindi è in Romania mentre come dicevo nel ’91-’92 è in Albania.
Non mi vuol raccontare delle cose orribili che ha veduto in Romania, alla bellezza del bel Danubio si contrappongono brutture che al solo loro pensiero, un groppo alla gola lo assale, gli occhi gli diventano rossi ed umidi e dopo un attimo di silenzio mi dice: "… ti basti solo pensare che un bambino di tre o quattro anni è morto di crepacuore dalla gioia di sentirsi coccolato… un’infermiera ha pianto per questo tre giorni… li ho ancora davanti agli occhi! Morire di gioia dopo mille tribolazioni…".

Quello che ricorda con orgoglio sia in qualità di Ispettore Regionale Volontari Regione Marche (incarico che conserverà per 12 anni) che di Senigalliese, è la creazione ed organizzazione, negli anni ’93,’94,’95, con il sindaco Mariani di una Associazione italo-albanese per far studiare i bambini albanesi in Italia. E qui ricorda come appunto nel ’93, assieme ad altri volontari si sia recato a Bari a prendere dei bambini albanesi che vennero poi ospitati da famiglie senigalliesi.

Altro ricordo quello del reperimento, dopo sondaggi in loco, di materiali ed attrezzature obsoleti dell’Ospedale senigalliese ed il loro trasporto via mare Ancona-Durazzo nella città di Corroda e le varie esperienze condivise e maturate con un altro volto conosciuto di Senigallia: Mauro Bedini dei Vigili del Fuoco nonchè volontario CRI.

Nel frattempo continuano i corsi scacchistici fino al ’94 ed organizza presso il portico della Palazzina del Turismo un torneo di scacchi semilampo, divenuto poi una tradizione a livello regionale, sponsorizzato da quell’AVIS presieduta dal Dr. Massacesi.
Nel ’96, sempre con il Dr. Massacesi - per ciò che riguarda la location - e l’Associazione Albergatori - in qualità di sponsor -, si organizza il 1° festival scacchistico.
Nel ’97 ancora un terremoto lo vede portare il suo contributo a Serravalle del Chienti in qualità di Responsabile Regionale della Componente dei Volontari del Soccorso.
Nel ’98 lascia gli incarichi e nel ’99 lascia il vecchio lavoro di autista del 118 ed entra nel CED dell’Ospedale di Senigallia.

E proprio in questo periodo novembrino di 11 anni fa, va a Monte Fiorentino, dove il Terzordine Francescano della Fraternità di Senigallia organizzava un incontro per e tra le famiglie. Si alloggiava dentro il convento e ricorda che una notte non è riuscito a dormire perché impegnato in una battaglia interna con i diavoli che sentiva dentro sè. E da lì, dopo quella tempestosa ed estenuante nottata è nata in lui una sensazione di pace che lo ha spinto verso un percorso, un cammino di Fede che qui inizia, che prosegue con la visita a Megiugorja e con la frequentazione dal 2006 al 2009 attraverso il corso per Ministeri, al Seminario Vescovile di Senigallia tutti i mercoledì sera, per i tre anni.
Percorso che al momento si è concluso il 31 ottobre del 2010, in occasione delle festività di Ognissanti dove è stato insignito del ministero di Accolito della diocesi di Senigallia dalle mani del Vescovo Giuseppe Orlandoni.

L’Arrocco Roveresco… e per il momento io mi fermo qui, ma sicuramente non Mario, le sue storie di vita, fatte non solo di scacchi, sicuramente continuano e continueranno…

E’ di poche settimane fa, infatti, lapertura su questo giornale, della sua rubrica di Problemi Scacchistici. Perfino a me è riuscito ad inoculare questo virus, quando durante l’intervista ha trovato anche il tempo di farmi un corso accelerato, spiegandomi "la differenza tra Arrocco corto e quello lungo".

Però alla fine, come i romantici che si rispettano, ha concluso il nostro incontro porgendo un gentile pensiero e ringraziamento a sua moglie che lo ha sempre lasciato fare sopportando in silenzio e con pazienza tutte le sue assenze per le innumerevoli peregrinazioni fatte. Questo suo ultimo pensiero però, in questo caso, non mi ha colto di sorpresa… infatti ciò è solo un’ulteriore conferma della bontà d’animo del nostro Mario!

Questi i commenti dei lettori di 60019.it

Scritto da Leonardo il 18/11/2010 ore 22:36
Mario Pizzi è un grande uomo e il bell'articolo di Franco rende bene alcuni aspetti della sua molteplice personalità. Grazie Mario per tutto quello che sei e che fai