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giovedì 15 gennaio 2015

Michele Droghini, alias Geos, all’Osteria del Tempo Perso di Senigallia

Quando l'arte pittorica incontra quella culinaria: ecco "Nice to meet you"

Quando due arti s’incontrano, il risultato che si ottiene assume quasi sempre un doppio spessore. O quantomeno così dovrebbe essere. E nel nostro caso, almeno a mio modesto parere, è avvenuto. L’arte pittorica di Geos (Michele Droghini) si è “sposata” con quella culinaria di Ale (Alessandro Capomagi), il proprietario, nei locali dell’Osteria del Tempo Perso. E da questa strana, laica unione, a guadagnarci, oltre ai due artisti ognuno nel suo specifico campo, credo sia stata l’intera città.
Ritengo infatti che questo nuovo modo di porgere Cultura non sia troppo invasivo rispetto ad altri eventi certamente più eclatanti e seguiti, ma non per questo, meno interessante, meno appagante, meno coinvolgente, meno emozionante. Un luogo ed una occasione in cui i cittadini si ritrovano, degustano e nel contempo discutono anche di cultura, ben miscelando i piaceri della gola con quelli del sapere.
Ad innescare questo nuovo metodo di fare Cultura riproponendosi al suo pubblico con le sue ultime opere, è di nuovo Geos, che sembra abbia compreso che il suo “atelier” non è più solo la “strada”, che non ci sono solo i muri grigi ed anonimi da rendere parlanti e vivi con le sue opere. Bensì deve guardare ad un’altra tipologia di luoghi e di materiali in cui fermare le sue impressioni, rappresentare i suoi sogni, testare le sue ricerche.
Il “ragazzo” sta, finalmente, acquisendo coscienza della sua continua maturazione artistica e non è più solo l’iniziale artista di strada. Ruolo che deve continuare a coltivare, perché non si deve mai rinnegare i propri “natali” tanto più quando sono di natura artistica. Seppure non sia un critico d’arte, credo di poter affermare che il titolo di “urban art” gli vada, oggi, un po’ stretto e che invece il nostro Michele può, anzi deve, aspirare a vestire degli abiti più a sua misura, salendo su di un gradino sempre più alto. GUARDA LA FOTO GALLERY
Opera pittorica di Michele Droghini, alias GeosE di questa sua maturazione deve essersene accorto anche il nostro Assessore alla Cultura il Prof. Stefano Schiavoni, esperto conoscitore della materia e figlio d’Arte, che già un anno fa inaugurò una mostra di Droghini nei locali della Expo-Ex (Ri-tratti di donna). Oggi, quasi a conferma della mia tesi, è ritornato ad inaugurare anche questa di mostra, e questa volta accompagnato per il taglio del nastro, anche dal Sindaco Mangialardi e dall’Assessore all’Urbanistica Simone Ceresoni, che in fatto di disegno, proprio digiuno non dovrebbe essere. Voglio sperare a convalida della mia opinione e non solo di una mia “visione”!
Anche questa volta Geos Droghini, si è ripetuto nel proporci dei ritratti, ma in questa occasione principalmente con volti di bimbi. Ma quello che più mi ha colpito è il particolare dell’espressione dei loro occhi. Ho fatto una prova ed ho scoperto che coprendo (mi si perdoni il bisticcio di parole!) il resto delle immagini e lasciando visibile solo la parte considerata lo specchio dell’anima, dalla luce che emanano le pupille, si riesce quasi ad indovinarne lo stato d’animo del personaggio raffigurato.
Due chicche, poi, i ritratti faunistici dell’oca e del maiale, posti tra quelli degli umani, in cui, anche qua gli occhi sembrano ripetere il loro verso.
Oggi lo studio si è fermato agli occhi (o almeno io credo), domani forse sarà posto sulle bocche, più in là nel tempo si soffermerà nei nasi, anche se la l’arma vincente di Michele “Geos” Droghini sono, da sempre e più ricercate, le sfumature che ti invitano quasi ad accarezzare, quella che a me vien da chiamare dipinto, ma che lui, con immenso affetto, invece, chiama la “opera”, qualunque e ovunque sia locata.

martedì 7 gennaio 2014

La prima mostra personale di Michele Droghini...

... alias, in arte GEOS!!! -  FOTO

In arte ?? Secondo Wikipedia l' artista generalmente è una persona la cui attività si esprime nel campo dell' arte.
Nel senso più ampio, l'artista è una persona che esprime la sua personalità attraverso un mezzo che può essere un'arte figurativa, come la pittura, la musica, l'architettura, il disegno, la scrittura, la scultura, la danza, la regia nei suoi vari aspetti,la fotografia, la recitazione. Insomma è il sinonimo di creativo
Ed invece, sempre secondo Wikipedia l'arte, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Nella sua accezione odierna, l'arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere "Emozioni" e "Messaggi" soggettivi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Poi c'è quest'altra definizione, quella di artista di strada con la quale si definisce chi si esibisce in luoghi pubblici gratuitamente o richiedendo un'offerta. Le esibizioni sono molto varie e l'unica costante è quello di offrire al pubblico uno spettacolo d'intrattenimento quali giocoloreia, musicali, clown, mimo, arte circense, cantastorie, mangiafuochi, trampolieri. Poi si sa, c'è l'arte che piace e quella che non piace. Ma fa parte della soggettività di ognuno di noi , del nostro metabolizzare ciò che è bello e ciò che, sempre secondo noi, non lo è.
Geos, non chiede offerte nè fa spettacolo pubblico. E' uno spettacolo vederlo lavorare. Questo si!
Quindi escludendolo dalla terza delle definizioni esposte si desume, senza ombra di dubbio, che si possa, da questo punto in poi, usare per il mio, il nostro amico GEOS il titolo di "Artista", senza il timore che qualcuno si stizzi per l' uso del termine.
L'inaugurazione della sua mostra è avvenuta venerdì 3 Gennaio nei locali della Galleria EXPO-EX dei Giardini della Rocca Roveresca e resterà aperta fino al 12 del c.m. dalle ore 18.00 alle 22.00
 I primi a visitarla, gli Assessori Gennaro Campanile e Stefano Schiavoni. Quindi anche il fatto che siano intervenuti ad aprire i battenti di questa mostra due rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, la dice già lunga sulla qualità di quanto esposto e di chi espone. Si pensi poi che l'Assessore Stefano Schiavoni è anche un "addetto ai lavori", sia per il posto che occupa in Giunta come Ass. alla Cultura e sia per tradizioni artistiche di famiglia del papà scultore. Credo che questo sia un attestato, quindi, ancor più valido. Un motivo atto ad assicurare tutti coloro che considerano invece i Writers non solo, non artisti, bensì individui che procurano danni al patrimonio urbano pubblico, con i loro graffiti. Con questo non bisogna negare ed escludere che non  ci siano dei cretini anche tra i writers, ma ce ne sono come in ogni campo delle attività umane, purtroppo!
Devo dire che osservando queste opere, si sottolineo, opere, che piaccia o non piaccia a qualcuno, io ho provato emozioni e ricevuto messaggi. Quali? Ma ognuno, davanti ad una qualsiasi creazione artistica, credo che provi qualche cosa di personale. Quindi esporre il proprio messaggio ricevuto o l'emozione provata, sarebbe cosa utile solo se ci fosse un dibattito, una discussione da portare avanti. Anche se però debbo dire che quello che mi ha colpito con immediatezza, è stato il come GEOS ci ha posto sul "piatto di portata" le sue opere". I suoi lavori "appoggiati" su materiali poveri e riciclati, quali cassette della frutta, pallets di imballaggi, assi spezzate.

Insomma oggetti che richiamassero la povertà in cui e con cui è solitamente abituata a lavorare quest'Arte. Ma devo dire, con ammirazione, non ci è riuscito. Si, perché le luci, la location, la cura dei particolari, la scelta anche di inserire letture di poesie, ha ingentilito ancor di più, tutto quanto ha disposto con oculatezza, oserei dire maniacale. E poi tutti quei volti femminili hanno completato la sua opera in toto! Sul che cosa ha voluto dire poi lui, con le sue opere, oltre il lapalissiano ricordare quest'anno maledetto costellato di episodi di femminicidi, eventualmente sarebbe interessante conoscerlo direttamente dall'autore, dal creatore, dall' Artista. E per sentire il suo parere basta contattarlo direttamente nei locali della mostra. Del resto è disponibile, con il suo sempre enorme entusiasmo, a parlare di quello che è il suo lavoro, il messaggio che le sue opere intendono dare, delle tecniche che usa... 
La sua tecnica, logicamente, è quella dell'aerosol, come del resto lo è per tutti i Writers. La loro maggior dote, almeno io lo ritengo, è il dono delle proporzioni è il trovare il punto di fuga in fase di prospettiva e proiezione. Poi indubbiamente, bisogna anche e soprattutto avere dentro qualche cosa da esternare, la voglia di esternare, come esternarlo e dove esternarlo. Dove si, perché per questi artisti, la "tela" è un oggetto sconosciuto, quasi misterioso.
Sono perennemente alla ricerca di muri, ampie pareti, spazi grigi cittadini, dove far esplodere la loro vitalità, oppure la loro rabbia, o le delicate sfumature dei visi come per l'occasione di Ri-Tratto di Donna, o la vivacità di colori piatti che usa Geos quando i soggetti invece sono dei Cartoons.

Ed infine vorrei chiudere con un invito a pensare rivolto a quei "mancati prelati" che si sono accaniti come "cicciolinomani" contro l'immagine riprodotta da Geos a suo tempo e banalmente contestata. Solo perché essa richiamava dei morbosi sentimenti nei cuori dei più giovani impegnandoli poi a vigliaccheggiare in giochi quali "cinque contro uno"che li avrebbe portati alla sicura cecità... Beh dico loro, compassionevolmente, che hanno avuto visioni personali che però confermano, con le loro stesse critiche, che Geos è un artista. Si perché è riuscito ad impartire "Messaggi" ed "Emozioni" anche a loro, seppur evidentemente costoro lo hanno però recepito in modo del tutto personale, ... come del resto è giusto che sia nell'arte.















di Franco Giannini

Tutte le foto cliccando QUI tratte da FB