mercoledì 27 aprile 2016

L'aspettativa di vita ora si allunga e siamo così giunti alla Quinta Età ...

anzi, no...!!! Per fortuna o per disgrazia ??


La settimana scorsa si annunciava con toni trionfalistici, che nel 2050 i “vecchietti” potrebbero passare dai 450 mila del 2015 ad un numero di 8 volte superiore, toccando la cifra di ben oltre i 3,5 milioni.
Sembrava che a tale notizia, le Università, in particolar modo quelle italiane, polacche, romene, ucraine, si stessero di già mobilitando per creare una laurea breve in “Scienza del Rimbambimento” ed una ancor più specialistica nel ramo dell' ecologia in periodo senile: il “Riciclaggio dei Pannoloni”.
Io a tale notizia mi sono spaventato cadendo in un' angoscia da cui sono riuscito ad uscire da solo facendo mente locale ed impegnandomi rapidamente in due conti : nel 2050 ne compirei appena 108, quindi io, credo e spero, che non ci sarò essendo fuori dai calcoli statistici. Poi francamente, non sarebbe una gran fortuna, in principal modo per chi mi dovrebbe sopportare.
Bando agli scherzi, in realtà, la vecchiaia è quella definita da Adriano Prosperi nei suoi vari e particolari aspetti che non sono uguali per tutti :” Per dirla ironicamente la vecchiaia oggi arriva a nostra insaputa. Non si distingue dalle altre età. La camuffiamo. La allontaniamo. La rimuoviamo. Inseguiamo un’idea di immortalità. Dimenticando il numero dei nostri anni. Poi di colpo arriva la decadenza. Quella parola che avevamo cancellato, come una raffica di vento spazza via il presente.
Ci scherzo su anche perché come miscredente non mi chiedo come sarà il di “Là” preoccupandomi invece e soprattutto di come è l'“Oggi” di qua. A preoccuparmi non è la morte, quanto il soffrire, seppur questi politici ci allenano giornalmente a sopportare il dolore fisico, morale e psichico. Io appartengo alla generazione del meglio campare un giorno da leone che cento da pecora e del far si che quando la morte arriverà mi trovi ancora vivo e non già avvolto nel mantello della mia decadenza fisica e mentale. E tolte poche mosche bianche, i centenari certi problemi non se li pongono, perché solitamente hanno toccato il periodo della loro “decadenza” e seppur ancora sulla terra e non nella, risiedono in un loro limbo. Quindi non comprendo il perché gioire per aver tagliato un traguardo comprensibile per poche centinaia e non per tutti i oltre 3,5 milioni.
Comunque una cosa mi ha fatto piacere, che a questa notizia a spaventarsi non sono stato il solo, ma ero in compagnia anche di tutta la classe politica nazionale che ha in mano le ricchezze del nostro Paese. In Africa sembra ci sia un detto che grosso modo canta così : quando muore un vecchio è un po' come bruciasse una biblioteca”. Forse in Africa, ma da noi la si vede in altro modo: la famiglia cerca e prega di far campare nonno non per amore del leggere, ma perché con la sua pensione si può aggiungere un posto a tavola.
Infatti, sembra che Tito Boeri, quando è giunta la notizia, stesse leccando i francobolli per affrancare le buste arancioni contenenti le promesse da marinaio e che solo per poco non gli abbia preso un coccolone ed un francobollo non gli avesse occluso le vie respiratorie. E a quante pensioni in più dovrò far fronte, sembra abbia esclamato.


Anche a Palazzo Chigi qualcuno ha cominciato a fare due calcoli (il si dice è d'obbligo, ma si fa i nomi del trio Renzi-Padoan-Poletti, ovvero un cervello in tre e pure di modeste dimensioni) suggerendo immediatamente di allungare l' età lavorativa a 85 anni per i lavori usuranti e 90 per quelli più intellettuali con la speranza che il buon Dio... Alla Lorenzin è stato imposto l' immediato “consiglio-ordine”, tra il detto e non detto, di istruire delle brigate di infernieri/e Kapò i cui istruttori si potrebbero attualmente recepire nelle “patrie galere”, con il compito di un non meglio specificato, sfoltimento definitivo senza biglietto di ritorno, delle varie RSA, RA, Case di Riposo, ecc.
Ma ecco che la Fortuna, che sembra abbia subito anch'essa una mutazione genetica e non aiuta più gli audaci, ma solo i senza scrupoli e dotati in modo scandaloso di tanto “lato B”, ha consigliato di non eseguire l'ordine essendo pervenuto un inaspettato contr' ordine. E' arrivata la notizia che nessuno si attendeva e che però ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
A renderla pubblica ed attendibile non certo io, ma l' Ansa (il cui articolo è da leggere tutto d'un fiato): per la prima volta cala l'aspettativa di vita degli italiani. Verrebbe da dire “Che fortuna” se tutti la pensassero come me.
Ma quello che fa sorridere (ma è dura farlo in certi frangenti!) è la semplicità con cui si spara una fesseria e non si fa a tempo a leggerla e metabolizzarla, che subito abbiamo la smentita.
A riportare il dato, non è l'ultimo degli arrivati, bensì il Dr. Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio sulla Salute delle Regioni, che nel Settembre del 2015 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è stato nominato, anche, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. Ma, dopo quello che ha affermato, non credo durerà in quel posto ancora per molto...
Conferma, Ricciardi, che un calo c'è stato in tutte le regioni e che il peso di questo stravolgimento statistico, è dovuto al fatto che siamo il fanalino di coda nella prevenzione sanitaria nel mondo.
E spara ancora sulla Sanità con il suo rapporto in cui si accusa l'Italia di essere in fondo alla classifica europea sulla spesa per la Salute.
Chissà se alla Lorenzin gli fischiano le orecchie e se le è ancora rimasto il sorriso d'ordinanza da ministra buona (brava non di certo!) ?
Due soli dati : Il Canada spende il 100% in più rispetto all'Italia e la Germania solo (si fa per dire!) il 68%... sempre in più.
Sembra comunque che a questa inversione di tendenza il sorriso sia ritornato su molti visi governativi e grossi sospiri aiutino a rilassarsi. Boeri ha infatti ripreso ad umettare i francobolli. A mettere qualche cerotto su tutto questo scombussolamento causato ai vecchietti che già si vedevano impegnati in cose dimenticate, saranno sufficienti invece con le ultime prospettive al ribasso, far seguire due promesse da marinaio : la prima, assicura Geppetto Poletti, non si toccheranno le pensioni di reversibilità.
E non finisce qui, perché malgrado i trattamenti di riguardo che ci vogliono far credere ci spettino per diritto d' “Anzianità”, continueranno a prenderci per i fondelli aggiungendo la ciliegina sulla torta della falsità rivestita di rispetto, con il dire che “gli anziani sono la ricchezza del Paese”. Ma quando mai ?? Ma vuoi vedere che qualcuno ci crede!?







di Franco Giannini

martedì 26 aprile 2016

Va alla squadra del “ T 9 ” il trofeo del 6° Memorial di Volley Daniele De Duonni...

Stefano Bramucci
ma ecco che archiviato questo, già si annuncia una nuova partita allo scopo di ricordare la figura di Stefano Bramucci.

A contrastare il passo del T 9, con la solita grinta degli altri Memorial, c'è la squadra del ristorante “Il Casale”. Ma qualche cosa, questa volta, sembra incepparsi nel meccanismo di questa squadra schiacciasassi che porta i suoi componenti ad accontentarsi (si fa per dire!) del secondo posto. La lotta per il terzo-quarto posto vede rispettivamente classificarsi le squadre del ristorante “Il Pomodoro” e del “Dobrazil”.
Al 5° posto si è piazzata la rappresentativa della Guardia di Finanza che si è guadagnata la posizione battendo, in un sentito derby con le “stellette”, quella dei rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri a cui è andato il 6° posto.
Si vuol sperare di rivedere nel Memorial n° 7 accendersi dentro la sfida questa nuova sfida con il sapore della rivincita.

I premi quali miglior giocatrice e miglior giocatore sono andati rispettivamente a : Marta Grazi e Giacomo Paciega.
Un sentito grazie va ai componenti di tutte le squadre, agli Organizzatori nella persona di Francesco Bramucci, dello sponsor Carrozzeria Romagnola che ha offerto coppe, trofeo e medaglie, al Comandante Provinciale della GdF Gen. Fabrizio Crisostomi, nonché al Comandante della Compagnia Carabinieri di Senigallia Cap. Cleto Bucci per aver concesso il loro interessamento affinché le loro rappresentative prendessero parte.        
Un ulteriore ringraziamento va fatto al Presidente dell'ANFI di Senigallia Gen. Roberto Boccolini ed al Mar. dei Carabinieri Stefano Paradisi, per aver presenziato alla cerimonia di premiazione e per essersi prestati nella non facile organizzazione delle due compagini con le “stellette”.

Francesco Bramucci anche in questa occasione, non si è dimenticato dei genitori di Daniele, super commossi per la presenza da tempo cercata, delle due rappresentative in “divisa”, con la consegna di un omaggio floreale.
A questo punto potrei concludere con un arrivederci al prossimo anno con il Memorial contrassegnato dal numero 7, ma non posso, dovendo riprendere il sottotitolo iniziale.
   
Cosa che faccio di vero cuore, perché, seppur non sia Francesco Bramucci ad organizzare una partita di volley, questa è stata ideata per ricordare proprio la figura di suo fratello Stefano Bramucci che non è più tra noi, ma che a quel che pare, come tutti nella loro famiglia anche lui si nutriva di pane e Pallavolo. Ad organizzare questo evento, in cui si vedranno “sportivamente scontrarsi” le compagini degli Autisti Bucci Senigallia ed Autisti Conero Bus, un amico e collega di Stefano. Prego quindi di prendere nota della data della partita fissata per il 22 Maggio alle ore 18 presso lo Stadio delle Saline e se vi è possibile di non mancare.
E dalla foto che pubblichiamo, sembra che a chiedervelo sia proprio Stefano !!

VIDEO delle Premiazioni



di Franco Giannini

La “scuola” della società del Taekwondo Fabri-senigalliese cinque anni dopo...

60 anni in 5... forse
… dove, in controtendenza, le frequenze sembra aumentino... anzi, senza il sembra !

Il 28-2-2011 per alcuni, può star ad indicare solamente una data da collegare ad un avvenimento qualsiasi, ma non per me o meglio per chi ha visto nascere questa scuola di Taekwondo qui a Senigallia. Il mio primo articolo di allora fu corredato anche con una prima foto (quella a sx) di Christian in cui figurava accompagnato dai suoi primi quattro discepoli, gli unici, seppur lo sarebbero stati ancor per poco. Ricordo che insieme tutti e cinque non arrivavano a fare 60 anni d'età, ed io mi sentivo, almeno in quel momento, ben più forte, superandoli, da solo, di una ventina. C'è da dire che nel corso di questo quinquennio diverse cose son cambiate, per esempio Christian Magnoni è diventato più maturo ed ha voluto (o ha dovuto, non lo sappiamo) lasciare i panni del Samurai dentro cui viveva, tagliandosi la coda di cappelli, che però, contrariamente a Sansone, gli ha lasciato immutata sia la sua forza fisica ed anzi gli ha aumentato quella del suo livello di pazienza (che con i piccoli non è mai sufficiente!). Tra le novità anche quella di colei per tutti considerata come Oriana ,
Oriana (ancora in giallo!)
la “zia ever green”, che zitta zitta (si fa per dire!!) si è guadagnata una meritata cintura Rossa, con cui (si dice!!) va anche a dormire. Le battute sono ovviamente scherzose, ma non certo l'impegno profuso da tutti gli iscritti da quel 2011 a tutt'oggi e che non si ferma di certo qui. Gli effetti positivi dell'insegnamento che sta inculcando Christian sia nei nuovi iscritti che in quelli più “vecchi”, ogni giorno che passa, si vanno concretizzando facendo emergere tutte le potenzialità palesi e nascoste in tutti gli atleti di questa scuola in continua espansione.
Ed è così che siamo arrivati ad Aprile del 2016. In questi cinque anni, come dicevo, di caparbio lavoro, di serietà, di massimo impegno, i risultati, non certo insperati, sono iniziati ad arrivare. Si è passati dai primi 4 atleti pionieri iscritti ai ben 26, anzi 27, perché mentre ero presente è arrivata l'ultima iscrizione vissuta in diretta che mi ha fatto esclamare il fatidico “Io c'ero!!” e quindi posso confermarlo. Il numero, in verità, poteva essere anche più importante, però si sa che non sono pochi quelli che vengono, giustamente provano e ti dicono che ci penseranno su e poi magari non li vedi più. Si, perché è anche vero che questo è uno sport che ti deve entrare immediatamente nel sangue e ti deve far scattare immediatamente quel feeling speciale che aiuterà poi a superare i duri allenamenti fisici ed ancor più mentali a cui si andrà incontro.
Allenamenti che sfociano in una bella storia come quella che vado a raccontare e che è quella relativa all'ultima piacevole ed entusiasmante fatica sostenuta Fabriano il 9 - 10 aprile nel Campionato Interregionale di Combattimento che ha permesso di mettere in cascina diversi risultati di cui andare fieri.
Questi i risultati conseguiti dai nostri atleti con le valutazioni confessatemi privatamente da Christian Magnoni e che io, da impenitente pettegolo non sono riuscito a trattenere per me e che senza alcun ritegno sono a svelare.
Mi racconta allora che a Fabriano erano più di 450 atleti iscritti. E che Sabato 9 Aprile si è partiti subito alla grande con Maichol Ricci che ha conquistato la medaglia d'oro anche grazie ad un sorteggio abbastanza fortunato che l'ha fatto approdare in finale dove ha incontrato un bravo avversario e come non bastasse, di statura anche più alto. Non è riuscito infatti a trovare subito le misure e dopo due round si trovava penalizzato di un secco 2-0. Ma al terzo round il suo carattere è uscito fuori proprio dopo aver subito il terzo punto, quando piazza un calcio al viso che gli fa guadagnare la parità e poi va a vincere grazie ad una doppia ammonizione all"avversario ( viene assegnato 1 punto ogni due ammonizioni ricevute dalll'avversario).
La giornata di domenica 10 si prevedeva assai intensa con altri 8 componenti della nostra squadra che si dovevano affrontare sul quadrato. 
i 5 "vecchi" medagliati
 
Ma non potevamo immaginare quanto fosse piena di buoni auspici. Infatti cominciava subito con il darci un'altra bella medaglia d'oro con Matthias Moroni che, seppur al suo esordio, lo si è visto battere in finale un atleta al Golden Point (chi fa il primo punto vince) dopo che i due round previsti erano finiti sul 3-3 con Matthias inizialmente in svantaggio.
Si lotta sempre per la medaglia, quindi il poterne portare a casa una è il traguardo principale che tralascia in secondo piano il suo colore. Quindi ugualmente molto belle anche quelle d'argento e di bronzo rispettivamente di Federico Giacchella e Mattia Mercante, in quelle che erano le due categorie più numerose e difficili del torneo.
Il primo, Federico, batte in semifinale un bravissimo atleta marchigiano seppur vede sfumare la medaglia d'oro per un soffio dopo che sia i round regolamentari che il Golden Point avevano decretato la parità tra i due contendenti. In questi casi il verdetto finale viene assegnato dai giudici di sedia che, in questo caso, hanno decretato la vittoria dell'avversario per aver attaccato di più. Mattia invece supera l'avversario nei quarti di finale senza troppi problemi e si ferma in semifinale subendo il punto al Golden Point contro un compagno di palestra.
Per entrambi una bella soddisfazione dopo che alcune gare li aveva visti andare a casa a bocca asciutta, senza medaglie. Ma quel che incoraggia maggiormente è la loro crescita costante che aiutata da un pizzico di fortuna in più, questa volta poteva anche variare il colore delle medaglie, in qualche cosa di più di quanto ricevuto.
Buona anche la prestazione per Swamji Mazzamurro  ( la piccola pasticciera della “zia” Oriana) che alla sua prima gara cede in semifinale contro una brava atleta probabilmente più grande di lei. Per lei comunque un bronzo che certamente le darà quella forza necessaria per intravedere un futuro fatto di aurei successi. Il suo carattere fa presupporre che si impegnerà ancora di più per raggiungere i detti suoi obiettivi, che sono del resto anche i nostri.
Seppur non a medaglia, ma la canzone ci insegna che “non sempre si può vincere”, un "bravissimi" lo meritano senza dubbio alcuno i Davide Hadzula, Adriano Mandolini, Alessio Paolinelli e Isabel Tombesi.

Davide, Adriano ed Alessio del resto erano alla loro prima gara ed indubbiamente hanno ben figurato considerando anche che erano i più piccoli delle loro rispettive categorie ed oltre tutto con un numero notevole di avversari con cui combattere. Anzi, anche con uno in più : l'emozione ! Quella che si sa, la prima volta può sempre fare brutti scherzi. Comunque sia hanno dimostrato carattere, non dandosi per vinti e lottando fino all'ultimo per vincere.
Per Isabel invece i discorsi sono diversi. Già a penalizzarla è stato il sorteggio, che definirlo un po' sfortunato suona come un eufemismo, visto che ai quarti di finale è incappata in un'avversaria molto ostica che non le ha lasciato modo di trovare la giusta distanza per colpire. Vanno però analizzati anche i punteggi con cui la vicenda si è conclusa. Lei ha perduto 1-5 si, vero, ma le deve restare la consapevolezza che: primo, ha dato, come sempre, il massimo; secondo, che la sua avversaria ha superato la semifinale 24-8 e vinto la finale 17-9. E la matematica non è un'opinione! Isabel, non lo diciamo, lo possiamo gridare, è stata l'unica in grado di contenerla. Non dimentichiamo inoltre che Isabel ha vinto la medaglia di bronzo a gennaio all'Insubria cup, gara internazionale con più di 1500 atleti iscritti.
Siamo senza dubbio e senza scomodare la falsa modestia, una Società in crescita e dopo 5 anni di continua semina, concimazione ed annaffiamento, si cominciano a vedere dopo i germogli, anche i frutti del lavoro di tutti: da 4 a 30 atleti, un inserimento di un corso propedeutico per bambini dai 4 ai 6 anni.
Un'altra ciliegina societaria quella che i tecnici del Comitato Regionale Marche hanno posto la loro attenzione su Davide Marchetti – cintura Rossa, un atleta che Christian ha avuto sotto la sua preparazione da quasi quattro anni, selezionandolo per la gara di Bari del 23 Aprile : la Olympic Dream Cup.
Ma come dice l'allenatore Christian Magnoni :” Ragazzi, sotto con gli allenamenti perché non ci si deve accontentare mai ed i nuovi impegni sono sempre dietro l'angolo”.
Questa una carellata fotografica (cliccandoci su si ha l'ingrandimento)





























di Franco Giannini


lunedì 25 aprile 2016

71 anni fa...



25 Aprile 1945 : LA   LIBERAZIONE

Visto come ci troviamo, è appurato che la reincarnazione non esiste

mercoledì 20 aprile 2016

L’acqua non è valutata come meriterebbe...

... e pensare che il nostro corpo è composto per i 2/3 di questo liquido !

Come del resto il nostro pianeta, le cui terre si cullano su di un letto fatto per il 70% di quell’acqua vitale fornita da oceani, mari, laghi e fiumi. Ma quasi mai curata dall’uomo come invece dovrebbe. A farci riflettere e ad aprirci gli occhi sui veleni in essa contenuti, sulla sua impurità o la sua potabilità, la quantità di minerali racchiusi, sul come controllarli ed annientarli, ci ha pensato il dott. Americo Massi, suggerendoci anche come diagnosticarli e come “curarli”: ha presentato un dispositivo innovativo e misterioso che ha la funzione di apportare quella “purificazione e salubrità” nell’acqua, quando questa viene a mancare.
Ed è in questa occasione che si è soffermato su nuove definizioni – almeno per me – quali la vorticizzazione, la magnetizzazione, la vibrazione, la memoria, lo stiramento di questo vitale elemento.
Le mie attenzioni sull’acqua fino ad ieri si fermavano al più sulla sua potabilità, sul suo grado di durezza e poco altro. Le sue qualità di potabilità e di purezza me le sentivo garantite dal fatto che provenissero da qualche fonte posta ad alta quota ed imbottigliata e commercializzata come “Acqua Minerale” Pinco&Pallino super pubblicizzata, chiusa in una confezione in plastica che ritenevo sicura ed asettica, con tanto di etichetta di analisi a cui ad ogni voce faceva seguito una quantità infinita di 0,0000 che offriva a me, perfetto ignorante, la massima sicurezza. Oppure, più semplicemente, mi faceva stare tranquillo sapere che questa, pur provenendo dal più modesto acquedotto locale, era proprio per questo analizzata spesso e puntualmente. Infine, per una maggiore tranquillità, ero sicuro anche grazie a un buon depuratore applicato al rubinetto domestico principale. Insomma, il classico dormire tra due cuscini!
E invece, il dott. Massi, mi ha fatto cadere il mondo addosso sciorinando l’elenco dei minerali pesanti in essa contenuti, uno su tutti l’arsenico, assolutamente da evitare per non creare problemi, anche gravi, alla nostra salute. E per mettere ben benino il dito nella piaga non si è dimenticato di ricordare quelle famose “Casette dell’acqua gassata” con i loro problemi di cui tanto si sono occupati anche programmi TV parlandone non proprio egregiamente.
Non ha tralasciato neppure di far sperare che almeno quella minerale si potesse salvare da un giudizio dubbioso, perché anch’essa, a tenuto a precisare, come a contatto con la plastica ne immagazzini il particolare sapore e si “ricorderà” in futuro le esposizioni avute con la luce, il calore, ecc. Per non parlare poi della vituperata “pesantezza” in genere, di quella delle condutture cittadine.
Che devo dire? Faccio un mea culpa dichiarando che mi sbagliavo in certe valutazioni, ma ancor più per non aver approfondito certe conoscenze che del resto, oggi, sono o sarebbero anche alla portata di tutti, se solo le si volessero approfondire! Il mio tempo è stato assorbito per oltre novanta minuti, tra video di interviste, slides, foto e la relazione del Dott. Massi, con la sensazione finale di non aver gettato di certo alle ortiche neppure un minuto della mia disponibilità. Bensì di aver arricchito il mio bagaglio di conoscenza su questo liquido che influenza certi apparati di regolazione della nostra fisicità, migliorandola di gran lunga, quali, a mo’ di esempio, pressione arteriosa, colesterolo, gastrite, calcoli renali, cistite, stitichezza, ecc. Anche perché, se non altro, ho imparato a conoscere, attraverso le sue preziose precisazioni ed indicazioni, il pensiero e gli studi di scienziati quali Nikola Tesla, George Lakhosky, Viktor Schauberger, Luc Montagnier (Memoria dell’acqua) premio Nobel 2008 o come Hendrik Antoon Lorenz che non sarà l’ultimo arrivato, ma è stato insignito anche lui, nel 1902 con il premio Nobel per aver scoperto la magnetizzazione dell’acqua e dei suoi effetti terapeutici.
 Ed è appunto, dalla prosecuzione degli studi e dalle esperienze di costoro, che riproponendole e metabolizzandole nei loro laboratori sambenedettesi (che nascono nel 1987), vedono nascere e moltiplicarsi prodotti specifici per la casa e per il benessere del corpo e fra questi l’emergere di questo nuovo dispositivo che, si guardi bene, non è assolutamente un depuratore, bensì un Riattivatore Energetico. Il mio non vuole essere un articolo pubbli-redazionale, bensì uno stimolatore di ricerca e di conoscenza su quello che si dovrebbe sapere sui benefici terapeutici, di gusto, di leggerezza, che un’acqua sana ed energetica può portare al fisico umano. Volutamente, come si sarà notato, non ho riportato né il nome del prodotto, come neppure quello della ditta produttrice, copiando grosso modo la linea della casa che basa la sua fortuna non sulla pubblicità per immagini, bensì sulla conoscenza e la curiosità stimolata dal passaparola fin dai primi pionieri che si sono dotati di questo dispositivo. Ed io, non potendolo fare qui verbalmente, lo sto mettendo in atto con i link riportati in fondo al testo per maggiori informazioni sui principi scientifici di base, sul suo funzionamento, sui benefici che tale dispositivo apporta, fino alla vasta gamma di accessori creando così una linea completa di benessere. Chi sarà interessato agli approfondimenti, con un click, avrà tutto il materiale necessario per approfondire le sue conoscenze, per tutti gli altri invece che non sentiranno queste esigenze, sarà un minor lavoro da far svolgere alle proprie meningi.
Chi mi conosce, sa che quando scrivo, seppur non sarò condivisibile nei pensieri, emerge però sempre quello a cui più tengo: la sincerità. Le impressioni che mi colpiscono e che fisso sulla carta, sempre con la massima correttezza di cui sono capace, sono espresse senza mezzi termini o peli sulla lingua, siano esse riferite a persone, cose o avvenimenti.
Dico questo, perché se l’invito a questa presentazione non mi fosse giunta da una persona sicuramente al di sopra di ogni sospetto, come il dott. Giovanni Errico, mi sarebbe potuto sorgere il dubbio di essermi imbattuto nella non rara presentazione fatta da imbonitori professionisti allo sbaraglio, esperti nella vendita di prodotti di dubbia qualità. Ma non è assolutamente questo il caso!
E se qualora poi qualche dubbio, mi avesse assalito in un secondo tempo, a fugarmelo definitivamente ci sarebbe stata la pacata sensibilità e passionalità, posta non nel voler piazzare forzatamente il prodotto, quanto invece sui perché ed in quale modo, questo dispositivo sia, se non indispensabile, almeno utilissimo alla salute ed al benessere del nostro corpo.
Devo dire che si sente parlare di enologia, della passione per la coltivazione e cultura del vino, della sua religiosa degustazione, ma mai avevo ascoltato altrettanta cura nelle qualità dell’elemento “acqua”. C’è mancata solo la creazione di una sua specifica D.O.C.
Se poi mi fosse rimasto in animo ancora qualche residuo non di minerale, ma di dubbio, sulla serietà delle persone e del prodotto, la domanda che alla fine ho posto al dott. Massi, me lo avrebbe fugato ancor più di un “totalmente”.
La domanda mi è stata “suggerita” dall’amico Carlo Montanari (presidente dell’Associazione Lotta all’Amianto): per rispetto alla sua persona e ai tanti che non ci sono più, mi sono sentito in obbligo di formularla e la si può ascoltare al minuto 5,30 del video che si riporta a piè dell’articolo. La domanda era importante, ma quel che più d’importante è stata la sincera risposta che fa onore alla indubbia onestà del dott. Massi e di ciò che rappresenta.
Con tutta sincerità ha ammesso di non conoscere gli effetti di questo dispositivo sulle fibre di amianto in quanto non sono mai stati fatti degli studi specifici. Ma pubblicamente si è impegnato di espletare degli studi e delle ricerche nei loro laboratori e con i loro esperti di fisica, circa la possibilità se non di eliminare, quanto meno di neutralizzare la nocività delle fibre di amianto che potrebbero trovarsi nelle condutture di acqua potabile, informandoci poi con i risultati finali.
Come si può ascoltare nel corso del video, ci sono riusciti con l’arsenico, che seppur non eliminato (mantenendo negli esami la presenza nell’acqua in uscita), la sua tossicità attraverso il passaggio nel Riattivatore Energetico viene completamente debellata ed il fisico non ne risente.

VIDEO :

Per chi vuol saperne di più :






Franco Giannini
Pubblicato Martedì 19 aprile, 2016  su Senigallianotizie.it

lunedì 11 aprile 2016

Il verme biricchino, non ultimo e neppure il primo !

... birbantello,... ma solo quello !!

Leggo su FB come la storia tragiocomica di un verme sull'insalata scateni la corsa al pro e contro. Le prime due righe che ho letto mi avevano messo in allarme, avendo anche io due nipotini in età di "asilo" (a me piace chiamarlo ancora così!!). Poi però arrivato all'uso del termine "shock..." sono rimasto shoccato io di tale uso improprio (almeno a mio parere). Forse lo shock è stato più nel leggere certi commenti, un pò di falsa retorica per portare acqua al proprio mulino politico, nonchè per una disattenzione (che ritengo al 100% non verrà mai annullata, perchè rientra nelle probabilità di chi opera, logicamente a chi non fa nulla e senza i ristretti tempi prescritti per l' esecuzione, non succederà mai) ci si vorrebbe creare su una Commissione... Chissà se qualcuno si è mai informato - magari attraverso le parole di chi lì (in quelle fabbriche lavorano - come avviene la produzione di surgelati a partire dalla pasta e per terminare in quelli di carne o di pesce. Vogliamo parlare anche di merendine?... Sono rischi che (ed aggiungo purtroppo) devono correre quelle famiglie che hanno poco tempo a loro disposizione e che (e sottolineo, fortunatamente) hanno una occupazione. E che non è una colpa, ma è il prezzo che richiede (a quel che sembra), quel progresso che tanto riempie la bocca. Quindi le scuse sono assolutamente doverose, da parte dei responsabili - il minimo sindacale - l'attenzione deve essere sempre più esercitata, ma ritengo anche (e credo che non siano neppure pochi) coloro che dovrebbero farsi una riflessione su quanto dicevano i nostri "Anziani" : quel che non strozza, ingrassa!". Si d'accordo, erano altri tempi, miseria a non finire... ma non è che oggi poi si navighi nell'oro, ed allora se ancora si riproporrà un altro di questi isolati casi, credo che le maestre sappiano come spiegare (forgiando caratterialmente i nostri pargoli) che oltre i cibi biologici ci sono anche questi animaletti altrettanto utili per far si che questi alimenti siano anch'essi Bio. Spiegando che quanto ciò avviene, devono dirlo alla maestra che provvederà a sostituire con altro cibo, ma senza shock... Lasciamo che lo "shock" lì colpisca il più tardi possibile e se proprio non se ne può fare a meno, per cose più realmente shoccanti.






di Franco Giannini

giovedì 7 aprile 2016

Senigallia: Diversamente Giovani replica, “le mie sono, al più, solo seghe mentali…”

Franco Giannini a Liverani su stop potatura alberi: "dai, forse la politica sarebbe più simpatica se trattata in chiave umoristica".

Caro Marcello,
non saprei giudicare se l’ interruzione di un servizio pubblico attraverso un “fermo delle seghe” sia causato dalla fine lavori, o da una pausa dei proprietari dei terreni (non dipende dall’Amministrazione) per prendere respiro (fiato corto economicamente parlando?) e magari ripartire la prossima stagione.
Speriamo di esserci! (io, ai miei verdi tempi, avrei tirato diritto, ma oggi la memoria mi sta abbandonando e non so più neppure esse a che servano!). Battuta per battuta, anche tu però “eri” un grande osservatore, perchè a quel che mi sembra ti sei lasciato sfuggire questo passo del mio scritto: “Credo, come è uso fare (o si ripromette!) Diversamente Giovani seppur non sempre ci riesce, che sia giusto sia scrivere le critiche ma, quando lo meritano, anche i riconoscimenti….”.
Come vedi non ringrazio mai in simili occasioni e non per mia ineducazione, ma perchè gli amministratori sono lì per svolgere il loro lavoro nella maniera migliore che credono o che sanno fare. Ai posteri poi l’ardua sentenza. Quindi assolutamente non ringraziavo Monachesi, ma sottolineavo un riconoscimento, che è tutt’altra cosa. Se poi intendi mettere il dito sulla piaga per non essere io riuscito nel mio intento, ti dirò che sono rimasto anch’io sorpreso di questa sospensione e che se proprio mi si vuole addebitare una colpa, è che sono stato troppo precipitoso nel rendere a Cesare quello che era di Cesare.
Poi ne ho anche  una seconda: Si, ho fatto tutto cadere nel silenzio senza colpo ferire. E forse per te questo sarà anche l’errore più grave, visto il fatto che come la tua cultura suggerisce, chi si ritira dalla lotta…, con quel che segue. Ma il fatto, mi devi credere, è che mi sono stancato della puerilità di leggere le solite frasi trite e ritrite e che anche in questa occasione sarebbero emerse: ” Si, vero, si poteva far di meglio, ma intanto siamo partiti”. Oppur :”Si parla, si scrive, ma senza conoscere fino in fondo le problematiche. Informatevi prima”. Non parliamo poi, che il problema alberi a Senigallia è una cosa da evitare di toccare come quella famosa “M” perchè più la tocchi e più puzza. Del resto i senigalliesi sono italiani anch’essi e sono soggetti a schierarsi in pro e contro a prescindere. Di conseguenza ho preferito lasciar cadere la cosa, solo se tu non mi ci avessi tirato per le orecchie e per replicare non sul fatto, bensì più sulle battute.
Un ultimo motivo, me lo suggerisci tu leggendo il finale di colui che inserisce la chiave nel portone. Anche qui forse ti sbagli, anzi, quasi sicuramente e che mi induce a contraddire la tua supposizione. Infatti in questa via non si fa nulla (come miglioramenti ambientali) perchè, se li si facessero sarebbe per il motivo che abitandoci quella persona lo si farebbe al solo scopo di favorirla ed allora non lo si fanno per far vedere che siamo tutti sulla stessa barca. Con il risultato finale che a prendersela in “tasca”, sono i “normali” residenti “Celliniani” o “Cellinianesi”. E questo da oltre 15 anni... e del resto si vede!!
Comunque, devo ringraziarti per questa tua lettera aperta, perchè mi hai tagliato fuori definitivamente dalla “vita politica competitiva”. Infatti nell’unica mia comparsata elettorale (se non sbaglio) presi 6 preferenze (i famigliari stretti), Dopo questa tua benevola presa in giro, qualora mi dovessi presentare ad un’altra competizione elettorale non avrò neppure più quelle, perchè i miei famigliari, per tutelarmi, mi hanno assicurato che preferiranno andare al mare, sotterandomi ancor più, se fosse possibile, nel profondo anonimato. E credo anch’io che sia meglio così!!

Franco Giannini
Pubblicato Mercoledì 6 aprile, 2016 su Senigallianotizie.it