giovedì 16 settembre 2010

GLI OSPITI DELLA CASA PROTETTA

.....continua
Capitolo 18°

Riscaldarsi...sa 'l pret' e la monnica

ANGELA A. : Ai tempi nostri c'era il camino...
UMBERTO : E la legna!
ANGELA A. : E per scaldare il letto c'era il prete : una pentola con l'acqua calda o con la cenere messa su due tavole di legno e sopra un coperchio sempre di legno per non bruciare il letto.
Se usava anche per far covare le uova: le compravamo poi le tenevamo calde la notte e quando noi ci si alzava c'andava il gatto a tenerle calde!
NELLA : Dopo il fuoco e il camino c'è stata la stufa.
DELIA : Se scaldava una mattonella de terracotta e se metteva nel prete.
UMBERTO : Si e se metteva nei piedi.
ANGELA A. : Oppure l'acqua calda nelle bottiglie, però non troppo bollente sennò se spaccava.
NELLA : Il mattone a volte lo usavi per scaldare i maglioni di lana.
DELIA : Se te faceva male un fianco, scalsavi il mattone e te ce lo mettevi così passava!
FAUSTINA : Nella stanza principale, de solito la cucina, c'era il camino per fa' caldo, sennò se c'era il prete.
NELLA : C'era anche la monnica.
FAUSTINA : La pentola, la mattonella che se metteva nel prete! E' la monaca che riscalda!
ANGELA A : La monaca era quella che scaldava. Quando piava freddo le mani, se sfregavano sul muro perchè non se ne poteva più dal dolore!
DELIA : Anche quando c'era la neve se faceva così, se sfregava le mani e così scottava!
ERSILIA : Quando se prende in mano la neve per fa 'na palla, se sfregavano le mani e te restano rosse, bollono!
FAUSTINA : Poi noi s'è comprata la stufa a Carosene.
ANGELA A. : Io manco avevo la luce, perchè eravamo gli ultimi contadini della strada, usavamo la legna!
UMBERTO : C'era l'acetilene per fa luce, un tubo, un barattolo.
ANGELA A.: Un pò come la cuccuma per fare il caffè.
NELLA : Prima c'era il lume a petrolio.
UMBERTO : L'acetilene andava a carburo.
DELIA : Come lo zolfo.
UMBERTO : Lo zolfo, hai detto bene!
NELLA : Sotto il carburo, sopra l'acqua che gocciava.
ANGELA A.: Anche l'olio dopravamo.
DELIA : Era pericoloso, ma te dovevi arrangià se non volevi soffrire il freddo.
FAUSTINA : In campagna non c'era la luce per tutto come adè... e col carburo te veniva il muso nero!
NELLA : Eh si, bruciava e faceva tutto un fumo nero! Tutto nero! Se respirava st'aria...
FAUSTINA : Ma solo alla sera, quando se cenava.
ANGELA A.: Noi s'andava alla stalla, cenavamo là, in mezzo alle vacche perchè facevano caldo. Alle 11,00 mio fratello faceva il rosario, poi a letto.
FAUSTINA : Io avevo una bestiolina sola, e ce se andava a lavorà nella stalla, chi filava, chi faceva altre cose...
DELIA : Quando sono nata io faceva talmente freddo...c'era tanta neve, che mio padre l'ha dovuta togliere sennò non poteva venire l'allevatrice!
ANGELA A.: A volte veniva il contadino a toglierla senza volere nemmeno i soldi!
FAUSTINA : Manco s'aprivano le persiane dal freddo, erano di legno, si gelavano!

Capitolo 19°

Superstizione

DELIA : Se cade l'olio porta disgrazie!
UMBERTO : Ogni tanto ne succede una!
ANGELA A.: Un giorno je s'è rotto lo specchio, la sera è successa 'na disgrazia e allora non aveva il coraggio di buttarlo via!
DELIA : Le cipolle... se avevano molte foglie fuori voleva dire che l'inverno sarebbe stato freddo!
NELLA : Se fa anche adesso 'sta cosa delle cipolle, con un acino di sale, se dura una notte, non so in che notte, se si scioglie vuol dire che piove, se resta asciutto non piove.
ANGELA A.: Se facevano 'sti calcoli quando se levava la terra ai contadini...perchè erano arrivati quelli con le macchine...Alla sera sono andati per il grano, c'era il vento che bruciava tutto, per mangiare bisognava andare a tirare la tratta.
Però vedi, ai tempi nostri era tutto fresco, anche la carne, sapevi da dove arrivava, andavi al mercato.

....continua....

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