sabato 5 novembre 2016

Credere, Subire, Sperare... !

... che la partita politica, termini con un "nulla di fatto".

Ed ad augurarselo, immagino che siano i primi gli abitanti che sono locati sotto la diga di Castreccioni e che fin dal 2011 ascoltano impotenti, il grido di "al lupo, al lupo" che il Sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, continuamente lancia alle varie Istituzioni.
Il lago di Castreccioni, alias di Cingoli (Mc),  occupa una superficie di oltre 2 Kmq. La sua profondità maggiore la raggiunge nei pressi della diga, fino a toccare i 55 metri, ha una lunghezza di 280 metri per una altezza di 67. La sua costruzione  iniziata nel 1981 e terminata nel 1987 e la sua destinazione fu proposta per l'irrigazione dei campi, per l'uso potabile delle sue acque, nonché per regolare il flusso delle piene del fiume Musone.  
Quello che, almeno per me, rappresenta una forma ridicola di gestione, è la proprietà di tutto il complesso dell'opera: infatti, sembra, il dubitativo in questi casi è d'obbligo, che la proprietà del lago sia del Demanio, il Ponte invece, del Consorzio di Bonifica e la strada sul viadotto del Comune di Cingoli.
Il che, fintanto che va tutto bene, magari a denti stretti le varie istituzioni vanno o cercano di andare di comune accordo, ma poi ai primi problemi (leggi le prime spese) le mani corrono sull'elsa della spada e le spalle si appiattiscono al muro.
Nel 2011 il primo grido di all'erta del Sindaco circa alcune crepe rilevate sui piloni di sostegno del viadotto. Immediato il sopralluogo di tecnici  della Protezione Civile, che dopo l'ispezione hanno evidenziato che in caso di un evento sismico, il pericolo di un crollo poteva toccare una probabilità dell'84%.
Non so se lo hanno "chiamato", ma questo evento si è avuto il 24 di Agosto di quest'anno e immediatamente si è provveduto a costituire un pool di esperti e di andare a vedere come era messo il viadotto.
I tecnici scomodati per questa occasione sono quelli del Comune,  della Protezione Civile, del Consorzio di Bonifica e della Regione. Il referto del "consulto dei medici", dopo la visita al capezzale del viadotto ammalato, è stata all'unanimità (ripeto il sembra!) quello di anomalie crescenti rilevate rispetto a quelle del 2011. Il pilastro N° 10 già lesionato, ha peggiorato la sua lesione ed i pilastri N° 11 e 13 ora presentano anch'essi dei problemi di crepe. 
A questo punto, non da dei condomini litigiosi, ma come il cittadino si attenderebbe da delle "Intelligenti", "Collaboranti", "Responsabili" Istituzioni ed Enti, la messa della mano al portafoglio per dare il via ai lavori di messa in sicurezza, ed invece le mani corrono all'elsa delle spade e cominciano ad estrarle...
Il Presidente del Consorzio di Bonifica, l' Avv. Netti afferma che (come si può leggere qui)  :"...La verità è che la diga non ha registrato il benché minimo problema ed anche un eventuale crollo del viadotto, ascrivibile all'incuria del Comune, non provocherebbe alcun danno allo sbarramento...".
E se da una parte suonano le trombe il Sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini non può far che squillare le sue campane (leggere qui) :" Come sindaco posso solo emanare un’ordinanza di chiusura del traffico sul viadotto ma, anche se chiuso, il ponte potrebbe crollare comunque, creando un’onda che si abbatterebbe sulla diga con danni apocalittici. Non vorrei evocare il Vajont, ma insomma, io non ci dormo la notte. Dovrei svuotare la diga, ecco che cosa dovrei fare".
Immagino i cittadini che quantomeno lo penseranno :"E fallo allora, che cosa aspetti ??"
Quello che c'è di più grave è che sotto la diga c'è un ristorante, lo dice il sindaco, in cui è andato anche Benigni. Ahhhh Sindaco, ma si rende conto che se fosse solo per questo non è che il danno sarebbe poi così infinitamente grave?
Io comunque se avvenisse l'irreparabile due nomi in agenda li avrei segnati ed altri ne potrebbero uscire da chi ha inviato quei tecnici, hanno letto i loro rapporti e fin ad oggi nulla hanno fatto.





di Franco Giannini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe che qualche procura inizi a indagare per capire le responsabilità: il progettista? l'impresa? il comune che si intasca, come si legge dalla stampa, oltre 400.000 €/anno per la manutenzione? sarebbe bello sapere come sono stati spesi tutti questi soldi negli anni

Franco Giannini ha detto...

Piacerebbe anche tanto a me. Ma si sa, le Procure stanno con la speranza che non ci scappi il morto. E solo dopo intervengono. Questo perchè sanno a priori che dovrebbero richiedere lavori di manutenzione, le cui risorse non ci sono. Invece fin che dura fa verdura e poi quando avviene l'irreparabile, se proprio non se ne può fare a meno, due giorni di carcere (se va male) e arresti domiciliari in villa dei soliti di cui conoscono i nomi ed i peccati. Ma sono troppo ammanigliati per indagarci su prima del danno. Questa è l'Italia, Bel Paese, ma per pochi!!