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lunedì 6 luglio 2015

Ostra Vetere, alla fondazione Marulli si è parlato di movimento e alimentazione…

... vegana e vegetariana con l'illustrazione, ma anche con la degustazione dei vari piatti.

L’ultima volta che ci eravamo lasciati è stata quando la pittrice Brunella Romyo aveva donato la sua opera pittorica alla comunità della Casa dell’Ospitalità, con la promessa di ritrovarci alla sua prossima mostra, ovvero quando ci avrebbe presentato i suoi vicoli, riveduti e corretti di “Paese Mio”, alias Ostra Vetere.
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Ma l’accavallarsi di alcuni eventi importanti e “succulenti” ci ha portato ad anticipare la data promessa. Infatti, non si poteva mancare al taglio del nastro per la consegna dei letti elettrici acquistati dalla Fondazione F. Marulli con il contributo concesso attraverso il bando “Rispetto e decoro, anziani più sicuri” della Fondazione Cariverona.
A questo evento non potevano mancare i componenti del consiglio di amministrazione con in testa il suo infaticabile presidente Sandro Sabbatini, che si è assunto l’onore del taglio del nastro. Dopodiché don Mauro Baldetti ha impartito immediatamente la benedizione sia dei nuovi letti che degli ospiti, nonché del personale tutto.
Ospiti d’onore della giornata gli amici dell’ASP Martelli di Figline Valdarno. Una delegazione guidata dal direttore di questo centro residenziale nella persona di Daniele Raspini.
Dicevo amici, ma sono invece molto di più. Infatti è quasi un tacito gemellaggio quello che unisce le due “case”, che per facilità comunicativa, chiameremo più brevemente “di riposo”. Una specie di gemellaggio anche tra due paesi, Ostra Vetere e Figline Valdarno, dal quale è nata, oltre a una sincera amicizia, anche un promettente ed interessante scambio di studi e di esperienze relative al mondo dell’anziano: siano esse legate alle sue esigenze motorie, di alimentazione, nonché di occupazione del suo tempo libero.
Tante del resto sono le problematiche che accompagnano l’anziano ovunque esso risieda, vero è però che i due centri sono in incessante studio, sempre pronti a fornire continue, intelligenti e simpatiche soluzioni, quali, ad esempio ed una per tutte: l’ortoterapia.
Ostra Vetere, alla fondazione Marulli si è parlato di movimento e alimentazione per l'assistenza agli anzianiMa il pomeriggio doveva ancora essere lungo. Infatti Paolo Marabese fisioterapista di Merano (TN) ha preso la parola per illustrare ai presenti, in primis al personale addetto alla cura degli ospiti, il metodo di lavoro Kinaesthetics che può essere definito come lo studio del movimento umano e della sua percezione. Abbiamo saputo poi come si rivolga alle persone che vogliono confrontarsi con la propria competenza in fatto di movimento, con la salute e con il tema dell’apprendimento. Marabese ha sottolineato, infatti, come “il movimento” sia alla base della vita, continuando a spiegare come la qualità del nostro movimento nella quotidianità abbia un influsso determinante sui nostri processi interni quali respirazione, digestione, tensione muscolare e così via.
La competenza sul “movimento” degli operatori sanitari e assistenziali ha, di conseguenza, anche un effetto sulle persone assistite, anziani, disabili, pazienti. Personale che, sperimentando attraverso il riconoscimento e la percezione delle proprie esperienze acquisite e archiviate nel proprio bagaglio professionale, si senta pronto ad offrire un maggiore autocontrollo, autonomia ed efficacia nella partecipazione attiva con gli ospiti. Ed è attraverso la promozione di questi processi di apprendimento e di sviluppo, che viene raggiunta una maggiore e migliore qualità di vita per tutti gli interessati.
Intanto si era fatto sera ed a parlare di alimentazione, imbandendo virtualmente una seconda tavola rotonda, era Chiara Picardi, nutrizionista, che ha fatto del tema dell’alimentazione dell’anziano, uno dei suoi studi approfonditi.
Ad entrambi gli eventi, va ricordato, come abbiano partecipato, portando le proprie esperienze, anche gli amici toscani di Figline. Questo perché la realtà toscana è ben nota a livello europeo, proprio nell’ambito di questo tipo di assistenza, nel quale anche la Fondazione F. Marulli sta investendo, per la finalità prioritaria che è il benessere degli ospiti, proprio l’introduzione di un nuovo sistema alimentare. Si è discusso di come questa innovazione abbia prodotto benefici sull’anziano e sul miglioramento della sua qualità di vita in struttura.
Le diete consigliate e studiate già da tempo dal centro residenziale Martelli, con discreto successo, sono quelle vegane e vegetariane per i motivi pratici che tutti conosciamo, quali mancanza di grassi e digeribilità.


Ma è anche vero che quando si parla di vegano e di vegetariano si pensa che si tratti più di una moda piuttosto che di una specie di necessità, considerando l’età e lo stato di salute di alcuni degli ospiti. Quindi per ognuno di loro sarebbe quasi indicata una dieta personalizzata. Ma alla base di tutto questo i termini vegano e vegetariano trascinano sempre con loro un qualche cosa di triste e di scarsamente invogliante ad avvicinarsi a questi menù.
Ecco che allora qualche suggerimento per rendere la vita un po’ più allegra: ad esempio non parliamo più di succhi di frutta, monotoni ed anonimi nel loro imballo di cartoncino, esaltiamoci quindi parlando di “spremute”, con il loro frutto in primo piano, il bicchierone ed il colore naturale ed allegro che solo la natura sfoggia.
Mai detto fu più errato il definire, nel nostro caso e vista oramai l’ora, “signore e signori ed ora cavoli a merenda”. Visto che l’ora della merenda era stata abbondantemente superata e qualche languorino incominciava a farsi sentire non si poteva andare troppo per il sottile. E va bene adattiamoci al vegetariano o vegano che sia!
Ma fintanto che non siamo entrati nel cuore della fase finale, quella del reale assaggino della degustazione, molti erano i visi perplessi. Poi invece, gli innumerevoli mini-assaggini tutti saporiti, piacevoli e deliziosi al palato, ci hanno portato a ricrederci sulle nostre primarie tesi troppo cariche di un prevenuto sciocco scetticismo. Ed il termine “reale” non stava più per concreto, bensì come quello di regale, sontuoso, per palati sopraffini.
La serata, come si diceva, si è conclusa quindi con questa conviviale vegana offerta a tutti i partecipanti della giornata di lavoro, tutta preparata interamente dalle sapienti ed esperte mani del personale della cucina interna della struttura nonché sotto la super visione del cuoco Gianluca Calcagnile esperto in cibi vegetariani e vegani.
Un grazie sentito ai relatori che si sono succeduti, all’anfitrione della giornata nella persona del presidente della Fondazione Marulli, alla Cariverona, agli amici di Figline V. e alla coop. sociale Alma che ha contribuito all’organizzazione dell’evento.

Franco Giannini
Pubblicato Sabato 4 luglio, 2015 su Senigallianotizie.it

Questi i commenti dei lettori di Senigallianotizie.it :
Mario Rossi
2015-07-05 14:19:51
Ma allora il presidente Sabbatini sta bene, no perché allo sportello asur di Ostra Vetere è da un po che manca, dicono che si è preso un mese di malattia ............ povera Italia ...........

giovedì 12 aprile 2012

Pasqua: agnelli, messaggi, riflessioni, ma infine le solite lacrime da coccodrillo

Però a qualche cosa è servito...

Sarei un falso, che più falso non si può, se cominciassi con il dire, che il messaggio sulla “mattanza degli agnelli mi ha rovinato la Santa Pasqua, o la digestione stessa. Sarei stato ancor più falso, però, se mi fossi ritrovato qui a scrivere, dicendo di non aver toccato una bistecchina di sì simile tenera carne e magari ora sto sciogliendomi in lacrime da coccodrillo di forleana memoria.

Vero è però, che mentre centellinavo un divino Limoncello, fatto artigianalmente dalla compagna di mio figlio con limoni campani, onde favorire il processo digestivo un po’ impegnato, sprofondato in poltrona, sorseggiavo e sinceramente riflettevo sui contenuti ed i commenti che avevo prima letto, sul consumo di questa carne.

Dirò allora subito il mio pensiero in merito. “In medio stat virtus“, ovvero la virtù sta nel mezzo. Per cui la locuzione è un invito nel ricercare un equilibrio che ci ponga all’infuori di ogni esagerazione. Ed ho la netta convinzione che in questo caso un po’ di esagerazione ci sia. Una esagerazione che oggi tende a volte a farne anche una quasi “moda“, prima che ancora di un comportamento.

Libertà di pensiero quindi agli animalisti, ai vegetariani, a chi non la pensa come non la pensiamo noi. Cerchiamo però di non combattere, ma di controbattere quelli che sono gli altrui pensieri, senza però eccessive esasperazioni.

Tante sono oggi le cose che si fanno e che sappiamo non dovremmo fare.
Vorrei sapere quanti sono i Cristiani, che con la mano sul loro cuore potrebbero giurare di rispettare, clero compreso, quei dieci Comandamenti con i quali il Padreterno ci ha regolamentato la nostra vita. Figuriamoci poi quelli che non si sentono obbligati a questa regolamentazione.
Eppure oggi i NO sembrano prevalere sempre sui SI. Ma poi se si guarda bene in fondo è una mera illusione “ottica“, perchè non è così. Il SI solitamente è abilmente, furbescamente, malignamente mascherato da manovre dettate da interessi Politici, Economici, Egoistici e Colonialisti (anche se si vuol far credere che il colonialismo è cessato, ma è subentrata al suo posto la speculazione economica che compera tutto, come un nuovo Lucifero, anche le anime degli abitanti dei paesi poveri).

No allora alla carne di balena, no alla carne di agnello, no a qualsiasi carne, ed allora per par condicio neppure quella di pesce, perchè anch’esso è un essere vivo che ha diritto alla non sofferenza, ma anche vero allora neppure più l’uso del cuoio per le scarpe, la lana per i maglioni, i tappeti per le case signorili, NO alla caccia alle foche e No alle pellicce, ma NO neppure ai vari manufatti in Cashemire, NO all’uso di Delfini in campo militare, ma allora anche NO ai carburanti, NO al Nucleare, NO alle auto, NO Alla cementificazione, NO agli allevamenti intensivi, No alle disposizioni impartite dalla FAO per alleviare quella che dovrebbe essere la fame nel mondo e quindi NO anche alla FAO stessa.

Si potrebbe proseguire con i NO e se si creassero dei comitati, delle associazioni contro ognuno di questi No, si potrebbero inscenare manifestazioni giornaliere nelle metropoli, con lancio di volantini specificando che sono in carta riciclata (tanto per fare scena), con fiaccolate, sceneggiate a tette nude come usano fare nei paesi della EX Cortina di Ferro, o usando il corpo nudo giovane femminile di veline per la battaglia contro l’uso delle pellicce, sit in nelle piazze con blocchi ed intralcio del traffico e di quella poca economia rimasta. Folkloristici, ma indubbiamente anche utili, inutile negarlo.
Risultati encomiabili, come del resto quelli ottenuti dagli attivisti di Greenpeace nella lotta alla caccia alle balene. Risultati positivi, ma diciamolo francamente, anche in dosi omeopatiche.

Però, c’è sempre un però alla fine di ogni riflessione, tutto questo movimento per invogliare a fare un passo indietro che cosa ci comporterà? Se si tratta solo di adeguare un sistema di alimentazione, non è che sia poi una cosa tanto difficile da adeguare, sempre se parliamo a livello di un’ economia locale. Ma di posti di lavoro, ne vogliamo parlare? Quali saranno le novità, sapremo organizzarci e se si, in quali tempi? Non vorrei che scemassero il numero di manifestazioni degli animalisti, con l’aumento di quelle di padri di famiglia e giovani senza più lavoro in quei settori in cui il NO avrà avuto ragione.
La Sardegna, potrebbe insegnarci…oggi non più fabbriche, il turismo in mano agli arabi, l’allevamento già oggi ridotto, scomparirebbe.

Un motto della FAO invita a “Pensare globalmente, agire localmente“. Essendo un organizzazione “politica“, affidata furbescamente a personaggi di paesi sottosviluppati, più facilmente adomesticabili, dai suoi primi tentativi di fondazione risalenti al lontano 27 giugno 1905 per interessamento del nostro Vittorio Emanuele III, il quale,unitamente a 74 delegati di Stati partecipanti, sottoscrisse una prima bozza di quella che poi divenne la Fao. Sotto i ponti ne è passata di acqua, di tempo, di promesse e di denari in immense quantità, ma con scarsissimi risultati. Alcuni personaggi ci si sono arricchiti. Si sono costruite sedi faraoniche in tanti paesi, con decine di migliaia di persone che operano al suo interno, con risicati risultati (che però ai paesi evoluti sono più che sufficienti!!). Si continua a morire di fame e non solo.

Allora mi stanno bene tutti i no, con i buoni propositi, mi stanno bene coloro che si dichiarano vegetariani, mi stanno bene tutti coloro che si dichiarano disponibili a fare un passo, anche due, indietro, adeguandosi al “se mi mangi, sei tu che mi uccidi“, ma vorrei che anche alcuni di quei NO che alla fine silenziosamente producono sottobanco dei SI, venissero sputtanati con la massima sincerità all’opinione pubblica.

Allora è meglio uccidere un agnello o far crepare un umano dentro le carceri cinesi? Che cosa viene fatto per evitarlo? Qual’è la priorità da assegnare tra il benessere del criceto e quella del nonno ottantenne con l’alzheimer? Parlare solo dicendo che va bene il nonno ma anche il criceto, mi fa sorgere il dubbio, perchè per il nonno non vedo fiaccolate! Meglio che passeggiano indisturbate le vacche sacre per le vie di Nuova Delhi o che i Paria continuino silenziosamente a morire di fame? Anche di questo non si parla e non si combatte ! Chi è pronto ad armarsi ed andare a combattere i cinesi e gli indiani (tre miliardi di persone) che hanno cominciato a scoprire gli allevamenti intensivo, di tutti gli animali commestibili (i cinesi anche cani e gatti) assorbendo quasi totalmente le produzioni di mais, soia. Hanno scoperto che il riso non è più sufficiente al loro nutrimento, o quanto meno ci scimmiottano, non sapendo a che cosa andranno incontro. Altro allora e riprendo da dove ero partito, alla bistecchina d’agnello, ai 700 mila agnelli che vengono uccisi oggi in Italia…

Non aspettatevi neppure l’aiuto da parte dei nostri politici, impegolati con salamelecchi, genuflessioni, viscide e schifose, nei confronti di questi due paesi emergenti. Dietro lo scudo della globalizzazione, degli egoistici sistemi economici, a questi popoli tutto è permesso. Siamo, come dicevo sopra, colonizzati dalla loro potenzialità economica. E’ il dio quattrino che la fa da padrone. Siete troppo distanti perchè Il vostro urlo di “Se mi mangi, sei tu che mi uccidi“, giunga a destinazione. Se poi pensate che si potrebbe far meglio ma basta intanto con l’iniziare, allora chi si accontenta gode!

I vostri sentimenti sono condivisibili, ammirevoli, encomiabili, rispettabili, tutto quello che volete, ma non vorrei che alla fine risultassero anch’essi una “tradizione” del periodo pasquale. Una goccia sull’oceano.


Franco Giannini
Già pubblicato Martedì 10 aprile, 2012 su Senigallia Notizie.it

Questi i Commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :
Marco
2012-04-10 16:01:08
Be better, go vegetarian!
Paul Manoni
2012-04-10 17:49:39
Concordo pianemanete con quanto viene espresso in questo ottimo articolo. Già il “In medio stat virtus“, facilita oltremodo una convivenza civile, che sarebbe altrimenti impossibile tra uomini che senza ombra di dubbio, sono diversi l'un l'altro in tutto e per tutto. Ma e' proprio l'attacco (pacificatore, ovvio) velatamente espresso nell'articolo, agli estremismi di qualsiasi genere che apprezzo. Primo perchè agli animalisti difensori dell'agnellino, direi che alla fine, ognuno mangia un pò ciò che ritiene più opportuno mangiare. Secondo perchè a certi CATTO-FONDAMENTALISTI che citano la Bibbia (un libro obsoleto e pieno di atrocità, contraddizioni, ipocrisie e falsità storiche e scientifiche) per motivare il loro pranzo di Pasqua, onestamente direi non solo di aggiornarsi un pochino, ma di essere loro stessi coerenti con la Bibbia in primis. Conoscete un cristiano cattolico che sia completamente in lineea con i suoi stessi testi sacri? Conoscete un cristinao cattolico che si comporti e viva esattamente come dicono vivesse Gesù?...IO NO. Mai visto uno, dico uno solo. Non a caso, F. Nietzsche diceva che l'unico Cristiano vero, lo hanno ammazzato in croce tanto tempo fa. Motivare con la propria convinzione religiosa, certe barbare paratiche come lo sterminio di 700.000 agnelli (io sapevo che erano di più...Evidentemente c'e' la crisi!), o la macellazione Halal, e' piuttosto difficile da "digerire". E' vero che se l'agnello non muore oggi, sicuramente muore domani, ma c'e' modo e modo per procurarsi il cibo. Farlo con metodi discutibili e tribali come quelli usati da pastori mediorientali, onestamente lo trovo un insulto allo sviluppo ed al progresso umano, oltre che al buonsenso. Una piccolissima critica all'ottimo Franco Giannini: Non serve arrivare fino in Cina per vedere crepare gli esseri umani nelle galere. L'Italia purtroppo e' all'avanguardia in fatto di violazione di Diritti Umani nelle carceri, ed i risultati che riusciamo ad ottenere qui, in proporzione sono tragicamente migliori di quelli della Cina. Il 25 Aprile a Roma alla "Marcia per l'Amnistia, la Giustizia e la Libertà. ;)
Roberta
2012-04-10 20:43:04
Leggendo qua e là l'animata discussione scaturita sul carne-sì-carne-no-soprattutto-se-non-è-agnello (e non nascondo di essere per il no) una cosa mi ha infastidito: l'uso della religione e delle sue tradizioni per giustificare il consumo di agnello. Non ci sto perchè sono cristiana il che non vuol dire consumare per forza agnello a Pasqua. Ho letto il ricorso alle Sacre Scritture, dove peò leggiamo un sacco di cose che dovrebbero avere valore per i cristiani. Vi è scritto di astenersi dal sesso al di fuori del matrimonio e di praticarlo solo con la propria moglie o il proprio marito. Ma questo precetto non è evidentemente rispettato (e, senza che nessuno si offenda) fra chi non lo rispetta non ci sono solo atei. Non si dovrebbero usare contraccettivi, ma meno male che ci sono. E non vedo levate di scudi su questo. I cattolici dovrebbero praticare la carità cristiana e andare a tutte le funzioni della loro religione e invece per lo più vanno in Chiesa a NAtale, PAsqua, per il battesimo e per il matrimonio perchè "se no sta brutto" o "usa così". Per i cattolici non si dovrebbe divorziare e invece i cattolici divorziano e vorrebbero pure fare la comunione. Fatemi capire, della religione prendiamo solo quello che ci fa comodo ma del significato della PAsqua o del Natale? Per tornare alle Sacre SCritture, all'ultima cena di Gesù Cristo mangiarono forse carne? No, pane azimo e vino e il Signore disse: "Fate questo in memoria di me". Cos'era "questo"? Se volessimo informarci VERAMENTE sull'origine di TRADIZIONI del cattolicesimo avremmo delle sorprese perchè scopriremmo che molte delle cose che abbiamo sempre fatto in nome della religione NON HANNO VERAMENTE NIENTE A CHE FARE COn LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO STESSO, ma sono un medly di esse con tradizioni niente-po-po-di-meno-che-pagane.
Barone d'Holbach
2012-04-10 21:40:45
al di là della polemica sugli agnelli, rimarco che i cristiani (e i monoteisti in genere, non perdono occasione per far trapelare la loro supponenza e arroganza supportata dalla fantasiosa credenza di essere i figli (vziati) della loro divinità (i cristiani si sentono un po' i Trota del loro Geova) perciò a loro tutto è dato e dovuto e il mondo con tutto cio' che contiene sarebbe fatto a loro uso e consumo... che dire a una tale arroganza? buon rutto cari talebani finché non si smetterà di plagiare i bambini a credersi figli di dio con tutto il male che ne deriva (guerre di religione, psicosi religiose, perti pedofili, alienazioni varie ecc. e investimenti in inutili pratiche di culto invece che in ricerca medica e scientifica) perderemo sempre l'occasione di migliorare davvero l'unica vita che abbiamo quella su questa Terra.
Andrea Vercellik
2012-04-10 21:48:26
L'uomo è un brutto aninale onnivoro e ghiotto che si lava la coscienza con l'ipocrisia o la retorica!
Giovanni Gregoretti
2012-04-11 00:06:17
Quante parole per nascondersi dietro un dito! Sono tantissime le "cose" che fanno male alla salute, oltre alla carne. Io non ne mangio dal 1981 e ancora sono vivo. Qualche volta mangio del pesce, ma purtroppo quello di acquacultura, che è il più diffuso, a mio parere, non sa di mare. Perchè ho smesso di mangiare carne? Semplicemente perchè non mi piaceva più. Successivamente mi sono ben documentato ed ho capito il perchè. Comunque Auguri a tutti per ogni cosa e.... cercate di documentarvi..... in maniera seria.