giovedì 23 settembre 2010

I rigassificatori: utili si, forse, ma a chi?














di Franco Giannini già pubblicato su 60019.it

Una lezione per conoscere meglio gli uni e gli altri - pochi ma certi.


Nella sala del Centro sociale di Saline, venerdì 17 settembre, non erano moltissime persone all’assemblea organizzata dal Comitato No Rigassificatore a Falconara. O meglio, tolti i volti conosciuti appartenenti al Sindaco Mangialardi, al suo vice, ad alcuni Consiglieri Comunali di Senigallia ed alcuni seguaci falconaresi e di Montemarciano del Comitato promotore, ben pochi erano i volti di concittadini presenti.

Da ritenere che la data scaramantica abbia tenuto lontani i più, non volendo pensare che l’argomento non interessasse più di tanto. Gli amici blogger avevano invece a loro discolpa la cena annuale già da tempo prefissata, ma conoscendo la loro preparazione tecnica, già si saranno documentati ascoltando la registrazione della serata in podcast che Roberto Ballerini, ha postato su facebook.

Ad introdurre e presentare i relatori della serata, nonchè in qualità di uno dei componenti del comitato stesso ed organizzatore, il consigliere Massimiliano Giacchella. Ed appunto ad essere introdotto non poteva che essere il Primo cittadino, che ha tenuto subito a precisare come il Conune intende dimostrare tutta la sua contrarietà alla decisione di un rigassificatore al largo della costa di Falconara. Definisce “insensata” e “provocatoria”, “…quasi si potrebbe pensare ad uno scherzo, ma essendoci un progetto, appare come una cosa più che seria…” il voler posizionare quest’opera a ridosso della nostra spiaggia, della riviera del Conero, sia per le alterazioni che porterebbe all’ecosistema, sia per la sua pericolosità considerando la vicinanza con la raffineria API.

Gli fa seguito Roberto Ballerini, uno dei referenti del comitato, per tenere una vera lezione su che cosa sono i Rigassificatori, a che cosa servono, di che cosa si “nutrono“, che cosa “producono“, quale sia l‘attuale loro logistica italiana. Da questa sua lezione emerge che il 50% delle scorte mondiali sono nel sottosuolo Russo ed in quello Iraniano. Che con i due rigassificatori già in funzione (La Spezia e Rovigo) ed i due già approvati di Trieste e Brindisi, si arriverà a produrre circa 125 miliardi di m3 di gas, pari ad un 50% sopra a quello che è il nostro fabbisogno nazionale. Che i nostri rigassificatori lavorerebbero quindi con i freni tirati in virtù del fatto che intanto ci sono i fondi statali a “babbo morto” che sopperirebbero nei momenti di defaillance economica dell’impianto dovuti a carenze di richieste.

Loris Calcina, invece si è occupato dell’illustrazione delle nuove mappe di criticità che si andrebbero a creare con i percorsi delle tubature del metanodotto che porterebbero il gas dai rigassificatori alla terraferma. Non solo, ma anche ai problemi che creerebbero alla pesca, con l’innalzamento delle temperature dell’acqua marina, l’alterazione dei suoi valori chimici dovuti allo sversamento di cloruro di sodio (candeggina) per mantenere pulite le tubature.
Altro problema, la criticità provata delle navi che trasportano questo gas, dovuta al fatto che sono state costruite recentemente e che quindi non possiamo conoscerne ancora gli eventuali punti deboli. Affidabilissime si, ma fino a che punto?

Stefania Pagani invece si è soffermata a parlare degli aspetti di pericolosità sia ambientale che sanitaria. Anche lei ha voluto sottolineare come le pericolosià di detti impianti siano remote ma non assurde. Un conto è posizionarle in un deserto ed altra cosa in un territorio quale quello falconarese con una raffineria, un aeroporto, un’alta concentrazione abitativa, un territorio sismico, attraversato da una statale e con traffico rilevante e con una ferrovia parallela alla costa.

Ma credo che colui che ha buttato il cuore oltre l’ostacolo sia stato Roberto Cenci.
Si è definito lui stesso “semplice cittadino, non un politico, non un amministratore, ma neppure si sente un componente dei NO”. Si sente di appartenere ai comitati del no, bensì inteso come “comitato di quartiere“, un comitato che nasce in rete non per urlare “al lupo al lupo“ come si viene definiti, ma per cercare di far ascoltare la voce dei cittadini agli amministratori, a volte un po’ distratti. “Questo - dice - è un diritto dei cittadini di organizzarsi in questo modo. Importante che i cittadini siano controllori e non per sfiducia. Perché a volte non è forte l’industria ma chi la appoggia!" Anche perché, e qui una bacchettata alla stampa, si è notata una certa velata censura, almeno su questo argomento, sia sulle pagine dei giornali cartacei che sulle trasmissioni radiofoniche regionali. “E c’è da dire una cosa - prosegue Roberto Cenci - la salute non è né di destra né di sinistra ed anche il rigassificatore fa parte di questa”.
Cenci conclude il suo intervento con quella carica e convinzione da Don Chisciotte o meglio da giovane David affermando che: “il gruppo, il movimento, il numero degli aderenti alla fin fine non è importante…importante è la conoscenza. Far comprendere che il problema è si della salute ma qui tocca anche l’economia…molti sono infatti coloro che mettono il denaro anche davanti alla salute. Rigassificatore allora si, ma anche pericolosità, salute, turismo, pesca…

Si sono poi succeduti brevi interventi da parte di presenti in sala: Paola Bellini di Ancona, Il consigliere comunale Carlo Girolametti, l’assessore Fabrizio Volpini, Sebastiani di Italia Nostra Marche

FOTO : efFeGi

Questi i commenti apparsi ad oggi su 60019.it

Cittadino informati bene
Scritto da PAOLO il 20/09/2010 ore 21:49
http://it.wikipedia.org/wiki/Rigassificatore_(GNL) Questo è il link che spiega cos'è un rigassificatore (credo che wikipedia sia affidabile). Leggendo non mi sembra, come dice Loris Calcina, che innalzi la temperatura del mare, semmai la abbassa tanto è vero si potrebbe usare il freddo del processo liquido/gas per alimentare celle frigorifere risparmiando non poco in elettricità. Poi quanto mai la abbasserà considerato il ricambio continuo dovuto alle correnti ? Per quanto riguarda la pericolosità non è superiore alla raffineria già presente. L'uomo ha bisogno di energia perchè si è costruito tutto intorno a quella e ad oggi possiamo risparmiare ma non farne a meno pertanto è giusto valutare tutto ma dobbiamo sempre fare delle scelte, purtroppo, le "meno peggio" ma è inutile dirlo non certo quelle inutili. Se il rigassificatore veramente serve, non vedo problemi talmente grandi per la non installazione. Per la turbogas invece la Regione si è espressa dicendo che non ha bisogno di energia in quanto è autosufficente pertanto in questo caso è inutile farla lì per poi trasportare l'energia in altre regioni con perdite proporzionali alla distanza ed alla quantità trasportata. Credo che una centrale costruita in Regione debba servire in primis per lei dato che ne concede il territorio con i problemi anche climatici che ne derivano.

Scritto dall' I.P. 21.244.88.226 il 20/09/2010 ore 22:47
Si sta ormai diffondendo a macchia d’olio l’alleanza tra cittadini dei diversi Comuni - da Porto Recanati/Loreto a Falconara/Montemarciano/Senigallia – contro la realizzazione dei rigassificatori pretesi da Gaz de France e API Nòva Energia, progettati sulla riviera marchigiana del Conero. Venerdì 17 settembre, al Centro Sociale delle Saline di Senigallia, si è svolta un’affollata e partecipata assemblea dove cittadini falconaresi e senigalliesi hanno insieme valutato dati concreti che dimostrano come in Italia stia già arrivando gas sufficiente ed in sovrappiù rispetto al fabbisogno reale. Il potenziamento in atto dei gasdotti esistenti ed i nuovi già in costruzione rendono inutile il ricorso ai rigassificatori. La motivazione della diversificazione dell’approvvigionamento è una bufala! I cittadini hanno capito che chi vuole i rigassificatori in realtà toglie denaro allo sviluppo delle energie rinnovabili poiché lo Stato italiano – con la Delibera dell’Autorità per l’energia del 2005 – ha fatto l’ennesimo regalo ai petrolieri assicurando loro anche “in caso di mancato utilizzo dell’impianto la copertura di una quota pari all’70 % dei ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta dal sistema tariffario del trasporto e ha durata per un periodo di 20 anni”. In pratica pagano i cittadini con le loro bollette! Ma c’è di più. Con i rigassificatori si mettono in pericolo due settori produttivi marchigiani creatori di ricchezza e lavoro puliti: il turismo e la pesca. Gli organizzatori hanno portato a conoscenza di tutti i presenti, ivi compresi il Sindaco di Senigallia e Montemarciano, l’esistenza di uno studio affidato dalla Regione Marche ad un gruppo di esperti: SCHEMA DI SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO AREA API. Il lavoro dei saggi venne assunto dalla Regione Marche con delibera 579 del 2007 e non prevedeva la realizzazione di rigassificatori che, oltre ad essere impianti a rischio di incidente rilevante, scaricheranno in mare tonnellate di acque trattate con varechina (ipoclorito di sodio). Un mare che di fronte a Falconara è già classificato Sito Inquinato di interesse Nazionale per quanto proviene dalle attuali lavorazioni API. Un mare sempre meno pescoso, come ha recentemente sottolineato il Presidente di Lega Pesca Marche Simone Cecchettini, interpellato sull’argomento durante un’intervista radio/televisiva. L’assemblea nel suo insieme ha espresso a più riprese le motivazioni che inducono i sostenitori dell’iniziativa a non considerarsi come un classico comitato del NO; la volontà di dar vita ad un movimento articolato ed intercomunale nasce anche da gravi ragioni sanitarie ampiamente documentate ed ad una carenza strutturale dei controlli, inefficaci anche nell’opera di prevenzione degli incidenti poi verificatisi nel corso degli anni.
Ogni opinione è lecita
Scritto da Carlo Girolametti il 20/09/2010 ore 23:33
Se 67 persone (contate)in un'assemblea pubblica a Senigallia,siano così poche da pensare che si siano tenute alla larga per motivi scaramantici (venerdì 17),mi viene da dubitare che non ci sia molta simpatia da parte dell'informazione per questa inziativa.Forse penso male,ma chissà che non ci indovini?
A Carlo Girolametti
Scritto da Franco Giannini il 21/09/2010 ore 17:02
Dott. Girolametti, Solo i politici hanno la possibilità di essere fraintesi, io invece e vorrà perdonarmi ho evidentemente peccato di chiarezza nell'esprimermi. Ma è solo una mia colpa. Quello che volevo dire è, che quelle sue 67 presenze contate di cui non ho il minimo dubbio, erano rappresentate da un 50% tra voi "politici" (sindaco, assessori, consiglieri) e "forestieri". Quindi ho creduto che le restanti trenta presenze circa di senigalliesi, considerando (almeno per me) l'importanza dell'argomento trattato, non fossero un gran numero. Un dato è invece certo, io ero e sono schierato più dalla vostra parte ed ero in totale buona fede. Insomma il suo è stato un fuoco su terreno amico... Se non fossi stato concorde con quanto detto dal comitato, non mi sarei tirato neppure indietro e lo avrei detto apertamente come sono uso fare senza tante mezze parole. Se devo confessarle allora, con tutta sincerità, oggi a mente fredda, ho notato invece una manchevolezza, non so come chiamarla, forse una incompletezza dell'assemblea, ben s'intende sempre secondo il mio parere da uomo della strada, di non aver invitato anche qualcuno di corrente contraria (sempre che non sia stato fatto e che non abbia declinato l'invito), che spiegasse i perchè dei suoi eventuali SI. Fermo restando che l'incontro è stato sicuramente utile, esauriente e ben organizzato considerando l'utilizzo di FB e dei podcast. A pensar male viene sempre a tempo....Cordiali saluti. Franco Giannini
In futuro andremo meglio
Scritto da Carlo Girolametti il 21/09/2010 ore 19:40
Sono convinto che nel prossimo incontro del Comitato al Centro Sociale di Vallemiano (Ancona) Lunedì 27 prossimo saremo più numerosi e così saremo tutti più soddisfatti.In realtà si sta facendo una scelta passando sulla testa dei cittadini senza nemmeno informarli.Un comitato per sua natura nasce per sensibilizzare e raccogliere l'adesione dei cittadni su un tema di interesse collettivo (e comunque le assemblee sono aperte a tutti).Penso che API NOVA energia non avrà difficoltà a far conoscere e promuovere il proprio punto di vista!!

Scritto da Loris Calcina il 21/09/2010 ore 21:59
vorrei specificare all'amico Paolo che nel mio intervento ho detto che l'acqua di mare addizionata da ipoclorito di sodio (varechina)del rigassificatore si aggiungerebbe a quella già scaricata con ipoclorito di sodio della attuale centrale termoelettrica. Questa riversa acqua riscaldata (+5°C)che con la varechina ha determinato il deserto ittico di fronte alla raffineria e una zona focolaio di specie algali. Il rigassificatore invece riverserà acqua di mare raffreddata di -6°C rispetto a quella prelevata. Sia l'una che l'altra fa male al mantenimento della pescosità del mare. Accumularle sarebbe miope. Mi scuso se non sono stato chiaro nell'esposizione ma, come Roberto Cenci, non sono un professionista della politica. Guido gli autobus, mi piace, e sono costretto a studiare e metterci la faccia per difendermi e difendere la mia terra e il mio mare. Salute e saluti. Loris
domanda
Scritto da matrix il 21/09/2010 ore 23:27
Il corriere adriatico, il resto del carlino il messaggero,dove erano? perche'non erano presenti?
rigassificatore
Scritto da francesco il 22/09/2010 ore 09:16
Come sempre il bicchiere e' sempre mezzo pieno e mezzo vuoto . La diffidenza che ci circonda e' paurosa e rischia di confondere le idee . Non ritorno sull'aspetto tecnico perche' di cose inesatte ne sono state dette molte e non e' il caso ci continuare . Strategicamente il discorso energetico nazionale sta prendendo una piega molto pericolosa con il progetto di costruzione delle centrali nucleari di tipo francese che , sembrerebbe sono tutt'altro che sicure ( vedasi la centrale finlandese in costruzione con ritardi notevolissimi ) ; inoltre il discorso irrisolto e costosissimo dello smaltimento delle scorie ci fa propendere per altre forme di produzione energetica . Allora , pensiamo che il solare sia la panacea dei nostri fabbisogni ? personalmente sarei ultrafelice , ma purtroppo non e' cosi ed inoltre stiamo vedendo i danni paesagistici e culturali che stanno arrecando , con campi non piu' coltivati , per non parlare poi delle pale eoliche , orribili ! Quindi ritengo che la gassificazione sia uno dei mali minori necessari , smettendo di ipotizzare programmi alternativi di sviluppo al polo Api che non solo mettono in discussione forti investimenti purtroppo bloccati ma i posti di lavoro attuali che non sono certo un'inezia , per fare poi cosa : un'espansione di spiaggie e ombrelloni ? ma abbiamo occhi per vedere come gia' da settembre Senigallia e dintorni stiano diventando un deserto desolato privo di iniziative come avviene al contrario nelle zone romagnole dove la stagione inizia ad aprile e termina ad ottobre ? Ma forse le nostre menti sono piu' impegnate nella politica delle apparenze e delle autocelebrazioni .
Uno sguardo al futuro per il passato non avrà gambe occupazionali
Scritto da Roberto Cenci il 22/09/2010 ore 11:10
Intervengo su quanto scrive Francesco, ringraziandolo per lo spunto critico. Sarò secco per ragioni di tempo: i pannelli solari li dobbiamo mettere sui tetti preservando i centri storici e con tutta una serie di accortezze al paesaggio e all'utilizzo speculativo delle campagne, ciò premesso ti chiedo e propongo: a livello Italia non abbiamo le materie prime necessarie all'uso delle fonti fossili e non mi risulta sia diverso per il nucleare (dipenderemmo sempre e comunque dai capricci dei paesi esteri fornitori). Ci sono oggi possibilità inespresse in termini di energia da fonti alternative, non è solo una questione che si può liquidare con la storia dei pannelli solari, le eccellenze universitarie marchigiane potrebbero lavorarci dando occupazione a tanti giovani e fantasioni ricercatori oggi precari. La Regione potrebbe costruire un percorso in cui la proprietà API resta a lavorare ed investire in questo territorio prospettado il mantenimento degli attuali livelli di occupazione ma indirizzando gli stessi su altro. Il problema è solo uno: che API vuole fare profitti facili senza investire qui su questi discorsi. Parlo del qui perchè altrove invece lo fa. Allora noi siamo liberissimi di parlare di tutto ciò che vogliamo, però pensare ad uno sviluppo ulteriore di ciò che la storia consegnerà al passato è firmare il suicidio occupazionale di tutti i lavoratori diretti e dell'indotto. Siamo ad un passaggio epocale e con le bonifiche ci sarebbe lavoro per almeno 20 per tutti gli attuali occupati, fino alla pensione per molti ma il discorso non è questo, è una necessità dirottare l'API sul futuro in questa zona, penso ad esempio alle pellicole fotovoltaiche (materiali ultra sottili che il futuro ci offrirà, ma anche allutilizzo delle correnti marine per produrre energia elettrica attraverso sistemi altamente innovativi, pensa se tutto questo fosse un insieme di pezzi i un grande mosaico pensa che beneficio per il comparto ittico e turistico. Intendo all'idea di trasformare questa area in un polo che sia orientato all'innovazione vera e non ai rigassificatori e centrali termoelettriche che una volta costruite non daranno lavoro che a poche decine di persone. Il cambiamento di cui parlo non è scontato ma non possiamo pensare ancora alle fossili...POI c'è tutta una questione sanitaria già grave e presente, ora io mi fermo qui ma ti devo aggiungere che basterebbe la questione SALUTE a convincersi ci sia bisogno di una svolta, ho la sensazione tu non sia a conoscenza di tutto questo.
Errata corrige
Scritto da Roberto Ballerini il 22/09/2010 ore 16:58
Franco ha riportato un mio errore. 125 miliardi di metri cubi è la capacità dei primi 13 progetti presentati (tra i quali Falconara non c'era). I 4 approvati hanno una capcità complessiva di 25 miliardi di metri cubi. La sostanza non cambia: i gasdotti esistenti più i rigassificatori già approvati coprono ogni prevedibile bisogno (e in più ci sono i nuovi gasdotti in costruzione da Grecia e Algeria).
Uno sguardo al futuro perchè il passato non avrà gambe occupazionali
Scritto da Roberto Cenci il 22/09/2010 ore 18:04
Nella fretta mi accorgo ora di alcune parole mancanti, Titolo: Uno sguardo al futuro perchè il passato non avrà gambe occupazionali Testo oltre metà: quando scrivo 20 intendevo completare con anni..."20 anni di lavoro per tutti li attuali occupati". Sulla questione sanitaria ci sono evidenze e audizioni depositate in Regione ed alimentate da cittadini, chiedete all'Assessore Regionale alla Sanità Almerino Mezzolani: 1) che fine ha fatto il registro tumori regionale ? 2) quando coinvolgerete i medici di Medicina Generale ed i Pediatri ? Ci sono poi altri 7-8 punti...tutte cose che dovevano essere già fatte, invece giacciono dentro qualche cassetto e le persone ignare vanno a perdersi dentro questioni di scala internazionale come l'approvigionamento del gas e tanto altro, nucleare si, nucleare no...SVEGLIA carissimi, capite in fretta che ci vogliono lobomotizzati perchè siamo al momento epocale ovvero quello in cui determinati problemi oggi maggiormente presenti nell'area di Falconara arriveranno sempre più altrove, dove per altrove intendo i comuni limitrofi.

1 commento:

LorenzoMan ha detto...

Lo sapevo che almeno un blogger serio sarebbe rimasto... ;)
La cosa che principalmente fa riflettere e dovrebbe essere sufficiente (se vera, ma di Roberto mi fido) a chiudere la questione, è che il rigassificatore non serve.
Con tutte le infrastrutture e gli investimenti di cui abbiamo disperatamente bisogno, con tutto l'impegno che ormai ci vediamo costretti a profondere per la tutela dell'ambiente a garantire la nostra stessa sopravvivenza, fare un rigassificatore che non serve in un punto critico mi sembra assurdo.