martedì 11 novembre 2014

Il "Bel Paese", cava di fango.

E la parola "Fango", si guardi bene, è solo un' eufemia.

La leggenda narra come re Mida, mitico re della Frigia, riuscisse a mutare in oro, qualunque cosa toccasse.
E' da supporre che simil dote, oggi, sia stata ereditata da ogni personaggio politico che si cimenti in cariche politiche, definiamole, "importanti".
Con una sola piccola differenza, che invece che mutare in oro, a qualunque cosa essi si approprinquano, non si tramuta nel giallo metallo, bensì in un "Fango" dal colore grigiastro e da un maleodorante odore. E se questa è già in oro, riescono a farla scomparire, impadronirsene e magari restituendoci l'alibi di un qualche "servizio" inzaccherato della loro nobile  fanghiglia.
Il Pascoli, ricordando la sua Romagna, cantava "...dolce paese cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator Cortese, re della strada, re della foresta.".
E quei tempi di cui parlava il poeta romagnolo, non sono mai scomparsi, però con un termine in uso oggi possiamo dire che sono stati "razionalizzati" e plasmati a piacimento dei nostri signori attuali Passatori, che hanno dismesso il mantello del "Cortese" e sono rimasti incontrastati re delle strade, ma non delle foreste, perché se le son giocate con cattive gestioni ed ora non le posseggono più.
Hanno mutato la terra in cemento, le strade in autostrade, le case in grattacieli, i ruscelli in torrenti, i torrenti in fiumane ed i fiumi in discariche, logicamente autorizzate dalle proverbiali "tre scimiette".
E da queste idee geniali, nascono le premiate CIF : Cave Italiane del Fango.
Le piogge si tramutano in "Bombe d'Acqua", gli eventi metereologici che divengono come le targhe alterne vengono definiti eccezionali, improvvisi, impensabili, gli Interventi dopo 3 giorni sono definiti Immediati, i volontari, che fanno quello che dovrebbero fare i Manovratori della Macchina del fango di questa Italia in miseria, sono definiti persone con alto senso del dovere civico e se giovanissimi Angeli del Fango. E la fanghiglia politica guarda con spocchiosità e magari si incazza pure, se qualcuno si rivolge loro contro, perché la colpa non è loro, ma delle Istituzioni a loro vicine... sempre quelle vicine. E le uniche parole che riescono a proferire sono quelle del "MAI PIU'" a cui oggi hanno aggiunto "condoni edilizi". Come se questi venissero concessi dai parroci delle parrocchie comunali.

Avevamo una "Carta" di valore che, definendola superata, l' hanno variata mutandone i termini reali, quelli vecchi, i primari, quelli tracciati dai "padri" con quell'inchiostro della "Storia" che, fino ad ieri, si credeva indelebile. Non più quindi una Repubblica fondata sul lavoro, bensì, affondata nel fango.
Il Bel Paese, da terra di bellezze artistiche, da patria della cultura, di civiltà mediterranea, dal clima mite, dai paesaggi naturali, dai colori pastello, si è tramutato attraverso gli "Orchi" della politica, in una inesauribile cava di "Fango". Espressione intesa sia nel senso reale della parola (sopra citato), che in quello ugualmente infamante, se non ancor di più, del figurato.
Non abbiamo più il lavoro, i lavoratori sono in esubero, la "professione" più esercitata oggi è quella del precario, cassa integrato o "Disoccupato", con figli che "aiutano" in questa attività i genitori cinquantenni, oramai vecchi, seppur l'aspettativa di vita sia aumentata, tanto da farci, inconsciamente, gioire potendo parlare di "quarta età". Le carceri traboccano di delinquenti, come pure la Casta politica. Solo che costoro, i castaroli, godono del privilegio di poter usare un linguaggio più accondiscendente e meno incisivo. Ad esempio il verbo "Rubare", per costoro, è stata sostituito con "Distrarre". Quindi al più chi ruba di costoro, potrà sempre essere appellato, in modo soft, come "ladro distratto".
Di quel famoso "Bel Paese" fatto di Ducati, Marchesati, Gran Ducati, Regni, costituito da mille campanili e che il bravo Giuseppe Garibaldi si sforzò di riunire in un tutt'uno e che Massimo D'Azeglio ci ricordava come fosse stata fatta l'Italia, ma non ancora gli italiani, è rimasto sempre con mille campanili oggi rinominati con altri termini (Comuni-Province-Regioni) e gli italiani logicamente, per il piacere di pochi, sono rimasti divisi. Perché divisi, si è sempre dei perdenti!
Corruzione, Concussione, Speculazione, Appropriazione, Evasione, Mafia, 'drangeta, Camorra, Contrabbando, Droga, Ricettazione sono i termini non economici che ogni giorno compaiono sulle pagine dei quotidiani, con accanto il nome e la foto di qualche politico. E questo, non certo da ieri, ma da oltre cinquanta anni. E le facce sono quasi sempre quelle, perché si alternano, ma non scompaiono. I politici, si sa, sono tutti malaticci, per via delle imprecazioni che gli vengono inviate da un popolo supino, nonché dal fatto che vivono quotidianamente nel fango, per cui d'avanti alla Giustizia, quando e se vengono condannati, la pena è quella degli arresti domiciliari presso le loro "modeste" magioni in "Cliniche"  casualmente a volte di lusso, per recuperare le forze perdute.
Dopo l'ennesima "fortuita" alluvione, che ha colpito metà Italia, e che ha "fruttato" altre due vittime, oltre che ai soliti danni, dovremmo sopportarci ancora di ascoltare e leggere le "autorevoli" castronerie di gente che oltre non possedere gli attributi, manca di coscienza, ma non certo del dono di una immensa faccia tosta.





di Franco Giannini

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