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giovedì 26 ottobre 2017

Fai del male ? Pensaci... Fai del BENE ? SCORDATI !!!!

... Ma sembra un motto, che qualcuno in questi giorni, almeno qui, a Senigallia, non conosce, o fa finta o gli fa comodo di non conoscere.

Si è buttata là l'idea di "aiutare" il volontariato con un "tot" annuo, cosa che assolutamente condivido, onde poter aggiornare maggiormente, attrezzature o quanto altro serva per svolgere mansioni a cui donne ed uomini delle Associazioni offrono con il loro lavoro disinteressato. O almeno lo era fino ad oggi.
Ma si è voluto allegare (furbescamente) alla prima, anche una seconda proposta che condivido molto meno, anzi proprio la aborro. E' il tentativo di voler concedere a chi fa il "volontario", un gettone, un rimborso, chiamatelo come vi pare, ma che alla fine sempre quattrini sono. 
Capisco che in un momento come questo con una Italia in brache di tela (come tantissime famiglie che la compongono e non perdendo di vista che tutti teniamo famiglia) tutto fa brodo, anche se l'importo è piccolo. Ma in questo campo, dove il primo requisito richiesto e che si adopera nelle necessità improvvise è l'altruismo, allora a dover frenare questa sciocca (eufemismo) idea, dovrebbe intervenire non un veto imposto, bensì l' ETICA MORALE. 
Spero anche, la speranza deve essere l'ultima a morire, anche se la vedo difficile, che in ipotetico volontario politico che aspiri a divenire anche un Politico (si noti la p e la P), quell' ETICA morale dovrebbe prendere più forza da quella Professionale, facendogli inserire un "macchine indietro a tutta forza". Una scusa, intanto, un bravo politico la trova sempre a sua discolpa, magari il solito essere stato frainteso.
Io mi permetto solo di sottolineare l'enorme "castroneria" della proposta suggerita che puzza tanto di una cosa ideata ad personam e per rinfrescare le memorie di quanto sia inopportuna, vado a riportare quanto WIKIPEDIA ci regala e dove è possibile, tra l'altro, leggersi che:
"Il volontariato è un'attività di aiuto e di sostegno messa in atto da soggetti privati o associazioni, generalmente non a scopo di lucro, per varie ragioni che possono essere di altruismo, di generosità, interesse per l'altro o di qualsiasi altra natura. Il volontariato può essere operato individualmente o in associazioni organizzate....." 
E poi circa la spesa di deve pensare che in Italia i volontari sono oltre 6 milioni!!
Aggiungo anche che c'è molto altro da leggere. 
Voglio aggiungere, ma non so in quanti saranno coloro che andranno a leggersela, il link della legge 11 Agosto 1991 n. 266 da cui traggo solo il brano relativo all'art.2 comma 2 :" L'attività del Volontariato non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall'Organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l'attività prestata entro limiti preventivamente stabiliti dalle Organizzazioni stesse."
Quello che mi induce a pensare con ottimismo che la cosa sfumi come umidità sotto l'afa agostana, è che persone facenti parte di quel volontariato che "fa del bene e si dimentica" rispettose, coscienti e veramente altruiste, si sono dette anche loro stesse contrarie e si sono allontanate da chi vorrebbe far divenire il volontariato un altro dei tanti "carrozzoni"  dispensatori di un posto di lavoro per gli amici degli amici parcheggiati nel garage Italia.
Grazie a queste ultime persone di cui ho parlato e che sono certo siano la maggioranza.








di Franco Giannini

giovedì 21 settembre 2017

Ed ecco come si sono inventati un mestiere nuovo...

... sfruttando semplicemente la credulità di tanti loro fans o come li chiamano followers.

La terminologia usata non poteva essere che quella anglosassone, che fa da sola, già più figo e che poi per gli ignoranti, alla cui casta anche io appartengo, invita ad andare ad informarsi.
Ai nuovi imprenditori di questo novella attività è stato appioppato il termine di "INFLUENCER" e con l'aggiunta poi di un "MARKETING" ancora più esplicativo 
E con il nostro termine di "influenza", non come malattia, è molto similare e poi quel restante.
Se poi, per rendere più chiaro la loro attività lo si volesse rappresentare con una immagine, l' influencer  potrebbe essere ben simboleggiato da una civetta sui cui occhi, come ben sanno i cacciatori con il richiamo, potrebbero andarsi a specchiare tante allodole.
Le allodole infatti, altro non sarebbero invece, i milioni di fans che sbavano sulle pagine dei vari Social Network su cui sono usi mettersi in vetrina questi "Influencer". 
Non dovete attendervi di leggere sui post di costoro, versi di poesia o brani di alta letteratura, ma più spesso foto di lati "B"  suddivisi da un filo interdentale o "tette dirompenti" contenute a stento in francobolli di garza, se l' imprenditore è donna, mentre se di maschio si tratta, la qualità della sua dotazione professionale sarà garantita da una "tartaruga" addominale  in fase di assoluto riposo.
Tra questi "influenzatori" è bene dirlo per correttezza, che ci sono anche persone in "giacca e cravatta" che magari sono giornalisti o altro e che scrivono su blog. Ma chi la fa da padrone sono le Star del mondo dello spettacolo o come vengono comunemente chiamati i "VIP".
E' un mondo, quello degli "Influencer" che viene valutato a colpi di numero di Follower, amicizie, commenti, like ecc. che fanno di costoro influenzatori delle menti. Più elevato è il numero di questi utenti,  più alta è la possibilità di trovare menti più influenzabili. Una volta si sarebbero dette plagiabili e magari tale comportamento, sarebbe stato giudicato quantomeno eticamente criticabile. Oggi i tempi evidentemente sono mutati, è stato dato un calcio all'etica anche, in questo caso e non credo che sarà l'ultimo, cancellandola con un colpo di spugna e anzi costruenduci su un mestiere.
Se la modella o il modello super fighi visti i milioni di seguaci ti consigliano di acquistare la mutanda X, tu, suo sbavatore con il tuo like ed il tuo commento fatto di non più di tre parole, non puoi ritrarti dall'acquisto della sua marca di indumenti intimi. La stessa cosa dicasi per i loro profumi, per la borsa, per le scarpe e perché no, se hai un blog di ricette e nei tuoi preparati usi l'olio Y, e se il blogger te lo consiglia, non puoi tradirlo non comprando anche questo. Insomma funziona un po', lo dico con la massima ironia, come la battuta su quella salma vivente che doveva considerarsi morto solo perché così lo aveva diagnosticato il suo medico. C'è molta meno ironia quando si pensa che oggi quella tanto decantata qualità del prodotto, non è giudicata da una clientela che si rifà al valore reale del prodotto sulla sua base di durata, di bontà, di economicità, ma sulla credulità (è un termine elegante) di menti facilmente influenzabili pronte in ogni momento a seguire quello che il suo Vip gli comanda di acquistare non per il livello ma per la notorietà che l' Influencer possiede in quel momento e che fa di ogni suo suggerimento un dover "prendere tutto per oro colato".








di Franco Giannini