domenica 30 novembre 2014

La lista della lavandaia dell'io "Mi vergogno" !!

... e ne spiego anche i perché...

Mi vergogno, perché urlo la mia vergogna di essere italiano, mentre cittadini di altre nazioni sono orgogliosi di fare parte ognuno della propria nazionalità. Mi vergogno, perché sembra che oggi, politicamente si debba prova imbarazzo delle proprie radici. Mi vergogno, perché abbiamo la più bella Costituzione del mondo e la si vuol far passare, per interessi personali o di pochi, per carta straccia, superata e quindi da rifare. Mi vergogno, perché se quella estremissima destra politica (dove la parola "politica" esprime un eufemismo!) suona la tromba di un inumano razzismo, nell'estrema sinistra legata ai centri sociali gli rispondono le campane di un esasperato, esagerato buonismo a tutti i costi. Mi vergogno perché l'esasperazione in cui sono immersi tanti lavoratori viene salvaguardata da un Governo sordo alla richiesta di aiuti, la cui replica è la dose massiccia dell'uso dello sfollagente. Mi vergogno, perchè ci si vergogna di far parte della sinistra, del centro o della destra tuffandosi nel cerchiobottismo di liste civiche tutte simili tra loro. Mi vergogno, perché c'è gente che per mantenere la poltrona della micropolitica principalmente a livello locale (ancor più fanatica di quella nazionale), ma che potrebbe proiettarla sempre più in alto come quella famosa grappa, è disposta a cambiare casacca spacciandola quasi che fosse un segreto ed occulto come quelli di Pulcinella. Mi vergogno, perché ci si vergogna anche della lingua italiana esterofilizzando anche i termini più semplici, per rendere più incomprensibile all'uomo della strada ciò che si fa nei Palazzi, in modo che meno ne sa e più facilmente può essere circuito dai capibastone del momento. Mi vergogno dei politici che non si vergognano di promettere oggi quello che sanno non manterranno mai. Mi vergogno per l'impotenza che abbiamo nei confronti di quella delinquenza che la fa da padrone confidando in quella magistratura con la m minuscola, che rende vano il lavoro delle FO (quelle poche volte con quelle poche forze messe a loro disposizione), quando riescono a stringere le manette ai polsi di costoro. Mi vergogno perché sono impossibilitato, incapace di escogitare, incapace di obbligare a chi deve prevenire e non lo fa, tutte quelle catastrofi (frane, alluvioni,ecc.) che loro definiscono, lavandosi così le mani, come imprevedibili ed altro invece non sono che dissesti e morti annunciate. Mi vergogno, perché non so come reagire a chi mi vuol far credere che bisogna far sentire la propria voce di protesta in modo Civile con trombette, fischietti, cappellini, striscioni e fiaccolate varie, quando dall'altra parte la voce arriva, ma viene derisa con risposte dagli attuali piccoli bulli che si dicono di sinistra, ma una sinistra oggi soprattutto "ambidestra" etichettando i contestatori con una replica pubblica di "si stancheranno di protestare!" ed una in cuor loro privata come "...e chi c@@@ se ne frega!". Mi vergogno, perché non so come scaricare la mia rabbia quando sento dire che la disoccupazione aumenta e nel contempo aumentano le assunzioni. Mi vergogno solo già di ascoltare quando mi viene proposto di barattare il mio voto per una dentiera. Mi vergogno altrettanto quando mi sento dire che il mio voto non vale un emerito tubo, perché si è scoperto che affluenza alle urne rappresenta un problema secondario e non un atto di democrazia. Mi vergogno, perché non posso permettermi di trattenere per la giacca, in virtù di una pusillanime privacy, trattenere in questa nostra oramai "piccola italy" quei capitali, che quasi sempre sono mal guadagnati e oltre a questo per non pagarci su il dovuto, sono trasferiti in "paradisi" che di già il solo nominarli la bocca mi si riempie di bile. Mi vergogno, per il non poter far nulla onde evitare che filibustieri dell'industria che nulla hanno a che fare con l'onesta, capace, intelligente e vera imprenditoria (rimasta come i Panda in via di estinzione), strisciando di notte e negli angoli delle nostre aree industriali simili a tanti topi di fogna (spero non si offendano i topi!), svuotano i magazzini e li trasferiscono in terra straniera per farci conoscere un nuovo vocabolo:la delocalizzazione. Mi vergogno, perchè quando si parla di anziani, per trovare una briciola di rispetto per questa categoria che oggi si vuol far credere privilegiata, bisogna emigrare in qualche piccola tribù equatoriale che noi bianchi dall'alto delle nostra supponenza definiamo "selvaggi". Mi vergogno ancor di più, però, ed è da questa mia vergogna principale che scaturisce questo elenco "striminzito", ridotissimo rispetto all'assoluto numero di enormità di vergogne italiane (basti pensare ai reati di corruzione della sola politica!), che non mi permettono d' infondere quell'ottimismo di un futuro più accettabile che meriterebbero sia mio figlio prima, che ora e soprattutto, i miei nipoti, ma che suonerebbe come l'eterna ed ennesima illusione che ha colpito il nonno nei suoi numerosi anni di una "lunga inutile carriera" fatta non di sogni ma di incubi . Meglio quindi, per loro una spiacevole realtà che una falsa, crudele, becera illusione. Preferibile che conoscano immediatamente i problemi che si prospettano loro toccando l'acqua calda e temendo conseguentemente anche la fredda. E nel contempo (meglio quanto prima!) a riconoscere quei figli di quelle buone, pie, sante madri, che tali individui hanno generato e che purtroppo, per chi deve subire, sembra che la loro fertilità non abbia mai termine. No, non sono ottimista, sono un realista che vede il famoso bicchiere con l'acqua che ha segnato con il suo contenuto di calcio una riga. Non dico certamente che è mezzo pieno, perché in una terra come la nostra con i personaggi che ci comandano, dovrei aggiungere una parola offensiva. E già, il non proferirla, è per me uno sforzo notevolmente positivo.




di Franco Giannini

mercoledì 26 novembre 2014

“Sordi racconta Alberto”: presentazione di un nuovo libro di Maurizio Liverani

Giovedì 27 novembre alle 17.30 alla Biblioteca Antonelliana

Quando si parla di cultura, gli inviti non dovrebbero essere specifici ma rivolti a tutti. Ma in questa presentazione del nuovo lavoro di Maurizio Liverani, credo che l'incontro assuma un aspetto ancor più interessante, per non dire goloso, verso i cinefili e più specificatamente verso coloro che hanno sempre amato l'Albertone nazionale.
Non sto qui ad intrecciare elogi nei confronti di Maurizio Liverani, non ne ha mai avuto e continua assolutamente a non averne bisogno! Posso solo affermare senza timore di smentite che è un uomo dall'intelligenza e dagli interessi poliedrici che spaziano dal Giornalismo (il suo è però con la G maiuscola), alla narrativa, dalla sceneggiatura alla regia cinematografica. Ed in tutte queste sue attività, nulla è stato affidato al dilettantismo, al caso ed a farmi da testimonio di quanto sostengo, ci sono gli innumerevoli premi assegnatigli.
Del resto a dirla lunga sono i personaggi che cureranno l'incontro e che si sono resi disponibili ad affiancarlo in questa sua presentazione, quale il nostro Assessore alla Cultura ed Istruzione Stefano Schiavoni, l'esperto cinematografico Federico Pergolesi, nonché la giornalista e curatrice dell'edizione Barbara Soffici che definirla solo "curatrice" suona sicuramente riduttivo. Infatti Barbara è la "musa" ispiratrice di tutti i volumi recentemente usciti in questi ultimi anni. Colei che "cura" si, ma soprattutto incentiva Maurizio ad attingere agli innumerevoli ricordi storici, che poi riesce a raccontarci come una fresca attualità, come può saper fare solo un Maestro della penna.

Franco Giannini
Già pubblicato Martedì 25 novembre, 2014 su SenigalliaNotizie.it 

martedì 18 novembre 2014

Indovinello :" Quando apre bocca gli si allunga... che cosa? ed a Chi ??

... Il Naso, logicamente!... Perché voi a che cosa pensavate?

Avviene spesso, o almeno a me succede, che mi fermi ad ascoltare in Tv i fatti del giorno, o meglio le disgrazie del giorno, perché oggi si ascoltano e vedono solo quelle, e mi ritrovo che mentre le immagini scorrono, gli occhi non vedono e le orecchie non ascoltano, perché il mio pensiero sollecitato da un imput iniziale mi porta a pensare su quanto visto ed ascoltato prima. E magari quando mi riprendo, non trovo più il TG che nel frattempo è terminato e l'immancabile pubblicità ha preso il suo posto.
Sarà perché è una settimana che si parla di acqua, di esondazione, di alluvione, di frane, di vittime, di Protezione Civile, di Stato Assente, di danni incalcolabili che non saranno mai ripagati, di colpe, di colpevoli, di dimissioni richieste e respinte al mittente, di emigrazione, di speculazione edilizia, di cementificazione del suolo.....??? E quel pensare populistico del solito "piove governo ladro", mi induce a spegnere mentalmente le immagini della TV e seguire i miei ricordi che mi riportano indietro, molto indietro: si, perché io me lo posso permettere, vista l'età. E le colpe, inesorabilmente, si sa, ricadono sempre sugli ultimi. Che poi, essendo sempre loro, i soliti volti e nomi, in un modo o nell'altro diventa quasi impossibile difenderli. Ohi, si guardi bene, non perché anche gli ultimi arrivi non ne abbiano, figuriamoci! ma sarebbe bene suddividerle in parti uguali con quelli che sono da tanto che ci hanno governato male e le nouvelle entree che proseguono in modo impeccabile il cattivo malgoverno di chi li ha preceduti.
Ed in politica la prime cose che s'imparano sono i cattivi comportamenti che essendo da tempo praticati offrono però, alle nuove reclute, la certezza di essere quantomeno collaudati. Ed allora, come l'esperienza malevola insegna a quest'ultimi, è che la colpa va sempre ed unicamente scaricata sul tuo vicino. Non sarà da galantuomini, non sarà educato, ma chi se ne frega, il fine giustifica i mezzi facendoti restare in auge nel bene e nel male. Ed allora il Comune, la scarica sulla Provincia, questa a sua volta sulla Regione, che la travasa sullo Stato che non permette quel qualche cosa che avrebbe evitato la sciagura o meglio le ripetitività delle sciagure. E spesso è un fuoco amico o una lama fraterna quella con cui ci si pugnala anche tra amici dello stesso Partito. Quel Partito che è una volta era definito come una "Casa del Popolo" ed oggi invece è una casa costruita con mille finestre senza infissi dove le correnti colpiscono i più deboli e cagionevoli di salute e dove si salvano solo coloro che hanno gli "abiti giusti", gli "accorgimenti ad hoc" per "pararsi" più che per ripararsi e non certo dal freddo.
Ed il cittadino come reagisce a queste situazioni?
A questo punto i nostri politici si chiederebbero, con la solita puzza sotto il naso,... i cittadini, chi?
La risposta fino a qualche giorno fa poteva essere "I soliti 4 bischeri!", ma oggi non più. La gente comincia ad averne le scatole piene. Le piazze e le vie si riempiono d'acqua e fango, ma l'indomani il popolo vassallo con le mani infangate, comincia a dare segni di una perturbazione che con il tempo non ha nulla a che vedere.
Infatti quello che maggiormente manda in bestia la cittadinanza sono oltre i fiumi d'acqua, quelli di parole, di promesse non mantenute, di assenza di aiuti economici, dove l'unico elemento su cui oggi il cittadino può fare affidamento è il solo ed esclusivo volontariato.
Bella cosa, ma anche poca cosa. Basta con lo sfruttamento del "Senso Civico" che deve possedere la gente. Ci si sta marciando troppo e di frequente.
Gli Amministratori, con questo alibi, cercano di scaricare le loro ataviche colpe sulle spalle della popolazione, facendoli quasi sentire in colpa. Ma a tutto c'è un limite e la gente sembra che si stia svegliando. 
                                                                 
Il  22 febbraio u.s. si è insediato un nuovo Governo, dopo il fallimento dei due precedenti, ai cui vertici, con una toccata e fuga, erano stati due "elementi". Il primo presieduto da un tal Monti prof. universitario con il compito primario di salvatore della Patria ed il secondo un baciapile vecchio stampo rispondente al nome di Enrico Letta, imparentato con il consigliere del Silvio nazionale concreatore di quel casino economico italiano in cui stranamente la "miseria" pasteggiava nei ristoranti di lusso. Entambi destinati nel dimenticatoio, la pena più pesante dell'Inferno Politico. Poi al giovane Enrico, ingenuo chierichetto, è subentrato l'attuale RenzioCainus (alias Matteo Renzi) che prima subdolamente lo ha tranquillizzato, a mò di anestetico, assicurandogli la propria amicizia e poi lo ha trafitto con una coltellata alle spalle, impossessandosi della Biga-Italia, sciogliendo le briglie, come piace a lui e da bravo auriga, si è messo a correre sfrenatamente, velocemente, scorrazzando nell'Arena Nazionale.
Non accorgendosi che la pista era piena di buche, i cavalli azzoppati, il freno tirato, per cui la molta polvere non era procurata dalla velocità... Ma sembra che il duce-auriga non si sia accorto di nulla.
Infatti dopo appena 15 giorni gli avvenuti funerali del fratello "di-partito", nonchè corregionale, non appena ricevuto il gelido campanellino da primo ministro,  dopo un lungo e travolgente fiume di parole (non certo poetiche come quelle di Cyrano, ma con lo stesso suo naso), mentre alle spalle si susseguivano le slides espicative (una sua scoperta!) di disegni di "vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà" ha buttato giù una "Casetta in Canadà" contenente una lista di promesse di quello che sarebbe andato a fare entro pochi giorni, che poi oggi si sono lievitati nel numero di 1000 (mille... ovvero 3 anni). E noi cittadini tutti con la bocca aperta a bercele allegramente una ad una. Non sono per ordine, non me le potrei ricordare, le ho buttate giù quindi alla rinfusa, come del resto fa lui quando le mette in pratica. Sempre che ci riesca. Mi ricordo anche che parlò ed ha parlato recentemente, perché la Comunicazione è il suo Hobby, di
Abolizione province, Abolizione dell'Art. 18, decreto sblocca Italia, 80 € in busta paga ai lavoratori, riforma senato e titolo V, riforma legge elettorale, riforma del lavoro e Jobs Act, pellegrinaggio al Nazzareno per incontrare il suo "padre politico", delega fiscale, spending review, riforma della giustizia, riforma della pubblica amministrazione, edilizia scolastica, Taglio Irap, Beni culturali, Rottamazione delle Auto blu, Tutela del territorio, Piano Casa, Riforma della scuola, ecc.
E chissà quante altre promesse mi sarò perduto, ma la memoria, scusatemi, ma è quella che è!
Mi sono venute a mente anche alcune delle frasi celebri da lui recitate e che sicuramente riporteranno i posteri sulla lapide della sua "tomba politica", quando anche lui sarà colpito dalla "sventura", che prima o poi capita a tutti i capitani di "ventura" pieni di vanagloria, egocentrismo, infallibilità, presunzione e superbia. Non sono certo le migliori, sono solo quelle che riporto approssimativamente aiutandomi con la memoria:
-Per combattere la crisi partiamo dalle scuole, perché è da lì  che riparte un Paese ed è da lì  che nasce la sua credibilità.
e sempre a proposito della scuola rivolgendosi ai responsabili scolastici ed ai sindaci
-Se c’è qualcosa che non va poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. 
-La differenza tra un sogno e un obiettivo è una data. 
Negli alimenti le date indicano una scadenza, invece nelle bugie sono un optional!
-Se non passa la riforma del Senato lascio la politica
Questa affermazione ha la stessa importanza di quella "La legge è uguale per tutti"
-Subito a febbraio procederemo con i tagli ai costi della politica. Passeremo poi alle riforme costituzionali. A marzo affronteremo il tema del lavoro, tra aprile e maggio fisco e Pa, a giugno la giustizia, in modo da arrivare a luglio, alla prova del semestre di presidenza italiana dell'Ue, con le richieste che l'Italia fa all'Europa e non solo l'Europa a noi.
-Pagheremo tutti i debiti della pubblica amministrazione.
Campa cavallo che intanto gli imprenditori creditori muoiono di fame

Non lo so se questa è sua. Di certo è lo slogan della Leopolda 2014 quel suo maniero dove i suoi vassalli come tanti re Artù e tante Lady Godiva, tracciano il solco pronti a difenderlo con la spada di una democrazia (Cristiana!)
-Il futuro è solo l'inizio
( peccato però che sia stata rubata al titolo del libro di Bob Marley!).
-Non parlino di condoni a me: ho fatto un piano strutturale a volumi zero. Ora mettiamo a posto i danni.
-... le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento. 

Ma come recita il proverbio, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare... Ed allora ripensandoci su mi ritrovo a constatare che le Province ancora sono lì, hanno abortito qualche cosa, ma sono sempre lì.
 L'amore per la scuola, l'ha dimostrata per qualche mercoledì d'essai, come quelli dei cinema. E' stato, mi sembra e se non ricordo male a Treviso-Siracusa-Milano-Palermo, ma poi, causa forse anche gli impegni istituzionali, come pure i viaggi gli hanno proibito di proseguire in questa sua crociata e come l'acqua di questi giorni ne sono passati di Mercoledì Scolastici senza il Premier con la mano sul cuore a cantare l'Inno d'Italia tra scolaresche e docenti gaudenti, salvo che mi sia perduto qualche traccia di video governativi, girati alla maniera della Settimana Incom dei tempi che furono. Forse se parla ancora di scuola lo fa, ma alla sera a letto, privatamente, chiedendo lumi alla first lady, sempre se non ha altri impegni da assolvere.
Lavori in corso con la Riforma del Senato. 
Il piano Casa, come suggerisce il termine, va "piano", piano, quasi "immobile" (quale è infatti un edificio!).
La riforma della scuola, fatto, no, quasi, modificato, no ... vedremo, intanto per quest'anno, qualche piccola modifica e poi si vedrà.
La Spending Review è un'arma segreta, quasi fosse in mano ai servizi segreti: la relazione c'è, ma è top-secret e che cosa ci sia scritto lo sa solo "Lui" la neo reincarnazione del "buonanima" dei tempi moderni!
L'articolo 18, cosa che a pochi fregava fosse messo in atto e modificato, è quello a cui ha dato maggior attenzione (o almeno ce lo vuol far credere), seppur con un "avanti si vada" alternato ad "indietro tutta", per tenere unita quella manciata di desperados di  minoranza che credono ancora il PD di "sinistra" seppur a dirigerlo ci sia un uomo che mancino non lo è di certo e che il cui nucleo più numeroso e fedele è costituito da ex DC e da fuoriusciti mercenari arruolati tra i delusi delle varie fazioni del centro destra, destra e FI.
Per non parlare poi dell' EU. Ci aveva rotto i timpani con l'esaltazione del fatto che avremmo avuto per sei mesi di Presidenza la gestione della Comunità. Già di mesi quanti ne sono passati e che cosa ha fatto il sor Matteo di tanto importante in quel contesto??
Ha solo una gran fortuna il sig. Renzi, che il Bugiardometro non l'abbiano ancora inventato e che fin che dura, "a discore n'è fadiga".




di Franco Giannini

martedì 11 novembre 2014

Il "Bel Paese", cava di fango.

E la parola "Fango", si guardi bene, è solo un' eufemia.

La leggenda narra come re Mida, mitico re della Frigia, riuscisse a mutare in oro, qualunque cosa toccasse.
E' da supporre che simil dote, oggi, sia stata ereditata da ogni personaggio politico che si cimenti in cariche politiche, definiamole, "importanti".
Con una sola piccola differenza, che invece che mutare in oro, a qualunque cosa essi si approprinquano, non si tramuta nel giallo metallo, bensì in un "Fango" dal colore grigiastro e da un maleodorante odore. E se questa è già in oro, riescono a farla scomparire, impadronirsene e magari restituendoci l'alibi di un qualche "servizio" inzaccherato della loro nobile  fanghiglia.
Il Pascoli, ricordando la sua Romagna, cantava "...dolce paese cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator Cortese, re della strada, re della foresta.".
E quei tempi di cui parlava il poeta romagnolo, non sono mai scomparsi, però con un termine in uso oggi possiamo dire che sono stati "razionalizzati" e plasmati a piacimento dei nostri signori attuali Passatori, che hanno dismesso il mantello del "Cortese" e sono rimasti incontrastati re delle strade, ma non delle foreste, perché se le son giocate con cattive gestioni ed ora non le posseggono più.
Hanno mutato la terra in cemento, le strade in autostrade, le case in grattacieli, i ruscelli in torrenti, i torrenti in fiumane ed i fiumi in discariche, logicamente autorizzate dalle proverbiali "tre scimiette".
E da queste idee geniali, nascono le premiate CIF : Cave Italiane del Fango.
Le piogge si tramutano in "Bombe d'Acqua", gli eventi metereologici che divengono come le targhe alterne vengono definiti eccezionali, improvvisi, impensabili, gli Interventi dopo 3 giorni sono definiti Immediati, i volontari, che fanno quello che dovrebbero fare i Manovratori della Macchina del fango di questa Italia in miseria, sono definiti persone con alto senso del dovere civico e se giovanissimi Angeli del Fango. E la fanghiglia politica guarda con spocchiosità e magari si incazza pure, se qualcuno si rivolge loro contro, perché la colpa non è loro, ma delle Istituzioni a loro vicine... sempre quelle vicine. E le uniche parole che riescono a proferire sono quelle del "MAI PIU'" a cui oggi hanno aggiunto "condoni edilizi". Come se questi venissero concessi dai parroci delle parrocchie comunali.

Avevamo una "Carta" di valore che, definendola superata, l' hanno variata mutandone i termini reali, quelli vecchi, i primari, quelli tracciati dai "padri" con quell'inchiostro della "Storia" che, fino ad ieri, si credeva indelebile. Non più quindi una Repubblica fondata sul lavoro, bensì, affondata nel fango.
Il Bel Paese, da terra di bellezze artistiche, da patria della cultura, di civiltà mediterranea, dal clima mite, dai paesaggi naturali, dai colori pastello, si è tramutato attraverso gli "Orchi" della politica, in una inesauribile cava di "Fango". Espressione intesa sia nel senso reale della parola (sopra citato), che in quello ugualmente infamante, se non ancor di più, del figurato.
Non abbiamo più il lavoro, i lavoratori sono in esubero, la "professione" più esercitata oggi è quella del precario, cassa integrato o "Disoccupato", con figli che "aiutano" in questa attività i genitori cinquantenni, oramai vecchi, seppur l'aspettativa di vita sia aumentata, tanto da farci, inconsciamente, gioire potendo parlare di "quarta età". Le carceri traboccano di delinquenti, come pure la Casta politica. Solo che costoro, i castaroli, godono del privilegio di poter usare un linguaggio più accondiscendente e meno incisivo. Ad esempio il verbo "Rubare", per costoro, è stata sostituito con "Distrarre". Quindi al più chi ruba di costoro, potrà sempre essere appellato, in modo soft, come "ladro distratto".
Di quel famoso "Bel Paese" fatto di Ducati, Marchesati, Gran Ducati, Regni, costituito da mille campanili e che il bravo Giuseppe Garibaldi si sforzò di riunire in un tutt'uno e che Massimo D'Azeglio ci ricordava come fosse stata fatta l'Italia, ma non ancora gli italiani, è rimasto sempre con mille campanili oggi rinominati con altri termini (Comuni-Province-Regioni) e gli italiani logicamente, per il piacere di pochi, sono rimasti divisi. Perché divisi, si è sempre dei perdenti!
Corruzione, Concussione, Speculazione, Appropriazione, Evasione, Mafia, 'drangeta, Camorra, Contrabbando, Droga, Ricettazione sono i termini non economici che ogni giorno compaiono sulle pagine dei quotidiani, con accanto il nome e la foto di qualche politico. E questo, non certo da ieri, ma da oltre cinquanta anni. E le facce sono quasi sempre quelle, perché si alternano, ma non scompaiono. I politici, si sa, sono tutti malaticci, per via delle imprecazioni che gli vengono inviate da un popolo supino, nonché dal fatto che vivono quotidianamente nel fango, per cui d'avanti alla Giustizia, quando e se vengono condannati, la pena è quella degli arresti domiciliari presso le loro "modeste" magioni in "Cliniche"  casualmente a volte di lusso, per recuperare le forze perdute.
Dopo l'ennesima "fortuita" alluvione, che ha colpito metà Italia, e che ha "fruttato" altre due vittime, oltre che ai soliti danni, dovremmo sopportarci ancora di ascoltare e leggere le "autorevoli" castronerie di gente che oltre non possedere gli attributi, manca di coscienza, ma non certo del dono di una immensa faccia tosta.





di Franco Giannini

mercoledì 5 novembre 2014

Da oggi il primo Consiglio Comunale sotto l'occhio di OpenMunicipio


Ancora una volta, le interrogazioni ed interpellanze, in modo telegrafico, quasi fosse un passaggio di consegne.

Ma così in realtà non è. Ecco il motivo!
Ho cercato di trovare nel nuovo servizio di OpenMunicipio, gli interventi e non trovandoli, ho chiesto dei chiarimenti. La risposta è stata, questa si immediata e come sempre cortesissima :"...i verbali della seduta arrivano su OpenMunicipio quando il Comune li pubblica in forma di delibera ufficiale questo vuol dire che prima li trascrivono (solitamente ci mettono pochissimi giorni) e poi li passano all'approvazione del Consiglio Comunale successivo, che li approva. Infine il segretario Comunale li convalida, e li pubblica all'albo pretorio e, contemporaneamente, su OpenMunicipio. Il tutto impiega un mesetto. Qualche volta (raramente) capita che ci voglia più tempo, perché il segretario fa uscire all'albo pretorio l'atto senza avere i verbali approvati, in tal caso al loro posto ci scrive "omissis", e i verbali saranno pubblicati successivamente come allegato alla delibera...".
Vale a dire, se le interrogazioni vengono fatte per iscritto, bene, possono essere anche anticipate su Open, altrimenti si deve attendere e neppure poco!
Voglio spiegare anche la motivazione per la quale ero alla ricerca della traccia scritta degli interventi su Open, perché avrei fatto prima a leggere che riascoltarmi tutto quanto mi ero registrato attraverso Radio Duomo, non avendo potuto seguire via streaming. Come spesso avvenuto, infatti anche il 29 cm questo non funzionava o forse eravamo in troppi ad assistere dalla poltrona di casa. Si, perché si deve sapere che il servizio viene assicurato ad una 20/30ina di utenti.
Però, malgrado ancora ci sia qualche cosa da regolare, come è giusto che sia per un servizio in via di miglioramento (ad oggi solo un utilissimo archivio di notizie, atti, statistiche e una forma di sondaggio che il cittadino potrebbe autocrearsi, circa i politici comunali che siedono in aula e forse non solo), già qualcuno si sta preoccupando di togliere il servizio di streaming, celandosi (forse!) dietro la spesa (3000 € all'anno) di un servizio ridotto (visti che sono pochi coloro che ne possono usufruire!) e poi essendo esso assicurato pure da un servizio radiofonico.
Io credo che prima si debba mettere a punto, con l'immediatezza della notizia sul nuovo nato e poi essendo nell'era dei "streaming", forse potenziare quello comunale e non abolirlo. Potrei o si potrebbe ritenerlo un "taglio parziale" alla democraticità delle Sedute. Non sarà forse, che il poter "vedere" possa dar fastidio per via di certi atteggiamenti disinvolti che potrebbero risultare a volte poco eleganti??
E perché non cominciate a pensare di fare TUTTE le interrogazioni ed interpellenza SOLO per iscritto, in modo di poterle avere anche prima del Consiglio su OpenMunicipio e per questo essendone informati prima e se la cosa è interessante, il cittadino la possa seguire  con maggiore attenzione.
Confesso che, non avendo potuto seguire oltre che in voce anche in video, il dibattito nato su l'elezione del nuovo vicepresidente dopo le dimissioni presentate dal consigliere Alessandro Cicconi Massi, mi ha infastidito e non poco e l'interpellanza della Sig.ra Bucari l'ho voluta "interpretarla" solo come un modo per evitare "cattivi" esempi educativi per i giovani.
E pensare che in circa 5 ore di seduta gli argomenti interessanti sono stati 2 : quello di cui ho parlato fin qui e quello della relazione  alle modifiche agli articoli 65 e 66 dello Statuto e all'approvazione del regolamento per la disciplina dei referendum comunali relazionata dal Presidente della 1°a Commissione, a cui va la paternità unitamente al Consigliere Battisti da cui è partita l'idea ed a cui successivamente si è aggiunto anche il Presidente del Consiglio Monachesi.  Un Mario Fiore sconosciuto ai più, che con modestia, caparbietà, passione e con la massima correttezza da uomo by partisan a cui credo sei giusto pubblicare il suo intervento, intenso, caloroso che alla fine della lettura, è stato applaudito a scena aperta. Cosa credo mai avvenuta  o molto raramente ed evidentemente un motivo ci sarà pur stato. Ed ecco allora il suo intervento :
"Grazie Presidente per la parola concessami, dopo aver ascoltato attentamente le preziose parole dei colleghi consiglieri, avrei potuto e forse dovuto, rimanere in rigoroso silenzio poiché quello che andava detto è stato ampiamente sviscerato e avrei dovuto limitarmi ad un sentito ringraziamento a tutti i commissari che hanno contribuito con il loro impegno a dare alla nostra città uno strumento che prima mancava e che ora accresce di molto il livello di democraticità e partecipazione. Sono particolarmente emozionato, orgoglioso e financo commosso perché a distanza di circa 9 mesi dal Regolamenti sulle Concessioni dei Contributi alle Associazioni il Consiglio Comunale si appresta ancora una volta a votare una pratica, elaborata e votata all’ unanimità dalla Prima Commissione

Mi sia quindi comunque consentito di mettere in sequenza brevemente i passaggi salienti che hanno portato a questo straordinario risultato.

Vorrei ricordare, poiché lo ritengo importante e doveroso, che la modifica del Regolamento sul Referendum è partita dalla richiesta del Commissario Paolo Battisti al quale poi si sono accodate le firme di tutti i Commissari e che la prima bozza su cui poi si è discusso e lavorato in modo costruttivo è stata elaborata dal Presidente del Consiglio Enzo Monachesi e dal Dirigente Paolo Mirti. A costoro va il mio ringraziamento più sentito e spontaneo. Insieme a loro ritengo di dover ricordare e ringraziare tutti i Commissari nelle persone di: Giulio Donatiello, Simonetta Bucari, Margherita Angeletti, Enrico Pergolesi, Alessandro Cicconi Massi, Paolo Battisti, Luigi Rebecchini, Maurizio Perini per aver anteposto l’ interesse di tutti all’ interesse del singolo convincimento. Oggi portiamo in Consiglio Comunale il risultato di pomeriggi passati nel confronto più aperto e totale, di toni pacati e di una stima di fondo reciproca che non è mai venuta meno, neanche nei momenti in cui si pensava che non saremmo riusciti a portare in porto il nostro obiettivo che aveva sempre sullo sfondo il bene di Senigallia.

La grandezza del risultato conseguito sta sicuramente nell’ aver raggiunto l’ unanimità in merito ad una pratica importante che mancava alla nostra città e che rimarrà nella storia di Senigallia, lo affermo senza paura di essere smentito consapevole che questa non è retorica ma la pura e semplice verità. Quello che abbiamo fatto deve riempire noi tutti di orgoglio consapevoli di quanto abbiamo raggiunto ma soprattutto di come lo abbiamo raggiunto attraverso una stretta collaborazione vissuta in un clima cordiale e amicale che personalmente mi terrò caro e stretto a lungo. Torno a ripetere e a sottolineare che il merito è solo e soltanto dei Commissari tutti che con alto senso di responsabilità hanno sempre operato per il bene della città e non ci sarebbe stato neppure bisogno di un Presidente tanto tutto si è svolto in maniera civile e pulita all’ insegna della estrema fiducia e della stima reciproca, lo ripeto a costo di sembrare stucchevole e pesante. A dimostrazione di tutto ciò, come dal sottoscritto ardentemente auspicato in Commissione, la pratica è stata cofirmata dalla maggioranza dei Commissari che non smetterò mai di ringraziare a costo di sembrare ripetitivo.

Questo risultato unanime diventa ancora più prezioso e significativo in un momento in cui ci avviciniamo a grandi passi alla campagna elettorale che inevitabilmente aumenta le distanze e gli individualismi.

Il sottoscritto ha solo e soltanto cercato di unire e smussare gli angoli e ha voluto tenacemente non un risultato qualsiasi ma bensì il risultato nella certezza che le regole del gioco si fanno solo insieme con la pari dignità di tutti e l unanimità della Commissione dimostra proprio questo.

Ringrazio tutti per la fiducia e la stima che in questi anni mi sono state concesse e delle quali vado fiero. Sarei davvero felice se un po’ di questo clima disteso respirato nell’occasione e durante tutti i lavori della Prima Commissione potesse trasferirsi anche nell’ imminente campagna elettorale.

Il risultato raggiunto anche se non perfetto, poiché nulla è perfetto, è comunque a mio giudizio un'ottima base che arricchisce la città di un nuovo strumento di cui si avvertiva la necessità. Nella consapevolezza che tutto è stato fatto al meglio e con il massimo impegno mi prendo comunque la responsabilità, qualora ce ne fosse di bisogno, di eventuali critiche appunti o divergenze.

Quindi mi appresto a votare la pratica con convinzione e felicità e nel ricordare che questo è un momento di alta politica e che la città tutta deve essere orgogliosa e fiera di essere rappresentata da questi consiglieri, idealmente abbraccio e stringo la mano a tutti i Commissari e prometto che non dimenticherò mai questi anni passati a lavorare alla luce del sole e con il sorriso sulle labbra per il bene della città e nel tornare a Fonte Avellana, termino con un sincero sentito ringraziamento a tutti."


Ed ecco invece la parte relativa alla prima ora del Consiglio Comunale.

Come sempre, ad aprire la seduta, il solito appello nominale per il controllo dell'esistenza del numero legale e successivamente Interrogazioni ed interpellanze.
Per la lettura completa, a trascrizione avvenuta, delle interpellanze ed interrogazioni, credo sia opportuno ricordare il link di OpenMunicipio

Si comincia allora con Mancini  il quale intende ricordare la sistuazione di disagio che stanno vivendo gli operatori che fanno servizio, durante la mensa, assistendo gli alunni disabili, perché attualmente non  è previsto per questi, il buono mensa. L'Assessore Schiavoni, si dice non informato del fatto e che quindi, dopo essersi accertato della cosa, sarà sua premura informare il Consigliere con una risposta scritta.
 
Gregorini ritorna su di un argomento già trattato che è quello del prevedere aree sosta camper e la loro eventuale regolamentazione. Chiede a che punto sia la pratica urbanistica dopo la discussione in Commissione dell'individuazione delle due aree  camper e, come secondo punto, come è andata la stagione estiva, sempre relativamente a questo servizio, nell'area che dell'area Ciarnin, con il servizio a pagamento per questo primo anno. Comunque siano le risposte, quella che gli sta più a cuore è la regolamentazione, in quanto ognuno oggi parcheggia dove vuole non essendoci per i camper uno specifico divieto di sosta. Rispondono prima Ceresoni e successivamente Campanile. Ceresoni, sintetico e tecnico come suo solito, annuncia che sono in attesa dei risultati riguardo la variante offerta-turistica votata dal consiglio comunale e che è stata trasmessa alla Provincia di Ancona per la conformità geomorfologica e paesaggistica. Si sta attendendo il riscontro che una volta arrivato ritornerà in Consiglio per l'approvazione definitiva e solo allora si potrà stendere la regolamentazione sollecitata. Campanile, invece la piglia da distante e comincia con il parlare di un grande successo, l'area è stata sempre piena durante l'estate ed ancora oggi ci sono delle presenze e si sono avute più di 1200 soste al costo di 10 € . Ed infine il trillo del campanello ricorda che il tempo è scaduto.

Romano chiede anche lui a Campanile la possibilità di prolungare il termine serale di chiusura della pista di atletica di un'oretta. Campanile lo informa che attualmente per l'infortunio di uno dei quattro custodi che sorvegliano la Pista di Atletica, pattinodromo, palestra e campi di tennis (cittadella dello Sport), sono stati costretti a fare richiesta di un sostituto, ecco il perché alle ore 20 si è costretti a chiudere, ma dal 17 di novembre si ritornerà ad essere nella normalità, anzi si terrà aperto, come richiedeva Romano,  fino alle 22.

Bucari invece si rivolge a Memè, perché il Sindaco è assente. Fa presente come la diretta streaming costi alle casse comunali 3000 € e da la possibilità solamente ad una ventina di collegamenti. Suggerisce quindi di rivedere questa priorità e la sua reale necessità, essendo stato inaugurato OpenMunicipio. Memè, un altro con il dono della sintesi, promette l' approfondimento richiesto di cui se ne farà carico.

Giacchella per Curzi Chiede il chiarimento su un articolo apparso relativativamente all'incontro dell'Assessore con categorie economiche senigalliesi ed in cui si parlava di luminarie sul suolo pubblico in occasione delle imminenti feste natalizie. In tale occasione è apparso su un quotidiano locale ad un accenno al fondo di 100 mila € per lo sviluppo economico del territorio che anche quest'anno è stato confermato a bilancio. E questo accenno giornalistico ha creato un po' di confusione o quanto meno non ha reso dignità all'intento che ha mosso l'inserire questo fondo in bilancio di previsione. Chiede che l'Assessore faccia chiarezza in merito. Cosa che la Curzi infatti fa , smentendo la notizia evidentemente male interpretata. Infatti i fondi andranno al settore Agroalimentare (15 mila € a ciascun progetto) inteso come un tragitto che andrà ad interessare quegli operatori che si occupano di una filiera che va, come dire, dalla "terra" alla "tavola". Ed è forse proprio questa trasversalità che può aver creato un simile malinteso.

Girolametti fa presente che la sua interrogazione sarebbe stata sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario del nostro territorio, ma in assenza sia del Sindaco che dell'Assessore Volpini, preferisce rinunciare  e vedere in seguito come fare per avere una risposta.

Rebecchini rivolge la sua interpellanza a Schiavoni  circa la Chiesa delle Grazie, che è di proprietà del Comune. E' stato fatto un ripristino molto sommario del tetto. Invece sono da fare dei lavori molto più importanti e duraturi. Bisogna quindi attivarsi per la sistemazione di questo edificio. Chiede quindi a Schiavoni che s'interessi in modo che si faccia presto e impegnandosi per cercare trovare i fondi. Schiavoni si dice completamente in sintonia e si dice pronto a farsi partecipe di questa segnalazione verso gli organi preposti. Anche perché è desiderio di questa Amministrazione ricollocare un'opera importante come quella della tavola del Perugino, restaurata di recente e che quindi sistemarla in un ambiente non adeguato, con un tetto rattoppato, sarebbe un controsenso.

Donatiello per Campanile. Chiede come intende procedere l'Amministrazione per un controllo sugli effetti della droga, inteso a livello di siringhe usate ed abbandonate per la strada. Chiede che si utilizzi sistemi di controllo più accorti nelle aree più a rischio con telecamere o Forza Pubblica, o Municipale, principalmente nelle ore notturne. Campanile rassicura che si stanno piazzando tante telecamere con il progetto "Mille occhi sulla città", ma chiede che anche la cittadinanza dia una mano ed non appena ci sono di questi problemi, avvisi immediatamente gli organi preposti.

Sardella per Campanile sulla qualità urbana. Qualità che sembra notarsi per le zone centrali mentre presenta grosse carenze per quelle periferiche e frazioni. Chiede quanti siano gli addetti totali impiegati ogni giorno, sia essi dipendenti comunali che delle ditte in appalto. Esiste una disciplina per i passaggi nelle vie? e se si, vengono osservati? Campanile sottolinea come malgrado l'alluvione si sia riusciti a garantire un servizio di qualità. I segnalazioni che  arrivavano dai cittadini erano 750 ogni mese mentre oggi si è arrivati a meno di 100. Si c'è una struttura che pianifica e programma gli interventi in città. Il centro viene pulito due volte al giorno. Sul resto del territorio, logicamente i passaggi sono programmati, ma il numero degli operatori dovrebbe essere notevolmente superiore se si dovessero fare due passaggi giornalieri. La programmazione, quindi, è solitamente settimanale. A volte ci sono le auto in sosta che non facilitano di certo il lavoro. A Senigallia abbiamo 26 mila auto e se non tutte, moltissime sono sempre parcheggiate. Allora il senso civico dovrebbe suggerire al cittadino, suggerisce Campanile, di togliere la bottiglia che vediamo lì da diversi giorni. Ma Sardella, non ci sta, nella replica si dice che malgrado l'abilità di svicolare di Campanile, si dice non per nulla soddisfatto della sua risposta, richiedendo per scritto i dati da lui richiesti.

Dulcis in fundo, seppur fuori tempo massimo, quale gentile concessione del Presidente Monachesi, Ramazzotti per Memè, visto anche l'argomento. La sua interpellanza riguarda le situazioni cimiteriali, sicuramente da vedere e da migliorare in occasione delle celebrazioni dei defunti. Memè rassicura che si interesserà immeditamente controllando su quello su cui poter intervenire. Non certo il ripristino del permesso di entrata (vietata durante la ricorrenza dei defunti) con le auto, per i possessori di tale autorizzazione, per ragioni di sicurezza. Vista la maggior affluenza e le dimensioni di alcune stradine al loro interno.







di Franco Giannini
Già pubblicato Martedì 4 novembre, 2014 su SenigalliaNotizie.it

Questi i commenti dei lettori di SenigalliaNotizie.it :
Stereo
2014-11-04 11:22:11
Sapere che queste sono le ultime volte che avremo il "dispiacere" di leggere certi nomi e cognomi, il sapere che presto i 1000 problemi irrisolti li risolvera' qualcun'altro, il sapere che presto molti di questi "signori" si dovranno cercare (per la prima volta) un lavoro "serio", mi fa ben sperare per la grande rivincita che Senigallia vivra' da maggio 2015. Grazie a Giannini, (come sempre) per lavoro "certosino" che svolge ogni volta, ma il BLA BLA BLA di questa "gente" mi fa venire i crampi allo stomaco dal nervoso, perche' stanno ancora li' a blaterare da 5 lunghi anni sul "vuoto cosmico" che li circonda. Senigallia svegliati e pensa bene a chi votare la prossima volta, ne abbiamo davvero abbastanza di questo "vuoto siderale".
bonzino
2014-11-04 15:40:19
Un grazie all’instancabile Giannini è più che doveroso anche perché il suo impegno non è certo finito con l’avvento dell’OpenMunicipio. Le notizie hanno un loro forza se contestuali agli eventi e non rimandate nel tempo. Credo che il suo operato sarà ancora l’unica voce che avremo dall’interno del palazzo. La verità come si sa non è mai unica ma trina: quella mia, quella tua e quella della gente. Avere quella della Gente (Giannini nel nostro contesto) è irrinunciabile. Tuttavia nel suo pezzo odierno ha esagerato nel definire l’intervento di Fiore come quello che si ricorderà negli annali. Dalle parole pronunciate emerge solo un accalorato ringraziamento verso coloro che hanno lavorato sul progetto e nulla più, sfiorando in alcuni passaggi l’autoincensamento. Un traguardo, quello relativo alla disciplina dei referendum comunali, che va si a colmare una grossa lacuna, ma che sicuramente non serve minimamente a creare opportunità nella nostra città, quindi non mi sembra un intervento degno di tanta enfasi. Personalmente avrei preferito che lo sforzo profuso fosse stato indirizzato in altri ambiti, ma ciò avrebbe voluto dire andare contro ad un’amministrazione interessata solo a sfornare nuove tasse/imposte anziché ridurle. Creare dei presupposti virtuosi per una ripresa economica, che la città si attende da ormai troppo tempo, sarebbe si stato un evento da ricordare.
Franco Giannini
Franco Giannini
2014-11-04 22:14:08
Marco Scaloni mi fa giungere via mail questa precisazione, che mi sento in dovere di pubblicare : "Ciao Franco, ho letto il tuo resoconto su SenigalliaNotizie, sempre denso di cose; ancora grazie per i riferimenti al nostro progetto. Purtroppo quanto ti ho scritto via mail contiene una imprecisione che però è finita nel virgolettato del tuo articolo, e dunque credo sia bene correggerla. Ogni proposta di deliberazione diventa atto, e quindi delibera di consiglio comunale, nei giorni immediatamente successivi alla seduta, dopo che il segretario comunale e il presidente del Consiglio hanno apposto la propria firma e l'atto viene pubblicato all'albo. Per la stragrande maggioranza dei casi, l'atto è già completo della discussione avvenuta in aula (ed è quindi interamente visionabile anche su OpenMunicipio). Gli "omissis" si utilizzano solo in casi limite, quando la discussione è stata particolarmente lunga: in questo caso, la delibera viene comunque pubblicata ed è già un atto ufficiale, mentre la relativa discussione viene pubblicata successivamente (indicativamente entro un mese, ma è molto variabile). Questo è quello che avviene di norma con le interrogazioni e le interpellanze, che tra le delibere di consiglio sono quelle che hanno una discussione abbastanza lunga ma che non hanno lo stesso carattere di urgenza di altri atti deliberativi (votazione di un bilancio, di una variante urbanistica, approvazione di un regolamento, ecc.), essendo tra l'altro state già discusse e risposte in sede di consiglio. L'approvazione dei verbali delle sedute precedenti, invece, non c'entra nulla con l'ufficialità dell'atto, che è sancita dalla pubblicazione dello stesso all'albo pretorio. Grazie ancora, e scusami per l'imprecisione (del resto non sono un impiegato comunale...) Ciao! m "