giovedì 30 agosto 2012

Sardegna, una Santa Barbara chiamata "Sulcis"

una miccia pronta ad essere accesa a 400 metri di profondità, tra l'indifferenza dei più.

10 mesi fa, si trinceravano dietro il dire "siamo appena arrivati...che volete che facciamo... abbiamo fatto cose che altri non hanno fatto nell'arco di anni..." . C'è da dire che subito abbiamo sostituito una faccia da c..o, con una da capoclasse del primo banco, ben pettinato, con il grembiulino ben stirato e senza l'abitudine di raccontare "barzellette sporche" e senza l'abitudine di mettere il ditino su...nel naso!
Sono passati dieci mesi e qualcosa è cambiato, la faccia da primo della classe è rimasta, il capello è sempre ben pettinato (forse qualcuno in meno!), la giacca è sempre ben stirata ed anche se non mette il dito sul naso, ha cominciato a raccontare però anche lui barzellette. Sporche no, ma di natura politica che non fanno ridere, ma fanno ugualmente, (uso un termine eufemistico per non cadere nella volgarità) imbufalire.
10 Mesi di sforbiciate a destra ed a manca. Le forze politiche tutte scontente e sorprese a borbottare, ma alla fine cornute e contente, anche perché "mani di forbice", ha toccato tutti, meno che la sua "Casta" sostenitrice. Gli evasori, continuano ad evadere, dove non si arriva a pagare, si taglia, ai lavoratori si "consiglia" di lavorare di più quando le ditte in cui lavorano i più fortunati hanno i magazzini pieni, sono senza commesse e mettono in cassa integrazione o come l'ha rinominata con altro termine la sette cervelli in gonnella la "minestra Fornero" credendo con questo di risolvere il problema. I disoccupati sono aumentati di qualche "decina", i consumi si continuano a ridurre con felicità del ministro alla salute, Renato Balduzzi, che non è neppure un tecnico essendo un giurista e quindi con la medicina non ha nulla a che fare. Infatti, è caduto anche lui alla prima intervista, nella volontà di affermare qualche cosa, non importava che cosa, spiegando come anche l'austerità è la benvenuta, quando essa serve per regolare certe cattive abitudini alimentari degli italiani. Ma questa ed altre sue dichiarazioni sono servite anche a noi per venire a conoscenza che avevamo anche un ministro della salute...quella poco che ancora ci rimane.
Ma anche i termini verbali sono stati modificati. Da fastidio ai più la parola "Taglio" ?. Preferibile l'uso di  Razionalizzazione. Anche quello del termine "Furbetto" per l'evasore. Dipende da quanto e come evade. L' "Agenzia delle Entrate" è diventato un ufficio amico....dopo varie vicissitudini di carattere d'Ordine Pubblico.
Ecco, appunto vicissitudini di carattere di ordine pubblico.
Voglio parlare allora di quelle che si stanno creando in Sardegna, una regione che seppur ricordata solo per qualche chilometro della parte dirimpettaia della Corsica, "patria" di qualche "beneficiato" (eufemismo anch'esso) dal Padreterno, di problemi esistenziali non ne hanno pochi, non parliamo poi di quelli di sopravvivenza. 
Caro Prof., però l'area interessata non è quella che sicuramente sarà conosciuta sia dalla sua persona che dagli altri suoi "sottopanza". E' quella a sud, che per rigetto di un Paese, governativamente parlando, a questa terra ostile, sembra quasi abbia volutamente girato le spalle, schifitto, guardando le coste della Spagna.
Attenzione, caro Presidente, che i sardi sono gente di ammirevoli qualità. E lo dico a ragion di fatto, avendoci convissuto per un anno e mezzo durante il servizio militare. So di che pasta sono fatti. So che quello che dicono poi lo fanno. Meglio tenerseli amici, mi creda.
Prima i pastori, poi i lavoratori dell' Alcoa, ora quelli della miniera di Carbonsulcis,  il malcontento sta dilagando... Un consiglio da prendere immediatamente che è un taglio, guardi un pò dove sono arrivato. Trovi il sistema di non far sparare bestialità come quella di un sotto segretario, un certo Claudio De vincenti, che in una intervista di Repubblica (non gli sarà sembrato vero che qualcuno si fosse accorto della sua presenza!) si è permesso di  dire :"...Per come ci e' stato presentato il progetto di riconversione della miniera di Nuraxi Figus per lo stoccaggiodi anidride carbonica nel sottosuolo non sta in piedi. Non sta in piedi perche' costerebbe alla collettivita' 250 milioni di euro l'anno per otto anni. Quasi 200 mila euro l'anno per ogni minatore. E' una spesa insostenibile e quindibisogna trovare il modo per renderla sostenibile.....insieme alla Regione e alla Provincia stiamo lavorando ad un vero e proprio 'piano Sulcis' per andare oltre l'attivita' estrattiva e la stessa filiera dell'alluminio. Ci sono diversi assi di sviluppo:dagli investimenti infrastrutturali in porti, strade, metanizzazione, servizio idrico, a nuove filiere produttive come l'agroalimentare e il turismo e le energierinnovabili... La miniera, ha un futuro solo se migliora il rapporto tra costi e ricavi'' ma se questo non dovesse avvenire ''di certo gli operai saranno impiegati in nuove attivita'. Nessun lavoratore sara' abbandonato a se stesso. Il governo fara' la sua parte insieme agli enti
locali''.

Come potrei suggerire di limitare anche le uscite del Padre della Patria, non lo so dire, ma certo che ascoltare che in "qualche modo si farà", da proprio il senso di impotenza in cui versano le nostre più alte Istituzioni.
Qui servono, ma oramai tutti i lavoratori lo chiedono, che vanno bene i progetti fatti di parole e che verranno trascritti poi, con la solita calma della burocrazia, su carta. Ma si vogliono conoscere da domani, come i lavoratori, questi lavoratori, "non saranno abbandonati a se stessi". Cifre per il sostentamento delle famiglie a partire da domani. Ma non solo, la durata di questo "non abbandono", perché i progetti italiani, da quello che la storia ci insegna, hanno tutti la durata della "Salerno-Reggio Calabria". E se oggi, in pochi lavorano e prospettive di sviluppo non se ne vedono in un immediato orizzonte, chi è che pagherà per tanto tempo questo sostentamento?? Un fisico, poco che possa mangiare, deve farlo tutti i giorni, salvo che non vogliamo cambiare il nome del nostro paese da Italia in Biafra!!
Allora, caro Prof., essendo lei l'unico privilegiato, oltre a qualche altro sporadico illuso, a vedere quella lucina in fondo al tunnel, e per questo esperto in gallerie, da domani dimostri di essere anche lei vicino ai minatori e alle loro famiglie ( anche fisicamente), scenda in quei pozzi. Si porti appresso tutto il suo Consiglio e restate lì per tutto il tempo necessario affinchè non venga a cessare quella "guerra" di cui ogni volta parla, si sente coinvolto e tiene in mano il bastone di Gran Maresciallo. 
Non so se la vincerà questa "guerra", sono certo solo di una cosa, che un "Consiglio di Guerra" con questa location e con il fiato sul collo di gente decisa, molto più dei componenti di tutta la sua "Giunta", l'aiuterà a prendere decisioni più immediate, colpendo quelli che fino ad oggi l'hanno fatta franca, oppure, per prendere una boccata d'aria, dichiarare di aver fallito ed uscire dalla competizione, senza neppure un "grazie" che forse magari lei si attenderebbe.
I minatori hanno dimostrato che non stanno scherzando, dieci punti di suttura su di un braccio  di uno di loro lo stanno a dimostrare. E i chili di polvere da sparo nascosti lo dovrebbero far riflettere e non poco.
Si, perché, benefici fin ad oggi la gente non ne ha ancora visti ed è stanca di attendere, mentre invece le ferite causate con i suoi di tagli si rimargineranno tra 50/60 anni. 
Scenda giù, vedrà che parlare con la gente da vicino, le servirà più degli incontri conviviali con la Merkel. Forse l'unico inconveniente sarà una cattiva digestione, per il mangiare pane, acqua e polvere di carbone a mo' di companatico.
Auguri e.... buona discesa e buona digestione.


  Franco Giannini

giovedì 23 agosto 2012

I Foghi bruciano...ohhhh come bruciano !!!

A chi??? Anche se dicono di no, bruciano un pò a tutti! 

Quindi, si, anche al sotto scritto. E neppure poco!
Ognuno avrà le sue buone motivazioni, a partire dal primo portavoce ufficiale dell'Amministrazione, che si era assunto il compito, all'ultimissimo momento, di far conoscere ai suoi 300 mila amici di FB conosciuti attraversi i recenti avvenimenti mondani che ha fatto conoscere la nostra città al mondo intero.
Nella lista degli ustionati, anche gli operatori turistici del Lungomare dei Dimenticati. Uno di costoro, poi nell'irritazione del momento, l'ha fatto due volte. Come dire "Curnuto e mazziato" confessando che per via di questi fuochi invisibili, ben 80 clienti avevano disdettato la prenotazione per la cena. Chi ha ricevuto la confessione, logicamente, come farebbe qualsiasi prelato, non rivelerebbe mai neppure sotto tortura, agli organi preposti, il nominativo di tale "sfigato". Nella lista comparirà immagino anche il nome della ditta che ha allestito il tutto, come quelli dei QUI, QUO e QUA dell'amministrazione. Sorpreso a mettersi l'unguento sulle bruciature, dopo le critiche generali e personali, ancora lui : il portavoce, costretto prima a dire una cosa, poi con un quasi ritrattarla facendo presente che in seguito se ne potrà anche riparlare e subito dopo ancora smentito  dalla voce del padrone : qui comando io e se non vi sta bene, possibile che dal prossimo anno nessuno si ustionerà più, perché i fuochi, sempre che ci siano i soldi, si faranno sempre lì alla Rotonda, o non si faranno per niente. Va bene!! Augh!! Il Vanno Marchi della costa senigalliese (lunga ben 200 mila centimetri) ha parlato. Da quello che ho potuto sapere, le bruciature hanno raggiunto anche il Ciarnin, i cui lamenti sono giunti fino a 500 metri dalla Rotonda soffocati poi dall'intensità della musica.
Anche io, dicevo, sono rimasto bruciato dall'evento, ma non per i fuochi. Concordo con il Sindaco, se mi fossi trovato al suo posto, sapete che vi dico? Non li avrei fatti. Vergognoso, in questi momenti, bruciare 6/7/8/9... quello che volete (il numero esatto intanto non lo si saprà mai, anche se verbalizzato!), quando si è chiesto scusa alle famiglie dei disabili per servizi venuti a mancare perché non ci sono fondi. Sto strumentalizzando questo evento ?  Chiamatelo come vi pare, ma questo è il dato di fatto che se anche non fosse vero, almeno agli occhi della cittadinanza così appare.
Dicevo che sono rimasto scottato quindi, non per i petti, più che per i petardi ...pardon i fuochi, ma per quanto è stato poi detto da chi, se voleva parlare, avrebbe dovuto solo dire, usando il plurale maiestatis, abbiamo sbagliato. Invece si sa, che chi cerca di scusarsi in modo poco sincero, alla fine non fa che accusarsi.
Non mi assolutamente piaciuto leggere, che magari questi fossero i problemi d'affrontare o ancor più impertinente l'invito a non rovinare il modello senigagliese considerando il solo nostro particolare punto di vista. Quale nostro ? Il suo? E chi ce lo dice che il suo è giusto. Dobbiamo credere sulla parola?? Eppoi ancora se questi non sono i veri problemi cittadini, quali sono quelli di cui la gente dovrebbe parlare? Delle sole eccellenze immagino! Tempo fa qualcuno dei ben pensanti, aveva scritto che la politica non si fa parlando delle buche, delle strade da asfaltare. Allora quale sono le argomentazioni autorizzate a poter essere discusse sulle pagine dei giornali o al massimo su FB divenuto oramai l'organo ufficiale di stampa del comune? Manutenzioni cimiteriali no, merda canina no, viabilità no, complanare per carità si fa solo polemica, sevizi sociali? solo strumentalizzazione, parcheggi no, manutenzione piste ciclabili no... vogliamo parlare di che cosa ha intenzione di fare la Giunta negli atteggiamenti da far prendere a Senigallia nei confronti della Siria? Oppure far firmare le regole di Economia  alla Merkel, che siano più consone alla Spiaggia di Velluto, pena la dichiarazione di ospite indesiderata o la dichiarazione di guerra alla Germania.
Abbiamo perduto tutto, non ci permettevano di parlare assolutamente prima, poi ci hanno permesso di parlare pur non ascoltando a quanto dicevamo, ed ora vogliamo cambiare anche questa scelta ?
Sono appunto certi atteggiamenti che mi hanno bruciato e che mi hanno riportato a pagine di storia che fortunatamente ho vissuto, ma non posso ricordare perché ancora ero in fasce... Fasce... si ho scritto bene...non fascio!
 
Franco Giannini

venerdì 17 agosto 2012

Svolto il 6° Torneo Nazionale di Scacchi “Città di Senigallia”

Un successo immeritatamente concluso nel silenzio di una rumorosa città in altro indaffarata. FOTO

Il Torneo di scacchi "Città di Senigallia" 2012Il sottotitolo è già di per sè polemico, cosa che la manifestazione non si merita, perché riuscitissima anche oltre le aspettative. Tanto è vero che per carenza di spazio si sono dovute rifiutare diverse richieste di partecipazione. Me ne assumo però tutte le responsabilità, scagionando fin d’ora l’organizzatore, quell’anima buona e francescanamente remissiva di Mario Pizzi (anche troppo remissiva!!), che per il suo modo di pensare, neppure gli sarebbero mai balenate in testa certe mie critiche. Ripeto, a scanso di equivoci, che sono solo mie ed a me solo ne va imputata la paternità.

Ma considerando la bontà e la riuscita di questo evento, prima di ogni cosa sarà bene ringraziare, prima di perdere lettori lungo il percorso, chi ha organizzato il tuttoe di cui ho già rivelato nome e cognome; alla sua consorte Sig.ra Rosa, che ha gestito con determinazione l’antipatica incombenza amministrativa (ma qualcuno li deve pur chiedere i soldi) ed al suo “delfino” Riccardo Mandolini, che lo affianca sempre, lo supporta e …sopporta in ogni sua iniziativa; nonchè tutti i soci del Circolo La Fenice, che hanno concesso l’utilizzo dei loro locali permettendo lo svolgimento di questo torneo nel massimo dei comfort (aria condizionata compresa).
Mi sia però concesso di rivolgere un particolare rigraziamento ad uno di loro, il Consigliere Sig. Leonardo Leoni, che nel suo ruolo di occasionale anfitrione (nonchè di fotografo e pure bravo!) mi ha aperto ogni angolo di questo Circolo, mostrandomi la qualità, l’organizzazione, la cortesia e l’educazione su cui è basato il clima societario.  Un piacevole viaggio, non avendo mai avuto la possibilità di visitarlo prima, compiuto in maniera dettagliata, nelle varie sale da gioco (da quella delle carte all’altra destinata ai biliardi), dal bar alla cucina (tutta in inox), da quella della lettura alla consultazione d’Internet fino a terminare prima nell’ufficio di segrateria e dulcis in fundo (si fa per dire) nei bagni. Si, nei bagni, perché se sono sempre i luoghi più nascosti, è anche vero che sono il livello indicatore di come un padrone di casa poi curerà gli spazi più visibili. Del resto anche questo è un servizio, anche se l’utente ne comprende l’utilità solo in determinati momenti. Ma se è curato l’ultimo di questi, figuriamoci poi tutto il restante.
Altro doveroso ringraziamento agli arbitri, i Sigg. Bruno Forlivesi arbitro Fide (1° livello internazionale) ed Alessandro Palmizi, Candidato arbitro Nazionale e fiduciario arbitri delle Marche nonchè in veste, per l’occasione, di “premiante”.
Una parola, positiva, voglio spenderla quindi, anche nei loro confronti. Nella mia immensa ignoranza, anche in materia scacchistica, immaginavo che la “vita” arbitrale, almeno tra “Donne” e “Pedoni”, fosse priva di problematiche.
Invece anche nel silenzio garbato del torneo ho visto emergere “educate contestazioni” con altrettanti “corretti chiarimenti”, come pure un severo quanto giusto, dare partita persa per il trillo di un cellulare ad uno dei concorrenti che si era dimenticato di spegnerlo. Questo prevedeva il regolamento, questo è stato applicato e questo è stato accettato senza obiezione alcuna dal concorrente in difetto seppur con un comprensibile pizzico di amaro in bocca.
Un grazie anche all’unico sponsor della manifestazione il “supermercato SI Simply” che aveva provveduto al confezionamento dei prodotti: come dire che a livello di sponsorizzazioni non sempre è la quantità che poi fa la qualità.
I tornei senza partecipanti non potrebbero realizzarsi e quindi è doveroso ed obbligatorio anche in questa occasione inviare 82 singoli ringraziamenti, uno a ciascuno dei concorrenti, per quanto hanno offerto con la loro presenza.
Premi ai primi 10 classificati nelle 4 categorie (Trofeo e cesto gastronomico ai primi 3, megaglie e prodotto gastronomico ai restanti (agli under 16, solo trofeo e medaglie).
Questi coloro che sono saliti sui primi tre gradini del podio (tra parentisi la provincia di provenienza):
- UNDER 16: 1°REGGIANI Marco (FE); 2°VETRUGNO Luca (LE); 3°RAMELLO Giorgio (AN); Prima delle donne 4° Pizzicotti Virginia (AN);
- Torneo C: 1°CIRELLI Alessandro (PU); 2°BORZI’ Rosario (PU); 3°ROSSI Andrea (AN); Prima delle donne 12° Albi Bachini Conti Silvia (PG);
- Torneo B: 1°BELLAGAMBA Luciano (AN); 2°CALZOLARI Marco (TO); 3°GIRI Giovanni (MC); Prima delle donne 12° Giovagnetti Chiara (AN) nel 2011 già campionessa giovanile under 10;
- Torneo A-Open: 1°ANGELINI Marco (NO); 2°PEDINI Dario (PU); 3°SANGUINETTI Edoardo (PU); Prima delle donne Scarpa Silvia (RN). Da dire che Pedini 3 anni fa conquistò il titolo di campione italiano “Lampo”.
Ed ancora qualche altra curiosità!
I partecipanti sono stati 82, le regioni di provenienza 8: oltre logicamente alla nostra, Campania – Piemonte – Emilia Romagna – Lazio – Umbria – Lombardia – Toscana – Puglia. Lecce la provincia di provenienza più lontana.
La famiglia con il numero più alto di partecipanti quella del Sig. Scarpa, la quale evidentemente nutre le loro figlie a “pane e scacchi”, visto che ha portato qui Silvia (campionessa nazionale under 12) Claudia (campionessa nazionale under 10) ed Alessandra (solo – si fa per dire- 2à ai nazionali under 8), ma ne ha lasciata anche una a casa, più piccola, ma giocatrice anche lei, come del resto, diciamolo, anche il papà, il loro primo maestro!
Il giocatore più piccolo, BOARI Alessandro (11°), non poteva che provenire da Senigallia, vista la sua età, 7 anni ma con oramai circa 4 mesi di allenamenti alla “scuola” del Maestro Pizzi. Ma all’atto della premiazione, è sorto un piccolo problema. Con la medaglia già appesa al collo, chissà perché, si è commosso ed è scappato tra le braccia della mamma. Solo dietro richiesta si è ripresentato per la foto di rito con gli occhi ancora umidi e per questo anche più belli. Si sarebbe meritato il primo dei premi solo per l’innocenza di queste sue lacrime!
E qui invece le note polemiche“, che qualcuno definirà, del “solito Giannini”.
Allora prima ancora delle note, una precisazione: Ogni evento, ogni manifestazione, ogni spettacolo che porti pubblico in una città che si definisce Turistica, sono per me i benvenuti per l’incremento che essi portano nelle casse vuote del Comune unitamente a quelle altrettanto piangenti (attualmente) di tutti coloro che di questo vivono. La moltitudine, si sa, comporta anche certi oneri di sicurezza, di buon costume, di pulizia, di rumore, di viabilità. Ci sta tutto, una è legata all’altra, anche se come dicono coloro che se ne intendono “…certo tutto è migliorabile!!”.
Detto questo, quindi, quello che vado a far notare non va ‘contro a‘ quanto sopra ma è da intendersi come un ‘di più‘ a quanto sopra.
Come ho fatto dei ringraziamenti qui sono ora a fare delle scuse (polemicamente!) a chi si dovrebbe sentire non in colpa, ma un po’ in difetto. Chissà che al mattino, qualcuno facendosi la barba o qualcuna mettendosi un filo di trucco, davanti allo specchio, ripensando magari a quanto ho scritto venga a dire sottovoce “non è che poi ‘sto rompi ha tutti i torti!!“.
Credo che mi debba scusare perché:
- il 6° Torneo di scacchi non è stato pubblicizzato nel giusto modo, tanto che, sia in fase di apertura che di chiusura e premiazione, non si è veduto un solo viso istituzionale. Evidentemente non se lo meritava (il Torneo!!).
- malgrado l’impegno profuso, per mancanza di spazi, i partecipanti sono stati solo 82 effettivi e non 300 mila virtuali.
- malgrado si sia pranzato e cenato in loco, alla Fenice, i partecipanti non sono riusciti a lasciare traccia di sporco.
- malgrado l’evento, nessuno si è approfittato alzando i prezzi dei listini, ma anzi evidenziandoli a grosse lettere.
- malgrado 70 persone in una stanza e 12 ragazzi in un’altra, non si è riusciti a rompere la tranquillità degli abitanti della via, con frastuoni vari, se non con leggeri cigolii delle porte, che malgrado lievi sono serviti solo a disturbare la concentrazione di qualcuno dei partecipanti.
- Bisognerà anche scusarsi, se i bagni di cui ho parlato sopra sono stati usati e nessuno si è quindi servito della spiaggia.
- Sarà disdicevole anche dire che sui tavoli ho veduto solo bottigliette di acqua minerale, come fossero tutti maledettamente astemi.
- Non ci sono state neppure le rimozioni forzate di automezzi che avrebbero fatto tanto “in”, ed invece i parcheggi di Piazza Garibaldi sono stati sufficienti.
Voglio pensare allora che tutte queste “mancanze positive” non possano essere d’ostacolo al gioco degli scacchi e mi compiacerei se fosse visto, o meglio rivisto non in in un modo, come dire un pò superficiale, come avvenuto fin ad oggi, senza cogliere e valutare nel giusto modo due cose: la prima, il valore del gioco di per sè visto come “cibo per la mente“, ancor più per quelle ancora verdi e non inquinate dei giovani; il secondo di natura economica, perché se portato avanti come già fanno altre località turistiche quali Cesenatico, Arco, Cortina d’Ampezzo, Firenze, Gabicce, Civitanova M., Novara, Sogliano etc. (da notare che diverse sono nella “antagonista” Romagna) potrebbe essere un ulteriore incentivo per l’economia un po’ asfittica di cui soffre ultimamente, la nostra città.
Mi si dirà che non sono certo questi 82 partecipanti, quelli che possono risolvere certi problemi (anche se tutto fa brodo!), ma potrebbero esserlo però (e lo ritorno a segnalare per l’ennesima volta, sperando che non sia destinato a cadere ancora nel vuoto) assumendo l’organizzazione del torneo federale giovanile di 1500 partecipanti (considerando che saranno accompagnati dai genitori, trattandosi di ragazzi) che si sfideranno sulle scacchiere per 9 giorni.
Due le città fin ad oggi che l’hanno organizzato e continuano ad organizzarlo ogni anno: Palermo e Saint-Vincent. Ne manca una al Centro Italia. Lo facciamo noi o ci facciamo fregare questa occasione? Albergatori, ristoratori, bagnini…se ci siete battete un colpo… L’Amministrazione, beh… quella aiuta ma se anche voi vi aiutate!!
Quello che serve è lo spazio dove ospitare tutte le 750 scacchiere in uno o al massimo due locali con aria condizionata. Io avrei pensato ad una tensostruttura comequella che si sta allestendo al campo sportivo per la Fiera Campionaria. Il periodo potrebbe essere luglio, in una settimana priva di eventi di un certo rilievo. Gli interessati, ma veramente, possono prendere contatti con Pizzi via mail a: pixario@alice.it
Ci sono 365 giorni di tempo per agire, molti meno quelli per pensare, riflettere, aspettare che altri si facciano avanti al posto nostro…il troppo pensare, a volte, fa solo venire il mal di capo e lascia tutto come stava.



Franco Giannini
Già pubblicato Lunedì 15 agosto, 2012  su Senigallia Notizie.it

Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it :


e39
2012-08-15 21:39:15
Concordo pienamente su quanto pubblicato dal sempre gent.mo e correttissimo Sig. Giannini. Il torneo di scacchi potrebbe rivitalizzare la stagione turistica nel mese di luglio 2013... e la tensostruttura sarebbe ideale per ospitare partecipanti ed amanti degli scacchi. Penso che l'amministrazione comunale ne prenedrà atto, come le varie associazioni di categoria commerciali e di servizi.
Laura
2012-08-16 17:30:26
Gli articoli di questi giorni spaziano dalle chiavi perse al summer al fantasma biondo sulla spiaggia. Con tutte queste "notizione" è normale che non ci sia spazio per dare risonanza ad altro... ps mannaggia a me che ho ricominciato a leggere i giornali!!!!!


martedì 14 agosto 2012

Belle le fiabe senigalliesi: peccato si basino solo sulla fantasia

I bimbi poi crescono, divengono grandicelli e fanno domande "impertinenti"

Il cartello del Bosco di Topolino a Senigallia Chi mi manda le foto e la segnalazione è certamente uno che alle favole non crede più e non ha neppure più la pazienza per continuare ad ascoltarle. Qualcuno lo definirà un acuto osservatore, altri, magari più politicizzati e vicini all’Amministrazione, il consueto ed immancabile rompiballe. Questa è un sunto della fiaba che quattro anni fa venne narrata, piacque, cadde nel dimenticatoio ed oggi l’anonimo però rispolvera.

Era proprio di questi tempi o giù di lì, comunque nella lontana estate del 2008, quando sotto l’euforia del Caterraduno, l’amministratore di turno enfatizzava, proprio attraverso un comunicato stampa del Comune, la nascita del “Bosco di Topolino“.
L’ENI e la Walt Disney avevano scelto la nostra città come sede di un’iniziativa di carattere ambientale. L’assessore all’ambiente di allora aveva, come si usa fare in questi casi, speso parole quali “vetrina mediatica nazionale”, aveva incensato il Caterraduno che aveva permesso di valorizzare tali azioni promuovendo la qualità ambientale accreditando così Senigallia a fregiarsi del titolo di “città virtuosa” in questo specifico campo. Teneva a sottilineare anche come l’area scelta della Cesanella sarebbe divenuta un polmone verde (se non vado errato con la piantumazione di 800 alberelli) come prevedeva il piano regolatore, evitandole di avviarsi verso la pericolosa china di un degrado ed abbandono, verso cui sembrava invece lanciata.
Concludeva con un: “Grazie alla collaborazione di Eni e Walt Disney, siamo invece riusciti a pulirla e sistemarla, fino a piantare le essenze arboree che ci sono state donate. Ora sarà davvero un bel polmone di verde“.
Un elogio, come sembrava che fosse a quel tempo, al rispetto nei confronti della natura, della qualità dell’aria, dell’ambiente in generale. Insomma se volevi respirare una boccata di ossigeno a pieni polmoni, dovevi recarti nel Bosco di Topolino, alla Cesanella.
Il Bosco di Topolino a SenigalliaLe 50 foto – si 50 foto, non c’è errore di battitura – che ho rivevuto via mail ed in maniera anonima, rammentano come dalla fantasia della fiaba, si passi alla realtà dei giorni nostri. Le parole volano nel dimenticatoio, i fatti sono ben altra cosa e ne svelano a volte inesatezze, altre facilonerie, ed altre ancora delle “fanfaronate” che magari al momento che venivano pronunciate erano del tutto involontarie, anche perchè convinti della bontà dell’iniziativa di allora.
Fatto è che se era troppo ottimistico allora denominarlo “Bosco“, dopo 4 anni lo è ancor di più. Neppure “Parco” sarebbe la dicitura esatta, considerando le erbacce che vi attecchiscono indisturbate, tra cartacce, pezzi di plastica, bottiglie vuote.
Un grazie per l’estirpazione almeno di certe erbe, forse lo si deve, a quelle donne e quegli uomini, ormai avanti con gli anni, che spesso si osserva piegati in due a raccogliere le erbe mangerecce, commestibili, di campo, buone da abbinare alle piadine: cicoria, dente di leone, ortica, finocchio selvatico. Forse l’unico lato positivo del momento!
Dove sta allora il problema?? In quell’iniziale enfasi che non teneva conto che tutte le cose, per un corretto funzionamento debbono avere una corretta e programmata manutenzione. E qui la manutenzione lascia a desiderare (volevo scrivere “non esiste”, ma non voglio mettere la lama nella piaga).
C’è l’incuria, l’abbandono, ed inevitabilmente il degrado.
Ecco che allora, più che un bosco o un parco, sta ritornando alle sue origini: un semplice lotto di terra abbandonato a se stesso, sporco ed inutile, dove anche gli alberi piantumati stentano a crescere e che dopo 4 anni sabbatici, si ritrova a percorrere quella pericolosa china di cui paventava timore l’Assessore, prima che divenisse, sulla parola, “Bosco di Topolino”.
Non quindi il Bosco di Topolino, forse il titolo più appropriato potrebbe essere quello del Bosco del Lupo di Cappucetto Rosso, degno di cattivi incontri. Ma forse neppure quello sarebbe il nome giusto, perchè anche la fiaba di Cappuccetto Rosso è ambientata in un luogo pulito, verde, ecologicamente sano, che infonde serenità e fiducia.
Quello sponsorizzato dall’ENI e dalla Walt Disney alla Cesanella, come si può ben vedere dalle foto, è tutt’altra cosa. C’è da sperare solo che costoro, sia l’uno che l’altra, non abbiano a vedere che fine ha fatto, sta facendo, la loro iniziativa.
Io provvederei ad un sobrio restyling prima che Moody’s lo venga a sapere e magari ce lo declassi da Bosco di Topolino a quello, visti i rifiuti, a Bosco della Pantegana.

Allegati



Franco Giannini
Già pubblicato Lunedì 13 agosto, 2012  su Senigallia Notizie.it 

Questi i commenti dei lettori di Senigallia Notizie.it   :

           
Anita
2012-08-13 09:56:27
Uno dei tanti difetti del pensiero qualunquista è quello di non avere il senso delle proporzioni: un bosco, o un parco che sia, ci mette decenni a diventare tale, le cartacce, le lattine, le immondizie varie in mezza giornata si raccolgono.
Walter
2012-08-13 11:26:53
Basta è ora di finirla ogni volta con questa parola "QUALUNQUISTA", in Italia ormai ogni qualvolta viene dimostrato con atti concreti e non di parte che c'è qualcosa che non va si ricasca sempre nel difendere qualcuno e accusare chi avverte di un qualcosa che non funziona additandolo con quella parola. Non sarebbe più facile dire è vero non siamo stati all'altezza grazie per l'avviso e provvederemo immediatamente a risolvere l'inadeguatezza, però purtroppo capisco che sto sbagliando anch'io perchè siamo figli non di una città, ma di un intero stato che va avanti non criticando mai l'operato di un amico, di un parente, e ci piace stare per la maggioranza invece con la testa sotto la sabbia sperando che il domani e il nostro futuro siano migliori mentre finiremo sempre più a prenderla nel di dietro. Per quanto riguarda il bosco rimaniamo fiduciosi che qualcuno si attivi e diamogliene modo se non fosse così potremmo sempre proporre al comune di passarlo da "parco" ad "agriturismo bed&breakfast".
laura
2012-08-13 12:52:55
propongo di bandire la parola "qualunquista", perchè ormai ha l'uso del "cioè" di qualche anno fa, ovvero la rilevanza intellettuale di una pernacchia. se critichi sei qualunquista oppure sei demagogico, non ha importanza se la critica ha un senso, è sempre meglio non pensare... gli alberi signora crescono in decenni, ma vanno prima piantati, a meno che non facciamo una sorta di "colletta" e andiamo a sputare su quel campo i semi della frutta che mangiamo. si potrebbe fare, no? cittadinanza fattiva! ;-)
Anita
2012-08-13 13:45:17
Se non vi piace la parola "qualunquismo" chiamiamolo pressapochismo, superficialità, ignoranza presuntuosa, fate voi. Segnalare, criticare si può, anzi si deve, ma cosa c'entrano tutti i discorsi che fa Giannini col fatto che c'è bisogno di una ripulita dalla mondezza in quella zona? Gli alberi, come si vede anche dalle foto, ci sono e stanno crescendo, un bosco non diventa tale in 4 anni. Che dire poi de "le erbacce che vi attecchiscono indisturbate"? Forse i sottoboschi che piacciono al nostro giornalista tuttologo sono in moquette o in cotto fiorentino.
Claudia
2012-08-13 14:22:04
Appunto signora Anita, in " mezza giornata" non in "qualche mese" ... Lei porterebbe un suo figlio a giocare in quel bosco ?
Walter
2012-08-13 18:41:32
Mi scusi signora Anita ma lei sostituisce la parola tanto contestata e allo stesso tempo ne utilizza un'altra "pressapochismo", additando un pò tutti quelli che le hanno risposto come SUPERFICIALI-IGNORANTI PRESUNTUOSI. Lei dirà anche di no ma sembra che siano state fornite foto abbastanza inequivocabili e che nel commento ci sia solo un forte interesse che qualcuno intervenga e faccia qualcosa, anche perchè mi sembra che se l'ENI o la DISNEY venisse a conoscenza di come viene mantenuto questo piccolo bosco di Topolino non sarebbero molto contenti. E poi sig.ra da come lei commenta sembra che sia un vanto che gli alberi crescano e la mondezza gli giri intorno, comunque caro Giannini gli è l'ho detto più di una volta in sede privata e anche a lei signor Massi fiato parole righe buttate a qualcuno basta solo che non si tocchi il loro colore d'appartenenza e va tutto bene. Sono più per il caro " Ve c'hanno mai mandato a quel paese...." eh lo so sempre maleducato come sempre!!!
Federico
2012-08-13 20:16:02
Per mantenere tutto ordinato e preciso ci vorrebbero molti più dipendenti pubblici, però poi di sicuro verrebbero fuori le lamentele: "Ammazza quanti so sti dipendenti pubblici e quanto ce costano!!". Per quanto riguarda la mondezza che è stata abbandonata in quel "bosco", come tutta quela che c'è sparsa in giro per la città, la colpa è solo ed esclusivamente del cittadino maleducato e incivile che invece di buttarla in un cestino preferisce gettarla dove capita. Non accusiamo sempre e comunque la cosa pubblica di negligenza.
Claudia
2012-08-13 20:34:27
Torno a non capire tutte queste parole della signora anita, perche' dire che gli alberi crescono ugualmente ? in montaga se ti trovano a sporcare boschi , prati ecc ecc vieni multato e non capisco perche' non deve essere segnalata una imperfezione. Io voglio immaginare che molti bambini si rechino in quel parco per giocare, ma con tutte quelle erbacce nessun genitore si avvicinira' mai. Non che al parco della pace se ci fossero le stesse erbacce lei farebbe
Claudia
2012-08-13 20:37:49
Le capriole ... Per dire che a Senigallia tutto va pene ci pensa gia' la massa e i partiti di maggioranza, qualcuno che fa notare, con garbo, ci vuole altrimenti non si risolverebbero mai i piccoli problemi di uns comunita'.
Claudia
2012-08-13 20:41:15
Per il dig. Federico, se le buttano la mondezza vicino casa e nessuno passa a raccoglierla lei con chi se la prende dopo aver maledetto i maleducati ?
Claudia
2012-08-13 20:44:23
Poi inutile fare proclami fa assessore se poi si abbandona tutto all'incuria, basterebbe una volta al mese tagliare l'erba e uns volta alla settimana passare a vedere se e' pulito, come fanno con il parco della pace.

martedì 7 agosto 2012

Storia della nascita di un “triangolo” alla simultanea di scacchi di Senigallia

Ludovico Ariosto comincerebbe la storia con il suo "le dame, i cavalier, l'arme, gli amori io canto..."

La simultanea di scacchi lungo i Portici Ercolani di Senigallia …Io non lo posso fare. Non so né cantare né tanto meno scrivere versi. Poi mi verrebbe a mancare il componente primario, quello che oggi si direbbe che crea audience: le tresche amorose. In verità una ce n’è, meglio, ce ne sarebbero due. Ma entrambe non creano certamente pruriginosità, semmai al massimo una sana curiosità.

La prima potrebbe ricercarsi nella passione di Mario Pizzi per gli scacchi, talmente sviscerata da “infettare” anche coloro che gli gravitano attorno in quel determinato momento.
La seconda è legata alla prima, e va intesa come arte abbinata ai “pezzi” degli scacchi.
Si deve sapere allora, che subito dopo il terremoto che ha colpito le terre dell’Emilia, il buon Marione aveva contattato persone del posto per organizzare una specie di torneo di scacchi che coinvolgesse per una giornata i bambini della tendopoli e li aiutasse per qualche ora a evadere da quella sciagura che stavano vivendo. Poi non se n’è più fatto nulla per motivi organizzativi, ma è già dalle prime strette di mano tra organizzatori che comincia a prendere vita la storia di cui parlavo.
Dicevo da una stretta di mano ed ecco che allora dalla parte emiliana, di Carpi: “..piacere, Roberto Pizzi” e Mario di rimando “come ha detto?” e l’altro ancora una volta: “Roberto Pizzi“. Ed allora Mario sorridendo: “L’ho fatto ripetere perchè anche io faccio Pizzi…Mario Pizzi, ma un mio cugino fa invece proprio Roberto Pizzi! Com’è piccolo il mondo!“.
E da questo momento è nata una cordiale amicizia, con Mario non è difficile farla, rinforzata ancor più dalla stessa passione.
Si da il caso che questo Sig. Roberto Pizzi, un po’ di giorni fa, accompagna la figlia a Milano per sostenere un esame all’Università e nel tempo che lei era impegnata all’ateneo, lui ha incominciato, per ammazzare il tempo, a gironzolare per la città. Casualmente s’imbatte in una ferramenta, fin qui nulla di strano, anche perchè la deformazione professionale del suo lavoro, che è quello di carrozziere, gli stuzzica la curiosità, ancor più quanto vede la merce esposta in vetrina. Ed è questo che lo porta ad entrare per soddisfare completamente la sua curiosità.
Infatti è si una ferramenta, ma di un genere tutto particolare, perchè la sua produzione la porta più che ad essere un luogo prettamente commerciale, a quello più sofisticato, più caratteristico, della bottega di un artigiano-artista o artista-artigiano.
I proprietari della ferramenta, i Sigg. Ganassali, sono anni che si tramandano da padre in figlio, la tradizione del costruire personaggi del Presepe, pezzi degli scacchi, bagnanti al mare e chi più ne ha più ne metta, con gli elementi che si possono incontrare in una normale ferramenta: dadi, bulloni, viti, controdadi, corone, ecc. Quello che Napoli fa con la ceramica, Milano lo produce utilizzando bulloneria metallica.
La scacchiera di metallo regalata al Circolo Scacchistico SenigalliaeseVedendo questi oggetti, il sig. Roberto, rimane colpito ed estasiato dalla genialità di questi commercianti-artisti. E parlando, con i realizzatori di queste opere e dimostrando loro tutto il suo entusiastico interessamento entra facilmente in amicizia, tanto che quando sta per uscire dal negozio, i Sigg. Ganassali gli vogliono far omaggio di una serie di pezzi per gli scacchi. In un primo momento, quasi respinge il dono, perchè onestamente dice che non saprebbe come utilizzarlo, ma poi il pensiero gli va su Mario, sul suo virus in bianco e nero e li accetta, dicendo che ha trovato colui che simile dono renderà felice e che saprà apprezzarne sia il loro valore affettivo che quello artistico.
Sere orsono, Roberto Pizzi è venuto in quel di Senigallia ed in tale occasione ha voluto donare al nostro buon Mario questi pezzi rari, non tralasciando, all’atto del dono, di dirgli: “Li dono a te, perchè sono certo che tu saprai come farli rivivere“.
Mario infatti così ha fatto. Non si è fatto pregare. Non li ha posti sopra il tavolo del salotto di casa, ma li ha messi subito in bella mostra nel corso della simultanea. L’effetto non si è fatto attendere e non appena li ha posizionati sulla scacchiera il primo commento, mi si passi il francesismo giovanile usato da uno dei tanti ragazzini che affollano ogni serata che ad alta voce ha esclamato meravigliato: “Che figata, Mario…“.
Fortuna ha voluto anche che qualcuno avesse provveduto a fissare ben saldamente i dadi, perchè prima ancora che Mario gridasse, raccomandandosi di “Non Toccare“, le mani dei ragazzi tentavano già di smontarli.
Si pensi che la Vi.da.m. Sas di Ganassali Angela e Giulio & C. Piazzale Lugano, 4 – 20158 Milano – è d’obbligo concedere un minimo di pubblicità, questo è il nome della ditta in questione ideatrice e realizzatrice di queste opere d’arte – aveva anche provveduto sia a verniciare di nero che a realizzare i “bianchi” utilizzando come materiale l’acciaio inox.
Da dire anche che la prima partita con cui sono stati inaugurati i pezzi, è avvenuta proprio tra due ragazzini, sempre sotto l’occhio vigile del maestro Mario.
Da questo momento quindi le scacchiere disponibili sono divenute 25 e chi desidererà farlo, potrà sfidare Mario sulla scacchiera novità, magari anche perdendo; ma volete mettere la soddisfazione di perdere su una simile scacchiera con pezzi pregiati di sì alta fattura?