giovedì 27 novembre 2008

PROVE DI NATALE... MA NATALE PER CHI ?


di Dario Petrolati

Ieri sera per fare 5 km., dall' ufficio a casa, ho impiegato più di un' ora.
Strada diritta, tutta in città, lavori in corso perenni per la nuova tranvia, eppure sono stato fermo, dietro una interminabile colonna, a respirare questi gas che anche se non si vedono arrivano prima o poi a colpire le nostre vie respiratorie.
I mezzi pubblici tanto pubblicizzati fanno un servizio da schifo, sempre colmi e cari e senza orari fissi, sarà che non mi fa di sentirmi un pacco, ma diffido viaggiare accanto a persone che non troppo si lavano e spingono e spingono e noti meglio come tutti siamo indifferenti al vicino chiunque esso sia, i ragazzi con le orecchie tappate da auricolari e fili intrecciati per isolarsi ed ascoltare altro, cose per loro, seduti indifferenti al precario equilibrio di qualche anziano e via ancora poche simpatiche cose da vedere.
C' è sui bus un mondo ineducato, che preferisco non giudicare anche perchè fare il moralista è brutto e sa di falso. Bisognerebbe dare l' esempio noi più anziani, genitori, nonni, scuola, ma allora il discorso diventa lungo e difficile, e se questa è la società in cui viviamo la responsabilità di un qualcosa l' abbiamo un poco tutti ed allora il resto sono anche comode scuse.
Comunque il blocco automobilistico di ieri sera aveva una ragione: un'incidente automobilistico tra più auto, una fuga dopo una rapina, e tante macchine di carabinieri e croce rossa relativa. Succede allora che i famigliari, a casa, vedendo il ritardo dei congiunti, cominciano ad agitarsi si preoccupano e si usa il cellulare per dire sono vivo, sono quì.
Allora chiuso dentro la vettura ascolto un poco la radio per farmi compagnia, penso e vedo i negozi che si truccano per le vendite di Natale.
Si lamentano tutti, ma disordinatamente: i negozianti chè dicono di non vendere, noi-molti a chiederci come e cosa poter comprare per regalare, far contenti almeno i bambini e le persone care.
Regali utili non quelli che luccicano , io di solito sono monotonissimo regalo sempre e solo libri o dischi, chi mi è vicino o si aspetta un regalo da me sa già che arriva il prevedibile "mattone", cominciano allora a prevenirmi e raccomandarsi: niente libri per favore ( non abbiamo posto ).
Che disagio cado allora in uno stato antipatico a me stesso, chè il posto per un libro almeno per i bambini ci deve essere sempre per forza, a meno che la terribile umiliante parola non prenda il sopravvento : povertà. E' triste tristissimo assistere alle liti della nostra classe politica che per TV urlano cifre fanno calcoli e danno ricette per risolvere i problemi dei poveri, cosa significa essere tali e quando si comincia a toccare il confine tra chi può e chi non può.
Alcuni gridano che dobbiamo essere ottimisti, comprare-comprare, altri provano che adesso si sta avvicinando un periodo assai disdicevole, anzi ci siamo già dentro e forse manco ci accorgiamo.
Il brutto deve ancora venire, se per radio si ascoltano consigli di luminari dell' economia allora si va in tilt.
E' un momento disdicevole, antipatico, aleggia ovunque paura e disagio nascosto, eppure a Cortina, quassù nei locali, già cominciano ad essere esauriti i posti per i cenoni di Natale e Capodanno.
Ho amici compagni che vestono come me, fanno la mia vita, ma quando si va alla Wiennese o in un bar qualsiasi se aprono il portafogli hanno carta moneta viola -rossa, fogli di euro i cui colori io ho solo visto in mano ad altri.
Ma come fanno?.
Secondo lavoro, in due su due che lavorano anche la domenica, insomma io qualcosa non ho capito, le banche le finanziarie, insomma io non sono stato ai tempi, non mi sono adeguato.
Mistero, c' è però qualcosa di poco chiaro ed ognuno ha diritto ad avere i propri segreti.
Comunque auguri a chi se li merita.




2 commenti:

Franco Giannini ha detto...

Fra meno di 30 giorni arriverà il Natale, che si preannuncia di già, più freddo dei normali rigori meteorologici che il suo periodo porta con se.
Freddo economico, che le stupide parole di un premier riescono solo a far scaldare gli animi per l' offesa racchiusa in esse.
Essere ottimisti con il portafoglio pieno di miliardi di € come colui che sa dar solo fiato alla bocca, è ben diverso da quello che può avere un cassa integrato, un precario che vede come miglior futuro, se non il licenziamento,forse, almeno una miserissima cassa integrazione.
Quale ottimismo può avere poi un pensionato...? Forse che le 40 € di elemosina sponsorizzata dal marchio di una di quelle maledette carte che hanno ridotto e stanno riducendo sul lastrico migliaia di consumatori gli possono far vedere un futuro migliore ?
Siamo divenuti abitanti di un paese malato di apatia, sfiduciato, avvilito, insensibile anche agli insulti senza visione di un futuro e senza più la forza di lottare e reagire, un paese quasi masochista.
E tutti, ripeto tutti i nostri politici , e me ne può fregar di meno che qualcuno si offenda con il dire "io no", me lo dimostrino concretamente e sarò disponibile con il chiedere loro scusa e dargli il mio voto, quale medicamento per questi mali, usano somministrare provvedimenti alla valeriana, passivamente o quasi condivisi da coloro che in modo vergognoso portano avanti le tradizioni storiche dei movimenti del popolo lavoratore.

www.dariopetrolati.it ha detto...

Ho appena letto,
il tuo fraterno scritto Franco,mi dispiace chè io forse potrei aver contribuito a pungere ancor più sulle nostre spalle stuzzicare malamente tristi pensieri.Ci vorrebbe che io fossi come sempre dice SMILE ,più che giustamente,ottimista allegro solare, invece sono di natura maledettamente pessimista e non riesco a raccontare barzellette giocose battute che facciano sorridere e magari tra amici ogni tanto qualche parola spropositata fuori luogo alzerebbe, o forse m'illudo?,il morale e per 5 minuti potremmo apparire stupidi, agli altri però,chè noi quì amici tentati poeti sappiamo essere il nostro un gioco uno scambio di affetto tra persone che pensano oneste cose e non rubano roba degli altri.
Siamo disposti a dividere e magari in un prato largo senza confini o violenza si potrebbe vivere come a volte si legge su qualche libro,nutrendoci di desideri scambiandoceli e riuscire a rendere
fiori e prospettive futuro e passato onorevole senza timore che passi veloce qualche macchina e possa investire chi sta giocando una vita chi male non fa.
Fermiamoci aspettiamo che passi voli questo brutto momento,sarà rapido se stiamo stretti fra noi,poi verranno giorni che il sole pulito illuminerà e tutto tutto sarà stato un ricordo dimenticato immaginato:vogliamoci bene cerchiamoci , intanto giovedì 4 dicembre comincereno a vederci da Bice eppoi coi saluti leali ci scambieremo auguri e pensieri fraterni,senza preghiere sudditanze,l'unica nota lacrimevole sarò io che certo mi commuoverò come un bambino per l'emozione.
Un abbraccio a tutti i nostri carissimi amici,
dario.