sabato 28 maggio 2011

Al Gabbiano di Senigallia lo spettacolo targato Lions Club


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… a presentare "Cammina con Stefy" un nome del giornalismo nostrano: Luca Pagliari

E’ la prima conferenza stampa a cui partecipo e per la quale, a seguire, mi trovo imbarazzato nello scrivere e nel rivelare l’argomento trattato. Non si tratta di riservatezza, non si tratta neppure di voler fare il misterioso. Lo ritengo un atto dovuto e reso necessario, per accrescere e mantenere nella maniera più accentuata quell’interesse creato a volte quasi da “morbosa” curiosità. Rivelare le storie ed i personaggi che calcheranno la scena, potrebbe voler dire scindere in due, a priori, il pubblico.

Posso solo confessare ai lettori e voglio sperare anche spettatori, che a fare gli onori di casa, sarà il concittadino e giornalista, scrittore nonché comunicatore, Luca Pagliari. Sponsor dello spettacolo il Lions Club di Senigallia.

Presentazione dello spettacolo "Cammina con Stefy"E di già solamente nominare queste due colonne, sarebbe più che sufficiente a garantire la bontà del contenuto della scatola giornalistico-spettacolare, che porterà come titolo della serata “Cammina con Stefy”. Posso solo rivelare che il cammino sarà fatto con un passo… a due.

L’appuntamento è fissato per venerdì 27 maggio alle ore 21,00 al teatro Gabbiano.

Da parte mia la semplice promessa, che dopo lo spettacolo, sulle pagine di questo giornale on-line, riprenderò l’argomento o meglio, gli argomenti, approfondendo quanto ho volutamente, qui, lasciato in sospeso.

domenica 22 maggio 2011

Senigallia, "casa protetta un anno dopo"


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Riemergono i problemi irrisolti: fisioterapia, carenza di personale, assenza del Presidente…


Anche oggi (giovedì 19 maggio, Ndr), come quasi un anno fa, i Consiglieri Comunali Fabrizio Marcantoni, Roberto Paradisi e Tiziano Pazzani, dietro sollecitazione di una lettera di lamentele presentata loro nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale da parte della rappresentante dei familiari degli Ospiti, hanno voluto sincerarsi delle reali condizioni dell’ex Irab. E per vederci più chiaro, hanno suonato nuovamente al cancello della struttura di Via Cellini.

Hanno così potuto parlare sia con il personale in servizio che con alcuni familiari degli Ospiti al momento presenti. Da quello che i Consiglieri hanno potuto appurare e che è poi emerso nel corso della seguente conferenza stampa tenuta nel giardino, sono tornati i vecchi problemi della mancanza del servizio di fisioterapia, dell’esiguo numero del personale OSS (Operatore socio sanitario) e dell’assenza del presidente - Dr. Michelangelo Guzzonato - in struttura.

Roberto Paradisi e Fabrizio Marcantoni con alcuni familiari degli ospitiCome ha tenuto a sottolineare il Consigliere Paradisi, il personale è presente e fa quello che può, con diligenza e senso del dovere, quindi va a loro la massima stima, ma ancora non riesce a fare, purtroppo, quei miracoli che si vorrebbero, con un numero di addetti così risicato.
In alcuni turni 2 operatori suddivisi su tre piani, quando poi non vengono impiegati in lavanderia, posta nel sotterraneo. Si comprende bene che non possono dare quell’assistenza o controllo che gli anziani dovrebbero invece avere.

Il problema della carenza del servizio di fisioterapia poi, non è che sia migliorato, tutto è rimasto com’era. Ed allora Paradisi è a richiedere che Guzzonato intervenga nei soli due modi possibili: o aumentando il numero di fisioterapisti o rimborsando agli Ospiti, il quantum relativo, per quel servizio che non viene erogato.

Punta anche il dito sul mancato rinnovo del Comitato di rappresentanza dei Familiari degli ospiti, che da sei mesi, con l’uscita di uno dei componenti, doveva essere rinnovato. Ancora Paradisi si chiede: Guzzonato non lo ha ancora rinnovato perchè tale Comitato è forse un pò "scomodo" per l’ex IRAB?

Roberto Paradisi con alcuni familiari degli ospitiRicorda anche come, ai tempi della precedente presidenza Paci, la presenza di costei non è che fosse sempre continua, ma come affermato dalle stesse maestranze, qualche volta si faceva vedere. Oggi con l’era Guzzonato, sono diverse le voci degli stessi operatori che "vivono" nella casa, che lo indicano come "sconosciuto ed assente". Paradisi tende a sottolineare come Guzzonato dovrebbe tener presente che: "… il suo compito non è solo quello di gestire il patrimonio della Casa Protetta, ma anche quello di curare ed accudire i "Nonni dei senigagliesi". Questo se lo ricordi Guzzonato, se non è in grado di farlo faccia le valigie e ritorni a casa…".

Alla fine della conferenza è stato confermato, dai tre consiglieri comunali presenti, che al prossimo Consiglio Comunale presenteranno un’interrogazione in merito a quanto emerso e riscontrato.

sabato 21 maggio 2011

Frazione Sant'Angelo e città di Napoli gemellate nella tristezza "rifiuti"

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Che si debba attendere anche qui a Senigallia lo "spaventa passero" delle elezioni?


Due semplici foto, che la dicono molto più di tante righe. Tanta ineducazione ed inciviltà da una parte, per altrettanta disorganizzazione dall’altra. Mi immagino che l’Assessore alle frazioni, sempre che legga questo articolo, mi dirà che è competenza del CIR33, questo scaricherà a sua volta sull’ignoranza e l’inciviltà della gente.

Gli anonimi incivili anche se non diranno nulla, per ovvi motivi, si trincereranno in cuor loro dietro scuse puerili e patetiche quali, averli depositati lì, perchè i tempi del ritiro dei rifiuti ingombranti sono lunghi, perchè hanno telefonato trovando sempre occupato oppure suonava senza che nessuno rispondesse.

Scuse stupide, condivido, come stupidi (e costoro non si devono sentire offesi, perchè il termine loro imputabile dovrebbe essere ben altro) sono coloro che in tal modo agiscono ed in tale maniera sono poi soliti auto-assolversi.
Ma si sa anche che chi si scusa, si accusa.
E questo però vale per tutti!

Anche l’ubriacarsi o il drogarsi è cosa da non "consigliare", ma non per questo, se ci si imbatte in una persona sdraiata in terra in coma etilico o in overdose, la si lascia lì, si fa finta di nulla. E l’ambulanza interviene, in tempi assai ristretti!
Allora c’è da chiedersi, nel caso rifiuti… "Qui gli organi preposti al ritiro, dove sono e quando intervengono?".

Un abitante della frazione, lo stesso che mi ha inviato le foto, tra l’altro, così mi scrive (importante è osservare anche la data e l’ora dell’invio… per vedere i tempi degli sviluppi):

"Martedì 17 maggio 2011, 19:56
Discarica abusiva in via del Giardino… A pochi passi dalla chiesa di Sant’Angelo, lungo la via del Giardino, è possibile ammirare, oltre al panorama, da sempre fiore all’occhiello della zona, anche un folcloristico cumulo di schifezze, abbandonate da settimane da qualche cittadino (sicuramente più di uno, vista la mole dei rifiuti)…
Questa bella discarica è nata proprio in vicinanza di alcuni contenitori ufficiali per la raccolta dei rifiuti… è possibile che gli operatori in tutto questo tempo non abbiano rimosso questo spettacolo pietoso o non l’abbiano segnalato a chi di competenza?
p.s. questa sera ancora il cumulo c’era
"

Cari Amministratori, non vi suona un pò umiliante, che un cittadino ricorra ad un altro cittadino, quale io sono, per far ascoltare le proprie lamentele, non sentendosi da voi tutelato? Almeno come vorrebbe e (ritengo io) dovrebbe?
E’ così che viene tutelato il panorama di Sant’Angelo, una delle tante eccellenze di Senigallia?

Gli "Ispettori ecologici" sono usi andare anche nelle frazioni (almeno da quel che sembra, no) o sono legati da qualche motivazione particolare che li obbliga alla cura del solo centro storico (che, anche qui dai risultati che sono sotto gli occhi di tutti, sembrano assenti)?

Vero, ed anche giusto, che sia aumentato l’importo delle multe per i trasgressori, ma è anche vero che è ora di cominciare ad applicarle queste nuove disposizioni, rendendo pubblico, inoltre, il nome dell’incivile pescato in difetto. Questo, almeno, per le prime volte.
Ma qualche provvedimento lo si dovrebbe pure mettere in atto a chi, malgrado la buona vista, fa finta di non vedere, commettendo ugualmente il reato di inciviltà.
Non credete

Questi i commenti dei lettori di 60019 :

PEGGIO DI NAPOLI
Scritto da Gaspa il 18/05/2011 ore 17:25
In effetti la situazione di Sant'Angelo è veramente drammatica. Sembra che i santangiolesi si stiano trasferendo in massa a Chiaiano, vista l'orrenda situazione della frazione senigalliese!
Inciviltà non punibile?
Scritto da mariangela il 18/05/2011 ore 17:50
Uno di questi incivili aveva lanciato il suo sacchetto di immondizia nel bel mezzo del mio passo di casa. Vincendo lo schifo, dopo aver indossato i guanti, l'ho aperto. Dentro c'era un foglio strappato col suo indirizzo. Ho telefonato ai vigili segnalando la cosa. Hanno fatto la multa all'incivile? No. Mi hanno risposto che se non lo colgono sul fatto nulla possono fare... E allora, di cosa stiamo parlando? Se io vedo qualcuno scaricare di tutto e di più (un'altra "discarica" è poco dopo casa mia), prendo la targa dell'auto e poi i vigili mi rispondono "ciccia", come possiamo difenderci? Grazie per la segnalazione, Franco! P.S. Se vuoi sapere com'è andata a finire col sacchetto scaricato davanti a casa mia posso dirti che sono andata personalmente a casa dell'incivile e gliel'ho riportato dicendo: "questo è suo...". Vabbé, magra consolazione, ma meglio di niente... :-)
schifezze di senigallia
Scritto da maria giombetti il 18/05/2011 ore 20:45
ciao io sono maria e,al momento sono in germania x lavoro.io abito in strada del giardino proprio la di fronte.pensavo che il problema fosse stato risolto visto che x farci (contenti)hanno montato la telecamera ma forse si sono dimenticati di accenderla.è una schifezza.
Due Senigallie
Scritto da Attilio Casagrande il 19/05/2011 ore 06:33
Aggiungo che la situazione nelle strade adiacenti a Scapezzano , Via fontenuovo in cui da mesi non passa nessuno dela raccolta rifiuti nè ispettori anche per una frana che restringe la careggiata e Via Grazie sono in una condizione "napoletana" analoga a quella di Sant' Angelo. Ci sono due due Senigallie quella carina e pulita del centro e del mare , ma basta fare poche centinaia di metri e salire verso le nostre belle colline e si presenta un panorama di tipo "napoletano" impedendo anche a chi vuole fare una raccolta differenziata di poterlo fare in quanto quelle poche isole ecologiche che ci sono sono impraticabili perchè sempre straboccanti di rifuti. Anche diversi senigalliesi che usuffruiscono del servizio porta a porta vengono a gettare i rifiuti in periferia e sotto le nostre case, naturalmente sorveglianza zero, in mancanza di video sorveglianza o di accesso personalizzato con bage ai cassonetti è assurdo pensare ad una qualche funzione di questi fantomatici "ispettori"...ma in queste due senigalliwe tutti paghiamo la tassa sui rifiuti..

Scritto da stancoinvacanzaasenigallia il 20/05/2011 ore 22:47
Porti pazienza, sa...ma se lei è l'Attilio Casagrande che penso io mi viene allora spontaneo chiedere perchè non tratta quello che sostiene con i colleghi del suo partito in maggioranza, in Consiglio o addirittura alle riunioni...come tante altre questioni sulla Sanità...per esempio sul Pronto Soccorso del quale ne è anche direttore. Poi per quanto mi riguarda le due Senigallie che vedo io sono le seguenti: quella che parla e quella che si nasconde
qualcosa si muove?
Scritto da Maurizio il 21/05/2011 ore 10:59
riporto dal link sotto citato: http://www.cir33.it/estensioni_giugno_2011.php il CIR33 e il Comune di Senigallia hanno pianificato, per il mese di giugno, l'avvio della raccolta differenziata dei rifiuti “PORTA A PORTA” anche per gli abitanti di Strada del Giardino, Strada delle Grazie e Strada del Rosciolo. Il nuovo sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti prevede la scomparsa dei cassonetti stradali e il ritiro casa per casa dei materiali di scarto differenziati per tipologia (carta e cartone, plastica e metalli, organico, vetro, secco residuo).

giovedì 19 maggio 2011

Una notte d'arte trascorsa tra l'offerta pubblica e quella privata


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it
Se si fosse trattato di una partita di calcio, da critico(ne), l'avrei descritta così…


La mia non è di certo una critica artistica e di conseguenza chi cercherà tra queste mie righe una recensione sulle opere esposte in questa sei ore notturne d’arte, può perdere solo del tempo.
Quando partecipo come semplice cittadino-cronista ad una qualsiasi manifestazione, seppur ciò non sempre riesce facile come vorrei, cerco però quantomeno di partire di casa nudo del preconcetto, sia di incontrare con certezza la positività, come pure la negatività.

La Notte dei Musei, mi aveva stuzzicato la curiosità, già fin dallo scorso anno. Però la precedente edizione, climaticamente inadatta, mi aveva fatto desistere dal partecipare, preferendo le comode ciabatte casalinghe alle galosce che sarebbero servite per seguire l’evento.

Anche quest’anno si è partiti con il tanto parlare e con il soffermarsi che si trattava di una somma di sinergie tra pubblico e privato. Si descriveva tutto "l’arrosto" che si era messo in forno, e gli imprenditori che si erano assunti a mettere risorse e faccia su quanto andavano a proporre. E dal momento che il tanto parlare fa pensare che forse si potrebbe trattare di pubblicità, sono partito da casa con il blocco notes in una tasca e nell’altra, lo dico con la massima sincerità, almeno una punta di preconcetto.

La prima visita era doverosamente nella Sala del Trono del Palazzo del Duca, ritenendo che dal momento che la prima mostra si apriva là, avrei assistito a quel taglio del nastro, che invece non c’è stato e che per questo mi ha fatto subire moralmente (ma ricredere) il primo gol della serata. Presenti il Sindaco Mangialardi, il suo vice Memè, l’Assessore Schiavoni, il prof. Bugatti.
Il Sindaco non si è tirato indietro nel sottolineare come le nostre "Eccellenze Artistiche" cittadine siano state messe a disposizione sia delle strutture pubbliche che private. Schiavoni invece, relativamente al tema trattato nella mostra della foto stenopeica, ha voluto evidenziare come l’Arte semplice sia sempre quella più bella, come appunto lo è questa branca della fotografia, radice poi di tutte le tecnologie a seguire.
Sala affollata da numeroso pubblico, che visto l’argomento trattato, era armata in buona parte di macchine fotografiche, di cui ognuno faceva gran sfoggio. Numerose anche le signore armate di obiettivi e certamente con occhi più sensibili delle loro macchine. Il numero delle presenze segnava il secondo punto a favore della manifestazione: un secco 0 a 2.

La seconda tappa, almeno per me, era prevista per l’altra mostra organizzata a Palazzetto Baviera. Parola un pò grossa se si considera una sola stanza, un pò "freddina" relativamente ad arredi, ubicazione ed illuminazione: 1 a 2. Anche qua il Sindaco e i suoi due Assessori hanno visitato la mostra.

Ma li ho trovati poi anche alla Galleria Gherardi 30 dove erano esposte alcune opere dell’artista Mario Giacomelli. E qui il tocco personale che l’iniziativa privata, spesso anche se non sempre, sa dare. Una graziosa ragazza ad accogliere il visitatore; luce, tanta; pulizia, tanta; luminosità, tanta. Totale della somma, tanto piacere di soffermarsi ad ammirare e discutere magari invogliati all’acquisto. Il Pubblico della Sala del Trono però sembra essere svanito...Mi prometto di ripassare.
Risultato alla fine di questo primo tempo: 1 a 3 a mio sfavore.

Dopo cena, mi rimetto in cammino e la prossima tappa è il clou dell’arte: la Pinacoteca Diocesana. Immaginavo che fosse quella con il maggior numero di visitatori, ed invece... Il portone della Curia è, detto con un’ eufemia, poco illuminato. Un piccolo manifesto indica timidamente che anche la Pinacoteca partecipa alla "notte dei musei". Timidamente anche io, entro e fortunatamente incontro un sacerdote che esce dal cortile e che chiudendo a chiave la vetrata, mi indica di salire le scale. Giunto alla Pinacoteca, la prima cosa che faccio è quella di informarmi sul numero dei visitatori. La ragazza alla reception mi dice che dall’apertura a quel momento (sono le 21,45) i visitatori sono stati una decina. Considerando che io ne sono uno ed altri tre che mi precedono, fanno parte di un gruppo con l’accompagnatrice che illustra loro i "pezzi pregiati", comprendo che l’affluenza non è quella che mi sarei atteso. E per gli altri 30 minuti che mi trattengo in quelle stanze, posso constatare che solo altre due persone, mi hanno seguito: 2 a 3 non per il motivo dell’affluenza, ma per quello dell’illuminazione.

Uscito dalla Pinacoteca, mi incammino per andare verso l’Area Archeologica della Fenice. Spero che anche qui sia passato qualche Amministratore e mi auguro che possa confermare quello che sto per dire. Una volta che ho preso la stradina in discesa che porta all’Area, visto il buio pesto che regnava, credendo che fosse chiusa, sono ritornato sui miei passi e non convinto, mi sembrava una cosa impossibile, ho fatto il giro delle transenne che delimitano l’area dei lavori in corso per la sistemazione dei giardini, fino a giungere, dalla parte della strada, all’altezza della porta d’ingresso degli scavi. Filtrava una debole luce dall’interno e solo il fatto di intravedere due ombre di persone che stavano uscendo, mi ha dato la certezza che l’Area era aperta.
Liberi di crederci o meno, ma non sono stato il solo ad avere questo problema, perchè poi uscendo, mi sono imbattuto in una coppia di ragazzi uno dei quali con il telefonino stava dicendo: "No, no, venite, sta uscendo una persona, è aperto...".
Sarei felice se qualcuno avvallasse la mia stessa sensazione. L’Area Archeologica certamente, malgrado l’imboscamento del luogo, mi è risultato quello più visitato e qualitativamente ben curato a livello di cultura dell’accompagnamento dei visitatori: 3 a 3... ma forse qui c’era un rigore che non mi è stato assegnato. Quando sono entrato, quello che più mi ha colpito, è che c’erano una quindicina di persone tra cui due famiglie che avevano affidato i loro 6 bambini alla accompagnatrice-cicerone, che poi parlando ho saputo rispondere al nome di Laura, e con la quale avevano stretto un rapporto interessato ed amichevole, che finito il giro erano dispiaciuti a doversene andare.
Oltre alle persone da me incontrate durante la mia permanenza, ho potuto vedere che altre avevano firmato il registro e che non tutte, come ho fatto anche io, preferivano rinunciare a questo atto: 3 a 4 ed a segnare certamente non sono i reperti archeologici, ma è Laura per come li illustra.

Ultima tappa è stata quella del Musinf, un pò più illuminato nella sua scalinata, ma l’ingresso è anche qui in penombra. Anche qui il pubblico non creava ressa … "città della fotografia" si, ma il troppo a volte... penalizza.

Prima di ritornare a casa, faccio di nuovo la strada inversa per l’ultima occhiata alla galleria Arearte. I visitatori si contano facilmente sulle dita di una sola mano, ma le luci dall’interno, attraverso le vetrine, se solo ci fossero le persone interessate, servirebbero a bloccarle ed attrarle al loro interno.
Palazzetto Baviera, con quella cancellata e con il buio del giardino e quella frazione di luce che proviene dalla stanza, ricorda molto i "lumini" in un camposanto...

Ero prevenuto... ma mi sono dovuto ricredere sia sulla bontà dell’iniziativa, sia sull’interessamento dell’Amministrazione, che come dicevo l’ha seguita con interesse, in ogni sua fase per tutta la durata.
Non posso esprimermi, in quanto assente, sulla bontà dello spettacolo presentato al Museo della Mezzadria dai ragazzi del Liceo Classico Perticari con la rappresentazione della tragedia greca "Le baccanti", come pure quello offerto dagli Artisti Fluxus a Palazzo del Duca.

Nel complesso la manifestazione è sicuramente riuscita. Il pubblico è mancato, ma ora i senigalliesi non potranno dire che a Senigallia non si fa cultura, gli assenti hanno sempre torto! Però l’organizzazione del Privato, ha di gran lunga distanziato quella del Pubblico.

La mia non vuole essere una critica, bensì un suggerimento per il prossimo anno. La pubblicità è l’anima del commercio, dove commercio per l’Amministrazione sta come "scaturire interesse per quel che essa costruisce". La cultura è di già di per se stessa difficile da far digerire, ma se poi si spendono energie, senza pubblicizzarle e renderle evidenti...allora il lavoro fatto va a farsi benedire.

Il prossimo anno, forse, meno brochure, meno volantini, meno manifesti, ma una freccia in più che indichi ed una lampadina che attragga ed illumini, perchè lì, in quel giorno ed in quell’ora c’è quel dato evento.

lunedì 16 maggio 2011

Volti e nomi della Senigallia celebre ma modesta n°13: Carlo Ponzio

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

"Tuttologo dell'ambiente" più conosciuto forse all'estero che nella sua stessa città, eppure…

Cominciavo con il temere di vivere una manzoniana vicissitudine del tipo "questa intervista non s’ha da fare" per i continui rinvii a cui siamo stati costretti a ricorrere sia io che Carlo. Il nostro primo contatto mail, risale nientemeno che al 26 Ottobre del 2010. Attesa tanto lunga che nel frattempo ci ha permesso di passare dal formale "lei" all’amichevole "tu". E solamente pochi giorni fa, finalmente, il rendez-vous al parco della Pace, in un scenario che involontariamente avevo scelto, ma in tono con gli argomenti che avremmo trattato.

Dicevo, che non riuscivamo ad incontrarci per gli impegni che avevamo, ma meglio sarebbe il dire, che aveva, dal momento che i miei sono stati causati, per una volta, da motivi di salute. I suoi invece, mi avevano cominciato ad insospettire… mi diceva che era sempre in partenza per l’estero… ero però il solito maligno!
Da fine ottobre ha "visitato" l’India, la Palestina, la Siria, la Serbia e "girovagato" per l’Italia.

Qualcuno dei lettori, però, a questo punto si chiederà: "ma chi è sto Carlo Ponzio?"

A Senigallia è un semplice ed anonimo laureato in Scienze Agrarie e Dottore Agronomo. Forse non tutti sanno, come del resto il sottoscritto, chi sia esattamente un agronomo e quali siano le sue specifiche mansioni ecco allora qualche nota esplicativa.
Dal termine si comprende che esso è legato all’ambiente, alla terra.
Ed invece andando a documentarmi sono venuto a conoscenza che l’agronomo è come una specie, detto in modo molto grossolano e riduttivo, di "tuttologo dell’Ambiente".
Sì perchè accentra su di sè competenze tecniche per guidare gli interventi dell’uomo sui fattori che determinano qualità e quantità della produzione agricola e zootecnica, ma in una forma tutta particolare, quasi un ingegnere sui generis, o meglio, una specie di economista, ma no, certamente un biologo, un chimico.
Insomma una persona conscia di operare in un elemento estremamente versatile ed imprevedibile come la terra, la natura, ma anche nell’ambito urbano.

In un’azienda agricola in Kurdistan, IraqE la molteplicità di questi suoi "ruoli" fa sì che una buona professionalità gli imponga di interessarsi di materie che vanno dall’agronomia alle industrie agro-alimentari; dalla difesa del territorio e dell’ambiente agli allevamenti; dalla progettazione, programmazione e pianificazione territoriale all’estimo e da questo a tutta una serie di consulenze.

E mi chiedo se di ciò non abbia bisogno Senigallia… e pensare che noi ci "serviamo" a Bologna, quando di simili luminari ne abbiamo a casa a km zero. Questo veramente a km zero! Mi si permetta di assolvere schiettamente, anche in questo caso, al ruolo di Brontolone.
E… visto mai che a qualcuno possa interessare, metto qui (dietro sua autorizzazione!) anche il suo indirizzo di posta Carlo Ponzio, agro_studio@libero.it.

Ritornando a Carlo, egli nasce a Roma, ma da buon cittadino del mondo si laurea in Scienze agrarie a Firenze, nel ’96 consegue un master in agricoltura ecologica in Olanda a Wageningen, poi un dottorato di ricerca iniziato nel 2006 e terminato nel 2011 all’Università Politecnica delle Marche ad Ancona. La mamma di Senigallia ed il babbo di origine siciliana, vissuto nel periodo degli studi in Maremma e ritornato a Senigallia nel ’96.
Qui partecipa ad una selezione per un posto di lavoro in un’associazione regionale di produttori biologici (AMAB), e l’ottiene. Per tre anni e mezzo, coordina le attività di numerosi agricoltori che hanno scelto l’agricoltura biologica come metodo agricolo a ridotto impatto ambientale, ed ivi esercita la sua professione. Convive con Monica, la sua compagna, anche lei di Senigallia, che tre anni e mezzo fa gli ha regalato lo splendido Giulio.

Con i contadini in Kurdistan, IraqA questo punto la domanda mi sorge spontanea: "Mi spieghi Carlo come ti è venuto in mente di scegliere la Facoltà di Agraria, rispetto a che so… una più attinente ai giorni nostri… fisica, o qualcuna di queste ingegnerie proiettate verso il futuro. Ho l’impressione che l’Agraria richiami più il passato che un futuro…".
Mi fissa e dall’altra parte del tavolo, semidisteso sulla panchina di legno, rilassato, tranquillo, con la gamba allungata, dopo un attimo di riflessione esordisce con un: "Devo sinceramente dirti che ero attratto verso Biologia, ma quello che maggiormente mi interessava non era tanto lo studio di queste scienze, lo studio delle cellule o altro, quanto l’applicazione concreta e diretta di questi studi sull’ambiente. Da qui la mia scelta della Facoltà di Agraria".

"Dicono che le distanze sono quelle che solitamente rendono difficili i contatti. Con te, malgrado abitassimo a km zero, non è stato così, perchè eri e sei "perennemente" all’estero. Quali sono i Paesi che hai visitato fin qui per i tuoi impegni di lavoro?"
"Permettimi di fare un attimo mente locale… allora vediamo: partendo dalla zona asiatica… sono stato in Bangladesh, India, Iraq, Libano, Siria, Palestina. In Africa invece ho potuto ammirare paesi come la Tunisia, l’Egitto, l’Eritrea, la Somalia, l’Uganda, il Mozambico e lo Swaziland. Poi in Europa sono stato in Serbia e Croazia e nell’America del sud sono stato in Argentina".

Allora sorridendo gli chiedo: "Scusa la mia profonda ignoranza, mi hai detto che sei stato in Swaziland… intanto dimmi come si scrive … ma dove si trova di preciso? Con tutta sincerità, non l’ho mai sentito nominare".
Guardandomi, anche lui sorride e di rimando: "Ma non sai neppure che cosa ti sei perduto! E’ un piccolissimo paese incastonato tra i monti che dividono il confine tra il Mozambico ed il Sudafrica. Un Paese povero, scarsamente abitato, ma pieno di verde e di parchi… veramente bello".

Con i contadini in Syria per il tè"Scusami per la domanda un po’ personale… ma la tua compagna, con quale occhio vede il tuo lavoro, con i continui viaggi che esso comporta e neppure sempre in paesi del tutto tranquilli… Comprendo che sia costretta a conviverci, ma non le è di peso?".
"Nei miei primi viaggi veniva con me, poi sono venuti anche i suoi impegni di lavoro, così ha dovuto rinunciare, ora poi anche con l’arrivo di Giulio, la cosa si è fatta quasi impossibile, finchè lui non crescerà ancora un pò. Devo dire però che anch’io ho ridimensionato i tempi di permanenza ed attualmente le missioni sono più brevi e non durano mai più di poche settimane, magari vengono ripetute, quello sì".

"Tu vai in questi paesi, per conto di chi, come privato professionista o come consulente di qualche ente, associazione o che so io?".
"Sia in Italia che all’estero, io lavoro come un libero professionista che offre le sue consulenze a chiunque gliele chieda. Collaboro ad esempio con l’Università Politecnica delle Marche ad Ancona, e con uno studio di Ingegneria di Padova che opera in costruzioni di opere di irrigazione in medio-oriente; ho contribuito a scrivere un progetto rurale in Egitto con la società di sviluppo della Regione Marche, SVIM, tutt’ora in attesa di finanziamento. Dal 2006 sono consulente delle Nazioni Unite, per la FAO. Ho tuttavia lavorato anche per diverse organizzazioni non governative italiane ed europee.
Il mio lavoro consiste maggiormente in consulenze, ma anche come supervisore di progetti in corso, per relazionare i miei clienti sui progressi raggiunti o per segnalarne i ritardi o le anomalie riscontrate. In Siria, attraverso un programma di sviluppo istituzionale sto diffondendo le modalità per l’incremento dell’agricoltura biologica formando divulgatori agricoli ed istruendo i dirigenti che poi costruiranno le future politiche agricole del loro Ministero. In Palestina, invece ho il compito di valutare il sistema di qualità agroalimentare di prodotti quali olio d’oliva, mandorle, datteri della Valle del Giordano e cuscus, nell’ambito di programmi di commercio equo e solidale
".

Con i contadini in SyriaQuesta sua ultima descrizione mi porta ad una riflessione che faccio ad alta voce: "il fatto che tu mi parli di ’sistema qualità’ in questi Paesi, dove ancora l’asino è il più diffuso mezzo di trasporto… con tutta sincerità, mi dà un pò da pensare".
E lui di rimando: "Ohi Franco… ma guarda che sono sì piccoli agricoltori, imprese a carattere familiare che utilizzano gli asini per il trasporto, ma nelle loro città ci sono laboratori ed università accreditate in grado di compiere un lavoro egregio. Il difficile sta nel far entrare nella loro mentalità le elevate esigenze di igiene alimentare di noi europei: standard di qualità che sono da noi ormai legge da molti anni. Ti assicuro che è un’autentica soddisfazione vedere un gruppo di un centinaio di piccoli agricoltori, magari analfabeti, che in pochi anni fanno grandi progressi, impegnandosi tanto! Il mio lavoro diventa quindi più semplice e non impossibile".

Lui non lo dice, ma emerge dal tono delle sue risposte: dimmi la verità, tra Paesi sottosviluppati e noi, ’civilizzatori’, quelli a portare ’la sveglia al collo’ siamo proprio noi? Loro se la sono tolta e noi ce la siamo messa? Loro puntano al biologico, la coltura del futuro, noi abbiamo abbandonato le campagne per abbracciare l’industria e non siamo stati capaci di mantenere in piedi neppure quella. Mah…

Corso di agricoltura in KurdistanPermettimi un’ultima domanda, alla "portoghese": "Che cosa suggeriresti per veder crescere "l’orticello di casa nostra" a Senigallia? Una medicina in due righe, che aiuti a dare in parte una boccata di ossigeno all’economia, da affiancare a quel pò di turismo che ancora ci resta, sfruttando le terre un giorno abbandonate con il miraggio di diventare tutti ricchi, industriali e senza calli nelle mani".
Sembra che qualcuno quasi gli abbia suggerito che gli avrei posto questa domanda, perchè senza pensarci su due volte mi risponde: "La provincia di Ascoli Piceno ha avviato un progetto a cui avevo anch’io partecipato nella sua fase iniziale: si tratta di Filiera-Corta-Picena. Anche Senigallia potrebbe sviluppare un progetto analogo che organizzi con efficienza una filiera locale corta, sostenendo i Gruppi di Acquisto (GAS) esistenti e aiutando a crearne di nuovi. Una vera operazione di rieducazione al consumo alimentare, che potrebbe entrare anche nelle scuole della nostra città; alimenti freschi, biologici, a prezzo di costo, prodotti a pochi chilometri dalle nostre case. Certo, anche i consumatori dovrebbero rivedere le loro esigenze ’istantanee’ ed armonizzare le loro richieste con i tempi e le esigenze dei contadini. In tal modo sarebbe favorita una sana nutrizione biologica, una nascita reale di una mentalità ecologista, un risveglio di un settore economico sopito. Ma del resto, non scopro nulla, le Marche già sono tra le prime regioni a vantare il maggior territorio nazionale per produzione biologica e Senigallia ha già delle realtà in tal senso, che però per crescere devono essere ulteriormente aiutate".

sabato 14 maggio 2011

Le poesie di ENRICO DIGNANI

VENERDI' 20 MAGGIO ore 22,00

un connubio di musica e poesia al GRATIS CLUB di Senigallia. Nella speranza che il nostro Enrico, però, non si monti la testa e rimanga sempre il poeta che è.

domenica 8 maggio 2011

I GIOVANI DI IERI RACCONTANO - Capitolo 1° - 3° puntata


"MACHI' NON PIOVE, CHI' NON VENTA!"

Raccontandosi

AURORA

Da bambina avevo poche amiche, me ne ricordo una che si chiamava Maria e aveva un giorno meno di me, poi s'è sposata. Andavamo a zappà il grano e a scarpì l'erba, altro che diverticce ! Non c'erano tanti bambini che giocavano, si lavorava, io andavo la mattina a badà alle pecore, la sera mia sorella e io andavo sulla chiesa che c'era il rosario, avevo 7 o 8 anni, anche se ero piccola se lavorava. Facevamo anche il formaggio, le forme da un chilo, mamma era svelta, sia col latte di pecora che di mucca. C'era 'na mucca che se faceva il fiolo c'aveva le pocce fino a terra, allora papà le mungeva alla mattina e ci preparava la colazione col pane abbrustolito sul fuoico. Ce n'era troppo però, allora papà ha detto a mamma de facce anche il formaggio, la mamma lo faceva talmente liscio che non ce se credeva.
Io sono di Serra Sant'Abbondio in provincia di Pesaro, ne ha parlato pure Dante Alighieri. Una volta c'è venuto, passeggiava con una mantella nera sulle spalle e un cappello, i ragazzi del paese, che stavano badando alle pecore, l'han preso per uno zingaro e l'han preso a sassate ! E lui ha scritto:
"Valle che fai notte avanti sera Con gente da basto e da galera."
Fa notte prima di sera perchè è in mezzo a due monti, per cui il sole va via prima e la gente è da basto cioè bastone perchè lassù 'na volta c'era i montanari che facevano la legna e, per trasportarla, la mettevano sull'asino, un pò da una parte, un pò de là.
Da ragazza andavo a ballare a Frontone, c'era uno che suonava l'organetto, quella volta se diceva così. C'andavo con mamma e li m'ha imparato a ballà e quando eravamao più grandi ce portava dappertutto, bastava un pò di musica e si ballava.
Io so stata vedova di guerra, la mia prima figlia aveva sette o otto mesi quando è successo e tutti mi dicevano che dovevo risposarmi perchè poi, quando lei sarebbe cresciuta, io sarei rimasta da sola, ma a me non me ne fregava. Il primo marito è morto in guerra, un amico suo quando scriveva alla fidanzata metteva sempre un saluto o due parole per me da parte sua. Quella volta non me diceva niente, io non capivo e le chiedevo che c'è. Alla fine me l'ha detto che era morto. Per tre anni ho portato sempre il lutto, vestita di nero e col fazzoletto legato sotto il mento. Una volta mi han detto che tutto quel nero portava scarogna, ma mi avevavno costretto a metterlo, io dicevo che il lutto va tenuto dentro. Dopo ho conosciuto il secondo marito, era un gagarino, era sempre in mezzo alle donne e portava il cappello.
L'ho conosciuto una volta che so andata al mare. Lui faceva un pò il galletto in motorino e andava forte, me portava in giro, ma quella volta c'era le buche nelle strade e 'na volta so cascata e me so rotta tutta ! L'ho conosciuto al mare, ma non c'ero andata per lui, c'ero andata così, lui ha lasciato la fidanzata per me, io avevo un difetto, ero magra e avevo gli occhi all'infuori, me chiamavano occhialona !
Mia mamma mi ha insegnato che bisogna lavorà, la mattina ce diceva:"Alzateve che già i Pedaletti è pe i campi!", erano tre fratelli figli dei vicini di casa, e ai Pedaletti la mamma ie diceva:"I Caimai stan a lavorà e a cantà", i Caimai eravamo noi. Sai perchè ce chiamavano così ? Una volta Serra Sant'Abbondio e Frontone erano insieme, solo dopo han fatto i comuni separati e per decidere se San Secondo doveva far parte di Cagli o di Pergola han preso due vitelli, li han messi col tragino davanti a un incrocio e se andavano a destra era Cagli, a sinistra Pergola. Passati davanti a una casa co 'sti vitelli, una signora urlava "cai mai" che in dialetto significa Cagli mai. Quello è il posto dove poi ho vissuto io, allora a noi ce chiamavano i Caimai! E' 'na storia di casa mia!
Babbo era più vecchi di mamma, me lo ricordo poco, è morto presto, mi ricordo solo che quando è morto e c'è stato il funerale, c'era la neve e io camminavo ad occhi chiusi per il sole, mi ricordo solo questo.
I giovani d'oggi han più libertà, penso che i valori li avran pure, ma li omi soprattutto van troppo in giro, ma, se volen, se sta insieme lo stesso.

BIANCA

Da piccolina non c'era un cavolo, giochi non mancavano, ma non come adesso, meno giochi, meno tutto. Da mangiare non è mancato mai, a 9 o 10 anni si andava a ballare perchè sennò non c'era niente. Una volta, raccoglievamo il granturco e facevamo tutte le strisce e la gente veniva a pulirlo, le persone stavano attente a far presto che volevano andare a ballare. C'era il mese di Maria, allora si andava in chiesa e poi si stava con gli altri ragazzi e ragazze, mica si faceva niente di male, solo che ti divertivi con quelle cose quelle.
Una volta mia madre ha detto a mia sorella che, invece di venire dove pulivano le pannocchie a portarci da mangiare, la cena, dovevamo andare a casa a mangiare e noi le abbiamo detto che non avevamo fame altrimenti non potevamo andare a ballare.
A scuola c'era un maestro bravo, ma ho fatto fino alla terza elementare perchè poi c'era da lavorà.
Mia madre era brava, sapeva fare tutto, mi ha insegnato tutto, anche a fare il pane. Mia sorella invece era una dormiona e così lei chiamava sempre ma me, perchè il pane, dopo che era lievitato tutta la notte, lo faceva presto, fuori ancora era scuro. Mio padre è morto presto, mi ricordo si e no, io ero piccola.
Oggi è tutta un'altra vita, per un conto è meglio adesso, per un conto no. Una volta si facevano le cose quelle, ora si droganoi, è un macello. Quella volta si lavorava e basta, ammucchiavamo il grano poi c'era chi lo legava, capace che era mezzanotte e ancora eravamo tutti qui per il campo, poi dopo tornavamo a casa e giocavamo, mamma bronbtolava perchè facevamo tardi e dovevamo alzarci presto.
Nel mese di Maria, finita la messa, rimanevamo a giocare con gli altri amici e quando tornavo a casa con mia sorella, mamma ci brontolava e ci diceva:"tutto questo tempo?" e noi rispondevamo:"si perchè il prete è arrivato tardi!" perchè se dicevamo la verità non ci avrebbe più mandate. In qualche modo bisognava che l'aggiustavi, mica è come adè che non tornano neanche a casa!
Mio marito l'ho conosciuto quando si stava tra ragazzi e non è che tutti vanno bene, ne scegli uno, quello che ti piace di più. Tutto il divertimento è stato 'ste cose queste.
Mia sorella, e semo gemelle, non aiutava mai, dormiva come un ciocco, una volta c'è stato il terremoto, il tetto tremava e lei è uscita tutta nuda da quanto è fuggita veloce, quella volta s'è svegliata eccome!
Il rapporto con mia sorella era bellissimo perchè eravamo sempre tutte e due d'accordo perchè, una sola, mamma non ci mandava. Lei è morta di malattia poco prima che mi sposassi, allora ho aspettato e mi sono sposata dopo due anni, sempre sa quel eh!
Dopo sposata ho fatto due figli, ma abitavo vicino al fiume e avevo paura che, quando andavo a lavorare, si potessero fare del male. Così ho chiesto al maestro che faceva scuola a quello più grande, faceva la prima elementare, se poteva tenere anche il piccolo, lui ha detto di si e gli ha messo un banchetto anche per lui. Poi loro tornavano a c asa con due ragazzini che stavano proprio vicino a casa mia, gli facevo trovare da mangiare e loro mangiavano da soli, bravi bravi
Dopo ho imparato che andavano a giocare al fiume, era otto metri profondo e grande e ho avuto paura che s'affogassero.
Così gli ho detto che dovevano andare dalla nonna. Una volta ho sentito che due bambini erano stati presi nel fiume e stavano annegando, ho avuto tanta paura, ma per fortuna non erano i miei figli. Dopo mio marito ha iniziato a star male e non c'è stato niente da fare.

BRUNA

Io c'ho 90 anni. Da bambina giocavo all'altalena, oh tanto! E più andavo in alto più mi piaceva, ce n'avevo una anche in casa più piccolina perchè papà mi toglieva tutti i desideri. Giocavo con molte compagne, ma a mio fratello non piacevano due mie amiche e se ci giocavo si arrabbiava.
Avevo 6 anni e andavo a scuola alle Comunali, lì ho tanti bei ricordi a parte la maeswtra che era cattiva, ma spesso ero io che la facevo sporca, mi aggrappavo alla striscia di legno dietro alle sedie e mi ci incastravo! La maestra per scastrarmi mi ha dato due scapezzotti! Era brava per carità, ma era cattiva come il diavolo e aveva due figli brutti come il diavolo!
Ero tanto legata a mio fratello e lui a me, anche stamattina mi ha portata a fare le analisi, è sposato e ha due figli.
Volevo più bene a mamma che a papà, lui fumava il sigaro e quando entravo era una puzza! Ma era bravo. Mamma ce l'ho qui (indica il cuore), faceva la maglierista e io così a 10 anni facevo la sarta, ho lavorato un bel pò mi svegliavo alle quattro della mattina. Ho guadagnato sì, ma ho lavorato tanto.
Non ho mai avuto un marito, ma tante dichiarazioni (sorride) ! A porta Fano ad ogni angolo c'era un ragazzo per me, ma mio fratello non voleva, voleva che prima andassero da lui, era geloso! Però di nascosto avoja se le avevo le storie, uno era un soldato. C'era la guerra, avevano bombardato Scapezzano, è venuti giù tutti i soldati. Io coi bombardamenti so andata via di casa e so andata a casa di gente che aveva una gran bella casa con un grande prato. Il figlio dei padroni di casa era questo soldato, aveva il padre severo e non voleva nemmeno spostà il fiasco del vino, glielo dovevamo fa noi. A me piaceva questo ragazzo, a lui piacevo io. Gli ho voluto bene, ma la guerra è andata avanti, poi si è ammalato ed è morto. E' stato un gran dolore per me e da allora nella testa ho avuto solo lui e nel cuore non c'è stato più amore. Lui è stato il più grande amore, era bello un bel pò! Ecco cos'è stato l'amore per me.
Di ricordi belli ne ho tanti ... mi ricordo un Primo Maggio, eravamo quattro donne e quattro uomini, qui vicino, a Fano o Pesaro non lo so, non mi ricordo bene. Ad un certo punto mi è uscito l'elastico delle calze, che poi faceva anche male, e io sai che ho fatto? Ho tirato su tutta la sottana (ride)! Oh poi quella volta avevo anche delle belle gambe, mica come adè che enne un casino!

giovedì 5 maggio 2011

Il Consiglio del 28 Aprile: interrogazioni, bilanci e frecciate! - seconda parte


di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

… fuoco amico tra "rossi" banchi dirimpettai (!?), la politica rimanda… domani è un altro giorno

Terminate le interrogazioni ed interpellanze si passa a quelli ritenuti, almeno da alcuni, i piatti forti della serata. Ad aprire "le danze" è CICCONI MASSI con il "rispolverare" la mozione annullata nel Consiglio precedente, per l’abbandono dell’Aula a seguito delle "incomprensioni" sorte con il Presidente Monachesi, relativa alla "Direttiva Bolkestein e la fine degli stabilimenti balneari nelle Marche e nella Città di Senigallia".

Nel corso del suo intervento sottolinea come le nostre imprese vadano tutelate, come i grandi gruppi stranieri potrebbero invadere le nostre coste, come si potrebbe creare il problema di criminalità nelle aste che verrebbero fatte, come Senigallia, nel suo piccolo dovrebbe far sentire la sua voce e non comportarsi come il Governo centrale che non si è fatto sentire come si doveva. Conclude quindi il suo intervento con: "… dobbiamo lasciare da parte le correnti politiche per risolvere senza ipocrisie e fazioni questa mozione".

Enzo MonachesiA replicare alla fine dell’intervento è proprio il Presidente MONACHESI che suggerisce: "… Solazzi in Consiglio Regionale ha fatto la stessa proposta… Propongo di portare la mozione in Commissione… Ricordo che sono sopraggiunti elementi significativi ed importanti di cui due dal Centro Destra e due dal Centro Sinistra… Trasversalità perfetta… Anche l’ANCI ha votato la proposta di Alemanno…"
Al che Cicconi Massi si dice concorde alla proposta di Monachesi.
Anche per REBECCHINI la proposta è condivisibile e si dice felice che essa venga proprio suggerita dal Presidente Monachesi, come pure ha apprezzato quanto espresso da Cicconi Massi. Si uniscono nella condivisione del suggerimento di Monachesi anche ROMANO e poi RIMINI.

RIMINI poi porta la sua mozione sull’estensione del ritiro o conferimento in stazione ecologica del verde e dei rifiuti ingombranti per le famiglie, ma anche per le utenze non domestiche. Ma anche qui c’è REBECCHINI che: "… vista la proposta ricca di contenuto e con argomenti sì importanti… rinvierei in commissione per realizzare tutto in un unico documento".
Anche l’intervento di PERGOLESI e poi di RIMINI sono per la conferma della richiesta formulata di Rebecchini.

Maurizio MangialardiE’ a questo punto della serata che entra in scena il Sindaco MANGIALARDI, per fare il punto della situazione ad un anno dal suo insediamento a capo della Giunta da lui creata. Meglio chiamata con il nome di "verifica dello stato di attuazione delle linee programmatiche dell’azione di governo" che andando bene a guardare fino in fondo, non prevedendo questa illustrazione alcuna votazione finale, mi è sembrata più una passerella di quanto lavoro si sia fin qui svolto.
Ma voglio sperare anche che i cittadini non siano tanti orbi da dover aver bisogno di questi aiutini… salvo che il giudizio degli amministratori non sia di diverso avviso. Ha parlato allora su quanto è stato fatto per la Sicurezza, per le Attività Culturali, per lo Sport, per i Servizi Sociali tenendo presente i tagli che il Governo Centrale ha imposto, per la Formazione. Ha parlato di Città Solidale, di Città Sostenibile, di Qualità urbana, di Sviluppo Economico e così via…

Roberto ParadisiIl primo a prendere la parola è PARADISI che apre con una battuta definendo: "E’ la sua una benedizione laica seguito sempre dal fedele sacrestano laico Mario Fiore…".
Alla lista di quanto di buono è stato fatto, Paradisi fa seguire una sua particolare lista, facendo presente come si sia parlato di Casello Stradale, che è stato fatto dalla Soc. Autostrade e non dal Comune. Si è parlato della Guerra Libica, si è parlato della Corruzione Nazionale, dei 150 anni, in maniera ipocrita. Ancora si è parlato della Bandiera Tricolore contestata dall’Amministrazione, ma non si è parlato del quasi contiguo "mostro" per il condizionamento dell’aria posto sopra la biblioteca Antonelliana. Non si è fatto cenno ai vari contenziosi di cui non si parla e che invece sarebbe opportuno discuterne anche quando non si vincono. Si dovrebbe parlare degli incarichi agli avvocati non comunali "… cosa di cui ancora attendo risposta dall’Ass. Paci … ". Paradisi prosegue il suo elenco con riferimento a 4 concorsi dove il Sindaco è "… Giudice che si arroga non si sa sotto quale specificità". Si dovrebbe parlare che sono stati cacciati profughi e rifugiati dalla città perchè la UISP affitta per l’estate, ed allora si è incaricato la CARITAS di occuparsi di questo, ma non lo ha fatto il Comune. Si dovrebbe parlare della chiusura del Mattatoio e dei dati incompleti forniti dalla Paci.

A prenotare subito la parola è FIORE che ringrazia Paradisi perchè il termine Sacrestano laico gli piace e si dice orgoglioso di essere amico del Sindaco Mangialardi, plaudendo anche al lavoro che la sua Giunta ha fin qui svolto.
La BUCARI prende brevemente la parola per contestare a Paradisi il fatto che nulla si sia fatto relativamente allo Sport indirizzato ai disabili.
Simeone SardellaPer SARDELLA invece c’è difficoltà a comprendere Paradisi quando parla della Paci. Nell’elenco delle opere poi esse erano già inserite nel programma elettorale. Per quanto riguarda la Complanare essa riceverà un ulteriore miglioramento e potenziamento con la creazione di una rete di metropolitana di superficie. Fa riferimento anche alla riqualificazione di Via Verdi con l’attuazione del 2° lotto. Coglie l’occasione per suggerire altri piccoli lavori, quali ad esempio il lavaggio giornaliero delle strade in considerazione dei cantieri aperti e di quelli che si andranno ad aprire.

L’intervento di BATTISTI si apre con un lapidario: "La città di tutti? … un giudizio il mio: La città di pochi, la città dei ricchi, dove i giovani non possono acquistare una casa… " e prosegue con il notare che è una città con sporcizia, una città cementificata, una città senza parcheggi, dove non è stato fatto quel tanto decantato incremento dei servizi pubblici, dove non ci sono parcheggi scambiatori. Per quanto concerne poi la Complanare, ritiene sia più giusto che sia il tempo a giudicare sui reali benefici. Una città in cui il Piano Casa è assolutamente insoddisfacente. Città Trasparente, ma si chiede come, dal momento che è il Sindaco e la sua Giunta a decidere dopo di chè si passa a parlarne in Consiglio e ad esempio porta il famoso bando di cui tanto si è parlato circa l’assunzione di una persona per la ricezione turistica.
Città deserta in certi quartieri per molti periodi dell’anno con i suoi 8000 appartamenti lasciati sfitti. Città con attrattive turistiche fatte dai soliti due, tre privati. Per non parlare poi della sanità cittadina, basterà pazientare ed attendere ancora per poco.

Luigi Rebecchini Gli fa eco REBECCHINI con il dire di sottoscrivere punto per punto quanto espresso da Battisti ed aggiungendo: "Quando sono arrivato questa sera in Aula ho trovato i familiari della Casa Protetta. Erano 4 persone che denunciano alcune mancanze. Mi auguro che le cose dette da questi signori non siano vere… approfondirò comunque la cosa…" e seguendo questo filone porta il discorso sulla Sanità che a suo avviso tende sempre a minimizzare. E a sostenimento di quanto afferma si rifà a scritti del personale della Sanità e riporta e legge un articolo a firma di Badioli apparso sul giornale di Città Futura. Parla dei tempi di attesa specificando che per una ecografia occorrono 5 mesi. Palazzo Gherardi è in degrado, la città è sporca, manca il personale che è stato ridotto perchè si diceva che con un numero minore si sarebbero aumentati i servizi, ed oggi con la legge nazionale non è più possibile assumere.

E’ a questo punto che la voce pacata di MAGI GALLUZZI guadagna l’attenzione: "Si è parlato di linee programmatiche ed è in base a queste che va giudicata questa Amministrazione… se si sono raggiunti i traguardi prefissati o meno… Abbiamo un programma diverso da quello di altri Gruppi… Ma questo è il nostro programma in cui crediamo… Siamo quindi attinenti al programma che ci eravamo impegnati a realizzare".

Carlo GirolamettiA fare da amplificatore alla precedente pacata voce, un’altra politicizzata e di eguale tono, quella di GIROLAMETTI che si dice: "Non solo ci sentiamo soddisfatti per aver realizzato in parte quel programma da noi sottoscritto… Abbiamo operato in questo momento di tagli da parte del Governo Centrale e malgrado questi siamo riusciti a far fronte agli impegni che ci eravamo presi - poi rivolto al gruppo di opposizione della sinistra - … l’opposizione questo non dovrebbe mai dimenticarlo… e non solo parlare per dimostrare di esserci".

A conclusione di questo dibattito interviene nuovamente il SINDACO: "Giuste ed inevitabili queste differenze… alle elezioni si sono presentati 5 candidati a Sindaco con 5 programmi diversi, ed è logico che ci siano queste divisioni e sono orgoglioso di queste differenze… ci sono stati i tagli, ma è giusto che si sappia che dopo le Amministrative ce ne saranno degli altri per un ulteriore 13%… Si banalizza, quando qualcuno pensa si tratti di una vetrina per il Sindaco…" (evidentemente prevedeva che qualcuno avrebbe pensato quello che io ho scritto, forte di quel detto andreottiano che a pensar male …).

La seduta si interrompe alle 21,15 con la concessione di 45 minuti per la cena e riprende alle 22,05. Alla ripresa della seduta Monachesi è costretto alla solito richiamo ai Consiglieri per la loro indisciplina che non gli permette di compiere il solito appello nominale. Professionisti, insegnanti dal comportamento da scolari delle elementari.

Francesca PaciLa parola viene concessa all’ Ass. PACI incaricata a relazionare il Consiglio su quello che è definito il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2010. Appesantiti dal pasto serale, la relazione non era la più indicata ad occupare questa collocazione d’orario. Relazione che non è neppure breve perchè impegna nell’illustrazione la Paci per ben 30 minuti.

Il primo a chiedere ed ottenere la parola è PARADISI che chiede l’intervento del Revisore dei Conti dott. NARDELLA presente in aula per conoscere che cosa ne pensa di questo rendiconto.
Richiesta che viene avallata da Monachesi e rivolta al dott. Nardella, il quale dice che nella relazione sono stati posti pareri e raccomandazioni. Dice ancora che essendoci stato un avanzo di bilancio importante, esso andrà reinvestito. E’ stata fatta una analisi puntuale e attenta alla voce "spesa di Personale", agli interessi passivi o partite particolari (derivati). Comunque il parere sul Bilancio è risultato positivo.

PARADISI allora riprende la parola e chiede lumi sui costi e ricavi del Mattatoio Comunale, che se gli vengono confermati di essere stati chiusi con un bilancio a pareggio sta a significare che tolti i costi del personale, che resterà sempre a carico delle spese comunali, anche una volta che il mattatoio sarà chiuso, perchè il personale sarà dirottato ad un altro compito, ma sempre alle dipendenze di questa Amministrazione, questo servizio risulterebbe in attivo.
Ancora Nardella un po’ impacciato: "Si, No… si è letto qualche cosa sulla stampa… si c’è un pareggio. Bisogna vedere se c’è la volontà di tenere il personale… solo dopo una decisione dell’Amministrazione si può rivedere la cosa". Gongolante Paradisi: "Grazie… il mattatoio è in positivo ed era la risposta che da tanto tempo attendevo. Voterò contrario, non perchè ci siano delle irregolarità…".
Roberto ParadisiPoi pone l’indice sul problema dell’aumento delle entrate derivanti dai servizi a richiesta (asili, parcheggi, mense) in alcuni casi raddoppiate o addirittura triplicate. Tariffe che sono diventate imposte, perchè devono essere visti come servizi obbligatori. L’auto ad esempio, oggi, è diventata una necessità, un obbligo. Le condizioni delle famiglie si dice siano sempre più penose e poi si aumentano le tariffe.
Anche sul discorso degli impianti sportivi ci sarebbe da discutere, con il problema di concessionari che incassano, ma non pagano. Passa poi a parlare anche del Teatro con un disavanzo impressionante considerando ciò che esso offre: "… Non contesto la regolarità, ma le scelte sicuramente…".
Allora Nardella: "Siamo in grado di fare una verifica ed un’attenta analisi del servizio".

Invece RIMINI vorrebbe conoscere la dinamica dell’indebitamento del Comune come segnato a pag 73. Gli risponde la PACI: "… tutti segni meno sono i rimborsi… sono somme che sono state rimborsate nell’anno… dove non c’è il segno è un nuovo prestito…"

Per REBECCHINI invece: "… voto negativo il nostro, non perchè i conti sono falsati, ma sono frutto di scelte politiche. Siamo stati tacciati io e Battisti di non prenderci le responsabilità in quanto all’opposizione. Io sono stato anche dall’altra parte… Oggi le criticità che andiamo ad elencare lo diciamo in modo aperto, anche se poi anche noi possiamo sbagliare… la nostra opposizione non è dettata da preconcetti".

Francesca Michela PaciAncora la PACI: "Brevemente, dicevo che anche il consuntivo ha un significato politico che è il valutare la gestione… le scelte sono fatte in sede previsionale ed il consuntivo serve per analizzare i risultati ottenuti. Precisazione sul mattatoio, i dati economici e finanziari non sono paragonabili… possiamo comunque riesaminare ed avere un ulteriore approfondimento; sulle tariffe rilevo imprecisioni e forse distorsioni, ma riguardano al fatto che ci sono ad esempio un maggior numero di asili, quindi più entrate, ma anche più uscite…".

Prontamente PARADISI di nuovo alla Paci: "Io di contabilità ne capisco poco, come del resto lei… chieda al Sindaco un altro ruolo… le tariffe sono aumentate del 100%… ha visto delle distorsioni, ma non mi ha detto quali… il mio no più convinto all’Assessore al Bilancio, che a quanto pare questa sera non c’è".

Per il SINDACO: "Il nostro bilancio non è solo lettura di conti… è sfacciatamente positivo in un momento così difficile dovendo gestire un disavanzo di 2 milioni di €… Io orgogliosamente mi compiaccio con il mio Assessore per il lavoro e la relazione svolta… un Bilancio solido e serio per le scelte fatte".

Ancora REBECCHINI: "… il Sindaco ha smentito il suo Assessore… Dietro i numeri c’è il programma, quindi noi non lo votiamo…"

Casa protetta per anziani ex-irab di SenigalliaL’ultimo dei temi è quello che riguarda la trasformazione della Casa Protetta in persona giuridica di diritto privato senza scopo di lucro. Viene presentato dal SINDACO tra la disattenzione di tutti.
Poche parole ed un solo intervento, quello di REBECCHINI, che lo liquida con la ripetizione che quella sera gli si sono presentati 4 famigliari degli ospiti della Casa Protetta che hanno lamentato dei disservizi. Che il suo gruppo farà dei controlli e chiedendosi se la scelta fatta sia la migliore e con questo il voto sarà contrario.

Alle 23,45 giunge gradito l’augurio della buonanotte da parte di Monachesi che dichiara chiusa la seduta.

lunedì 2 maggio 2011

Il Consiglio del 28 Aprile: interrogazioni, bilanci e frecciate! - prima parte

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

... fuoco amico tra "rossi" banchi dirimpettai (!?), la politica rimanda... domani è un altro giorno

Il Presidente Monachesi, apre la seduta del Consiglio Comunale di Senigallia alle ore 16,55 del 28 Aprile, dopo il consueto appello per il controllo delle presenze per il numero legale, con tre interpellanze rimaste in sospeso dal precedente Consiglio.

Viene così concessa la parola al primo avente diritto che il consigliere SARDELLA, il quale rivolge la sua interpellanza all’ Ass. Campanile circa particolari situazioni di degrado che a volte si vedono non solo nei lungomari, ma in zone periferiche come quelle di Marzocca e delle sue campagne limitrofe.

Fa notare come di questo a suo tempo in Consiglio Comunale ne parlò anche la Bucari. Degrado che deriva dai rifiuti ingombranti abbandonati ovunque, sporcizia a terra. Chiede quindi se sia possibile trovare strumenti più incisivi per i trasgressori, iniziative atte a creare una maggiore consapevolezza civica, un incremento del numero dei cestini, più passaggi degli operatori ecologici, un possibilità di utilizzo dei lavoratori così detti socialmente utili o degli stessi pensionati che possano intervenire per ripulire territori e parchi.

Gennaro CampanileRisponde CAMPANILE condividendo che il tema toccato è attuale e quotidiano. Però il servizio "Porta a Porta" è stato ampliato, ma anche compromesso da atti di inciviltà e tra questi il problema dei rifiuti ingombranti abbandonati. Del resto richiedere più passaggi comporta anche un aggravio di spese e quindi il reperimento di ulteriori fondi che non si hanno. E’ stato incrementato il lavoro degli Ispettori Ambientali, ed è stato completato il Censimento degli utenti della raccolta, cosa questa di grande utilità, come pure la consegna di 1000 compostiere alle famiglie richiedenti. Comunque si deve tener presente che non vengono mai superati i 2 giorni tra la segnalazione di abbandono di rifiuti ed il loro ritiro. Replica Sardella con il dire che non era in discussione la raccolta differenziata, la richiesta era diversa, rimasta in sospeso anche la risposta sulle sanzioni. Campanile riprende allora la parola per specificare che le sanzioni, attraverso un’ordinanza sono state elevate da 50 a 400 €.

La parola viene poi concessa a GIROLAMETTI che si rivolge al Sindaco non per una interrogazione, bensì come lo definisce "un promemoria" per il comportamento che il Governo Centrale sta riservando ai referendum cercando di "minarli". Rinnova quindi la richiesta di una possibilità d’ inserire articoli sul giornalino comunale, che pubblicizzino alla cittadinanza questi avvenimenti illustrando i contenuti di questa campagna di mobilitazione. Il SINDACO definisce "particolarmente caro" questo argomento (io invece, nel migliore dei casi un assist insperato, o più malignamente, costruito ad arte?). Ed unica amministrazione comunale che ha sostenuto questi referendum sull’acqua e sul nucleare. Definisce il comportamento del Governo "... quasi truffaldino, sicuramente immorale ... Vorrei un sussulto dei cittadini, non siamo un popolo bue ... Non sono le feste di Arcore, ma queste le cose irregolari ... li sosterrò quindi con un atto (quello suggerito da Girolametti) che faccia prevalere la ragione, rispettando, come siamo soliti fare noi, le regole ... " Gli replica lapidario Girolametti: "E’ andato oltre a quelle che erano le mie aspettative."

Il successivo a prendere la parola è PAZZANI che rivolge la sua interrogazione a Campanile per avere informazioni sul fermo adozioni estere dei cani, e sulla effettiva rintracciabilità della loro successiva collocazione. Questo a seguito dei problemi sorti dal canile Hotel del cane di Montemarciano.

CAMPANILE
, parte da lontano e riferisce come da 70 cani alloggiati al canile il numero stia sempre aumentando, perchè sono più quelli che vengono abbandonati e quindi lì ospitati rispetto ai 5/10 che vengono adottati nel corso dell’anno. Il problema a suo tempo sollevato sul loro sospettato uso da parte delle adozioni straniere ha dato esito completamente negativo.

Tiziano PazzaniReplica Pazzani con "allora bloccati adozioni e rintracciabilità!". Ma coglie la possibilità, visto il lasso di tempo rimanentegli dalla sua replica, per rivolgere al Sindaco una precisazione relativa ad un termine usato da questi in un suo intervento in piazza nel corso dei festeggiamenti per il 25 Aprile: "Sig. Sindaco io non ho mai adoperato la parola "Spazzatura" nei confronti dei clandestini ... ". Il SINDACO chiede anch’egli la parola per ribattere che: "... Non mi riferivo alla mia città, noi siamo aperti a riceverli, ma a partiti nazionali che non dicono "respinti", ma addirittura "bombardati" ... Mi riferivo quindi ai provvedimenti del nostro Governo".

Altra interrogazione è quella di FIORE che la rivolge al Sindaco chiedendo lumi su quello che dovrà essere il parcheggio di Via Cellini. Una interrogazione che spiazza un po’ il SINDACO che conferma il trattarsi di una iniziativa promossa da un privato, che sarà oggetto di una variante urbanistica, che sarà portata in commissione e discussa in Consiglio. Sulle precisazioni più particolari non è in grado di dargli ulteriori ragguagli, dal momento, come detto, che riguarda un progetto di un privato. Quello in cui si confida è che ci siano condizioni per partire con urgenza, vista la sua vicinanza con strutture che potrebbero fruirne notevolmente, come Ospedale, Casa Protetta, Asur, Seminario ecc.

Luigi RebecchiniE’ la volta di REBECCHINI, che propone il problema del taglio di 11 pini, per far posto al nuovo Centro Ambiente, non prima però di ritornare al problema degrado sollevato da Sardella, precisando che la cadenza dei ritiri da parte degli operatori ecologici, non hanno una cadenza settimanale, bensì mensile o anche più lunga. Ritornando all’area del Centro Ambiente, fa presente che posto così vicino ad una rotatoria ed a un casello autostradale, gli sembra essere una scelta errata. "... Andiamo a degradare un’area già degradata tagliando piante danneggiando ancor più l’ambiente".

CAMPANILE
non ci sta e replica che non si può dire che la rotatoria non serve. "...Bisogna vedere la rotatoria, il casello, i parcheggi come un’ opera straordinaria e necessaria ... Rispetto agli alberi, sono previste 8000 alberature alla Cesanella, alle Saline di cui già molti piantati e in quantità superiori di quelli tagliati ... Ci avvaliamo della consulenza dell’Università di Bologna che sta facendo un censimento degli alberi e di esperti agronomi che sanno dove e quanto essere eliminato ... Il Centro Ambiente è posto in un’area strategica, dove i cittadini potranno depositare i loro rifiuti ingombranti con la massima facilità ..."

Chiede di nuovo la parola Rebecchini che rivolgendosi a Campanile lo apostrofa con: "Bugiardo! Mi fa dire inoltre cose che io non ho detto ... Non ho detto che la rotatoria non è utile... Io ho parlato di area degradata e quella è una scelta diversa ..." Interviene a questo punto il Presidente MONACHESI che invita Rebecchini ad usare termini più appropriati e non il "Bugiardo". Rebecchini allora ribatte: "Allora diremo che non dice la verità !"

RIMINI invece chiede chiarimenti all’Amministrazione Comunale, ragguagli sulla ditta esterna che ha sostituito gli operatori comunali negli interventi stradali in situazione di emergenze, quali sversamenti di oli, sostanze inquinanti o casi simili: "...Chiedo quale sia la ditta, la previsione dei costi e se questo comporterà una riduzione del personale comunale." Risponde il SINDACO, ma rivolgendosi a Rebecchini: "Nessuno può dare del Bugiardo ad un Assessore della mia giunta. Rispetto quindi, verso chi lavora con serietà!". E rivolgendosi poi a Rimini afferma che non sa dargli dei dati precisi, ma glieli farà avere entro breve. Comunque le spese non sono a carico del Comune, ma da parte di chi ha inquinato. Rebecchini non si dà per vinto ed a sua volta rivolgendosi al Sindaco gli replica: "Il mio sarebbe un intervento superficiale, una cadenza settimanale ... dove io sono testimone oculare e dico che su questo è bugiardo ... su questo ha dato una risposta errata!..."

Alessandro Cicconi MassiCICCONI MASSI posta la sua interrogazione sul problema delle piattaforme di legno degli esercizi commerciali nel centro storico. Eliminazione si o eliminazione no? Per Cicconi esse rappresentano e rappresentavano sicurezza ed ordine, meglio che come oggi i tavoli e le sedie sono delimitati da vasi e non sempre belli. Sembra ci siano due pesi e due misure, in alcune vie sono state tolte ed in altre continuano a fare bella mostra. Si chiede quindi quale sia il criterio che sta adottando l’Amministrazione, se il caso per caso o che altro: "Si voleva capire, perchè c’è confusione".

Anche a questa interrogazione risponde il SINDACO non prima di rispondere per le rime nuovamente con un: "Rebecchini con la sua replica ha peggiorato la sua situazione. Su di lei ne potrei dire tante, ma non mi sono mai permesso il termine bugiardo." Poi rivolgendosi a Cicconi Massi: "Ci potremmo costruire su una storia ... nel 2000 non c’erano e proprio io ho provveduto alla loro creazione... quando scadono le concessioni, esse si rivedono e con loro gli eventuali problemi... Sotto quelle piattaforme si venivano ad annidare animali e sporcizia... ma avrà anche notato che le concessioni di suolo pubblico sono notevolmente aumentate... a scadenza tutti si dovranno adeguare..."

Cicconi Massi ribatte il problema sicurezza, il fatto che qualcuna ne resterà cosa questa che non crea uniformità di trattamento. Ed ancora Rebecchini dal suo banco: "Non posso accettare da parte del Sindaco un bavaglio" e Monachesi: "Non mi sembra che porti alcun bavaglio dal momento che sta replicando...!!"

Terminato questo ping-pong di battute, la parola viene concessa alla ANGELETTI che rivolgendosi a Campanile fa presente come l’area di Via dell’Industria a Marzocca, manchi dell’illuminazione stradale. Ci sono officine, carrozzerie, palestra, ma anche abitazioni, e la mancanza di illuminazione comporta mancanza di sicurezza e l’"apparizione" di volti poco raccomandabili. La definisce un’area un po’ come il "Bronx" di Marzocca.

CAMPANILE
tende subito a rassicurare con un: "... Sono stati piantati 6/7 nuovi pali della luce, proprio per sistemare l’impianto di illuminazione così presto si completerà positivamente questa sua istanza". E la Angeletti con la sua serafica calma "castiga" la sicurezza dell’Assessore con un impietoso fuoco amico: "E’ da mesi che ci sono i pali!!".

Anche GREGORINI si rivolge a Campanile per avere rassicurazioni circa la viabilità delle strade della Cesanella, cosa che non manca di fare CAMPANILE assicurando che si sta già lavorando con il rifacimento della segnaletica stradale, con il nuovo sottopasso che sarà inaugurato a giorni, nuovi parcheggi, nuovo manto stradale e pista ciclabile sul lungomare e su Via Tommaseo e Via Giacosa istituito sensi unici per aumentarne la sicurezza stradale.

... continua...

Questi i commenti dei lettori di 60019.it :

L'importante è parlare con cognizione di causa
Scritto da Roberta Benigni il 30/04/2011 ore 22:22
In merito ai numeri dei cani di proprietà del comune di Senigallia non so dove Campanile prenda i numeri. Noi che in canile ci andiamo dal 2008 ricordiamo bene che in quell'anno erano 75 i cani di Senigallia ed ora sono 60, grazie anche al fatto che i pochi volontari lì presenti hanno lavorato per dare in adozione 12 dei 14 cani del comune di Senigallia che nel 2010 sono stati appunto adottati. E quindi non è vero che vanno aumentando. Anche gli ingressi in canile stanno diminuendo, grazie però al fatto che si fanno controlli da parte dell'ASL sui microchip dei cani di proprietà. La nostra Polizia Municipale ha ricevuto in regalo dalla Regione MArche un lettore di microchip con cui avrebbe dovuto andare casa per casa alla ricerca di cani non microchippati. E' inutile dire che qua da noi dove per fortuna i cani non nascono per strada i cani che finiscono in canile sulle spalle del contribuente sono cani che provengono da case, o abbandonati o scappati e che nessuno ha cercato. E' poi ancora troppo diffusa la convinzione che sterilizzare un cane o un gatto sia contro natura e casualmente chi parla così di solito non ha mai parlato di questo con un veterinario. Sono spiacente di osservare che il nostro Assessore all'Ambiente non conosca abbastanza bene la questione.
macchine spazzatrici
Scritto da luigi rebecchini il 30/04/2011 ore 23:00
Ribadisco che le macchine spazzatrici non passano con cadenza settimanale nelle vie periferiche e nemmeno in quelle vie appena fuori il centro storico. Ribadisco perciò la bugia dell'assessore Campanile, secondo cui la pulizia delle strade di periferia è a cadenza settimanale! Il Sindaco certamente non riuscirà a mettermi alcun bavaglio. Luigi Rebecchini

domenica 1 maggio 2011

1° Maggio 2011













di Franco Giannini

Di Vittorio - Lama e i miseri resti di ... di quello che Lama aveva unito...

... Tre anni fa nasceva questo blog e per l'occasione il mio primo post era proprio dedicato al 1° Maggio.
Iniziava così :“ Otto ore di Lavoro, otto di Svago, otto per Dormire “ è questa la frase che, come siamo usi dire oggi, diede l’ imput alle rivendicazioni operaie e che sfociarono nella nascita, di quella che solo successivamente, venne chiamata la “Festa dei Lavoratori”. L'anno successivo, in coccasione sempre di questa data intitolavo il post :"1° Maggio: Ma quale festa!!!???" Nel 2010 ero ancora più pessimista :" 1° Maggio 2010, l'unico cambiamento sta in quelle otto ore di lavoro rimaste a pochi, otto ore di svago per pochi, otto ore da dormire a pochi. Il lavoro continua ad essere una chimera per i giovani, non ci si può divertire se non si hanno neppure i soldi per mangiare, non si possono dormire sonni tranquilli per chi il lavoro non lo ha, per chi lo ha, ma è sul punto di perderlo, per i precari, e come dicevo. soprattutto per i giovani a cui tutti si ispirano nelle sole campagne elettorali, ma poi alla fine tutti se ne dimenticano o meglio ancora se ne fregano."
Quest' anno sono pessimista, scoraggiato ed super inc...to.... Con tutti...
Innanzi tutto non è più una Festa, ma una "Ricorrenza", come quella del 2 di Novembre. Si dei morti... quelli che tutti ricordano solo quando ad una morte avvenuta per incidente sul lavoro, il politico "piagnone" di turno, legge il suo pistolotto retorico così come gli è stato preparato dal giornalista del partito esperto in questi articoli strappalacrime, mettendoci di suo solo la sua falsa arte di saltimbanco.
Quest'anno poi, è l'annata delle divisioni: si è divisa la destra, il PDL e la Lega sono quasi divisi in casa, le Sinistre si stanno comportando come le bombe a grappolo con gli stessi risultati sulla popolazione, i sindacati, con i loro capi imborghesiti, lo hanno già fatto e quello che ci mancava e giustamente hanno provveduto immediatamente a metterci una pezza...la divisione anche sulla data del ricordo, della ricorrenza delle vittorie sindacali ottenute dai lavoratori. Anche al Quirinale si è festeggiato la "Festa del Lavoro" con un giorno di anticipo ... un 1° Maggio costituzionalizzato, dietro la facciata dei 150 anni dell'Unità d'Italia (??? bisognerebbe chiederlo anche ai leghisti) ma dell'identico valore dell'ora legale! Una sala gremita in cui si è parlato di giovani, da parte di individui che l' età della giovinezza l'ha perduta da tempo e che se riesce forse a ricordare le esigenze che essa comporta lo fa solo attraverso i medicamenti che la scienza offre. Vorrei che fossero proprio i giovani a dire, ad urlare, a questi ectoplasmi della politica..."Fora de Ball", invece li trovo assenti, scoraggiati, avviliti, delusi. Fortunatamente non tutti...ma purtroppo la maggioranza!!. Più interessati che un Agnelli, sovvenzioni 100 milioni per la Juventus, fregandosene poi se Marchionne riduce i posti di lavoro alla Fiat perchè gli operai non garantiscono la produzione ...
Nelle 3 foto che ho riportato sopra, c' è la storia del sindacato: la prima indica la Costruzione, le lotte, la seconda il mantenimento delle lotte con una successione di traguardi positivi raggiunti e con essi i miglioramenti della classe dei lavoratori. La terza ??... il dopo Lama che ha innestato, in modo inarrestabile una specie di retromarcia. Le tre figure rappresentano solo gli ultimi colpevoli, ma non sono solo loro i capi espiatori, di quella che è l' attuale Norimberga dei sindacati.
I dati statistici sono quelli che parlano, non sono sondaggi manipolati. La matematica non è una opinione, ma cruda realtà.
ITALIA : 5 milioni di disoccupati, 500 mila i posti di lavoro perduti quest'anno, 8% i lavoratori senza lavoro di cui il 29% sono giovani.
Casi mortali per infortuni sul lavoro nei paesi EU : 1996 - Germania 1377 - Italia 1128 - Francia 900 - Spagna 783 Ultimi dati quelli del 2005 : Germania 678 - Italia 918 - Francia 593 - Spagna 662 ... sono dati rintracciabili QUI cliccando poi su statistiche INAIL che trovate su NOTE. Siamo il paese comunitario per l' eccellenza nelle morti bianche.
Se poi vogliamo dare uno sguardo di sfuggita alla situazione mondiale, possiamo vedere che c'è poco da stare allegri e festeggiare. 337 milioni di incidenti sul lavoro all'anno, oltre i 2 milioni i morti, vale a dire un numero pari a 6300 morti al giorno ... e si guardi bene, si sta parlando di esseri umani.
No ! Proprio No ! Si festeggia quando c'è da ricordare qualche cosa di positivo, no quando ci sono posti di lavoro che continuano a chiudersi, lavoratori precari in odore di pensionamento con la visione di una vecchiaia ancora più lugubre di quella attuale, e le morti tutelate dalle istituzioni con il semplice e vergognoso "Basta, Mai Più" che io chiamo il "Basta del giorno dopo".
Ecco andatelo a dire voi alle vedove, agli orfani, ai figli, alle famiglie di questa gente :" Buon 1° Maggio". Io non posso, neppure mettendo una maschera avrei la faccia adatta per rivolgere un tale augurio.