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martedì 22 giugno 2010

Saggio di ginnastica ritmica della Uisp Senigallia: finale a sorpresa

di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

L'emozione di genitori, atlete e istruttrici... una bella serata offuscata in parte da un comunicato inatteso



Ginnastica ritmica UispSerena, Anna, Sharon, Arianna, Giulia, Nicole, Alessia, Eleonora, Alice, Martina, Chiara, Francesca... questi sono solo alcuni nomi dei tanti ripetuti nel corso della serata, ma tantissimi altri me ne sono sfuggiti perchè non sono riuscito nè memorizzarli nè tanto meno a fissarli sulla tastiera, tanta era la velocità ed il numero degli esercizi. Non me ne vogliano però le non nominate, tutte ugualmente presenti con la loro bravura e simpatia nella realizzazione di uno spettacolo irrealizzabile senza il loro apporto globale.

La serata, climaticamente parlando, era perfetta. La locazione dell’evento, vista la leggerezza degli attrezzi usati (almeno per i nastri e le palle) non era forse la scelta migliore, essendo a cielo aperto ed in riva al mare...non parliamo poi del posto riservato al pubblico...ma a caval donato non si guarda in bocca!

Il breve cenno di saluto e ringraziamento dell’infaticabile Presidente UISP, Enzo Tesei, conteneva anche l’annuncio di un distacco della Società dalla Federazione, a seguito di polemiche. Cose e decisioni fatte e prese dai “grandi” (ben s’intende, nel significato di adulti), ma le cui conseguenze ricadranno sulle “piccole” esordienti agoniste, perchè si è deciso di non partecipare più a gare federali. Un motivo certamente serio ci sarà stato, per simile presa di posizione, ma è anche vero che una cappa di gelo è scesa su di una serata che doveva essere allegra per tutte.

Se la decisione dovesse essere definitiva, immagino che comporterà la perdita di un “patrimonio” umano, atletico, costruito nel tempo e con una immensa fatica fatta di tanta pazienza. La società sportiva è fatta si di un logo, un indirizzo, uno statuto, ma soprattutto di persone che la tengono in piedi e che attraverso la loro passione, i loro sentimenti, le ore di sacrificio che hanno dedicato a questo loro impegno, li ha portati a giungere a quei traguardi prefissati. Ed oggi che vorrebbero proseguire in questo loro cammino si vedono tarpate le ali per beghe, come spesso avviene, di lana caprina.

Ma proprio per questo, voglio sperare che tutto, poi alla fine, rientrerà e sciolga la vena polemica, in cui sono caduto anche io con l’aggravante di non essere neppure un addetto ai lavori, ed il frutto del ripensamento sia la decisione intelligente del proseguire sulla strada dei successi fin qui conseguiti, con la partecipazione alle gare Federali.

L’entusiasmo, i rumori, le risate, le corse sulla pedana e fuori, gli esercizi di stretching, i peluche, le mamme indaffarate negli ultimi ritocchi al costumino o a quei capelli ribelli che non vogliono stare come vorrebbero, le istruttrici più emozionate delle loro allieve, i genitori con le macchine fotografice e telecamere puntate sul gioiello di famiglia...sono questi, del resto, i veri, migliori momenti che questi tipi di spettacoli offrono e rendono unici, indipendentemente da quali siano le società che scendono in campo. E’ questa una festa dei bambini, delle istruttrici, delle famiglie, di tutti coloro che si adoperano anche dietro le “scene”.

Qui, come del resto in tutte queste occasioni, i “corsi base” hanno l’attenzione accentrata su di loro per via della minuscola età delle partecipanti. Le loro istruttrici sono campionesse assolute nella specialità della “pazienza” e Silvia, nella serata, ne è stata la dimostrazione con tutto il suo impegno.

Per gustare un po’ più di quello che è invece tecnica e preparazione, bisogna soffermarsi sulle poche bambine, perchè questo sono ancora, ma che con il loro portamento diritto, una capriola, una contorsione, un salto, una spaccata, quasi aspirano e tacitamente esigono, l’appellativo di “atlete”, che le fa sentire più brave ed adulte..

Voglio sottolineare però, che dietro a simili promesse di “atlete di domani”, c’è sempre dietro una figura, che spesso atleta di valore lei stessa è stata e che in un silenzioso, modesto anonimato, plasma e costruisce questi corpiccini in una tecnica, in una perfezione, in una preparazione che non è solo atletica, ma psichica e comportamentale....quasi delle macchine perfette e computerizzate che non dovrebbero sbagliare mai.

Nella serata di cui parlo, la persona in questione è Rumyantseva Lyudmyla..Non conosco quale sia il termine esatto con cui classificarla: se Istruttrice, allenatrice, psicologa, coreografa, mamma, ma inutile sarebbe approfondire, perchè seppure non conoscendola, l’ho vista molto riservata, ma decantatissima dalla voce del popolo che mi circondava. E se è vero che come si dice...”voce di popolo...voce di Dio”, la signora essendo amatissima dalle sue allieve, aveva il plauso anche dei genitori.

Mi raccontano infatti, che la signora è di nazionalità Ucraina, nata a Grozny, ma non appena iniziò ad andare in palestra, venne mandata a Kiev nella scuola nazionale di formazione ritmica. E da qui il passo fu breve con la suo far parte della nazionale URSS (allora ancora la Russia era unificata) di Ginnastica Ritmica. Appesi gli attrezzi al chiodo ha iniziato la sua attività di allenatrice cosa che la porta in Canadà ad allenare questa nazionale per 2 anni.
Questo almeno quanto ho raccolto dalle voci del “si dice che”, le quali mi hanno indicato anche i nomi, questi del resto confermati anche dalla presentatrice della manifestazione, dei suoi “gioielli” locali, su cui la sig.ra Lyudmyla punta: Serena Lucilla e Alice Fabri, rispettivamente classificate al 1° e 3° posto nel corpo libero, ai recenti Campionati Nazionali di Ginnastica Ritmica svoltisi a Fano e Chiara Pierpaoli e Martina Appoloni rispettivamente nel corpo libero e palla, che hanno destato interesse e buoni piazzamenti. Del resto, oltre le loro qualità tecniche, sono le loro strutture fisiche che avallano positivamente le speranze della “maestra”.

Ma mi sono lasciato andare troppo con le note sportive, abbandonando quelle della simpatia. Le più importanti e sincere. I costumi da carica dei 101, si mescolano con quelli da Spagnole, i body sono di colori diversi che vanno dal nero all’azzurro ma che hanno tutti lo stesso marchio che li unifica: lustrini e paillettes. Gli esercizi hanno come basi di fondo, musiche che saltano dalla sigla di Zelig, passano per quella del conosciutissimo Can-Can, Tic-Toc, Crudelia, sfocciando in quella più applaudita de “Le mille bolle blù”. Non certo per onore a Mina, ma soprattutto per le attrici di questo numero che alla fine ci hanno anche regalato, in omaggio, una serie (tentata) di bolle di sapone.

Alle 23 la serata si chiudeva, perchè a quell’ora le bimbe, anche se “atlete” vanno a nanna.

venerdì 4 giugno 2010

AL SAGGIO DELLA POLISPORTIVA SENIGALLIA....



FOTO di
efFeGi































di Franco Giannini, già pubblicato su 60019

...un assaggio della crescita qualitativa delle ginnaste di ritmica ed aerobica nella serata al Pala-Panzini

Entro al Pala-Panzini e chi ti incontro per primo? ma “Lei”, che, con una sua collega, sta combattendo con una transenna che non si vuole agganciare, come invece vorrebbe a protezione di tutte quelle sue marmocchiette che le girano attorno. Non solo istruttrice, organizzatrice, speaker della serata, ma anche persona di fatica...e che fatica, vero Elena? Si perchèil fardello sulle spalle, piccole in verità, vista la mole di lavoro svolto per preparare tutto, pesa ed ha pesato principalmente proprio su questo corpo minuto da “atleta” che è anche stata: Elena Montesi.

Era d’obbligo renderle immediatamente il riconoscimento che merita, perchè la serata non è ancora iniziata, ma già dall’affluenza del pubblico che ha occupato tutte le gradinate centrali, sta ad indicare quanto positivamente ha lavorato almeno in fatto di motivazione, nei confronti delle famiglie spettatrici e nel contempo comprimarie. Preludio anche per quello che sarà lo spettacolo che andrà ad offrirci. La serata è “calda”, le “atlete frugoline” sgambettano sul parquet, le più grandicelle, con alle spalle anche delle gare, prendono sul serio la serata e fanno stretching allungandosi in spaccate, mentre le più “signorinelle” ormai “veterane” del parquet, curano più la loro immagine, il costumino, pubblicizzandoli passeggiando a ridosso del pubblico, lungo le transenne, simili a modelle, con le gambe tese e il piedino di appoggio sempre sulle dita, dimentiche quasi della pianta e del tallone, fornendo la sensazione di una fragilità in realtà sconosciuta. Le più piccoline di queste atlete in erba, meglio sarebbe chiamarle “mignon di simpatia”, non pagano di certo il biglietto d’ingresso, perchè difficilmente raggiungono il metro di altezza... ed a pensare che calcano quello spazio che usualmente viene occupato dai giganti del Basket, molto più atleti di loro, molto più grandi, lodevoli nelle loro prestazioni atletiche, ancor maggiormente quest’anno, ma che a livello di grazia e simpatia, sono destinati ad essere inesorabilmente battuti.


Questa sera, l’attenzione è postata tutta su di loro, accentrata su quei costumi multicolori e pieni di lustrini e pailletes: verdi, gialli, rossi, turchesi, rosa (le più piccole), bianco e nere (le più grandi...ma è un semplice eufemismo vista l’occasione). Intanto la gradinata centrale è piena di genitori entusiasti a prescindere e ragionevolmente emozionati ed orgogliosi. I flash dei telefonini si sprecano. Continuo è il saliscendi sulle scale delle gradinate per occupare un posto di privilegio sulle transenne per un veloce scatto fotografico o una breve ripresa con la telecamerina per fissare quell’attimo che chissà quando si ripresenterà!

Ma è ora di fare silenzio! La voce, che vorrebbe essere imperiosa, di Elena si alza di qualche tonalità e richiama tutti al centro campo... Sembra che ce la faccia... La confusione scema, il suo posto viene occupato da un acuto pigolio....e poi il silenzio... tutti al centro per la foto di rito, signori si comincia!


Le prime a rompere il ghiaccio è il quartetto composto dalle bianconere... giusto che sia così visto che sono tra quelle più grandicelle.
Ma sarà meglio spiegare, per non essere fraintesi sull’età, che esse variano dai 3 anni delle più piccole... no non ho sbagliato a scrivere, mi ripeto: tre anni, per terminare con le più anziane che raggiungono anche i 14... a cui andrebbe quasi gridato: “...largo alle giovani...” Unitamente ai genitori, in questa kermesse di emozione, entusiasmo e preoccupazione si sono calate anche le insegnanti... maestrine deamicisiane in questo caso, non dalla penna, ma dalle maglie rosse. Ognuna ha il suo gruppo, i suoi colori che le girano attorno con gli occhioni puntati su queste che da bordo campo suggeriscono tempi e figure.

Doveroso far conoscere i loro nomi.
Lucia Gasparini – Aerobica – completo nero: ragazze dagli 11 ai 14 anni;
Francesca Pierluca – body Giallo: ragazzine dai 6 – 7 anni;
Chiara Durazzi – body Rosso: ragazzine di 8 – 9 anni;
Beatrice Olivieri – body rosa: ragazzine “mignon” dai 3 – 6 anni e con body Verde dai 6 – 7 anni; ed infine Giulia Marinelli con le sue atlete di 8 – 10 anni del III° livello di Marzocca e di I° e II° fascia di Senigallia.

A centralizzare l’attenzione dei presenti sul loro numero sono otto ragazze, reduci dall’essere salite alla ribalta nazionale, prima volta nella storia senigalliese, con la conquista del terzo posto nella specialità aerobica a squadre, grazie anche agli insegnamenti ricevuti dalla loro istruttrice Lucia Gasparini, che si esibiscono per l’appunto in suddetta specialità. Non cè tempo di assaporare un intervento che ecco che subito un altro si sovrappone, cambia solo il colore del body, rimane invariata la simpatia e la bravura. Ed ecco le più piccole...in rosa ...l’unico loro problema è il come trascinarsi dietro quel bagaglio di cerchi, più alti di loro. Qui il lato concentrazione non esiste, va a farsi benedire, si divertono e basta. E ridono, ridono...questo è il vero volto dell’incoscienza e del vero dilettantismo...c’è da chiedersi solo fin quando durerà...per loro c’è l’applauso più grande.

Ma ormai siamo a metà spettacolo ed è giunta l’ora delle atlete vere, agoniste della II° Fascia di quelle che facevano stretching quasi con aria professionale o quanto meno convinte delle loro qualità: guidate dalla loro Coreografa Daniela Mariani si cimentano in entusiastiche esibizioni:
Fabri Martina in in body giallo-blù nell’esercizio prima a corpo libero e poi con la fune.
Poi Casucci Martina in body viola, con il cerchio ed in fine Fabini Margherita in body Fuxia, anch’essa al corpo libero.

Siamo quasi arrivati alla fine del saggio, qualche attore, vista l’età, comincia a dare segni di stanchezza, ma una carezza della mamma un incitamento della maestra, ci si appresta alla rappresentazione finale, che impegna tutti i gruppi, in quello che è il tema: gli Elementi ed il loro habitat: Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

Ecco che allora compaiono i body Gialli che rappresentano l’invenzione della ruota, quelli rossi che altro non sono che l’uomo primitivo, i rosa che interpretano i dinosauri ed i verdi le scimmie.

E poi non posso tralasciare le “cavernicole” nei loro costumini in finta pelle leopardata, con tanto di osso fissato tra i capelli, che mi sono state per due ore nel gradone sotto il mio, fornendomi quel necessario ed ispirante sottofondo musicale fatto di genuine risatine, che mi ha aiutato a scrivere questo resoconto.


Uno spettacolo “sano e genuino”, che senza voler offendere nessuno, oserei dire DOC, il cui maggior grazie, va si alla Società Polisportiva di Senigallia ed a tutti i suoi collaboratori di ordine e grado, ma va anche alle famiglie per la loro reale compartecipazione e soprattutto alle signore che si sono prestate alla elaborazione dei body e delle magliette confezionate in casa con l’inserimento di bolli argentati e dorati, applicati uno a uno e non solo, che visti i tempi che corriamo sono serviti ad un reale contenimento delle spese.

Il saluto finale di Elena è stata quasi una promessa: Arrivederci a Settembre".

giovedì 15 aprile 2010

A Senigallia il torneo di Ginnastica Ritmica




















di Franco Giannini già pubblicato su 60019

Si è svolta al palazzetto di Campo Boario la competizione organizzata dalla Polisportiva


SenigalliaLa giornata non era certo primaverile e contrastava perfettamente con il clima che invece regnava all’ interno di questa ormai vetusta palestra. Non erano di certo i radiatori che procuravano questa diversità di ambientazione, bensì quella ventata di allegria che queste ragazzine della ginnastica ritmica apportano ogni qualvolta con la loro presenza, ma a cui sono solite aggiungere, anche e sempre il loro fresco entusiasmo giovanile. Un entusiasmo che comunque, ad un occhio attento, non appare identico per tutte.
Infatti le più piccole con la loro spensierata, spontanea incoscienza bambinesca, sono più loro stesse, sono più calate nei loro anni: se un cerchio sfugge di mano...pazienza, vorrà dire che andrà meglio la prossima volta. Quello che può trapelare dai loro visetti, ma mica a tutte però!!, è un velo di timidezza... percepibile per le testine con i capelli raccolti in chignon fermati con fiorellini di plastica multicolori, leggermente abbandonate e piegate su quegli esili colli a toccare il petto.

Le più grandicelle e meno acerbe, compaiono di già più professionali nei loro esercizi. Danno più importanza alle operazioni di riscaldamento, del trucco, alla ritualità del saluto alla giuria, alla maliziosità di un sorriso durante l’esercizio a denotare quella sicurezza che a volte invece è difficile da incontrare.

Gli spalti intanto si sono gremiti di genitori, urlanti e corredati oltre che di cineprese e macchine fotografiche anche di un’emozione ben più visibile di quella delle loro figlie.

Chi invece sembra prendersela sul serio è la giuria, compunta ed inespressiva come deve essere di prassi, seduta compostamente con busti diritti da ex ginnaste.

In queste manifestazioni quello che colpisce lo spettatore sono i colori: nei costumi, negli attrezzi, nelle tovaglie poste sui tavoli, nei trucchi, non necessari, su quegli occhi da cerbiatti....

Sarà per l’età, quella mia ben s’intende, ma il vedere un esercizio non riuscito,...quel maledetto cerchio che non s’infila nel modo giusto, quel suo rotolare da una parte, e vedere il viso sconsolato di queste bambine, mentre dall’altra parte della pedana, un’altra ha eseguito alla perfezione il suo esercizio sottolineato dalle urla di incitamento, beh mi lascia sempre con un certo amaro in bocca, pur sapendo che queste sono le regole dello sport e della vita a cui, in un modo o nell’altro, devono prima o poi assuefarsi.

I cinque attrezzi: fune, cerchio, palla, clavette e nastro, ad un primo impatto sembrano innocui, non sembrano traspirare quegli inganni che poi appaiono non appena si iniziano gli esercizi. Una fune è una fune, sembrerebbe impossibile che la si possa perdere di mano, o che si intrecci tra le gambe come può avvenire spesso anche per il nastro.

Eppure a volte avviene ed allora credo di immaginare i loro pensieri “... non mi era mai accaduto in allenamento, quest’esercizio l’ho ripetuto decine e decine di volte....si qualche volta non era venuto come doveva, ma proprio oggi....nooo!!” e giù un viso sconsolato, mentre si ritorna al proprio posto, verso il genitore che dalla gradinata con telecamerina in mano riprende inesorabilmente anche l’esercizio non proprio riuscito. “Ma nessun problema”- sembra dirle il genitore - “la prossima volta andrà meglio e cancelleremo questo brutto filmato con la sovrapposizione del nuovo ben fatto...”.

L’attenzione comunque corre sempre sulle più piccole, le più fragili, ma certamente non psicologicamente, visto il piglio con cui affrontano gli esercizi.

Un torneo comunque, che indipendentemente dal giudizio dei giudici, per me resta senza vinti nè vincitori. Hanno vinto l’entusiasmo, la passione, la partecipazione, la presenza della famiglia, l’esercizio fisico, l’ipoteca sulla salute di oggi e su quella di domani, la disponibilità delle insegnanti e degli organizzatori. Non mi sembra poca cosa!!!

Si ci sono anche le medaglie, la premiazione, gli applausi, i sogni, per alcune, in previsione delle fasi nazionali, il piacere di sentire sia al microfono che il leggere domani sul giornale il proprio nome e cognome, ma c’è anche le contro medaglie dello sport: la delusione di non essere riuscite, e quella mancata medaglia del 6 posto su cinque premiati. Ma anche costoro debbono comprendere che il vero atleta è colui che non si abbatte mai, neppure nello sport estremo della “Vita Giornaliera”. Basta sapersi sempre rialzare e proseguire.

Non fare qualche nome sarebbe immeritato, visto anche il tipo di prestazione: tre nomi relativi alla terza fascia che parteciperanno di diritto alla fase nazionale

1° - BUDRAGO VALERIA
2° - FRATERNALI VALENTINA
3° - ROMAGNOLI FRANCESCA
tutte appartenenti alla Società AURORA PESARO

nella seconda fascia è emersa AMATORI MARTINA della società PROMO GIMNAL. Ed inoltre si sono distinte le nostre due concittadine CALCINA CAMILLA e PIERMARIOLI SOFIA.

per giungere alla prima fascia (le piccoline) in cui si sono evidenziate le nostre senigalliesi ALLEGREZZA AGNESE e GUALTIERI NICOLE, ed inoltre della società GIMNAL di PESARO le mini atlete BASSANI GIORGIA, PALAZZI ELISA, WASIC NICOL ANASTASIA. Mentre nell’assoluta sono risultate ai primi tre posti rispettivamente RIGHI GIULIA, TADDEI SUSANNA, DE SIMONI GIULIA.

La regia dell’organizzazione del torneo, come sempre per tutto impeccabile a 360°, è stata della ormai insostituibile MONTESI ELENA, l’insegnante, ma non solo, della Polisportiva Senigallia a.s.d.